01/07/2020, 11:47
01/07/2020, 13:43
01/07/2020, 19:34
mauro ha scritto:chissà se è questo
http://www.stragi80.it/doc/inchieste-mig-libico/
pag 75 del topic
ciao
mauro
01/07/2020, 19:39
sottovento ha scritto:Thethirdeye ha scritto:Sarebbe il caso di trovare la puntata intera....
Eccola......
01/07/2020, 19:41
sottovento ha scritto:
01/07/2020, 19:54
01/07/2020, 19:54
01/07/2020, 20:56
02/07/2020, 09:11
greenwarrior ha scritto:poche certezze, se non che il DC 9 fù abbattuto da un missile
03/07/2020, 13:00
FABIOSKY63 ha scritto:
dalle perizie NON risulta questo...NON esistono tracce di esplosioni dovute ad un missile aria-aria...
quello che invece SEMBRA ormai chiaro dalla dinamica della "rottura" dello scafo del DC9 è che la prima parte "a staccarsi" è stata l'ala sinistra e la tipologia di danno RISCONTRATA è "da compressione" di onda d'urto O TURBOLENZA -cavitazione- da scia...
03/07/2020, 18:12
04/07/2020, 05:19
Zelman ha scritto:sono state trovate tracce di esplosivo, il che combacia con l'ipotesi missile aria-aria[/quote]Jet...
si è vero che hanno trovato tracce di esplosivo ma NON di quello che contengono i "missili" a disposizione dei velivoli presumibilmente coinvolti nello scontro nei pressi dell'Itavia jet...si tratterebbe di depistaggio -componenti chimici rilevati appartenenti a C4 e similaria- posto in opera in una delle navi "militari" che hanno partecipato al recupero...
GUARDATI IL FILMATO DELL'INCHIESTA DI PURGATORI...è molto chiaro ed evitate, TUTTI, di fare "ipotesi" -chiacchiere- inutili...
il giudice Priore ha fato un gran bel lavoro...nell'ambito delle sue possibilità e CONTRO uno status generale delle forze depistanti dei servizi delle armi coinvolte...
il mig libico della Sila fu direttamente coinvolto, è accertato...come anche aerei italiani , francesi, e usa...Zelman ha scritto:un'impatto in volo con un aereo militare, libico
e quello della Sila NON ha impattato con il DC9...NON mischiare le carte e informati...Zelman ha scritto:non è strano? e per questo indiziante?
06/07/2020, 21:25
06/07/2020, 23:03
22/08/2020, 14:38
Sabato 22 agosto 2020 - 11:36
Strage di Ustica, P.Chigi proroga di 8 anni segreto su carte
"Grave pregiudizio agli interessi della Repubblica"
Roma, 22 ago. (askanews) – Nonostante siano trascorsi 40 anni dalla Strage di Ustica, non cade il segreto di stato sui documenti del Sismi che provenivano da Beirut e che racconterebbero le attività italiane in quell’area. Anzi, Palazzo Chigi, ha prorogato il segreto per altri 8 anni perchè “la verità farebbe male” ed è “a rischio la sicurezza nazionale”. E’ quanto, in sintesi, si legge oggi su La Stampa dove si racconta della richiesta di Giuliana Cavazza, figlia di una delle vittime della strage del 27 giugno 1980, di poter avere il carteggio del colonnello Stefano Giovannone, il capocentro dei nostri servizi segreti che operò in Libano dal 1973 al 1982. Ma i servizi segreti sono intenzionati a mantenere il segreto quantomeno fino al 2029, come è stato detto all’ex senatore Carlo Giovanardi in un incontro a palazzo Chigi.
Cavazza, si legge sul quotidiano torinese, ha ricevuto una lettera in risposta alla sua richiesta nella quale si legge che pubblicare le carte di Giovannone non è possibile perché si arrecherebbe “un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”. Carte che, comunque, sono state lette dai parlamentari della commissione d’inchiesta della scorsa legislatura. I quali non possono divulgarne il contenuto. Nella missiva di risposta a Cavazza, la Presidenza del Consiglio ripercorre la storia iniziata quando il colonnello Giovannone oppose il segreto di Stato durante l’inchiesta sulla scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo. Era il 1984 e l’allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, confermò il segreto di Stato. Il segreto di Stato può durare al massimo trent’anni. Poi però quei documenti sono stati classificati come “segretissimi”. I magistrati, quindi, potrebbero leggerli, non i ricercatori, i giornalisti e gli storici. Insomma l’opinione pubblica non potrà sapere il contenuto di telegrammi cifrati sui rapporti occulti tra Italia e palestinesi, l’Olp, la formazione al-Fatah di Yasser Arafat, la formazione ancor più estremistica Fplp di George Habbash, altri servizi segreti arabi, i libici.
Nel carteggio “segretissimo” ci sono gli allarmi che Giovannone faceva rimbalzare a Roma. La Stampa, fra i tanti, cita un cablo arrivato a Roma il 27 giugno 1980, proprio il giorno in cui è precipitato il Dc9 dell’Itavia con 81 persone a bordo, nel quale il colonnello del Sismi avvisava che l’Fplp dichiarava superato il Lodo Moro. In pratica, secondo l’interpretazione del quotidiano, da quel momento per il gruppo di Habbash non vigeva più l’accordo che era stato stipulato sei o sette anni prima e che garantiva di tenere fuori l’Italia da atti terroristici.