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Rettiloide
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 Oggetto del messaggio: Alieni....nella storia
MessaggioInviato: 16/11/2012, 07:58 
Voglio proporvi,con questo thread,solo in parte riferito agli ufo come oggetti alieni,la mia idea sulla presenza aliena nella storia umana.

Penso sia un excursus interessante,niente affatto tedioso e con indicazioni di ricerca personale che potrete fare in tutta tranquillità

****

1)Alieni nella preistoria

Prima dell'inizio della storia umana documentata e ritenuta ,canonicamente,tale,l'umanizzazione preistorica ,prefigurava già
possibili contatti e influenze non umane,esteriori e /o interiori.

I nostri progenitori,infatti,incidevano e pitturavano su rocce,pareti di grotte e oggetti vari, alcuni simboli e graffiti davvero interessanti.

Dalla Valle degli gnomi in Utah alla Val Camonica,in italia,e in tutta una serie di luoghi molto lontani gli uni dagli altri,sparsi su tutto il pianeta,gli uomini preistorici rappresentavano in vari modi ESSERI
BIPEDI UMANOIDI dotati di un corpo del tutto particolare,una testa
pure particolare,in scenari semplici o complessi .

Basta digitare su Google,ad esempio,"antichi petroglifi" , "antiche pitture rupestri","arte preistorica mondiale" ecc... e ci si trova davanti a un materiale ricco e interessante.

Poi,basta selezionarne le similitudini e porle in relazione tra di loro,in base ai luoghi e ai tempi a cui risalgono,e il gioco é fatto:

vi renderete conto che,su tutto il pianeta,in tempi remoti condivisi
e spazi lontanissimi gli uni dagli altri,gli uomini preistorici RAPPRESENTAVANO gli stessi simboli e gli stessi personaggi,in scene simili.

E questo deve pur significare qualcosa no?

Forse un qualcosa talmente chiaro da essere palese

In altre parole,nell'epoca preistorica,i nostri antenati,in un modo o in un altro,sembravano avere contatti con enti non umani
che rappresentavano idealizzandoli o...umanizzandoli.

Ora,però,attenti bene:

questo non significa affatto un contatto fisico reale con et arrivati su ufo

Significa solo LA PRESENZA DEL NON UMANO negli umani,poi se questa presenza sia stata esterna e reale,oppure,come sembra sia oggi,adduttiva e influenzante,questo non ci é dato di sapere.

In altre parole,l'addotto moderno che disegna un rettile alieno o un grigio...potrebbe rappresentare bene l'uomo prmitivo che,addotto o influenzato,RAPPRESENTA IN QUALCHE MODO CHI LO ADDUCE O LO INFLUENZA.

Questo é molto ma molto importante,ritenetelo bene,perché é una possibile verità che ,per quanto ne so,nessun ricercatore ha mai chiarito
prima.

*****

2)Alieni nello storia - uno -

E ora passiamo alla storia,e andiamo indietro nel tempo a periodi molto remoti ma documentati.

Vi parlo dei testi sanscriti,dei poemi sacri asiatici,quindi di documenti che risalgono a molte ma molte migliaia di anni fa.

In questi documenti si parla di Dei ,arrivati da non si sa dove,che,per ragioni loro,si fanno una guerra spietata,un guerra vera,combattuta con armi spaventose e retta da mezzi che volano e piuttosto bene.

In questo poemi,si parla di Guerra degli Dei,combattuta nei cieli della terra ma...ANCHE INTORNO ALLA LUNA e,quindi,nello spazio.

Vengono descritte alcune armi micidiali e i loro effetti,così come vengono illustrate abbastanza bene le navi di questi....Dei :

Vimanas,oggetti volanti piccoli e veloci,che secondo gli scrittori dell'epoca,viaggiavano con un propellente a base di mercurio liquido..

Però,attenti anche qui,ricordatevi che il mercurio é uno degli elementi base dell' Opera Alchemica,e non va preso alla lettera come elemento chimico,quanto,piuttosto,come SIMBOLO della mobilità,della
comunicazione,del viaggiare.

Quindi,i vimanas avrebbero potuto essere SIMBOLI descritti di capacità e risorse non umane ,relative a spostamenti,velocità,caratteristiche e,in fondo,malanghianamente,si potrebbe anche supporre che questi antichi
poemi descrivessero MEMORIE ALIENE inserite dentro persone e utilizzate per COSTRUIRE MITOLOGIE E CULTURE a partire da quell'epoca.

Seguitemi bene in questo discorso,perché,in parte "smaterializza" la consueta paleoastronautica e la riconduce a TESTIMONIANZA di
abudctions antiche,influenzamenti remoti e operazioni interiori del non umano dentro l'umano

Questi ,fatti con lo scopo di IMPRONTARE la nostra specie dall'interno
accelerandone l'evoluzione e orientandone,almeno in parte,la CULTURA
in senso non umano perlappunto,ma COME SE fosse un'opera del tutto umana,spontanea.

Come vedete, sto seguendo l'ipotesi che vi ho proposto parlandovi della preistoria,un'ipotesi molto meno "ufocentrica" e più "adduttiva" di quelle che conosciamo già.

Potete digitare su Google ,ad esempio:

"poemi sanscriti"

"vimanas"

"Guerra degli Dei"

Poi andate a leggere bene le descrizioni di quelle armi,non come oggetti ma come effetti: caratteristiche esplosive,effetti sulle persone e le cose,conseguenze,rimedi

Quindi leggete bene anche la descrizione dei Vimanas

Vi renderete conto di quanto sia difficile distinguere tra la possibile realtà...reale di queste cose rispetto alla loro possibile realtà...interiore...posta nelle persone come MEMORIA supplementare
e matrice influenzante la cultura umana.

Bene,per oggi ho finito.

ciau e buona giornata a tutti [;)]



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MessaggioInviato: 16/11/2012, 09:03 
DOCUMENTO 1

Forse ,il più antico petroglifo umano:

http://notizie.antika.it/0011851_brasil ... ovo-mondo/


DOCUMENTO 2

Sui vimana:

http://www.acam.it/vimana.htm

***

Sulle possibili indicazioni tecnologiche degli antichi sanscriti e non,
un articolo,diciamo,di parte,ma molto ben documentato.

L'autore vi mostra quanto sia diffusa in quei testi la descrizione e la
nomina di mezzi volanti e terrestri,usati,secondo i testi,perfino da uomini d'affari dell'epoca e cose del genere :

http://www.esopedia.it/index.php?title=Vimana


*******

NOTA UN PO' OT

Esopedia é una enciclopedia dedicata ai Misteri

Ve la propongo,non perché io sia un cultore bigotto di queste ipotesi,ma per la sua documentazione,a tratti molto interessante.

Ovviamente,consultatela criticamente e non dimenicate poi di cercare,sul web,fonti critiche,dato che la verità é sempre...contraddittoria..perlomeno in queste cose:

http://www.esopedia.it/index.php?title=Esopedia


Ultima modifica di star-man il 16/11/2012, 09:17, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/11/2012, 04:41 
3)Alieni nella storia - due -

Mesopotamia: ritenuta la culla della civiltà occidentale

Un mito che ha attraversato le varie culture che si sono avvicendate in quella regione per 5000 anni circa.

Un mito che interessa non solo quelle culture ma molte altre,comprese quelle religiose che hanno influenzato il mondo intero,come il cristianesimo.

Questo miti si riferisce al mare,all'acqua,ad esseri anfibi,ad uno in particolare che sarebbe giunto sulla terra a bordo di un...uovo insegnando poi agli uomini usi e costumi...

Il pesce come simbolo di alimento spirituale e....sacrificio,il pescatore,
di nuovo il mare...

Questo é uno dei migliori articoli che io abbia mai letto.

Ve lo propongo interamente:

OANNES E IL MITO DEGLI "UOMINI-PESCE" (1)
di Enrico Baccarini

Approfondendo una diffusa tradizione ancestrale. Istruttori alieni nell’antichità?



Agli albori dell’umanità, nella culla della civiltà, l’uomo sviluppò un mito che si sarebbe connaturato profondamente nella cultura e nella tradizione dei millenni successivi.
La discesa dal cielo di un essere divino, dalle fattezze antropomorfe ma anche di pesce, venuto per insegnare le arti e le scienze e apportatore di conoscenze e di insegnamenti che le tradizioni e gli antichi miti vorrebbero essere alla base dell’iniziale sviluppo dell’umanità.

