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ABDUCTIONS SOTTERRANEE?



di William Hamilton III - traduz. Claudio Guglieri
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 45 del Giugno/Luglio 2003


Dal "Patto Scellerato" alle presunte installazioni segrete del Sud-Ovest degli USA. Leggende metropolitane, disinformazione o realtà?
Il seguente brano, tradotto da Claudio Guglieri, proviene da un articolo, scritto da William Hamilton III, dal titolo "Le Caverne Magiche", basato sul suo libro "Alien magic".


Il primo caso di "abduction sotterranea" da me investigato è del 1988, ma non raggiunsi mai conclusioni definitive a riguardo.
L'incidente accadde nella Rosamond Area, presso l'"Antelope Valley California", sulle pendici delle Tehacapi Mountains.
Qui si trova una piccola catena montuosa sotto la quale la Northrop ha costruito un laboratorio di ricerca, R&D. I locali lo chiamano "Anthill" (Formicaio, n.d.r.) o "Black hole" (Buco Nero, n.d.r.) e avrebbe diversi livelli sotterranei.
La regressione portò a incredibili rivelazioni.
I resoconti testimoniali evidenziavano che i protagonisti Ray e Nancy erano stati rapiti e condotti sottoterra. Sotto ipnosi egli continuò a parlare "del fiume Kern al Nord".
Esiste un'area vicino alle Tehachapi Mountains chiamata Kern River. Il fiume superiore è probabilmente usato dal Governo per generare elettricità nell'installazione di Tehachapi Ranch. La montagna vicina è stata scavata presumibilmente per fare posto a nuove parti della base Northtop. C'è fango intorno ma la gente pare non notare niente.
Tutta l'elettricità serve per il "Ranch", che è il luogo dove verrebbero eseguite le sperimentazioni ed i collaudi per progetti di aerei avveniristici oltre che di tecnologia spaziale, come di velivoli supersegreti. La struttura è un'enorme base con enormi hangar, grandi elevatori e laboratori tecnici. C'è un'intera città là sotto la montagna. L'intera valle è piena di tunnel. Si va da una zona all'altra sottoterra. Puoi andare così da Palmdale a California City. Ci sono tunnel lungo tutta la strada fino alla base di George.
Gli alieni vi avrebbero accesso e sono stati visti dappertutto. Il Governo li lascerebbe fare. Essi sonderebbero il cervello umano per trovare le nostre debolezze e per controllarci.
Ci si chiede altresì come sono riusciti a controllare il Governo Segreto che ha a suo tempo dato loro tali installazioni. "Sotto minaccia di ritorsioni ovvero mediante un controllo globale oppure attraverso una forma di controllo mentale?", si interroga un Branton.
A suo dire gli alieni fanno esperimenti biogenetici su di noi e giungono a dissezionare gli esseri umani. È orribile. Il Governo saprebbe ma farebbe finta di niente. Alcuni nel Governo vorrebbero fermare tutto ciò ma non sanno come 1.
In poche parole la rete, che fu creata con e per la "interazione aliena", quando si pensava agli alieni come esseri pacifici, sarebbe ancora funzionante, persino dopo la nostra perdita di controllo di quest'ultima. Poiché gli alieni ora avrebbero sotto controllo quasi tutta l'infrastruttura che derivò dai progetti originali, e la struttura di controllo ovvero l'"establishment" stesso non possono fare nulla al riguardo. Il tutto dipenderebbe da coloro che non sono legati a vincoli o giuramenti, come nel caso degli umanoidi non tenuti a direttive di non interferenza e molti "Nordici" e ibridi terrestri, che sono legalmente nati in questa società con il compito di cambiare la situazione al meglio possibile.
Ray fu disturbato per il fatto che i Grigi avessero legato Nancy a un tavolo in questa installazione. Vide strumenti ovunque. Durante l'ipnosi rabbrividì ricordando ciò. Era convinto che avessero abusato di lei e che lui non fosse stato capace di aiutarla. Ebbero anche la sensazione di essere venuti in contatto con una razza benevola che li avrebbe osservati durante il rapimento.
Dopo alcuni mesi mi dissero che si sentivano impauriti e spiati e volevano studiare la Bibbia per trovare rifugio da questo enorme male che aveva come "infestato" la loro vita.
Diversi testimoni hanno osservato fenomeni strani nella zona. Spesso queste "anomalie" provenivano dalla zona della sella montuosa. Un certo Stan vide un brillante bagliore arancione a forma di sigaro sopra Tehachapi Mountain.
Altri videro dischi lucenti color verde, udirono strani rumori e videro anche furgoni ed elicotteri neri.
Un pilota in volo verso Merced, il 23 Febbraio 1991, mentre passava sulla stessa zona, vide quattro oggetti bianchi rettangolari che descrisse circa quattro volte più grandi di un tipico cartellone pubblicitario. Un altro osservatore li vide sparire nella montagna. Un altro testimone vide il terreno aprirsi all'interno della recinzione della base Northrop, uscirne un disco e volar via. Egli disse anche che da Edwards (la base aerea) venne qualcuno che gli disse di non parlare di ciò che aveva visto. Seppi che si chiamava Chuck e aveva lavorato nei tunnel sotterranei ad "Anthill". Egli disse che i tunnel hanno dei vani rotondi con pannelli rossi e verdi per l'identificazione e l'entrata. Non ci sono porte ma qualche specie di campo viene proiettato da cilindri annegati nelle pareti. Minuscoli globi levitavano nei tunnel e seguivano Chuck e la sua squadra in qualsiasi posto. Pensava che l'U.S. Air Force li usasse come sensori, ma dove avevano preso la tecnologia per farli levitare?
Joe mi raccontò molte storie. Partecipò a diversi miei convegni a Lancaster. Egli dice di aver avuto un incontro ed un "missing time" mentre viaggiava sul lato sud della Edwards AFB (base aerea di Edwards). Anch'egli aveva lavorato nei tunnel sotterranei sul confine Est di Edwards vicino al poligono missilistico della NASA. Lui pure vide in tali tunnel globi levitanti e io gli chiesi a quale profondità tale tunnel corresse sotto la superficie.
Mi disse che secondo il conteggio effettuato in base alla discesa dell'elevatore egli stimò una profondità di circa 3.000 piedi (1.000 m). Una volta vide una porta aperta su una stanza di questi tunnel e poté osservare un alieno molto alto in piedi vicino a due uomini in camice bianco. Credeva fosse alto circa 9 piedi (2,7 m). Vide anche due Grigi, dentro un hangar a China Lake, mentre ritornava a prendere uno strumento che aveva dimenticato.
Joe mi sembrava sincero, ma non ho mai saputo se credergli.
Un giorno egli mi raccontò di due vecchi compagni di scuola che avevano lavorato ad "Mthill". Lavoravano due settimane per turno e vivevano in condomini costruiti nella base sotterranea.
Il Governo controllava persino gli alimenti di ognuno. Uno di loro era conosciuto come un genio dei computer; Egli disse di aver visto sia Grigi che Rettiliani in diverse basi.
Uno di questi progetti era chiamato "Staltalk" ed impiegava laser ad alta potenza.
L'informatore, chiamato Paul, disse che aveva lavorato in una grande base (120 m di larghezza).
Il progetto Startalk usava un potente laser che veniva sparato nello spazio. Questo fungeva da radiofaro per gli UFO. Apparentemente sembrava diretto a forze amiche in altri sistemi.
Egli vide una volta un disco volante atterrare e entrare in un hangar sotterraneo. Dentro l'edificio al di sotto della superficie si trovava un enorme computer. Gli impiegati indossano abiti bianchi e calze bianche (niente scarpe). I computer usano un linguaggio alieno simbolico. Vi era un grande schermo in questo complesso che mostrava vari sistemi stellari e galassie. La tecnologia usata è cosi avanzata che sorpassa enormemente le conoscenze applicate dalla nostra scienza. Il laser è anche in grado di funzionare come "mezzo interdimensionale" (warp drive?) di comunicazione. Ciò potrebbe essere fattibile per il fatto che il laser usato normalmente nella base impiegherebbe qualche anno per raggiungere la stella più vicina a noi.
Guardie della sicurezza accompagnano i lavoratori, persino al bagno. I telefoni sono muniti di interruttore, persino quelli nelle case dei lavoratori.
A Paul e a Gopher (il secondo soggetto) ci vollero due anni per avere un pass di sicurezza.
Gopher dice che si lavora con gli alieni in tranquillità e che utilizziamo la loro tecnologia. Viene pagato bene, 145.000 dollari all'anno e il Governo gli paga anche gli alimenti. Dice di aver lavorato alla Sezione D, meglio conosciuta come base di Dulce. Ha visto Rettiloidi e Grigi, ma questo lavoro gli ha del tutto cancellato una eventuale vita privata. Ha visto anche degli "arancioni" (un'altra delle presunte razze aliene presenti sul nostro pianeta, n.d.r.). Paventa una futura guerra aliena. Ha comodità varie ma non gli è permesso di lasciare il paese e deve avere un permesso particolare per lasciare lo stesso stato.
Secondo quanto poté dirmi ospiteremmo anche alieni "buoni" che proverrebbero da una Federazione. Quello che vide era umano, alto e biondo (forse un "Nordico"). Crede che si stesse tentando di contattare i "buoni".
Secondo altre fonti ci sono basi a Los Alamos e navette sotterranee che la collegano con Dulce.
Un elevatore discenderebbe nella stanza dei computer e da questa un tunnel laterale correrebbe fino ad Albuquerque. A profondità maggiori esistono congegni automatici che ucciderebbero gli intrusi.
Questi tunnel sono parti di un vasto sistema sotterraneo. Ci sarebbe anche una città con migliaia di abitanti che vivono sempre sottoterra.
Il bilancio per le ricerche (solo delle basi in superficie) sarebbe di oltre un miliardo di dollari all'anno ma le basi sotterranee sorpasserebbero di varie volte questa cifra.
Una rapita chiamata Diane fu portata in una base sotterranea che lei crede fosse collocata al Poligono Navale di China Lake. L'elevatore che la portò in profondità aveva caratteristiche inusuali (forze magnetiche al posto di cavi). Una guida le mostrò umani biologicamente modificati che erano stati posti in gabbie a pochi centimetri dal pavimento. Vide anche animali modificati geneticamente. Una storia quantomeno bizzarra.
C'è poi il racconto inerente una base sotterranea sotto la riserva indiana degli Apache Jicarilla, dove il fisico Paul Bennewitz disse di aver osservato il crash di una navicella aliena sulle pendici dei Monti Archuleta.
Nel suo "Progetto Beta", Bennewitz disse che gli alieni umanoidi avevano una base vicino alla mesa di Archuleta e che lui era riuscito a stabilire una comunicazione con loro.
Dopo diversi anni la storia sembrò rivelarsi frutto di farneticazioni e di disinformazione operata da e su Bennewitz.
La cosa non è tuttavia ancora ben chiara. Testimoni avrebbero visto immagini video di alieni che Paul avrebbe contattato con il suo equipaggiamento speciale. Questi alieni spedirebbero messaggi che arriverebbero sulla stampante del computer di Paul. Sono alieni o agenti segreti?
Incontriamo ora un altro testimone.
Thomas E. Castello fu colui che fece conoscere i "Documenti di Dulce". La sua amica, Ann West (pseudonimo) racconta così la sua storia.
Thomas ha una passione per le macchine vecchie, tutte, ma specialmente le Packards anni '40 e primi '50.
Gli parlarono di un vecchio di nome Ed West (il padre di Ann). Egli parlò con lui su tanti argomenti. I due discussero ore ed ore e si trovarono d'accordo con la passione per gli UFO.
Pochi mesi dopo Ed presentò Tom all'"Organizzazione", un gruppo che faceva approfondite ricerche su UFO e contattisti. Tom aderì al gruppo.
A quel tempo, nel 1961, Tom era nelI'U.S. Air Force, di stanza alla base di Nellis (vicino Las Vegas). Gli fu fatto un corso di fotografia e ricevette un accredito di massima segretezza. In Virginia fece diversi addestramenti ed ebbe l'opportunità di lavorate in una base sotterranea. Quando fu trasferito la sua autorizzazione venne aumentata a TS-IV (Top Secret 4, n.d.r.). In Florida conobbe Ann e seppe il fatto del suo rapimento su un disco volante. Le fece conoscere l'"Organizzazione" e insieme con Tom iniziarono a fare ricerche.Negli anni divennero come fratelli e lui fini quasi per adottarla.
Lasciata l'Air Force iniziò a lavorate per la "Rand Corporation" in California, come tecnico della sicurezza.
Dopo un anno la sua autorizzazione divenne ULTRA 3. Sposatosi con Cathy e trasferitosi a Santa Fe, New Mexico, nel 1977 la sua autorizzazione venne ancora elevata al grado ULTRA 7. Raccontò ad Ann che lavorava in una base sotterranea con incredibili misure di sicurezza, soprattutto nel suo campo, la fotografia. Doveva scortare i visitatori a certe aree della base e girava armato.
Lasciato il suo lavoro egli aveva raggiunto il grado di Maggiore.
Un giorno Ann venne a visitarlo a casa e lui, prima che ripartisse le diede in mano un foglio piegato sussurrandole: "Non farlo vedere a nessuno".
La notte, in un motel a Durango, Ann aprì il foglio e vide, sulla carta gialla, lo schizzo di un alieno, un triangolo invertito e il nome Dulce. Cercò di pensare a cosa si potesse riferire.
L'alieno del disegno aveva la testa grossa, grandi occhi neri, niente naso e nemmeno capelli. Il triangolo era ombreggiato in nero. Lei buttò il foglio nel water e quella notte ebbe incubi sugli alieni. Il mattino dopo, fatta colazione, osservò una cartina cercando una strada per tornare a Las Vegas quando notò il nome di una piccola città vicino al confine del New Mexico, chiamata Dulce.
C'erano dunque alieni a Dulce? Era quello che Tom cercava di dirle?
Poi ricordò dove aveva visto il triangolo prima. Il simbolo era su un berretto nel libro lussuoso che possedeva Tom. Era arancio scuro con un triangolo nero invertito e con strisce dorate che lo tagliavano in tre parti.
Secondo un Branton è interessante che tale triangolo sia invertito, considerando che alcuni gruppi di "Nordici" userebbero un triangolo dritto con tre linee orizzontali come emblema proprio.
Alcune fonti cristiane riferiscono visioni della città della "Nuova Gerusalemme", menzionata nel libro dell'Apocalisse come una vasta "città di luce" di forma piramidale, su tre livelli.
Tale "struttura di luce" sarebbe stata osservata, usando potentissimi telescopi, emergere dalla nebulosa oltre il gruppo di Orione e si dice sia sulla rotta esatta per la Terra. Sarebbe il quartier generale delle forze angeliche e della Trinità sotto la quale essi servono, secondo le fonti cristiane. Tale descrizione corrisponderebbe all'emblema dei "Nordici" di una piramide su tre livelli, in cui questi umanoidi avrebbero il centro della loro attività angelica e il fatto che un triangolo invertito sia associato con la base di Dulce denuncerebbe allora una connessione Luciferina.
Interessanti, se sono veri, i rapporti che denunciano il fatto che Dulce avrebbe delle controparti entro la 4a o 5a dimensione di quel particolare punto dello spazio-tempo.
Ann decise così di passare attraverso Dulce, cercando dei segni sospetti, ma non trovò nulla.
Nel Dicembre di quell'anno Tom fece una visita a sorpresa ad Ann. Le disse che aveva lasciato il lavoro dopo una disputa fra militari e lavoratori. Le forze di sicurezza avrebbero usato "pistole flash" (?), ma i militari erano armati con mitragliette.
Un Branton sostiene che apparentemente una forza di sicurezza umano-aliena avrebbe posseduto le "pistole flash" e i militari le mitragliette. Ma ciò non significa che una disputa sulle armi possa essere stata la scintilla di tale incidente.
Egli disse che fu come una guerra con urla e panico nei tunnel. Un sacco di gente morta nel conflitto. Si chiese anche quale scusa avrebbe addotto il Governo per coprire l'accaduto.
Nel Febbraio 1980 i media parlarono di una rivolta carceraria vicino a Los Alamos e della morte di molti prigionieri e guardie. Era questo il cover-up confezionato per coprire il tutto?
Tom ammise di essere nei guai. Tornò alla base e prese foto, documenti e altre cose. Era entrato e uscito attraverso un condotto della ventilazione dentro una "Caverna di ghiaccio" (?). Lasciata la caverna si diresse verso una scatola che aveva preparato in precedenza, vi mise tutto dentro e la seppellì. Tornò alla macchina, ma la sicurezza lo aspettava. Lo interrogarono sulla sua presenza lì, ma lo lasciarono andare.
Egli chiese ad Ann di aver fede in lui e che era sempre lo stesso uomo che aveva conosciuto come amico. Il giorno dopo che era partito tre uomini dell'OSI (I"Office of Special Investigations" o Servizio Investigazioni Speciali) chiesero notizie di Tom ad Ann.
In altre quattro visite a Dicembre le chiesero ancora notizie ma ella disse di non sapere nulla sulla sua sorte.
A Gennaio la CIA giunse a casa sua insistendo che lei sapeva qualcosa.
Nel Gennaio I980 si fece ricoverare per un angiogramma ma al risveglio risultò che aveva avuto una sincope. Dovette affrontare un lungo periodo di riabilitazione, imparando di nuovo molto di quanto sapeva, e dopo sia L'OSI che la CIA smisero di infastidirla.
Nel Giugno dell''82, quando ricevette una chiamata da Tom, parlarono per ore.
Tom era stato in 20 Stati, correndo qua e là per sfuggire. Le disse che il "Governo" aveva fatto un trattato con una nazione aliena e che gli alieni erano qui da secoli. Le mostrò pagine di scritti alieni, alcuni dei quali tradotti. Era orribile. Le parlò di Cathy e di un altro uomo tenuti come schiavi in una base sotterranea. Cercava un posto sicuro per nascondere tutti i documenti originali presi dalla base di Dulce e altre prove della cospirazione aliena. Il materiale sarebbe stato poi seppellito su una montagna.
Gli anni hanno però trasformato il luogo e Ann non è stata capace di ritrovarlo.
Sembra una favola? Molti lo pensano.
Ann possiede foto di Thomas e dettagli della sua, vita nei suoi file. Egli sarebbe però una persona reale non un'invenzione.
La base di Dulce è una base di ricerca a sette livelli sotterranei, gestita dal DOE (Dipartimento dell'Energia, come il Nevada Test Site) e collegata ai laboratori di Los Alamos.
Il livello 1 ha garage, equipaggiamento di manutenzione stradale, laboratori fotografici, giardini idroponici, alloggiamenti, sala mensa, alloggiamenti per Vip, una cucina e garage per veicoli della sicurezza.
Ogni livello ha auto elettriche codificate col colore che vengano usate per spostamenti a breve raggio.
Il livello 6 ospiterebbe l'infame "Sala degli Incubi", un arsenale della sicurezza, un arsenale militare, la sicurezza militare e un generatore di impulsi. Il generatore avrebbe 200 piedi (70 m.) di diametro e avrebbe un congegno a impulsi elettromagnetici a 2 livelli che può creare un perfetto clone di una persona.
Fantascienza? Gli addotti hanno detto di essere stati portati in simili posti.
Non esiste nessuna prova finché non si riuscirà almeno a ritrovare la scatola in questione, se è ancora là.
A parte il fatto di poter avere accesso alla base, comunque non ci sarebbero dubbi sul rischio di entrare senza adeguata copertura militare.
Ad ogni modo, queste storie hanno spinto ricercatori, compreso me stesso, a cercare documentazioni su tali basi sotterranee e ne abbiamo trovate davvero tante; anche se il fatto che tale struttura reticolare sotterranea esista in quasi totale segretezza è assolutamente incredibile.
Pochi in effetti si pongono domande sulla sua esistenza, il suo scopo e gli enormi fondi che devono essere erogati per la manutenzione e tutte le operazioni in questi complessi.

[align=right]Note:
1. Come molti "che sanno" hanno già detto, l'intero "Scenario alieno" sarebbe fuori controllo, il che significherebbe che noi non abbiamo più il controllo della situazione.
[/align]


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OLTRE L'IMPOSSIBILE



di Enrico Baccarini
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 45 del Giugno/Luglio 2003


L'articolo "Abductions sotterranee" di William Hamilton III potrebbe portare alcuni dei nostri lettori a storcere il naso.
Si tratta di un lavoro basato sulle testimonianze che Hamilton avrebbe ottenuto attraverso numerosi incontri riservati con soggetti che avrebbero presumibilmente lavorato presso installazioni sotterrane governative americane e in rapporto con esseri extraterrestri.
Le ricerche compiute da Hamilton sono però solo la punta di un iceberg che ormai da diversi anni, se non decenni, sta emergendo nell'ambiente ufologico.
Le testimonianze da lui raccolte, per quanto estreme, fanno infatti parte di un filone che sembra trovare una propria sussistenza anche sulla richiesta stessa degli interessati a questa fenomenologia (ovvero sul legittimo desiderio di avere comunque maggiori informazioni su determinati argomenti per essere così in grado di tirare le proprie conclusioni).
Pur raggiungendo alcune volte punte estreme di inverosimilità o assurdità, inframmezzate ad altre di estrema plausibilità, non possiamo però aprioristicamente e drasticamente tacciare di falsi e menzogneri tutti i dati che i "rivelatori" (come vengono definiti quei soggetti che rilasciano al grande pubblico informazioni sensibili o segrete) sembrerebbero portarci.
Dobbiamo tenere dunque una porta aperta, uno spiraglio che ci permetta di capire e di continuare comunque le nostre ricerche anche in tale scomoda direzione.
Il fenomeno del debunking e dell'insabbiamento (cover-up) sono noti nell'ambiente ufologico ormai da diversi decenni ma ciò non ha permesso o impedito alla ricerca seria e soprattutto effettuata su basi scientifiche di portare avanti le proprie ipotesi o i propri studi.
Per quanto imbarazzante o strano possa sembrare, talvolta i rivelatori ci hanno infatti fornito informazioni che nel corso del tempo si sono dimostrate precise e veritiere. A questo si associa verosimilmente una politica del debunking che ad informazioni fasulle e costruite associa dati ed informazioni reali così da provocare quel polverone di scetticismo generale che porta soltanto una minima parte dei ricercatori a continuare le proprie ricerche.
Un caso eclatante è stato quello di Bob Lazar, il noto "rivelatore" che alla fine degli anni Ottanta si presentò al grande pubblico fornendo dettagli e descrizioni sul lavoro di retroingegneria aliena che affermava di avere compiuto nelle vicinanze della nota Area 51 (per la precisione a 10 miglia da essa, in una zona conosciuta come S-4). Dopo il grande polverone suscitato dalle sue affermazioni si poté assistere da parte sia di alcuni ufologi che delle agenzie chiamate in causa nelle sue testimonianze (Los Alamos National Laboratories, EG&G, DoD, ecc.), ad una vera e propria politica del discredito.
Lazar venne addirittura accusato e processato per aver gestito e partecipato finanziariamente alla gestione di un bordello a Las Vegas (cosa comunque del tutto normale in Nevada, stato che ha liberalizzato la prostituzione e le case chiuse ormai da diversi decenni).
Nessuno, o pochi, si presero però la briga di controllare e cercare di fare maggiore luce su alcune delle informazioni tecniche che Lazar aveva fornito durante le sue interviste. Dati che "illo tempore" sembrarono il frutto di una mente fervida di nozioni scientifiche dopo quasi dieci anni si dimostrarono essere dei capisaldi della ricerca scientifica.
Prima fra tutte le affermazioni che vennero fatte troviamo la nota diatriba sull'elemento 115, presunto carburante dei dischi volanti da lui studiati. Lazar affermò come questo elemento fosse da ritenere stabile 1 e che possedesse forti proprietà magnetiche.
Nel 1999 studi congiunti condotti da ricercatori del Los Alamos National Laboratories statunitense e del Max Plank Institute tedesco dimostrarono effettivamente la possibilità che nella zona compresa tra l'elemento 115 e l'elemento 118 ci si potesse imbattere in elementi stabili, in grado cioè di non morire pochi istanti dopo la loro creazione.
Questa, come tante altre informazioni, furono fatte in un periodo in cui non si possedevano in proposito neanche le cognizioni minime per "tirare ad indovinare" al riguardo.
Possiamo allora credere a Lazar e a tanti altri soggetti che sembrano fiorire nell'ambiente ufologico?
La cautela in questi casi è sempre d'obbligo, ma è doverosa anche quell'apertura mentale che non ci porti a considerare aprioristicamente come false tutte quelle informazioni che risultano al nostro quadro conoscitivo e mentale odierno e al nostro ego come troppo astruse, estreme, ovvero "impossibili".
In fin dei conti se realmente soggetti come Lazar hanno lavorato su tecnologia aliena quantomeno dovremmo trovarci davanti a qualcosa che per noi risulterebbe realmente inverosimile e quindi forse non solo il frutto di qualche burlone a buon mercato.

Note:
1. Si deve ricordare come gli elementi successivi all'Uranio (transuranici) nella tavola periodica degli Elementi siano estremamente instabili e quindi abbiano una vita media di soli pochi secondi.


Ultima modifica di Bastion il 06/03/2011, 14:43, modificato 1 volta in totale.

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OGGI È COME IERI

di Roberto Pinotti
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 45 del Giugno/Luglio 2003


Nella seconda metà degli anni Settanta il nome dell'americano Alvin H. Lawson fu indicato come sinonimo di demistificazione delle tecniche di ipnosi regressiva applicate all'indagine ufologica.
Riprendendo motivi già espressi nel 1977, Lawson ha ampliato i suoi precedenti studi e nel 1981, in occasione della seconda edizione del Congresso del "Center for UFO Studies" (CUFOS) del Prof. Joseph AIlen Hynek, ha presentato a Chicago una originale ipotesi, a suo dire verificabile "in tutto e per tutto", circa la vera natura dei casi di abductions.
I "rapimenti da UFO", egli sosteneva, sarebbero cioè dovuti non all'intervento di entità extraterrestri, o comunque ad una matrice esterna al protagonista; bensì all'emergere di una memoria pre-natale a livello di inconscio del soggetto, riferita a vari aspetti e momenti del trauma della nascita vissuto dal singolo.
Tutto si ridurrebbe quindi a mere esperienze psicologiche con implicazioni trascendenti il discorso ufologico ed inerenti invece la ricerca sulla vita intrauterina, la nascita della coscienza ed il cervello.
Anche se resta inspiegabile come il sistema neurologico primitivo del feto possa ritenere informazioni destinate ad essere poi recuperate come visualizzazioni e sensazioni varie atte a tradursi in seguito in una "sceneggiata" a base di alieni, Lawson riteneva di poter ridurre tutto a dei "flash-back" riferiti ad una forma di "proto-memoria" da cui riaffiorano visualizzazioni dell'utero materno (cfr. i tunnel e/o i corridoi di accesso all'UFO in taluni casi), di varie immagini fetali (i rapitori umanoidi glabri, calvi e macrocefali), di clinici all'opera (i volti mascherati), dell'azione di ostetrici (i vari esami fisici subìti dal "rapito"), della sala parto con la relativa illuminazione (le grandi stanze con luci brillanti a bordo dell'UFO), e così via.
Solo che la teoria di Lawson non si adatta ai numerosi casi in cui siamo in presenza di parametri non omologabili al suo restrittivo modello: un modello che, come altri, oggi avrebbe la pretesa di spiegare tutto; e che invece non spiega a malapena che qualcosa. E, in fondo, assai poco.


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ABDUCTION: CONTRO OGNI RIDUZIONISMO



di Enrico Baccarini (Seconda Parte)
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 45 del Giugno/Luglio 2003


"Credere a tutto o non creder a niente,
sono due qualità estreme che non valgono nulla"
P. Bayle


In questi ultimi anni sembra sia diventato molto di moda associare la fenomenologia delle abductions a nuove patologie o a malattie mentali fino ad ora non studiate o non osservate, invece di intraprendere uno studio serio e rigoroso che possa permettere di fare luce sulle reali matrici (e forse anche scopi) di questo fenomeno.
Questa "moda" sembrerebbe più che altro farci intuire un preciso comportamento (quantomeno meschino) da parte di certi personaggi della comunità che si definisce "scientifica", un comportamento che sembra mirato a non voler venire a capo di questo fenomeno, ma che lo vuole spiegare parcellizzando la sua fenomenologia e non osservandolo in quanto tale ma studiandolo piuttosto nelle sue molteplici tipologie.
In effetti nessuno, ne ufologo ne accademico, possiede oggi una comprensione definitiva, o quantomeno parziale, di questo fenomeno; brancoliamo ancora nel buio e ci stiamo aggrappando a piccoli indizi che stiamo lentamente e a mala pena cominciando a intravedere.
A testimonianza di ciò possiamo osservare recenti ricerche compiute, per esempio, da personaggi come la Dr.ssa Susan Blackmore (dello C.S.I.C.O.P., il corrispettivo del ClCAP in America) che in quasi dieci anni di studi non è riuscita ancora a consegnare al mondo dei "ricercatori" una risposta definitiva sull'origine e sul "modus operandi" con cui questa fenomenologia sembrerebbe esplicarsi (secondo lei a livello cognitivo), limitandosi a dire però che tutto è falso di fronte ad una totale impossibilità da parte di una razza aliena di poterci rapire (sic).
Abbiamo più volte tenuto a precisare che la necessità implicita di dover fare maggiore luce su questo fenomeno non ci deve fare escludere campi di indagine e ricerca che in qualche modo potrebbero aiutarci a spiegare il fenomeno stesso. La scienza odierna ci può aiutare a capire, ma non ci fornisce ancora prove incontrovertibili e soprattutto valide a monte del fenomeno.
Ogni anno, per non dire quasi ogni mese, vengono proposte nuove ipotesi o teorie che sembrerebbero spiegare che cosa si possa realmente celare dietro a queste manifestazioni; ipotesi biologiche, farmacologiche, psicologiche, che chiamano in causa disordini cognitivi o sindromi post-traumatiche da stress, ecc. Nessuna di queste però è in grado oggi di spiegare "in toto" il fenomeno delle abductions. Questo perché i rapimenti di presunta matrice aliena non si svolgono solo in camere da letto o in stati alterati della nostra percezione, ma avvengono molte volte in situazioni che potremmo definire estremamente ordinarie, dall'individuo che si sposta nella propria macchina a soggetti che affermano di essere rapiti durante passeggiate o mentre si trovano comodamente nella propria abitazione.
Se la paralisi nel sonno ci permette di spiegare forse alcuni casi, ciò non ci deve condurre a generalizzare il fattore e quindi ad associare tutte le abductions a fenomeni di paralisi o di allucinazioni.
Le teorie proposte nel corso degli anni per spiegare le abductions sono state numerose e stravaganti, e ne prenderemo però in considerazione solo alcune.
Una in particolare merita di essere menzionata, sia perché molto cara a certi ufologi di stampo più scettico sia perché ostentata da altri come vessillo per poter spiegare il fenomeno.
Si tratta dell'ipotesi proposta dal neuroscienziato canadese Prof. Michael Persinger (della "Laurentian University", Ontario - Canada) che pur partendo da dati interessanti ha sviluppato, secondo molti, i propri studi su direzioni estremamente improbabili.
L'ipotesi cardine di Persinger si sviluppa considerando le onde VLF-ELF 1 come i principali "artefici" dei rapimenti alieni. Queste stimolazioni a basse frequenze sono state studiate, ma con "ben altri" indirizzi di ricerca e studio, da ricercatori italiani come il Dr. P.C., il Dr. Giorgio Pattera, il Dr. Giuseppe . Colaminè o lo stesso sottoscritto, che ne hanno individuato una probabile correlazione con la stimolazione effettuata su microimpianti rinvenuti nel corpo di soggetti rapiti.
La tesi del Dr. Persinger (denominata "Tectonic Strain Theory" - "Teoria della Tensione Tettonica") invece ipotizza un ruolo simile, a livello stimolatorio, di queste onde ma ritenendolo altresì ben differente circa la loro origine (per gli ufologi "convenzionali" questa origine viene identificata in congegni in possesso degli artefici delle abductions, umane o aliene, o forse entrambe, che siano).
Tutto prende spunto da una originale teoria proposta da un fisico cinese, Yuo Suo ZoU 2 che prevede la liberazione simultanea di onde VLF-ELF (ultrabasse, fino a 1Hz) e di onde UHF (microonde, attorno al 1GHz), assieme all'emissione di particelle cariche, in concomitanza con effetti di pressione tettonica che si verificano sui quarzi.
Secondo Persinger questo cocktail è in grado di innescare un vortice di plasma (si tratta di un modello nato dalla fluidodinamica non lineare) che andrebbe a stimolare la corteccia cerebrale di soggetti "sensibili".
Tali emissioni di VLF e ELF possono, secondo gli studi di Persinger, interferire con le attività bioelettriche del cervello causando, nei soggetti colpiti da tali campi, forme allucinatorie e visioni estremamente reali.
Ciò che i soggetti vedono durante questi stati allucinatori, secondo Persinger, "è probabilmente il frutto di un assemblaggio inconscio nel nostro cervello di stereotipi e credenze a formare situazioni o esperienze" che vengono ritenute reali. Il soggetto vivrebbe quindi una percezione del mondo a lui circostante differente da quella che altri potrebbero percepire, e con tale ipotesi si spiegherebbero quindi, nella loro totalità, le varie manifestazioni da rapimento alieno.
Si tratta anche in questo caso, a nostro giudizio, non solo di una ipotesi alquanto riduzionistica che tenta di spiegare il fenomeno appellandosi a basi scientifiche ma difficilmente plausibili o verificabili (soprattutto di fronte alla palese eterogeneità individuale con cui il fenomeno si manifesta in tutto il mondo). Perché infatti i soggetti interessati da tale "stimolazione tettonica" dovrebbero vedere in tutto il mondo le stesse cose?
Non ci possiamo certo appellare al fatto che culture simili tendono a ricondurre fenomeni similari a matrici comuni.
Forse anche in questo caso una plausibilità scientifica può esistere, ma la generale applicabilità di questa spiegazione sembra essere davvero ardua (ben pochi infatti credono oggi che questa possa essere la risposta definitiva per il fenomeno delle abductions).
Persinger ha forse però avuto il merito di ipotizzare per primo una eventuale correlazione tra stimolazione cerebrale ed eventuali rapimenti (alieni), anche se fin da subito le varie ricerche si sono sviluppate su piani nettamente differenti.
Come abbiamo visto i contesti in cui le abductions sembrano manifestarsi sono talmente variegati che le spiegazioni ultimamente suggerite da ricercatori come Roger McNally di Harvard sembrano essere estremamente riduttive e pressapochistiche.
Ai fini del nostro studio, come quello di altri ricercatori membri del C.S.A. 3, potremmo adattare una definizione propria di un'altra disciplina di studio che sembrerebbe indicarci, in linea generale, la linea da seguire nello studio di questo fenomeno.
Dalla sociologia ci appropriamo della seguente definizione, modificandola ai fini del nostro campo di studi: "La ricerca sulla fenomenologia delle abductions deve nascere inizialmente come una scienza di osservazione (in riferimento anche ai resoconti testimoniali, n.d.a.), tesa a mutarsi in una scienza di verifica ed analisi dei dati ottenuti. L'analisi, allo stato attuale, non può e non deve essere concettualmente orientata, può essere guidata da un'ipotesi di lavoro, ma deve essere al/o stesso tempo soggetta ad una interpretazione critica."
La sociologia sembra dunque fornirci una definizione che, minimamente modificata nei termini, ci guida verso un percorso che potremmo definire corretto e rigoroso per lo studio di questo fenomeno. Soprattutto sembrerebbe indicarci come certi approcci adottati da ricercatori come McNally, o da alcuni "ricercatori" nostrani, siano fondamentalmente pregiudizievoli nei termini e negli scopi.
Una ipotesi di studio o di lavoro per una determinata fenomenologia deve dover considerare anche quei fenomeni che sembrano esserle associate e non solo determinate manifestazioni di essa. Ci riferiamo, per esempio al caso Walton, al caso Andreasson, al caso dei coniugi Hill, ecc., casi in cui i testimoni non si limitarono ad osservare solamente esseri alieni, ma in cui vi furono delle vere e proprie interazioni, alcune volte con cicatrici ancora oggi evidenti o con traumi psicologici che richiesero anche molti anni per essere curati. Soggetti che furono rapiti nelle situazioni più disparate, ovvero dalle proprie autovetture, da zone rurali, dalle proprie abitazioni, durante passeggiate in un bosco ecc.
Le spiegazioni "ufficiali" proposte fino ad oggi non rendono certo giustizia alla complessità del fenomeno.
A tali ipotesi di lavoro si aggiungono altre ricerche condotte prevalentemente da ricercatori americani i quali hanno tentato di ipotizzare che fenomeni traumatici occorsi ai nostri rapiti avessero modificato la loro percezione del fenomeno stesso, portandoli ad "immaginare situazioni da rapimento alieno senza che queste si fossero verificate realmente". Anche in questo caso questa ipotesi può essere valida per una percentuale di soggetti ma non certo per tutta la casistica fino ad oggi conosciuta.
È curioso poi sottolineare come in determinati casi di rapimento (per la verità non pochi), non potessero essere presenti fonti esterne di stress o di trauma che potessero condurre il soggetto a manifestare "sindromi post-traumatiche da stress" o che potessero poi condurli a o costruire di sana pianta falsi ricordi al fine di proteggere la propria integrità mentale.
Se fenomenologie come la "Paralisi Notturna" (SP), le "Allucinazioni Ipnopompiche e Ipnagogiche" (HHE) o altre manifestazioni sembrano, in alcuni casi, poter spiegare in linea generale alcuni resoconti di "Beedroom Invaders", ovvero di vero e proprio rapimento alieno, non tengono però conto della complessità di fenomeni e di manifestazioni cui le abductions sembrerebbero riferirsi. I soggetti presumibilmente rapiti non vivono infatti le loro esperienze unicamente nelle loro camere da letto ma anche in situazioni o luoghi totalmente diversi.
A tale proposito sarebbe troppo lungo elencare in questa sede tali situazioni; basti ricordare però quei casi che a distanza di anni, se non decenni, non sembrano essere stati "spiegati" o ricondotti a spiegazioni più normali.
Perché in 40 anni di manifestazioni non è stata ancora data una risposta definitiva su questo fenomeno?
Perché pur cercando di spiegare a tutti i costi le abductions, la scienza ufficiale ancora non riesce a mettersi d'accordo?
Ma soprattutto, se i rapimenti fossero il frutto della mente dell'uomo, perché ci troviamo davanti ad oggetti (i microimpianti) che sembrano sfidare le nostre conoscenze e la nostra tecnologia 4.

