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Thethirdeye ha scritto: Cita:
Aztlan ha scritto:
Per questo dobbiamo prima evolverci - in tutti i sensi, non solo quello tecnologico - prima di poter avere un simile Contatto.
Caro Aztlan.... quoto tutto quello che hai detto.
Tuttavia mi permetto di segnalare il "pelo nell'uovo"....
La nostra evoluzione tecnologica, raggiungerà delle vette più alte proprio grazie a loro.
Quindi, tutto sommato, può pure rimanere lì dov'è.
E' un altro genere di evoluzione che tra i terrestri deve
necessariamente progredire....
e di brutto pure!!
Si chiama
Evoluzione della Coscienza.
Caro TTE, era proprio a questo che mi riferivo.
Io ho sempre pensato che
il progresso non sia solo quello tecnico, ma anche e
soprattutto quello
morale, sociale, spirituale.
Il progresso tecnico serve a fornire gli
strumenti con cui
realizzare materialmente gli alti obiettivi che una civiltà si deve porre nel suo
cammino di evoluzione e di raggiungimento di condizioni di vita migliori.
Questo dovrebbe essere
lo scopo e l' ordine.
Purtroppo
l' avidità e la sete di potere spingono l' Uomo - certi uomini, purtroppo quelli che scegliamo o siamo costretti a tenere come leader -
a utilizzare i progressi tecnici per acquisire maggiori capacità per imporsi sugli altri e sfruttarli e dominarli e ricercare sempre di più in questa direzione.
E
per questo ci concentriamo - e astutamente,
ci fanno concentrare, ammalandoci coi giocattolini tecnologici che TUTTI devono e assolutamente vogliono avere in tasca -
sul solo progresso tecnico, ritenendolo più importante se non addirittura l' unico.
Il progresso morale viene visto invece come una minaccia, poichè
rimette in discussione questo modo di comportarsi,
gli obiettivi che i nostri leader si prefiggono e i mezzi che adoperano pur di ottenerli,
e quindi la loro stessa idoneità come leader.
Io però
non sono pessimista.
Penso che
l' errore sia parte del processo evolutivo, che è un percorso di
apprendimento.
L' errore è il miglior maestro.
Sbagliando e imparando dai nostri errori possiamo migliorare.Il problema è che
l' Uomo ha la memoria corta e dimentica presto l' errore prima di aver imparato la lezione e l' importanza di ricordarla.
Quindi
ripetiamo nel corso dei secoli sempre gli stessi errori da migliaia di anni,
dall' inizio della nostra attuale civiltà, a dispetto di
tutti gli imperi e le fedi che sono passate, tutti prima o poi
si sono piegati a questa linea.Se persisteremmo in questa condotta,
verrà presto il tempo in cui la capacità tecnica sarà in grado di
dare ai nostri leader il controllo assoluto o quasi sull' Uomo, e quindi la sua
impossibilità a ribellarsi e cambiare le cose.
A quel punto
non avremmo più speranza se non nell' intervento esterno, cosa su cui non scommetterei affatto.
L' Uomo deve svegliarsi per tempo o un giorno si ritroverà senza accorgersene in quello che oggi sarebbe solo
un incubo impossibile.
E a quel punto,
la gente si sarà assueffatta al male, altra tremenda caratteristica umana, o si chiederà "come siamo arrivati a questo punto?" e anche se lo capisse,
non potrebbe più far nulla se non chinare la testa o soccombere.
Ammesso che gli rimanga ancora il libero arbitrio: badate bene, non solo la libertà politica, ma il libero arbitrio,
perchè anche quello è in gioco: è lo scacco matto finale, quando il re non può più muoversi.
NON è un caso che la gente sia tenuta in un vero e proprio
torpore della coscienza.
Anestetizzata da intrattenimenti vacui e superficiali che
non offrono alcun sincero spunto di riflessione, anzi lo demoliscono.
Assueffatta alla visione della violenza come realtà quotidiana, fin nelle sue manifestazioni più assurde, senza limiti di spazio e tempo, dall' assassino della porta accanto alle tragedie "lontane".
E
spinto a non reagire, all' arrendismo, "perchè tanto cosa vuoi che cambi".
Sbagliato, perchè
SE --TUTTI-- ORA reagissero, loro non potrebbero mai farcela.E
lo sanno bene ed è per questo che
lo temono e
cercano di evitarlo con tutti i modi.
Intanto
vanno avanti col programma, fino a che
reagire sarà inutile e impossibile, almeno per noi umani.
Questo è in sintesi il punto della situazione nella mia prospettiva.
Saluti,
Aztlan