"Oannes, Oanne(s), Oen, Oes, mostro metà uomo e metà pesce, venuto dal mare Eritreo, ed uscito dall’uovo primitivo, dal quale erano stati tratti tutti gli altri enti, comparve - dice Beroso - presso un luogo vicino a Babilonia. Egli aveva due teste; quella d’uomo era situata sotto quella di pesce. Alla sua coda erano uniti due piedi d’uomo del quale aveva la voce e la parola. Questo mostro stava fra gli uomini senza mangiare, dava loro la cognizione delle lettere e delle scienze, insegnava loro ad esercitare le arti, ad innalzare templi, edificare città, ad istituire delle leggi, e a fissare i limiti dei campi con sicure regole, a seminare, e a raccogliere i grani ed i frutti; in una parola, tutto ciò che raddolcire i loro costumi poteva contribuire. Al tramontar del Sole, ei ritiravasi nel mare e sotto le acque passava la notte. Ne comparvero in seguito altri simili a lui: e Beroso aveva promesso di rilevare questo mistero, ma nulla ne è rimasto. Oannes, Oes, dicono gli eruditi, in siriaco significa ‘straniero’. Così questa favola ci insegna che giunse un tempo per mare uno straniero il quale diede ai Caldei alcuni principi d’incivilimento. Esso era forse dalla testa alle piante coperto di pelli di pesce, e rientrava tutte le sere nel suo ‘vascello’, su cui si nutriva senza esser veduto da alcuno […]" (2).

Così il "Dizionario Storico-Mitologico di tutti i Popoli del Mondo", edito nel 1824, ci descrive l’enigmatica figura di Oannes il mitico dio sumerico dalle fattezze antropomorfe e di pesce. Disceso dal cielo attraverso un "uovo cosmico" questo dio avrebbe fatto le sue prime apparizioni tra il 3.000 ed il 4.000 a.C. (se non prima) segnando profondamente la cultura e la coscienza degli antichi popoli del subcontinente arabico.
Fin dall’antichità le remote saghe babilonesi e sumeriche ci hanno lasciato evidenti tracce della presenza di questo mito testimoniandoci altresì la sua esistenza in bassorilievi ed incisioni.
Nel 275 a.C. lo storico babilonese Beroso, nella sua "opera maxima" sulle antiche tradizioni e civiltà del subcontinente arabico, affronterà nuovamente l’argomento lasciandoci ulteriori dettagli, ma allo stesso tempo maggiori domande, sulla reale presenza di questo essere divino. La sua opera, anticamente costituita da tre libri, è giunta fino a noi solo attraverso poche citazioni o frammenti risparmiati dal tempo.
Nelle sue trattazioni Beroso racconta come la discesa di questo strano essere non fosse stata l’unica della storia mesopotamica poiché sarebbero stati ben dieci gli esseri divini che discesero sulla Terra per aiutare l’uomo.
Ma chi o che cosa era realmente questo essere dalle fattezze antropomorfe? Forse l’archeologia ufficiale ci potrebbe rispondere che si tratta di un mito, probabilmente di derivazione eziologica, creato per giustificare lo sviluppo di alcuni popoli e forse anche l’esistenza di una antica casta sacerdotale allora esistente. Ma questa spiegazione risponde a tutte le nostre domande? L’unica risposta per noi è "No!".
Una risposta negativa non tanto per quello che potrebbe essere realmente un mito, abbellitosi ed ampliatosi nel corso dei secoli, quanto per l’enorme quantità di descrizioni totalmente sui generis che ci presentano questo essere non tanto come uno dei tanti dei del passato ma come il dio che avrebbe dato la scintilla della conoscenza all’uomo.
Esistono molti miti simili nelle più disparate religioni di tutto il mondo, ma il mito di Oannes possiede delle basi ed una serie di dati documentali totalmente unici nel suo genere. Questo mito inoltre percorre, e allo stesso tempo precorre, tutta la storia dell’umanità localizzandosi principalmente in quelle che furono "le culle" della civiltà moderna (3).

GLI OANNES
Il mito di Oannes permea profondamente, e storicamente, l’humus culturale-religioso delle più antiche civiltà del nostro pianeta e risulta essere allo stesso tempo al centro di uno dei più interessanti misteri della storia passata.
I testi antichi, quanto quelli moderni, ci danno scarse informazioni riguardo a questa figura leggendaria, dati che sono stati però in grado di fornirci degli interessanti spunti per le nostre riflessioni.
Il primo popolo conosciuto ove questo mito si manifestò sono i Babilonesi, cultura antichissima che tra le prime concorse allo sviluppo della civiltà.
Oannes assunse per questo popolo un valore fondamentale, e a lui venne attribuito il primo incivilimento dell’Assiria e della Babilonia. La tradizione favoleggia dell’uscita di questo essere divino da un "uovo primitivo" (o da una struttura di forma ovoidale) che lo aveva condotto fino sulla Terra così da potersi mostrare agli uomini nella sua forma antropomorfa. In periodi più tardi, e prevalentemente nelle prime culture arabiche moderne, il mito e la figura di Oannes verranno studiate in una chiave di lettura differente che si riferirà al dio pesce come ad una delle tante manifestazioni di "geni benefici" (Jinn) interagenti con l’uomo, figure queste che saranno molto care alla tradizione culturale arabica medioevale.
Un’opera greca di fondamentale importanza ci permette di comprendere fino in fondo il mistero legato al dio-pesce, primo dei Sette Saggi della tradizione sumerica sulle origini della civiltà.
"Babiloniaka" (4) fu l’opera scritta dal già citato storico Beroso (5) che fu sacerdote caldeo del dio Bel (Marduk) e che dopo anni di duro lavoro produsse nel 275 a.C. tre volumi in cui raccolse la storia, gli usi e le tradizioni degli antichi popoli mesopotamici.
Purtroppo il testo originale del "Babiloniaka" è oggi andato perduto; tuttavia il suo contenuto ci è noto grazie ad alcuni frammenti che furono riportati da altri autori e che hanno permesso una se pur parziale conservazione del testo fino ad oggi. Il materiale arrivato fino a noi verte principalmente sulla storia della creazione così come codificata dagli antichi babilonesi in oltre due millenni di storia.
La sua conservazione è stata possibile grazie ad un monaco di Costantinopoli, noto come Syncellus o Synkellos (VIII secolo d.C.) che aveva tratto questo materiale dalle perdute "Cronache" del padre della Chiesa Eusebio di Cesarea (260-340 ca. d.C.) il quale a sua volta aveva attinto da un’epitome dei libri di Beroso fatta nel primo secolo a.C. da Alessandro Polistore (6). Come detto l’opera era costituita da tre volumi nei quali era stata condensata la storia di Babilonia dalle sue origini mitiche fino all’avvento del conquistatore Alessandro Magno (336 - 323).
Fondamentale per la nostra trattazione è il materiale pervenutoci dal primo libro in cui si parla del mito dei Sette Saggi (che affronteremo fra breve) e delle origini della civiltà babilonese. Seguendo quella che è la versione di Polistore, leggiamo:

"Vi era una gran moltitudine di gente a Babilonia, ed essi vivevano senza leggi come animali selvaggi. Nel primo anno una bestia, chiamata Oannes, apparve dal Mar Eritreo, in un luogo adiacente a Babilonia. Tutto il suo corpo era quello di un pesce, ma una testa umana gli era cresciuta sotto la testa del pesce, e piedi umani gli erano similmente cresciuti dalla coda del pesce. Esso aveva una voce umana. Una sua immagine è conservata ancora oggi. Egli (Beroso, n.d.a.) dice che questa bestia passava i giorni con gli uomini, ma non mangiava cibo.
Essa diede agli uomini la conoscenza delle lettere, delle scienze e delle arti di ogni tipo. Insegnò loro anche come fondare città, erigere templi, formulare leggi e misurare i campi. Rivelò loro i semi e la raccolta di frutta, ed in generale diede loro ogni cosa che è connessa con la vita civilizzata. Dal tempo di quella bestia nulla di nuovo è stato più scoperto. Ma quando il Sole tramontava, questa bestia Oannes si tuffava nel mare e passava le notti nell’abisso, poiché essa era anfibia. In seguito apparvero anche altre bestie. Egli (Beroso, n.d.a.) dice che discuterà di queste cose nel libro dei Re (7). Oannes scrisse sulla nascita e sul governo, e diede agli uomini il seguente racconto."