[align=right]Note:
1. VLF - Very Low Frequency; ELF - Extremely Low Frequency
2. Zou Y. S. (1995) "Some Physical Considerations for Unusual Atmospheric Lights Observed in Norway" - Physica Scripta, Vol. 52, p. 726.
3. "Commissione Studi Abduction C.S.A.", si tratta di una commissione interna al CUN che si occupa dello studio, della ricerca e dell'aiuto a soggetti che riferiscono di essere stati prelevati da entità extraterrestri.
4. Si veda l'articolo del Dr. P. C. "Abductions, microimpianti, stati di coscienza alterata ed elettromagnetofosfeni" in riferimento a nuove interessanti scoperte effettuate su i microimpianti estratti dal Dr. Roger Leir.
[/align]


Ultima modifica di Bastion il 06/03/2011, 14:45, modificato 1 volta in totale.

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LA REALTÀ DEI "RAPITI": DALLA TV ALLA REALTÀ



di Gigi Barone
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 47 dell'Ottobre/Novembre 2003


Negli ultimi 50 anni, oltre che di avvistamenti di astronavi aliene, si parla anche di contatti con extraterrestri. Questo genere di fenomeno non è però da confondere con il tradizionale contattismo che invece è un fenomeno proposto da persone che (con poche eccezioni) dicono di essere in contatto continuato di tipo telepatico, extrasensoriale o medianico con gli extraterrestri, descritti solitamente come identici a noi e benevoli nei nostri confronti.
I contattisti si definiscono dei missionari o ambasciatori del cosmo che devono trasmettere i messaggi affidatigli dagli alieni. Messaggi che riguardano la spiritualità dell'essere umano e la sua necessaria presa di coscienza in merito all'autodistruzione dell'umanità a causa dei continui conflitti di potere tra le varie nazioni e quindi la tendenza a far valere la propria autorità politica ed economica, i conseguenti conflitti armati fra nazioni o l'attuazione di esperimenti (in genere nucleari) comportanti una possibile distruzione della Terra.
I contattisti quasi mai presentano delle prove di quanto sostenuto ma anzi, spesso esibiscono foto e filmati discutibili di UFO o di alieni ed inoltre, divulgano le proprie esperienze tenendo conferenze al fine di incrementare la propria popolarità e scrivendo libri.
Le tematiche relative al destino dell'umanità sono riferite in alcuni casi anche dai rapiti (che sono però dei "contattati" loro malgrado) i quali, a differenza dei contattisti, non ricevono messaggi da trasmettere all'umanità ma, vedono immagini apocalittiche trasmesse da schermi posti nei luoghi ove vengono portati o trasmesse telepaticamente nelle loro menti. In genere, comunque, ricevono altre informazioni.
I contattati manifestano paure e shock e descrivono gli alieni come ostili, a volte mostruosi.
I rapiti non tendono a parlare della propria esperienza e non amano esibirsi ma, rimangono chiusi in loro stessi. Raccontano le proprie esperienze solamente quando vengono a conoscenza di altri rapimenti accaduti a persone a loro vicine oppure dalle quali a seguito di analoghe esperienze sperano di ricevere un aiuto.
A differenza del contattista, il rapito mantiene sempre un discorso abbastanza coerente e non tende a modificare ingigantendolo, il proprio racconto man mano che lo espone. I rapiti presentano delle prove oggettive che sono evidenti sul proprio fisico (cicatrici, graffi, perdita di sangue dal naso, ed altre patologie).
Si sono verificati altresì casi in cui vi sono state delle imprevedibili guarigioni da altre malattie già esistenti come leucemia, tumori e cardiopatie, verosimilmente attribuite ad intervento alieno.
A differenza di chi sostiene di essersi incontrato con gli alieni nel corso di un Incontro Ravvicinato del Terzo Tipo (IR3), un rapito ha ben altro da raccontare e rientra in una categoria che è stata definita degli Incontri Ravvicinati del Quarto Tipo (IR4).
Un caso di "abduction" si riferisce quindi al rapimento operato da entità extraterrestri ai danni di uno o più soggetti umani, prelevati contro la loro volontà e condotti a bordo di oggetti volanti con o senza la possibilità di ritornare sulla Terra. In merito a questo fenomeno sono state compiute molte ricerche, esaminando i casi denunciati da coloro che, nel corso della loro esistenza si sono accorti che "qualcosa" di strano stava accadendo loro. Nei rapiti il dubbio sulla natura di quel "qualcosa" è sempre esistito all'inizio della presa di coscienza di un'eventuale intrusione nella propria vita da parte di un fenomeno sconosciuto.
Infatti, nel caso degli addotti non sempre chi viene "prelevato" dagli alieni, ne è perfettamente a conoscenza.
Il numero maggiore di casi studiati, si riscontra negli Stati Uniti ad opera dello psichiatra John Mack, del ricercatore Budd Hopkins, del Dr. David Jacobs, dell'ipnoterapeuta Derrel Sims, del Dr. Roger Leir e della ricercatrice Karla Turner (scomparsa poco tempo fa), autrice del libro "Taken" (Presi) il cui titolo Steven Spielberg ha utilizzato per il suo recentissimo serial TV sui rapimenti alieni.
Anche in Italia e nel resto d'Europa si fanno ricerche sugli IR4 anche se la casistica non è imponente come quella americana. A livello italiano opera la struttura del Comitato Studi Abductions (CSA) del CUN, coordinata dal Dr. Giuseppe Colaminè.
Di fatto, le abductions sono operate, da entità estranee alla nostra realtà.
Le testimonianze rese dagli addotti (in stato di coscienza o sotto ipnosi), ci rilevano che queste entità proverrebbero sostanzialmente da altri mondi e giungerebbero sino a noi grazie alla loro elevata tecnologia ed alla loro inimmaginabile elevazione a livello di coscienza e spiritualità.
Ci sono degli aspetti nei rapimenti alieni che non obbediscono alle leggi fisiche dell'universo come noi lo conosciamo, come rileva John Mack. Questi esseri sono in grado di apparire nel corso del primo contatto, agli occhi degli addotti, mediante diverse sembianze come animali oppure come esseri identici a noi. Le stesse loro astronavi, poi, possono apparire sotto diverse forme. Queste entità possono inoltre viaggiare nel tempo e nello spazio anche grazie all'espansione della coscienza ed alcuni addotti, lo hanno sperimentato personalmente.
Molti rapiti raccontano di essere stati trasportati fluttuando nell'aria fuori dalla propria casa mediante un raggio di luce ed attraverso i muri, le porte o le finestre chiuse; di aver sentito le cellule del proprio corpo vibrare e dissolversi durante il trasporto (J. Mack). Di aver osservato la propria casa allontanarsi sotto di loro e di essere quindi entrati in una nave spaziale o comunque, di essere stati trasportati in un altro luogo. Giunti nell'astronave, i soggetti hanno modo di vedere degli alieni spesso macrocefali, di bassa statura, con corpo ed arti esili, con grandi occhi scuri ed oblunghi; completamente glabri e calvi, con naso sottile ed una fessura al posto della bocca. Le mani hanno a seconda delle descrizioni, 4 o 5 dita. Il colore della pelle di questi esseri, è grigia o marrone Queste entità identificate come EBE ("Extraterrestrial Biological Entities", ovvero Entità Biologiche Extraterrestri) sono comunemente chiamate "Grigi". Tali esseri spesso si mostrano occupati a preparare degli strumenti che serviranno ad esaminare i rapiti.
In altre circostanze, i soggetti prelevati vengono a contatto con altri esseri: i "Nordici" non dissimili da noi, molto alti, dalla pelle di colore chiaro e con capelli lunghi e biondi.
Non mancano comunque altre "razze" caratterizzate da diverso aspetto. Fra questi, i "Rettiliani" o "Rettiloidi", umanoidi dalle apparenti caratteristiche sauriane.
Relativamente al fenomeno dei rapimenti alieni, i personaggi principalmente operanti sono comunque i Grigi e i Nordici.
Le tecniche di prelevamento dei soggetti sono quasi sempre uguali e corrispondono a quelle già descritte con l'aggiunta di presenze di sfere luminose nelle camere degli "addotti" (neologismo derivato da "abduction") prima e dopo l'evento. In alcuni casi, il rapito viene portato davanti all'oggetto volante sempre fluttuando e fatto entrare da un portellone. Nella maggioranza dei casi, comunque, il rapimento è accompagnato da avvistamenti UFO anche da parte di altri testimoni. In caso di atterraggio, si rilevano le solite tracce di bruciature sul terreno.
Al ritorno dall'esperienza, il soggetto si ritrova quasi sempre nel suo letto (infatti i rapimenti avvengono nella loro totalità in ore notturne e mentre il rapito e chi vive con lui sono addormentati). A volte capita (come successo anche a dei bambini), che al risveglio il soggetto si ritrovi con il pigiama e gli indumenti intimi indossati al contrario oppure in una posizione contraria nel letto. Spesso delle macchie di sangue sono visibili sul cuscino. Solitamente si ha fuoriuscita di sangue dal naso e precisamente dalla narice destra. Infatti, gli addotti affermano che durante gli esami ai quali sono stati sottoposti, è stata loro inserita una sonda nel setto nasale, forse per posizionare uno degli impianti che solitamente gli alieni inseriscono nei soggetti (impianti peraltro talvolta individuati e rimossi).
Si è accennato anche a bambini addotti e infatti sembra che alcuni soggetti vengano rapiti fin dall'infanzia e senza che i familiari se ne accorgano (frequentemente vengono prelevati durante il sonno). Vi è quindi una continuità nel rapimento come se il soggetto fosse controllato periodicamente. A volte, l'intero nucleo familiare è soggetto all'evento. I soggetti prelevati più volte, sono chiamati "repeaters".
Sembrerebbe che gli alieni siano interessati al sistema riproduttivo umano se è vero che, per quanto concerne i rapiti, agli uomini viene sovente prelevato il liquido seminale ed alle donne degli ovuli uno dei quali verrà in seguito - dopo essere stato fecondato artificialmente - reinserito nell'utero sino ad un avanzamento di gravidanza che dura alcune settimane. In questo caso le donne vittime di rapimenti alieni descrivono presunte gravidanze scomparse che sono identificate come fenomeno della Sindrome del Feto Scomparso o Feto Fantasma al quale si associa quello del sogno del "bambino saggio" ove cioè le donne percepiscono il fatto che i loro bambini, dotati di un'intelligenza elevata, sarebbero in realtà degli alieni.
Prelievi di tessuto umano sono poi spesso effettuati sui soggetti rapiti. Solitamente, uno strumento rettangolare viene fatto passare sulla pelle e dietro la schiena degli addotti. A conferma di ciò, a rapimento avvenuto, sono presenti delle cicatrici di forma triangolare su uno dei due polsi, sulla schiena, sotto il ginocchio destro e cosi pure (seppur raramente) in altre parti del corpo. Non mancano prelievi di unghie e di capelli.
Va anche detto che pure ai rapiti vengono rilasciate informazioni durante la permanenza sui velivoli alieni. Al soggetto che si presenta irrequieto e impaurito, viene trasmesso generalmente un messaggio di conforto in cui gli si assicura che nulla è fatto per nuocergli, ma è anzi svolto per il suo bene e che al momento opportuno ricorderà l'esperienza vissuta. Il rapito è indotto a collaborare. Dopo questa rassicurazione comunque, iniziano gli esami medici in cui si effettuano le operazioni sopra descritte sovente con l'innesto di micro-impianti inseriti direttamente in narice anche tramite un potente fascio di luce. Impianti sono stati trovati altresì nelle mani, sotto il ginocchio e nel capo.
Questi trattamenti avvengono solitamente in ampie sale circolari illuminate da una luce chiara di cui non si vede la fonte. A volte il soggetto è solo, mentre in altre vi sono altri esseri umani che vengono sottoposti allo stesso trattamento.
Gli addotti in genere, e le donne in particolar modo, vengono a volte accompagnati in altri locali dove sono mostrati loro dei cilindri ripieni di liquido in cui galleggiano (incubati) esseri apparentemente viventi e dalle sembianze umano-aliene: in pratica, degli ibridi verosimilmente creati dagli alieni tramite l'inseminazione artificiale delle addotte. Spesso, i "genitori umani" di questi ibridi, vengono fatti avvicinare ai piccoli ed invitati ad accudirli. Questi esseri, a detta degli extraterrestri, popoleranno in un futuro la Terra e costituiranno una nuova civiltà tecnologicamente e spiritualmente più evoluta.
Gli stessi alieni avrebbero confessano ai rapiti di essere ormai una civiltà in via di estinzione a causa di alcuni incidenti occorsi sul loro pianeta. Essendo oramai una razza antica e in via di estinzione, devono assicurarsi il futuro su altri mondo.
La maggior parte dei rapiti ha riferito di aver provato una sensazione di serenità e di amore guardando negli occhi grandi, scuri e oblunghi degli alieni.
In alcuni resoconti dei rapiti non mancano le proiezioni di immagini sul passato storico della vita sulla Terra, come pure sulla vita attuale con tutto ciò che la nostra evoluzione comporta: inquinamento, guerre, esperimenti e la prospettiva futura della distruzione come causa di tutto ciò, rappresentata da immagini apocalittiche. Il tutto è presentato come monito all'umanità per tentare di correggere gli errori e di evitare la catastrofe.
Se vogliamo, è una testimonianza pressoché uguale a quella dei contattisti; ma la differenza sostanziale sta nelle prove consistenti di azioni fisiche sui rapiti, nonché nelle patologie che presentano i soggetti dopo il rapimento.
Il termine patologia non sta a significare che il rapito è un paziente da curare da una malattia. La parola patologia va intesa come alterazione del fisico sfociata in un disturbo quale può essere un malanno temporaneo ed in alcuni casi permanente causato dall'abduction ma che comunque non ci deve spingere a classificare il soggetto come un malato.
Avere a che fare con un rapito dagli alieni non vuoI dire necessariamente avere di fronte un paziente da curare (a meno che il rapimento non sia effettivamente .frutto dell'immaginazione di una mente malata).
L'addotto è invece un soggetto in buona fede che ha vissuto suo malgrado un'esperienza particolare e traumatica di contatto con entità che lo hanno sottratto dalla sua realtà per condurlo in altro luogo.
E che va compreso e aiutato.


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MessaggioInviato: 06/03/2011, 14:49 
ABDUCTIONS, MICROIMPIANTI, STATI DI COSCIENZA ALTERATA ED ELETTROMAGNETOSFENI



di P. C.
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 49 del Febbraio/Marzo 2004


Il neologismo anglosassone "abduction" - dal verbo "to abduct", che significa "rapire, sequestrare" - è stato coniato dagli addetti ai lavori per designare una variante dell'Incontro Ravvicinato del IV tipo (IR4 1)
Il contatto tra esseri umani ed entità di presunta natura aliena, aventi morfologia umanoide ed appartenenti a varie tipologie anatomo-comportamentali, assumerebbe, in tale variante, i connotati di un vero e proprio rapimento dei primi ad opera delle seconde; le vittime di tali rapimenti, che gli inquirenti definiscono "addotti", apparterrebbero ad ambedue i generi sessuali, a differenti etnie e ceti sociali ed avrebbero un'età compresa tra 3-4 e 70 anni.
Da quanto riferito durante le sedute di regressione ipnotica e sia pure più raramente, anche in stato di veglia cosciente, da quei soggetti che gli addetti ai lavori ipotizzano, sulla base di determinati "marcatori" psicofisici e comportamentali, avere vissuto un'esperienza caratterizzata da un elevato grado di stranezza e contestualizzabile come un rapimento ad opera di entità di presunta natura aliena o che, autonomamente ed indipendentemente dalla valutazione degli inquirenti, dichiarano, per autoconvinzione/autosuggestione o per un'errata interpretazione di un'esperienza sensoriale e/o allucinatoria da loro stessi vissuta, di essere stati vittime di una abduction, emerge un complesso di elementi narrativi ricorrenti che ha indotto molti ricercatori in campo ufologico a prendere in seria considerazione la possibilità che i presunti addotti abbiano realmente vissuto un qualche tipo di esperienza anomala, la cui natura, tuttavia, non è stata ancora identificata.
Uno dei principali e più interessanti elementi narrativi ricorrenti consiste nella batteria di esami biomedici a cui, in una fase successiva a quella del prelievo, gli artefici delle presunte abduction sottoporrebbero le proprie vittime. Durante questa fase cruciale, talvolta, i "rapitori" introdurrebbero, nel corpo dei presunti addotti, in corrispondenza di varie locazioni anatomiche, enigmatici "corpi estranei" (C.E.), che gli inquirenti hanno designato con il termine tecnico di "microimpianti" (MI).
Questi C.E. avrebbero dimensioni assai ridotte, da 0,5-0,7 mm a 7-10 mm e caratteristiche morfo-strutturali estremamente eterogenee.
Nella vasta letteratura specializzata, purtroppo non sempre attendibile, si legge che, a seguito di esami diagnostici radiologici, quali i raggi X 2 (Figure 1a, 1b e 1c), la TAC. 3 (Tomografia Assiale Computerizzata) e la R.M.N. 4 (Risonanza Magnetica Nucleare), esami a cui alcuni presunti addotti si sarebbero sottoposti per avere una diagnosi di un disturbo di cui erano affetti o in taluni casi, su consiglio degli stessi inquirenti, desiderosi di verificare l'eventuale presenza di uno o più C.E., sarebbero stati individuati alcuni di questi misteriosi oggetti.
Le locazioni anatomiche in corrispondenza delle quali sarebbero stati rilevati C.E. sono: il Sistema Nervoso Centrale 5 (S.N.C.), il canale uditivo, i globi oculari (sotto e dietro di essi), il setto nasale, l'addome, i gomiti e le ginocchia, in particolare quello sinistro, le mani ed i piedi.
Di particolare interesse sono i C.E. la cui presenza sarebbe stata rilevata nel setto nasale; secondo quanto riferito dai presunti addotti nel corso delle sedute di regressione ipnotica, questi piccoli oggetti verrebbero introdotti in tale sede attraverso la cavità nasale sinistra, mediante l'utilizzo di una sorta di ago manovrato da un braccio meccanico e recante all'estremità il C.E. stesso. La presenza di un tale oggetto a livello del setto nasale causerebbe, inoltre, frequenti epistassi 6, coinvolgenti per lo più la narice sinistra.
Nell'articolo dal titolo "Abductions: nuove frontiere", Enrico Baccarini prende in esame i MI nasali di presunta matrice aliena e mostra come sia stata messa a punto una procedura che consente di inserire, attraverso le cavità nasali, microchip, quindi dispositivi elettronici miniaturizzati di fabbricazione terrestre, nel neuro-cranio 7.
Alcuni dei C.E., che sarebbero stati rimossi chirurgicamente dal corpo di presunti addotti, avrebbero esibito blande proprietà magnetoconduttrici; in particolare, alcuni di essi si sarebbero rivelati ferromagnetici 8/paramagnetici 9.
C.E. con tali caratteristiche sarebbero stati estratti da un'équipe di chirurghi diretta dal podiatra 10, Dott. Roger Leir (Figure 2a, 2b e 3), dopodiché, sarebbero stati consegnati ai ricercatori dei laboratori del New Mexico Tech, dove sarebbero stati sottoposti ad analisi metallurgiche e chimico-fisiche per identificarne la struttura e stabilirne la composizione chimica.
In uno dei rapporti stesi dai ricercatori del "New Mexico Tech", il "New Mexico Tech SampIe Analysis Report, p.1", si legge che due dei C.E. analizzati risultarono essere "piuttosto fortemente magnetizzati lungo i loro assi maggiori" e che anche un terzo campione, contrassegnato con la sigla T3-A, risultò essere magnetizzato.
In una seconda relazione, il "New Mexico Tech SampIe Analysis Report, p.6", è riportato che il nucleo di un C.E. risultò essere apparentemente ferromagnetico e che altri campioni, dopo essere stati sottoposti anch'essi ad analisi, al fine di verificare se avessero proprietà magnetiche, risultarono magnetizzati.
La grande maggioranza degli addetti ai lavori ritiene che i MI di presunta matrice aliena possano svolgere due funzioni: quella di localizzare con estrema precisione gli impiantati, in ogni momento ed ovunque essi si trovino, al fine di prelevarli ripetutamente, ossia più volte nell'arco dell'intera vita, i cosiddetti repeater 11, e quella di alterare selettivamente la fisiologia del S.N.C. e del sistema neurovegetativo per finalità ignote.
Qualsiasi ipotesi a riguardo è purtroppo subordinata ad una serie di presupposti iniziali che non sono certo così ovvi come alcuni inquirenti vorrebbero far sembrare.
In altre parole, nonostante parte della comunità ufologica nazionale ed internazionale tenda a credere che al momento siano in atto diverse forme di interferenza aliena, tra cui anche quella che prevede l'inserimento di C.E. nel corpo dei presunti addotti, non vi è, almeno per chi scrive, la certezza dell'effettiva esistenza di tali oggetti, come del resto non vi è la sicurezza che essi siano stati realmente rimossi nel corso di interventi chirurgici più o meno ufficiali, né che siano stati sottoposti ad analisi scientifiche ed abbiano mostrato di essere ferro magnetici/paramagnetici.
Chi scrive ritiene, perciò, che tutte queste informazioni debbano essere prese con il beneficio del dubbio, per il semplice fatto che non provengono da pubblicazioni scientifiche, della cui attendibilità si può essere più o meno certi, bensì da riviste specialistiche, di nicchia, da libri che trattano con troppa superficialità la problematica e da affermazioni di personaggi ambigui e controversi la cui credibilità, spesso, è alquanto dubbia.
Ora, qualora qualcuno fosse tentato, per mero gioco intellettuale e niente più, di formulare egualmente delle ipotesi sul funzionamento dei MI e sulle finalità del loro impiego, sarebbe obbligato a partire da una serie di presupposti iniziali che non è ancora stata suffragata da elementi oggettivi; tuttavia, agendo in questo modo, questo qualcuno commetterebbe un grave errore, ossia quello di postulare una teoria difficilmente validabile partendo da un pool di ipotesi non ancora comprovate e difficilmente dimostrabili.
In questo lavoro lo scrivente commetterà questo errore, volontariamente, tuttavia, mostrerà anche come, grazie ad un proficuo e felice connubio tra la psiconeurofisiologia, la microelettronica, l'informatica e la biocibernetica, sia stato possibile sviluppare progetti d'avanguardia volti alla realizzazione ed all'utilizzo, sia civile che militare, di veri e propri MI e come alcuni di essi, una volta posti in determinate locazioni anatomiche, determinino l'insorgenza di una caratteristica costellazione sintomatologica che, in taluni casi, risulta essere parzialmente sovrapponibile a quella riscontrata in alcuni presunti addotti che si suppone siano anche impiantati.
In tal caso, l'esistenza dei MI di presunta matrice aliena ed il fatto che la loro presenza in specifiche locazioni anatomiche provochi l'insorgenza di determinati sintomi, forse, sarebbero un po' più verosimili o comunque, renderebbero la problematica in questione un po' più interessante.
Supponiamo, quindi, per un momento, che dei C.E. siano stati realmente rimossi dal corpo di alcuni presunti addotti e che, successivamente, siano stati consegnati ai laboratori del New Mexico Tech per le analisi scientifiche; supponiamo anche che questi C.E. abbiano mostrato deboli proprietà magnetiche. Alla luce di quanto presunto, si sarebbe quasi tentati di formulare una serie d'ipotesi, quale quella, ad esempio, secondo cui i MI di presunta matrice aliena conducano e veicolino deboli campi elettromagnetici.
Prima di teorizzare il funzionamento di un ipotetico MI di presunta matrice aliena, può essere utile passare brevemente in rassegna alcuni tipi di microchip, di fabbricazione terrestre, impiantabili in varie locazioni anatomiche e mostrare come essi siano già in grado di agire sulla neurofisiologia dell'organismo ospite, influenzandola significativamente.
Circa 40 anni fa, Josè Delgado, un neurologo della Yale University, condusse una serie di interessanti studi sull'elettrostimolazione cerebrale, nel corso dei quali realizzò un dispositivo, denominato "Stimoceiver", con il quale era in grado di esercitare un controllo neurale sia su animali che su esseri umani.
In particolare, determinate aree cerebrali dei soggetti-cavia venivano stimolate mediante elettrodi applicati sulla corteccia cerebrale; gli elettrodi erano a loro volta collegati ad un ricevitore di onde radio a media frequenza.
In questo modo, un operatore poteva inviare, anche da una località situata a grande distanza, onde radio al ricevitore, il quale, a sua volta, attivava selettivamente o in modo combinato, gli elettrodi cerebrali. Durante uno di questi esperimenti, l'elettrostimolazione neurale indusse, in un volontario, la comparsa di svariate sensazioni e stati emozionali, tra cui, in successione, la sensazione di perdere i sensi, paura e la sensazione di galleggiare a mezz'aria.
Robert G. Heath, della Tulane University, invece, sempre mediante l'elettrostimolazione cerebrale, fu in grado di esercitare un controllo neurale sulle funzioni mnemoniche di alcuni soggetti, riuscendo persino a rimuovere dalla loro memoria determinati ricordi ed a rievocarne altri. Egli, inoltre, riuscì ad indurre la libido, la paura e sensazioni di profondo benessere associate a visioni allucinatorie.
Alla luce di quanto è stato sino a qui riportato, l'ipotesi di lavoro iniziale potrebbe essere estesa, prospettando la possibilità che i MI di presunta matrice aliena siano attivati da un'onda elettromagnetica portante generata da una sorgente esterna posta anche a grande distanza e che, a seguito di tale attivazione, si comportino come elettrodi, emettendo, quindi, impulsi elettrici o come elettromagneti miniaturizzati, irradiando, in tal caso, onde elettromagnetiche modulabili in frequenza.
Una delle locazioni anatomiche in corrispondenza delle quali sarebbe stata rilevata la presenza di MI di presunta matrice aliena è quella mono-retroculare.
È interessante notare, a questo riguardo, come la British Telecom stia sviluppando un progetto, sotto la direzione del Dott. Chris Winter, volto alla realizzazione di un microchip endocranico, il Soul Catcher 2025 (Figure 4a e 4b), che verrà impiantato proprio dietro il globo oculare!
Il MI in questione, perché di MI si tratta, verrà messo a punto nei laboratori Martelsham Heath, presso Ipswich 12 (Gran Bretagna) e sarà in grado di registrare e memorizzare i pensieri, le sensazioni le emozioni del soggetto portatore.
I dati neurali contenuti nel chip, inoltre, potranno, non solo essere scaricati su un qualsiasi terminale ma anche essere trasmessi direttamente ad altri soggetti, qualora il dispositivo venga impiantato dietro il globo oculare di questi ultimi; in questo modo, i nuovi ospiti avranno la possibilità di vivere le medesime esperienze sensoriali ed emozionali del soggetto di origine!
Il ricercatore Martin Cannon sostiene che la C.I.A. 13 (Central Intelligence Agency: Agency: Agenzia Centrale del Servizio Segreto di Informazione) sia in possesso di un dispositivo, denominato RHIC-EDOM (Radio Hipnotic Intracerebral Control - Electronic Dissolution Of Memory), con cui sarebbe possibile indurre, negli esseri umani, uno stato di coscienza alterata (S.C.A.) di tipo ipnotico, oltre che provocare l'insorgenza di allucinazioni multisensoriali, controllare la motilità muscolare e rimuovere il ricordo delle istruzioni impartite e delle azioni risultanti.
Il dispositivo in questione consisterebbe in una versione miniaturizzata ed assai più sofisticata dello Stimoceiver realizzato da Oelgado.
Tale stimolatore neurale dovrebbe essere introdotto nel corpo del soggetto e messo a contatto con una terminazione nervosa. L'eliminazione dei ricordi verrebbe attuata interferendo, mediante l'impiego di campi elettrici generati da fasci di microonde, con il meccanismo biofisico che presiede alla propagazione dell'impulso neuroelettrico.
In effetti, da studi recenti condotti all'Università degli Studi di Washington, è emerso che i topi esposti a microonde riportano danni alla memoria a lungo termine. È stato osservato, difatti, che, a livello dell'ippocampo 14 di questi animali, si verifica una riduzione della sintesi di un neurotrasmettitore 15, l'acetilcolina 16, implicato nei processi di apprendimento e di memorizzazione.
Ora, un MI di presunta matrice aliena che venisse collocato dietro il globo oculare, a contatto con il nervo ottico 17 e che venisse attivato da un'onda elettromagnetica portante, generata da una sorgente esterna posta anche a grande distanza, potrebbe stimolare, mediante degli impulsi elettrici, il nervo ottico o in alternativa, emettere o al limite, condurre onde elettromagnetiche modulabili in frequenza, al fine di alterare selettivamente la fisiologia di una determinata struttura anatomica che, nell'estensione dell'ipotesi inizialmente formulata, potrebbe essere rappresentata, ad esempio, dalla ghiandola pineale o epifìsi 18.
Vi è, difatti, un complesso ed articolato circuito nervoso che collega indirettamente la retina alla ghiandola pineale; i segnali luminosi vengono trasdotti in impulsi nervosi a livello della retina, dopodiché, attraverso una componente del nervo ottico, vengono inviati all'ipotalamo 19 e da questo, al corno posteriore del midollo spinale 20. Da quest'ultimo, gli impulsi nervosi passano; attraverso le fibre ortosimpatiche pregangliari, al ganglio cervicale superiore 21 della sezione simpatica o ortosimpatica del sistema nervoso autonomo 22 e dal ganglio, attraverso le fibre simpatiche post-gangliari che innervano l'epifisi, a questa formazione ghiandolare.
Un MI di presunta matrice aliena, collocato in posizione monoretroculare, qualora emettesse onde elettromagnetiche primarie modulabili in frequenza o ne veicolasse di esterne, potrebbe esercitare, oltre all'azione indiretta illustrata sopra, anche un'azione diretta sull'epifisi, analoga o simile, a quella risultante dall'elettrostimolazione della componente del nervo ottico indirettamente correlata a tale ghiandola.
È interessante notare come l'epifisi, guarda caso, sia l'unica ghiandola del corpo umano di cui sia stata dimostrata una certa sensibilità ai campi elettromagnetici.
Il parenchima 23 della ghiandola pineale è caratterizzato dalla presenza di peculiari elementi cellulari, i pinealociti, specializzati nella sintesi e nella secrezione della melatonina 24 (MT) (Figura 5), un ormone, quest'ultimo, la cui funzione fisiologica non è stata ancora del tutto compresa ma che è ritenuto modulare il ciclo sonno-veglia.
Un'unità di ricerca del Dipartimento di Biologia Cellulare e Strutturale del Centro della Scienza della Salute dell'Università degli Studi del Texas, a San Antonio, ha condotto un interessante studio che ha mostrato come l'esposizione notturna di piccoli mammiferi a campi elettromagnetici statici 25 ed a E.L.F. EMF 26 (Extremely Low Frequency Electromagnetic Fields: campi elettromagnetici di frequenza estremamente bassa) determini una depressione della catena metabolica 27 della MT con una riduzione della produzione di questo ormone.
La catena metabolica della MT, il cui metabolita 28 precursore è rappresentato dal triptofano, un amminoacido essenziale, è costituita da quattro reazioni biochimiche, ciascuna delle quali è catalizzata da un enzima 29 specifico. La depressione di tale catena, è imputabile ad una diminuzione della conversione della serotonina 30, prodotto della seconda reazione biochimica, in MT, diminuzione a sua volta determinata da una riduzione dell'attività degli enzimi che catalizzano la terza e la quarta reazione biochimica, rispettivamente, la serotoninaN-acetiltransferasi (SNAT) e l'idrossiindolo-O-metiltransferasi (HIOMT)
Questa riduzione, in ultima analisi, porta ad un accumulo della serotonina e dei metaboliti che nella via biosintetica della MT sono situati a monte delle reazioni biochimiche catalizzate da SNAT e HIOMT.
L'accumulo di tali metaboliti potrebbe incrementare le probabilità che alcuni di essi vengano convertiti in due potenti molecole psicoticomimetiche aventi marcate proprietà allucinogene: la N,Ndimetiltriptantina 31 (DMT) (Figure 6a e 6b) e la N,N-dimetilserotonina.
La DMT e la N,N-dimetilserotonina appartengono ad una classe di sostanze psicotrope ed allucinogene prodotte dall'organismo, le indoloalcalamine metilate (MIA), che, a loro volta, fanno parte della famiglia delle indolamine.
Vi sono dei lavori in cui viene seriamente valutata la possibilità che le indolamine siano implicate nella patogenesi di alcuni S.C.A. a carattere allucinatorio, di psicosi endogene 32 e della schizofrenia 33.
Sono stati condotti, a riguardo, alcuni studi i cui risultati hanno indotto i ricercatori ad avanzare l'ipotesi secondo cui alla base della schizofrenia e del complesso stato allucinatorio ad essa eventualmente associato, vi sia un'anomala produzione endogena di MIA.
Alcuni ricercatori, tra cui Benedetto Tarquini, autore dello stimolante saggio, dal titolo "Melatonina - fatti e fantasie", non escludono la possibilità che vi sia una correlazione patogenetica diretta tra la depressione della catena metabolica della MT e l'insorgenza di uno stato allucinatorio multisensoriale schizofrenico-simile.
Un MI mono-retroculare di presunta matrice aliena potrebbe irradiare E.L.F. EMF e/o C.E.S. in modo autonomo o a seguito dell'attivazione ad opera di un'onda elettromagnetica portante generata da una sorgente radiante posta a distanza. L'irradiazione elettromagnetica potrebbe provocare una depressione della catena metabolica della MT a livello pineale con una conseguente anomala produzione endogena di MIA, tra cui la DMT e la N,N-dimetilserotonina.
Tali molecole psicoticomimetiche potrebbero, in ultima analisi, essere responsabili dell'insorgenza di uno stato allucinatorio multisensoriale basale schizofrenico-simile che, a sua volta, potrebbe essere modificato, dagli artefici delle presunte abduction o almeno di una parte di esse, mediante una sofisticata tecnologia di controllo neurale.
Alcuni presunti addotti, inoltre, riferiscono di soffrire di ricorrenti disturbi della percezione visiva, consistenti nell'improvvisa comparsa e scomparsa di bagliori, lampi e macchie luminose, le quali, a guisa di cursori di un computer, attraversano il campo visivo monoculare.
È interessante notare come il fenomeno dispercettivo visivo in questione sembri interessare sempre e soltanto un occhio, mai entrambi.
I disturbi della percezione visiva, lamentati da alcuni presunti addotti, potrebbero essere identificabili con i cosiddetti fosfeni 34.
Un MI mono-retroculare di presunta matrice aliena, a contatto con il nervo ottico e/o con il globo oculare, potrebbe stimolare l'uno o l'altro o entrambi, con impulsi elettrici, determinando, in questo modo, l'insorgenza di fosfeni.
Un'unità di ricerca dell'Istituto Helmholtz per l'Ingegneria Biomedica dell'Università degli Studi di Aachen ha condotto uno studio i cui risultati hanno mostrato come l'esposizione di soggetti a E.L.F. EMF determini l'insorgenza, a livello retinico, di percezioni visive, dette elettromagnetofosfeni, similari, se non analoghe, ai più comuni fosfeni meccano-pressori.
Un MI mono-retroculare di presunta matrice aliena che stimolasse direttamente il nervo ottico e/o il globo oculare, mediante impulsi elettrici o emettesse onde elettromagnetiche a bassissima frequenza, al fine di alterare la fisiologia della ghiandola pineale, potrebbe determinare un effetto fisiopatologico collaterale consistente proprio nell'insorgenza di elettromagnetofosfeni. In tal caso, il presunto addotto percepirebbe questi ultimi come bagliori, macchie e puntini luminosi che comparirebbero, si sposterebbero ed infine, svanirebbero nel proprio campo visivo monoculare.

