Tetronimo ha scritto: Sia a livello concettuale che pratico (anche se non conosco esperti in queste materie!) trovo assai più complicata l'idea della miniaturizzazione rispetto alla "semplice" invisibilità.
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
Lo penso anche io. Per noi una miniaturizzazione intesa in questo senso radicale è pura e semplice fantascienza, ammesso e non concesso che sia fisicamente possibile. Però, fantastichiamo un po'. Se davvero lo spazio non è vuoto ma pieno di un etere e se davvero la materia non è altro che vortice di etere, allora in una visione fluidodinamica di questo tipo (alla Todeschini) le 3 forze fondamentali dell'universo si unificano in modo intuitivamente molto semplice: gravità, nucleare forte ed elettromagnetismo+nucleare debole sarebbero solo conseguenza dei vari movimenti d'etere. Ma chi sapesse dominare questo scenario, dominando per esempio la gravità, che in questo scenario è principalmente dovuta ad effetto Magnus, quindi in definitiva a pressione d'etere, saprebbe automaticamente dominare anche le altre 2 (o 3 se consideriamo distinte EM e nucleare debole); capito come muovere le varie correnti d'etere si sarebbe capito un po' tutto l'essenziale. Quindi l'una cosa, ossia il dominio della gravità e quindi anche delle traiettorie luminose, porterebbe con sé anche il dominio dell'EM (e quindi anche della luce per altra via) ed in più il bonus del controllo sulle forze nucleari. Il dominio dell'EM e delle forze di legame fuori e dentro il nucleo potrebbe in linea di principio portare al dominio di un'ipotetica tecnica di miniaturizzazione.
Ora, è chiaro che una struttura fisica, massimamente quelle viventi, sono complicatissime se viste dal punto di vista atomico o subatomico. Tanti legami, troppe informazioni da mantenere. A meno che queste informazioni non siano contenute "gratis" in un archetipo, punto di vista questo che rimanda in vario modo alla teoria delle idee di platonica e neoplatonica memoria. La conoscenza (non il dominio, gli archetipi sono dominati solo dall'Uno, per esprimerci filosoficamente) di questi archetipi potrebbe fornire la base per:
1) spiegare il meccanismo di evoluzione delle forme viventi
2) "forzare" o accelerare l'evoluzione delle stesse se necessario
3) creare "automi" biologici
3) miniaturizzare un oggetto, miniaturizzando vortici d'etere e legami nelle giuste proporzioni (ma in equilibrio instabile, se dobbiamo credere alla storia di "amicizia"), per la qual cosa è necessaria una gran quantità di informazioni
4) Invisibilità ottenuta sia tramite il dominio della gravità (livello più elevato) che tramite il dominio dell'EM (livello più "semplice" ed infatti è in parte alla nostra portata)
5)Teletrasportare una struttura, fermando i vortici in un punto e ricostruendoli in un altro (qui le difficoltà filosofiche che si creerebbero sarebbero veramente tante)
Più prosaicamente consentirebbe, ad ipotetici alieni di forma umana infiltrati nella nostra società, di fare cose simpatiche come per esempio portarsi dietro in valigetta il proprio UFO "tascabile" per poi ingrandirlo all'occorrenza. E questa è una delle cose descritte dai racconti della saga contattistica di "amicizia", con tanto di violento spostamento d'aria conseguente a queste operazioni.
Inoltre mi ricordo di aver letto di almeno un caso di presunto IR3 avvenuto in Italia in cui l'attonito terrestre, dopo essere stato parzialmente tramortito da esseri non troppo grandi ma comunque "macro" (1,5 metri o giù di lì, se ricordo bene), li avrebbe visti salire sul loro "UFO" standard, che però si sarebbe miniaturizzato di botto (con spostamento d'aria) raggiungendo dimensioni "micro" (pochi cm). Dovrei andare a spulciare.
Quello degli UFO "micro" è sicuramente un argomento affascinante (almeno per i miei gusti).
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quisquis il 19/02/2011, 14:12, modificato 1 volta in totale.