Ufoforum.it
http://www.ufoforum.it/

le esperienze di Enrique Castillo Rincon
http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=3&t=843
Pagina 1 di 1

Autore:  Die relikhunter [ 27/02/2009, 15:39 ]
Oggetto del messaggio:  le esperienze di Enrique Castillo Rincon

nel giugno 1963 Enrique Castillo Rincon, che allora aveva trent'anni, fu assunto dal settore manutenzione dell'azienda per l'elettricità della repubblica di Costa Rica (ICE).
Durante la visita di stato del presidente John F. KEnnedy, quello stesso mese, dopo che Castillo aveva lavorato a una rete di comunicazioni per collegare il paese al resto del mondo e consentire ai media di seguire le manifestazioni, si verificò un certo numero di scosse telluriche provocate dall'eruzione di uno dei vulcani principali, l'Irazu.
le eruzioni si protrassero per settimane. La guardia civile organizzò un posto di osservazione vicino al cratere, a 3342 metri sopra il livello del mare, per seguire il flusso di lava e l'ICE istituì una rete di telecomunicazioni per coordinare l'eventuale evacuazione della capitale, San Josè, nel caso che si presentasse la necessità di attuarla.
Intorno alle 17:30 del giorno di inizio dei lavori, Castillo e due colleghi, protetti da tute di amianto, si dedicarono a scattare fotografie e compiere misurazioni, scegliendo il sito migliore per il posto di osservazione.
Alle 17:45 il tecnico vicino a lui attirò la sua attenzione su un insolito veicolo arancione che era apparso nel cielo, seguito a distanza ravvicinata da un'altro velivolo simile.
PEr Castillo era l'inizio di una serie di incontri straordinari, gran parte dei quali è descritta in un suo libro affascinante: UFO A Great New Dawn for Humanity (Gli UFO, una nuova grande alba per l'umanità).
<<la nostra prima idea>> ha scritto Castillo <<è stata che poteva trattarsi di un apparecchio delle forze di scorta del presidente KEnnedy, però non riuscivamo a identificarli...>>

Alle 17:47 i due velivoli rimasero sospesi, librandosi insieme nell'aria, a una quota di circa trecento metri al di sopra del cratere. L'oggetto più vicino a noi scese di colpo di alcuni metri in senso verticale, si fermò di colpo e poi cominciò a scendere lentamente, oscillando appena in senso laterale, come una foglia che cade da un albero.
Infine "parcheggiò" tre metri più su della superficie del cratere del vulcano, a circa sessanta metri da noi.
Questo velivolo era di forma lenticolare, con un diametro di quarantacinque metri circa e un'altezza di dodici. Tutt'intorno era visibile una serie di finestre che emettevano una luce azzurrina.
Aveva una cupola verdastra ben proporzionata, apparentemente unita senza linee di congiunzione al corpo principale, che era liscio e color piombo. quando si avvicinarono, le due macchine erano di una tinta arancione o rossastra, ma quando si fermarono persero quella tonalità di colore.

il secondo oggetto si spostò verso il lato opposto del cratere e, dopo aver attraversato la colonna di cenere, compì manovre analoghe prima di scomparire dietro il vulcano, sotto gli occhi dell'ingegnere capo, che si trovava a una certa distanza da Castillo e dal suo collega. Pare che tutt'e due i velivoli esercitassero un effetto simile a quello di un tornado, <<prodotto da un'elica che girava a tutta velocità>>, come ha riferito Castillo.

in quel momento, anzichè avere paura, con la forza di volontà attutita, abbiamo avuto dapprima la sensazione di essere inchiodati al suolo, e poi quella di trovarci sopra un formicaio, perchè abbiamo avvertito un forte prurito in tutto il corpo, che ci ha distolti... dall'intenzione di metterci al riparo.
stavamo assistendo a quello spettacolo imponente da pochi secondi appena, quando un suono acuto e penetrante, simile a un fischio, ha aggredito le nostre orecchie, scatenando un dolore quasi intollerabile.
sulla cupola dell'oggetto si è aperta una porta, da cui è emerso qualcosa simile a un periscopio.
Sopra di esso un altro oggetto, a forma di martello, ruotava rapidamente emettendo una luce viola, di una tonalità diversa da quella che filtrava dalle finestre periferiche.
Il periscopio si è innalzato fino a raggiungere l'altezza di un metro circa, dopodichè si è fermato... Il martello ha continuato a ruotare e, nonostante il dolore alle orecchie, abbiamo percepito una nota musicale a bassa frequenza, molto ritmata.
PErfettamente coscienti di tutto ciò che avevamo intorno, con i sensi più vigili che mai, ma al tempo stesso perplessi e immobilizzati, temevamo il peggio.
Poi il periscopio è rientrato, la porta si è chiusa e dopo una frazione di secondo il veicolo si è sollevato di qualche metro, come se dovesse decollare, poi si è inclinato leggermente di lato ed è saettato via nell'infinito a una velocità incredibile.
LA seconda navicella lo ha seguito in silenzio, lasciandosi dietro una scia multicolore, prima bianca, poi arancione, poi rossiccia, quindi di un azzurro intenso, ed infine viola.
La straordinaria velocità assunta dal veicolo lo faceva apparire di forma ovale, anzichè rotonda. Con la stessa repentinità con la quale erano apparsi qualche minuto prima, sono scomparsi, e non abbiamo visto altro.