Ricapitolando:
un ipotetico MI mono-retroculare di presunta matrice aliena che stimolasse il nervo ottico e/o il globo oculare mediante impulsi elettrici e/o emettesse onde elettromagnetiche a bassissima frequenza, potrebbe agire, rispettivamente, in modo indiretto e diretto sull'epifisi, considerato anche che tale ghiandola è l'unica del corpo umano di cui sia stata sperimentalmente dimostrata una significativa sensibilità agli EMF.
La scelta dell'epifisi quale target anatomico del MI potrebbe essere giustificata dal fatto che l'esposizione di questa ghiandola a EMF a bassissima frequenza può determinare una depressione della catena metabolica della MT, depressione che, qualora si verificasse, si risolverebbe, da una parte, in una riduzione della sintesi di questo ormone e dall'altra, in un accumulo dei metaboliti situati a monte delle reazioni catalizzate dagli enzimi SNAT e HIOMT. L'accumulo di questi metaboliti potrebbe incrementare le probabilità che alcuni di essi vengano convertiti in DMT ed in N,N-dimetilserotonina, due potenti molecole psicoticomimetiche allucinogene. Tali molecole, a loro volta, potrebbero creare un complesso scenario di realtà virtuale di tipo allucinatorio multisensoriale, a cui una sofisticata tecnologia di controllo neurale potrebbe conferire i connotati di una classica abduction.
L'elettrostimolazione del nervo ottico e/o del globo oculare e/o l'emissione di onde elettromagnetiche a bassissima frequenza ad opera del MI mono-retroculare, potrebbero, altresì, determinare, oltre all'effetto primario desiderato, ossia l'alterazione della fisiologia della ghiandola pineale, anche un effetto secondario collaterale e presumibilmente non funzionale, consistente nell'insorgenza di elettromagnetofosfeni.
Il presunto addotto, in questo caso, riferirebbe di vedere macchie e puntini luminosi, bagliori e scintillii che compaiono, attraversano il campo visivo monoculare e scompaiono repentinamente.
In letteratura specializzata, difatti, si legge di presunti addotti che lamentano questo peculiare disturbo della percezione visiva, di cui, fino ad ora, non è mai stata fornita una spiegazione soddisfacente.

[align=right]Bibliografia:
- Reiter R.J. et al. - "Static and extremely low frequency electromagnetic fields exposure: reported effects on the circadian production of melatonin" - J. Cell Biochem, 1993.
- Reissenweber J., David E. e Pfotenhauer M. - "Aspetti psicologici della percezione dei magnetofosfeni ed elettrofosfeni" - Biomed Tech (Berl) 1992 Mar; 37 (3): 42-5.
- Lubert Stryer - "Biochimica" - III Edizione. Nicola Zanichelli Editore S.p.A. Bologna, 1989.
- Gian Paolo Rossini - "Principi di Biochimica Ormonale" - Edizioni Zanichelli - Bologna, 1992.
- autori vari - "Biologia Molecolare della cellula" - Il Edizione Zanichelli Editore S.p.A. - Bologna, 1991.
- Robert M. Berne e Matthew N. Levy - "Principi di Fisiologia" - Casa Editrice Ambrosiana - Milano, 1992.
- autori vari - "Anatomia umana" - Ediz. Ermes - Milano 1992.
- Benedetto Tarquini - "Melatonina - fatti e fantasie" - Idelson-Guido Gnocchi Edizioni, 1996.
- Raymond A. Serway - "Fisica per Scienze e Ingegneria" - I Edizione Italiana, Vol. II - Società Editrice Scientifica, 1988.
- "Enciclopedia delle Scienze De Agostini", Biologia.
- "Enciclopedia delle Scienze De Agostini", Zoologia.
- "Dizionario Enciclopedico Multimediale di Medicina e Biologia" - Le Scienze.
- "Nuova Enciclopedia Universale Curcio - delle lettere, delle scienze, delle arti" - Armando Curcio Editore, 1968.
- "Dossier Intelligence" - Mensile di Storia della Geopolitica e dei Servizi Segreti. N. 1 Gennaio 2003 Anno II. - Editoriale Olimpia.
- Marilia Albanese, Gabriella Cella e Fiorenza Zanchi - "I Chakra - L'universo in noi" - Xenia Edizioni, 1996.
- Roger K. Leir - "The Aliens and the Scalpel - Scientific Proof of Extraterrestrial Implants in Humans", - Granite Publishing, LLC., 1998.
- Umberto Telarico e Walter Radica - "Collegamenti tra il fenomeno dei rapimenti alieni e la tecnologia dei micro-impianti" - Prima parte. UFO - La visita extraterrestre, Aprile 2000 N° 18, pagg. 10-19.
- Enrico Baccarini "Abductions: nuove frontiere".
- "UFO Dosser X - Incognite, Alieni, Enigmi dell'universo" - Fabbri Editori.

Note:
1. IR4: una delle due categorie (l'altra è rappresentata dagli IR5, ossia dagli Incontri Ravvicinati del V tipo, definizione quest'ultima, poco utilizzata ed a cui gran parte degli addetti ai lavori preferisce il neologismo "esogamia", sicuramente più impressivo ed esplicito e soprattutto, chiaramente riconducibile ad una peculiare situazione di contatto estremamente ravvicinato, in cui esseri umani di ambedue i generi "ricordano" di avere consumato uno o più amplessi con una o più creature umanoidi di presunta natura aliena) che alcuni ufologi statunitensi hanno aggiunto a quelle previste dalla classificazione degli avvistamenti di natura ufologica elaborata da Joseph AlIen Hynek (1910-1986), astrofisico americano e consulente scientifico dell'U.S.A.F. (United States Air Force: Aeronautica Militare degli Stati Uniti d'America) nell'ambito del segretissimo Blue Book Project (1952-1969). Nella nuova classificazione, gli IR4 si riferiscono a contatti molto ravvicinati, anche di tipo fisico e/o comunicativo, tra esseri umani ed entità di presunta natura aliena.
2. Raggi X: radiazioni elettromagnetiche ionizzanti dannose per gli esseri viventi, di lunghezza d'onda compresa tra circa 10-4 e 102 nm (nm: nanometro; 1nm: 1x10-9mt). A dosi molto basse, vengono impiegate nelle tecniche radiologiche.
3. TAC: tecnica di indagine radiologica che consente di osservare direttamente su un monitor l'immagine dettagliata di sezioni di organi interni. Si basa sull'elaborazione elettronica computerizzata dei segnali ottenuti facendo passare, attraverso un piano dell'organo in esame, un fascio sottile e collimato di raggi X diretto radialmente, che si sposta intorno al paziente e ne esegue una scansione tridimensionale e registrando, . con idonei rivelatori, la dose di radiazione trasmessa in ciascuna direzione.
4. R.M.N.: tecnica diagnostica per immagini che utilizza là risonanza di spin nucleare per produrre, attraverso l'elaborazione tomografica computerizzata dei segnali registrati, immagini degli organi interni.
5. Sistema Nervoso Centrale: complesso di strutture nervose localizzate in posizione profonda e nei Vertebrati, comprendente l'encefalo, a sua volta costituito dal cervello, dal tronco encefalico ed il midollo spinale, quest'ultimo accolto nello speco vertebrale.
6. Epistassi: emorragia nasale. Può manifestarsi senza una causa apparente, nel qual caso è detta "epistassi essenziale", tuttavia, la maggior parte delle volte, è sintomatica di un qualche tipo di affezione nasale o generale, in questo caso è detta "epistassi sintomatica". L'epistassi è detta "anteriore" se origina dal "Locus Valsalvae", sede anatomica, quest'ultima, caratterizzata da una fitta rete vasale e localizzata in corrispondenza della parte antero-inferiore del setto nasale; è "posteriore" o nasofaringea, qualora derivi dalla rete vasale posteriore delle fosse nasali.
7. Neurocranio: in tutti i Vertebrati definisce la porzione dello scheletro cefalico correlata alla protezione dell'encefalo.
8. Ferromagnetismo: proprietà fisica che alcuni materiali, quali il Ferro (Fe), il Cobalto (Co), il Nichel (Ni) ed il Gadolinio (Gd), possiedono e grazie alla quale i momenti magnetici degli atomi che li costituiscono tendono ad allinearsi uno con l'altro e nella direzione di un campo magnetico esogeno applicato, anche molto debole. Una volta che i momenti magnetici atomici si sono allineati, il materiale ferromagnetico acquista una magnetizzazione permanente che non viene persa qualora il campo magnetico esogeno venga rimosso. L'allineamento permanente dei momenti magnetici atomici è dovuto al forte accoppiamento tra momenti magnetici vicini. I materiali ferromagnetici vengono utilizzati per realizzare i magneti permanenti.
9. Paramagnetismo: proprietà fisica che si manifesta nei materiali ferromagnetici qualora la loro temperatura raggiunga o superi una temperatura critica, detta temperatura di Curie e consistente nella perdita della magnetizzazione spontanea permanente; in tal caso, i materiali, da ferromagnetici, diventano paramagnetici.
A temperature inferiori a quella di Curie, difatti, i momenti magnetici atomici sono allineati ed il materiale è ferromagnetico; a temperature superiori a quella di Curie, invece, ['agitazione termica, ossia il moto browniano, è tale da determinare l'orientazione casuale dei momenti magnetici atomici ed il materiale, in questo modo, diventa paramagnetico.
10. Podiatra: medico chirurgo specializzato nella cura dei piedi, della gotta, ecc.
11. È opinione della grande maggioranza degli addetti ai lavori che quasi tutti i presunti addotti siano "repeater".
12. Località nota per essere la sede di importanti installazioni classificate statunitensi di Intelligence elettronico, legate al Pentagono (il Ministero della Difesa degli U.S.A.) e particolarmente attive durante la Guerra Fredda.
13. C.I.A.: il servizio segreto d'Intelligence civile americano nato, nel 1947, dalla fusione dell'O.S.S. (Office of Strategic Service: Ufficio del Servizio Strategico, della cui costituzione venne incaricato il Gen. WilIiam "WiId" Donovan, dell'US Army, a seguito dell'attacco giapponese alla flotta statunitense ormeggiata a Pearl Harbour, il 7 Dicembre 1941 ed alla stesura del cui statuto partecipò anche Ian Fleming, funzionario dell'Intelligence della Marina Militare Britannica durante la Seconda Guerra Mondiale, nonché "padre" letterario dell'agente 007, James Bond, del Servizio Segreto di Sua Maestà!) con il C.I.G. (Centrai Intelligence Group: Gruppo Centrale del Servizio Segreto di Informazione).
14. Ippocampo: nella neuroanatomia umana, rilievo arcuato del pavimento del ventricolo laterale costituito da due lamine di sostanza grigia [componente del S.N.C., costituita da pirenofori (i corpi cellulari dei neuroni), fibre neuritiche (i prolungamenti dei pirenofori che conducono in direzione centrifuga gli impulsi nervosi) non mielinizzate o mediocremente mielinizzate, dendriti (i prolungamenti dei pirenofori che conducono in direzione centripeta gli impulsi nervosi), cellule gliali o gliociti (che svolgono un ruolo di sostegno, meccanico e trofico, nei confronti dei neuroni) e capillari] avvolte l'una nell'altra (l'ippocampo in senso stretto e la fascia dentata) e da varie strutture accessorie. Negli animali superiori è implicato nei processi di memorizzazione legati a componenti evocative emozionati.
15. Neurotrasmettitore: qualsiasi composto chimico che venga rilasciato da una terminazione nervosa in risposta ad un impulso neuroelettrico e che sia in grado di trasmettere tale impulso attraverso la sinapsi (giunzione specializzata tra due elementi nervosi o tra un elemento nervoso e un effettore, contrattile o secretorio. Tra le due cellule contigue non vi è alcun contatto, poiché le membrane contrapposte restano separate da uno spazio, la fessura sinaptica, di circa 6-10 nm), interagendo con i recettori molecolari specifici presenti sulla superficie extracellulare del plasmalemma (la membrana cellulare) del neurone postsinaptico, che, in questo modo, viene eccitato e genera, a sua volta, l'impulso nervoso.
16. Acetilcolina: estere acetico della colina. Nei Vertebrati e negli Invertebrati, è il mediatore chimico rilasciato dalle fibre nervose parasimpatiche e lo si ritrova anche a livello dei gangli parasimpatici e simpatici, delle terminazioni pregangliari dell'S.N.A. (Sistema Nervoso Autonomo) e delle giunzioni neuromuscolari dei motoneuroni (motoneurone: neurone motore il cui assone costituisce le fibre nervose motrici modulanti l'attività di strutture contrattili, quali le fibre muscolari). L'acetilcolina viene rilasciata dalle terminazioni nervose presinaptiche in risposta ad un impulso nervoso, diffonde nella fessura sinaptica ed infine, interagisce con i recettori molecolari specifici presenti sulla superficie extracellulare della membrana postsinaptica, diminuendone la polarizzazione ed innescando, in questo modo, un potenziale d'azione (P.d.A.). A livello delle giunzioni neuromuscolari, questo neurotrasmettitore modifica la permeabilità del sarcolemma, inducendo la contrazione della fibra muscolare. Una volta liberata, l'acetilcolina viene rapidamente inattivata per idrolisi ad opera dell'enzima acetilcolinesterasi, presente sulla superficie esterna della membrana postsinaptica. Le vie nervose, le fibre nervose e le terminazioni nervose che utilizzano l'acetilcolina come neurotrasmettitore sono dette colinergiche. L'acetilcolina è anche un agente vasodilatante, riduce la pressione arteriosa e determina la contrazione della muscolatura liscia bronchiale e gastrointestinale.
17. Nervo ottico: in neuroanatomia umana indica l'uno o l'altro elemento della seconda coppia dei nervi encefalici, implicato nel trasferimento, ai centri visivi superiori, degli impulsi neuroelettrici derivati dai segnali luminosi trasdotti a livello della retina.
18. Ghiandola pineale (o epifisi): formazione ghiandolare di ridotte dimensioni e a forma conica di pigna. Sporge dall'estremità posteriore del tetto del terzo ventricolo, l'epitalamo, al di sotto dello splenio del corpo calloso e poggia sui corpi quadrigemini superiori. È omologa alla porzione prossimale dell'organo parietale posteriore dei Vertebrati Eterotermi e quindi, è ancestralmente correlata a funzioni fotocettive. Nei Mammiferi l'epifisi viene considerata come una ghiandola endocrina, anche se, di tutti i numerosi composti molecolari in essa identificati, alcuni dei quali attivi come neurotrasmettitori ed ormoni, solo la melatonina è rilasciata nel circolo sanguigno. La funzione di questo ormone non è stata ancora del tutto compresa, tuttavia, gli endocrinologi ritengono che possa esercitare un'azione modulatoria sul ritmo circadiano (bioritmo caratterizzato da una periodicità di circa 24 ore, scandita da un "orologio interno" regolato sia da fattori ambientali che fisiologici. L ritmi circadiani sono assai diffusi in piante ed animali; ne sono esempi i ritmi che regolano l'alternarsi del sonno e della veglia negli animali e quelli che regolano il movimento delle foglie e la crescita nelle piante) sonno-veglia, a sua volta determinato dall'alternanza luce-buio. La ghiandola pineale, forse, è implicata anche nell'attività gonadica durante il periodo puberale. Dal punto di vista strutturale, l'epifisi è costituita da una componente stromale e da una parenchimatica, a sua volta composta da cellule specializzate nella sintesi e nella secrezione della melatonina, dette pinealociti e da cellule gliali. Questa ghiandola è caratterizzata dalla presenza di peculiari concrezioni calcaree, ben riconoscibili al microscopio ottico, che, nel complesso, prendono il nome di "sabbia cerebrale" o "corpora arenacea". L'epifisi è innervata da fibre postgangliari, i nervi conari, provenienti da centri simpatici cervicali.
19. lpotalamo: nei Vertebrati indica la porzione ventrale diencefalica e comprende le pareti ventrali, quelle laterali ed il pavimento del diencefalo (parte dell'encefalo compresa tra il mesencefalo ed il telencefalo. Il diencefalo è caratterizzato dalla presenza di una cavità, il terzo ventricolo, comunicante, mediante i forami di Monro, con il primo ed il secondo ventricolo telencefalico e tramite l'acquedotto di Silvio, con il quarto ventricolo, quello romboencefalico. In base a criteri morfo-funzionali, il diencefalo è suddiviso in una porzione dorsale o epitalamo, in una intermedio-laterale o talamo, a sua volta suddivisibile in un talamo dorsale e in un talamo ventrale o subtalamo e infine, in una porzione ventrale o ipotalamo). Nelle pareti dell'ipotalamo i neuroni si aggregano a formare nuclei che, tramite il sistema nervoso autonomo, svolgono funzioni rilevanti nel controllo di molteplici attività viscerali, quali, ad esempio, il bilancio idrico, il controllo della temperatura corporea negli animali, compreso l'uomo, omeotermi, l'appetito e l'assunzione di cibo e l'espressione di stati emozionali. l neuroni localizzati nei nuclei ipotalamici sintetizzano e secernono vari ormoni che, attraverso l'asse ipotalamo-ipofisario, raggiungono l'adenoipofisi (la porzione anteriore dell'ipofisi o ghiandola pituitaria), dove stimolano la produzione e la secrezione di altri ormoni destinati ad organi bersaglio remoti.
20. Corno posteriore del midollo spinale: profilo di una delle due colonne posteriori del midollo spinale umano colta in una sezione trasversale.
21. Ganglio cervicale superiore: in anatomia umana, il maggiore ed il più rostrale dei gangli simpatici cervicali, localizzato anteriormente alla seconda ed alla terza vertebra cervicale.
22. Sistema nervoso autonomo: nei Vertebrati definisce la porzione del sistema nervoso che innerva muscolatura liscia, prevalentemente intestinale e vasale e numerose ghiandole. Il sistema nervoso autonomo è costituito da neuroni da cui hanno origine le fibre pregangliari, le quali, a loro volta, prendono contatti con altri neuroni localizzati in gangli più o meno vicini. Da questi ultimi si dipartono le fibre post-gangliari, più o meno lunghe e generalmente non mielinizzate, che innervano vari organi effettori. Il sistema nervoso autonomo è costituito da una sezione simpatica o ortosimpatica e da una parasimpatica, caratterizzate da una diversa origine centrale e da effetti antagonisti sugli organi innervati, in rapporto agli specifici neurotrasmettitori presenti a livello delle sinapsi terminali.
23. Parenchima: il tessuto caratteristico, dal punto di vista funzionale e/o strutturale, di un organo, distinto dalle altre componenti, quali, ad esempio, il tessuto connettivo, i vasi ematici, ecc.; in dettaglio definisce la porzione secernente di una ghiandola.
24. Melatonina: composto molecolare derivato dal triptofano (un amminoacido essenziale) e prodotto dall'epifisi. Nell'uomo, in cui rappresenta l'ormone epifisario, non ne è stato ancora accertato l'esatto ruolo fisiologico, tuttavia, gli endocrinologi ritengono sia implicato nella regolazione del ritmo circadiano sonno-veglia.
25. Campi elettromagnetici statici: campi elettromagnetici di frequenza inferiore a 30 Hertz (Hz; 1 Hz = 1 ciclo/secondo).
26. E.L.F. EMF: campi elettromagnetici di frequenza compresa tra 30 Hz e 300 Hz.
27. Catena metabolica: sequenza ordinata di reazioni biochimiche, ciascuna catalizzata, ossia velocizzata, da un enzima specifico, che, a partire da un metabolita precursore posto all'inizio di tale sequenza, porta alla sintesi di un determinato composto molecolare.
28. Metabolita: qualsiasi composto che prende parte ad un processo metabolico. Può venire prodotto dall'organismo nel corso dei processi metabolici oppure essere assunto dall'ambiente.
29. Enzima: proteina funzionale dotata di attività catalitica. Gli enzimi, in generale, sono catalizzatori molto specifici, in quanto ciascun enzima è in grado di catalizzare una sola reazione chimica o un gruppo di reazioni affini (specificità di reazione), a carico di uno o pochi tipi di molecole specifiche (specificità di substrato). Gli enzimi, inoltre, aumentano, di vari ordini di grandezza, la velocità delle reazioni che catalizzano, reazioni che avverrebbero egualmente anche in loro assenza ma assai più lentamente. La funzione fisiologica di un enzima si esplica con la diminuzione dell'energia di attivazione dei reagenti. La porzione della molecola enzimatica che partecipa direttamente alla catalisi è detta "sito attivo". La funzione catalitica di una proteina enzimatica dipende strettamente dalla sua struttura; la perdita dell'attività catalitica a seguito di variazioni conformazionali o strutturali è detta denaturazione. Gli enzimi vengono classificati, in base al tipo di reazione catalizzata, in sei categorie principali: quella delle ossidoreduttasi, delle transferasi, delle idrolasi, delle liasi, delle isomerasi e delle ligasi.
30. Serotonina: 5-idrossitriptamina. Amina biogena (amina primaria di origine endogena) derivata dalla decarbossilazione (rimozione di un gruppo funzionale carbossilico) del 5-idrossitriptofano. Viene sintetizzata dalle cellule enterocromaffini della mucosa intestinale ed è presente nel sistema nervoso, nella muscolatura liscia e nelle piastrine. Da alcuni autori viene ritenuta un ormone tissutale. È un potente vasocostrittore locale ed un ipotensivo generale; inoltre, svolge un ruolo importante nella emostasi, in quanto stimola la riparazione dei vasi lesi.
31. Sulla DMT e sulla possibilità che essa svolga un ruolo di primo piano nel fenomeno delle abduction, il Dott. Giorgio Pattera, biologo (coordinatore del CUN) ha condotto, nel 1997, uno studio teorico consultabile sul sito http://www.cun-italia.net.
32. Psicosi endogena: episodio psicotico non chiaramente collegabile con alcun avvenimento o fattore esterno.
33. Schizofrenia: qualsiasi disordine mentale appartenente ad un gruppo di gravi malattie psicotiche caratterizzate da una particolare forma di dissociazione e deterioramento progressivo della personalità nel suo complesso. Nelle malattie schizofreniche i processi psichici sono diretti da associazioni personali apparentemente casuali, piuttosto che finalizzate logicamente, con incongruenza tra pensiero ed emozioni corrispondenti. Le principali caratteristiche della schizofrenia comprendono gravi disordini (povertà ed ambivalenza) del pensiero e della sfera affettiva, disturbi del linguaggio, della percezione, della vita di relazione e del senso di sé (autismo), allucinazioni, catatonia, con tendenza ad un'evoluzione verso la demenza. A seconda della prevalenza di alcuni sintomi, quale, ad esempio, il delirio, su altri, la schizofrenia viene classificata in semplice, catatonica, ebefrenica e paranoide.
34. Fosfene: sensazione luminosa determinata da uno stimolo meccanico compressorio (ad esempio, esercitando una pressione con le dita) sui globi oculari oppure da uno stimolo elettrico o di altra natura.
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ABDUCTIONS E FETI FANTASMA: POSSIBILI RISPOSTE AD UN ENIGMA MODERNO



di Enrico Baccarini
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 50 dell'Aprile/Maggio 2004


