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 Oggetto del messaggio: La Francia e gli Extraterrestri
MessaggioInviato: 27/08/2010, 03:09 
IL RAPPORTO COMETA



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Tanto per proporre ogni tanto qualche punto fondamentale dell'ufologia, ripropongo qui un breve articolo sul rapporto Cometa francese sugli UFO del 1999
Nel mese estivo di luglio del 1999, mentre tutti erano intenti a prendere il sole e abbronzarsi sulle spiaggie e i giornali erano carenti di notizie, in Francia la popolare rivista “VSD” uscì con un fascicolo di circa 90 pagine, diverso dagli altri. Era un documento eccezionale, sensazionale, unico nel suo genere. Un rapporto sugli O.V.N.I. (Oggetti Volanti non Identificati) firmato dall’IHEDN (Istituto degli Alti Studi per la Difesa Nazionale), dove facevano parte i più alti funzionari alla Difesa, Accademici, Industriali francesi. Un vero “Santo Graal” sulla tematica ufologica, dove la conclusione del rapporto era che gli O.V.N.I. erano di origine extraterrestre. Il rapporto è intitolato “Gli OVNI e la Difesa: a cosa dobbiamo essere preparati?” e quando uscì creò sconcerto nell’ambiente ufologico, e non solo. Le firme erano davvero prestigiose e non si poteva ignorare il contenuto. La prefazione era addirittura del Generale Bernard Norlain, Direttore dell’IHEDN. Ma non solo, c’era anche il Generale delle Forze Aeree Francesi Denis Letty che nel 2004 fece una sconvolgente intervista al quotidiano “France Soir”. Ecco di seguito una sintesi, riportata anche da alcuni quotidiani nostrani: “«Io dico sì, gli O.V.N.I. esistono, le testimonianze sono numerose ed affidabili nella loro grande maggioranza. A titolo d’esempio, dal 1900 più di 1.300 casi aeronautici osservati da piloti civili e militari sono stati censiti e in un gran numero di casi l’osservazione visuale è confermata da altri elementi, quali la ricezione radar simultanea (20% dei casi), la testimonianza di un controllore di volo o di un altro equipaggio». Al presente una minaccia O.V.N.I. non si è fatta sentire in Francia, ma almeno in due casi sembra di aver visto manovre intimidatorie. La vera "minaccia" - sottolinea il generale francese coautore del «Rapporto Cometa» - è che in realtà non si fa nulla, o troppo poco, per studiare questi fenomeni, a rischio di essere sorpresi». I militari francesi, del resto, sembrano aver preso molto seriamente in conto la questione degli O.V.N.I. «Considerato che degli oggetti volanti non identificati attraversano il cielo - dice Letty - i responsabili della sorveglianza, della difesa aerea e della sicurezza si sentono coinvolti. In effetti questi fenomeni influiscono sull’ambiente aeronautico e io non cito che le manovre di avvistamento, il rischio di collisione e la perdita di attenzione. La Difesa aerea e la Direzione generale dell’Aviazione civile prendono questi avvenimenti molto seriamente ed è per questo che essi collaborano con Sepra del Cnes. Esiste - aggiunge il Generale Letty - una procedura di trasmissione e di indagine dei racconti resi sulle osservazioni ed è regolarmente applicata; allo stesso modo sono indagati i processi verbali stesi dalla Gendarmeria Nazionale (più di tremila) . È nel febbraio del 1974 - scrive in proposito il Generale Letty - che furono date le prime istruzioni che assegnavano alla Gendarmerie Nazionali il compito di raccogliere e di raggruppare le testimonianze spontanee sugli O.V.N.I.» e da quella data sono stati compilati oltre 3mila verbali. I vari fenomeni sono stati distinti in categorie e quella denominata Pan D rappresenta quelli non identificabili, nonostante l’abbondanza e la qualità dei dati. I Pan D rappresentano all’incirca il 4-5 per cento dei casi e sono inquadrati per le loro caratteristiche fisiche: velocità, accelerazione, silenziosità, forma, effetti sull’ambiente. Il primo caso di Pan D è datato 1951 e ha interessato l’equipaggio di un aereo militare Vampire. «In conclusione - sostiene il generale Letty - noi possiamo stabilire chiaramente che, dal 1942 al 1995, almeno 500 osservazioni ben documentate e osservate di Pan D aeronautici, dei quali il 20 per cento con avvistamento visuale e radar, sono stati riscontrati nel mondo. Essi ci danno la prova di una realtà fisica di fenomeni a evoluzione paradossale». Letty elenca in dettaglio le caratteristiche degli oggetti e conclude: «Le testimonianze dei piloti lasciano in effetti supporre che tutti gli oggetti sono "sia pilotati, sia telecomandati". Tutti i piloti hanno detto nei loro rapporti che è "l’oggetto" che sembra muoversi verso di loro e non il contrario». «Da questo insieme di fatti - dice infine Letty - si trae una conclusione forte: certi Pan D parrebbero essere delle macchine volanti totalmente sconosciute, dalle “performances” eccezionali, guidate da intelligenze naturali o artificiali». Dichiarazioni davvero sconvolgenti ma che, stranamente, i nostri militari, i nostri politici e anche gli ufologi hanno “snobbato”. Eppure il “Rapporto Cometa” non viene dall’America, ma dai nostri cugini d’oltralpe ma, nonostante ciò nessuna interrogazione parlamentare sulla questione, nessun “allineamento militare” ufficiale, nessuna traduzione integrale in lingua italiana, nessun dossier monografico sulle riviste di settore ufologico. Perché questa “censura” nostrana? Come mai questa letargia in campo ufologico, mentre negli altri paese occidentali e non solo, migliaia di documenti declassificati in tema O.V.N.I. sono stati resi pubblici, mentre in Italia la nostra Aeronautica ha catalogato solo 3 O.V.N.I. nel 2007? Una discrepanza sospetta e assurda. E come mai nessuno ha mai chiesto alla Marina, all’Esercito, ai Carabinieri questi documenti? Manca la legge della libertà di Informazione in Italia? Creiamola, magari appellandoci ai nostri politici. Per libertà di trasparenza e studio deve essere creata. Non possiamo essere indietro anche in questo campo. Ma torniamo al “Cometa”, quale è la sintesi del documento e come è strutturato?
Il soggetto O.V.N.I. è, da decenni, il Dossier più tabù che sia mai esistito. Nessun intellettuale, nessuno saggio, nessuno filosofo, nessun giornalista scientifico e nessuno scienziato di alto livello, eccetto le rare eccezioni, ha osato intaccarlo, per timore di essere screditati, mostrando quindi una mancanza totale di coraggio intellettuale. Nel 1977 , l’ I.H.E.D.N. ( Istituto degli Alti Studi della Difesa Nazionale) pubblicava un primo rapporto che portò alla creazione del GEPAN e sosteneva deliberatamente il contrario di tutte le idee dell'epoca, osando pretendere che questo argomento sembrava presentare degli aspetti interessanti, ivi compreso un piano di ricadute scientifiche e tecniche. Un quarto di secolo più tardi altri militari, assecondati dai collaboratori ed ingegneri di alto livello entrano a far parte del COMETA, fornendo ulteriori elementi.
L' I.H.E.D.N. (Istituto Alti Studi della Difesa Nazionale ) è un luogo di riflessione geo-politica e geo-strategica in cui gli ascoltatori, partecipanti alle sessioni, sono nominati dal Primo Ministro ed i cui edifici si trovano in quelli dell'Accademia militare, a Parigi. Nella sua prefazione il Generale Norlain indica che ha confidato al Generale Letty la cura di preparare questo documento che è stato rimesso sul tavolo del Presidente e del suo Primo Ministro. Durante tutto il rapporto, "per comodità di linguaggio", viene adoperato per tutto e tutti il termine O.V.N.I.. Il rapporto COMETA non opta per il termine P.A.N. (Fenomeno aerospaziale non identificato) ma l'ottica del rapporto è chiara: trattasi di “oggetti volanti” e non di" fenomeni." Notiamo che in linea di massima nessuna delle persone di quelle citate, perché sembra che in effetti questo rapporto sia stato redatto attraverso la collaborazione di circa una ventina di persone, occuperebbe attualmente posti di responsabilità. Facendo seguito alla prefazione del Generale Norlain, il Generale Denis Letty, (Armée de l’Air in pensione) fu presentato come Presidente dell'associazione COMETA , è il maestro dell’opera ed il responsabile dunque di quanto scritto e descritto. Tra i membri dell’Associazione COMETA, si possono citare: Pierre Bescond, ingegnere dell'armamento; Denis Blancher , Commissario Principale della Polizia Nazionale al Ministero dell'interno; Bruno Le Moin , generale dell'aeronautica militare; François Lépine , della Fondazione degli Studi per la Difesa; Christian Marchal , direttore di ricerca all'ONERA (Ufficio Nazionale della Ricerca Aeronautica); Marc Merlo , Ammiraglio; Alain Orzag , dottore in scienze fisiche, ingegnere generale dell'armamento. Il documento poi presenta un'esposizione delle varie testimonianze.

1977 - Un pilota di un Mirage IV, René Giraud, descrisse un incontro ravvicinato. Racconto allucinante, di un apparecchio supersonico francese preso in caccia da un O.V.N.I. che viene a posizionarsi in coda, causando al pilota ed al navigatore, secondo la testimonianza "la fifa più grande della loro vita". L'evoluzione dell'O.V.N.I. è descritta categoricamente come supersonica. Tuttavia nessuno bang sarà sentito per i testimoni localizzati al suolo.

1976 - Un pilota di caccia, il Col. Claude Bosc, manifesta anch’egli un incontro ravvicinato e con le stesse modalità.

1994 - Più recente è la testimonianza impressionante di un Comandante di Bordo dell’AIR FRANCE, Jean-Charles Duboc e del suo equipaggio. Testimonianze visuali confermate più lontano da una traccia dei radar militari al suolo.

Il Rapporto COMETA presenta anche dei classici stranieri

1956 - Lakenheath (GB). Osservazioni visuali e di tracce radar. Il telex mandato dalla base di Lakenheath dice in sostanza": il fatto che le accelerazioni veloci e degli arresti bruschi siano stati seguiti dai radar e visti anche da terra, da al rapporto una credibilità certa. Non si creda che queste osservazioni possano avere una qualsiasi origine meteorologica o astronomica."

