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Terremoti, Ernani: "Frequenza legata a variabilità delle macchie solari"
La frequenza dei terremoti può essere legata alla variabilità delle macchie solari. E' la conclusione a cui giunge Paolo Ernani, meteorologo colonnello dell’aeronautica italiana. La premessa è che "nella fase di massima attività il sole emette enormi quantitativi di energia verso l’esterno. Trasportate dal vento solare, nello spazio interplanetario, le particelle energetiche investono anche gli strati più elevati della nostra atmosfera. Nel momento in cui questo enorme flusso di energia giunge sul nostro pianeta si generano delle forti anomalie atmosferiche (specie in presenza di Brillamenti particolarmente violenti )". Che, è la tesi del meteorologo, avrebbero ricadute sulla frequenza dei terremoti.
Per esempio, spiega il meteorologo, "sotto la spinta del vento solare carico di energia, oltre ad essere più o meno fortemente deformato il campo magnetico terrestre, si generano anche delle meravigliose aurore. Inoltre la contrazione e dilatazione del campo magnetico terrestre dà origine anche a delle interferenze sulle onde di trasmissione dei segnali radio, televisivi e satellitari che risultano così essere molto disturbati se non addirittura oscurati per breve tempo".
E, ancora, "l’insorgere di potenti Brillamenti solari il più delle volte può provocare anche una forte instabilità del campo magnetico stesso il quale a sua volta, e questa è la nostra tesi, eserciterebbe un qualche stimolo in profondità sulle forze di bilanciamento preesistenti all’interno della crosta terrestre e quindi sulle placche tettoniche medesime per cui la conseguente interferenza sulle forze legate ai sommovimenti tellurici stessi provocherebbe nel contempo dell’instabilità interna, causa di possibili nuovi moti tellurici più o meno catastrofici.
Due scritti relativi allo studio delle due variabili, macchie solari e terremoti, secondo Ernani, "hanno evidenziato correlazioni interessanti". Nell’analisi e confronto dei relativi grafici, "un elemento spicca tra tutti e sembra regolare il legame tra queste due variabili: esiste una interdipendenza o meglio ancora una anticorrelazione per cui nella fase in cui il numero delle macchie solari tendono progressivamente ad aumentare di numero, i terremoti seguono un tragitto inverso, ossia diminuiscono di numero. Il contrario ovviamente avviene quando il numero delle macchie solari scende e di conseguenza il numero dei terremoti tende ad aumentare".
Va chiarito, conclude il meteorologo, che "si sta parlando di frequenza (più terremoti o meno terremoti) non di intensità e né di prevedibilità . Per questo la scienza non ha trovato ancora una possibile risposta".
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