Profondamente affascinati dallo studio dei rapimenti di presunta matrice aliena abbiamo cercato nelle nostre ricerche, assieme ai colleghi del Comitato Studi Abductions (C.S.A.) del CUN, di comprendere questo fenomeno nelle sue molteplici sfaccettature, ossia attraverso quei diversi punti di vista che potessero evidenziare contraddizioni o possibili confutazioni della fenomenologia stessa.
In ambito italiano la sinergia realizzata da questo team di ricerca ha permesso altresì di realizzare quello che fino ad oggi nessuno era stato in grado di fare nel nostro paese, una commissione di studio che in maniera acritica e con una impostazione scientifica studiasse un fenomeno ai limiti della razionalità umana.
È impossibile, oggi come oggi, non rimanere stupefatti di fronte alla diversificazione che il fenomeno ufologico sembra aver assunto in solo un sessantennio circa di esistenza ufficiale. Tale diversità sembra strutturasi ancor più profondamente se indaghiamo nei vari ambiti in cui la materia stessa sembra suddividersi.
Nell'ormai noto fenomeno delle abduction ci si era raramente avventurati, prima della pubblicazione in edicola dello "Speciale dei Misteri" dal titolo "Alieni & Rapimenti" 1, nello sconcertante fenomeno dei "feti fantasma". Tale fenomenologia è sempre stata collocata agli antipodi della razionalità anche da coloro che studiano questo fenomeno da decenni, considerandolo una sorta di inviolabile manifestazione di una qualche forma di intervento al limite tra il patologico e il soprannaturale.
Niente di tutto ciò perché come osserveremo tra poco si tratta di eventi che hanno basi ben più concrete, indagabili, ma soprattutto realmente dislocate tra la fisiologia e la manifestazione di interventi di origine sconosciuta.
Il problema cui dobbiamo trovare innanzitutto una risposta è se questo fenomeno, da più parti associato con i presunti rapimenti alieni, sia riconducibile alla sola matrice terrestre, come molti vorrebbero credere, oppure se si sia realmente in presenza di una matrice "estranea" in grado di operare come raccontato dai soggetti rapiti.
Ciò significherebbe, come nel caso dei normali individui che affermano di essere stati prelevati da occupanti di UFO, di capire se nel prelievo del feto esiste una controparte esogena al nostro pianeta o se si tratti di una normale patologia "assimilata" dal mondo ufologico.
Nel normale screening effettuato su soggetti che affermano di essere stati rapiti da extraterrestri è normale imbattersi e constatare di essere davanti a soggetti che soffrono e patiscono ben altri tipi di pene. La normale malattia mentale o la presenza di patologie a manifestazione allucinatoria possono ingenerare nei soggetti ricordi e testimonianze in tutto e per tutto abbastanza simili a quelle mostrate dagli individui che ritengono di essere stati rapiti da alieni.
Un bravo psicologo, affiancato da esperti in varie discipline, può subito comprendere quale tipologia gli si presenti davanti e cosi pure un medico può capire se l'assenza di un feto sia imputabile ad un origine fisiologico-patologica oppure se non sia assimilabile a niente di conosciuto. Rimane comunque inoppugnabile un dato. Le abductions sono un fenomeno reale.
L'argomento su cui si può successivamente disquisire è se questa "realtà" sia interna alla mente del soggetto, ovvero soggettiva, oppure se sia una realtà oggettiva e tangibile e quindi plausibilmente identificabile anche con interventi alieni.
La letteratura sulle abduction, soprattutto americana, presenta in una considerevole quantità di casi questo singolare fenomeno ancora non pienamente compreso neanche dalla scienza ufficiale. Karla Turner, nel suo best-seller "Rapite dagli UFO" 2, ha presentato pubblicamente forse per la prima volta questi eventi narrando storie di giovani donne che ritenevano di essere state rapite da esseri alieni ovvero poste in stato interessante per poi essere derubate del proprio bambino.
Con il termine inglese "vanishing twin" (letteralmente, "gemello che sparisce"), in italiano tradotto come "feto fantasma", si tende oggigiorno a classificare quella fenomenologia medica in cui all'interno di una normale gravidanza, poco dopo il terzo mese di gestazione, il feto sembra sparire inspiegabilmente, da cui la più ampia definizione di "Fenomeno dei Feti Fantasma".
Tale sparizione sembra essere il più delle volte immediata, prevalentemente nell'arco di una nottata ma anche nel giro di pochi giorni, quanto inconcepibile anche per la stessa medicina.
Il Dr. Kurt Benirschke 3 ha affermato che dall'avvento di strumentazioni come l'ecografia, gli ultrasuoni e la risonanza magnetica le prove tangibili riguardanti il fenomeno dei feti fantasma sono diventate un serio argomento scientifico, oltre che materia ben documentata dalla medicina.
Si tratta di un fenomeno che formalmente viene confermato anche dal mondo scientifico ma a tutt'oggi la scomparsa di feti, in gravidanze multiple, viene identificata solo occasionalmente.
La prima volta che venne descritta questa sindrome fu nel 1945 da parte di Stoeckel che la illustrò come una "gestazione multifetale in cui si ha successivamente la scomparsa di uno o più feti", mentre fu nel 1989 che Elizabeth Noble coniò il termine "fenomeno dei feti fantasma". Una definizione cosi particolare venne creata perché questa ricercatrice, dopo alcuni anni spesi nell'analisi di parti gemellari, notò che il 4% delle gravidanze da lei studiate presentavano un feto gemello che misteriosamente moriva o scompariva verso il terzo mese di maternità, senza lasciare nessun tipo di traccia all'interno dell'utero.
Si evince da tali definizioni come questo fenomeno sia generalmente associato a parti gemellari, almeno da quanto è stato per ora documentato. La differenza tra questa sindrome ed i resoconti testimoniali che vengono forniti da soggetti rapiti consiste proprio nella dicotomia della gestazione gemellare.
Nella letteratura sulle abductions la quasi totalità dei soggetti si ritrovano infatti a portare nel proprio grembo "un solo bambino" che purtroppo dopo qualche mese scomparirà in modo inspiegabile.
La sindrome medica dei feti fantasma si riferisce invece, per ora, unicamente a parti gemellari. Ciò non implica, allo stato attuale delle nostre conoscenze su questa sindrome, che ci si trovi inevitabilmente davanti ad un "furto alieno"; il punto che rimane però ancora oscuro è indubbiamente come un singolo feto possa scomparire senza lasciare la minima traccia!
Per quanto riguarda la sindrome medica sono state infatti avanzate diverse ipotesi che in qualche modo tendono ragionevolmente a chiarire come tale sparizione possa verificarsi. Prevalentemente si tende a parlare di "riassorbimento del feto" 4, sia da parte dell'altro embrione sia da parte dell'utero stesso, come anche della formazione di un "fetus papyraceus" ovvero della "mummificazione" del feto a livello uterino. Ma nel caso del singolo feto-embrione che scompare non sembrerebbe plausibile ritenere che ci si possa appellare ad altre spiegazioni se non a quella di una "asportazione vera e propria", di cui dovremmo peraltro rinvenire le prove.
Molti detrattori ormai da lungo tempo affermano che il fenomeno dei feti fantasma, testimoniato dai soggetti vittime di una abduction, non sia dovuto ad altro che al frutto di gravidanze isteriche come anche a problemi psicologici o psichiatrici che porterebbero il soggetto a credere di essere stato fecondato e poi "derubato" del feto da essere alieni. Sicuramente è verosimile considerare che una percentuale non risibile di tali casi possa essere spiegata in vari modi senza necessariamente chiamare in causa visitatori interplanetari, ma allo stesso tempo una non minima percentuale dei rimanenti resta comunque ed inevitabilmente senza spiegazione.
Secondo alcune recenti teorie gli embrioni potrebbero essere anche assimilati dalla membrana della placenta, risolvendo così al mistero della mancanza di un "corpo del reato". Tale spiegazione non sembra però così esaustiva e risolutiva soprattutto se si considera che in diversi casi presenti in letteratura i feti scomparivano in maniera talmente repentina da non poter assolutamente giustificare un assorbimento così rapido.
Pur avendo constatato che tale fenomeno è stato parzialmente spiegato dalla medicina moderna, risulta necessario comprendere quale sia la reale matrice dietro tale fenomenologia esposta da donne che affermano di avere avuto contatti di tipo IR4.
Si tratta di un campo di ricerca costellato di ostacoli e di incognite, prevalentemente prodotte dalla nostra ignoranza su tale patologia medica, ovvero sulle manipolazioni che esseri provenienti da altri mondi "potrebbero" operare sul nostro pianeta. La letteratura in merito risulta essere ancora molto scarna ed i pochi studi scientifici condotti fino ad oggi non riescono pienamente, e in molti casi anzi solo marginalmente, a giustificare tale fenomeno.
Quale correlazione tangibile legherebbe la scomparsa dei feti al fenomeno dei rapimenti alieni?
Come è stato accennato precedentemente nella letteratura sulle "abductions" 5 non è raro trovare soggetti che affermano di aver perso un figlio dopo pochi mesi di gravidanza e a seguito soprattutto di presunte manifestazioni notturne di esseri alieni.
Il salto logico diventa ovviamente legittimo, particolarmente nel caso in cui eventuali radiografie o esami medici di altra natura rispetto all'ecografia, rinvengano a livello intracraniale o in posizioni anatomiche definite "impossibili" da raggiungere se non attraverso complesse operazioni chirurgiche, strani "corpuscoli metallici" che generalmente vengono assimilati ad "impianti alieni".
Molti soggetti di sesso femminile trattati in ipnosi regressiva testimoniano proprio l'asportazione del feto.
Come sappiamo il nostro cervello però non sempre risulta veritiero nei nostri confronti soprattutto nei casi in cui l'individuo sembra aver subìto un profondo shock emotivo.
Di fronte ad un fenomeno così inusuale, in riferimento a gravidanze mono-fetali, ma soprattutto senza una spiegazione razionale valida, diventa lecito cercare di fare maggiore luce sulle testimonianze che i soggetti rapiti rilasciano durante le sedute a terapeuti e specialisti. In tali gravidanze a maggior ragione sorgono interrogativi sul perché non si riescano a trovare spiegazioni sufficientemente valide per comprendere questa sparizione.
La medicina stessa non è ancora riuscita a fornire chiarificazioni esaurienti nei casi che non si riferiscono ai patti gemellati. Ritenendo verosimile e veritiera una minima percentuale dei casi di rapimento alieno, quelli che vengono comunemente conosciuti come "casi genuini", non sarebbe altresì impossibile ritenere che tra le manipolazioni messe in atto da queste creature estranee si possa anche constatare una "manipolazione" focalizzata su un feto in gestazione.
Anche se allo stadio attuale si ritiene estremamente plausibile dover operare un ridimensionamento generale della casistica sul fenomeno delle abductions ciò non esclude che a priori si verifichi realmente un fenomeno oltre i limiti della nostra consapevolezza.
Potremmo trovarci davanti, come è stato più volte ipotizzato, ad una fenomenologia che si esplica su di un percorso bilaterale; una patologia-fenomenologia medica ancora oggi poco compresa e una piccola percentuale in cui realmente è ipotizzabile una interazione tra esseri esogeni al nostro pianeta ed una loro interazione con donne in stato interessante.
A queste domande ne poniamo un'altra oggi ancora di poco interesse.
A che cosa possiamo associare una fenomenologia che è conosciuta come "Vanishing Twin Phenomenon", ovvero quella dei feti che durante il periodo gestazionale scompaiono letteralmente dell'utero delle proprie madri?
Anche in questo caso non si tratta di mera mitologia ufologica, ma di fatti che stanno sempre più richiamando l'attenzione della comunità scientifica 6.
Ci troviamo oggi nella condizione in cui non possiamo, ne dobbiamo, giudicare perentoriamente un fenomeno relegandolo all'interno di una determinata categoria solo perché non riusciamo a comprenderlo pienamente, come non possiamo relegare tutto ciò che risulta essere "estremo" solo perché non si adatta al nostro modo di pensare o alla nostra cultura in una dimensione di impossibilità. A suo tempo fu estremo e "impossibile" anche pensare che l'uomo potesse volare; dopo diversi secoli, invece...
In quasi quarant'anni di storia ufficiale il fenomeno dei rapimenti alieni è passato sotto numerose verifiche e sotto migliaia di attacchi operati da qualsiasi ambiente culturale. In nessuno di questi casi si è riusciti però a sconfessare incontrovertibilmente le testimonianze e le pur scarne prove che si accumulavano su tale fenomenologia. Si è sempre ritenuto che tale manifestazione dovesse essere unicamente dovuta al frutto della fervida mente umana. Probabilmente ciò è possibile in una percentuale non irrisoria dei casi ma non in quelli in cui vengono lasciate tracce fisiche, vedi gli impianti studiati dal Dr. Leir, o in situazioni, vedi il caso Walton, in cui sono presenti più testimoni ad assistere a questi eventi ovvero altri, come nel caso HilI, in cui l'esperienza dell'incontro ravvicinato del quarto tipo è condivisa con un altro soggetto ugualmente sequestrato.
Non possiamo, né dobbiamo, escludere aprioristicamente nessuna possibilità e tanto meno quella che risulta a noi ufologi più cara e che coinvolge un contatto ed una interazione con entità aliene. Allo stesso tempo però, essendoci sempre mossi nei binari della correttezza e della serietà scientifica, dobbiamo essere pronti e consapevoli che una spiegazione più terrena e razionale può anche celarsi dietro l'angolo.
Arrivati a questo punto, e continuando i nostri studi su questo fenomeno, potremmo ipotizzare due tipi di manifestazioni realmente sussistenti, ma necessariamente vincolate dal bisogno di una migliore ricerca scientifica non connaturata da pregiudizi ovvero libera da preconcetti e da estremismi di parte. E questo sia in ambito medico che ufologico.
Si potrebbe ipotizzare, in un primo scenario, che i soggetti siano realmente vittime di un sequestro operato da entità aliene al quale si assocerebbe la concomitante presenza di una gravidanza gemellare o singola. A seguito del "sequestro" uno dei due feti resterebbe vittima della patologia medica sopra citata scomparendo senza una apparente consapevolezza della madre, che collegherebbe altresì il fatto con il rapimento stesso.
Allo stesso tempo donne in stato interessante potrebbero diventare le vittime, durante il solito IR4, di una asportazione chirurgica operata da questi esseri, situazione che genererebbe la scomparsa del feto ovvero una sua estrazione prematura dall'utero materno.
Si tratta di due ipotesi che prendono come assunto basilare la veridicità di una percentuale non irrilevante di casi di rapimenti alieni.
Nel caso invece che dietro a questo fenomeno si celi solo una patologia medica allora questo potrebbe riportarci al primo scenario precedentemente presentato, ovvero ad un collegamento del tutto inesistente con gli IR4.
Una percentuale non irrisoria di tali eventi studiata fino ad oggi non sembra però dare ragione a quest'ultima ipotesi, constatando principalmente il fatto che in molti casi presenti in letteratura tale sparizione avveniva in maniera talmente repentina da non poter essere possibile a livello fisiologico, associandosi alla presenza di indizi o testimonianze che suffragavano l'intrusione notturna di "qualche cosa di estraneo".
Solo la ricerca futura potrà fornirci maggiori delucidazioni in merito anche se l'operato e la costanza di alcuni ricercatori americani, come anche del C.S.A. in Italia, stanno portando lentamente buoni frutti a questa causa. Lo scenario al riguardo resta più che mai aperto.

[align=right]Bibliografia:
- R. Pinotti e E. Baccarini - "Il problema dei feti fantasma", in "Alieni e Rapimenti" de "Gli Speciali dei Misteri", Editoriale Olimpia, Firenze 2003.
- DSM-IV capitolo su "Religious & Spiritual Problem", American Psychiatric Pr Publisher, 4th Edition 15 June 2000.
- Karla Turner - "Rapite dagli UFO", Edizioni Mediterranee, Roma 1996.

Note:
1. A fine 2003 da parte del Gruppo Editoriale Olimpiadi Firenze.
2. Karla Turner, "Rapite dagli UFO", Edizioni Mediterranee, Roma, 1996.
3. Professore di Patologia e Medicina Riproduttiva a Boston nonché autore di un noto testo insieme a Peter Kaufmann dal titolo "Pathology of the Human Placenta Sprinter Verlag", 2003.
4. Questo ovviamente nei primissimi mesi di gestazione. Un esempio tipico potrebbe essere nei gemelli siamesi, in cui i due feti non si sono perfettamente sviluppati separatamente dando così origine a giunzioni in varie parti del corpo dei soggetti. Casi più rari ascrivibili ai primi stadi di formazione dell'embrione possono presentare un vero e proprio predominio di un feto sull'altro che conseguentemente viene o ad essere assorbito. Nelle gravidanze plurigemellari si può raggiungere anche i 2/10 di rischio che questo fenomeno si verifichi.
5. La correlazione in questo caso viene operata su una classificazione di casi ritenuti genuini.
6. DSM-IV, op. cit. tr. "Esperienze di incontri con alieni e psicopatologia".
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Dagli USA: l'abduction come psicopatologia?
A complemento di questa nostra analisi vorremmo presentare brevemente al lettore un ultimo interessante sviluppo presentatosi negli ultimi anni in alcune pubblicazioni del mondo accademico e scientifico. Si tratta dell'ultima revisione di uno dei più importanti manuali ad uso psichiatrico e psicologico per "addetti ai lavori" presenti in commercio: il DSM IV, Diagnostic and Statistical Manual IV Edizione.
In tale testo è stato recentemente addizionato un capitolo dal titolo "Religious & Spiritual Problems" ove, tra le altre cose, viene affrontato anche il tema dei rapimenti alieni.
Data la sua natura di taglio accademico il testo non avvalora minimamente qualsiasi dato o ipotesi che si collochi al di fuori della razionalità delle materie che studia mostrando altresì un atteggiamento di totale oscurantismo verso qualsiasi dato tangibile che metta minimamente in discussione il fenomeno stesso.
Davanti all'evidenza però non si può negare a lungo ed infatti nel paragrafo intitolato "Alien Encounter Experiences and Psychopathology", suggerendo la possibilità che la maggioranza dei rapiti provenga da famiglie indigenti e possieda di conseguenza disordini emozionali associati in alcuni casi a disordini psichici, si afferma che "valutazioni psichiatriche e ricerche psicologiche [...] hanno fallito nell'identificare consistenti psicopatologie". E scusate se è poco.
Uno dei curatori del capitolo, il professor David Lukoff, ha giustamente inserito il vocabolo "consistenti" ad indicare che se magari per una percentuale abbastanza alta di casi si può parlare di disturbi mentali, per la rimanente percentuale non è possibile identificare sintomi o malattie specifiche in grado di ingenerare tali fenomeni.
La stessa manifestazione di una Sindrome Post Traumatica da Stress testimonia la presenza di un'esperienza che ha realmente influito profondamente nel soggetto. Tale sindrome costituisce altresì un target di valutazione per comprendere la possibile natura dell'esperienza stessa come anche un vincolo alla base dei fattori che possono condurre alla modificazione del ricordo.
Per maggiori dettagli è possibile consultare il DSM-IV nel capitolo dedicato a "Religious & Spiritual Problems" (American Psychiatric Pr Publisher, 4th Edition, 15 June 2000).


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MessaggioInviato: 07/03/2011, 08:42 
VERSO UNA ANTROPOLOGIA DELLE ABDUCTIONS



di Enrico Baccarini
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 52 dell'Agosto/Settembre 2004


Da ormai quarant'anni l'ufologia ha annesso, all'interno della propria multiforme fenomenologia, uno sconcertante quanto incredibile fenomeno costituito dai casi di presunto rapimento alieno.
Si tratta, con tutta probabilità, della manifestazione più drammatica ed estrema all'interno della variegata disciplina ufologica.
La posizione essenziale da cui questa nostra trattazione prende spunto verte sulla domanda se i "vissuti", i resoconti testimoniali ovvero le minime tracce lasciate da questi eventi siano realmente imputabili ad "interventi superiori" o se siano da ricondurre a ben altre origini.
Qualsiasi sia la fonte, o le fonti, che sottendono questo fenomeno di una cosa siamo però più che certi: qualcosa avviene veramente.
Oggettivo o soggettivo che sia, per i soggetti il ricordo di questa esperienza traumatica segnerà in maniera indelebile la loro vita lasciando altresì profonde tracce di tale esperienza nella propria mente.
Ciò che costituisce il maggior argomento di discussione è indubbiamente l'interpretazione che di questi fenomeni viene data. Comunque la si voglia vedere i rapimenti sono un fenomeno "concreto" e "reale" nel senso che la realtà sperimentata e riproposta dal soggetto non può essere messa in discussione, mentre si può discutere se quella specifica realtà sia quella manifesta oppure se sia una realtà che appartiene solamente alla mente del testimone. Per il soggetto che la sperimenta costituisce comunque un'esperienza dai profondi risvolti sociali e personali.
Per comodità ometteremo il costante uso del condizionale nella dicitura "presunti rapimenti alieni" ritenendo assodato che la "presunzione" di esistenza di questo determinato fenomeno non sia da negare di fronte altresì alla lampante sicurezza dimostrata da altri ricercatori o appassionati nei confronti della sua totale inesistenza.
La sottrazione di questo prerequisito fondamentale conduce ad un inquinamento alla base di tale analisi che, anche se per ora estremamente approssimativa, è vincolata dalla formulazione di uno schema teorico, e di un criterio d'indagine rigoroso, che aiuti a raccogliere, ad organizzare e ad interpretare i dati empirici e testimoniali ottenuti per tendere ad acquisire materiale genuino su cui poter operare.
Il problema fondamentale cui ci si deve opporre nei tempi moderni e che deve essere totalmente escluso dalla ricerca in questo fenomeno, è la "verità come passaggio di opinione" 1 per tendere altresì ad una visione epistemologica 2 del fenomeno in esame.
Ai fini della ricerca è possibile adattare una definizione propria di un'altra disciplina, la sociologia, plasmandola alle nostre esigenze di studio (le abductions sono un fenomeno che a pieno titolo può essere inserito nella sociologia in quanto "fenomeno sociale"). E cioè che "la ricerca sulla fenomenologia delle abductions deve nascere, inizialmente, come una scienza di osservazione per mutarsi successivamente in una scienza di analisi e di verifica dei dati ottenuti".
Tale indagine non può e non deve essere concettualmente orientata, può essere sì guidata da ipotesi di lavoro, ma deve essere allo stesso tempo soggetta ad una interpretazione critica e rigorosa.

Vari tipi di approcci
L'approccio odierno allo studio del fenomeno dei rapimenti alieni, conosciuto altresì con il nome di "abduction" 3 , si contraddistingue per differenti linee di pensiero e di ricerca. Tali categorizzazioni sono state imposte principalmente dai differenti approcci con cui dissimili tipologie di ricercatori si sono avvicinati al fenomeno nel corso del tempo.
Possiamo innanzitutto contraddistinguere un "approccio spiritualista", abbastanza comune in questo fenomeno, in cui i soggetti affermano di riportare o subire cambiamenti della propria coscienza, di aver ricevuto o di sentire dentro di loro una nuova "missione" o pulsione a realizzare un compito.
Sovente tale compito si esplica in un vero e proprio "mandato" diretto all'apertura e alla riscoperta della coscienza umana ossia alla salvaguardia del nostro pianeta che, a detta di diverse "razze rapitrici", sarebbe sull'orlo di un collasso globale.
A fianco a tale categoria si innestano sovente figure che differentemente possono essere definite "contattati" o "contattisti", in base al fatto se il rapporto risulta preferenziale e motivato solo sull'individuo o se, nel caso dei contattisti, tale missione debba essere inserita all'interno di un più ampio piano di acculturazione e riscoperta globale.
Questo tipo di contatto non per forza e non necessariamente deve avere direttrici spirituali o messianiche, nella nostra esperienza di studiosi ed inquirenti ci siamo imbattuti anche in soggetti che non avevano niente da "insegnare al mondo" e che ricevevano comunicazioni unicamente finalizzate alla loro crescita personale.
Altre volte i soggetti riferiscono di ricevere dai loro rapitori informazioni inerenti il sistema solare, la cultura, la scienza e la storia di mondi lontani, mentre in una minima parte dei casi vengono riferite informazioni inerenti il passato, il presente o addirittura il futuro del nostro pianeta.
A tale approccio si affianca quello "moderato" di soggetti che, pur affermando di essere state vittime di tale esperienza, cercano di approcciarsi al fenomeno in maniera nettamente distaccata, acritica, in alcuni casi quasi negandolo, se non in certe circostanze introducendolo in una categoria mentale che vorrebbe comprendere esperienze del proprio vissuto ai limiti della normalità.
Ci troviamo poi davanti ad una esigua, purtroppo, schiera di "rapiti" e di ricercatori, che con mente aperta e disponibile cercano di capire cosa realmente nasconda questo fenomeno, sia a livello psicologico che biochimico che oggettivo (con i pochi dati a disposizione). Questi ricercatori cercano di fondare i loro studi su un approccio prevalentemente scientifico, su quella scienza moderna che ovviamente ancora non ha scoperto e non ha inventato tutto ciò che la natura ci ha posto davanti, cercando di analizzare, per quanto sia possibile e di svelare la matrice ed i residuati collaterali del fenomeno (leggi ad esempio i microimpianti).
Infine ci troviamo davanti ad una categoria che, da umano ricordo ed in quasi tutte le discipline, è sempre stata presente ovvero in certi casi imperante, gli "scettici". Se lo scetticismo sembra costituire il giusto sale per ogni disciplina e per ogni nuova manifestazione (permettendo altresì un dialogo ed uno studio costruttivo), in campo ufologico tale "forma mentis" sembra assumere direttrici ed un "modus operandi" del tutto privi di una sana scientificità.
I ricercatori ufologici che seguono tale indirizzo, normalmente, vuoi perché intrisi di pregiudizi oppure perché negano aprioristicamente il fenomeno e quindi relegano lo stesso "semplicisticamente" ad allucinazioni, malattie mentali o suggestione, contestano sovente il fenomeno approntando studi e ricerche che nella maggior parte dei casi sminuiscono o negano direttamente tale fenomenologia senza, la maggior parte delle volte, prendere in considerazione a tutto campo il materiale a disposizione.
L'ufologia è ormai abituata fin dalla sua nascita, 57 anni ufficiali in questo 2004, a confrontarsi con tali individui, riuscendo però sempre a distaccarsene o a intrattenere dibattiti che nella maggior parte delle volte si sono risolti in un "niente di fatto" soprattutto dalla parte dei "negatori d'ufficio".
Occorre aggiungere come tale approccio si risolva molte volte in una vera e propria "caccia alle streghe" ove si tenti e si cerchi in tutte le maniere di negare il fenomeno non prendendo in considerazione, o addirittura neanche studiando, la sua letteratura o le sue testimonianze. È curioso notare come se realmente la fenomenologia dei rapimenti alieni dovesse essere il frutto di menti fervide o addirittura di mistificazioni pianificate a tavolino, in quasi quarant'anni di studio e di ricerca nessun ricercatore o studioso "ufficiale" sia riuscito a demistificare o a dimostrare la totale falsità di questo fenomeno.
Se fosse realmente e solamente il frutto di una nostra costruzione mentale o cosciente, sarebbe relativamente palese dimostrare una totale terrestrialità del fenomeno, senza ogni volta dover ripartire da capo attaccando su qualsiasi lato i ricercatori o i soggetti presumibilmente rapiti.
Un'ultima categoria, che però abbiamo voluto tenere distaccata dalle altre, si riferisce a quei ricercatori, ma dovremmo dire in molti casi "appassionati", che pur ritenendo reali tali manifestazioni le strumentalizzano facendole diventare spesso fenomeni da baraccone o addirittura sfruttandole per mere volontà economiche, egotiche o commerciali.

Diverse classificazioni antropologiche delle abductions
Nel variegato mondo dei rapimenti alieni ad oggi manca totalmente, in Italia come all'estero, uno studio coerente e sistematico, di tipo antropologico, che investa questa fenomenologia.
In questo nostro articolo ci proponiamo di delineare delle linee generali che siano esaustive, ma per ora non risolutive, proprio di questo tipo di approccio affinché sia il lettore che l'appassionato possano aggiungere un nuovo tassello al proprio puzzle conoscitivo in costruzione.
Una distinzione fondamentale deve essere innanzi tutto compiuta per i termini "rapimento alieno" e "contatto". Si tratta di una distinzione analitica necessaria quanto importante per le successive prospettive e diversificazioni che queste due tipologie di "incontro" con presunti esseri alieni ci porteranno.
Queste due categorie derivano innanzitutto dalla concorrenza con le descrizioni fatte da testimoni e dalle ricerche compiute dagli studiosi di questa fenomenologia. Secondariamente una distinzione di questo tipo ci permette di distinguere due categorie ben differenti che nel corso degli anni sembrano aver fatto prevalere il "semplice" rapimento alieno nei confronti del più complesso e variegato fenomeno definito "contattismo".
Cosa dovremmo pensare quando leggiamo negli scritti dello studioso di folklore Bertrand Méheust che racconti di fantascienza degli anni '30 contengono episodi in tutto e per tutto simile alle odierne abductions?
O quando il sociologo e ricercatore ufologico Martin Kottmeyer ci fa presente che in un episodio della serie "The Outer Limits", all'incirca dello stesso periodo, si possono trovare elementi che verranno nuovamente presentati durante la seduta ipnotica cui fu sottoposto Barney Hill?
Come è possibile oggi poter creare un disegno coerente del fenomeno che ci permetta di capire cosa realmente si celi dietro le fantomatiche abductions quando l'uomo moderno si trova costantemente immerso in un mondo dove gli alieni sono addirittura diventati gli sponsor di bevande o prodotti commerciali?
Queste potrebbero essere alcune delle domande con cui una disciplina come l'antropologia potrebbe approcciare il fenomeno dei rapimenti alieni per cercare di studiarlo. Proprio a causa della moderna saturazione mediatica, e non solo, inerente gli alieni, potrebbe essere utile mostrare come l'idea di esseri extraterrestri sia stata culturalmente e storicamente circoscritta all'interno di determinate categorie.
Dovendo trattare obbligatoriamente di una "causalità" dei rapimenti alieni ci troviamo inevitabilmente a dover discutere anche di una "eziologia" da proporre per quanto riguarda i casi di contatti con esseri alieni, angeli o demoni, iniziazioni sciamaniche o malattie mentali.
In forma estremamente schematica sono state proposte negli ultimi anni diverse "etnoteorie" inerenti le possibili spiegazioni del fenomeno ufologico e quindi dei presunti rapimenti alieni.
Troviamo innanzi tutto:

- Ipotesi della "malattia mentale", o "sociopatia".
Si tratta di una spiegazione che viene proposta comunemente dagli psichiatri, dagli psicologi, o dagli scettici del fenomeno. Ritroviamo la stessa spiegazione quando sentiamo parlare di fenomeni parapsicologici o paranormali; le persone vivono queste esperienze fuori dall'ordinario perché sono, a detta di questi ricercatori, "psicologicamente disturbate".
Questa asserzione sembra quanto meno semplicistica e inconclusiva soprattutto alla luce delle ricerche che da decenni la parapsicologia da un lato e l'ufologia dall'altra sembrerebbero aver prodotto.

- "Effetti psicosomatici da situazioni stressanti".
Si tratta di una spiegazione proposta comunemente da Psicologi Sperimentali, capeggiati dal neuropsicologo Michael Persinger. L'idea proposta afferma che, ad esempio, eventi sismici possano generare forti campi magnetici che possono influenzare l'attività del lobo temporale del nostro cervello. Tali individui vivrebbero cosi delle esperienze "naturali" che andrebbero oltre la comune percezione o visione delle cose, in una sorta di allucinazione prodotta naturalmente. Alcune prove a favore sono state prodotte da ricercatori che hanno evidenziato sperimentalmente sollecitazioni di stati psicologici simili a quelle attribuite ai rapiti, ma questi "risultati" non sono stati riprodotti con la naturale semplicità con cui si suppone possano avvenire nelle situazioni domestiche dove la maggior parte dei casi sembra verificarsi.

- "voli di fantasia".
Si tratta di un'altra idea comune al mondo della psichiatri, o sovente utilizzata da scettici o dai media con pochi argomenti alla mano. Si riferisce che i soggetti che affermano di essere rapiti dagli alieni in realtà siano persone estremamente fantasiose che, per problemi patologici o semplice voglia di burlare le persone, inventino dei vissuti per poi presentarli ai ricercatori come veritieri. È probabile, anzi molto plausibile, che tale interpretazione possa forse spiegare una minima percentuale dei casi, ma coloro che ostinatamente continuano a presentare tale ipotesi come spiegazione cardine per il fenomeno delle abductions non si sono allora letti attentamente la mastodontica letteratura in merito in cui tale spiegazione sembrerebbe proprio trovare una minima collocazione.

- Recentemente è stata proposta una teoria estremamente curiosa che però non è stata quasi minimamente considerata dalla maggior parte dei ricercatori. Movimenti New Age o alcuni culti di origine cristiana hanno proposto la curiosa, quanto improbabile, idea che la spiegazione per il fenomeno dei rapimenti possa essere di tipo "teologico". Le testimonianze di presunti rapimenti o di incontri con esseri alieni dovrebbero essere "in realtà" ricondotti a manifestazioni "angeliche" o "demoniache". Questa spiegazione sembra sostituire una classe empiricamente elusiva con un'altra altrettanto non ben definita, o soggettiva. Può essere forse vero per coloro che sono religiosi, ma non per chi affronta lo studio di tale fenomeno in maniera scientifica.

- Infine il "contatto con esseri extraterrestri" sembrerebbe essere oggi l'ipotesi più cara al mondo dell'ufologia, delineandosi all'interno della ipotesi ETH 4 , e di coloro che si approcciano a tale materia senza fondamentalismi di parte.
Se a tutt'oggi sembrerebbero essere alquanto esigue, e contestate, le prove nei confronti del fenomeno ufologico, quelle che riguardano i presunti rapimenti alieni non sono da meno. Tale ipotesi di lavoro ha forse però assunto maggiore rilevanza a causa di quelli che sono stati i successivi resoconti testimoniali riferiti da soggetti rapiti.
La concomitanza e la presenza di strani oggetti descritti spesso dai rapiti, o da individui nelle vicinanze, potrebbero testimoniare a favore della maggiore accettabilità di questa ipotesi (cfr. il Caso Walton, per esempio).
In aggiunta si deve ricordare come tale fenomenologia sia nata proprio come diramazione diretta del fenomeno ufologico e come i testimoni abbiano descritto occupanti, velivoli o semplici interazioni con esseri che riferivano o venivano percepiti come estranei al nostro pianeta. Questa ipotesi si fonda sulla grande letteratura in cui questi esseri, in numerosi casi, affermano proprio di provenire da mondi lontani o da pianeti vicini.
Uno studio antropologico coerente su questo fenomeno sembra solo oggi iniziare a vedere i propri albori in paesi come l'Italia che, forti di gruppi e di individui professionalmente e ufologicamente preparati, stanno operando attraverso una ricerca multidisciplinare e scientifica per delineare ambiti e campi di studio corretti e non inquadrati ideologicamente.
Dovremmo poi prestare maggiore attenzione al rapporto interpersonale che si viene a creare tra il soggetto rapito ed il terapeuta professionista. Tale interazione possiede un significato speciale che va ben oltre il normale rapporto tra soggetto e terapeuta.
Il ruolo spesso e volentieri assolto da diversi ufologi di personificare sia lo studioso che il terapeuta del caso pone notevoli domande nonché molti dubbi di natura etica e professionale. Questi due ruoli sembrano essere infatti sovente combinati nella figura di un ricercatore che assurge indebitamente, al ruolo di psicologo o psichiatra della situazione, oltre che di ufologo.
I resoconti ottenuti attraverso tale metodologia risultano essere, nella maggior parte dei casi, una "produzione congiunta" di chi ha vissuto l'esperienza e di chi ha indagato il caso. Ciò non inficia né indebolisce il fenomeno, né tanto meno significa che tutte le esperienze fino ad oggi riportate siano il prodotto di una "fabbricazione" congiunta.
A tale proposito lo psichiatra di Harvard e studioso del fenomeno Jonh Mack ha definito tale processo "co-creazione", ovvero produzione congiunta tra terapeuta e soggetto di eventi verificatisi o, nel caso di terapeuti inesperti o "self-made", mai realmente avvenuti.
Proprio quest'ultima causale ci pone di fronte al problema di una ricerca che dovrebbe esprimersi in una multidisciplinarietà concreta e in una presenza di più figure professionali e di settore in grado di valutare correttamente tale fenomeno.
La quantomeno diversificata manifestazione e classificazione odierna del fenomeno rende ancora difficile la stesura di un programma ideologico ed operativo serio che permetta ai differenti approcci di muoversi sinergicamente verso l'unico fine di comprendere la vera natura sottesa ai rapimenti alieni.
Non possiamo fare del sensazionalismo un'arma vincente per comprendere e far conoscere il fenomeno, come certuni individui tendono a fare.
Già nel nostro paese, come abbiamo visto, scarno di documentazioni e casi di presunti rapimenti, c'è chi negli ultimi anni ha mercificato e plagiato ignare persone che affermavano di aver vissuto "esperienze fuori dall'ordinario". Questo, insieme ad altri atteggiamenti al limite del penale, sono stati la molla scatenante che ha condotto il CUN, nel 2003, a costituire un proprio organismo indipendente per lo studio del fenomeno, la Commissione Studi Abduction, C.S.A., con il preciso scopo di direzionare la ricerca italiana verso una maggiore serietà scientifica e verso, speriamo, una maggiore conoscenza dei fatti.