1957 - Messico - Caso del volo RB-47 (USA) Si tratta questa volta di un inseguimento, durato più di un'ora, di un quadrireattore B-47, specialmente attrezzato per la localizzazione del segnali radar emanati dai sottomarini sovietici nel golfo del Messico, da un O.V.N.I. che svettava intorno all'apparecchio. Questo è stato confermato anche dai radar al suolo. L'apparecchio americano fornisce dei dati interessanti concernenti lo sfavillio elettromagnetico emesso dall'O.V.N.I. : 3 gigahertz, pulsate a 500 hertz, una frequenza ottimale per ionizzare l'aria, a questa altitudine.

1976 – Teheran - Un misterioso oggetto si trova allora preso in caccia da dei jet militari Phantom 4, inviati dal Generale Youssefi. Una della piloti tenta di tirare verso lui un missile" Sidewinder", ma nello stesso momento i suoi comandi di tiro si trovano bloccati (ma non i suoi comandi di volo) . Là ancora, ci sono delle conclusioni: testimoni molteplici, a forte credibilità, osservazioni confermate al radar, effetti elettromagnetici registrati da tre equipaggi distinti, effetti fisiologici, grado straordinario di manovrabilità. Questo dossier del 1976 presenta anche dei casi analoghi (Russia, Argentina).

1986 - Volo JAL 1628 (Boeing 747 della Japan Air Lines) il cui l'equipaggio ha potuto osservare per circa un’ora, prima due O.V.N.I. della taglia di un DC8, e quindi un gigantesco disco " della taglia di due portaerei. ".

1990- tentativi di intercettazione di O.V.N.I. per gli F-16 delle Forze Aeree del Belgio

Il rapporto prosegue con le osservazioni precise fatte dal suolo:

1954 Tananarive - testimoni: membri del servizio tecnico dell' Air France.

1979 Francia - Osservazione da parte di un pilota di un disco vicino al suolo ;

1989 Russia - caso con molteplici testimoni in una base militare Russa.
Si passa cosi agli" Incontri Ravvicinati ":

1965 - Valensole - un contadino è paralizzato da degli esseri umanoidi usciti da un arnese ovoidale che decolla lasciando nelle lavande delle tracce biologiche di lunga durata, così come una strana impronta impressa al suolo.

1967 - Cussac - inchiesta GEPAN/SEPRA: si tratta questa volta di un incontro ravvicinato tra giovani contadini e degli umanoidi alti 1,20 m. I testimoni videro questi “personaggi" rientrare nel loro O.V.N.I. sferico dall’alto, facendo entrare prima la testa." Un magistrato effettuò una contro inchiesta, interrogò i testimoni e concluse con la credibilità del loro racconto.

1981 - Trans-en-Provence - Incredibile caso indagato dal GEPAN. Un contadino di origine italiana vede un disco di 3 metri di diametro posarsi, abbastanza brutalmente, sul suo campo. Poi riparte. Alcune analisi effettuate dal biologo Michel Bounias mettono in evidenza un importante trauma biologico, che ha convolto le erbe mediche, perfettamente in correlazione con la distanza dall'epicentro del fenomeno.

1982 - Nancy - il caso detto "dell'Amaranto." Uno strano faccia a faccia, nel suo giardino, tra un biologo ed un O.V.N.I. di 2 metri di diametro, che levitava senza rumore a due metri di lui. Vegetazione alterata.
Un capitolo è dedicato ai "mezzi complementari di ricerca."
Alcune convenzioni sono rievocate, curante dello studio degli impatti di fulmini, delle meteore, delle perturbazioni di linee EDF. Un gruppo di sociologi studia anche l'impatto del Rapporto O.V.N.I. sulle popolazioni, il comportamento dei gruppi ufologici, l'attività di sette orientate verso gli O.V.N.I.. La Società FLEXIMAGE si vede confidata l'analisi dei reperti fotografici.

Analisi dei prelevamenti.
Il GEPAN/SEPRA si appoggia su differenti laboratori civili e militari di cui quelli dell’ E.T.C.A. (Stabilimento Tecnico Centrale dell'Armamento), per analizzare i prelevamenti di suolo e di vegetazione raccolto durante le inchieste.

Sfruttamento delle fotografie
Dei trattamenti sulle immagini sono stati condotti tra il 1981 e il 1988 in seno all'ETCA ed essi hanno permesso di definire le tecniche e le procedure, riprese nella Nota 18 del GEPAN, per lo studio delle fotografie presunte di O.V.N.I.. Dei filtri della diffrazione sono stati installati nelle gendarmerie, per permettere la raccolta di notizie sullo spettro luminoso emesso. Infine, il costume dei mezzi di investigazione del GEPAN/SEPRA rievoca il sistema di sorveglianza del cielo, mettendo in opera dei radar particolarmente potenti ed adattati a questo tipo di" bersagli", che i radar civili classici non potrebbero prendere in carico. Il GEPAN/SEPRA (oggi GEIPAN) esiste dal 1977 e ciò che rappresenta 31 anni di attività. La lettura del rapporto COMETA sembra indicare che le attività di questo servizio del CNES si siano limitate esclusivamente alla colletta di informazioni ed alle inchieste sul campo, condotte in collaborazione con la gendarmeria ed i militari. La realtà è un po' differente, ma questo aspetto sarà evidente nella seconda parte del Rapporto. In questo, l'apporto di questa squadra CNES sembra limitarsi ad una semplice tipologia che era stata presentata in conferenza per il secondo responsabile del GEPAN, l'allievo del Politecnico Alain Esterle, successore del primo responsabile, Claude Poher, tutti e due ingegneri al CNES. Una breve osservazione. All'epoca della sua presa di funzione, l'Ing. Claude Poher del CNES, primo capo del GEPAN, aveva fatto studiare per le società Jobin e Yvon degli adattatori destinati ad essere installati sugli apparecchi fotografici che fanno parte della dotazione di ogni squadra della gendarmeria. Questi adattatori sono accessori poco ingombranti che sono facilmente installati sull'obiettivo dell'apparecchio, comportando ciò che si chiama una rete , che trasforma l’immagine di un O.V.N.I. in spettro , cioè una rete che funziona come un prisma che scompone la luce in fasci . L'analisi di questo documento fornirebbe allora numerosi dati concernenti la natura del mezzo emittente, la sua temperatura, la velocità di avvicinamento o di allontanamento dell'oggetto (per effetto Doppler) ed anche l'intensità del campo magnetico che produce. Da 31 anni, tutte le squadre di Gendarmerie (l’equivalente dei Carabinieri) sono attrezzate di questi tipi di adattatori, e numerosi Gendarmi sono stati testimoni diretti del fenomeno.

