Dall’11 Settembre agli UFO: le Altre Facce della RealtàTutto dipende dal periscopio con cui osserviamo la libertà di informazione in questo Paese. Come punto di partenza, torniamo a un momento tragico della nostra storia recente: Undici Settembre 2001, immane tragedia vissuta sul piano globale e che ha innescato e giustificato – come allora promise il presidente USA George W. Bush – la “guerra santa” dei paesi occidentali al terrorismo di presunta matrice islamica. Passava il tempo e per tutti restava impossibile liberarsi dalle immagini terribili dell’attacco al WTC, mentre interrogativi sempre più inquietanti e senza risposta logica e adeguata mettevano in discussione la versione ufficiale di Washington.
I media italiani avevano sposato quella versione come unica possibile e veritiera, giudicandola consona alla preparazione e maturità del popolo italiano. Ne conseguiva che nessuno spazio, in un servizio giornalistico, un programma di attualità o un talk show, venisse concesso alle informazioni e alle tesi alternative che circolavano su internet. Valutazioni tecniche e dati di fatto alla mano, la rete indicava le ragioni che denunciavano un plausibile “inside job” la cui origine riconduceva agli interessi della famiglia Bush e alle mire di Dick Cheney e Donald Rumsfeld, mentre gli esecutori materiali restano ancora senza nome, a meno non si voglia dar credito alla matrice di al qaeda. Una gran parte della Nazione Americana ne era consapevole, ma non il resto del mondo, né i mezzi di informazione tradizionali con i paraocchi.
Sul piano personale, l’abbattimento delle Torri Gemelle mi aveva ferito profondamente. Nei primi Ottanta mi ero svegliato ogni mattina aprendo le finestre che dal loft su Murray Street si affacciavano a un paio di isolati dal World Trade Center. Ero stato più volte ospite del Maurizio Costanzo Show (MCS) in qualità di esperto del settore UFO e Misteri e avevo un eccellente rapporto con la redazione. Mai mi era stato messo un bavaglio. Proposi quindi di affrontare l’argomento e feci i nomi di Giulietto Chiesa, di Maurizio Blondet e il mio per esporre le tesi alternative sull’11 Settembre. La risposta fu un secco no. L’argomento per il MCS era tabù e tale è sempre rimasto, uniformandosi alla politica dei nostri network e attenendosi solo alla teoria ufficiale del governo americano.
Il muro di gomma ha retto per cinque anni, ma poi “Matrix” condotto da Enrico Mentana, nel 2006 ha dedicato intere serate all’11 Settembre, dando voce alle controparti. In particolare, fra i più accesi sostenitori della teoria dell’“inside job”, al giornalista investigativo Massimo Mazzucco, che si basava non su opinioni, ma su autorevoli testimonianze e convincenti ricostruzioni tecniche e documentarie. Finalmente. A cinque anni dal crollo delle Twin Towers nessuno aveva dimenticato e in tanti ancora desideravano sapere la verità.
E oggi? Spostiamo l’ottica sugli “Alieni in TV”. Situazione paradossale. All’apparenza, che se ne possa parlare senza bavagli in qualsiasi contenitore, sembra possibile. Non potrebbe essere altrimenti, dato che anche i bambini accarezzano l’idea che l’Universo in cui viviamo sia popolato da innumerevoli forme di vita. Questo, la scienza ufficiale lo accetta. Ma quando si inizia a discutere di prove e testimonianze di avvistamenti UFO, ovvero del fatto che alcune di quelle forme di vita intelligenti possano superare distanze interstellari e inserirsi nello spazio-tempo di altri mondi, le cose cambiano e prevale il pensiero opposto: il fenomeno UFO non esiste, se non in menti troppo ricche di immaginazione. Eppure, ai talk show e ai programmi televisivi in cui si parla di UFO gli scienziati ci vanno, l’argomento è allettante, ottiene grandi risultati di audience, con soddisfazione degli sponsor.