[align=right]Note:
1. gr. "dòxa".
2. Ovvero una conoscenza certa.
3. Dal verbo inglese "to abduct": rapire, sequestrare. Termine adottato per designare la variante limite di un caso di incontro ravvicinato del IV tipo, o IR4 (in inglese CE-IV; da "Close Encounter"), risultante nell'apparente prelievo di esseri umani contro la propria volontà, ad opera di creature umanoidi di presunta natura aliena.
4. Per ipotesi ETH, "Extra Terrestrial Hypothesis", si intende quella corrente di pensiero all'interno del mondo ufologico che considera la presenza di questi velivoli come il frutto di una civiltà superiore e non di questo pianeta.
[/align]


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MessaggioInviato: 07/03/2011, 08:43 
ABDUCTIONS: UNA NUOVA SINDROME NEUROPSICHIATRICA?



di P. C.
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 52 dell'Agosto/Settembre 2004


Durante la seconda metà degli anni '80 e tutti gli anni '90, gli addetti ai lavori hanno assistito ad un significativo incremento del numero dei casi di presunta "abduction", in tutti gli strati sociali e in tutte le fasce d'età, incremento che è andato di pari passo con un aumento dell'interesse da parte dei mass-media nei confronti di questa problematica.
Come risultato di questa presa di coscienza generalizzata, il fenomeno è stato ampiamente divulgato attraverso molteplici canali mediatici: dalla televisione, con documentari sull'argomento, film e serial, alla carta stampata, con libri e riviste specialistiche, a talk-show in cui gli ospiti raccontavano esperienze di rapimento di fronte a milioni di telespettatori.
Di colpo, un argomento che fino al quel momento era conosciuto da un piccolo gruppo di appassionati e di studiosi è balzato agli onori della cronaca ed ha assunto un'insospettata popolarità, tanto che, a tutt'oggi, ben pochi non hanno mai sentito parlare di "rapimenti alieni".
Questa presa di coscienza, se da una parte ha avuto il merito di far uscire dalla clandestinità questa problematica e di sensibilizzare una piccola parte dell'opinione pubblica, dall'altra ha innescato un pericoloso meccanismo a causa del quale soggetti molto ben informati sull'argomento e particolarmente suggestionabili e influenzabili, magari con qualche preesistente anomalia strutturale e funzionale in determinate aree cerebrali, finiscono per confondere fantasie e desideri subconsci per ricordi reali e per auto-convincersi di avere realmente vissuto esperienze di questo tipo.
In questo senso, le abduction potrebbero costituire una nuova sindrome neuropsichiatrica ma anche un non trascurabile fenomeno sociale e sociologico degli anni '90 e 2000.
A sostegno di tale ipotesi, vi è tutta una serie di studi condotti da unità di ricerca multidisciplinari costituite da psicologi, neuropsichiatri e neurofisiologi, studi che è possibile reperire in letteratura e che mostrano come per i casi analizzati si possa chiamare in causa una spiegazione convenzionale basata su elementi oggettivi che riconducono gran parte delle presunte abduction a falsi ricordi.
Nei primi anni '90, M. A. Persinger condusse un interessante studio presso il Laboratorio di Neuroscienza Compottamentale dell'Università Laurenziana di Sudbury, in Ontario (Canada), nel corso del quale sottopose a tutta una serie di accertamenti neuropsicologici sei soggetti adulti che avevano improvvisamente rievocato ricordi prescolastici di abusi sessuali o di visite/abduction aliene. È interessante notare come queste esperienze emergessero quando l'ipnosi veniva impiegata in un contesto di abusi sessuali o di religione New Age e come esse fossero seguite da una riduzione dell'ansia.
I soggetti mostravano un significativo aumento delle capacità di astrazione e di immaginazione infantile, complessi segni parziali epilettico-simili e suggestionabilità.
I dati neuropsicologici indicavano anomalie fronto-tempotali destre, nonostante i profili del M.M.P.I. (Minnesota Multiphasic Personality Inventory: Inventario Minnesota della Personalità Multifasica; test psicodiagnostico molto simile a quello che viene somministrato ai ragazzi chiamati alle armi durante la visita di leva) risultassero entro la norma.
I risultati supportano l'ipotesi secondo cui un'immaginazione potenziata, dovuta ad instabilità del lobo temporale nell'ambito di specifici contesti, faciliti la creazione di falsi ricordi, ulteriormente rafforzati nel caso in cui vi sia anche riduzione dell'ansia. In un altro studio condotto da Persinger e da T.L. Dittburner, presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università Laurenziana, a venti giovani donne psicologicamente ben strutturate venne fatta ascoltare una storia ambigua riguardante un giovane ragazzo che aveva provato paura, fiutato strani odori, sperimentato una sensazione opprimente durante la notte e riportato lesioni cutanee la mattina successiva. Dopo avere realizzato il H.I.P. (Hypnotic Induction Pro file: Profilo di Induzione Ipnotica), alle donne fu , chiesto di valutare la percentuale di prevalenza degli abusi sessuali nell'infanzia o dei rapimenti i alieni nella popolazione generale. Vi furono delle correlazioni significativamente positive tra le valutazioni della prevalenza effettuate dai soggetti, l'entità dell'amnesia e gli indici di anomalie dell'emisfero cerebrale destro.
È ancora oggetto di discussione la relazione tra le osservazioni, la formazione della cosiddetta F.M.S. (False Memory Syndrome: Sindrome della Falsa Memoria) e lo sviluppo di allucinazioni non psicotiche.
Presso l'Università di Carleton, ad Ottawa (Ontario, Canada), N.P. Spanos, C.A. Burgess e M.F. Burgess mostrarono come certi individui, talvolta, fantastichino interi, complessi scenari e successivamente, definiscano tali esperienze come ricordi di eventi reali, anziché considerarli il frutto di una fervida immaginazione. Lo studio in questione prese in esame tre fenomeni di questo tipo: esperienze di vite passate, contatti con creature aliene e rapimenti da parte di queste ultime e ricordi di abusi rituali di tipo satanico apparentemente subiti durante l'infanzia. Fu mostrato come, in ciascuno dei tre casi, la scoperta di eventi immaginifici risultasse frequentemente associata con procedure ipnotiche e interviste strutturate, durante le quali al soggetto vengono rivolte domande decise e ripetute, relative alle esperienze che si crede egli abbia effettivamente vissuto, domande che, inevitabilmente, finiscono per legittimare tali esperienze come "ricordi reali".
I risultati ottenuti da questo studio supportano l'ipotesi secondo cui la rievocazione dei ricordi è organizzata in termini di speranze e credenze correnti. Un interessante studio apparso sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet mostra quanto potere abbiano i media nell'influenzare certi soggetti particolarmente fantasiosi e suggestionabili. Le persone tendono ad ottenere la maggior parte delle loro informazioni al di fuori del proprio ambito professionale e famigliare, per la precisione dalla carta stampata, dalla radio e dalla televisione.
L'autore di questo studio, T. Radford, si chiese se l'opinione pubblica credesse realmente alle improbabili storie diffuse dai media, come quella che suggerisce, ad esempio, la possibilità che non vi sia una correlazione patogenetica tra il virus dell'H.I.V; (Human Immunodeficiency Vìrus: virus dell'immunodeficienza umana) e l'A.I.D.S. (Acquired ImmunoDeficiency Syndrome: sindrome da immunodeficienza acquisita).
Radford fece notare come gli stessi individui che non sono disposti a credere a queste e ad altre leggende metropolitane, poiché ritenute poco verosimili, fossero, a vari gradi, inclini a credere ad altre storie considerate, in genere, altrettanto poco plausibili, quali gli oggetti volanti non identificati (U.F.O.: Unidentified Flying Objects), l'astrologia, la metempsicosi (reincarnazione) e i rapimenti alieni.
Presso la Scuola di Psicologia dell'Università di Ottawa, AL. Patry e LG. Pelletier presero in esame le credenze, gli atteggiamenti e le esperienze correlate ad avvistamenti di oggetti volanti non identificati e a rapimenti alieni.
I due ricercatori misero a punto un test per valutare le credenze sui fenomeni ufologici e lo somministrarono ad un campione di 398 studenti canadesi. I risultati derivati dall'elaborazione delle scale di valutazione delle credenze paranormali mostrarono che la maggioranza dei soggetti credeva negli U.F.O., nonostante la maggior parte di essi non ne avesse mai visto uno mentre solo una piccola parte credeva ai rapimenti alieni.
Gli autori giunsero alla conclusione che le credenze negli U.F.O. originassero da forze sociali piuttosto che da esperienze personali.
Ricercatori del Dipartimento di Psicologia ddl'Università di Harvard, a Cambridge (Massachusetts, U.S.A.), studiarono i meccanismi psicologici responsabili della creazione della "falsa memoria" in soggetti che riferivano di avere recuperato ricordi di eventi traumatici, eventi che, probabilmente, non si sono mai verificati, quali, ad esempio, rapimenti ad opera di creature aliene provenienti dallo spazio profondo.
Il recupero di falsi ricordi venne studiato in tre gruppi: nel primo gruppo i soggetti riferivano di avere recuperato ricordi relativi a rapimenti alieni, il secondo gruppo comprendeva chi credeva di essere stato rapito dagli alieni, senza, tuttavia, avere alcun ricordo relativo a tale esperienza, mentre il terzo annoverava soggetti che negavano di essere stati sequestrati da creature extraterrestri.
I risultati dello studio mostrarono che i soggetti appartenenti al primo gruppo risultavano più inclini dei soggetti di controllo a rievocare falsi ricordi.
I ricercatori notarono anche come il grado di suggestionabilità ipnotica, la costellazione sintomatologica associata ad una sindrome depressiva e caratteristiche schizotipiche costituissero significativi marcatori predittivi di rievocazione di falsi ricordi.
Alla luce dei risultati ottenuti dagli studi riportati in questa breve disamina e da molti altri che, per ovvi motivi di spazio, non ho potuto includere, si configura una terza interessante possibilità interpretativa del complesso fenomeno delle abduction.
Nello studio dei presunti rapimenti alieni, la grande maggioranza degli addetti ai lavori tende a partire dal presupposto che le abduction facciano realmente e fisicamente parte del vissuto passato di alcuni individui e che, perciò, costituiscano un fenomeno oggettivo, la cui natura è, peraltro, ancora oggetto di accesa discussione.
Sebbene non escluda a priori la possibilità che le abduction siano di matrice aliena, anche se considero una simile eventualità improbabile, ho motivo di credere che una parte, per la verità piuttosto esigua, delle esperienze traumatiche che alcuni soggetti dichiarano di avere vissuto e che molti addetti ai lavori interpretano come veri e propri prelievi fisici da parte di creature aliene, sia, in realtà, riconducibile ad operazioni ultraclassificate di matrice militare/intelligence.
Il fatto che i microimpianti di presunta matrice aliena, nel modo in cui vengono descritti da chi li avrebbe rimossi chirurgicamente e studiati, non siano, come ho avuto modo di far notare in più di un'occasione in alcuni studi precedenti, cosi tecnologicamente progrediti come la maggioranza degli addetti ai lavori ritiene e che con essi sia teoricamente possibile influenzare alcuni processi neurofisiologici e modificare il comportamento di esseri umani, mi induce ad avanzare l'ipotesi secondo cui questi dispositivi non siano di matrice aliena, bensì terrestre.
Del resto, questa ipotesi acquista maggiore plausibilità, qualora si consideri che tra gli obiettivi che si era prefisso di conseguire il Programma MKULTRA, avviato il 9 Aprile del 1953 da Allen Dulles, l'allora D.C.I. (Director of Central Intelligence: il Direttore della C.I.A.), vi era anche quello di sviluppare metodiche di Mind Control (Controllo Mentale) e di modificazione comportamentale, come emerge chiaramente da diversi documenti declassificati e rilasciati grazie al F.O.I.A. (Freedom Of Information Act: la legge sulla libertà di informazione grazie alla quale qualsiasi cittadino privato di nazionalità statunitense ha il diritto di richiedere il rilascio di documenti militari e governativi classificati previa loro declassificazione e censura).
Da alcune indiscrezioni, purtroppo assai difficilmente verificabili, sembra che i ricercatori che lavoravano a tale programma abbiano fatto uso di rudimentali impianti per controllare il comportamento di cavie umane.
Ho motivo di ritenere, anche se non sono in grado di produrre alcuna prova a sostegno di tale supposizione, che il Programma MKULTRA, nonostante sia stato ufficialmente chiuso, sia confluito in altri programmi di ricerca classificati, forse ma questa è solo una speculazione teorica, nel cosiddetto Programma Montauk.
In accordo con quanto emerso dagli studi illustrati sopra, tuttavia, ritengo che gran parte delle abduction sia soggettiva, ossia scaturisca dalla mente creativa di soggetti estremamente suggestionabili, in virtù di meccanismi neuropsicologici che portano alla rievocazione di falsi ricordi che i soggetti stessi non sono in grado di discriminare da quelli reali. I primi, difatti, potrebbero essere il risultato dell'elaborazione inconscia dei secondi, di fantasie e di desideri repressi ma potrebbero anche essere prodotti a seguito di uno o più disturbi da stress post-traumatico, le cui cause devono essere ricercate nel vissuto passato dei soggetti.
È altresì interessante notare come, in taluni casi, nei soggetti in cui i ricercatori hanno verificato il recupero di falsi ricordi relativi a rapimenti alieni, siano state riscontrate delle anomalie morfo-strutturali di determinate aree cerebrali.
Gran parte dei presunti addotti, quindi, potrebbe soffrire di una nuova forma di sindrome neuropsichiatrica, frutto dei tempi in cui stiamo vivendo e scaturita dalla complessa interrelazione di fattori di tipo neuropsichiatrico e di tipo ambientale/culturale.

[align=right]Bibliografia:
- Persinger MA. - "Neuropsychological profiles of adulti who report 'sudden remembering' of early childhood memories: implications for claims of sex abuse and alien visitation/abduction experiences" - Percept Mot Skills 1992; 75(1): 259-66.
- Dittburner TL, Persinger MA. - "Intensity of amnesia during hypnosis is positively correlated with estimated prevalence of sexual abuse and alien abduction: implications for the false memory syndrome" - Percept Mot Skills 1993; 77(3 Pt 1): 895-8.
- Spanos Np, Burgess CA, Burgess MF. - "Past-life identities, UFO abduction, and satanic ritual abuse: the social construction of memories" - Int J Clin Exp Hypn 1994; 42(4): 433-46.
- Radford T. - "Influence and power of the media" - Lancet 1996; 347(9014): 1533-5.
- Patry AL, Pelletier LG. - "Extraterrestrial beliefs and experiences: an application of the theory of reasoned action" - J Sot Psychol 2001; 141(2): 199-217.
- Clancy SA, McNally RJ, Schacter DL, Lenzenweger MF, Pitman RK. - "Memory distortion in people reporting abduction by aliens" - J Abnorm Psychol 2002; 111(3):455-61.
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INCONTRI RAVVICINATI DI IV TIPO E FENOMENI ALLUCINATORI DI NATURA PSICHIATRICA. C'È UNA RELAZIONE?


di Giuseppe Colaminè
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 52 dell'Agosto/Settembre 2004


Ciò che ha maggiormente insospettito il mondo scientifico in tema di incontri ravvicinati di IV tipo o Abductions è il racconto reso in ipnosi regressiva dai soggetti coinvolti.
Quasi tutti gli addotti hanno infatti descritto un evento caratterizzato dai seguenti aspetti abbastanza comuni tra loro, fatta eccezione per alcune varianti:

- Prelevamento non violento da parte di creature umanoidi, descritte come estremamente basse di statura, macrocefale e microsplancniche.
- Permanenza di alcune ore (tempo soggettivo) in ambienti simili a camere operatorie o di diagnostica, radiologica, dotati di caratteristiche particolarmente avanzate rispetto all'attuale livello medico-scientifico.
- Posizionamento su lettini privi di mezzi di contenzione ma sui quali i soggetti si sentivano impossibilitati a compiere movimenti.
- Messa in atto da parte degli adducenti di metodiche di indagine intraorganica di tipo invasivo, con sonde penetranti attraverso gli orifizi naturali o attraverso le pareti corporee, paragonabili ad indagini endoscopiche o laparoscopiche, queste ultime peraltro del tutto indolori.
- Presenza incostante, insieme agli umanoidi del tipo descritto, di figure dall'aspetto umano, indossanti abiti secondo la moda corrente, i quali comunque non prendevano parte attiva all'evento.
- Manipolazioni indirette a carico della sfera genitale, raccontate con marcata nebulosità e larvato compiacimento.
- Atteggiamento costantemente rassicurante da parte degli umanoidi adducenti nei riguardi dei soggetti coinvolti.

Il follow up a distanza sulla qualità di vita dei soggetti ha mostrato in media un mutamento dell'assetto emotivo-comportamentale, improntato per lo più verso acquisizione di atteggiamenti misticheggianti e simpatia verso dottrine contemplative, tipiche delle religioni Orientali.
Nella variante definita D.I.A.N.A. (Delirio Individuale da Aggressione Notturna Aliena), il soggetto racconta l'intrusione di creature umanoidi nella propria camera da letto in ore notturne, oppure uno stato dissociativo mente-corpo, con la sensazione di essere trasportato fuori dalla camera. Nell'insieme quest'ultimo aspetto riproduce abbastanza fedelmente le cosiddette esperienze di pre-morte.
Tutto ciò è stato letto dalla scienza ufficiale come segno di un deterioramento della personalità, con regressione verso atteggiamenti di tipo passivo e pseudodelirio mistico improntato a presenze extraterrestri. Queste ultime, di fatto, deresponsabilizzerebbero l'individuo, proponendo un loro modello incontestabile perché scientificamente avanzatissimo.
Diversamente, una chiave di lettura di tipo paranoideo può far pensare ad un delirio persecutorio in cui la minaccia di un'intrusione extraterrestre sgravi il singolo dalle problematiche comuni, concentrandone l'attenzione su di una minaccia cosmica accostabile ad eventi apocalittici.
In quest'ottica le personalità emotivamente deboli, gravate da intense frustrazioni, troverebbero nella fantasia dell'abduction un eccellente meccanismo difensivo che le allontani dal reale ed al tempo stesso le renda partecipi di un evento drammatico, restituendo loro quel ruolo protagonistico perduto o mai avuto.
La variante DIANA è stata valutata come un segno attendibile di dissociazione psichica, evidenziato dalla sensazione di distacco mente-corpo.
La casistica relativa a soggetti che hanno avuto esperienze ascrivibili ad abductions è variabile. Abbiamo sì soggetti emotivamente labili ma anche altri del tutto integrati nel tessuto sociale, peraltro senza storia di sintomi psichici o personalità premorbosa.
Lo scopo di questa relazione è di valutare, in base ai dati riportati dalla casistica ed alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, la possibilità che contenuti relativi ai racconti resi in ipnosi regressiva, possano essere frutto di un'induzione esterna.
Va preliminarmente chiarito che la tecnica ipnotica non è sempre garanzia di veridicità del racconto, in quanto il soggetto può attingere i contenuti del racconto dalle proprie fantasie inconsce o anche da una mitizzazione del proprio vissuto, trasfigurando gli aspetti dell'evento, fino a renderli iperbolici o francamente deliranti.
L'allucinazione è per definizione una falsa percezione sensoriale in cui la struttura psichica trasmette al cosciente contenuti propri.
Le cause di questo evento possono essere legate a turbe mentali di tipo psicotico ed in questo caso ci troviamo di fronte ad una causa strettamente endogena. Diversamente abbiamo allucinazioni indotte da altre malattie, per lo più legate a stati tossici; fra queste gravi infezioni (tifo, setticemie) o intossicazioni (gas tossici, stupefacenti, farmaci, alcool).
In tutti i casi citati, il contenuto allucinatorio ha una sua pseudologica, anche se aberrante, nel senso che l'individuo ne attinge i contenuti dal proprio vissuto rielaborato.
Nella psicosi maniacale-paranoidea il soggetto riferisce visioni esaltanti, mistiche o persecutorie, che comunque attivano una sua risposta comportamentale aggressiva.
Nelle forme depressive gravi, osserviamo allucinazioni a contenuto fortemente angosciante che spesso inducono comportamenti suicidi. Nelle reazioni psicotiche post-traumatiche, il soggetto rielabora in maniera amplificata i contenuti del suo stesso trauma.
Nelle forme tossiche o settiche, il contenuto allucinatorio è variabile, spesso banale, fatta eccezione per il cosiddetto "delirium tremens" da etilismo acuto, in cui il soggetto vede insetti di grossa taglia che lo terrorizzano o gli camminano sul corpo (microzoopsie).
Questo è un contenuto comune a quasi tutti gli etilisti e comunque ha una sua logica simbolica ipotetica, in quanto, secondo gli orientamenti psicoanalitici, ripropone lo stato di contaminazione tossica dell'organismo, simboleggiato dal parassitaggio da parte di animali mostruosi.
In tutti i casi, l'allucinazione, al di là della possibile pseudologica, attinge i suoi contenuti al bagaglio esperienziale soggettivo o anche a quello collettivo.
In questo senso la visione mistica o demoniaca, la visione di mostri mitologici, di belve feroci, di personaggi dalle connotazioni non umane (orchi, vampiri, licantropi), è sempre frutto della rielaborazione di contenuti già acquisiti dal soggetto, sia per esperienza diretta che per apprendimento tramite immagini, racconti, miti e credenze comuni alla cultura cui egli appartiene. Tipico è l'esempio della visione di draghi fra pazienti dell'estremo Oriente e di demoni fra quelli del mondo Cristiano.
La mente umana non costruisce dal nulla, tutt'al più rimodella da frammenti comunque già acquisiti.
La teoria dell'inconscio collettivo di Cari Gustav Jung, sostenitrice della presenza nel nostro inconscio di archetipi, contenuti transpersonali comuni a tutto il genere umano, è stata corredata dallo stesso Jung con la possibilità che tali contenuti vengano geneticamente trasmessi lungo lo svolgersi delle generazioni.
Anche qui quindi ci troviamo di fronte a contenuti preesistenti. Si tratta di una rielaborazione in chiave medica delle idee innate di Platone o dell'immanentismo di S. Agostino.
Entrambe le tesi contenevano l'implicita ammissione di una preconoscenza da parte dell'uomo, ammessa anche dalle teorie post-Freudiane di Winfred Bion (vedi "Precognizione" e "L'alba dell'oblio").
Per quanto attiene la cosiddetta allucinazione collettiva, in cui più individui percepiscono in modo alterato contemporaneamente e nello stesso luogo, va detto che in quel caso agisce un fattore di suggestione reciproca.
Un primo soggetto "trigger" innesta la catena comunicando la propria percezione ed altri vengono coinvolti come gregari, fino a che tutti riferiscono una visione comune. Quest'ultima pero è sempre soggettiva e non vi sono dati sufficienti a far pensare che la percezione sia stata identica per tutti.
L'evento Abduction non è evento collettivo ed il contenuto dei racconti presenta connotazioni particolari che non lo rendono ascrivibile alle allucinazioni fino ad ora conosciute dalla scienza medica.
Va innanzitutto esaminato il contenuto scenico del racconto. Umanoidi non aggressivi, ambienti ipertecnologici; procedimenti indolori, atteggiamenti rassicuranti, atmosfera globalmente soffusa e surreale.
Tutto ciò potrebbe essere letto in chiave psichiatrico-sociale come l'evoluzione del delirio in versione scientificamente adattata ai nostri tempi. Alle visioni di maghi, orchi, streghe, caverne, alambicchi e pozioni magiche, lo psicotico di oggi si terrebbe al passo con i tempi confezionando una fiction compatibile con il progresso scientifico.
La tesi presenta tuttavia dei punti deboli.
In primo luogo va detto che i primi racconti di abduction (vedi caso dei coniugi Hill del 1962), anticipavano di gran lunga tecniche diagnostiche allora non in uso come la laparoscopia. Dato il substrato sociale dei due, non era nemmeno possibile che essi avessero accesso ad .eventuali esperimenti futuribili che si svolgevano nel massimo riserbo in seno ad ambienti medico-militari statunitensi in piena guerra fredda.
Va notato che il racconto degli Hill non è molto diverso da altri racconti resi in epoche successive, da parte di individui abitanti in zone diverse del mondo.
Nemmeno è credibile che il primo caso abbia stimolato la fantasia dei successivi addotti poiché la notizia dell'abduction degli Hill venne resa pubblica anni dopo l'evento e la casistica ci dice che nel frattempo vi furono altri casi, tutti non collegati tra loro.
È stato solo dopo molti anni che i ricercatori di varie nazioni del mondo si sono trovati ad avere enigmi simili tra loro e la caduta del muro di Berlino ci ha fatto scoprire che in quegli stessi anni, anche nell'impenetrabile mondo comunista si verificavano eventi simili a quello degli Hill.
Non possiamo quindi rifarci ad una ipotesi di archetipo Junghiano, poiché lo scenario non è affatto archetipico ma futuribile.
Non possiamo appellarci ad un collegamento fra addotti che di fatto non vi fu.
Non possiamo pensare che l'inconscio collettivo contenga aspetti ipertecnologici, altrimenti dovremmo implicitamente ammettere che in epoche ancestrali l'uomo ebbe esperienze di contatto con realtà inconciliabili con il suo livello di conoscenza scientifica ed in questo caso ammetteremmo l'intervento di "qualcosa" da ritenere estraneo alla civiltà umana, quindi, per definizione, "alieno".
Un aspetto poco chiaro è quello legato alla morfologia degli umanoidi adducenti, i quali appaiono globalmente come delle creature dalle caratteristiche fetali (cranio voluminoso, corpo piccolo). Ciò potrebbe indurre a credere che si tratti di una rielaborazione inconscia di un ricordo ontogenetico del proprio periodo fetale. Si tratta di un dato suggestivo ma non sufficiente, che oltretutto non spiega lo scenario in cui tali creature vengono percepite.
Una mia ipotesi in merito è che nell'IR4 il soggetto riceva dall'esterno una sequenza di segnali che vengono introiettati nel mentale profondo proprio come la pseudo-fiction descritta in ipnosi.
Questa sorta di sogno trasmesso avrebbe effetti specifici sulle funzioni psichiche ed in questo caso, anche ammettendo che la scena sia stata creata ad arte, dovremmo ammettere l'esistenza di "qualcuno" che confeziona il segnale e lo trasmette ai soggetti coinvolti.
Va chiarito che la sequenza scenica descritta in Abduction non appare riconducibile a contenuti archetipici di tipo "non terrestre" che io stesso ho ipotizzato negli scorsi anni.
In alcune miei articoli già pubblicati, si parlava dell'"archetipo alieno in noi", intendendo come tale la presenza nella struttura bio-psichica umana di tratti legati ad altre possibilità di vita non terrestre.
Questa tesi prendeva le mosse dalla teoria di Frank Hoyle, il quale ipotizzava che la vita sulla Terra fosse stata, almeno in parte, indotta da batteri che si trovavano sui numerosi meteoriti caduti in ere geologiche ancestrali.
Senza voler considerare l'ipotesi che nel corso dell'evoluzione della nostra specie vi sia stata un'interferenza da parte di creature intelligenti extraterrestri, resterebbe nel profondo dell'inconscio umano una consapevolezza subliminale di una realtà cosmica.
Tutto ciò potrebbe affiorare nel corso di particolari sogni descritti nella casistica psicoterapica, nei quali il soggetto ha delle visioni di scenari siderali, o anche di habitat mitici dalle connotazioni non terrestri.
Ugualmente tali contenuti potrebbero emergere come allucinazioni in situazioni di dissociazione psichica.
Si tratterebbe comunque di scenari scarsamente differenziati, ben diversi da quelli tecnicamente strutturati e ampiamente corredati di dettagli, che vengono riferiti dagli addotti in ipnosi.
La storia delle prime ,abduction è cruciale proprio perché caratterizzata dalla mancanza di scambio di informazioni fra addotti.
Ai nostri giorni il sospetto di un suggestionamento è plausibile, da quando i mass media hanno ampiamente diffuso le modalità dell'evento, ma allora no.
Ricercatori di frontiera o anche psichiatri di accademia, si trovarono improvvisamente di fronte ad un evento del tutto nuovo, dai contenuti inspiegabili, frammenti di tecniche allora ignote, oggi chiamate TAC, SPET, risonanza magnetica, laparoscopia, con l'aggiunta di tracce di manipolazione fisica sui corpi dei soggetti.
Barney Hill presentava una dermatite che riproduceva la forma di una sorta di struttura che in ipnosi risultò essere proprio un supporto su cui egli era stato appoggiato.
Altri addotti hanno presentato cicatrici lineari in corrispondenza di strutture ossee le quali sono apparse radiograficamente lese, cioè private del loro stato superficiale come se qualcuno vi avesse passato sopra una sorta di pialla.
Altri addotti ancora hanno evidenziato all'interno del loro organismo strutture estranee simili a microchips (impianti), che emettono onde elettromagnetiche a bassa frequenza, potenzialmente in grado di interferire con funzioni neurochimiche complesse legate all'assetto emotivo-comportamentale.
Tutto ciò si accompagnava quasi costantemente a quel racconto in ipnosi che la scienza ufficiale tende a liquidare come allucinatorio.
Fondamentalmente si tratterebbe di un'allucinazione estremamente atipica: per contenuto, per simbologie, per premesse, che almeno per i primi casi rilevati, sicuramente non attinge ad alcun contenuto intrapsichico, personale o genetico.
In parole semplici, se è vero che la mente non costruisce dal nulla, gli addotti devono aver avuto una sorta di induzione esterna per percepire un simile scenario.
La tendenza a liquidare il fenomeno come sintomo psichico è scientificamente insoddisfacente, nonché socialmente rischiosa.
Il pericolo è duplice: da un lato si rischia di creare ingiustamente una nuova classe di malati mentali; dall'altro, se questi individui venissero ignorati, si rischierebbe di sottovalutare un gruppo dalle potenzialità indefinibili.
Considerato infatti che l'addotto modifica il suo assetto emotivo dopo l'evento, non va escluso il rischio che di fronte ad eventuali IR4 con modalità diverse, magari incitanti alla violenza, alla devianza sociale, potremmo trovarci un domani ad aver a che fare con individui, saldamente motivati in un comportamento lesivo per la comunità e sfuggiti ad ogni controllo.
Non appare sensato trascurare quello che potrebbe essere un dettaglio apparentemente irrilevante, come la riferita esperienza di contatto o anche di avvistamento oggetti di sospetta natura non terrestre. Si tratta di un'esperienza che in soggetti predisposti può innescare reazioni psichiche imprevedibili, ivi compreso il delirio di onnipotenza o il delirio mistico, stati che spesso portano a gesti aggressivi e omicidi.
Un'interpretazione del fenomeno in chiave mistica o demoniaca è altrettanto rischiosa poiché relega lo stesso nell'area del dogmatismo.
Eventi legati al credo religioso non vanno studiati scientificamente ma piuttosto solo accettati per fede, ciò nel rispetto assoluto di ogni credo religioso e nella consapevolezza che essi non possono essere valutati con parametri scientifici.
L'IR4 ha invece tutte le caratteristiche che lo rendono un fenomeno studiabile scientificamente e non può essere accantonato. La logica, i dati statistici, gli aspetti peculiari, lo pongono a distanza da eventi allucinatori fino ad ora ritenuti consueti nella pratica psichiatrica.
Per esclusione rimane quindi l'ipotesi dell'induzione dall'esterno.
Nessuno chiede che questa venga accettata fideisticamente, ma nemmeno relegata nella formula del "nient'altro che".


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LA SFIDA DELLE ABDUCTIONS



di Giulia D'Ambrosio
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 53 dell'Ottobre/Novembre 2004


Inizialmente semplice effetto collaterale dell'avvistamento di aeromobili di origine sconosciuta, gli incontri ravvicinati di quarto tipo (IR4) hanno assunto nel tempo un'importanza specifica a sé, tanto più elevata quanto più misteriosa si è rivelata, man mano, la loro dinamica.
Gli IR4, cioè il contatto visivo e comunicativo con esseri non appartenenti alla specie umana, sono ancora un quesito, un fenomeno tuttora incomprensibile, dato che le nostre facoltà percettive non sono sufficienti a cogliere gli aspetti veramente salienti dell'evento; né sembrano venire in nostro aiuto per analizzarlo le nostre capacità tecnologiche. Perciò, benché siano in avanzata fase di studio metodi che impediscano queste interazioni (poiché nella maggior parte dei casi esse si rivelano molto sgradevoli e indesiderate), un IR4 rimane di fatto soprattutto un trauma personale. Semplicemente, esso ci sfugge.
Le forze o creature estranee coinvolte sono in grado di creare percezioni alterate con mezzi mentali, psichici e tecnologici, e probabilmente questo il problema principale da affrontare per comprendere ci che sta accadendo.
La capacità degli esseri Grigi di mettere confusione nelle menti umane notevole, poiché loro stessi sembrano portati alla confusione. Derrel Sims, ad esempio, è convinto che essi siano piuttosto stupidi e che il loro Q.I. arrivi si e no a 80.
I ricordi dei testimoni, ottenuti con ogni mezzo disponibile, sono bagliori nel buio, che illuminano solo una piccola porzione di scena e che per ora non hanno consentito ricuciture che originino un palinsesto, una vera agenda aliena.
Infatti alcuni resoconti dimostrano che molte interazioni avvengono su un piano puramente mentale, uno scenario virtuale introdotto dall'esterno che è non distinguibile da uno reale. A queste si aggiungono sensazioni e contatti telepatici che hanno un contenuto variabile, spostandosi da principi spirituali ad avvertimenti che riguardano il futuro del nostro pianeta, fino a comprendere insegnamenti particolari, di cui i più comuni riguardano l'ambito simbolico e i numeri più specificamente.
Un aspetto allarmante, che emerge dalle testimonianze che la statunitense Karla Turner riportò nel decennio scorso, riguarda la possibilità che vi sia in atto un progetto per catturare qualcosa della struttura umana.
Se poniamo questo come un obbiettivo probabile delle entità aliene, sono allora giustificati il prelievo di cellule germinali, i racconti di gravidanze con feto poi asportato, i ricordi di bambini molto piccoli inseriti in particolari colonne di liquido, i bambini cresciuti presentati a presunti genitori, l'accenno che si fa riguardo possibili tentativi di clonazione.
A mio parere, ciò che i repeater vedono e sperimentano sono in larga parte scenari virtuali che contengono comunque un nucleo veritiero. I testimoni più attendibili portano la nostra attenzione sul fatto che gli alieni non sembrano trasmettere o scambiarsi emozioni, ma solo un particolare tipo di empatia, definito come una gentilezza impersonale.
La capacità di provare emozioni nell'essere umano è fondamentale per la sua crescita spirituale. Si tratta di un aspetto necessario allo sviluppo della personalità ed strettamente connesso alla creatività e al controllo della paura.
Quando altri ricercatori affermano che il ripristino dell'emozionalità è uno degli obiettivi inseguiti dai Grigi, obbiettivo che li spinge a ibridarsi con la razza umana, il ragionamento non si spinge oltre una parzialità.
L'emozione e la creatività sono forze energetiche inserite in una struttura ben precisa, non sono scollegabili dalla natura umana.
Replicare l'emozionalità staccata dal radicamento nella vita fisica, dal senso di sé, dai sentimenti e dalla capacità di esprimere l'interezza del proprio vissuto, sarebbe uno scoordinato tentativo di riprodurre solo una delle caratteristiche di base di questa specie piuttosto peculiare che rappresentiamo.
Perciò quello che possiamo estrapolare dalle esperienze di IR4, che continuamente trattano di creazione, è che questi esseri non hanno ancora ottenuto ciò che serve loro e, probabilmente, non ci riusciranno mai.
Le prime immagini del contatto risalgono all'infanzia, in un'età sempre inferiore ai sei anni.
In una prima fase, i ricordi dell'età adulta e infantile sono mischiati in modo inscindibile e solo un paziente lavoro di ricollocazione spazio-temporale lascia luogo a una sequenza almeno più logica.
Di solito; alla paura che caratterizza l'inizio dell'incontro fa seguito un senso di familiarità per la momentanea scomparsa di meccanismi di rimozione che tendono di volta in volta a cancellare l'esperienza.
Il soggetto trova normale alzarsi dal letto e seguire l'alieno, in un viaggio di risalita verso l'aeronave. Il viaggio non esente da stranezze, perché il soggetto non si ritrova a camminare: i piedi, le gambe, spesso le mani, in seguito a una sensazione di vibrazione, cominciano a diventare invisibili.
Anche questo uno degli aspetti che causano shock.
L'impressione che le persone hanno quella di essere trasportati all'interno di un tunnel di luce, mentre il loro corpo va progressivamente incontro a una mutazione che consente loro di attraversare muri o finestre e di librarsi verso una meta che spesso non riescono a ricordare, ma che altrettanto spesso invece si rivela un ambiente sperimentato più volte.
Il momento del contatto e del trasporto è completamente rimosso nella quasi totalità dei casi, così come il rientro dall'esperienza. In termini di tempo essa può durare una quindicina di minuti o diverse ore, ma il computo del tempo può essere molto complicato.
La percezione che la persona ha può differire significativamente dal tempo che poi risulta essere trascorso sull'orologio, aprendo scenari di interpretazione sulla nostra percezione di tempo e spazio.
Questa sembra essere la direzione verso cui tendere con la ricerca: la relativita spazio-temporale, gli stati di coscienza che consentono di vivere esperienze oltre le costanti indotte dalla gravitazione e i meccanismi biochimici che l'evoluzione ha preservato per consentirci di raggiungere tali stati, evidentemente in modo consapevole. Lì si trova una risposta al mistero degli IR4.