UFO: ipotesi, prove di modellazione
L'aspetto più sconcertante di questi O.V.N.I. è, tra altro, l'apparenza di un spostamento supersonico, con assenza di Bang , di onda d'urto. Nel rapporto COMETA , si legge: “La propulsione MHD (Magneto IdroDinamica) potrebbe essere causa di questo silenzio: delle prime esperienze di attenuazione del rumore, attraverso la soppressione della scia e dell'onda d'urto, sebbene in condizioni molto particolari, sono molto incoraggianti.” Questo capitolo prosegue con l'evocazione di altre modi di propulsione, ricordando che la propulsione MHD non è operativa nel vuoto spaziale, interplanetario o intersiderale, il mezzo si appoggia necessariamente sul modo ambientale (aria o acqua). Il rendimento del propellente è legato direttamente alla velocità di eiezione; nei sistemi a propulsione convenzionale (razzi), questa velocità è limitata, dalla temperatura che regna nella camera di combustione, a 2000-2500 metri al secondo. Il rapporto menziona anche gli sforzi concernenti la propulsione MHD perseguiti nei differenti laboratori stranieri ( Es.: Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, vicino New York ). Altri sistemi di propulsione sono evocati. Si tratta di propulsori addizionali, destinati ad equipaggiare le sonde spaziali. Se questi sono supposti poter sviluppare solamente delle spinte relativamente deboli, hanno l'enorme vantaggio, con un rendimento di un propellente molto importante, di una velocità di eiezione dell'ordine di 100 Km/s e più, e di poter mantenere questa spinta per mesi, e dunque di fornire, grazie ad un'accelerazione debole ma sostenuta, dei guadagni di velocità che i sistemi convenzionali non saprebbero assicurare, accorciando in questo modo notevolmente le durate di viaggio di sonde in direzione di pianeti lontani, come ad esempio il pianeta Giove. Con un sistema convenzionale, trattandosi di posizionare una sonda abbastanza pesante, per esempio come Galileo intorno a Giove, un sistema di propulsione per razzo si rivela alquanto inoperante. Il guadagno di velocità deve essere ricercato dunque nell' “effetto fionda”, un classico della tecnologia spaziale. Si manda allora la sonda" dietro" un pianeta che orbita intorno al Sole. Attirata dal pianeta, la sonda si trova quindi accelerata; nel caso della sonda Galileo, il guadagno di velocità fu ottenuto da due “effetti fionda” successivi, dovuti a due passaggi inizialmente vicino a Venere, poi dalla Terra stessa, che orbita intorno al Sole a 20 km/s. Se la sonda Galileo fosse stata equipaggiata di un propulsore addizionale ad alto rendimento, il suo tempo di posizionamento intorno a Giove sarebbe potuto essere ridotto notevolmente.
Il rapporto menziona anche l'interesse considerevole dell'importo di energia sotto forma di antimateria, sintetizzata innanzitutto perfettamente su Terra, poi immagazzinata a bordo della sonda in bottiglie magnetiche ( tecnica perfettamente messa a punto: si parla di tecnica di sconfinamento). Questo tipo di propulsione rappresenterebbe un salto qualitativo considerevole e difatti, nei razzi, più del 90 % della massa é concentrata nel "propellente” (combustibile solido o sistema criogenico). Il propulsore che utilizza come energia primaria dell'antimateria vedrebbe questa massa" eso-energetica" diminuire drasticamente (così, per posizionare un satellite come Galileo intorno a Giove, l'energia da mettere in opera corrisponderebbe ad una massa di antimateria inferiore ad un decigrammo). Questa non è quindi l'antimateria stessa che si trova allora espulsa. Il suo annichilimento con una massa equivalente di materia, tanto debole, è convertito in energia elettrica che è utilizzata allora per accelerare la propulsione stessa , per esempio attraverso atomi di silicio. Una sonda potrebbe così captare il suo proprio propellente durante il suo viaggio, per esempio attraversando la cintura di asteroidi, e" rifare il pieno", con dei semplici sassi. Nel rapporto COMETA viene precisato che la sonda Deep Space 1, che doveva sfiorare l'asteroide 1992 KD il 29 luglio 2006, sarebbe stata attrezzata di un propulsore a forte rendimento, senza che si sappiano grandi cose sulla sua sorgente di energia primaria. Questi sistemi di propulsione avanzata, anche se sono così seducenti, se mettono i più lontani pianeti del nostro sistema solare più alla nostra portata, riducendo i tempi di viaggio ad alcuni mesi, resterebbero inoperanti per crociere intersiderali, essendo le distanze interstellari 10.000 volte più importanti che le distanze che separano i pianeti dal nostro proprio sistema. Esistono delle ipotesi più avanzate (come quella di Jean-Pierre Petit) consideranti che, in un futuro più o meno lontano, delle "navi terrestri" possano servirsi di un "universo gemello del nostro", utilizzato come una " metropolitana-espresso" (dove la velocità della luce sarebbe molto più importante che nel nostro" versante spazio-tempo") e dove dei mezzi si potrebbero incrociare dopo avere operato in un" trasferimento iperspaziale" Ma, in questo stato anche se interessanti, questi lavori restano speculativi nello stato attuale della ricerca "osservativa". Il rapporto COMETA , in quanto fine a se stesso, si limita al modello che deriva dalle idee di O'Neill, riprese dagli astronomi Monnet e Ribes nel loro documento "La vita extraterrestre" (Larousse). Si tratta quindi di viaggi senza ritorno, effettuato con immense città spaziali (30 km di lunghezza per 6 Km di larghezza), protette da un ecosistema, e passanti da un sistema planetario ad un altro "in migliaia di generazioni" In tali insiemi, una lenta rotazione assicurerebbe senz’altro un peso artificiale. Tra i fenomeni associati agli O.V.N.I. , si trovano gli arresti dei motori di veicoli e, più generalmente, delle perturbazioni nei sistemi elettrici. A pag 37 del rapporto infatti si può leggere : "Si può pensare a dei raggi radioelettrici, come delle microonde, di cui sappiamo che possono provocare degli effetti di questo genere e che possono essere facilmente formate in fasci per agire a distanza. In queste condizioni, l'emissione di microonde tramite mezzi sconosciuti sarebbe di una tale natura da creare intorno al veicolo un campo elettrico abbastanza elevato affinché le tensioni di accensione, addizionandosi , provocano la ionizzazione intorno al circuito di alta tensione del motore (bobina, distributore, filo di candela) cortocircuitando così gli impulsi di accensione verso la massa del motore fermandolo. "
In Francia sono allo studio dei generatori iper frequenziali di grande potenza che potrebbero essere utilizzati a questo scopo. Il rapporto COMETA precisa che i dispositivi ad accensione elettronica e, più generalmente, tutti i dispositivi elettronici, sarebbero a priori molto sensibili a questo tipo di fattore: le precisioni tecniche fornite lasciano a pensare che i tests potrebbero essere stati fatti con successo. In effetti, un fascio di microonde che mirano ad un ogiva pilotata in fase di rientro, o un missile di crociera, potrebbe così mettere fuori servizio il suo sistema di pilotaggio o dell’innesco della sua carica, addirittura farla esplodere, se si tratta di un esplosivo chimico, prima che colpisca il suo bersaglio. Il rapporto menziona che le creazioni a distanza di paralisi di essere umani attraverso fasci di microonde sono state studiate, e tra l’altro, al “Weapon Laboratory” dell' Air Force di Kirkland. Qui si tocca il paradosso del rapporto COMETA - "Gli O.V.N.I. e la Difesa" dove si ha l'impressione molto netta che gli autori del rapporto dispongono di risultati di studi suscettibili di rendere prioritaria l'ipotesi veicolare, ma che non la possono divulgare, essendo questi studi troppo legati alla Difesa Nazionale. Il rapporto dice: “Se avessimo avuto una decina di OVNI D (fenomeni aerospaziali per la quale nessuna spiegazione" terrestre" è stata fornita) si potrebbe accontentarsi di classificare "senza seguito" questo dossier ambiguo, ma noi siamo più là, da molto, molto tempo.” Il ventaglio delle interpretazioni possibili è passato allora in rassegna. L'ipotesi dell'oggetto segreto e rivoluzionario si trova sorpassata , data l'anzianità delle testimonianze (da pensare a quelli che sono citati nel rapporto e che sono degli anni Cinquanta ). Si legge: ”l'aereo furtivo e la MHD conducono a dei progressi impressionanti.” Nel rapporto quindi viene dato un cenno alle “immagini olografiche” ed ai “fenomeni naturali sconosciuti”e poi viene evocata l’ipotesi di esseri extraterrestri. Il rapporto menziona l'esistenza della direttiva JANAP 146 (Joint Army, Navy, Air Force Publications) messa in atto dagli Stati Uniti dal 1953 che si applica tanto bene ai militari che a certi civili (comandanti di bordo dell'aviazione civile) , capitani di unità della marina mercantile e che intima a tutte queste persone di rendere conto, urgentemente, di ogni testimonianza legata al fenomeno O.V.N.I.; la divulgazione di tali notizie, essendo collegate a quella dei segreti militari , e quindi cadenti sotto l'influenza delle leggi che reprimono i casi di spionaggio. Pena: dieci anni di prigione e migliaia se non milioni di dollari di multa. Il seguito del rapporto rievoca gli sforzi intrapresi dalla moglie di un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Francia, la Signora Galbraith, per "promuovere infine nel suo paese delle serie ricerche scientifiche su questo argomento". La tesi del " Generale Philip Corso" viene evidenziata e considerata molto seriamente. Dal 1953 al 1957 questi fu membro del National Security Council, e dunque in contatto permanente col Presidente Eisenhower ed autore del libro “The Day after Roswell”, con una prefazione molto lusinghiera del Dr. Strom Thurmond, allora Presidente della Commissione delle Forze Armate del Senato americano. Il Generale Philip Corso afferma che nel 1961-62, in quanto responsabile delle “tecnologie straniere” al servizio Ricerche e Sviluppo, sarebbe stato incaricato di fare approfittare discretamente l'industria americana degli oggetti di tecnologia molto avanzata trovati nel relitto recuperato a Roswell (laser, circuiti integrati, intensificatori di luce, ecc.). Egli dichiarò inoltre che avrebbe visto altresì anche il cadavere di uno degli occupanti del relitto," conservato in una bara di vetro". Nel Cap.9 , il rapporto COMETA fa il punto della situazione in Inghilterra, dove si assisterebbe ad un capovolgimento simile a ciò che sembra stagliarsi in Francia. Il Ministero della Difesa britannico si sarebbe così dotato molto presto di una struttura idonea per lo studio del Dossier O.V.N.I. (il cui unico scopo era di determinare se questi rapporti presentassero un interesse per la Difesa). I responsabili di questo servizio dichiararono allora: “ Se fossimo in possesso dei dati sufficienti, oggi saremmo in condizione di spiegare probabilmente tutti i casi “.Ma Nick Pope, responsabile dal 1991 al 1994, prende tutti in contropiede privilegiando fortemente l'ipotesi extraterrestre, come d’altronde il Rapporto COMETA. Il Rapporto COMETA non dà la parola al Dr. Jean-Jacques Vélasco, il responsabile d’allora del S.E.P.R.A. (Servizio di Esperti sui Fenomeni di Rientro Atmosferico) che al C.N.E.S. era preposto a studiare gli avvenimenti O.V.N.I.. Questa volta è lo stesso personaggio che cambia progressivamente la sua posizione iniziale. Esiste infatti, negli archivi di TF1 (RAI Francese), una sua intervista, condotta dai fratelli Bogdanoff, durante la quale dichiarava "che solo un'infima percentuale di casi restavano inspiegati" e pronosticava "che il progresso futuro delle conoscenze in materia di meteorologia avrebbe finito per permettere di ridurre i rari casi inspiegabili a dei fenomeni naturali". In almeno due articoli nella rivista VSD Luglio 1998 in "lettera aperta agli scettici" e nella rivista “Scienze e Frontiere” di Marzo 1998, egli riconosce "ora" l'ipotesi extraterrestre e che numerosi casi non possono essere spiegati diversamente.” Il rapporto COMETA fa eco alle dichiarazioni di Ralph Noyés, predecessore di Nick Pope alla Direzione del Servizio O.V.N.I. britannico, diventato Sottosegretario di Stato alla Difesa, il quale giudica necessario l'esistenza di un servizio, in seno alla Difesa inglese, incaricato degli studi segreti concernente il fenomeno O.V.N.I. In Francia, il SEPRA è supposto concentrare tutta questa ricerca: esisterebbe in seno alla Difesa francese un organismo incaricato anch’esso di studi segreti. Alla fine del capitolo nove si trova una breve rievocazione dello stato delle ricerche sull'argomento nei paesi dell'est; ma lo stato di scioglimento dell'ex-impero sovietico dà quindi l’impressione di una certa confusione. La terza parte del rapporto COMETA è intitolata "Gli O.V.N.I. e la Difesa" e questa è imperniata deliberatamente sull'ipotesi di incursioni di extraterrestri. Alcune domande sono da porsi:

Quali sarebbero le intenzioni di questi visitatori? Vogliono invadere la Terra? Preservarla da un'auto-distruzione nucleare? Conoscere e conservare il patrimonio che le nostre civiltà hanno creato durante i secoli?

