In questi giorni ricorre l'anniversario della morte del grande Alberto Sordi (manca dal 2003). A modo suo si occupò, di contatti alieni nel film "Il Disco Volante" (1964), per la regia di un non ancora completamente votato al genere erotico, Tinto Brass:
(Grazie ad un appassionato il film è interamente su Youtube con il titolo: Natale a UFO,con i 4 Sordi ;contro la Crisi ! (8 parti, mi pare)
Il film, pur essendo di base una grottesca e dissacratoria descrizione della provincia italiana dell’epoca e un occasione strepitosa per AS di dare sfogo ad alcune delle sue + colorite caratterizzazioni, mette provocatoriamente in risalto la scomposta, normalizzatrice, annichilente reazione di un piccolo contesto sociale (ma molto variegato) al contatto con una realtà soprannaturale, imprevista e soverchiante, come può essere quella di un ripetuto contatto alieno. L’episodio stesso del contatto viene trattato con una pertinenza del tutto insospettabile, visto l’anno e la nazionalità di questo film: atmosfere psicadeliche, motori che si spengono, nebbia, shock traumatico post evento, tracce dell’ufo, prime goffe indagini….
Nel film, i personaggi sordiani che dichiarano pubblicamente di essere stati testimoni dell’avvistamento sono tutti internati in un reparto medico apposito, isolati per sempre dalla comunità. Ma l’aspetto + originale della pellicola, del tutto figlio del fiorire della “commedia all’italiana” dell’epoca è il trattamento che ricevono gli alieni: nel momento in cui essi superano l'apparizione occasionale per entrare in contatto con la società, sono soggetti a trattamenti di emarginazione propri degli umani indesiderati o indifesi (uno avvelenato e gettato in un pozzo, dopo essere stato oggetto delle mire erotiche di un figlio di nobile stirpe; l’altra, con i seni di vetro, prima finisce in mano ad un gruppo di alpini ubriachi, poi riesce a scappare da una camionetta della polizia, trasportata come un delinquente comune…). Le stesse autorità superiori trattano l’argomento come un fastidio da far sbrigare al brigadiere di zona… Pare che nulla si sottragga all’impietoso incedere delle bieche trame della vita di sempre, nemmeno appunto il contatto con abitanti di altri mondi.
In questo senso, questa parodia del grande Albertone, suscita spunti del tutto attuali in merito all’operazione di Disclosure. Non tanto sull’improbabile esposizione di ET ai capricci e consuetudini umane, ma sulla reale capacità delle popolazioni (almeno di media cultura) di affrontare un’apertura graduale, parziale, alle argomentazioni ufologiche o a –eventuali- contatti alieni senza il rischio di stravolgerli, fagocitarli, normalizzarli, contaminarli con i limiti della percezione della realtà e della quotidianità della vita umana. In sostanza: siamo pronti? Se accadessero fenomeni massificati ed indiscutibili, verrebbero veramente riconosciuti come tali, non stravolti o strumentalizzati? C’è il rischio che anche ET ad un certo punto diventi una cosa “normale” come in “Un Marziano a Roma” di Flaiano?.... In ogni caso, vi consiglio di rigustarvi (a chi piace il personaggio) un pirotecnico Alberto Sordi in questo film semidimenticato di alcuni decenni fa, in grado tuttora di esprimere una potenza comica ed una bravura interpretativa che reggono il confronto (e, almeno per me, lo sorpassano ampiamente) con quello che passa il cinema nazionale odierno.
PS: Ciao Albertone!
_________________ I want to believe... only what is believable!
Messaggi: 2307 Iscritto il: 03/12/2008, 21:09 Località: roma
Oggetto del messaggio:
Inviato: 25/02/2009, 18:52
Interessante citazione bravo....
_________________ "Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza". Verner Von Braun,1972
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