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ABDUCTION: FRA OBIETTIVITÀ E REVISIONISMO



di Gianfranco Degli Esposti
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 53 dell'Ottobre/Novembre 2004


O sancta simplicitas!
In quale curiosa semplificazione e falsificazione vive l'uomo...
Come abbiamo reso tutto intorno a noi chiaro, libero e semplice!
Come abbiamo saputo dare a noi stessi un libero salvacondotto per ogni superficialità ed al nostro pensiero una divina brama di capricciosi salti e paralogismi! Come abbiamo saputo fin da principio conservarci la nostra ignoranza per godere di una libertà a stento concepibile(...).
E soltanto su queste basi di ignoranza, oramai salde e granitiche, ha potuto levarsi sino ad oggi la nostra scienza!

Friederich Nietzsche,
"Al di là del Bene e del Male".


Non mi si vorrà tacciare di eccessivo "spirito polemico" se confesso che l'articolo di P.C., "Abduction: una nuova sindrome neuropsichiatrica?", mi ha lasciato sconcertato... Meglio ancora direi, sgomento!
In sintesi, la "sorpresa" in questione, eufemisticamente parlando, emerge dalla constatazione che con tale disamina l'intricato problema dei "rapimenti" viene affrontato da una prospettiva prettamente scettica, proponendo in termini alquanto acritici tesi di noti accademici, di norma "di casa" su pubblicazioni come "Scienza e Paranormale" del CICAP et similia.
Poco importa se il testo sia stato inserito fra altri due articoli di tutt'altro orientamento e formalmente steso, come lo è, al condizionale; e così pure se un punto interrogativo ne sigli il titolo, quando, a conferma della sopracitata impostazione, non una sola parola è dedicata alle ricerche dei veri, e storici, "addetti ai lavori", i Mack, gli Sprinkle, i Jacobs, gli Hopkins e tanti altri, né al carattere estremamente poliedrico di una casistica, che non è né europea, né statunitense, bensì mondiale.
A chi, come P.C., da anni ci aveva abituati a ricerche e contributi ufologici di considerevole portata e spessore, oltreché (soprattutto) di segno completamente diverso dallo studio in oggetto, dovrebbe almeno apparire scontato il carattere non solo insufficiente, quanto indirettamente fuorviante, di un approccio in chiave "esclusivamente" fisiologica alla fenomenologia complessa ed articolata degli IR4; quale quello di cui egli si fa per l'occasione portatore.
Mi si permetta, da "storico" del fenomeno abduction inserito fra i componenti del CSA o Comitato Studi Abductions del CUN diretto dal Dr. Giuseppe Colaminè e di cui anche P.C. fa parte, un breve excursus storico: come nel Medioevo e nell'Età Moderna la Chiesa ricorreva all'alibi del diavolo ed alle presunte sue nefaste influenze, per giustificare ufficialmente la necessità del proprio apparato inquisitoriale, così dal XIX secolo in poi, il Positivismo ed i suoi successivi epigoni hanno preteso di spiegare le manifestazioni dell'intera sfera umana come il portato di particolari reazioni biochimiche del sistema nervoso centrale o di caratteristiche genetiche "predefinite" dell'individuo: l'artista, per esempio, sarebbe tale perché disporrebbe di un patrimonio enzimatico di un certo tipo, oppure di un corredo cromosomico diverso dalla norma.
Nulla di più falso e ridicolmente riduttivo!
E nel caso della Chiesa ed in quello della tanto decantata Scienza parolona di cui tanti sono soliti riempirsi la bocca, ritenendo puerilmente in tal modo di innalzarsi di una spanna al di sopra dei propri interlocutori, abbiamo a che fare con pure e semplici "ideologie", nell'accezione "hegeliana" del termine: sistemi di idee e di mentalità vigenti in una società in un determinato periodo storico, di volta in volta presentate in termini assoluti, vale a dire come il massimo concepimento dell'epoca in oggetto, destinato ad essere tramandato nella sua integrità alle generazioni future.
È stato così tanto per il Liberismo, che per il Socialismo e così pure per il Fascismo ed è così ancora oggi per chi vorrebbe riporre fiducia incondizionata in una scienza così palesemente vincolata ad interessi di ordine politico economico, presentandola come una sorta di "demiurgo del reale", per dirla con il filosofo di Stato prussiano: un sistema indiscutibile di verifica di quanto ci circonda, unico possibile artefice delle nostre conoscenze.
Nossignori! Da una simile scienza, totalitaria e chiusa a riccio in se stessa, quanto retrogada ed antidemocratica, non potranno mai venire le nostre agognate risposte al mistero UFO, né a quella gamma di fenomeni estremamente particolari, come le "Extra Sensorial Perceptions" che, analogamente a quest'ultimo, rifiutano di farsi imprigionare nei nostri preconcetti o di farsi riprodurre a nostro arbitrio. Ed anche questo l'amico P.C., dovrebbe saperlo bene...
Ma veniamo al dunque.
Il marchio "ideologico" del pezzo emerge già dall'esordio: il fenomeno abduction sarebbe una novità emersa fra gli anni 80 ed i '90, che avrebbe preso a dilagare di pari passo con un aumento dell'interesse da parte dei mas media nei confronti di questa problematica.
Qui facendo propria la famosa ipotesi sociopsicologica, tanto cara ai monneristi nostrani, l'Autore sembra confondere l'effetto con la causa: come se uno, due o tre talk show, espressamente dedicati al tema in questione o l'uscita di qualche film fantascientifico, avessero il potere di suggestionare ad arte persone di una qualsiasi estrazione nel contesto di una data società.
Se si pensa a quale impianto propagandistico, a quale martellamento mediatico devono ricorrere gli stati per mobilitare la pubblica opinione interna, in occasione di crisi internazionali o peggio ancora di minaccia conclamata al proprio territorio.
Dai missili a Cuba all'11 settembre gli esempi non mancano, certe argomentazioni, feticcio ideologico di certi "ifologi" torinesi, fanno veramente ridere.
Proseguendo, la prima domanda che viene da porsi riguardo agli studi di A. Persinger, che a detta dell'Autore convaliderebbero l'analogia "fra ricordi prescolastici di abusi sessuali" e postumi da abduction, è come diamine si possano anteporre ad una casistica, che definire sconfinata è poco, delle pseudo risultanze su di un gruppo di sei, numero-sei, soggetti/cavia, quali quelli di cui lo scienziato canadese si è servito ai fini della propria ricerca, quando nulla conosciamo né sul conto dei soggetti in questione, né sulla liceità con la quale i medesimi siano stati al tal scopo selezionati.
Un altro aspetto che le ricerche di Persinger evidenzierebbero è il rapporto fra "anomalie fronto temporali destre" e indice di "suggestionabilità del soggetto", concetto che l'Autore anticipa già in apertura, asserendo che i soggetti con "preesistente anomalia strutturale e funzionale in determinate aree cerebrali, finiscono per confondere fantasie e desideri subconsci per ricordi reali e per autoconvincersi di avere realmente vissuto esperienze di questo tipo"...
Di qui a dichiarare i rapiti dei "cerebrolesi", il passo non mi pare molto lungo. E ciò sarebbe inaccettabile.
Questo volere individuare per forza un denominatore comune in coloro che vivono esperienze di contatto alieno, chiamando in causa anomalie o singolarità a livello organico pare quasi una rivalutazione delle argomentazioni di un Lombroso, versione 1902, secondo le quali le persone con determinate caratteristiche anatomico fisioniomiche, dovevano essere portatrici di ben specifici tratti a livello comportamentale: i soggetti con tendenze criminali per esempio dovevano a suo dire avere cranio schiacciato, fronte bassa e ciglia pronunciate ed essere di corporatura tarchiata.
Ho sempre pensato che simili discorsi fossero oramai articoli da museo: evidentemente, però, così non è...
Il prosieguo del "pezzo", prendendo spunto dagli studi di altri cattedratici, A.L. Patry e L.G. Pellettier, batte ulteriormente sul tema dell'influsso dei media e sui meccanismi sociopsicologici che presiederebbero alla creazione di "false memorie" in rapporto ad "eventi che, probabilmente non si sono mai verificati", per ribadire come alla base delle cosiddette "credenze ufologiche" vi siano fattori di ordine sociale ben più che esperienze personali.
Dulcis in fundo, tanto per onorare il titolo dell'articolo, quella "suggestionabilità ipnotica", retroterra ideale per l'insorgenza delle false memorie in questione, sarebbe a sua volta tipico indizio di uno stato psichico alterato del soggetto...

Tempi nuovi, vecchi alibi
Per fare una prima sintesi dei contenuti sinora trattati, il tutto pare volere proporre una sorta di cartella clinica del rapito, data da traumi da abusi sessuali, incredibili suggestioni indotte dai media, stati patologico allucinatori, distorsioni mnemoniche e via dicendo, a giustificazione di narrazioni reputate esplicitamente prive di alcun riscontro oggettivo.
In realtà, tralasciando i discorsi "lombrosiani" dall'Autore rivalutati dopo oltre un secolo, gli studi dei vari Persinger & Co, non è che costituiscano granché di nuovo.
Le prime tesi revisioniste si erano infatti già affacciate sul finire degli anni '70, con il progressivo diffondersi delle notizie relative ai casi di abduction. Il trend più in voga in Europa parlava di sintomi allucinatori assimilabili ad esperienze psichedeliche da LSD, prendendo in considerazione quel centro del cervello noto come "focus ceruleus", la cui stimolazione, per vie ignote, innescherebbe nel soggetto situazioni da "sogno ad occhi aperti": come tali pure sensazioni, per nulla riconducibili ad esperienze effettivamente vissute.
Oltre oceano invece salirono alla ribalta gli studi del ricercatore Alvin H. Lawson, demistificatore della legittimità dell'ipnosi regressiva in relazione ai casi di abduction. Secondo Lawson i rapimenti UFO non dovevano essere ascritti all'intervento di entità extraterrestri o comunque a fattori esogeni al soggetto, in quanto costituivano il riaffiorare, dai meandri occulti della mente, di memorie legate al trauma da nascita. In particolare egli sosteneva che il tipico "film" di un sequestro UFO, dato dal passaggio del soggetto dapprima lungo tunnel oscuri, poi in ambienti fortemente luminosi, con le strane procedure mediche che lì avrebbero luogo, in presenza di piccoli esseri macrocefali, ripercorresse sin troppo evidentemente il processo del parto, dato dall'uscita del feto dall'utero materno, sotto le luci della sala clinica, con gli ostetrici che lo prelevano, lo esaminano e lo collocano accanto ad altri nascituri che come lui hanno aspetto esile, sono calvi e presentano il cranio più sviluppato rispetto al resto del corpo.
Il tutto era quindi da ricondurre a ricordi ancestrali ritenuti per lungo tempo nel subconscio del soggetto, che più tardi venivano restituiti alla sua coscienza sotto forma di confusi flashback.
Tale chiave di lettura, malgrado non fosse assolutamente in grado di spiegare come un sistema neurologico primitivo, in parte senza il supporto della vista, potesse recepire e conservare le immagini della nascita, fu accolta come plausibile, in quanto rimuoveva la prospettiva assurda, cioè scomoda, di entità extraterrestri che interferirebbero a proprio arbitrio, per motivi del tutto ignoti, con il corso della nostra esistenza.
Il rapimento alieno doveva essere confinato a livello meramente soggettivo o al massimo interpretato in termini socio antropologici come decodificazione di determinati input, caratterizzanti l'immaginario collettivo nella società del Global Village.
Fu così che casi clamorosi come quello del metronotte genovese Zanfretta vennero farsescamente spiegati con archetipi mostruosi, che sarebbero stati immagazzinati a lungo nel subconscio del protagonista, sin da quando questi era ancora bambino, probabilmente a seguito della visione di un film come "Il Mostro della Laguna Nerà", per poi affiorare come falsi ricordi di un evento mai verificatosi. Ma è tutto opinabile.

La parola all'esperto
Vediamo quindi come fra ieri ed oggi nulla sia cambiato nel contesto di quelle funanmboliche spiegazioni che di volta in volta vengono tirate in ballo al fine di esorcizzare lo scomodo fenomeno e le sue vittime, presentando queste ultime alla stregua di soggetti "allucinati". Come se costoro in sede di ipnoregressione si limitassero a recitare una qualsiasi storiella che a suo tempo era loro rimasta impressa a livello inconscio, o cercassero addirittura di venire incontro alle pretese sensazionalistiche di chi li esamina.
No, così non è! E questo rappresenta un altro punto circa il quale l'Autore della disamina sorvola del tutto.
Leggiamo cosa riferisce John Mack nel suo "Abduction":
"La pretesa secondo la quale il rapito cerchi di compiacere l'ipnotista durante la propria regressione, inventando di sana pianta una storia fantastica, omette di considerare quanto in realtà siano profondamente turbanti le esperienze di abduction e quanta resistenza il soggetto cerchi di opporre al riemergere dei ricordi dal proprio profondo... I fautori della controversa ipotesi delle false memorie dovrebbero seriamente tenere in considerazione ciò. 1"
Quello che Mack rileva, va nella direzione diametralmente opposta alle tesi sulla suggestionabilità ipnotica difese nell'articolo di P.C., anche perché la paura che emerge con la rievocazione di un'esperienza di abduction è un qualcosa di assolutamente atipico rispetto ad altri possibili ordinari eventi tragici della vita del soggetto, raggiungendo punte di estrema drammaticità, che a fatica l'analista cercherà di controllare:
"I rapiti sono spesso oggetto di procedure altamente intrusive... a mezzo di strumenti che vengono inseriti nel loro corpo... Le più frequenti di queste riguardano il sistema riproduttivo dell'uomo e della donna con conseguente prelievo di materiale organico... Inutile sottolineare quanto ciò sarà disturbante per il soggetto, nel momento in cui egli per la prima volta riporterà alla propria coscienza il ricordo di tali eventi. 2"
Un altro aspetto importante della fenomenologia abduction completamente ignorato dal riduzionismo accademico, e sul quale Mack invece con attenzione si sofferma, è quello dato dai riscontri fisici a latere di detti eventi: cicatrici, marchi molto strani e quant'altro, impressi sui corpi dei soggetti, che collimano con i ricordi delle procedure subite. Ma che dire soprattutto di quei frequenti casi nei quali le donne reduci da un'abduction, dapprima si scoprono incinte, per poi constatare la scomparsa di tale stato, a seguito di un altro incontro con gli alieni? Che dire di quegli strani effetti di interferenza o dei malfunzionamenti indotti su apparecchiature elettriche od elettromagnetiche, posti spesso in essere dai rapiti? Che dire infine dei casi di "UFO Healings", le inesplicabili guarigioni verificatesi a seguito di incontri ravvicinati del III e del IV tipo, di cui in non poche occasioni veniamo a sapere?
Prendiamo solo il caso straordinario della casalinga americana Dianne Dube, che era nata con un difetto congenito al cuore, dato da una malformazione al ventricolo destro: una notte quando Dianne aveva dodici anni, uno strano essere androgino comparve misteriosamente nella sua camera da letto, le mise una mano sul petto, facendole avvertire una certa pressione; quando il giorno dopo la ragazza si recò in ospedale per il ciclo di cure che da sempre portava avanti, si sentì dire che il suo cuore era miracolosamente tornato di forma normale e che pertanto da quel momento in poi lei non aveva più bisogno di effettuare alcuna terapia.
A quale forma di "suggestione" vogliamo ricondurre un fenomeno del genere?

Le succursali della "Spectre"
L'unico aspetto concreto che P.C. pare sia disposto a concedere a questa gamma di esperienze, a suo dire "in gran parte soggettive", prodotte "dalla mente creativa di soggetti altamente suggestionabili" da falsi ricordi (!) è quello che ricondurrebbe le medesime ad "operazioni ultraclassificate di matrice militare/intelligence"
A tal riguardo egli cita il fantomatico programma MKULTRA, che fu in effetti avviato nel '53 dall'allora direttore della CIA, Dulles, a fini del progetto del Mind Control, e per il quale si sarebbe fatto ricorso a rudimentali impianti sperimentati su cavie umane.
Da ciò a configurare lo scenario delineato in seguito da Helmut e Marion Lammer circa le controverse Milabs (MILitary ABductions) il passo è breve.
Premesso che non esiste prova alcuna di attinenza fra un simile progetto e la fenomenologia abduction, va fatto notare che uno stato, come la potenza nordamericana degli anni '50, che decide di varare una simile operazione, di cavie potenziali sa di disporne a iosa: esse vanno dall'enorme parco offerto dal proprio durissimo sistema penitenziario, ai tanti sconosciuti reietti che vivono ai margini delle sue metropoli. È semplicemente puerile pensare che ai fini di tale programma, la più grande agenzia spionistica del mondo si sia avvalsa di sceneggiate, stile la disneyana Banda Bassotti, condotte ai danni della casalinga del Minnesota o del boscaiolo dell'Arizona, con i propri agenti travestiti da "abduttori" alieni.
In secondo luogo, dato che la prima coppia di rapimenti da UFO noti come tali ebbe luogo non negli USA, ma in Iran e Italia nel 1954, dovremmo pensare ad un'organizzazione in grado di operare a nord, come a sud, ad est come ad ovest del pianeta, indifferentemente dai confini geopolitici dei vari Stati e soprattutto alla faccia di quella suddivisione del mondo in due sfere di influenza contrapposte, che ha imperato dal 1945 sino alla fine degli anni '80.
Gli "addotti", infatti, c'erano ieri e ci sono oggi anche nella Santa Madre Russia. Magari una sorta della famosa "Spectre", descritta in quel serial avventuroso dei film di 007 James Bond, al cui comando era il terribile "Dr. No", personaggio dall'aspetto del criminale di guerra nazista, che era però solito esibire una casacca stile rivoluzione culturale cinese, con le ghette coloniali ai piedi...
Parrebbe dunque che non pochi seppur validi "ufologi scientifici" nostrani siano ben più disposti a farsi "suggestionare" da scenari suggeriti da alquanto fumose storie di questo tipo evocati online da siti quali il Mind Control Forum o dai fumetti di Nick Carter, o Martin Mystere, piuttosto che sottoscrivere coerentemente l'ipotesi di una regia extraterrestre a monte della vastissima casistica dei sequestri UFO.
Beninteso, il CSA del CUN è aperto a tutto nella massima obiettività e non ha, né deve avere, posizioni preconcette, da cui la sua forza. Ma i discorsi parziali restano poco produttivi...

[align=right]Note:
1. John Mack, "Abduction", Simon Schuster, pag. 25.
2. Ibidem, pag. 39.
[/align]


Ultima modifica di Bastion il 07/03/2011, 08:50, modificato 1 volta in totale.

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RETROSCENA MITOLOGICI DEL FENOMENO ABDUCTION



di Enrico Baccarini
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 54 del Dicembre 2004/Gennaio 2005


"Finché rimaniamo generici chiunque può imitarci, mentre il nostro particolare non può imitarlo nessuno; perché? Perché gli altri non lo hanno vissuto".
Goethe (1749 -1832)


Sono passati ormai oltre 57 anni da quando il fenomeno ufologico si manifestò pubblicamente di fronte agli occhi esterrefatti dei media mondiali.
Il superamento del millennio ha lasciato studiosi e scettici di fronte alle stesse domande che si ponevano alla fine degli anni '40. Le nostre coscienze, la nostra tecnologia ed anche la rappresentazione che abbiamo di questo fenomeno sono però cambiate nel corso del tempo, quasi come se affianco alla nostra evoluzione se ne fosse palesata un'altra interiore, più celata, che ci ha permesso di prendere sempre più coscienza di un fenomeno fino ad allora ignorato. Sì, perché ormai sappiamo che il fenomeno ufologico non è patrimonio unico del XX secolo, e l'enorme mole di studi compiuti in questi sei decenni ha permesso di riacquisire e riosservare, in chiave critica, eventi legati al nostro passato evidenziando in molti casi palesi rassomiglianze, se non uguaglianze, con il fenomeno moderno.
Se sei decenni di analisi ed avvistamenti ci hanno posti davanti a tante domande e a poche risposte, e hanno suscitato malumori creando fazioni opposte, atteggiamento questo tipico di ogni ambito in cui si impegna il genere umano, un fatto sembra però oggi essere incontrovertibile: quello che il fenomeno UFO esiste e persiste, ma soprattutto non è frutto della nostra immaginazione.
L'aspetto centrale e fondante su cui non siamo riusciti ad addivenire ad una soluzione è la sua natura, o le sue molteplici origini, e le chiavi che potrebbero spiegare una presenza così massiva ed estesa nel tempo (probabilmente in un arco di quasi e forse oltre due millenni); dati che sembrano ancora sfuggirci.
Se la soluzione sembra ancora distante, ed il contatto ancora impalpabile, la certezza che quasi sessant'anni di studi non siano riusciti a demistificare ed inficiare il fenomeno dovrebbero essere però sicuro sintomo del fatto che realmente qualcosa di anomalo interagisce con il nostro pianeta.
Questo per acquietare il buon cuore di coloro che definendosi "scettici" hanno ad oggi cercato in ogni modo di razionalizzare e spiegare la natura stessa di queste manifestazioni.
La ricerca ufologica non è una scienza, né un dogma di fede in cui accettare ad occhi chiusi ogni pretesa verità, atteggiamento in cui purtroppo però diversi personaggi sembrano rispecchiarsi. La ricerca ufologica è uno studio multidisciplinare, eclettico, eterogeneo e composito, una sorta di operazione di retroingegneria che dovrebbe permetterci di acquisire dati ed informazioni attraverso le osservazioni e le testimonianze dei soggetti che se ne sono detti testimoni e vittime.

I prodromi
L'aspetto mitologico del fenomeno abduction, che non implica unicamente e necessariamente una matrice fantastica alla sua origine bensì verosimilmente la traslitterazione di un avvenimento in termini e linguaggio propri della cultura o dell'individuo che lo vissero, sono stati sovente tralasciati dalla moderna ricerca del settore.
La Parola "mito" dal greco "mithos", possiede come significato primitivo la valenza di narrazione, discorso, riferendosi appunto alla trasposizione di eventi che erano occorsi e che erano stati successivamente riportati oralmente e poi per iscritto.
Solo in seguito il significato verrà modificato ed arricchito attribuendogli una tipologizzazione di stampo narrativo-fantastico ed identificando ed inserendo al suo interno racconti che avevano come protagonisti eroi, dei e Creature mitiche.
Questo nostro testo vorrebbe proprio gettare le basi per il recupero e per una nuova comprensione di suddette tradizioni per riosservarle e ristudiarle alla luce del fenomeno ufologico. Si tratta di un compito estremamente arduo che prima di noi ha coinvolto decine di studiosi in tutto il mondo e che nei decenni sembra avere prodotto interessanti chiarimenti su determinati eventi del nostro passato.
Se da una parte in epoca romana un Giulio Ossequente, nel suo "Il libro dei Prodigi", ci parla testualmente di "Clypei Ardentes" e di travi infuocate che solcavano i cieli dell'antica Roma, lasciandoci pochi dubbi sull'interpretazione di tali manifestazioni, è oltremodo più difficile rileggere sotto la stessa chiave tradizioni antiche in cui non sono presenti evidenti riferimenti ai meravigliosi prodigi cui l'uomo era stato fatto partecipe.
Si potrà parlare anche di spiegazioni eziologiche, o di riadattamento di tali fatti all'interno di un'ottica ufologica, ma non possiamo né dobbiamo "mettere la testa sotto la sabbia" e non considerare quelli che possibilmente furono avvistamenti e contatti "ante litteram" con un fenomeno che si è reso manifesto, o di cui noi uomini abbiamo voluto prendere realmente coscienza, solo dal 1947 in poi.
Gettando le basi per la nostra analisi "mitologica" del fenomeno Abduction non possiamo non iniziare da uno dei più importanti testi dell'umanità, il testo cardine per alcune tra le più importanti religioni moderne, il Vecchio Testamento.
Attraverso una rilettura critica della Bibbia molti studiosi si sono trovati negli ultimi decenni davanti a quelle che potevano essere, o sembrare, descrizioni di eventi ufologici e contatti avvenuti nel passato più remoto dell'uomo. Eventi che pur se inseriti all'interno di un contesto religioso e dogmatico disponevano di notevoli similitudini con il fenomeno che studiamo.
Nel testo biblico ci viene narrata la mistica ascesa al cielo del profeta Ezechiele 1 collocando l'evento in un passato talmente remoto su cui non ci è possibile avere riferimenti precisi. La moderna ricerca sul tema ha identificato in tale narrazione la testimonianza ante litteram di un possibile caso ufologico.
Ciò che fu narrato nel Libro di Ezechiele non si riferisce unicamente alla presunta manifestazione del "logos", l'essere divino, avvenuta per tramite di un carro luminoso disceso fino a Terra, ma soprattutto ci troviamo davanti ad un "contatto ravvicinato" con strane entità che sembrano governare tale struttura ed interagire con il profeta biblico.
L'Antico Testamento ci descrive tale manifestazione divina in modo assai ambiguo, e le raffigurazioni classiche ci presentano sovente Dio, seduto su un trono di luce ed attorniato da angeli e cherubini, tutte rappresentazioni che sono però solo "interpretazioni" successive di ciò che Ezechiele poté effettivamente osservare.
La moderna ricerca ufologica ci potrebbe altresì indicare in tale descrizione un possibile caso di incontro ravvicinato (del tipo IR3 e IR4) con entità aliene. Spiegazione eziologica o no che possa sembrare, ciò che viene narrato in questo antico testo risulta essere simile, se non speculare, a quanto narrato oggi dai soggetti presunti addotti, ovvero filtrato da una cultura, quella semitica del tempo, che non poteva che associare tale apparizione che aduna manifestazione divina, anche se la sua reale natura fosse stata ben diversa. Ezechiele non poteva altrimenti interpretare ciò che vide, e il suo contesto sociale, culturale e storico potevano unicamente condurlo a ritenere che ciò di cui era stato testimone fosse la presenza divina sulla Terra. Il tutto, ovviamente, ritenendo che il fatto sia avvenuto realmente.
Di notevole interesse è inoltre la descrizione dei successivi eventi occorsi al profeta a seguito di tale "visione". Fu condotto su di una remota montagna in un luogo imprecisato ove si ritrovò cosciente ma in totale stato confusionale. Casi del genere non sono ignoti al mondo della psicologia o della psichiatria che, dal loro punto di vista, hanno in diverse occasioni affrontato il tema del misticismo associato a manifestazioni oggettive anomale e alla successiva ricaduta che un evento "particolare" poteva avere sulla mente di determinati individui.
Un soggetto con forti predisposizioni al misticismo può facilmente interpretare un determinato fenomeno, che appunto potremmo definire anomalo cioè al di fuori di qualsiasi schema o convenzione normale, come frutto di un messaggio divino o di una diretta manifestazione dell'Essere supremo 2.
Questi casi sono collocabili, e collocati, all'interno del variegato mondo delle patologie mentali e quindi prodotto e cagione di disturbi cognitivi o neurologici. Ma se un individuo totalmente normale, con nessuna nozione scientifica e tecnologica e ancor più collocato in un contesto storico estremamente distante dal nostro fosse venuto a contatto o avesse interagito con qualcosa di assolutamente sconosciuto e anomalo, come avrebbe potuto reagire?
Verosimilmente rileggendo il tutto attraverso le proprie nozioni, la propria cultura e le proprie possibilità interpretative, possibilmente anche in chiave religiosa. Ezechiele potrebbe essere stato effettivamente testimone e vittima di qualcosa di ben tangibile ma allo stesso tempo di difficile interpretazione per il suo contesto storico e sociale, che poi sarebbe stato inevitabilmente reinterpretato attraverso la sua "forma mentis" e la sua formazione.
Un salto temporale di oltre due millenni ci porta in un altro periodo storico estremamente interessante, ed altrettanto ricco di manifestazioni nomale, un periodo in cui le stesse manifestazioni sembreranno essere rappresentate nella loro accezione più negativa e più "maligna".
Nel Medio Evo saranno proprio le strane ed inquietanti apparizioni di creature come gli "incubi" e i "succubi" a disturbare il sonno di ignari esseri umani.
Esseri dalle fattezze antropomorfe, bassi e macrocefali, gli "incubi" ed i "succubi", narrano le leggende, erano "esseri demoniaci" che entravano nelle camere da letto di uomini e donne per accoppiarsi con loro o per sottoporli ad altrettanto enigmatiche attività. Patrimonio principalmente della "letteratura" del nord Europa, questi esseri sembravano essere in grado di rendere totalmente incapaci di controllare la propria volontà coloro che ne erano vittime, palesando allo stesso tempo atteggiamenti che sono oggi riscontrabili all'interno della letteratura sulle abduction.
Il contesto socioculturale e religioso medioevale impose un certo "riserbo" su tali esperienze, oniriche o meno che debbano essere considerate, soprattutto per motivazioni che potevano addurre e portare ad accuse di stregoneria e di interazioni con il Maligno.
Un mito come quello appena presentato lascia ovviamente pochi stralci interpretativi se non quelli che la mitografia stessa può presentarci ma se noi, come abbiamo appena detto, raffrontiamo tali narrazioni con le più recenti testimonianze di rapimento alieno vedremo nascere subito il dubbio se almeno in parte tali leggende non possano effettivamente aver preso spunto da ben più tangibili esperienze.
Eziologia a parte, i resoconti testimoniali costituiscono un dato di fatto e documenti su cui poter esperire le proprie indagini.
L'impressionante similarità che è rinvenibile a secoli di distanza può almeno palesarci il dubbio che una fenomenologia attigua si sia perpetuata nel corso dei secoli, un fenomeno che noi oggi identifichiamo con le abduction e che come nel caso di Ezechiele fu interpretato e filtrato da una cultura, quella medievale, che vide non più in Dio ma nel Maligno le manifestazioni di ciò che razionalmente non sapeva, né poteva, spiegarsi.