Gli Stati della Terra si trovano classificati nelle seguenti differenti categorie:

A. Stati incoscienti dei fenomeni extraterrestri o che si stimano non concernenti.

B. Stati coscienti dei fenomeni extraterrestri ma privi di mezzi di investigazione.

C. Stati coscienti dei fenomeni extraterrestri e provvisti di mezzi di investigazione.

D. Stati entrati in contatto con una o parecchie civiltà extraterrestri e che hanno stabilito delle relazioni e/o iniziato una collaborazione politica, scientifica e tecnica.

Nella Categoria "D" potrebbero trovarsi gli Stati Uniti, sospettati, fin dall'ondata del fenomeno O.V.N.I. sul loro territorio alla fine degli anni Quaranta, di avere praticato con costanza un'efficace politica di disinformazione. Gli autori del Rapporto COMETA , considerando questa eventualità, si chiedevano perché un segreto di una tale importanza sarebbe stato preservato fino ai nostri giorni e la sua risposta è:
“Gli Stati Uniti vogliono conservare ad ogni prezzo una superiorità tecnologica militare sui paesi concorrenti e, forse, un contatto privilegiato”.
Questi infatti sospettano gli americani di detenere dei segreti tecnologici, generati dallo studio di relitti di O.V.N.I., o provenienti da "informazioni" direttamente comunicate dagli extraterrestri, che non desidererebbero dividere coi i loro partner della NATO. Sul piano nazionale, il rapporto COMETA raccomanda il rafforzamento della struttura che esiste attualmente in seno al CNES. Nel Cap. 13 vengono analizzate le implicazioni di un eventuale contatto con gli extraterrestri, sotto tutti gli aspetti possibili: storici, culturali, tecnico-scientifici, religiosi, politici. Si immagina allora quale strategia sarebbe adottata dai terrestri se la loro tecnologia permetterà, in un futuro prossimo o lontano, di entrare in contatto con altri etnie, secondo lo stato di sviluppo di queste ultime. Si trovano così giustificati il non-contatto, per evitare uno shock culturale dannoso, la disinformazione, mischiata all'ostentazione (sorvolo per macchine volanti) "per abituare progressivamente queste etnie alla presenza di visitatori." Alla pagina 70 del Rapporto si può leggere: “La pace è un fattore di ricchezza e di stabilità del potere.” Il Rapporto COMETA si conclude con le "conclusioni e raccomandazioni." Si rievoca delle ricerche, condotte sia al CNES che in altri paesi, in particolare negli Stati Uniti che dimostrano certamente la realtà fisica di oggetti volanti totalmente sconosciuti, dalle prestazioni di volo ed dalla notevole silenziosità, mossi apparentemente da intelligenze.

- oggetti segreti di origine terrestre (prototipi, aerei furtivi…) si possono spiegare solamente con una minorità dei casi.
- Una sola ipotesi rende sufficientemente conto dei fatti e non fa richiamo, per l'essenziale, che alla scienza di oggi: è quella di visitatori extraterrestri.
- L'ipotesi extraterrestre è da molto tempo la migliore ipotesi scientifica.

Il rapporto raccomanda dunque di dare una formazione a tutti i corpi dello stato ed a tutte le strutture concernenti, tanto civili che militari, suscettibili di essere interessati dal problema. Raccomanda anche un rafforzamento del SEPRA, così come lo creazione di un collegamento tra questo organismo ed i più alti livelli dello Stato. Il rapporto pubblicato da VSD è completato da un certo numero di allegati così come anche sono rievocate le procedure di localizzazione radar. L'astronomo Jean-Claude Ribes prende tutti in contropiede invertendo la posizione tenuta da decenni per la comunità degli astronomi e conclude, con prove alla mano: “la percentuale delle osservazioni effettuate dagli astronomi è la stessa che per la popolazione globale”.
Il caso Roswell è preso sul serio e citato come un esempio di un'azione di disinformazione condotta dagli Stati Uniti. Ma nel Rapporto Cometa, un passaggio abbastanza sorprendente, che si può leggere qui sotto è:
Cap. 7.3.2 del Rapporto COMETA : “Le ricadute dello studio sugli O.V.N.I.” “L'esercito americano ha concepito in effetti degli aeromobili che presentano le caratteristiche descritte da testimoni degni di fede. Le ricadute sono potenzialmente considerevoli : nei campi della propulsione, dei materiali e delle strutture, della furtività, degli armamenti.” Il Rapporto COMETA si conclude per una concisa cronologia delle apparizioni di O.V.N.I. sulla Terra . La resistenza e l'ostilità degli scienziati si trovano espresse, come quella dei politici, a delle rare eccezioni.
Una domanda chiave del rapporto è: “A quali situazioni dobbiamo essere preparati?” E le ipotesi esplicative sembrano assurde, ma reali.

A – Scoperta di una base extraterrestre sulla Terra
B – Una invasione (considerata improbabile)
C – Attacco massiccio o localizzato
D – Disinformazione o manipolazione deliberata atta a destabilizzare altri Stati

Il Rapporto Cometa dedica particolare attenzione alle "implicazioni aeronautiche", con dettagliate raccomandazioni volte a vario personale, come ad esempio personale dell’aria, controllori di volo, metereologi e ingegneri. Si rendono necessarie inoltre raccomandazioni a livello scientifico e tecnico, destinate a sviluppare la ricerca con potenziali benefici per la difesa e l'industria. La relazione esamina ulteriormente le implicazioni politiche e religiose sugli O.V.N.I., utilizzando come modello la prospettiva della nostra esplorazione dello spazio.
Nelle sue raccomandazioni finali, Il COMETA sottolinea ancora una volta la necessità di:

- Informare tutti i responsabili politici e le persone in posizione di responsabilità.
- Rafforzare gli strumenti di indagine e di studio al SEPRA.
Valutare se il rilevamento O.V.N.I. sia stato preso in considerazione da agenzie impegnate nella sorveglianza dello spazio.
- Creare un comitato strategico al più alto livello statale.
Intraprendere azioni diplomatiche con gli Stati Uniti per la cooperazione su questa questione molto importante.
- Studiare le misure che possono essere necessarie in caso di emergenza.

E il Rapporto COMETA si conclude in questo modo “La realtà fisica degli O.V.N.I., sotto il controllo di esseri intelligenti, è "quasi certa". Solo una ipotesi tiene conto dei dati disponibili: l'ipotesi di visitatori extraterrestri. Questa ipotesi è, naturalmente, non provata, ma ha conseguenze di vasta portata. Gli obiettivi di questi presunti visitatori rimangono sconosciuti, ma deve essere oggetto di speculazioni per gli scenari futuri.”

[align=right]Articolo scritto da Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)[/align]


[align=right]Bibliografia:

http://www.cnes-geipan.fr
http://www.cufos.org
http://www.villacidro.info

Fonte:
centroufologicotaranto.blogspot.com[/align]





QUI LA COPIA IN INGLESE DEL RAPPORTO COMETA

http://www.scribd.com/doc/4338/COMETA-report-part1
http://www.scribd.com/doc/4337/COMETA-report-part2




UFO: LA RELAZIONE DEL SECOLO

La relazione “Gli UFO e la difesa” (il Rapporto Cometa), divulgato pubblicamente l’ultimo 16 di Luglio in Francia, ha messo il mondo ufologico in stato di all’erta. Il polemico documento elaborato dal gruppo Cometa – composto da militari e scienziati di alto livello – scommette sulla ipotesi extraterrestre, sull’origine degli UFO e chiedono che si intensifichino le investigazioni. Critica anche la politica di disinformazione di alcuni governi, specialmente quello dell’USA.
La più importante relazione scientifica di questo fine secolo rispetto agli UFO, quello del gruppo Cometa, sta generando un’intensa polemica mondiale che oscilla tra il giubilo, il rifiuto, la sorpresa e la perplessità. Per la prima volta, un organismo relazionato col Governo – in questo caso francese – ammette che gli UFO possono essere una manifestazione materiale, intelligente e di origine extraterrestre.
Il documento fu consegnato il passato 13 di Luglio al presidente della Repubblica Francese, Jacques Chirac ed al primo ministro, Lionel Jospin. Curiosamente, la relazione fu pubblicata integramente tre giorni dopo, il 16 Luglio, in un’edizione speciale di 90 pagine della rivista VSD, del gruppo GS Presse-Communication, sotto il titolo Gli UFO e la difesa: a che cosa dobbiamo prepararci?.
Il “rapporto”,( relazione), del gruppo Cometa fu redatto da un’associazione privata – non ufficiale, come molti hanno creduto – composta da antichi consulenti militari dell’Istituto di Alti Studi della Difesa Nazionale (IHEDN) e scientifici, alcuni di essi provenienti dal CNES (Centro Nazionale di Studi Spaziali), la “NASA” francese. Molti dati sono pervenuti dagli archivi della Gendarmeria Nazionale, dell’Armata e del SEPRA, organismo del CNES che si incarica delle relazioni UFO. Secondo informazioni reclamate all’ultimo minuto attraverso l’ufologo Thierry Garnier del gruppo France UFO, il documento era in origine confidenziale e doveva essere letto esclusivamente da Chirac e Jospin.
Cometa è preceduto dal generale Denys Letty, dell’Esercito dell’Aria e conta, tra i suoi più illustri collaboratori, il fisico Jean-Jacques Velasco, direttore del SEPRA, antico GEPAN, entità che investiga ufficialmente il fenomeno UFO.
Secondo l’ufologo francese Gildas Bourdais, l’idea di creare la relazione sorse nel 1995, dopo una conversazione tra il generale Letty ed il generale Bernard Norlain, allora direttore dell’IHEDN. Questi, insieme ad André Lebeau, ex presidente del Centro Nazionale di Studi Spaziali, appoggiò l’iniziativa di Letty.
Il testo degli UFO e la difesa è divisa in tre parti. La prima interessata ai casi; la seconda all’organizzazione dell’investigazione, e la terza sulle misure da tenere in conto da parte della Difesa. Uno dei tanti punti interessanti della relazione è la menzione della possibile influenza degli UFO e di extraterrestri sulle civiltà del passato.