A questo punto Polistore, rifacendosi al testo di Beroso, presenta una narrazione che Oannes avrebbe dato agli uomini sull’origine della vita. Durante la lettura capiterà sicuramente di effettuare un paragone che per quanto ci riguarda sembra abbastanza obbligato. Nel racconto si parla di una vita primigenia descritta in tutto e per tutto come se fosse quel "brodo primordiale" a cui la scienza moderna sembra far risalire la prima nascita della vita. Vediamo come prosegue il racconto: "Egli (Oannes, n.d.a.) dice che c’è stato un tempo in cui ogni cosa era oscurità e acqua e che in quest’acqua strani esseri dalle forme bizzarre si generarono…", il testo poi prosegue descrivendo come le prime forme di vita fossero strani esseri, ibridi tra specie diverse che lottarono con la vita e per la vita fino a che una certa forma di equilibrio non iniziò a presentarsi.
La descrizione che ci è stata fatto da Beroso su Oannes, pur se giunta a noi in maniera estremamente frammentaria, è significativa del contribuito fondamentale che questo essere diede allo sviluppo delle civiltà nel bacino meridionale della Mesopotamia, tra il fiume Tigri e l’Eufrate.
Per i successori dei Babilonesi, gli Assiri, Oannes (chiamato anche Oes) sarà la forma greca del "nome del mostro" al quale la tradizione antica attribuirà il merito di aver "incivilito la Caldea". Questo essere divino, questo "genio" o "straniero" come venne differentemente chiamato, aveva un aspetto mostruoso tale da incutere spavento in tutti coloro che lo poterono osservare. Significativo, nel caso ci dovessimo trovare veramente davanti ad un essere vivente, e caratterizzato da una totale difformità rispetto all’uomo inteso in senso proprio. Se gli fu attribuito il merito di aver incivilito coloro che allora vivevano in Caldea doveva avere senza dubbio una "cultura superiore" rispetto alle popolazioni ivi stanziate e doveva plausibilmente appartenere ad una civiltà superiore (terrestre o no che fosse).
Nel corso dei secoli si è poi cascati molte volte in errore identificando raffigurazioni riferite ad una casta sacerdotale dell’antica Babilonia come ad immagini riferite ad Oannes. Sappiamo infatti dall’archeologia classica che a fianco del mito, e delle raffigurazioni di questo strano essere, è esistita una casta sacerdotale che probabilmente fu l’unica detentrice e custode della conoscenza da esso donata e che altresì si vestì con paramenti sacri che ricalcarono in tutto e per tutto la forma zoomorfa del dio.
Un altro problema sovente citato si riferisce al luogo in cui il dio sarebbe apparso. Secondo Beroso "…sarebbe apparso in tempi mitici uscendo dal Mar Eritreo verso i confini di Babilonia…". Con cartina alla mano ci si accorgerà subito che il Mare Eritreo è molto lontano rispetto ai confini di Babilonia.
Il "Mare Erirthraeum" era però per molti geografi dell’antichità il Mar Rosso, ma data la distanza della Caldea da questo mare è possibile che "Oannes" potesse avere avuto il suo "vascello" proprio nel Golfo Persico.

IL MITO SUMERICO DEI SETTE SAGGI
Ricca di fascino e di mistero è un’altra tradizione sumerica che si riferisce al dio Oannes, il mito dei Sette Saggi.
I Sette Saggi, chiamati in accadico "apkallu" (ap-kal-lu = saggio) ed in sumerico "abgal", erano degli esseri vissuti precedentemente al grande diluvio, o tempo mitico la cui "creazione" era stata voluta dal dio Enki (Ea nella letteratura accadica) che aveva concesso loro il dono della saggezza.
La difficoltà moderna nella comprensione di questo mito risiede nel fatto che pur esistendo molti riferimenti a questi esseri, le fonti significative sono estremamente tarde, lasciando presagire la possibilità che si possa trattare di un mito eziologico (8).
Tale ipotesi è stata però molte volte criticata poiché non tiene in considerazione alcuni elementi che oggi proponiamo attraverso le pagine di Archeomisteri.
I dati storici ci dicono che il mito dei Sette Saggi era già presente nel 3.000 a.C. e si riferisce a loro come esseri sapienti estremamente abili anche nell’uso delle "arti magiche e degli incantesimi" (9). Nei testi in accadico più antichi, che testimoniano la presenza del mito dei sette saggi, quello che si presume essere il più antico è "l’Epopea di Erra", composizione di carattere epico dedicata al dio babilonese della guerra e della sciagura.
La collocazione storica di tale testo è stata molto difficile, ma l’attuale linea di pensiero propende nel collocarla nel periodo di Ur III (fine del terzo millennio a.C.).
Nel testo i Sette Saggi vengono anche chiamati "pesci-puradu" ad indicare uno strettissimo legame con il loro elemento prediletto, l’acqua. Il primo di questi Sette Saggi è quello che forse interessa maggiormente alla nostra trattazione ed è indicato con il nome di "Oannes".
Oannes ed i Sette Saggi sono così connessi indissolubilmente, nel tempo definito mitico, con l’esercizio della regalità in qualità di consiglieri dei sovrani antecedenti al diluvio nonché come portatori di quelle conoscenze che avrebbero dato inizio alle antiche civiltà.

OANNES ED IL POPOLO ELETTO: ESISTONO DEI COLLEGAMENTI?
L’origine degli Ebrei, nonché del loro nome, è fra gli storici ancora motivo di accese polemiche. Sembra che nell’antichità fossero chiamati Habirù, nome che appare diversamente trascritto presso molti popoli orientali che li definivano Habiri, Apiru, Hapiru.
Comunque sia, tanto il nome Ebrei (moderno) che il nome Habirù hanno in comune la radice Hbr. Gli storici ritengono però che con molta probabilità non si tratti dello stesso popolo.
Diversi studiosi (10) ritengono però verosimilmente che gli Ebrei potessero aver costituito un sottogruppo ristretto degli Habirù mesopotamici. Il termine "ebrei" viene fatto oggi verosimilmente derivare da uno dei patriarchi dell’antichità: Eber, uno dei discendenti di Sem figlio di Noè salvatore dal grande diluvio. Il termine "ebrei" è stato messo in relazione con una radice semitica che alluderebbe al nomadismo. Tale collegamento rimane però ancora un’ipotesi.
Il termine non viene generalmente usato dagli ebrei stessi ma da altri popoli per identificarli, almeno fino a tempi più o meno recenti. Eber rimane comunque uno dei mitici patriarchi legati ad un’età leggendaria.
Il suo nome potrebbe essere stato ricordato nell’antichissima città di Hebron e probabilmente anche nello stesso nome di Abramo, originario di Ur dei Caldei in Mesopotamia. È da notare come la storia dell’epoca leggendaria degli ebrei lasci intravedere con molta chiarezza dati estremamente importanti per future ricerche.
È possibile identificare (al tempo mitico della storia babilonese) i "dieci Re antidiluviani", i dieci Oannes di cui Beoroso ci riferisce nelle sue opere con i dieci patriarchi biblici (la cui longevità è presente sia nelle narrazioni mesopotamiche che all’interno della Bibbia)?
I collegamenti ed i richiami tra gli Ebrei e la Mesopotamia sembrano essere veramente molti. I miti, le leggende, ed in parte la storia stessa testimoniano la presenza del mito degli Oannidi sia durante il periodo mitico caldeo che in quello ebraico.
Studiosi come il Prof. Solas Boncompagni, a cui personalmente dobbiamo molto per questi nostri studi, ritengono plausibile ipotizzare che gli Ebrei, sottogruppo degli Habirù, potessero aver costituito una ristretta cerchia sacerdotale detentrice dei mitici insegnamenti degli Oannes. Il lavoro di oltre 50 pagine di Boncompagni ha però per ora aperto solo uno spiraglio interpretativo-alternativo sulla storia del popolo eletto, pur avendo fornito elementi veramente interessanti per questo campo di studi.
Recenti ricerche, come abbiamo visto precedentemente, potrebbero farci presumere che a fianco dell’antichissima comparsa di questo strano essere in terra di Babilonia potesse essere sorta una casta sacerdotale che cercò di copiarne le fattezze e custodirne la conoscenza. Forse i primi Ebrei/Habirù costituirono proprio questa casta eletta.
Il ricordo delle imprese di Oannes è sopravvissuto in parte anche nella cultura monoteista ebraica nel Vangelo Aprocrifo chiamato gli "Atti di Pilato".
Questo testo, in un determinato versetto, narra di quanto Gesù entrò a Gerusalemme nella veste di emissario di Dio e di come il popolo lo acclamò chiamandolo "Oannes che vieni dall’alto dei cieli".
Secondo alcuni questa frase sarebbe dovuta ad un errore di trascrizione o traduzione nella versione distorta del ben noto "Osanna nell’alto dei cieli". Lo studioso ebraico contemporaneo "Hayym ben Yehoshua" si dice però convinto della prima ipotesi (in cui si chiama in causa Oannes) in quanto, filologicamente, il nome nei testi originali sarebbe stato proprio Oannes.
Ben Yehoshua si riferisce poi a come nell’iconografia cristiana Gesù viene espressamente caratterizzato dalla figura del "pesce" (11), come lo furono molti altri grandi mistici del passato. Ovviamente possiamo passare come buone queste ipotesi seppur, in assenza di dati significativi, con il beneficio dell’inventario.
Abbiamo visto precedentemente come Enoch fosse stato probabilmente uno dei patriarchi ad essere stato ammesso alla visione delle "sfere divine".
Enoch oggi è noto per un fatto che possiede forti correlazioni con materie che esulano l’argomento dell’attuale trattazione. Questo patriarca, si narra nel "Libro di Enoch", (II - I secolo a.C.) apocrifo del Vecchio Testamento: "venne rapito in cielo da un vento impetuoso e portato in una Grande Casa di cristallo, alla presenza dei Figli dei Santi" chiamati, guarda caso, Osannini o Osannes.
Questi esseri interagirono lungamente con il patriarca che afferma, tra le altre cose, che:

"… essi mi dissero che l’universo è abitato e ricco di pianeti, sorvegliati da angeli detti Veglianti o Vigilanti; e mi fecero vedere i Capitani e i Capi degli Ordini delle Stelle. Mi indicarono duecento angeli che hanno autorità sulle stelle e sui servizi del cielo; essi volano con le loro ali e vanno intorno ai pianeti..."