Da Vallée al folclore ufologico
Tra coloro che negli ultimi decenni di ufologia si sono distinti maggiormente per gli studi compiuti nei campi mitologici e folclorici del fenomeno UFO possiamo indicare sicuramente il noto studioso di origine francese Jacques Vallée, fisico ed esperto informatico.
Vallée ha legato il proprio nome all'ufologia speculativa negli anni '60, '70 e '80 ma anche a quella sul campo attraverso numerosissime indagini compiute "in situ" per comprendere l'origine del fenomeno stesso.
Assieme a studiosi come Thomas Ballard e Peter Rojcewicz 3, Vallee ha cercato di rilevare e localizzare temi rilevanti presenti nel folclore medievale, e nei secoli successivi, che potessero confutare o attestare una sorta di linea storica ininterrotta, un "continuum", riferito al fenomeno abduction.
Lo studioso francese ha studiato centinaia di leggende e miti specifici presenti in tutte le culture del pianeta rinvenendo dati veramente eccezionali.
Tra le più interessanti scoperte effettuate si spazia da resoconti di avvistamenti di strani oggetti nei cieli, campo di studi in cui oggi è principe la paleoastronautica (un tempo si suggerì di definirla "clipeologia"), ad esperienze che, come abbiamo sottolineato precedentemente, si collocano all'interno di scenari estremamente coerenti con gli attuali rapimenti alieni.
Un esempio illuminante del materiale rinvenuto da Vallée lo possiamo trovare nel manoscritto autografo dell'arcivescovo di Lione Agobardo 4, datato 816 d.C., che prese posizione contro "marinai celesti" che infestavano i cieli della sua città sbarcando dalle nubi e saccheggiando frutteti e campi di frumento.
Addirittura lo stesso Agobardo avrebbe salvato la vita a quattro persone sequestrate e poi rilasciate da questi. celesti "Silfi", indicati come colpevoli di avere rovinato i raccolti nei campi della zona: guarda caso, lo stesso fenomeno oggi indotto dall'attuale fenomeno dei "crop circles" 5.
Quale migliore rappresentazione di un presunto rapimento e di contatti con un'altra civiltà?
Lo stesso Agobardo, poi diventato Santo, nella stessa opera raccontò di come nell'VIII secolo il famoso cabalista Zedechia, sotto il regno di Pipino, avesse sostenuto che tutti gli elementi fossero abitati da esseri celesti definiti "Silfi" e di come lui stesso avesse chiesto loro di mostrarsi alle folle. Quando tale richiesta venne accontentata - i documenti recitano cosi - furono visti nei cieli prodigi e manifestazioni incredibili attraverso cui, per mezzo di "vascelli mirabili", i "Silfi" si palesarono.
La cronaca continua affermando di come tali "manifestazioni pubbliche" avessero impaurito e destabilizzato le folle al punto tale da far imporre a Carlo Magno, e poi a Ludovico il Bonario, ammende a tutti i supposti "tiranni dell'aria" 6. Le ammende non servirono ed i Silfi continuarono a manifestarsi nei cieli e alla gente, addirittura iniziando a rapire persone. Quando però alcuni di questi esseri scesero al suolo con i loro "vascelli" la gente, esasperata a dismisura, catturò diversi tra loro e li portò al rogo o li fece annegare.
Cronache, miti o leggende che siano queste narrazioni possiedono tutti i crismi della moderna letteratura ufologica e ci chiediamo come sia stato possibile inventarsi di sana pianta dati così dettagliati da somigliare in toto alle attuali testimonianze.
Altri autori 7 che hanno analizzato questi testi sono giunti a conclusioni simili alle nostre identificando chiare matrici ufologiche alla base delle suddette narrazioni. Ma i dati oggi in nostro possesso non si fermano a quanto detto fino ad ora anzi, come nel caso della mistica esperienza del profeta Ezechiele, possiamo risalire il nostro filo di Arianna ancora più addietro fino ad arrivare all'antica Grecia o al popolo ebraico.
Gli ebrei furono soliti infatti chiamare gli esseri che erano tra gli angeli e gli uomini "Sadaim", mentre i greci (utilizzando lo stesso vocabolo greco ma aggiungendo alcune lettere) li conobbero come "Daimonias", demoni.
Come non ricordare poi i Nephilim dell'antico testamento, scesi sulla Terra e accoppiatisi con le donne del nostro pianeta?
Per gli antichi filosofi questi "demoni" si spostavano nell'aria nei modi più incredibili.
Paracelso riteneva che questi misteriosi esseri che solcavano i cieli e si manifestavano a terra sui loro carri o vascelli fossero reali e non frutto delle paure umane.
Unanimemente Plutarco riteneva che tali esseri, che definì "elementaria", fossero una via di mezzo tra esseri mortali ed esseri immortali 8.
La cultura islamica ha l'equivalente di tutto questo nei "Jinn" (Geni).
Diversi storici della scienza hanno ipotizzato che tra gli elementi che avrebbero potuto condurre alla possibile creazione o alla proliferazione di queste idee ci potesse essere la difficile transizione che l'uomo ha sempre subito nei confronti della religione, una transizione che imponeva di credere in esseri superiori come gli angeli o i demoni, ma non in altri esseri che potevano manifestarsi o interagire con gli uomini.
Riteniamo che se tale spiegazione può essere al massimo delucidativa per alcuni casi non possa, né riesca, a coprire in toto quanto le cronache antiche ci hanno tramandato fino ad oggi a maggior ragione se raffrontato con l'attuale letteratura ufologica.
Il sociologo americano Edward Tiryakian, della Duke University, nota gli importanti mutamenti che possono avvenire rispetto ad una stessa grammatica su simboli e concetti affermando: "...il prete tenderà a vedere la realtà invisibile in termini di forze personali (ad esempio bene e male o Dio e Satana) attraverso ciò che lui ritiene sia parte del rituale prescritto. Lo scienziato tenderà a vedere la stessa realtà in termini di forze impersonali come la gravitazione, i raggi, l'energia atomica attenendosi a ciò che ritiene oggettivo e sperimentale. Il mago vedrà invece la realtà invisibile sia nei termini personali del prete che in quelli impersonali dello scienziato." 9
Quanto detto per affermare che differenti impostazioni mentali, differenti "culture" e differenti approcci possono alterare il significato ed il significante stesso dei termini o dei fatti che però, nella loro pura realtà, rimangono totalmente limpidi ed inalterabili.
I maghi un tempo e gli scienziati oggi sono stati forse i primi a cercare di mettere ordine e di comprendere le vere matrici dietro a quelle "forze invisibili" oggetto di questo nostro testo. Attraverso percorsi diversi e con conclusioni contrastanti, entrambe le categorie hanno cercato di rispondere ad alcuni enigmi storici degli uomini.
Lo stesso Vallée ha cercato di sollevare il velo che cottraddistinse il nostro passato alla ricerca di tali forze invisibili.
Dopo le estensive e maniacali ricerche condotte nel folclore medievale e nella moderna casistica ufologica sempre Vallée ha ritenuto che qualcosa di realmente fisico sottintendesse tali tematiche e narrazioni. Pur attestandone la realtà l'unica conclusione cui questo autore giunge è che sempre un muro si ergerà davanti ai nostri studi e alla nostra comprensione, e non sarà mai possibile in effetti (soprattutto per ciò che riguarda il nostro passato) separare l'osservazione ed il fenomeno reale dall'interpretazione emozionale ed il vero collegamento tra fenomeni e fatti inusuali dalle alterazioni operate in conseguenza di questi dalla coscienza e dall'intelletto umano. 10
Prima quindi di considerare il fenomeno abduction come "frutto dei disturbi dei nostri tempo", o come mero "prodotto del bombardamento mediatico" moderno consiglieremo a tutti coloro che si affacciano a tale fenomeno, o che se ne dicono scettici, di farlo con mente aperta e scevra da giudizi, ma allo stesso tempo osservando realmente il fenomeno e studiandolo nelle sue molteplici manifestazioni, ieri come oggi.

[align=right]Bibliografia:
- Roberto Pinotti - "Angeli, Dei, Astronavi" - Oscar Mondadori, 1991.
- Alfredo Lissoni - "UFO, i Dossier del Vaticano" - MIR Edizioni 2002.
- Jacques Vallee - "Passport to Magonia, from Folklore to Flying Saucer" - Henry Regnery Company, Chicago 1969.
- "Il Conte di Gabalis, ovvero il primo rapimento documentato della storia", articolo di Giorgio Pattera.
- "Contra insulam vulgi opinionem de grandine et tonitruis" - Agobardo, redatto attorno all'840 d.C.
- "Le Comte de Gabalis, Entretiens sur les sciences secrétes" (Il Conte di Gabalis, ovvero conversazioni sulle Scienze Segrete), redatt dall'abate Nicolas Pierre Henry Montfaucon de Villars, nel 1670.
- Thomas Ballard, Indiana University - "Mysteries in the Eye of the Beholder: UFOs and Their Correlates as a Folkloric Theme Past and Present", 1982.
- Peter Rojcewicz, University of Pennsylvania - "The Boundaries of Orthydoxy: A Folkloric Look at the UFO Phenomenon", 1984.
- Edward A. Tiryakian - "On the Margin of the Visible" - New York, John Wiley and Sons, 1974.
- James Hillman - "La vana fuga degli Dei" - Adelphi, 2003.

Note:
1. La Bibbia, Libro di Ezechiele, Cap.1, 4-13 - " 4 E vidi un vento tempestoso venire da settentrione: una grande nube e fuoco che si avvolgeva ed emetteva bagliori tutt'intorno. In mezzo a esso, qualcosa splendeva come l'elettro. 5 Al suo centro apparve la sagoma di quattro esseri viventi; questo il loro aspetto: avevano sembianza umana. 6 Ciascuno con quattro fattezze e quattro ali. 7 I loro piedi erano diritti e la pianta dei piedi come quella dei vitello: rilucevano come bronzo terso. 8 Avevano mani di uomo sotto le ali, ai quattro lati; tutti e quattro avevano le proprie fattezze e le proprie ali. 9 Queste si congiungevano l'una con l'altra. Procedendo non si voltavano, ciascuno si muoveva diritto innanzi a sé. 10 Quanto alla somiglianza dei loro aspetti, tutti e quattro avevano fattezze umane, fattezze di leone alla loro destra, fattezze di toro alla loro sinistra e fattezze di aquila. 11 Le ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno ne aveva due che si congiungevano con le altre e due che coprivano i loro corpi. 12 Procedevano ciascuno diritto dinanzi a sé; andavano là dove lo spirito li sospingeva; procedendo non si voltavano. 13 Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti che bruciavano a guisa di fiaccole. Questo fuoco si muoveva tra gli esseri: rifulgeva ed emetteva bagliori. 14 Gli esseri andavano e tornavano come folgore."
2. Cfr. "La vana fuga degli Dei", James Hillman, Adelphi, 2003.
3. Entrambi gli studiosi di mitografìa, Ballard e Rojcewicz, si sono interessati profondamente al fenomeno dei presunti rapimenti alieni. Nel 1982 Bullard ebbe la possibilità di presentare alla Indiana University uno studio dal titolo, "Mysteries in the Eye of the Beholder: UFOs and Their Correlates as a Folkloric Theme Past and Present", mentre nel 1984 Rojcewicz presentò alla University of Pennsylvania uno studio dal titolo: "The Boundaries olOrthydoxy: A Folkloric Look at the UFO Phenomenon". Entrambi i "paper" sono, ad oggi, gli unici lavori seri ed obiettivi che affrontato accademicamente il fenomeno abduction nei suoi aspetti folclorici e mitografici "senza eccessive prese di posizione".
4. Lo stesso Agobardo si rese autore di un libello "Contra insulam vulgi opinionem de grandine et tonitruis", in cui rimproverava severamente i contadini francesi per le loro credenze nei "tempestari", esseri diabolici sollevatori di tempeste e che si credeva provenienti da Magonia, cui si imputava la realizzazione di strane forme e disegni nei campi francesi. La prima attestazione storica, precedente alla stampa inglese del 1678 con il Mowing DeviI (il Diavolo Mietitore), dello Herthfordshire, del fenomeno dei Crop Circles, o agroglifi.
5. Oltre ad Agobardo ce ne dà testimonianza anche l'abate Nicolas Pierre Henry Montfaucon de Villars che, nel 1670, pubblicò il testo "Le Comte de Gabalis, Entretiens sur lei sciences secrétes" (Il Conte di Gabalis, ovvero conversazioni sulle Scienze Segrete), testo che portò alla morte lo stesso autore ad opera di una setta rosacrociana per aver ridicolizzato alcuni arcani del loro credo.
6. Per maggiori informazioni a riguardo consultare: "UFO, i Dossier del Vaticano", Alfredo Lissoni, MIR Edizioni 2002.
7. Vedere in bibliografia i riferimenti all'articolo del Dr. Giorgio Pattera e al testo di Alfredo Lissoni.
8. Cfr. "Altri UFO. Avvistamenti extraterrestri nei paesi islamici e nelle antiche tradizioni", Alfredo Lissoni - Macro Edizioni 2001.
9. "On the Margin of the Visible", Edward A. Tiryakian - New York, John Wiley and Sons, 1974. Questo testo costituisce il primo studio che tenti di compiere una analisi sociologica dei movimenti esoterici moderni e storici.
10. Cfr. Jacques Vallee, "Passport to Magonia, from Folklore to Flying Saucer" - Henry Regnery Company, Chicago 1969.
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Ultima modifica di Bastion il 07/03/2011, 08:50, modificato 1 volta in totale.

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JOHN MACK: L'ULTIMA INTERVISTA



di Paola Harris
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 55 del Febbraio/Marzo 2005


Questa intervista mi è stata rilasciata il 16 novembre 2003 in Italia, a Firenze, dal Dr. John Mack, scomparso tragicamente nel 2004, autore dei libri "Rapiti" e "Passaport to the Cosmos" e professore alla Harvard University.
Si tratta di una intervista ad una persona davvero eccezionale, che delinea in essa il suo approccio alle indagini sul fenomeno dei "rapimenti alieni" e chiarisce i problemi creatigli in sede universitaria. Problemi poi superati a dispetto dell'azione di disturbo del Giurì accademico dell'Università di Harvard, dal confronto con il quale Mack è notoriamente uscito a testa alta dopo le verifiche del suo corretto "modus operandi". Se mi si chiedesse con chi mi sento più in sintonia fra i tanti ricercatori in ufologia del momento, indicherei senza dubbi proprio lui. E In effetti la sua filosofia dice tutto.

P. H.: Dr. Mack, grazie per essere qui. Ci può raccontare un po' della Sua vita?

John Mack: Per prima cosa mi piacerebbe darvi una panoramica sul cosiddetto fenomeno delle "abductions", quindi affrontare il problema rappresentato dai metodi a nostra disposizione per riconoscere quando ci si trovi veramente di fronte a tale strano fenomeno e, infine, vorrei discutere le implicazioni che tale fenomeno e fenomeni consimili implicano per il mondo. Per prima cosa voglio darvi qualche notizia sulla mia formazione e su come sono venuto a contatto con una materia tanto inusuale.
Sono della città di New York , lavoro alla Harvard University a Boston. Sono psichiatra e psicanalista e sono particolarmente interessato alle esperienze fuori dall'ordinario.
Malgrado ciò quando iniziai a sentir parlare di questi casi in cui la gente sosteneva di essere stata portata da strani esseri all'interno di UFO pensai di trovarmi di fronte ad una nuova forma di demenza... Però, dopo aver esaminato una cinquantina di soggetti che, secondo me, erano portatori di una esperienza genuina, mi resi conto che questa questione non aveva nulla a che fare con le malattie mentali. Nel 1994, sicuro di trovarmi su un "terreno solido", pubblicai il mio primo libro "Abductions" (in ed. italiana, "Rapiti", Mondadori, anche in edizione Oscar con prefazione d Roberto Pinotti). Ciò ebbe una grande risonanza sui mass media e venni invitato a diversi talk-shows tra cui Larry King e Oprah Winfrey. Ingenuamente pensavo che tale interesse fosse dovuto all'argomento che riguardava il grande problema degli UFO, invece non mi ero accorto che a loro interessava solo vedere un professore di Harvard che si rendeva ridicolo.
Ero così esaltato dalla scoperta che siamo veramente contattati da strani esseri che pensai che anche i miei colleghi della Scuola di Medicina di Harvard avrebbero condiviso tale entusiasmo.
Purtroppo fui molto ingenuo perché la reazione delle autorità della Scuola di Medicina fu tutt'altro che entusiasta.

P. H.: Come ha saputo che potevano esserci dei problemi?

John Mack: Cominciai a preoccuparmi e pensai che sarebbe stato meglio parlarne personalmente al Decano, visto che appariva chiaro che essi non approvavano il mio lavoro. Invece di ottenere un appuntamento da lui ricevetti una lettera che mi informava che era stata nominata una commissione, di tre persone: questa commissione aveva il compito di determinare dove e quando avessi sbagliato. Si trattava di un passo senza precedenti per una Università che si era sempre vantata di difendere a tutti i costi la libertà accademica. A questo punto vorrei dire a cosa è servita la commissione che è venuta a seguire il mio lavoro per quattordici mesi: il risultato della investigazione condotta nei miei confronti fu una specie di tregua in cui non vinse nessuno e nessuna azione venne intrapresa contro di me ma, semplicemente, fui incoraggiato a proseguire mio lavoro solo se avessi rispettato le regole della Scuola di Medicina, regole che non mi sono mai state comunicate. Voglio porre in risalto ciò che questa investigazione mi ha insegnato e di cosa si è trattato in realtà: per quale motivo il mio lavoro destava tanta preoccupazione nell'Università? Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare un'occhiata generale alla fenomenologia riguardante l'esperienza di contatto con gli UFO e quindi addentrarci in ulteriori campi di ricerca.

P. H.: Quanti casi ha esaminato?

John Mack: Ho esaminato tre-quattrocento persone che hanno avuto questa esperienza sia negli Stati Uniti che in altri paesi e culture. Esiste un fenomeno di base che conosciamo tutti e che consiste nel fatto che una persona viene "contattata": a letto, in casa, in macchina, su un campo da gioco eccetera.
Non sempre viene visto l'UFO, ma sempre viene vista una luce. Posso aggiungere che la questione della luce e dell'energia in essa contenuta, ricorrente in questa fenomenologia, è di estrema :importanza e richiederebbe uno studio a sé.
La persona viene "prelevata" (e qui sorge un problema di linguaggio), anche attraverso un muro o una finestra, per giungere in un luogo chiuso dove hanno luogo certi procedimenti simili a quelli che avete sentito descrivere da un Travis Walton. Per molto tempo, molti anni, soprattutto grazie alla pionieristica ricerca di Budd Hopkins, abbiamo ritenuto che lo scopo principale di ciò fosse la creazione di una nuova razza ibrida, visto che era ricorrente il racconto di prelievi di ovuli nelle donne, di sperma negli uomini e di strani feti ibridi allevati sulle astronavi aliene. Oggi ho la sensazione che il fenomeno stia cambiando rispetto a quel tipo di esperienze originarie e che l'esame fisico dia luogo ad esperienze più complesse. Una delle cose che dovuto fare per lavorare in questo campo è stato mettere da parte le mie nozioni sul funzionamento dell'Universo.
Per gli uomini è naturale cercare di collegare le nuove fenomenologie con ciò che già si conosce. Per esempio, se gli alieni vogliono effettuare sperimentazioni sui nostri corpi, per quale motivo prelevano tante persone? Questo è un tipico modo di proiettare su di un fenomeno sconosciuto e nuovo ciò che noi già sappiamo sugli esami medici.

P. H.: Quali sono i problemi più gravi sorti circa la spiegazione del fenomeno?

John Mack: C'è un incrocio culturale alla base del fenomeno. Vorrei soffermarmi sul problema del linguaggio e su come noi percepiamo le cose che ci sembrano strane. Per esempio, parole come "abduction" o "alieno" già condizionano il discorso in una certa direzione. La parola "abduction" o "rapimento" non va bene per due motivi: primo, perché implica che le persone che hanno avuto questi contatti vengano prelevate contro la loro volontà, come quando i rapitori sono uomini, e ciò non è sempre vero; secondo, implica che la persona sia portata fisicamente, con tutto il corpo, all'interno di una nave spaziale, e ciò non è sempre vero.
Un altro aspetto del contatto è quello che riguarda il trasferimento di informazioni agli esseri umani mediante telepatia o mostrando al contattato particolari immagini. La maggior parte di queste informazioni riguardano le azioni distruttive della nostra specie nei confronti del nostro pianeta. È come se stessimo creando, con i nostri comportamenti ecologici planetari, dei problemi ben più grandi a livello galattico.
Coloro che vivono l'"esperienza" ricevono capacità e talenti che non sono compatibili con le loro conoscenze. Ad esempio possono scoprire di possedere un grande talento artistico scaturito da questa esperienza oppure viene loro data una conoscenza scientifica ben al di là della loro formazione scolastica oppure, ancora, dicono di aver immagazzinato formule matematiche e nozioni scientifiche che, sottoposte a verifica, costringono gli scienziati a riconoscere la loro veridicità. Personalmente ho potuto studiare diversi di questi casi.

P. H.: Le va di parlare di tali prove? Come si sa se uno dice la verità?

John Mack: Vorrei proprio parlare del problema rappresentato dalle prove. Come possiamo essere sicuri che le esperienze riportate da questi soggetti siano vere? Come valutiamo questi resoconti e come ne determiniamo l'autenticità?
Per esempio, quando compio le mie valutazioni, mi è chiaro che non ha senso che persone sane di mente inventino tali storie. Non possono averle apprese dai mezzi di comunicazione perché spesso sanno ben più di quanto tali mezzi non sappiano.
Comunque manca sempre qualcosa quando si decide di stabilire se, raccontando storie cosi bizzarre, le persone stiano dicendo la verità e se sia il caso di prendere sul serio i loro racconti. Al momento non disponiamo ancora di un tale criterio di valutazione e io sto lavorando proprio a questo, cercando di delineare una nuova Scienza dell'Esperienza.
Nella scienza tradizionale, quando osserviamo un certo fenomeno, cerchiamo di oggettivare il più possibile ciò che stiamo studiando, ma quando si cerca di comprendere qualcosa che è tanto importante e profondo per un soggetto non possiamo tenerci in disparte e dobbiamo "entrare" nella coscienza di quella persona. Cosi facendo susciteremo le ire dei critici che diranno: "Ciò che stai apprendendo è troppo soggettivo!" Ma il problema è proprio questo: quando si giunge a conoscenze così profonde l'analista deve vivere "soggettivamente" l'esperienza del soggetto.

P. H.: Ma come si sa cos'è questa esperienza?

John Mack: Resta il problema della veridicità. Se io dico che "sembra proprio che stiano dicendo la verità" ciò non è sufficiente. Dobbiamo iniziare ad avere una nuova visione olistica della conoscenza. Ciò si avvicina a quello che definiamo "conoscenza intuitiva", una specie di conoscenza col cuore e con lo spirito che ha fatto parte delle culture tradizionali per secoli e millenni ma che si è poi persa in occidente.
Su questa materia mi è stato dato un certo aiuto da Monsignor Corrado Balducci che ha affermato: "nella Chiesa noi prendiamo molto sul serio il fenomeno degli incontri con gli UFO, soprattutto perché ci sono così tanti testimoni affidabili. Nella Chiesa ci troviamo da secoli nella condizione di dover esaminare i resoconti sui miracoli e quindi abbiamo dovuto sviluppare un criterio di valutazione attendibile che si può riassumere col concetto di 'testimone affidabile'."
Così anch'io ho iniziato ad applicare ai miei casi quest'idea di "testimone affidabile". Come facciamo a riconoscere un testimone affidabile? Per me queste persone sono testimoni affidabili quando la forza della loro comunicazione, letteralmente, mi attraversa. Ho potuto sperimentare una sorta di potente vibrazione quando queste persone rivivevano le loro esperienze. Mi trovavo in presenza di qualcosa che incuteva timore per la sua intensità. Anche i soggetti esprimevano a parole questa sensazione e dicevano che era come se ogni cellula del loro corpo stesse vibrando.
Quando ci si trova in presenza di una cosa simile la si percepisce con tutto il proprio essere.
Faccio un esempio: uno dei miei primi casi è stata una psichiatra che lavorava nel sociale, sulla quarantina, molto precisa nella comunicazione, molto autocritica e controllata. Alla sua seduta invitai anche un altro psichiatra che era stato il suo terapeuta e che la conosceva molto bene. Lei, mentre riviveva le sue esperienze le chiamava "sogni elettrici"; non si trattava assolutamente di sogni ma quella definizione la aiutava a descrivere la sensazione di elettricità nel corpo. Quando rivisse con me uno di questi "sogni" di esperienza con gli extraterrestri e descrisse il suo essere presa e portata nel veicolo ed il suo trovarsi di fronte agli esseri divenne estremamente emotiva, sudava, tremava e urlava. Quando la seduta fu terminata l'altro psichiatra scosse la testa e disse che a quella donna doveva essere successo veramente qualcosa di grave, che la conosceva da troppi anni ed era certo che non stesse mentendo. Gli chiesi di testimoniare a mio favore per l'investigazione di Harvard, visto che era l'unico psichiatra di Boston di mia conoscenza che avesse avuto esperienza di casi simili. Egli mi rispose che non aveva mai creduto alla realtà di queste cose ma, dopo aver visto la sua paziente in quello stato, era giunto alla conclusione che alcuni di questi casi erano sicuramente veri. La commissione non gradì la sua testimonianza e nel rapporto che emise non fece il minimo accenno ad essa. La prova della veridicità del soggetto ha a che fare con la risonanza che si crea tra la persona che racconta l'esperienza ed il terapeuta che investiga. Potrebbe essere definita un "conoscenza diretta". Accade quando sai con tutto il tuo essere che quella persona sta dicendo la verità. Si possono trovare esempi di questa "conoscenza diretta" negli atti del tribunale che ascoltò i resoconti dei testimoni sulle torture in Bosnia. Il giudice, dopo aver ascoltato la testimonianza di una donna, disse: "non ho bisogno di altre testimonianze, posso solo dire che non è possibile che lei stia mentendo, per me questo è sufficiente." Adesso tutti sappiamo che la tortura esiste; questa cosa è stata ammessa, ma ancora non si ammette che anche gli incontri con gli alieni esistono.

P. H.: Ha ragione sul fatto che tutto questo costituisce un vero mistero da spiegare. Ma che tipo di prove ci sono in proposito?

John Mack: A questo punto dovete sapere che in questa fenomenologia abbiamo le prove di modelli ricorrenti e simili evidenziatisi in centinaia se non migliaia di casi. Ciò sta aiutando a creare un nuovo atteggiamento nei confronti dei testimoni. Quando un testimone parla tutti si accorgono che egli ha veramente sperimentato un altro tipo di realtà. La sincerità, la verità e la forza d'animo sono misurabili proprio come le distanze e i pesi, ma in un modo diverso.
Nella nostra cultura esperienze come quelle dei rapimenti alieni, degli UFO e dei Crop Circles vengono definite "anomale", ma ciò non accade in tutte le culture. Molte delle nostre esperienze rientrano nel rango delle anomalie e quando ho parlato di esse con dei Nativi americani loro hanno semplicemente risposto che non sono anomalie e che al contrario loro le conoscono perché come fatti che rientrano nelle esperienze umane. Adesso voglio parlarvi dell'attuale visione del mondo e di come essa agisce. Ci si è sempre riferiti ad essa come ad un paradigma e la si è associata al pensiero scientifico, ma io preferisco chiamarla "visione del mondo" (i filosofi tedeschi la definivano con termine "weltanschauung") perché riguarda qualcosa di ben più grande della sola scienza.
La visione del mondo è il modo in cui organizziamo la realtà; corrisponde al modo in cui pensiamo che le cose funzionino e per noi è come una bussola, uno strumento di navigazione che ci permette di tenere insieme la nostra psiche.
Quando mi affibbiarono la commissione d'inchiesta compresi che stavo mettendo in pericolo la visione del mondo su cui i miei colleghi si basavano. "Quando minacci l'imperatore allora lui ti colpisce".

P. H.: Si tratta dunque di cambiare paradigma o "worldview": ovvero la nostra "visione del mondo"?

John Mack: Sì, la visione del mondo dominante nella nostra società potrebbe essere definita "umanesimo antropocentrico newtoniano-cartesiano". È una visione che colloca l'essere umano al vertice di una gerarchia cosmica di intelligenze. Il modo più semplice per definirla è Materialismo Scientifico. In questa visione del mondo la materia è energia, è la realtà primaria e nel Cosmo non esiste alcuna intelligenza superiore. Il suo metodo di studio è basato sulla realtà oggettiva e sulla separazione tra l'investigatore ed il fenomeno investigato. Bene, questa visione del mondo che ha dominato la nostra società è in errore. È in errore in ogni importante elemento che la costituisce. Prima di tutto sappiamo che esiste tutta una serie di fenomeni che non riusciamo a spiegare e che questo metodo scientifico non riesce neanche a trattare. Molte delle cose che oggi abbiamo scoperto in tal modo non possono nemmeno essere studiate. La visione del mondo dominante è terribilmente distruttiva perché tratta l'intero pianeta come se fosse un semplice ammasso di risorse pronte per essere sfruttate, per le quali vale la pena combattere qualsiasi guerra e che saranno conquistate dal più forte.
Da questa visione non può scaturire alcuna vera gioia per l'umanità perché le uniche gratificazioni possibili sono sempre e soltanto di tipo materiale. Ma ora una nuova visione del mondo sta emergendo ed essa dà spazio anche a chi crede che esistano intelligenze superiori nell'universo.
Quello che accade ai miei clienti è una dimostrazione dell'esistenza di tali intelligenze; i Cerchi nel Grano provano che tali intelligenze stanno cercando di comunicare con noi. In questa nuova visione del mondo è compreso un modello dell'Universo in cui tutto comunica con il Tutto e ciò trova conferme anche nella fisica d'avanguardia. Per tale nuova visione del mondo sono necessarie nuove ondate di conoscenza insieme ad un risveglio spirituale.
Questo cambiamento che avviene intorno a noi incontra ostilità e resistenze molto forti perché il mantenimento del vecchio sistema di pensiero ha richiesto enormi investimenti economici, politici e psicologici. Ma ormai vediamo ovunque persone che si aprono a questa nuova visione del mondo. Quanto sarebbe diverso il mondo se questa nuova visione diventasse quella dominante?

P. H.: Sì, sembra che i giovani siano i più disponibili. Può illustrarci i vantaggi di pensare in base a tale nuova "worldview"?

John Mack: Diverremmo capaci di condividere le nostre esperienze con tutti gli esseri viventi e tratteremmo finalmente la natura con rispetto e senza violentarla. Saremmo in grado di identificarci con altri popoli, religioni e con gli animali senza più considerarli mercati da sfruttare e prodotti da vendere e consumare e, soprattutto, ci renderemmo conto di essere connessi col Divino, con un Principio Creativo immensamente più appagante di qualunque bene materiale. Si avrebbe allora un globale risveglio dei cuori. Tutto ciò io l'ho appreso occupandomi dell'esperienza dei rapimenti alieni perché i contattati riferivano di aver saputo dagli esseri da loro incontrati che noi rappresentiamo una minaccia non solo per la Terra ma anche per la Galassia.
Spero che sapremo trasformarci da nemici della Galassia in suoi cittadini.

P. H.: Sono perfettamente d'accordo con Lei. È stato un vero onore conoscerLa. Grazie.


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MessaggioInviato: 07/03/2011, 09:09 
[size=150][b]IMPIANTI ALIENI E COSPIRAZIONISMO TERRESTRE [/b][/size]

[hr]
[i][size=75]di Franco Pavone[/size][/i]

Alcuni anni fa, vennero alla ribalta grazie agli studi del ricercatore americano Derrel Sims , i cosiddetti impianti alieni , si suppone installati negli individui rapiti per essere da questi ultimi sottoposti a loro volta a drammatici esperimenti con finalità ignote . In svariati protagonisti di codeste "abductions" che ebbero nei coniugi Hill i primi precursori riportati con enfasi dalla stampa mondiale , di una lunga serie d iavvenimenti oscuri , vi furono anche personaggi che ebbero una certa notorietà globale come Travis Walton , le cui amare vicissitudini ispirarono il film “ Fire in thesky “ Bagliori nel buio , ove si raccontò la sua drammatica storia , nonché il notissimo caso di Pascagoula , protagonisti a loro volta Charles Hickson e CalvinParker , fatti che fecero non solo scalpore , ma diedero modo di intuire come la vita diquesti addotti avesse un cambiamento radicale molto repentino , con conseguenze gravi per la loro incolumità mentale dopo lo shock provocato da tale allucinante esperienza . La scienza ufficiale chiaramente e anche certe associazioni ufologich elegate ad ambienti pseudoscientifici bollarono questi soggetti come aventi problemi psichici , ma lo scienziato John Mack , una autorità in materia nel campo della psicologia , si schierò contro tutti i dogmi della corrente cosiddetta ortodossa , dichiarando a rischio della sua carriera , che le esperienze di "abductions" erano avvenimenti vissuti realmente dai protagonisti e non fandonie , esperienze poi avvallate ulteriormente anche dal famoso caso di Whitley Strieber narrato nel suo libro "Communion" , nonché ancora dal caso di Linda Cortile e dal famoso libro Taken, letteralmente “ presi “ della studiosa Karla Turner , che ha ispirato l’omonimo serial televisivo prodotto da Steven Spielberg . Venne poi il momento del Dott. Derrel Sims, che nei corpi di molti di questi addotti individuò ed estrasse con operazioni di alta chirurgia medica degli impianti di natura non meglio identificata , manufatti che si rivelarono probabilmente la prima prova concreta che confermò come questi casi non erano affatto storielle per bambini impauriti , come frettolosamente affermato da certi canali di "debunking" , ma erano invece tutt’altra cosa . Analizzando i suddetti impianti , il Dott. Sims appurò che il ferro-nichel e il silicio ne erano i componenti principali , con il silicio che fu estrapolato allo stato puro e minerale che ricordiamo è il principale componente dei circuiti integrati dei moderni computers . Il mosaico quindi cominciava a ricomporsi e naturalmente l’idea fu clamorosamente riproposta dai vari network con serial tipo X FILES di Chris Carter e il già citato TAKEN e balzò ovviamente alla notorietà . Finalmente il mondo veniva messo a conoscenza di questi drammatici risvolti riguardanti il fenomeno UFO , ma i dubbi sono rimasti nonostante queste ulteriori conferme . Dulcis in fundo però qualche tempo fa , una notizia ripresa dagli organi di informazione e che probabilmente come al solito pochi hanno notato , ha dato a mio avviso una conferma clamorosa su queste vicende oscure . Una grande corporation USA , la DIGITAL SOLUTION , ha immesso sul mercato un chip minuscolo come un chicco di riso , che si può impiantare sotto la cute e che dovrebbe consentire agli individui di avere una propria identità elettronica, un fac-simile di codice a barre che per mezzo di onde radio trasmesse ad uno scanner, può essere letto da un qualunque computer . Questo inserimento non dovrebbe , secondo i responsabili , provocare alcun problema , visto che da alcuni anni questi microchip vengono impiantati negli animali per seguire le loro migrazioni o semplicemente se vengono smarriti e devono essere rintracciati . Il vantaggio sull’uomo dovrebbe comportare che il tizio impiantato avrebbe la sua brava identità a prova di sicurezza , senza pericolo di scambio con altri individui , ed essendo il chip inserito all’interno del nostro corpo , non ci dovrebbero essere timori di un uso fuorilegge , come può avvenire invece in caso di smarrimento del proprio badge elettronico o del bancomat . In questo chip poi verrebbero memorizzati tutti i nostri dati sanitari , che in caso di problemi urgenti di salute , potrebbero accelerare le cure da farsi da un ipotetico personale medico in caso di necessità , con inseriti : gruppo sanguigno , allergie , patologie varie , ecc. Si porrebbero però altri fattori che potrebbero creare problemi . La nostra identità personale dipenderebbe da un computer nel cui database sono immagazzinati quei codici o dati che potrebbero essere accessibili a chiunque o a qualunque computer per poter monitorare la nostra vita , con buona pace della privacy personale . In effetti con tutti gli hackers che agiscono indisturbati violando finanche i computer del Pentagono o della Nasa , vedi ultimamente l’hacker Gary McKinnon che ha carpito dalla Nasa segreti UFO , legalmente e non , e la faciltà di inserimento da parte di chiunque in qualunque computer , tramite INTERNET o e-mail , la nostra identità personale e i nostri affari potrebbero essere manipolati a piacimento . Non solo , grazie ai satelliti e al sistema Echelon controllato dalle intelligence come la NSA , oggi si può monitorare qualsiasi cosa e con il codice a barre del chip inserito si può rintracciare chiunque in qualsiasi posto , grazie al segnale emesso , che per la DIGITAL SOLUTION è ovviamente fondamentale per poter gestire il codice informatico dell’ individuo . Quindi questo centro vitale del programma messo a punto da codesta azienda informatica è il fulcro portante di tutta la questione e certamente sarebbe meglio per la privacy dell’individuo , un chip decifrato da uno scanner per contatto sulla pelle . Ma forse questa soluzione a qualcuno non sta bene …. C’è da ricordare che alcuni anni fa il film di produzione americana : Enemy of the state , in Italia : Nemico pubblico , interpretato da Will Smith e Gene Hackman , anticipava e confermava queste tematiche , illustrando i complotti orditi dalla NSA sul controllo totale della vita altrui e sul come cambiarne gli eventi . Gli impianti innestati nell’uomo potrebbero , collegandoci al discorso iniziale , essere anche il frutto di una alta ingegneria inversa di studi effettuati su impianti di natura non terrestre e che potrebbero servire a scopi per ora a noi ignoti . Potrebbe anche trattarsi di uno strumento di interconnessione tradue tecnologie : terrestre e aliena per un controllo sistematico della specie umana per finalità che abbiano per risultato , come teorizzato da molti ufologi di avanguardia , un nuovo ordine mondiale . Una volta tanto però , senza stare a pensare in negativo , potrebbe anche trattarsi di finalità positive , atte a dare al genere umano un miglioramento sul piano scientifico e di una mentalità più universale , oltre a poter convivere a livello cosmico con altre intelligenze esogene . E’ solo fantascienza ? Ricordiamoci che solo qualche anno fa , il solo conversare in uno scatolino con dei pulsanti e senza fili con un interlocutore che si trova a migliaia di chilometri di distanza da noi , era pura fantascienza alla STAR TREK . Quei fantomatici scatolini che oggigiorno tutti adoperiamo , sono i moderni e sempre più sofisticati cellulari o più comunemente chiamati telefonini ! Ancora , una ulteriore conferma a queste teorie si è avuta recentemente , quando la Divisione Ricerca e Sviluppo della Intel ,una delle più grandi corporation USA che fabbrica circuiti integrati , ha annunciato la creazione del primo microcircuito laser ibrido al silicio e in fibra ottica , che permetterà nei prossimi anni uno scambio di dati dei computer a una velocitài nimmaginabile e di creare meccanismi , se non sono stati già creati , e circuiti infinitesimali . Circuiti integrati al silicio , al laser e a fibre ottiche . Non ricorda forse qualcosa che ha avuto a che fare con un ufo-crash dalle parti di Roswell ? Se è una coincidenza o meno , la connessione è alquanto sospetta e pone molteplici interrogativi che solo in futuro avranno una risposta , se finalmente il velo disegretezza cadrà.