Questa esperienza è durata in tutto sette minuti. Tanto Castillo quanto il collega più vicino a lui accusarono un dolore acuto alla spalla sinistra.
<<Dato il nostro lavoro, eravamo abituati ai campi elettrici>>, spiego Castillo, <<e questo poteva spiegare lo sgradevole prurito e la perdita della libertà di movimento, probabilmente indotta dal velivolo.>> I testimoni, che sulle prime avevano deciso di mantenere il silenzio sull'incidente, cambiarono idea quando, nel tornare a San Josè, cominciarono ad avvertire un forte malessere: <<uno strano senso di disagio, caratterizzato da vertigini e vomito>>.

Temendo di aver ricevuto una forte dose di radiazioni da quegli oggetti, siamo partiti in fretta con la jeep per raggiungere il più vicino centro sanitario, che si trovava nella città di Cartago a circa quarantacinque minuti di viaggio dall'Irazù. Lungo la strada siamo stati costretti a fermarci più di una volta, attanagliati da crampi allo stomaco e dall'impulso di evacuare, sempre con risultati negativi.
Questi falsi allarmi ci hanno spaventato, perchè le nostre funzioni corporee apparivano alterate e noi, in preda al panico, temevamo addirittura di morire.

Nel centro sanitario di Cartago, Castillo e i suoi colleghi persuasero il medico a visitarli, adducendo il timore di un possibile avvelenamento dovuto alle esalazioni venefiche del vulcano.
Il medico suggerì loro di rivolgersi all'ospedale San Juan de Dios, di San Josè, per un check-up più accurato.
<<Ci hanno esaminato gli occhi e la lingua, somministrandoci una polvere bianca in un bicchiere d'acqua. Poi ci hanno rimandati a casa, assicurandoci che la nostra salute era perfetta. Io ho raccontato tuttla la storia a Beatriz, che a quell'epoca era mia moglie, e lei non ha creduto a una sola parola.>>

Una notte, due mesi dopo l'incidente sull'Irazù, Castillo cominciò ad accusare sintomi inquietanti. <<All'una di notte>>, ha scritto, <<mi sentii echeggiare nella testa un suono fortissimo. Mi svegliai sorpreso e spaventato, tentando di identificare l'origine di quel suono. Era come uno sciame d'api che mi ronzava nel cervello. Tapparmi le orecchie non serviva a niente... All'improvviso mi ricordai che avevo sentito un rumore del genere una sola volta: sull'Irazù, di fronte all'ufo.>>

Castillo si alzò dal letto afferrando un vecchio manico di scopa per ispezionare tutta la casa, ma non trovò niente di insolito. Nè la moglie nè i figli erano stati destati dal rumore e, quando Castillo ne parlò alla moglie il giorno dopo, lei lo accusò di essere uno psicotico. LA notte seguente prima dell'alba, il rumore si ripetè, e stavolta lo sentì anche lei, sebbene i figli continuassero a dormire indisturbati. <<Un forte tremito svegliò entrambi>>, rievoca Castillo.
<<Beatriz, visibilmente turbata, tentò di richiamare la mia attenzione su uno strano suono che faceva vibrare pericolosamente la casa.>>
Io andai nel bagno, dove tutto tremava. I vetri della finestra sembravano sul punto di staccarsi e cadere a terra. LE pareti <<ballavano>> allo stesso ritmo...
Le orecchie ci dolevano terribilmente. Spaventato a morte, corsi verso la porta d'ingresso e, non appena l'aprii, tutti i rumori cessarono, sostituiti da un silenzio improvviso e innaturale... Era possibile confrontare i due eventi terrificanti che si erano susseguiti, e mi resi conto che quel rumore spaventoso era stato più forte e penetrante della prima volta. Uscii in cortile a guardare il cielo stellato e magnifico. Non si vedeva niente...

E' possibile che il <forte tremito> avvertito nella casa avesse un'origine sismica, specie in una regione dove le scosse telluriche sono all'ordine del giorno, tuttavia non fu segnalato da altri; inoltre è difficile conciliare un tremito con il suono intenso e penetrante o con il dolore alle orecchie avvertito da Castillo e da sua moglie.
[...]

Pagina 1 di 1 Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]
Powered by phpBB® Forum Software © phpBB Group
http://www.phpbb.com/