COLPO CONTRO GLI SCETTICI
Il documento è un duro colpo per gli scettici, perché afferma come “fatto certo” l’origine extraterrestre degli ufo e la sua realtà fisica, controllati da esseri intelligenti che non appartengono al nostro pianeta. Nei casi dell’aeroplano RB-47 (USA) 17 Luglio del 1957, e di Teheran (18 al 19 del settembre del 1976), i redattori di Cometa considerano l’interpretazione realizzata dallo scettico statunitense Philip Klass come “banale” e respinta da altri esperti nel 1997. E ancora, Cometa si scaglia senza compassione contro il Governo degli Stati Uniti, e lo accusa di occultare informazione sugli ufo e di manipolare i dati a suo favore.
Inoltre, la relazione ritenuta buona di due casi tipici di apparizioni di umanoidi è ugualmente importantissima, se si tiene conto che si tratta del giudizio di importanti scienziati e militari di alto rango.
C’è chi crede che si tratti di una manovra di disinformazione appoggiata dal governo francese per valutare la reazione dei cittadini sulla possibile origine extraterrestre degli UFO; altri, come alcuni membri del gruppo francese UFOCOM, alludono alla possibilità che la relazione sia diretta anche agli Stati Uniti come una sfida per studiare ufficialmente gli UFO.
Il sociologo francese Pierre Lagrange si scagliò contro la relazione Cometa in una lettera inviata il passato 21 Luglio al prestigioso quotidiano Liberation (la cui linea editoriale è ostile agli UFO). Lagrange, allude nella relazione come “vittima della disinformazione” il riferimento al caso Roswell, uno dei genitori delle moderne teorie psicosociali per spiegare gli ufo.
Lagrange ci inviò l’articolo ed accusò la rivista VSD di alimentare la disinformazione sugli ufo e ridicolizzare il tema. Anche vari gruppi privati di investigazione UFO della Francia criticarono le conclusioni di Cometa, ma per altri motivi: per includere solamente i casi investigati in forma ufficiale, trascurando i lavori di gruppi civili privati.
Tuttavia, il prestigioso ufologo costaricano Ricardo Vílchez mi commentò che la relazione Cometa è “insieme alla relazione Sturrok, il più importante in questo secolo nell’ambito accademico relativamente agli UFO”. La foto di facciata della rivista VSD, compresa nel dossier, è quella di un oggetto di forma discoidale sorvolando la laguna di Cote, in Costa Rica, il 4 settembre del 1971. Scoperta da Vílchez nell’Istituto Geografico del suo paese e studiata da Jacques Vallée, è una delle scarse foto di questo tipo analizzata dagli scienziati e considerata come autentica. Secondo Vílchez, Philip Klass cercò di screditare il suo caso, accusandolo di appartenere all’istituto cartografico del Costa Rica e di adulterare la foto.

FRANCIA PIONIERA
L’origine della relazione Cometa la troviamo nell’anno 1976, quando un comitato dell’IHEDN presieduto dal generale Blanchard, della Gendarmeria Nazionale, aprì il dossier UFO con l’obiettivo di raccogliere dati e classificarli per il suo studio. Nell’anno seguente, 1977, sorse nel seno del CNES il Gruppo di Studi di Fenomeni Aerospaziali Concordi (GEPAN) che si trasformò in Servizio di Perizia di Fenomeni di Rientro Atmosferico (SEPRA). Il GEPRAN-SEPRA conta sull’appoggio della Gendarmeria Nazionale, dell’aviazione civile e militare, il servizio meteorologico, ecc., attraverso protocolli firmati tra dette entità.
Alcune delle ipotesi presentate dalla relazione Cometa includono un probabile sistema di propulsione avanzato dagli UFO che si starebbe sviluppando in vari paesi come Stati Uniti e Giappone. Si tratta del principio di Magnete-idro-dinamica (MHD) che permette ad un oggetto di muoversi per l’atmosfera generando un campo magnetico. Il fisico ed ufologo francese Jean-Pierre Petit,(difensore delle teorie Ummitas), si dedicò a studiare questa forma di propulsione. Secondo gli esperti, il MHD potrebbe spiegare l’assenza del “Bang” quando gli UFO raggiungono velocità supersoniche.
Quale è l’obiettivo finale della relazione?. Rimane molto chiaro nella pagina 58 che i membri di Cometa pretendono che la Francia riaffermi la sua presenza nell’investigazione UFO, rinforzando i mezzi materiali ed umani del SEPRA per raccogliere informazioni tanto in Europa come nel resto del mondo. Magari la relazione è una protesta contro l’attuale situazione del SEPRA, diretto da Jean-Jacques Velasco.

MINACCIA DALLO SPAZIO
Un altro aspetto sorprendente della relazione tiene in conto la possibilità che gli UFO comportino una minaccia per la comunità mondiale. Benché non si siano scoperti situazioni di aggressione in Francia, in altri paesi ci sono stati casi di persone morte dopo essere state attaccate da qualche congegno spaziale.
Nel tempo dobbiamo prepararci a quali situazioni? Si propongono l’elaborazione di strategie davanti alle seguenti situazioni: “Apparizione di UFO e volontà extraterrestre di stabilire un contatto ufficiale e pacifico; scoperta fortuita o no di una microbase o di una base su un punto qualsiasi del territorio europeo,(atteggiamento da adottare di fronte ad una potenza amica o no); invasione,(poco probabile tenendo in conto il fatto che sarebbe potuto essere condotta prima della scoperta dell’atomo), ed attacchi localizzati o massicci in punti strategici o non; manipolazione o disinformazione deliberata in vista di destabilizzare altri Stati.”

ROSWELL, LA DISINFORMAZIONE
La critica più intensa della relazione si trovò sulla manipolazione del caso Roswell per il Governo nordamericano. Secondo la relazione, il segreto che circonda questo caso sarebbe stato mantenuto dalle autorità per conservare la superiorità tecnologica militare su altri paesi. A partire dai decreti militari si cerca di ostacolare la divulgazione al pubblico di informazioni relative agli UFO e punire con pena di dieci anni di prigione e 10.000 dollari di multa ai militari che facciano conoscere informazioni non autorizzate.
Cometa considera che i presunti contatti di George Adamski farebbero parte di una strategia di disinformazione per creare di proposito un’opinione incredula verso gli extraterrestri. E conclude: “la disinformazione ha permesso probabilmente di proteggere le investigazioni su un’arma di microonde in Kirtland, e su nuovi tipi di aeronavi in Groon Lake.”

[align=right]Fonte:
- http://centroufologicotaranto.wordpress ... el-secolo/
- http://www.vopus.org/it/gnosi/dimension ... ecolo.html
[/align]




FRANCIA: PROPOSTE DI INTERROGAZIONI PARLAMENTARI
PER DIVULGARE LA REALTÀ UFO AL MONDO (GIUGNO 2009)




La proposta proviene dalla FEA (Fédération Européenne Airplane, http://www.federation-airplane.eu/site/fr/), la quale incalzerà domande e proposte al governo francese per divulgare la realtà degli UFO come di origine extraterrestre.

Presentazione:
Questa operazione è la prima di una serie che si propone di indurre una risposta razionale da parte del governo Francese ed indirettamente da parte dell’insieme dei governi, sul soggetto delle manifestazioni di oggetti volanti sconosciuti attualmente nel nostro ambiente da piu’ di oltre sessanta anni. Questa operazione comporta di interrogare direttamente il Presidente della Repubblica Francese in modo significativo per ottenere risposte soddisfacenti a diverse interrogazioni primarie. Questa operazione debutterà il 20 maggio e arriverà fino al 14 luglio (data simbolica nella storia della Francia per via della presa della Bastiglia.)

Argomenti ed obbiettivi:
Le domande non mancano di menzionare il dovere della Nazione Francese in merito alla decisione N°33/426 del 1978-79, adottata dalle nazioni Unite sul tema dello studio di UFO, il cui punto Nr. 2 prevede la comunicazione al Segretario Generale della Nazioni Unite concernente l’interpretazione dei risultati della ricerca che sono stati condotti sul tema della vita extraterrestre e sugli UFO. Queste domande suggeriscono alla Francia di adottare una posizione chiara per costituire un gruppo complementare al GEIPAN, possibilmente indipendente con il compito di rendere nota l’interpretazione dei dati raccolti e di convalidare in via aperta e definitiva l’origine extraterrestre di certe manifestazioni.
Ricordiamo che il diritto alla verità è un diritto fondamentale, affermato nella relazione del consiglio per i diritti umani presso le Nazioni Unite a Ginevra nel 2007. Un diritto che ha una dimensione collettiva e sociale, per cui gli stati devono garantire il pieno ed effettivo godimento. Inoltre essi evocano anche le molteplici declassificazioni ed aperture che hanno già avuto luogo, concernenti le manifestazioni sugli UFO e che dimostrano le implicazioni di istituzioni di intelligence e della difesa nazionale di numerosi stati per decenni. Queste interrogazioni richiamano, dalla parte del governo Francese, una risposta legittima a livello scientifico, politico, sociale e militare. Insistiamo presso il Presidente SARKOZY perché la Francia s’affermi con trasparenza davanti l’opinione pubblica, che accede cosi’ ad una posizione federativa su un argomento che passerà al primo piano nei tempi futuri, con o senza l’appoggio della nazione Francese. Inoltre si invoca la costruzione di una politica estera e“exoterrestre” adattata alla nuova comprensione della nostra situazione. Una politica-consiglio che apra il cammino per le nazioni meno avanzate,cosi’ come lo fecero in un altro settore dei diritti dell’uomo dal 1789.

Gli operatori:
Tenuto conto della posizione della Francia, membro del consiglio di sicurezza della Nazioni Unite, membro della NATO e membro influente dell’Unione Europea, è necessaria la partecipazione di tutte le persone, Francesi o stranieri, che desiderano ottenere una risposta aperta e pertinente da parte del governo francese.

[align=right]Fonte:
http://centroufologicotaranto.wordpress ... -al-mondo/
[/align]




LA FRANCIA PUBBLICA I DOSSIER SUGLI UFO (22 Marzo 2007)



E' il primo Paese al mondo a rendere consultabili i suoi dossier. Gli 'X-Files' documentano centinaia di avvistamenti dagli anni '50 ad oggi.