Non c’è bisogno di dire che questo testo è del II - I secolo a.C. e che, se lo consideriamo alla lettera, contiene evidentemente delle informazioni scientifiche sbalorditive.

COMPARAZIONI MITOLOGICHE
Le comparazioni mitologiche finora presentate non finiscono, giacché l’idea di un Dio-pesce la ritroviamo in numerosi altri popoli del Medio Oriente antico.
Fenici, Siri, Aramei ed Amorrei adoravano tutti un dio-pesce di nome Dagone (Dagon), altro dio dalle molte attribuzioni. Nel suo nome si trova però lo stesso significato di "pesce", data la sua radice ebraica "dag" = "pesce". Per tali ragioni alcuni orientalisti e mitografi hanno riconosciuto in un altro dio, Derketo/Atargati, lo stesso Dagon.
Se poi volessimo allontanarci dall’Arabia potremmo trovare interessantissimi parallelismi in Cina dove è profondamente radicata la leggenda di uno dei mitici semidei iniziatori della civiltà, guarda caso dalle fattezze antropomorfe di pesce: Fu Hsi uomo-pesce dalle straordinarie capacità e oggi meglio conosciuto in Occidente quale primo "compilatore" dell’I Ching, il "Libro dei mutamenti".
Dalla Cina la leggenda di questo mitico uomo-pesce si espanse per tutto l’Oriente, ma la prima manifestazione viene fatta risalire anche in questo caso al 3.000 a.C. circa.
Esistono dunque analogie tra Dagone, la filistea Derceto e Oannes (nelle sue varie località), e anche il Mitraismo non fu da meno inglobando nei suoi rituali quelli che potevano essere le ultime vestigia di antichi culti dedicati al dio Oannes.
Proprio il Mitraismo infatti adottò un copricapo cerimoniale dalle fattezze alquanto "insolite", copricapo che ancora oggi possiamo osservare durante le normali celebrazioni liturgiche cristiane. I vescovi e le alte gerarchie ecclesiastiche infatti utilizzano la Mitra, antico copricapo desunto proprio dalla religione mitraica e inglobato dalla chiesa cattolica durante i suoi inizi.

DAGON, L'UOMO PESCE
A conferma degli eventi narrati ci viene in aiuto un altro dato estremamente importante che nel prosieguo della nostra trattazione troverà raffronti veramente unici.
Il culto dell’uomo-pesce dei Sumeri era diffuso in antico praticamente in tutto il Medio Oriente. Oannes era venerato dai Filistei con il nome di Dagon (o Odakon), mentre una tribù del Mali (nell’Africa sub-sahariana), la tribù dei Dogon, lo chiama ancora oggi "Nommo".
In base a quanto esposto fino ad ora, dal Medio Oriente ai paesi del Mediterraneo, sono molte le leggende che riguardano esseri dalle caratteristiche simili a quelle di Oannes. Va detto che Oannes è il nome dato dal greco Elladio all’essere mitologico che i popoli accadici chiamavano in realtà "Uan".
Anche in America i Maya adoravano un essere anfibio che chiamavano "Uaana" che significa "colui che risiede nell’acqua".
Si noti che personaggi mitici hanno nomi simili in civiltà che non sono mai venute a contatto tra loro.
Anche i Filistei adoravano una creatura anfibia chiamata Dagon che veniva raffigurata, assieme alla sua compagna Atargatis, con coda di pesce e corpo umano. Dagon appartiene alla stessa radice linguistica di "Dogon", il nome della citata tribù del Mali che adora il Nommo, un essere superiore dal corpo di pesce, propiziatore di tutta la loro cultura, che tornò tra le nuvole all’interno di un "uovo rovente".
A Rodi, infine, troviamo i Telchini, divinità anfibie dotate di poteri magici, che Zeus scacciò dall’isola perché avevano osato "mutare" il clima.

DA OANNES AI DOGON: ISTRUTTORI ALIENI?
I Dogon sono una popolazione africana stanziata sull’altopiano di "Bandiagara" nella Repubblica del Mali.
Questa popolazione entrò in contatto col mondo occidentale dopo il 1920.
Nel 1931 gli antropologi francesi Marcel Griaule e Germaine Dieterlen vi si stabilirono per diversi anni a studiarne la cultura e le tradizioni. Un vecchio sacerdote della tribù, Ogo Temmeli, fu colui che iniziò a rivelare i segreti detenuti per millenni dalla casta sacerdotale dei Dogon.
Essi parlavano dei Nommo, creature anfibie civilizzatrici provenienti dalla stella Sirio, e mostrarono a Griaule e alla Dieterlen di possedere precise nozioni riguardo a tale astro.
Nel 1950, la Dieterlen pubblicò i risultati dei loro studi nel libro "Le Renarde Pale", ma si dovrà aspettare fino al 1997 per vedere confermata nella mitologia Dogon una incredibile conoscenza astronomica. I Dogon erano infatti a conoscenza del fatto che Sirio è un sistema multiplo, con Sirio A, Sirio B e Sirio C.
Dimostrarono di sapere che Sirio B ruota attorno a Sirio A, la stella principale, con un’orbita ellittica e con un periodo di 50 anni. Inoltre, cosa più sconcertante, conoscevano l’esatta posizione di Sirio A all’interno dell’ellisse formato dalla rotazione di Sirio B attorno alla stella principale. Sirio B era chiamata "Po Tolo"; "Tolo" significa stella mentre "Po" è il nome di un cereale che ha la caratteristica di essere pesante nonostante le piccole dimensioni.
Sirio B, astronomicamente parlando, è infatti una nana bianca con una densità estremamente elevata.
I Dogon sostenevano che essa era composta da una sostanza "più pesante di tutto il ferro della Terra".
Ogo Temmeli rivelò anche che una seconda compagna di Sirio A accompagnava "Po Tolo", e il suo nome era "Emmeia", era quattro volte più leggera di "Po Tolo" ed orbitava attorno a Sirio A con un periodo di 6 anni. Il sistema di Sirio era quindi un sistema ternario.
Sirio B, la piccola nana bianca fu vista e fotografata solo nel 1970 mentre Sirio C è stata rilevata nel 1997 attraverso calcoli matematici sulla perturbazione delle orbite delle altre due stelle (12).
Chiaramente tali conoscenze detenute per millenni da un popolo tribale circa cognizioni che solo oggi possiamo e potremmo avere hanno sconcertato, e sconcertano, l’intera comunità antropologica mondiale.
La conoscenza dei Dogon non era limitata solo a Sirio.
Ogo Temmeli disegnava altresì il pianeta Saturno all’interno di un cerchio più grande (gli anelli), e sapeva che Giove possiede accanto a sé "quattro compagne" principali (le note lune galileiane). La Terra era raffigurata come una sfera e ne conoscevano il principio di rotazione sul proprio asse (assieme a quello degli agli altri pianeti). Sapevano che la Luna è "morta e disseccata", che l’Universo "è un’infinità di stelle e di vita intelligente" e che la Via Lattea, la nostra Galassia, ha un movimento a spirale cui partecipa anche il nostro Sole.
Tutto ciò oggi può, forse, apparire scontato in una civiltà che basa i suoi punti cardine sulla comunicazione di massa, ma è del tutto incredibile se si considera che solo alcuni secoli fa per noi occidentali la Terra era piatta. I Dogon però conoscevano già nel 1931, ma sicuramente molto prima, dettagli strutturali del sistema di Sirio che solo recentemente abbiamo acquisito e che questo popolo si era inspiegabilmente tramandato fin dall’inizio dei tempi (13).
Ma da dove provengono queste conoscenze?
Come abbiamo più volte visto attraverso Archeomisteri, un qualsiasi buon libro di storia antica potrebbe farci comprendere come molti popoli dell’antichità potevano ricavare profonde conoscenze astronomiche da osservazioni fatte ad occhio nudo. Ma Sirio B non è visibile ad occhio nudo, e meno ancora lo è Sirio C. Si potrebbe quindi ipotizzare che tutte queste nozioni sono la reminescenza culturale di un contatto avvenuto anticamente tra gli antenati dei Dogon e il mitico Oannes, che secondo alcuni (14) sarebbe stato né più né meno il primo emissario di una civiltà extraterrestre.
I Nommo furono per i Dogon non dei ma esseri semidivini, per metà uomini e metà pesci, che scesero dal cielo a bordo di una grande arca circolare, e che utilizzavano l’acqua per sopravvivere.
Inoltre, i Dogon facevano distinzione tra l’oggetto che atterrò sulla Terra e un’altra arca, che rimase invece in cielo e che potrebbe essere facilmente interpretabile come una "astronave-madre". Secondo la tradizione dei Dogon questi esseri, una volta discesi dal loro veicolo, avrebbero cercato per prima cosa dell’acqua per potersi immergere.
L’incontro con gli Otto Nommo non sarebbe però avvenuto nel deserto dove ora risiedono.
Teorie recenti identificano i Dogon come i discendenti di un popolo di origine mediterranea, i Garamanti, che giunsero sull’altopiano del Bandiagara tra il 1200 e il 1500 d.C. provenendo dalla Mesopotamia.
Nell’antichità i Dogon furono in contatto con le culture dell’Egitto e della Mesopotamia, e forse fu proprio qui che i Dogon appresero le loro sorprendenti conoscenze astronomiche.
Tirare le fila del discorso diventa ora una impresa veramente difficile.
Abbiamo detto come dalla Mesopotamia alla Cina, dal Sud-America all’Islanda (ove è altresì presente il mito di un dio-pesce civilizzatore), esista un filo comune che lega l’inizio della civiltà alla presenza di un essere dalle fattezze antropomorfe e di pesce. Oannes costituisce un unicum culturale/religioso che attraversa decine di popolazioni e di paesi in tutto il mondo antico.
È possibile ipotizzare che un possibile contatto di questi esseri con popolazioni indigene condusse ad uno "scambio culturale" tra due mondi e all’acquisizione, da parte dei Sumeri e degli Egizi, di conoscenze astronomiche e tecnologiche altrimenti inesplicabili?
Forse sì, come hanno espressamente affermato negli anni Sessanta i noti astronomi Carl Sagan, statunitense, e Iosif Shklovsky, giacché i dati che la storia ci presenta al riguardo sembrano in effetti essere quanto meno incontrovertibili in tal senso.

