Ecco l'editoriale di Lavinia Pallotta, pubblicato sul numero di Luglio 2010 di X TIMES, mensile di ufologia e informazione alternativa, e tutto incentrato sulla prematura scomparsa di Carlo Sabadin. Buona lettura.
Fonte:
http://ilblogdilaviniapallotta.myblog.i ... imes1.htmlAddio Carlo
L’8 Giugno scorso, in seguito a malattia, si è spento in ospedale, all’età di 45 anni, Carlo Sabadin, Presidente della Fondazione Sentilel Italia, membro del Gruppo Camelot e del gruppo Hwh22. Sono anni ormai che scrivo su riviste professionali, ma questo che state leggendo è l’articolo più difficile e più sofferto che abbia mai redatto, perché Carlo, oltre a essere stato uno degli esponenti più in vista della comunità ufologica italiana, è stato la persona con cui ho cominciato la mia avventura nel mondo dell’informazione e della ricerca alternativa. Fummo grandi amici nel passato, e decisi oppositori nel presente. Ci unì, diversi anni fa, la passione per una materia capace di instaurare legami fortissimi, ma anche di creare abissi incolmabili tra le persone, come spesso capita quando a muovere gli individui sono gli ideali e non gli interessi. Convinto sostenitore dell’ufologia strumentale, amava definirsi un “pro-ETH eretico” e diede un contributo fondamentale affinché venisse divulgata e valutata in modo corretto la ricerca sui fenomeni luminosi di Hessdalen, portata avanti, in Italia, dal coraggioso astrofisico Massimo Teodorani. Questa, come si suol dire, è una lunga storia, ma l’intervento di Carlo, assieme a quello di alcuni colleghi, fu decisivo in un momento molto delicato, in cui potevano essere vanificate ricerche di grande valore. A dividerci fu tutto il resto: l’interpretazione del fenomeno abduction, dell’ETH (ipotesi extraterrestre), dell’approccio da adottare nella ricerca e nella divulgazione. Naturalmente, in questi casi, la componente caratteriale gioca un ruolo essenziale. Ricordo Carlo come una persona capace di grandi slanci e di forti reazioni. Con lui ho fatto le litigate più viscerali della mia vita e, a suo dire, sono stata la persona – o una delle persone - che più riuscivano a dargli sui nervi, che lui avesse mai conosciuto. Questa sua caratteristica, unita a una pungente ironia e una spiccata verve polemica, gli valsero molti amici e, forse, altrettanti nemici. Naturalmente, passammo anche momenti esaltanti, quando le nostre divergenze erano ancora fonte di stimolo e non solo di attrito. Laureato in Giurisprudenza, attivo conferenziere, Carlo Sabadin fece parte del gruppo Stargate, fu membro di redazione della webzine Camelot Chronicles, del periodico cartaceo Scienza e Mistero, ospite fisso per un anno, con la sottoscritta, nella trasmissione di successo Il Triangolo dei Bermuda, condotta da Alberto Ruvolo su Radio Popolare, fu uno degli ideatori del podcast di ufologia “Camelot Chronicast” e dei Giovedì del Mistero. Fu collaboratore delle riviste Stargate, DNA magazine e per un certo periodo anche di Area 51, tutte dirette da Maurizio Baiata. Carlo fece questo e altro, e i lettori spero perdoneranno se il presente non vuole essere il consueto editoriale, ma un omaggio, da parte mia, a un amico non ritrovato. So che Carlo è stato molto coraggioso nell’affrontare il male che lo ha portato via, nascondendo ai più la sua gravità, e so che molti sentiranno la sua mancanza. Anche il mondo ufologico italiano, sono convinta, sentirà la sua mancanza. Io la sentirò, perché ho sempre creduto che, un giorno, saremmo riusciti a riappacificarci e invece così non è stato. Quarantacinque anni è davvero troppo presto per andarsene. Riposa nella luce Carlo, forse un giorno ci rivedremo.
Lavinia Pallotta