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Parigi, 22 mar. (Adnkronos) - La Francia è diventata oggi il primo Paese al mondo ad aver aperto al pubblico il suo archivio ufficiale che documenta gli avvistamenti di Ufo. Lo ha annunciato il direttore del 'Gruppo di studio e d'informazione sui fenomeni aerospaziali non identificati' presso il 'Centro nazionale per gli studi spaziali' (Cnes) di Parigi. "Si tratta di una prima mondiale", ha commentato Patenet. "E' vero che negli Stati Uniti si possono chiedere delle informazioni, ma soltanto sulla base di un singolo caso - ha spiegato Patenet - Noi abbiamo fatto l'esatto contrario: abbiamo messo tutte le informazioni a completa disposizione del pubblico".

Oltre 400 dossier che documentano altrettanti casi d'avvistamenti di oggetti volanti non identificati possono essere consultati su un'apposita sezione del sito web del Cnes (http://www.cnes-geipan.fr/geipan). Al momento si tratta di un quarto dei circa 1.600 presunti casi di osservazioni di Ufo segnalati in Francia dall'inizio degli anni '50 ad oggi. Tutti i dossier saranno regolarmente online entro la fine dell'anno, ha assicurato il responsabile del Cnes. "Stiamo lavorando sulla base del principio che non vi è nulla che non possiamo pubblicare online, salvo una sola eccezione: quella di proteggere, in alcuni casi, la privacy personale", ha spiegato Patenet. Gli 'X-Files' francesi contengono i verbali della polizia, stesi sulla base di testimonianze, con i dati personali - che potrebbero aiutare a identificare i testimoni - oscurati da omissis.


Il sito ufficiale:
http://www.cnes-geipan.fr/geipan/

[align=right]Fonte:
http://www.terninrete.it/headlines/arti ... O_ID=62779
[/align]




“IL FENOMENO UMMITA” (dal 1964 al 2000)

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Tratto da:
http://paolog.webs.com/ummo/note%20generali.htm

di PaoloG

Una prima descrizione
Il fenomeno Ummita prende il nome da UMMO, supposto pianeta a circa 14 anni-luce dalla Terra, orbitante intorno ad una stella che potrebbe essere Wolf 424. Questo supposto pianeta ospiterebbe una razza di esseri di aspetto molto simile al nostro, tanto da passare inosservati ad un esame superficiale, la cui scienza, tecnologia e morale sarebbero tutte molto più avanzate rispetto a noi (l'unico campo dove i supposti Ummiti si troverebbero arretrati rispetto a noi è quello dell'espressione artistica).

Questa razza, molto più antica della nostra e (forse per questo) così saggia, per noi singolarmente unica non presentando sottorazze, sarebbe unica anche per quanto riguarda la forma di governo, la religione, la lingua, insomma formerebbe una cultura “monolitica”.Da questo pianeta sarebbero giunti a più riprese sul nostro pianeta, e vi avrebbero soggiornato a lungo in incognito, diversi gruppi di scienziati/esploratori allo scopo di conoscere e studiare questa cultura di esseri così simili a loro.

Pur non desiderando assolutamente pubblicità e manifestando continuamente esplicita contrarietà a qualsiasi forma di rivelazione ufficiale della loro esistenza, questi supposti Ummiti avrebbero ad un certo punto iniziato, nell'ambito del loro programma di studio, un progetto di contatti con alcuni individui terrestri, contatti in linea generale scarsamente interattivi e che presero soprattutto la forma di contatti epistolari, anche se sembra che vi siano stati anche contatti telefonici, pur se in maniera molto più ridotta. E sono proprio queste missive, trattanti una vastissima gamma di argomenti e tematiche che, raccolte, studiate, validate ed analizzate con cura e passione da poche persone, sono state oggi rese disponibili mediante Internet e formano il nucleo conoscitivo del fenomeno.

Localizzazione temporale
A detta dei supposti ummiti stessi, la conoscenza della Terra avvenne mediante un messaggio radio inviato nel 1934 da una nave di ricerca norvegese in Atlantico che effettuava esperimenti sulla propagazione delle onde radio nella gamma UHF. Dopo circa 14 anni il segnale fu captato sul loro supposto pianeta, e nel marzo del 1950 il primo corpo di spedizione sbarcò sul nostro pianeta. Le prime missive di cui si ha notizia risalgono al 1964.

Localizzazione geografica
I supposti ummiti raccontano di essere sbarcati in Francia, nei pressi della cittadina di Digne; dopo un periodo iniziale dedicato alla conoscenza iniziale della razza umana terrestre e delle sue abitudini, sembra che il corpo di spedizione sia stato potenziato fino ad arrivare a contare molte decine di unità dislocate in numerosi Paesi. Per quanto concerne le missive invece, sembra che solo in Francia ed in Spagna vi siano state persone che le hanno conservate, valorizzate e fatte oggetto di studio, benché sembrerebbe accertato che ne siano state ricevute in molti Paesi del mondo.

Caratteristiche dell’ipotetico pianeta Ummo
L’ipotetico pianeta casa degli ipotetici ummiti dovrebbe orbitare attorno ad una stella (IUMMA) che potrebbe essere quella da noi conosciuta come Wolf 424; di massa un po’ più grande della Terra, quindi con una accelerazione di gravità un po' maggiore, dovrebbe essere un po' più grosso e freddo del nostro, e senza alcun satellite (questo però è un punto non molto chiaro).

Probabilmente molto più antico della terra dal punto di vista geologico, non avrebbe praticamente rilievi degni di questo nome. Più protetto del nostro dalle radiazioni cosmiche, presenterebbe un tasso di diversificazione biologica più ridotto con circa il 20 percento di specie animali e vegetali in meno. Tale protezione giustificherebbe anche il minore tasso di variazione biologica entro gli ummiti stessi.

Continua>>>
http://paolog.webs.com/ummo/note%20generali.htm




Insomma..... già queste 4 questioni, evidenziano un conclamato interesse verso la tematica UFO da parte dei francesi. Interesse che va ben oltre, secondo il mio avviso, della semplice "registrazione del fenomeno" che invece possiamo apprezzare negli altri paesi.

Non vi pare?



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 27/08/2010, 06:59 
Interessante!!! Appena ho un po di tempo mi leggo il rapporto!


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MessaggioInviato: 27/08/2010, 07:29 
molto interessante la storia sugli ummiti. Certo non bisogna prendere tutto per oro colato, e mi pare strano che con una tecnologia come la loro, abbiano scoperto il nostro pianeta grazie ad un "nostro" segnale UHF


p.s.: TTE, la notte è fatta per dormire [:D] [:D] [:D]



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MessaggioInviato: 27/08/2010, 10:24 
Documento preso direttamente dal sito del GEIPAN: http://www.cnes-geipan.fr/geipan/documentation.html

Réalité du phénomène OVNI (Realtà del fenomeno OVNI)

Scaricabile dal sito sopraindicato o anche da qui: http://rapidshare.com/files/415406165/n ... r_1977.pdf

Solo la prima pagina dice tutto.

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Tradotto: "I RAPPORTI DELLE OSSERVAZIONI SUGLI OVNI CORRISPONDONO AD OSSERVAZIONI REALI E NON A FENOMENI IMMAGINARI"



Anzi, mi sorge un dubbio. Chi conosce bene il francese? Non sono sicuro che la parola "reelles" stia a significare reali. Chiedo aiuto!!!!!!!!!!!


Ultima modifica di Bastion il 27/08/2010, 10:28, modificato 1 volta in totale.

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Dovrebbe essere giusto Near. [;)]



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Indice "Tracce di UFO nella Letteratura"; topic.asp?TOPIC_ID=4630
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TTE: quoto e riquoto!

Near: si, quello che pensi è giusto.

Ciao a tutti,


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LO SCACCHIERE FRANCESE
L'ESAGONO E I DISCHI VOLANTI


Di Alfredo Lissoni

Fonte:
http://www.alfredolissoni.net/france.htm


La Francia, ha dichiarato l'ufologo italiano Franco Ossola, "merita senza dubbio una citazione particolare per l'intensa attività ufologica di molti suoi ricercatori, per la valida apertura mentale della sua popolazione, per le iniziative lodevoli delle sue organizzazioni di investigazione sia private che governative, per l'elasticità dei suoi uomini politici in riferimento al tema".

Nel 1951 il giurista francese Marc Thirouin fondava la Commissione Internazionale di Inchieste Scientifiche Urano (Ouranos), in seguito ribattezzata Commissione Studi Urano. Tale gruppo, privato, per anni dominò nell'immenso panorama d'oltralpe, analizzando casi e raccogliendo documentazione, con scrupolo e puntiglio. Nel 1972, alla morte del fondatore, la primitiva organizzazione mutò nome e aprì ai nuovi aderenti, pur vantando già un centinaio di fedelissimi antichi collaboratori.