Note:
1. Presentato al "4° Simposio Mondiale sulle Origini Perdute della Civiltà e gli Anacronismi Storico-Archeologici", San Marino - 8 Novembre 2003, relazione di Enrico Baccarini.
2. "Dizionario Storico-Mitologico di tutti i Popoli del Mondo", di G. Pozzoli, F. Romani e A. Peracchi - Livorno, Stamperia Vignozzi 1824.
3. Dall’India, alla Cina, al Sud-America, al nord Europa fino ad arrivare nell’antica mesopotamia.
4. Mayer Burnstein, S., "The Babyloniaca of Berossus", in SANE 1/5, Undena Publications, Malibu 1978. Si vedano anche: Jacoby, F., "Die Fragmente der griechischen Historiker", Dritter Teil C., Leiden 1968, N.680, p. 389; Schnabel, P., "Berossus un die babylonische hellenistische Literatur", Berlino 1923; Hrozny, F., "Oannes, Dagan un Dagur", MVAeG 1903 N.5, pp. 94-106. Nome.
5. Che nella sua forma greca era Berossos, originariamente in babilonese Bel-usur.
6. "Enciclopedia Britannica" (XIV° ed. London e New York, 1929), III, p. 460.
7. Cioè il secondo libro della Babiloniaka.
8. Eziologia - parte di una scienza che studia le origini di un fenomeno. Nel caso specifico dell’archeologia o dello studio mitologico l’eziologia è identificabile come la ricerca delle origini di tradizioni, miti istituzioni e simboli.
9. Una metafora probabilmente della loro cultura superiore.
10. Come principalmente il Michaeli.
11. In riferimento alla traduzione greca del termine Cristo.
12. In quanto Sirio C è probabilmente una nana rossa di magnitudine 15, cioè migliaia di volte meno luminosa di Sirio A.
13. Ovviamente in forma simbolica e mitizzata.
14. Viste le incredibili conoscenze detenute da questa popolazione tale ipotesi è oggi più che mai accreditata.


Buona lettura,a più tardi [;)]


Ultima modifica di star-man il 17/11/2012, 04:42, modificato 1 volta in totale.


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4)Alieni nella storia - tre -

La storia dell'uomo è caratterizzata da tre variabili negative,che io chiamo la TRINITÂ DEL DIAVOLO :

SUICIDALITÂ,OMICIDALITÂ,PAZZIA.

Adesso vi spiego come questa trinitâ maledetta entra nel discorso
sugli alieni.

*un suicida ...uccide sé stesso...ma questo uccisione può essere fisica
reale,oppure simbolica,metaforica,culturale,e cosî via.

Gli alieni ,sembrano frutto di una suicidalitâ di specie che li ha
trasformati da esseri viventi e senzienti ,fisicamente esistenti,a
MEMORIE E "OLOGRAMMI" MENTALI.

In altre parole,noi abbiamo a che fare,da migliaia di anni e forse più,con specie che ,per ragioni loro,SI SONO AUTODISTRUTTE COME TALI cercando poi di RINASCERE E SOPRAVVIVERE ATTRAVERSO L'UMANITÀ.

Questa é l'evidenza,almeno attuale,del problema alieno.

Ma forse lo é stata anche in passato,legandosi alle problematiche simili della nostra specie e complicandole,quindi,esponenzialmente.

La SIMBIOSI che ne risulta,in parte,ha fornito elementi culturali utili,ma,per il resto,si é dimostrata,e si dimostra tuttora,DISTRUTTIVA.

*omicidalità...lo stesso discorso

Un omicida uccide qualcun altro,uno della sua stessa specie...per vari motivi...

Ma l'omicidio non è soltanto o unicamente un fatto fisico reale,può essere simbolico,culturale,sociale,ideologico,religioso,mentale,ecc...

Gli alieni,così come possiamo supporre sono...omicidi...cioé uccidono
ma non lo fanno fisicamente e totalmente...si limitano a farlo in altri modi e contro aspetti particolari della nostra umana natura.

Quindi la loro presenza SI LEGA ALLA NOSTRA OMICIDALITÀ e quello che che ne consegue é un disastro diluito nel tempo e nello spazio.

Ad esempio,l'alieno,il non umano,non può competere con un essere umano sano,integro,forte psichicamente,deciso,consapevole,animico.

I non umani,gli alieni,hanno bisogno di esseri umani fragili,docili,
ipersensibili,malleabili e plasmabili,disposti ad instaurare simbiosi
e dipendenze,bisognosi anche,inconsciamente,di queste simbiosi...

Quindi,quando scelgono un possibile bersaglio,lo scelgono bene
e poi spengono in lui alcune facoltà che potrebbero interferire con la loro di interferenza.

In qualche modo sono degli omicidi,anche se non lo sono in termini drastici e fisici,ma contro alcune variabili umane che danno loro fastidio.

Il mito del peccato originale,della cosiddetta caduta,rappresenta
L'EFFETTO DEVASTANTE DELL'INTERFERENZA ALIENA sulla natura umana orginale e integra

Quando,religiosamente,si parla della morte entrata nell'uomo a causa della tentazione e del peccato,nominando il Serpente Antico o altro...
NON SI FA ALTRO CHE RAPPRESENTARE CON UNA METAFORA L'INTERFERIRE NON UMANO CHE UCCIDE PARTE DELLA NATURA U MANA,AGGREDISCE L'ANIMA O,SE VOGLIAMO,LE FACOLTÀ MIGLIORI E PIÙ PROFONDE DELL'UOMO,LE SPEGNE E LE PERVERTE,LE USA E NE ABUSA PER I SUOI SCOPI.

Quindi,il non umano Ê DAVVERO UN OMICIDA FIN DALL'INIZIO,
e questa é LA SUA NATURA.

Ma lo é in un senso molto preciso:

non uccide mai il corpo,la mente,lo spirito...l'anima...ecc...NON CI RIUSCIREBBE MAI E NON GLI SERVIREBBE A UN AZZO.

No,si limita ad aggredire,pervertire,spegnere o usare alcune variabili umane che gli interessano...delle altre non gli frega niente..forse non le conosce neppure,NON LE CAPISCE NEMMENO...

Cos`facendo,l'alieno,e,per esteso,il non umano UCCIDE DAVVERO
IN PARTE LA NOSTRA NATURA e cerca di sostituirla CON LA SUA.

Cosî SOPRAVVIVE O,MEGLIO,SI ILLUDE DI SOPRAVVIVERE,come un parassita dentro un vivente,ma questa sua sopravvivenza é quanto mai ILLUSORIA E SENZA SENSO,suicidale e folle,anche,non solo omicida nei nostri confronti!

*la pazzia...é una costante della nostra specie.

I bambini ma anche gli adolescenti e gli adulti,se la portano dietro per tutta la vita e questa é una cosa che non possiamo evitare.