Le cose vanno tanto meglio quanto più certi temi controversi e scottanti diano luogo a battibecchi e risse da pianerottolo. Non andiamo per ordine cronologico, ma per gravità degli eventi televisivi in questione.
La puntata del 6 Giugno del Maurizio Costanzo Show, ha visto al Parioli l’attrice Eleonora Brigliadori assoluta protagonista. Ben cosciente di chi avesse di fronte, incurante delle raccomandazioni dell’amico Red Ronnie, sul palco la Brigliadori ha sbandierato le proprie idee in merito alle cure alternative alla chemioterapia e ne ha fatto un virulento j’accuse alla ricerca farmacologica e scientifica. Problematica pesantissima. Soluzione trovata: trasformare lo show in una demenziale passerella da teatrino di primo dopoguerra. Risultato finale, l’attrice all’indice.
Massimo Giannini, il giornalista e conduttore del programma di RAI3 “Ballarò”, ormai passato a La7, era incappato in un incidente similare durante la puntata del 24 Maggio in cui si era parlato di medicina omeopatica. Giannini aveva assunto un atteggiamento equilibrato e possibilista sull’efficacia di tali cure, dichiarando che nella sua famiglia si usano rimedi omeopatici e con risultati sorprendenti.
Il tutto, davanti a due fari abbaglianti del Cicap, il luminare Silvio Garattini e Michele Mirabella, ineffabile conduttore di “Elisir”, il settimanale di medicina di Rai3. Risultato? Giannini alla 7.
Il caso Red Ronnie a “Virus” scoppia il 12 Maggio quando Nicola Porro, conduttore del programma di Rai2, invita il giornalista musicale e la Brigliadori in trasmissione. Red Ronnie definisce “demenziale vaccinare i bambini” e ne segue uno scontro con Roberto Burioni, virologo e microbiologo del San Raffaele di Milano. Poi, coda di polemiche e levata di scudi guidata da parlamentari del Pd, sino a porre il caso all’attenzione della commissione di Vigilanza Rai. Notizia di ieri: sono previste sanzioni disciplinari e la radiazione dall’Albo dei medici per i sanitari che sconsigliano la somministrazione dei vaccini. Anche in questo caso, un campo minato su cui si muovono agevolmente caste intoccabili e multinazionali.
Mettiamo si sia invitati in un importante programma televisivo per parlare di UFO o di esperienze di pre morte (NDE), come mi è capitato il 5 Luglio scorso a “RAI Uno Estate in Diretta”. Il quotidiano di attualità, cronaca e spettacolo condotto da Arianna Ciampoli, prevedeva uno spazio dialettico intitolato “Non è vero ma ci credo” sui fenomeni paranormali, con in studio l’attrice Sandra Milo, il fisico del CNR Valerio Rossi Albertini e il sottoscritto. Fra i temi e i servizi, le NDE.
Albertini, forte di un pirotecnico grammelot, ha cercato di demolire tutte le argomentazioni da noi portate. Non fosse stata per la lucidità e la grazia di Sandra Milo, la discussione avrebbe preso altri toni.
In ogni caso, quale impressione ne avranno tratto i due milioni di spettatori del primo pomeriggio di Rai Uno? Tutto troppo semplice, tutto strumentalizzato da una televisione che invita ai suoi programmi esperti che devono essere pronti ad azzuffarsi, anziché informare, come nelle arene di duemila anni fa dalle quali solo uno usciva vittorioso. La vera informazione non dovrebbe avere vincitori e/o vinti, ma aiutare le persone ad avere una mente aperta, pronta a cogliere la complessità della realtà e non la sua univocità.
La televisione non fa informazione, ma spettacolo. Spettacolo che la televisione mette in scena in ogni momento, in ogni frangente. Lo spettacolo è disinformazione. Per questo, la partita è tutta da giocare.
Fonte >
https://mauriziobaiata.net/2016/07/21/d ... la-realta/