Attualmente Urano è stata sostituita da altri gruppi di ricerca, fra i quali torreggia la prestigiosissima e paludata redazione di "Lumières dans la nuit"; si tratta di una rivista nata nel 1967 e che ha al suo attivo preziosi collaboratori come l'astrofisico Pierre Guèrin e che ha avuto il merito di avvicinare al problema molti scienziati, un tempo chiusi verso il fenomeno. Altrettanto attivo è l'AESV SOS OVNI (ove OVNI è la sigla francese che indica gli UFO) che ha al suo interno due correnti in lotta, una scettica facente capo alla rivista "Ovni présence" con sezioni in Francia e Svizzera, l'altra, più possibilista, che ha come portavoce la rivista bimestrale Phénomèna, diretta da Renaud Marhic, Thierry Rocher, Perry Petrakis e Jean-Pierre Troadec. Ancora, a Brest esiste un Comitato di Ricerca Ufologica, a Saint-Jean-de-Bray una Commissione Nazionale di Ricerca, un Gruppo di Studio sulle tracce UFO a Perthuis ed un centro, l'IMSA, a Marsiglia, assolutamente convinto che il governo francese sappia e taccia di proposito, ingannando l'opinione pubblica. Fra le organizzazioni più attive e più arrabbiate per il cover up governativo spiccano la Banca Internazionale Dati UFO diretta da Franck Marie a Bagneux, che nel 1990 ha realizzato un monumentale dossier di oltre 400 testimonianze su un'ondata UFO locale, verificatasi il 5 novembre; il gruppo marsigliese CERPA, che periodicamente organizza convegni a livello internazionale ai quali partecipano personaggi "scomodi", pronti ad attaccare tutti i governi, come il profugo trotskista Dante Minazzoli (morto nel 1996, era convinto che gli UFO non fossero tanto un problema scientifico, quanto politico, di ordine pubblico), l'esule cinese Shi Bo, lo studioso russo Boris Shurinov (ripetutamente minacciato dal KGB). Il CERPA è stato fondato da tre gendarmi affatto d'accordo sulla necessità di celare al pubblico informazioni vitali; la lotta che il CERPA conduce contro le istituzioni è a volte aspra; basti pensare che, nel 1993, uno dei suoi membri, militare, è finito in carcere con l'accusa di spionaggio perchè, durante l'anno di leva, scoperto a fotocopiare illegalmente materiale riservato dell'Esercito sugli UFO. L'associazione in assoluto più rivoluzionaria è l'"Unione Europea Ricercatori per il diritto di sapere", retta da un comitato di scienziati letteralmente inferociti contro la congiura governativa, autori di articoli veementi ed infuocati contro le istituzioni, che scatenano spesso violenti dibattiti.

Quest'atteggiamento controcorrente che dagli inizi degli anni Novanta caratterizza l'ufologia d'oltralpe non è solo frutto della tendenza tipicamente francese alla contestazione; esso è dovuto principalmente a due fattori: il fatto che, sin dal 1954, la Francia sia stata al centro di importantissime ondate di avvistamenti UFO; l'atteggiamento ambiguo tenuto dalle autorità verso il fenomeno.

"In Francia abbiamo avuto molti casi interessanti", mi ha raccontato l'ufologo Dante Minazzoli; "casi così interessanti che abbiamo capito che, ad un certo punto, i servizi segreti francesi hanno smesso di passare tutta la documentazione alla CIA, decidendo di tenere tutto per sé e di studiare in proprio il fenomeno. Una volta, invece, essendo anche la Francia un Paese della NATO, tutti i carteggi sugli UFO finivano per competenza a Washington. Ma adesso non è più così".

AVVISTAMENTI E SMENTITE
I casi interessanti sono molti, dicevamo; ed è dal '54 che le autorità parigine guardano al fenomeno con crescente preoccupazione.

In quell'anno Francia e Italia vennero infatti investite con una ridda di avvistamenti a catena, molte volte culminanti in atterraggi e contatti, davvero eccezionale. A Saint Père en Retz, Mèral e Vienne in Francia e A Firenze e Roma, in diverse occasioni, squadriglie di dischi volanti scaricarono centinaia di filamenti biancastri di boro e silicio, simili a bambagia, ricoprendo intere vie. I frammenti filamentosi, ribattezzati "capelli d'angelo" o "bambagia silicea" si dissolvevano molto rapidamente. Ciò che venne qualificato come una sorta di prodotto residuo, di scarto, del combustibile dei dischi volanti, analizzato in laboratorio risultò essere una prova materiale dell'esistenza degli UFO. In quell'anno una pagina fondamentale della storia degli UFO venne scritta proprio in Francia. Fu poi la volta degli atterraggi e della comparsa degli umanoidi macrocefali, la cui tipologia è in seguito diventata uno standard. Come il caso, accaduto a Quarouble il 10 settembre alle 22.30, di Marius Dewilde. "Uscii di casa attirato dai guaiti del mio cane", dichiarò Dewilde, "e mi trovai dinnanzi due creature che non avevo mai visto prima; portavano una tuta ed un elmetto; erano molto bassi e con le teste enormi. Come mi avvicinai, mi paralizzarono con un fascio di luce e si ficcarono dentro una navicella che si alzò verticalmente e sparì". Al suolo rimasero tre fori, dovuti ai sostegni di atterraggio dell'ordigno, che accurati calcoli dimostrano essere stati prodotti da una struttura pesante 14 tonnellate e mezzo (misure identiche vennero rilevate in Russia dopo un atterraggio UFO a Voronezh, nel 1989).

"La testimonianza di Dewilde", ha dichiarato l'ufologo inglese Timothy Good, "fu presa molto seriamente dalla polizia. Le indagini vennero in seguito affidate alla gendarmeria mobile e alla Direzione di Sorveglianza del territorio o DST, il corrispettivo francese dell'FBI americana".

Da allora i nanerottoli macrocefali cominciarono a farsi vedere sempre più spesso (ma casi analoghi, pur se sporadici, erano stati registrati in Italia già nel 1947).

Il clamore degli avvistamenti sopra citati portò, verso la metà dell'ottobre del 1954, alla creazione di una commissione ufficiale di studio. Essa si chiamava SEMOC, acronimo per Sezione di Studio dei Misteriosi Oggetti Volanti, e dipendeva dall'ufficio scientifico dello Stato Maggiore dell'Armata Aerea. Le inchieste erano condotte da ufficiali della polizia aerea, con la collaborazione della gendarmeria, agli ordini del colonnello Richard Martin. Ma i risultati veri di quelle inchieste non vennero mai divulgati.

Sebbene la casistica non mancasse, ed in Francia operassero validissimi ricercatori come il defunto Aimé Michel (autore di alcune idee rivoluzionarie sugli UFO - come il fatto che questi sembrassero seguire delle ben precise traiettorie di volo, ogni due anni), la SEMOC dichiarò ufficialmente al Paese che "non vi era materiale sufficiente per studiare gli UFO", e che quindi chiudeva i battenti. Con argomentazioni pretestuose il governo cercava di sbarazzarsi degli UFO, incurante del fatto che da diversi ambiti militari provenissero continuamente richieste di chiarificazione del fenomeno, come una domanda inviata dal generale Navereau al comandante Cotel, specialista delle Forze Antiaeree. Il 12 gennaio 1955 il Ministero dell'Aria rendeva nuovamente nota la posizione "ufficiale" dei militari francesi: gli UFO erano soltanto misinterpretazioni di fenomeni conosciuti; pure, in evidente contraddizione, le Armate dell'Aria erano comunque "invitate a redigere dei rapporti ogni qual volta veniva segnalato un UFO; il rapporto doveva poi essere inviato agli organi di grado più elevato". Si invitavano inoltre tutti i militari a filmare o a fotografare gli UFO.

Questa risposta ambigua suscitò lo sdegno del deputato Jean Nocher, diretto interlocutore proprio del Ministero dell'Aria, che contestò le conclusioni ufficiali, subito imitato dai deputati De Leotard e Dejeau. Quest'ultimo, in particolare, chiedeva al presidente del Consiglio francese "se fosse stato creato o no un servizio per vagliare la documentazione a questo proposito e per studiare la natura e l'origine di questi ordigni".

Le alte sfere lasciarono però cadere il problema; sino a che, ben diciassette anni più tardi, nel '71, la gendarmeria faceva sapere di interessarsi ai dischi volanti. Parte del suo materiale, una volta declassificato, sarebbe finito negli archivi degli ufologi che, alcuni anni dopo, avrebbero dato alle stampe dei libri pregevolissimi. É il caso delle inchieste del giornalista francese Jean-Claude Bourret, che ebbe modo di intervistare molti testimoni militari; le raccolte dati di François Lagarde, attivissimo investigatore UFO; il diario di François Gardes, pseudonimo dietro cui si celerebbe un notissimo funzionario dei servizi segreti francesi, incaricato di studiare gli UFO, interrogando direttamente i testimoni, e autore del volume "Cacciatori di UFO".

L'AFFARE DEL VERDON
Proprio Gardes ha rivelato, nel 1977, il caso di un fotografo professionista di Cannes che, il 15 dicembre 1974 aveva filmato un tramonto sul Verdon. "Il testimone", ha raccontato Gardes, "aveva ripreso la zona di Moustiers-Sainte-Marie con una pellicola all'infrarosso; l'aveva poi spedita ad un laboratorio tedesco, per lo sviluppo, e si era sentito dire che la pellicola era bianca. Risposta cortese, incidente chiuso. Ma alcune settimane dopo il nostro uomo ricevette una copia della sua pellicola. Proiettandola, scopriva stupefatto di avere filmato un disco volante. Ho visto due immagini dell'oggetto; esse non lasciano alcun dubbio. L'UFO è circondato da un fantastico alone luminoso e ha la classica forma dei dischi volanti. É di grandi dimensioni e staziona al di sopra del triangolo Valensole-Monosque-Cadarache, ove si trova un centro nucleare sperimentale francese. La sua massa scura resta netta ed immobile mentre le nebbie grigie dell'orizzonte cambiano di forma e posizione. Una sottile striscia luminosa giallo-arancio ne sottolinea i contorni. Un caso eccezionale, ma mi chiedo: perchè inizialmente al testimone era stato detto che la pellicola del film non era stata impressionata?" Forse era servito del tempo perchè qualcuno, altrove, si facesse una copia del filmato?

Nella zona di Valensole, nel 1965, si sarebbe verificato un interessante incontro ravvicinato. Il testimone, signor Maurice Masse, disse di avere assistito all'atterraggio di un UFO nel suo campo di lavanda. Dal disco era poi uscito un umanoide macrocefalo. Nel campo erano poi rimaste le tracce dell'atterraggio. L'episodio è considerato uno dei migliori della casistica francese.

Sempre Gardes, a proposito di prove, ebbe a rivelare un altro caso ben documentato. "Migliaia di osservazioni e misurazioni hanno confermato la presenza di campi magnetici potenti al passaggio di un UFO. In Provenza, a Vins-sur-Caramy, il 14 aprile 1957, alcuni testimoni sentirono vibrare dei cartelli metallici di segnaletica stradale mentre vedevano una bizzarra trottola, di un metro e mezzo di altezza, saltare silenziosamente nei campi. La vibrazione a rapida cadenza dei cartelli rivelò un potente campo magnetico alternativo. L'assordante rumore di ferraglia fu dovuto alle vibrazioni dei bulloni rugginosi e consunti. Le nostre verifiche indicarono una deviazione di 15 gradi di un ago magnetico".