Siamo tutti un po' pazzi,dentro,talvolta anche...fuori...lo siamo personalmente,specificamente,culturalmente,tecnologicamente,perfino ...religiosamente...

Il non umano lo sa e si lega a noi anche attraverso questa variabile.

In un certo senso,NON ESISTE UN PAZZO PIÙ FOLLE DEL NON UMANO DENTRO E FUORI L'UOMO.

Su questo sono tassativo e chiarissimo.

Ma la follia del non umano SEMBRA SAGGEZZA,CONOSCENZA,PIACERE,POTERE,POTENZA...LIBERTÂ...

Sembra...ma non lo é...o ,meglio,lo é ...ma per interesse suo!

Il non umano é pazzo ma non lo é al punto di impazzire del tutto o di far impazzire del tutto gli umani:

in altre parole,è pazzo ma non é stupido...

iNOLTRE,DA QUEL CHE SEMBRA,IL NON UMANO È ANCHE ..SCHIAVO ESSO STESSO...O MEGLIO...COATTO ESSO STESSO da un qualcuno e qualcosa che gli impedisce di andare oltre certi limiti...

Ma di questo qualcuno e qualcosa,qui non parliamo,sarebbe ot.

Tornando alla pazzia umana e non umana,pazzia che caratterizza anch'essa la storia personale e specifica dell'uomo e ...dell'alieno..
possiamo considerarla per quella che é.

L'unico problema della pazzia é la possibilità che essa venga AGITA
FISICAMENTE E REALMENTE:

per questo,noi,quando dormiamo e sognamo,siamo totalmente pazzi,
ma il nostro corpo é immobilizzato e non può agire...quindi ...
questa nostra pazzia é innoqua.

PERÒ,L'ALIENO,NON Ê INNOQUO NELLA SUA PAZZIA e quando cerca di mettercela intorno,addosso e dentro...HA BISOGNO ANCH'ESSO DI PARALIZZARCI dato che,da un lato,lo rifiuteremmo e agiremmo contro di lui anche fisicamente...

D'altro lato,però...e qui leggete molto bene quello che vi spiego...QUESTA PARALISI GLI SERVE PER EVITARE CHE IL NOSTRO CORPO AGISCA LA SUA DI PAZZIA INDOTTA...

QUINDI GLI ADDOTTI VIVONO SEMPRE IN UNA SORTA DI ...MICROPARALISI SISTEMICA RELATIVA AD ALCUNE VARIABILI PSICOSOMATICHE e questa é una delle cose più importanti da dire sull'interferenza non umana nell'uomo

Si collega a quello che vi ho detto prima su suicidalitâ e omicidalità,e ora il quadro dell'interferenza non umana vi é chiaro.

Bene,mi fermo qui,per ora.

Buona riflessione a tutti!

PS...immodesto

Un paio di amici,dopo ave letto questo post prima che io lo pubblicassi,mi hanno detto,sorridendo:

....come li stendi tu non li ha mai stesi nessuno...

Forse esagerano..eh eh eh...ma non hanno tutti i torti.

L'unico problema che potrei avere é la loro reazione...ma ormai la so a memoria.


Ultima modifica di star-man il 18/11/2012, 07:22, modificato 1 volta in totale.


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5)Alieni nella storia - 4 -

Continuo l'excursus storico,parlandovi dei Dogon.

I Dogon sono una popolazione africana,oggi purtroppo inquinata da scelte folclorico-turistiche,che,fino a qualche decennio fa,ricordava una tradizione secolare.

In pratica,alcuni studiosi interessati all'etnologia,prendendo contatto con questa popolazione nel corso del novecento,e,parlando con i "saggi" della tribù depositari di antiche tradizioni orali,hanno saputo alcune cose interessanti,scritte poi in un libro diventato famoso nell'ambito dell'ufologia:

Il mistero di Sirio

Secondo questi racconti,in tempi remoti,alcuni esseri provenienti dallo spazio sarebbero atterrati nei pressi dei villaggi Dogon.

Questi esseri,avrebbero insegnato ai Dogon alcune nozioni astronomiche impossibili per l'epoca e il contesto culturale africano,insegnando loro anche cose utili per la vita quotidiana ,ecc..

Queste informazioni astronomiche riguardavano il sistema di Sirio,la sua composizione e caratteristiche che,
sarebbero state impossibili avere in quel lontano passato.

In breve,i Dogon hanno saputo che il sistema di Sirio é composto da tre stelle,Sirio A,Sirio B e C,avevano nozioni sulle caratteristiche di queste stelle,sulle loro orbite reciproche,e altro ancora.

Ovviamente,se questa tradizione orale,corrisponderebbe davvero a un contatto,sarebbe,non dico una prova,ma un indizio molto plausibile dell'interferenza aliena sulla terra.

Ma...per fare un discorso serio...io comincerò dalle critiche di chi ha cercato di smontare questa ipotesi e il suo background.

Sul sito del cicap,si legge un articolo a proposito,abbastanza ben dettagliato circa nomi,date,iter storico della cosa.

Per quanto riguarda i contenuti,naturalmente,il cicap contesta il possibile contatto et e spiega le conoscenze dei Dogon così:

PROBABILMENTE sono arrivati in quella regione dei missionari che hanno insegnato agli indigeni queste conoscenze per scopi loro personali o religiosi.

I Dogon le hanno incamerate e ne hanno fatto una sorta di minitradizione locale,illustrando la cosa con cerimonie d'altronde non molto lontane nel tempo,ecc...

Ora ,questa critica é tipica del cicap,in quanto SOSTITUISCE UNA IPOTESI DI SPIEGAZIONE CON UN'ALTRA,SENZA ALCUNA DOCUMENTAZIONE PROBANTE e con un unico alibi:quello di afferamre che la propria spiegazione é Più sensata e terrestre dell'altra.

Il che,dal punto di vista scientifico,non conta niente.

Allora,io posso demolire questa critica con osservazioni interessanti e convincenti:

a)se si fosse trattato di missionari o di...esploratori,la data del loro arrivo dovrebbe essere posteriore alle scoperte astronomiche sul sistema di Sirio e sulle sue caratteristiche di massa,orbitali,ecc...

ora,queste scoperte sono state abbastanza recenti,quindi...non capirei la funziona di missionari nell'Africa di quel periodo presso una tribù tutto sommato ben messa e non certo in bisogno di aiuto.

Secondariamente,non comprenderei come mai i missionari,invece di parlare loro di vangelo,Dio,insomma di ciò che di solito usano dire,abbiano deciso di dare lezioni di astronomia specialistica a una tribù di indigeni.

La stessa cosa vale se si fosse trattato di etnologi o semplici esploratori.

b)i Dogon descrivono molto bene l'arrivo di questi esseri spaziali sia in quello che era il lavoro manuale che le cerimonie di culto.

Regolarmente,venivano costruite decine di maschere rituali a forma di casco, con vegetali intrecciati,poi erano allestite le cerimonie in cui gli indigeni rappresentavano l'arrivo di questi visitatori e il primo contatto con la tribù.

osservando una di queste cerimonie,alcuni particolari davvero interessanti psosono essere notati:

*gli esseri si muovono goffamente,al rallentatore,molto lentamente,avanzano impacciati chiusi dentro questi scafandri di vimini,mentre i partecipanti membri della tribù si fanno indietro,poi si fermano,quindi aspettano mentre alcuni di loro avanzano verso gli sconosciuti,ecc...

*alcune di queste maschere rituali,a differenza di quanto afferma il cicap,sono state ritrovate,parzialmente conservate:

esse VENIVANO SOTTERRATE TUTTE DOPO LA CERIMONIA per poi essere sostituite da altre nuove nella cerimonia seguente.

Ora,valutando il consumo di quel materiale,e le maschere ritrovate in sequenza,si RISALE SICURAMENTE A UNA EPOCA ANTERIORE ALLE SCOPERTE SCIENTIFICHE SU SIRIO...quindi...qualcosa non quadra

*questa tradizione orale e materiale é stata oggi abbandonata ma NON perché costruita o falsa.

In effetti iDogon,dopo un periodo di civiltà,stavano degradando in problematiche di soppravvivenza tali da indurli a SCEGLIERE UNO PSEUDO FOLKLORE PRO-TURISTICO accompagnato da oggettistica di maniera.

Questo ha ucciso la loro vera cultura e ne ha fatto un popolo,tutto sommato,oggi banale.

Da questo ,risulta che il mistero di Siro presso i Dogon resta irrisolto e,forse,non potrà mai essere risolto.

****


RIFERIMENTI



Robert Temple

IL MISTERO DI SIRIO

(di edizioni ne esistono diverse e le trovate sul web)

inoltre:

http://www.antikitera.net/news.asp?ID=9 ... meri&page=

Questo articolo,molto critico nei confronti dell'ipotesi Sirio-ETH ,come tutte le critiche ben fatte e documentate,ALLA FINE SI TIRA LA ZAPPA SUI PIEDI,per quanto riguarda alcuni aspetti salienti del problema.