Casi di questo genere avevano in più occasioni attirato l'attenzione dei gendarmi.

COMMISSIONI DI GOVERNO
Negli anni Settanta la gendarmeria aveva distribuito fra i propri agenti una rivista interna nella quale si diceva chiaramente che "i gendarmi credevano ai dischi volanti"; in quello stesso periodo l'Aeronautica aveva intensificato le ricerche, agendo però nell'ombra, registrando con cura tutti i fenomeni anomali segnalati dai piloti, e rifiutandosi tenacemente di offrire una chiave di lettura. Inoltre, sulla scia degli studi effettuati già nel 1954 da un team creato dal Ministero della Guerra, agli inizi degli anni Settanta anche il Centro Nazionale di Studi Spaziali di Tolosa aveva iniziato ad interessarsi del fenomeno; lo rivelava in un'intervista nel febbraio 1974 il ministro della Guerra Robert Galley.

Nel 1977 il CNES, la NASA francese, aveva dato vita al GEPAN, sigla che sta per Gruppo di studio sui fenomeni aerei non identificati; si trattava di una commissione d'inchiesta che avrebbe dovuto approfondire il fenomeno, basandosi sui rapporti di avvistamenti inoltrati dalla Gendarmeria. La sigla GEPAN sembrava un omaggio ad uno dei più rappresentativi centri ufologici francesi del passato, il GEPA, o Gruppo di studi dei fenomeni aerei, il cui direttore era stato negli anni Sessanta il generale dell'Aviazione Lionel Chassin.

Il GEPA era il gruppo ufologico meglio costituito; possedeva gli studiosi più competenti. Si era sciolto con la creazione del GEPAN.

Fondato nel 1962 dallo scienziato René Hardy, il GEPA divulgava le proprie indagini attraverso la rivista Phénomènes Spatiaux, diretta da René Fouéré, un pioniere dell'ufologia d'oltralpe.

Il GEPAN, chiuso nel 1988 ufficialmente senza avere trovato casi di rilievo, è stato sostituito da un'altra commissione governativa, con sede a Tolosa, nota come SEPRA, o Servizio di esperti sui fenomeni di rientro atmosferico. Tale gruppo, che già nella sigla evita di menzionare esplicitamente il termine UFO, consta di sole due persone ed è stato guidato, negli anni Novanta, dallo scienziato Jean-Jacques Velasco. Quest'ultimo, nonostante abbia ricevuto centinaia di rapporti dalla Gendarmeria, ha accreditato soltanto due casi UFO, il sorvolo di un oggetto sopra un albero di amaranto (con conseguente disidratazione delle foglie superiori della pianta) e l'atterraggio di un piccolo disco a Trans-en-Provence, nel 1981, dinnanzi all'abitazione di un signore di origine italiana, Bruno Nicolai. L'atterraggio dell'ordigno ha lasciato sul terreno una traccia circolare e ha disidratato la vegetazione.

Il fatto che questi risultati non siano stati adeguatamente mediatizzati dal SEPRA, eccezion fatta per un libro di Velasco uscito solo nel 1993, hanno spinto molti ufologi ad accusare la commissione di cover up. Qualcosa del genere era già accaduto all'epoca del GEPAN, i cui direttori, Claude Poher e Alain Esterle, molto vicini agli ambienti degli ufologi, avevano poi denunciato le pressioni restrittive imposte dal governo.

Contro quest'ultimo hanno da tempo puntato il dito alcuni fra i più autorevoli personaggi dell'establishment ufologico: lo scrittore Jean Sider e l'astronomo Pierre Guérin, entrambi convinti assertori dell'esistenza di un cover up internazionale, il primo da parte della CIA, il secondo anche da parte della NASA; il pilota Jean-Gabriel Greslé, autore di un memoriale intitolato "Un pilota di linea parla", ove ricostruisce numerosi avvistamenti UFO di cui fu testimone, in volo come a terra; il giornalista francese Robert Roussel, che ha ripetutamente denunciato l'incapacità del governo nel gestire i dati sugli UFO. "Negli anni Ottanta", ha dichiarato Roussel, "la Gendarmeria mi ha permesso di consultare i suoi archivi, presso la Direzione generale. Ero interessato ad una grande ondata di avvistamenti francesi, fra il 1979 ed il 1980. Sapevo dell'esistenza di almeno 312 rapporti. Con grande stupore scoprii che la maggior parte dei rapporti riferivano situazioni altamente strane, riportate da testimoni la cui serietà e moralità era confermata dai gendarmi. Questi casi non erano però stati studiati, se non a livello statistico, dalla commissione d'inchiesta del CNES. Questo è molto strano, dato che il GEPAN aveva costituito anni prima una banca dati di 1650 verbali della Gendarmeria, a partire dal 1974, la cui analisi statistica aveva permesso di individuare delle caratteristiche ricorrenti. Venti casi in particolare, frutto di inchieste approfondite, avevano consentito di risalire a certe caratteristiche fisiche standard del fenomeno, come gli effetti a corona (bruciature circolari) sul suolo o la calcificazione del terreno. Questo materiale avrebbe dovuto essere pubblicato ma, come mi confidò un giorno il direttore del GEPAN, la Direzione del CNES si era opposta alla divulgazione".



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 27/08/2010, 16:39 
Perfetto. Grazie law e paolo. Sapete com'è...conosco il francese purtroppo a livello scolastico....quindi ho preferito essere sicuro.


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si TTE la Francia è in prima linea, sai quanti addotti sono legati alla Francia tanti, tanti



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MessaggioInviato: 29/08/2010, 11:19 
Riguardo il pianeta Ummo...... oggigiorno non avvengono più contatti epistolari o di altro tipo, o sta gente si fa ancora viva in qualche modo?
Mi sembra di ricordare che in una lettera avrebbero affermato che non intendevano più avere contatti, perché si sono accorti che gli effetti del loro intervento non erano positivi....
Poi, c'è anche quella storia di quello psicologo, Peña mi sembra che si chiamasse, che sosteneva di aver inventato lui il pianeta Ummo, con tutte le complesse caratteristiche della sua scienza e della sua cultura, per dimostrare che la gente ha atteggiamenti paranoici più di quanto si possa presuppore (o un'altra balengata del genere, non sono sicuro di ricordare giusto....).
Allo stato attuale delle cose, sembrerebbe invece che la questione sia ancora aperta, se i francesi sembrano prendere ancora sul serio la cosa..... dove si potrebbe trovare un qualche approfondimento?


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MessaggioInviato: 29/08/2010, 14:16 
davvero un ottimo lavoro questa raccolta di materiale, ricordiamoci anche l'ultimo rapporto della commissione francese Sigma/3AF



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MessaggioInviato: 29/08/2010, 14:50 
Giusto.

Cita:
Messaggio di Blissenobiarella

LA COMMISSIONE SIGMA/3AF AMMETTE LA REALE ESISTENZA DEGLI UFO E LA POSSIBILITà DELL'IPOTESI EXTRATERRESTRE
GIOVEDÌ 26 AGOSTO 2010 10:43
http://www.ufoskywatching.com/index.php ... &Itemid=63

Il 31 maggio 2010 segna la data di uscita dell'ultima commisione Francese sulla ricerca e lo studio dei Fenomeni Aerei Anomali. Pur non essendo ufficiale governativa , lo studio deriva da un fonte molto credibile , la 3AF ossia l' Associazione Aeronautica e Astronomica Francese che aveva cominciato ad elaborare questa ricerca a partire dal maggio 2008. A capo della commissione d'inchiesta c'è Alain Boudier un ex addetto alla Difesa Francese. Si tiene a precisare che il Sigma/3AF non è un rapporto finale ma piuttosto uno studio tutt'ora in corso , pur avendo gia sollevato parecchio marasma mediatico per le affermazioni in esso contenute. In effetti dal rapporto si evince che il Fenomeno UFO è reale ed è di probabile origine Extraterrestre, conclusioni piuttosto forti ma conseguite a seguito dello studio dei casi più interessanti avvenuti in Francia. Per arrivare a ciò la Commissione di inchiesta ha avuti numerosi contatti con alcuni rappresentati delle Forze Armate Francesi nonchè con alcuni membri dell'Intelligence che hanno avuto un coinvolgimento piu o meno diretto con il fenomeno UFO, tra questi citiamo la Gendarmeria Nazionale che ha raccolto i rapporti UFO dal 1960; Il Segretario Generale della Difesa Nazionale e un membro dei servizi di Intelligence che grazie ad una "Fonte autorizzata" ha ammesso l'interesse del fenomeno da parte dell'Agenzia a partire dagli anni '60.
Particolarmente interessante a riguardo è la sezione Commenti del 3AF che ammette chiaramente e senza possibilità di dubbio, che ;
"Nessun fenomeno naturale può spiegare la maggior parte delle relazioni di osservazioni accompagnate da rilevazioni elettromagnetiche effettuate da uno o piu radar. Rilevazioni fatte in tutto il mondo. " e prosegue piu avanti affermando che "Il comportamento di questi dispositivi durante gli incontri con aerei da combattimento o intercettori, (...) suggerisce che sono controllati, guidati o pilotati con automazioni particolarmente sofisticate.
La Commissione 3AF concorda con i risultati della Commissione COMETA affermando; "...l'ipotesi centrale proposta dalla Commissione COMETA, ad oggi non può essere respinta ma rimane perfettamente credibile" (...) "abbiamo quindi mantenuto , ma solo come ipotesi di lavoro, la possibilità che la maggior parte degli ordigni osservati possono essere di origine non terrestre".
fonte:
RAPPORTO 3AF
http://www.openminds.tv/wp-content/uplo ... in2010.pdf
SITO:
http://www.openminds.tv/french-ufo-report-081610/
COMETA
http://www.bibliotecapleyades.net/socio ... port01.htm

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MessaggioInviato: 29/08/2010, 18:11 
Cita:
rico61 ha scritto:

si TTE la Francia è in prima linea, sai quanti addotti sono legati alla Francia tanti, tanti


Parliamone caro Rico..... e cerchiamo di comprendere il perchè [;)]



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