Ad esempio,riconosce i ritrovamenti di 6 maschere rituali corrispondenti a quelle descritte per le cerimonie rituali,più un resto polverizzato dello stesso materiale,in due siti archeologici diversi .

Visto il consumo delle 6 maschere,il resto del materiale ormai polverizzato,il fatto siano state sepolte in due siti diversi,calcolando gli intervalli indicati dalla tradizione ...potete arguire che quelle 6 maschere sono state sepolte lungo un arco di tempo di circa 500 anni.

IL CHE TAGLIA FUORI OGNI POSSIBILE SPIEGAZIONE MODERNA.

Inoltre,sempre in questo articolo,trovate un confronto tra le scoperte attuali sul sistema di Sirio e le conoscenze secolari Dogon.

Anche qui,l'articolista cade nella trappola della "supercritica".

Infatti scrive,cito a senso:

i Dogon conoscevano un sistema di tre stelle ,ma l 'astronomia moderna ne ha trovate solo due(che corrispondono poi esattamente alle caratteristiche di massa e orbitali tramandate dai Dogon_nota mia )

Quindi si sono sbagliati...ma questa critica é ridicola...perché...o si sono sbagliati quelli che,secondo i critici di Temple,hanno rivelato in tempi moderni queste conoscenze su Sirio ai Dogon(e perché mai si sarebbero dovuti inventati una terza stella se l'astronomia ne conosceva solo due?)

Oppure,hanno ragione gli astronomi,che l'articolista cita a sostegno,quando ammettono che una terza stella potrebbe esserci,VISTE LE PERTURBAZIONI ORBITALI NOTATE NELLE PRIME DUE.

Insomma,leggere queste critiche ben fatte é interessante ,da un lato,ma,purtroppo,confermante dall'altro.

però questo articolo,a differenza di quello del cicap,é un...tantino più serio e consistente


*****

CONCLUSIONI

Personalmente sono convinto che i Dogon non mentivano,che effettivamente festeggiavano e ricordavano nel tempo un IR3 e che questo IR3 non era altro che uno dei tanti IR3 della storia.

Con questo,voglio correggere il tiro di questo thread,che forse a qualcuno di voi ha dato l'impressione di essere PROABDUCTIONS AD OLTRANZA.

Non é così,in effetti io sono convinto anche degli IR 1,2 e soprattutto 3,se ben documentati,criticati e poi riconfermati smantellandone le critiche.

Però,sono altresì convinto che,oltre a questo,ci sono gli IR4 ,cioé le abductions o,quanto meno,le interferenze ambientali non umano-aliene su questo pianeta che rompono il c.....o da millenni.

Diciamo...metà-metà...e forse,I NON UMANI O ALIENI CHE SIANO,si sono in parte spartita la torta terrestre
in questi due modi diversi...o...sperando in meglio...QUALCUNO DI LORO ,DIVERSO DAGLI ALTRI,SI Ê LIMITATO A IR 3 TUTTO SOMMATO EMOZIONANTI E UTILI ANCHE PER NOI.



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5)Alieni nella storia -4 -

Adesso facciamo un passo avanti e un viaggio nello spazio del pianeta.

Spostiamoci in centro America,circa......anni fa

É una bella giornata di sole,la gente sta lavorando nei campi,i bambini giocano gridando e corrndo....poi...qualcosa succede....qualcosa di strano e inaspettato.....

****

Palenque

Piramide del Sole


Cripta sooterranea

Un gruppo di archeologi sta portando alla luce una lastra sepolcrale pesantissima
su cui è incisa una scena a dir poco strana

Si tratta della rappresentazione di una cerimonia?

Oppure,del viaggio di ritorno del Re Pacal nel suo regno?

O di che cosa?

Non lo sappiamo ancora oggi con sicurezza

Il bassorilievo rappresenta il Re in una posizione semiaccosciata,circondato da
strani simboli e disegni,che gli studiosi hanno identificato come rappresentazioni
mitologico-religiose-cerimoniali

Ma...il modo con cui sono rapresentati,il quadro di insieme,non sembra affatto una cerimonia.

Alcuni spiegano quel bassorilievo come la raffigurazione di un viaggio si,ma non conveenzionale

Re Pacal sembra seduto ai comandi di una navicella ,tiene in mano alcune leve,ha perfino una sorta di tubicno nelle narici,un respiratore,guarda avanti con grande attenzione e concentrazione

Dietro di lui,il fuoco dei motori che indica la propulsione e la direzione di volo della navicella confermando la posizione del Re e il senso della scena

Ora,i simboli presenti sono davvero dei simboli della cultura rituale maya,su questo non ci sono dubbi.

Ma,il modo con cui sono messi è quello che conta,e l'artista o gli artisti li hanno
usati per rappresentare il viaggio di ritorno del Re Pacal.

Questo viaggio è il ritorno a casa del Re fatto con lo stesso mezzo con cui si dice sia arrivato

Questo mezzo è un oggetto tecnologico e i simboli usati lo rappresentano molto bene.


Dgtate su Google: "lastra dell'astronauta di Palenque"


Le civiltá precolombiane sono caratterizzate da mitologie chestrani parlano di dei volanti su



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saltata la linea ,l'ultima frase non conta

****

continua



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Su Palenque,si dovrebbe provare a contestualizzare l'avvenimento che in questo caso sarebbe stato ripetuto, vista la dovizia con cui i particolari siano stati evidenziati.Dietro questa pietra sepolcrale,riposava il corpo del re?



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cosI si dice,come si fa a saperlo?

A parte la straordinaria somiglianza tra quel bassorilievo e uno spaccato di navicella,gli studiosi ortodossi non son tutti d'accordo con le interpetazioni

Come ho scritto,io non contesto il simbolismo presente nel bassorilievo

Sostengo peró che i simboli sono stati messi in modo tale da rappresentare la partenza del Re dentro il mezzo con cui era arrivato

Questo mezzo e la posizione del Re sono talmente palesi,anche perchè la mitologia relativa
descrive il suo arrivo dal cielo e la sua partenza verso il ciel

ciau



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Ancora a proposito dei MAYA.

Ci sono due cose che io noto nella l oro cultura:

1)l'usanza di schiacciare il cranio

2)le caratteristiche dei fregi architettonici

1)a questo proposito,mi chiedo se questa usanza sia soltanto una scelta loro,per motivi che mi pare non sono ancora molto chiari.

Forse,,dico forse,potrebbe essere l'imitazione di una testa ovoidale di quel tipo vista in esseri diversi da loro.

Noi non abbiamo evidenze attuali di specie aliene con il cranio di quella forma ma....la rappresentazione di molti demoni e spiriti dell'aria in vari mitologie propone teste di questa forma .

IO credo che la tradizione religiosa e non,quando si riferisce a non umani,si riferisca,in ultima analisi,a non umani di origine aliena,quindi,tutto sommato molto ma molto meno ...divini e celesti di quello che si crede e che loro stessi spacciano di essere.

Se,nel caso dei Maya,ci fosse stato un contatto con alieni di quella morfologia cranica,il vero motivo di quella scelta sarebbe più chiaro.

Ripeto,forse,non ne sono per niente sicuro.

2)i fregi archietettoni Maya,i loro disegni e le loro pitture,PROPONGONO LINEE SPEZZATE CHIUSE E APERTE
DEL TUTTO UNICHE,insieme a un ritmo e caratteristiche originali e inconfondibili.

Se li osservate bene,prima di tutto vi potete chiedere il perché di questa arte ,ma poi,se ci pensate bene,
potrebbe venirvi in mente una concordanza abbastanza chiara e probabile con GLI INGRANAGGI DI MECCANISMI E STRUTTURE TECNOLOGICHE COMPLESSE E ARTICOLATE.

Vi propongo ,ad esempio,questa i mmagine:




Immagine:
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19,76 KB

Questo é un bassorilievo impressionante!

Uno si chiede il perché di tanta complicazione e geometria di linee,
forme e vaqrietà.

E di bassorilievi come questi ce ne sono molti.

Ora,osservatelo bene:

il tutto dâ l'idea di un macchinario guardato o usato da due personaggi

Non dico lo sia,però a me fa questa impressione.

L'arte maya dei bassorilievi,le pitture e i disegni,i costumi,l'architettura,mi da l'impressione di una sorta di imitazione di macchinari ,strumenti tecnici .

A parte questa famosissima di cui abbiamo parlato prima:



Immagine:
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17,31 KB

giuardate questa:



Immagine:
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32,45 KB

senza insistere con la forzatura della somiglianza con un m16,é fuor di dubbio che il guerriero in questione si presenta abbigliato e dotato di un armamentario notevolmente complesso e strano.

Questo se si pensa al fatto che loro non conoscevano il ferro e usavano solo il legno e armi di legno.

Quindi osservate questa maschera con gli annessi:



Immagine:
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71,49 KB

Mi fermo qui,per quanto riguarda i maya,dato che di materiale ve ne ö proposto a sufficienza pensateci.

Una domanda maliziosa:

se voi foste un maya,e avreste avuto l'occasione di guardare l'interno di un computer,circuiti stampati,ecc... senza caprici un azz...e,nel contempo,sapeste che questi macchinari vengono usati da esseri arrivati dal cielo su un serpente piumato (che ci fa un serpente nel cielo ,per giunta con le piume?)...

nON AVRESTE LA VOGLIA DI RIPRODURLI IN QUALCHE MODO NELLA VOSTRA ARTE?

PENSATECI!

ciau [;)]



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MessaggioInviato: 20/11/2012, 22:54 
Sicuramente vista sotto un'ottica favorevole,desta tutto quanto molta impressione.Come però dico spesso,si deve contestualizzare il ritrovamento e classificarne l'autenticità storica.Potremmo prendere una cabina telefonica e trovare relazioni precise con riferimenti astronomici e terrestri.Nemmeno il "compiacente" Kolosimo accettava queste presunte verità storiche.Sarebbe bello sapere se dietro la tomba sepolcrale,ci fosse lo scheletro di un semplice re guerrierooppure quello di uno "scafandrato" viaggiatore spaziale.Voi cosa ne dite?Quale sarebbe la più probabile?



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MessaggioInviato: 21/11/2012, 01:18 
Ciao Star.

Non entro nel merito dell'analisi che stai proponendo con questo topic, ma riguardo alla questione Maya/Pacal posso dire che queste interpretazioni sono sicuramente suggestive, ma completamente fuori strada.

Cita:
star-man ha scritto:
Uno si chiede il perché di tanta complicazione e geometria di linee,
forme e vaqrietà.

E di bassorilievi come questi ce ne sono molti.


Come tu stesso rilevi, l'arte Maya e' sicuramente particolare e dissimile dalle forme a cui siamo normalmente abituati. Ma a questo c'e' una spiegazione. Non si tratta di inutili complicazioni.
I Maya tramite le loro opere hanno cercato di tramandare una conoscenza, un messaggio, che non era destinato a chiunque, al saccheggiatore di tombe o all'ignorante, ma a colui che con il tempo avesse maturato la necessaria conoscenza per riuscire a comprenderne il significato. E questo messaggio e' stato abilmente celato nelle loro opere, con una maestria calcolata, in modo che fosse rivelabile esattamente alla fine dell'eta' del Ferro della creazione. E cosi e' stato o almeno si e' iniziato a farlo.

Non per niente il libro sacro dei Maya, il "Popol Vuh" inizia e finisce con le parole: "L'originale Popol Vuh non puo' piu' essere visto, esso e' stato celato al ricercatore e al pensatore".

Le loro opere sono quindi degli enormi criptogrammi.

Contengono dei messaggi codificati e vanno decifrati.

E alcuni di essi sono stati decifrati. Tra questi anche la lastra di Palenque cosi come tutti gli oggetti contenuti nella tomba e nel sarcofago oltre che altre 400 opere varie come il murale di Bonampak e la maschera di giada. Qui, a titolo di esempio, ti riporto uno dei primi tasselli relativo al coperchio del sarcofago di Pacal:

Formato file: swf


Come puoi ben immaginare il procedimento e' piuttosto complicato e occorre un libro intero per illustrarlo, anzi piu' di uno, come sapientemente fatto da Maurice Cotterell nei libri "The Mayan Prophecies", "The Amazing Lid of Palenque" vol. I e vol. II e "The Mural of Bonampak".

Infine un accenno alla maschera che copriva il volto di Lord Pacal:

Immagine

Una volta decifrata, nell'ultima scena ci mostra due porte e le istruzioni per aprire una camera segreta ancora oggi da ritrovare.

A noi purtroppo non rimane che speculare su quali meraviglie possa mai contenere.



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MessaggioInviato: 21/11/2012, 01:25 
Cita:
AleBon ha scritto:
Sarebbe bello sapere se dietro la tomba sepolcrale,ci fosse lo scheletro di un semplice re guerrierooppure quello di uno "scafandrato" viaggiatore spaziale.Voi cosa ne dite?Quale sarebbe la più probabile?


Certo che nella tomba fu ritrovato lo scheletro. Anzi, per la precisione vi furono ritrovati ben sette scheletri, cinque uomini, una donna e infine, all'interno del sarcofago, lo scheletro di Lord Pacal, morto all'eta' di quarant'anni. Il tutto e' comunque da inquadrare nel messaggio che volevano tramandare, unitamente alle centinaia di elementi presenti nella tomba, nelle stanza e nell'edificio che compongono questo incredibile mosaico.

Quindi nessun "scafandrato", ma la rivelazione su chi fosse veramente questo personaggio, quale fosse la sua missione e la sua natura divina e, azzarderei, anche qualche elemento da tenere presente per il futuro.



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MessaggioInviato: 21/11/2012, 06:02 
secondo me stiamo dicendo le stesse cose anche se le spieghiamo diversamente:

tu dici che l'arte maya è criptica perchE trasmette un certo messaggio segreto
io dico la stessa cosa ,ma,tutte e due divergiamo sul senso di questo messaggio

Per me il cranio schiacciato,l'artee la scrittura fino all'architettura ,sembrano veicolare un 'imitazione di "altri e di altro" dal terrestre precedente e seguente la loro civiltá

Per te,si tratta invece di un veicolo di messaggi loro propri

Quindi,siamo d'accordo sul fatto che loro e la loro cultura ,comunicano quakcosa di nascosto e di importante.

Però bisogna ammettere una cosa:

l'ossessione umana per il "diverso che viene dal cielo" è sconcertante

NON ESISTEUNA SOLA CIVILTÂ che abbia avuto l'onestá di dire:
Non Esistono Dei,Neppure Noi Lo Siamo,Siamo Umani,Terrestri e Basta

Inaltre parole,su questo pianeta,Umiltá e Trasparenza non significano niente

Questo però potrebbe significare davveri che SIAMO INQUINATI da una presenza aliena che cerca,nascostamente,AUTOGLORIFICAZIONE e DIVINIZZAZIONE!!!
Noi ci siamo lasciati sedurre e ingannare da questa porcheria e,così facendo,NON CI SIAMO NEPPURE RICONOSCIUTI BRAVI QUALI SIAMO e continuiamo a farlo attribuendo a Dio,Dei,Alieni e Non Umani ....meriti che non hanno mai avuto e onori che non si meritano neppure MA CHE SONO NOSTRI DI DIRITTO

Loro non li meritano,loro vanno esclusi e buttati via DATO CHE QUESTO LORO LO SANNI MA SE NE FREGANO ALTAMENTE ANZI SONO FIERI ANCHE DI QUESTO LORO INGANNO


Altro che "dei"...."creatori"..."dio" eccc....

Si sono identificati loro in questo modo dentro e fuori di noi e noi abbiamo abboccato all'amo illudendoci da unlato di essere in qualche modo "divini" ma attribuendo questa divinitá ad altri e permettendo così a questi altri di
"possederci" e "usarci" spudoratamente

Vi immaginate le risate che si fanno alle nostre spalle?

Fatelo e poi scuoteteveli via di dosso :

noi siamo per fortuna solo e soltanto Umanamente Umani e di questo possiamo e dobbiamo essere e andare FIERI

Loro sono come la Luna...riflettono la luce degli altri e se ne fanno un vanto,Ma Sono Solo dei Parassiti da Eliminare o Quanto Meno Zittire,Umiliare e Svelare!

Uno degli scopi di questo thread,così,È RAGGIUNTO.

alla prossima



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MessaggioInviato: 21/11/2012, 08:50 
6)Alieni nella storia - 5 -

Questo sito <é molto interessante :

http://catetom79.wordpress.com/tag/ufo-nell-arte/

L'ho trovato oggi ,quindi ve lo propongo.

Vi mostra parecchie immagini interessanti di oggetti e fenomeni volanti non identificabili apparsi nei cieli di Basilea,Amburgo,Angers,Arabia,Giappone e altri paesi.

Ci sono anche immagini di ufo nell'arte,ma qui state molto attenti perché potrebbe trattarsi di simboli religiosi concretizzati in oggetti.

Alcuni di loro,cmq sono davvero strani e poco...religiosi.

Scorrete le immagini,leggete bene le didascalie.

Soffermatevi su quelle relative a Basilea,Amburgo,Angers,sull'oggetto disegnato da uno storico dell'epoca e visto in Arabia,sulle stampe giapponesi,ecc...

Vi farete un'idea di come l'interferenza appare nel corso della storia
anche attraverso IR2 che non lasciano tracce concrete ma ricordi.

Buona lettura e buon divertimento anche,é un excursus molto piacevole!

ciau [:D]


Ultima modifica di star-man il 21/11/2012, 08:53, modificato 1 volta in totale.


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