[b]CIÒ CHE SI CONOSCE SUL FENOMENO DEI RAPIMENTI ALIENI E RELATIVI IMPIANTI[/b]
Da circa 10 anni, il numero di coloro che ricordano di aver vissuto esperienze davvero strane durante l'infanzia e/o nell'età adulta, concernenti il presunto rapimento da parte di entità intelligenti aliene, è in costante aumento. Una volta 'prelevato' e - di solito - trasportato in un luogo descritto, ora come una astronave, ora come una base sotterranea, il soggetto viene sottoposto ad una sorta di esame medico nell'ambito del quale gli vengono prelevati campioni di sangue, di ovuli (se femmina) o di sperma (se maschio). A partire dalla seconda metà degli anni ottanta, qualche ricercatore cominciò a riferire che, alcuni dei rapiti, ritenevano che fossero stati installati degli oggetti artificiali nei loro corpi. Tali impianti, affermavano gli individui in questione, consistevano - nella maggior parte dei casi - in minuscoli congegni inseriti (tramite delle sonde) nel naso; i soggetti se ne erano resi conto in quanto, subito dopo il supposto rapimento alieno, senza alcuna evidente ragione patologica od organica, avevano incominciato ad avere frequenti episodi di epistassi (ossia perdita di sangue dal naso), preceduti da episodi notturni di lieve entità scoperti in seguito al ritrovamento di tracce ematiche sul cuscino. Nel corso dei restanti anni ottanta, fino ad arrivare ai giorni nostri, il numero degli individui che si ritengono fatti oggetto di 'rapimento' da parte di 'alieni' e, allo stesso tempo, di aver subito l'innesto - in qualche punto del corpo - di un piccolissimo 'oggetto estraneo', è salito vertiginosamente fino a riguardare un rapito su quattro. Nei racconti di questi ultimi, vengono indicati punti diversi del proprio corpo quale sede del supposto micro-impianto: il naso, la testa, l'orecchio, e la bocca. Più raramente, si riferisce di 'oggetti' installati in punti diversi da quelli ora citati.

[b]ESTRAZIONE CHIRURGICA DI MICRO-IMPIANTI: L'ESPERIENZA DEL RICERCATORE DERREL SIMS[/b][
Per questo, molti ricercatori si sono dedicati alla ricerca di impianti chirurgici di questo tipo nell'intento di dimostrarne l'origine allogena. Il più delle volte, tale risultato è stato disatteso ma, nel caso del rapimento di Pat Parrinello ('prelevato' già all'età di 6 anni), ad esempio, è stato segnato un punto a favore. Quest'ultimo, difatti, è stato uno dei primi a sottoporsi ad un intervento chirurgico finalizzato al recupero di un tale impianto 'alieno'. Con Pat Parrinello, nell'agosto del 1995, si sottopose allo stesso tipo di intervento chirurgico anche una donna che, avendo richiesto espressamente di mantenere riservate le proprie generalità, indicheremo con il nome di Janet. Questa presentava dei supposti 'impianti' nel piede sinistro. Tali interventi furono eseguiti dal chirurgo Roger K. Leir nella sua sala operatoria sita a Ventura, in California -USA-. I due rapiti sopra citati erano stati portati, al Dott. Leir, dal noto ricercatore Derrel Sims. Gli interventi vennero eseguiti nel massimo riserbo. Nel corso di detti interventi, il Dott. Leir tentò un esperimento. Prima di estrarre gli 'oggetti', diede qualche colpetto proprio in corrispondenza degli impianti. Pat e Janet, ai quali era stata praticata una anestesia locale, reagirono sobbalzando al punto che, quest'ultima, stava per cadere dal tavolo operatorio. Leir rimase colpito da questa reazione, dal momento che l'anestesia locale avrebbe dovuto eliminare ogni tipo di percezione degli stimoli e, quindi, ogni reazione agli stessi. Subito dopo, ecco un'altra scoperta: l'oggetto impiantato nel corpo di Parrinello era magnetizzato. Difatti, avvicinando il sensore di un magnetometro al punto dove questo era innestato, l'indice dello strumento segnava un forte incremento del campo magnetico. Dopo l'estrazione, che risultò piuttosto laboriosa in quanto, - essendo magnetizzato - l'oggetto in questione si attaccava alla lama del bisturi, tale magnetizzazione scomparve. Alla fine dell'intervento chirurgico, dal corpo di Parrinello venne estratto un oggetto di 4 mm. per 2 mm., di colore scuro, avvolto da una membrana di emoglobina e cheratina (sostanze, queste, entrambi presenti nell'organismo umano). Un tale tipo di membrana si forma naturalmente come risposta dell'organismo all'intrusione (accidentale o meno) di un corpo estraneo e, come venne appurato in seguito, il tessuto in questione aveva un DNA (acido desossiribonucleico) compatibile con quello del soggetto ospitante, ossia con quello di Pat Parrinello. Il Dott. Leir escluse subito che, il corpo estraneo estratto, fosse una comune cisti; questo, difatti, oltre a presentare numerose terminazioni nervose, era così consistente che non lo si poteva tagliare nemmeno con uno scalpello.
Dal corpo di Janet, invece, furono estratti due oggetti di composizione simile, uno dei quali era di forma triangolare e misurava 1,5 mm. per lato. Il ricercatore Derrel Sims, portò tali 'corpi estranei' all'Università di Houston, per essere sottoposti ad analisi più approfondite.
Il punto centrale della ricerca sui presunti impianti alieni è: questi piccoli 'corpi estranei' sono entrati nell'organismo dei soggetti in modo naturale, oppure sono stati installati da entità allogene?
Sotto la membrana bio-compatibile che li avvolgeva, gli oggetti in questione apparivano composti da lamelle metalliche bianche e lucenti. L'analisi chimica rivelò la presenza di un elemento naturalmente assente nel corpo umano: il Boro. Sottoposti alla luce ultravioletta, tali impianti assumevano una colorazione verde luminosa. A questo proposito, Sims afferma di aver sottoposto altri presunti rapiti alla luce ultravioletta e di aver osservato che, l'effettiva presenza di tali 'corpi estranei' viene evidenziata da una colorazione verde luminosa dell'epidermide sotto la quale gli stessi sono alloggiati. Nel 1996, Sims, dopo aver eseguito numerosi altri esperimenti simili, atti a rilevare la presenza di impianti, affermò di aver recuperato altri 13 oggetti del genere dai corpi di altrettanti individui rapiti da alieni.

[b]SUPPOSTI IMPIANTI 'ALIENI' E TECNOLOGIE TERRESTRI PER IL CONTROLLO MENTALE INDIVIDUALE DI ESSERI UMANI[/b]
Secondo quanto ha scritto il ricercatore statunitense Martin Cannon nel suo libro dal titolo: 'The controllers, a new hypotesis of alien abduction', '…La conferma più interessante della realtà del fenomeno delle abductions (ossia dei rapimenti alieni - N.d.A. -), sta nei cosiddetti 'impianti': minuscoli oggetti - questi - d'incerta natura che molte vittime di rapimento mostrano di avere inserito sotto la pelle, in qualche punto del loro corpo, e che in certi casi risultano essere stati inseriti nella stessa scatola cranica del soggetto (attraverso le fosse nasali), come è stato rilevato attraverso indagini radiografiche e di risonanza magnetica'.
C'è chi ritiene che, tali 'corpi estranei' intracranici rivelati da indagini cliniche del tipo di quelle sopra menzionate, siano sofisticate apparecchiature di origine extraterrestre, usate per il controllo dei soggetti e/o per 'monitorare' l'ambiente circostante. Molti di questi presunti impianti non sono raggiungibili chirurgicamente senza esporre il paziente a gravi rischi per la propria incolumità fisica. In ogni caso, la presenza stessa di tali 'oggetti' non può che rafforzare l'ipotesi, avanzata da molti, di una sorta di 'manipolazione tecnologica' del comportamento e, al limite, anche della psiche, di un gran numero di individui umani da parte di entità di natura - per ora - ignota o, quanto meno, controversa.
Comunque sia, ammettendo - sempre per ipotesi - che i responsabili di un tale operato siano effettivamente una o più specie aliene, non pare che queste facciano ricorso a delle tecnologie 'fantascientifiche'. Anche nell'ambito dello sviluppo tecnologico umano, difatti, da diversi decenni sono in corso studi - e si sono realizzate applicazioni - proprio su tale inquietante campo delle neuroscienze inerente il controllo della mente e del comportamento umano.
Risalgono a circa 40 anni fa le prime ricerche di Josè Delgado, un neurologo della Yale University che, mediante l'elettrostimolazione del cervello, cominciò ad individuare le diverse aree di questo responsabili di certi comportamenti e del manifestarsi di determinati stati emozionali. Delgado realizzò un apparecchio chiamato 'stimoceiver', mediante il quale era in grado di esercitare una sorta di controllo a distanza su animali ed esseri umani. Ad un dato soggetto cavia, sia esso animale o umano, venivano infissi nel cervello alcuni elettrodi i quali andavano a stimolare determinate aree cerebrali. A loro volta, tali elettrodi erano collegati ad un ricevitore di onde radio a media frequenza che si attivavano, selettivamente o in modo combinato, a seconda degli impulsi radio ricevuti. In questo modo, un operatore - da una località anche lontana - agendo opportunamente sullo 'stimoceiver', era in grado di far percepire ed eseguire - al soggetto in questione - tutta una vasta serie di ben determinate sensazioni ed azioni. In uno di tali esperimenti su di un 'paziente' umano, Delgado annotò come, il soggetto in esame, avesse percepito - in successione - le sensazioni di perdita dei sensi, terrore e galleggiamento a mezz'aria. Quest'ultima sensazione, peraltro, è stata indotta ripetutamente nel paziente - nei giorni successivi al primo test - mediante la stimolazione elettrica di aree cerebrali diverse. Ebbene, ogni ricercatore ufologo avrà certamente riconosciuto, negli effetti indotti descritti da Delgado, la stessa sequenza di sensazioni descritte - questa volta - dai 'rapiti', allorquando rievocano la supposta esperienza di abduction da loro vissuta.
In seguito, diversi altri studiosi hanno portato avanti tale genere di ricerche, delle quali i mass-media hanno sempre parlato troppo poco (ma il perché è ovvio e fa rima con 'potere' e 'controllo dell'informazione') nonostante la loro natura davvero inquietante. Uno di questi, Robert G. Heath, della Tulane University, oltre ad essere riuscito ad impiantare fino ad un massimo di 125 elettrodi nel cervello delle sue 'cavie', ha anche scoperto di poterne controllare la memoria, cancellando certi ricordi o evocandone altri. Inoltre, questi era in grado di indurre - nei suoi 'pazienti' - il desiderio sessuale, e sensazioni come la paura ed il piacere associandoli ad allucinazioni percettive. Un altro ricercatore, James Olds della McGill University, invece, ha individuato le aree cerebrali che - opportunamente elettro-stimolate - fanno insorgere (nei soggetti cavia umani) sentimenti quali l'attrazione o la repulsione, ed altre che inducono una sensazione di piacere talmente intensa che il soggetto dimentica ogni altra cosa. A tale riguardo, venne condotta una serie di esperimenti su dei topi i quali, agendo su di una levetta, potevano autostimolarsi. Il risultato fu che, tali animali, rinunciavano ad alimentarsi, bere e dormire, pur di azionare continuamente e freneticamente l'elettrodo fino, ovviamente, a crollare sfiniti. Un altro ricercatore, Bryan Robinson, ha studiato il modo di controllare, con il sistema sopra descritto, il comportamento sociale di animali evoluti come le scimmie. Questi difatti, usando un comando a distanza, riusciva a trasformare gli individui dominanti di un dato gruppo in individui sottomessi, e viceversa. Robinson - inoltre -, era riuscito finanche a controllare i comportamenti istintuali profondi di tali animali giungendo, tra le altre cose, a fargli venir meno l'istinto di sopravvivenza, o inducendo le madri ad ignorare il richiamo dei propri piccoli.
John C. Lilly, un ricercatore divenuto famoso per i suoi studi sui delfini (fra le altre cose convinse la marina USA ad utilizzare tali animali, controllati appunto mediante l'elettrostimolazione cerebrale, in operazioni di guerriglia subacquea), in un articolo sulla rivista 'The Scientist' ha rivelato l'esistenza di una evoluzione - ancora più inquietante - in tale campo delle neuroscienze legate al controllo mentale. '…Il Dott. Antoine Remond di Parigi - afferma Lilly nel suo scritto - sviluppando queste tecniche ha dimostrato che, la stimolazione del cervello, può essere attuata su soggetti umani anche senza l'intervento del neurochirurgo, cioè senza dover necessariamente ricorrere all'impiego di elettrodi nella massa cerebrale. Questo significa che chiunque, purché sia in possesso dell'idonea strumentazione, potrebbe influenzare e controllare a distanza il comportamento di un dato individuo senza che, peraltro, ciò sia visibile dall'esterno, come nel caso - appunto - di elettrodi fuoriuscenti dal suo cranio, i quali attesterebbero il controllo in atto sulla persona in questione. Temo - aggiunge sempre Lilly - che, se una tecnologia del genere cadesse in mano a qualche gruppo o struttura segreta deviata, questa potrebbe 'impossessarsi' - letteralmente - di un essere umano, giungendo perfino a modificare - dalla sera alla mattina - le sue più profonde convinzioni, senza lasciare alcuna traccia del suo operato'.
E' facile intuire come il Dott. Lilly stia alludendo ad organismi d'intelligence governativi statunitensi quali la NSA, la NSC, o la CIA ed alle accuse - più volte formulate nei confronti di queste e fondate su dati di fatto come, ad esempio, l'esistenza di documenti relativi al programma 'MK- Ultra' - di perseguire in segreto (per proprio conto ma, molto più probabilmente, per conto del governo) scopi quali il controllo dei singoli individui finalizzato, questo, alla costituzione di una società umana 'accondiscendente', 'docile' ed 'attenta' alla volontà del potere istituzionale. Davvero niente male come 'programma del week end' - questo - tenuto conto dell'attuale politica di 'GLOBALIZZAZIONE' nonché delle sempre più insistenti voci (ma anche dall'esistenza di vistosi indizi quali, ad esempio, la nascita dell'Unione Europea, i programmi economici del WTO, la perdita di potere dell'ONU, il controllo - sistematico e capillare - esercitato sui mezzi di comunicazione e su quelli d'informazione) concernenti l'instaurazione, peraltro entro breve tempo, di un ' GOVERNO MONDIALE ', sotto il controllo delle elites di potere oggi ai vertici delle massime potenze nucleari.
Ritornando all'articolo del Dott. Lilly, quest'ultimo dovrebbe saperne parecchio circa gli scopi di detti programmi segreti visto che, egli stesso, sta portando avanti una serie di ricerche - ovviamente top-secret - relative al controllo a distanza dei primati (ossia - guarda caso - proprio le scimmie più simili all'uomo dal punto di vista genetico).
Il ricercatore Martin Cannon sostiene - nel suo libro - che la CIA disporrebbe già di una tecnologia chiamata ' RHIC-EDOM '. Il significato letterale della prima parte di tale sigla sarebbe 'Radio Hipnotic Intracerebral Control' (controllo radio-ipnotico cerebrale), mentre - la seconda parte - sarebbe 'Electronic Dissolution of Memory' (cancellazione elettronica della memoria). In sintesi, tali tecniche consentirebbero di indurre a distanza - in un soggetto umano - uno stato di trance ipnotica, di inviargli sensazioni, di fargli percepire allucinazioni, di inviargli comandi motori, nonché di cancellare il ricordo sia delle istruzioni ricevute che delle azioni conseguenti. Per ottenere tutto ciò, si farebbe uso di una versione estremamente sofisticata e miniaturizzata dello ' stimoceiver ' realizzato da Delgado, che deve essere inserito nel corpo del soggetto, a contatto con una terminazione nervosa la quale, nel caso specifico, funziona come una sorta di 'terminale remoto' collegato all''elaboratore centrale', cioè il cervello. L'apparecchio in questione, dunque, sarebbe in grado di inviare stimoli e - finanche - suggestioni post-ipnotiche, in grado di indurre il soggetto a compiere azioni al di fuori della propria volontà. La cancellazione della memoria - sempre nel caso di un soggetto umano - si otterrebbe interferendo, opportunamente, nella trasmissione dei segnali elettro-chimici tra gli assoni ed i neuroni cerebrali, mediante campi elettrici indotti da fasci di microonde. Anche in questo caso, il nesso con il fenomeno delle 'abductions' è evidente. Sono tantissimi, difatti, i casi d'incontri ravvicinati del 3° tipo, nonché quelli di supposto rapimento alieno, in cui il soggetto umano coinvolto accusa la perdita del ricordo cosciente di un certo periodo di tempo, fenomeno - questo - meglio noto come 'missing time'. In questi casi, gli eventi vissuti - di frequente traumatici - possono essere riportati alla luce soltanto mediante l'ipnosi e/o tecniche di rilassamento profondo. Sempre a questo proposito, è sintomatico il ricordo - da parte del soggetto umano - della percezione di essere investito da un 'raggio luminoso' - dalle caratteristiche diverse - in seguito al quale questi ha, temporaneamente, perso i sensi.
Nel 1974, J.F.Scapitz, un ricercatore finanziato dal Dipartimento della Difesa, ebbe un'intuizione agghiacciante: combinare i risultati degli studi sull'ipnosi raggiunti nel programma MK-ULTRA con la più recente tecnologia delle microonde. In una breve nota inviata al Dipartimento della Difesa, Scapitz scriveva: '…..si dimostrerà che una parola pronunciata dall'ipnoterapeuta può essere convogliata da energia elettromagnetica modulata direttamente alle parti del cervello che sovrintendono al subconscio, senza l'impiego di alcun dispositivo tecnologico per ricevere o decodificare i messaggi'.
Per la prima volta, si veniva a conoscenza del fatto che, le agenzie d'intelligence statunitensi, avevano la possibilità di manipolare a distanza la mente di un individuo. Ma Scapitz andò anche oltre, dichiarando che tutto questo si poteva fare senza che il soggetto 'prescelto' si accorgesse di quello che stava accadendogli. Da allora, l'argomento del 'controllo mentale' è stato sottoposto a regime di 'massima segretezza'. Nonostante tale censura, però, continuano ad essere diffuse 'schegge' di verità, provenienti principalmente da fonti non statunitensi, dalle quali emerge uno scenario desolante ed agghiacciante. Sussistono indizi sostanziali e prove circostanziali secondo cui, le tecnologie relative al controllo della mente ed alla modificazione del comportamento umano, sono attualmente nascoste dietro un programma denominato 'Non Lethal Defence' (NLD).
L'annuncio, dato nel 1995, che le armi non letali, come le microonde ad alta energia e i dispositivi a radiofrequenza, stanno per essere date in 'dotazione' alle forze di polizia, ha destato sgomento ed allarme in vasti strati dell'opinione pubblica internazionale. Questo progetto congiunto chiamato ' Operations Other Than War ' (Operazioni Diverse Dalla Guerra), conferisce ai militari la possibilità di intervenire in ambito civile con la scusa 'dell'ordine pubblico' e della 'difesa delle istituzioni', cosa - questa - assolutamente contraria alla costituzione degli Stati Uniti. Ma, come è facile intuire, basterebbe che il governo invocasse, pretestuosamente, uno stato di 'emergenza nazionale' (innescato, ad esempio, da una situazione come il 'Millenium Bug', una catastrofe naturale di vaste proporzioni, una qualche epidemia su scala continentale o globale, oppure una presa di contatto - palese e diffusa - con intelligenze aliene) per giustificare il ricorso alla 'legge marziale', perché le fragili 'libertà democratiche' sancite da qualsivoglia costituzione, vadano - definitivamente - a farsi benedire.
Sarebbe dunque la CIA (o qualche altra struttura super segreta) la vera responsabile delle abductions? Questa è l'ipotesi portata avanti da Cannon, e da quanti - come lui - sostengono che i rapimenti effettuati finora costituirebbero le 'prove sul campo' delle tecnologie per il controllo della mente umana, in vista dell'asservimento generale dell'umanità. Gli alieni, quindi, sarebbero soltanto una mascheratura, una 'operazione di controinformazione', ordita per celare - ai mass-media ed all'opinione pubblica mondiale - i veri responsabili e le vere finalità del fenomeno dei 'rapimenti'.
Altri invece - come i pazienti della ricercatrice Donna Higbee - sostengono l'ipotesi di una matrice aliena del fenomeno 'abductions', mentre - altri ancora - affermano che le tecnologie per il controllo della mente umana facciano parte del 'prezzo' pagato dagli alieni ai governi in cambio di copertura e libertà d'azione per quanto riguarda le loro attività sulla Terra, compreso quelle legate - almeno apparentemente - agli innesti embrionali ed all'ingegneria genetica (tra la loro e la nostra specie) più in generale.

[b]MA LA TECNOLOGIA TERRESTRE A CHE PUNTO È? CI STIAMO AVVICINANDO ALLA TECNOLOGIA DEGLI IMPIANTI ALIENI[/b]
Dai primi megacomputer grandi quanto un intero appartamento fino agli odierni palmari, veri uffici in miniatura, la tecnologia terrestre sembra aver voluto percorrere un solo percorso preferenziale: la miniaturizzazione estrema. In abbinamento a ciò c'è stata una considerevole evoluzione dal punto di vista delle velocità dei processi di calcolo. Si è passati dalle giornate intere dei primi cervelloni elettronici per effettuare semplici calcoli, alle frazioni di nanosecondi per gli attuali computer per il calcolo di miliardi di operazioni. Tutto ciò non è stato fine a se stesso, come i più potrebbero pensare forse per mancanza di dimestichezza con i mezzi informatici, ma con un obbiettivo ben preciso ed utile: giungere a calcolatori sempre più piccoli e potenti tanto da competere con le potenzialità del cervello umano. Tale obbiettivo, infatti, se raggiunto potrebbe aprire scenari futuri altamente instabili che da chi ne trarrebbe vantaggi sono decantati come fantastici ed utili al genere umano. Gli attuali indirizzi di impiego delle tecnologie scaturite dalla miniaturizzazione e dal potenziamento dei computer sono una sintesi di fantascienza ed incubo. Proprio in virtù del confronto ed il futuro eventuale superamento delle capacità del cervello umano, stanno portando i tecnici di tutto il mondo a varare esperimenti di bio-informatica: si sta tentando di interfacciare il cervello umano con i computer. Ma, al di là delle retoriche di parte portate avanti da chi ha l'interesse a finanziare certi programmi di ricerca e sperimentazione, tutto questo a che scopo viene fatto? Basandoci su i dati che la letteratura in merito ci fornisce ci si dipana uno scenario tutt'altro che tranquillizzante.

[b]LO STATO DELL'ARTE DELLA TECNOLOGIA TERRESTRE NEL SETTORE DELLA MINIATURIZZAZIONE. SCOPI E VANTAGGI UFFICIALI ED OCCULTI[/b]
È fra i luoghi comuni che la macchina è sempre stata al servizio dell'uomo. Questo per motivi pratici nonché per limiti tecnologici era vero fino a qualche tempo fa. Si utilizzavano le macchine (in tutte le varianti) compresi i computer per rendere più facili e leggeri certi lavori fisici o mentali da compiere. Sono certamente servite per tali scopi e continuano ad essere utili. Ma da qualche tempo la miniaturizzazione ed il potenziamento di calcolo dei computer (le 'macchine' di oggi), stanno rendendo possibile il raggiungimento di un traguardo insperato già solo fino a sette anni fa. Non ci sarà più bisogno di utilizzare il corpo intero per dire ad una macchina, dotata di computer, cosa deve fare. Sarà direttamente il cervello umano a comandare il computer. Cioè, in altre parole, il computer sarà capace di interpretare i segnali del cervello. Ma ciò, è utile da un lato poiché rende tutto più veloce e facile, ma d'altro canto rende anche possibile il contrario. Un computer interfacciato con un cervello, potrà essere comandato di leggere o di comandarne un altro. Impossibile? Gli esperimenti sempre più numerosi in tal senso dimostrano il contrario:

1. Il CNRS francese, ci riporta il volume 265 di Science del 16 settembre 1994, ha sintetizzato un transistor completamente composto in materiale organico. Non vi sono elementi metallici. Si parla già di 'cellule elettroniche'. Sarà utilizzabile per applicazioni biologiche ed è tanto resistente ed efficiente da poter soppiantare in pochi anni i microchip attuali.
2. Riporta il numero 11 di Defense News del 20-26 marzo 1995, che il Laboratorio di Ricerche Navali a Washington, come affermato dall'ex direttore Pat Cooper, sarebbe riuscito a far crescere neuroni viventi su chips di computer. La ricerca, portata avanti dal dottor Joel Schnur, ha condotto alla creazione della tecnica Hippocampal Neuron Patterning (Modellazione Neurone Ippocampale), la quale apre prospettive di utilizzo di animali ed umani comandati via computer per azioni di guerra. Il risvolto 'positivo' delle ricerche potrebbe essere quello di ampliare infinitamente la memoria umana utilizzando questi chips per l'immagazzinamento di informazioni. Tutto questo, prima coperto dal più stretto riserbo, è trapelato in un congresso della Difesa americana.
3. All'Istituto di biochimica Max Planck a Martinsried in Germania dei biologi sono riusciti ad interfacciare un chip con un neurone di una sanguisuga. Il chip emettendo segnali elettrici interagisce con il neurone della sanguisuga riuscendo a stabilire un contatto che determina un vero e proprio dialogo con l'animale. Il risultato è stato quello di riuscire ad indurre l'organismo a procedere in avanti o indietro 'a comando'.
4. Il Daily Mail del gennaio 1997 ci riporta la notizia riguardante gli esperimenti condotti da ricercatori dell'Università di Tokyo. Questi hanno testato un sistema in grado di robotizzare uno scarafaggio sostituendo alle antenne e alle ali di questo un microchip. Possono quindi 'controllare' lo scarafaggio e munirlo di telecamera per utilizzarlo in situazioni ove sarebbe impossibile l'utilizzo di mezzi più ingombranti.
5. I laboratori di ricerca inglesi del gruppo Thorn-EMI hanno messo a punto un chip ad effetto di campo sensibile agli ioni che permetterà di creare veri e propri laboratori chimici in miniatura.
6. Un'équipe di ricercatori della British Telecom ha prodotto un particolare tipo di chip in grado di immagazzinare una quantità di dati finora inimmaginabile. L'applicazione prevista sarà quella di utilizzare questo chip in 'registratori vitali' in grado di rendere possibile l'immortalità (almeno si pensa) potendo trasportare un chip riempito di tutte le emozioni e conoscenze dell'individuo 'di origine' su un 'individuo ricevente' che automaticamente, interfacciando opportunamente questo chip al cervello, diventerà l'individuo di origine. Una sorta di 'scatola nera dell'individuo' o 'soul catcher' (acchiappa-anima).
7. All'Atlanta Veterans Affaire Medical Centre, è stato sperimentato con successo un tipo di chip introdotto nel cervello di un uomo colpito da ictus. Questi, prima impossibilitato anche nelle funzioni respiratorie come nell'articolazione delle parole, riprende possesso del suo corpo grazie alle stimolazioni elettriche indotte dal chip nei centri nervosi cerebrali. Parla tramite un computer che riceve gli impulsi mandati dal chip ad un ricevitore che trasforma questi in modulazioni sonore che permettono la sintesi di parole.
8. Al MIT di Cambridge, negli Stati Uniti, si stanno sperimentando i primi chip farmacologici. Piccoli computer che ingeriti come delle pillole, erogheranno, all'interno dell'organismo del paziente, le sostanze di cui ha bisogno.
9. Ricercatori inglesi stanno pensando di collegare in rete le menti delle persone in una internet mentale. Attraverso un chip impiantato nel cervello, sarà possibile collegarsi direttamente alla linea telefonica e percepire, tramite stimolazioni elettriche del nervo ottico, le immagini mandate dalla rete direttamente sulla retina, gestendo il collegamento solo col pensiero.
10. Il 2 marzo 1990 la Banca Nazionale di Westminster ed il Gruppo NatWest inventano il sistema MONDEX, sistema di pagamento elettronico internazionale. Oggi tale sistema è stato sottoscritto da moltissimi colossi industriali, bancari e del settore telefonico e si stanno sperimentando chip multifunzionali innestati sottopelle per effettuare pagamenti, e per l'identificazione degli individui e per la localizzazione globale.

Il traguardo si intuisce. Lontani da ogni citazione da 'grande fratello', l'impressione che si ha dei nuovi limiti che la ricerca sta infrangendo, è che un domani a qualcuno farà comodo un mondo interconnesso direttamente fra le persone. Da almeno una decina di anni controlliamo gli animali con ogni sorta di impianti. Domani saremo noi stessi gli impiantati controllati da qualcuno. Tutto ciò non sconvolge più di tanto. Da parecchi anni, infatti, anche il fenomeno ufologico dei rapimenti sta assumendo caratteristiche sempre più da 'controllo globale'. Lo stesso che forse noi attuiamo sugli animali per scopi benevoli come la preservazione di specie a rischio e finalità di studio. La tecnologia che pian piano stiamo adottando, quindi, è sempre più simile a quella avanzatissima che si riscontra nell'impiantistica 'aliena' (o presunta tale), rinvenuta nei 'rapiti'. Le zone del corpo ove questi vengono rinvenuti, sono proprio quelle zone che biologicamente fanno da autostrade degli impulsi elettrici del corpo umano, quelle zone che vengono studiate proprio dai programmi di ricerca illustrati per un interfacciamento fra uomo e computer, per un'utilità pratica (reciproca?) fra uomo-mente e computer-braccio.
Ci sono sempre più similitudini fra la presunta tecnologia aliena dei micro - impianti e quella terrestre nello stesso settore
Alcuni ricercatori del MIT stanno sperimentando con enorme successo quelli che probabilmente saranno i computer di domani: i wearable computer (computer indossabile). In che consiste questo nuovo tipo di 'abbraccio' fra uomo e macchina è semplice dirlo: distribuite per tutto il corpo ci saranno tutte le componenti essenziali di un PC odierno: memoria di massa, interfaccia video ed audio, mouse, monitor, cuffie. Il tutto non occuperà uno spazio maggiore di un walkman. C'è già chi, utilizzando le applicazioni di questi nuovi dispositivi, sta immaginando i possibili utilizzi pratici che potrebbero, a loro dire, migliorare la vita.
C'è tutta una folta schiera di tecnici ed ingegneri che sta riducendo ai minimi termini i wearable computer rendendoli soltanto ad un'interfaccia cervello-chip. Dall'esperienza più che decennale dell'utilizzo di impianti radio sugli animali, si stanno iniziando a produrre degli impianti per umani dagli utilizzi più vari. C'è chi fra gli industriali statunitensi, ritenendosi a rischio rapimento, si sta facendo impiantare sotto pelle dei chip satellitari per la localizzazione in caso di sequestro; c'è chi fra gli ingegneri informatici più all'avanguardia, si è fatto impiantare dei radio chip in grado di far funzionare tutti gli elettrodomestici al solo avvicinarsi della persona; c'è chi, inoltre, sta pensando di impiantare su tutti noi, sin dalla nascita, un chip personale ed identificativo unico per ogni individuo, che registri in sé tutte le informazioni dell' 'ospite', cosicché semplicemente passando appositi scanner sulla persona si sappia vita, morte e miracoli in barba a tutti i diritti di privacy.
Ma naturalmente, è inutile negarlo, chi muove le redini della ricerca e delle industrie affinché tali sistemi si diffondano, pensa più alle ricadute economiche piuttosto che a quelle etiche o evolutive. Se un'idea, qualsiasi essa sia, muove soldi, è una buona idea. Ciò equivale anche a dire che se qualcuno può far affluire a sé fiumi di danaro con idee che esteriormente semplificano qualche aspetto della vita comune, cercherà in tutti i modi di promuovere e diffondere tale idea.
Ma che succede allora quando un'idea ha come ricaduta la revisione del concetto di moneta, pagamento e danaro? Visto l'andamento scientifico che sembra tendere ad una globalizzazione forzata tramite mezzi informatici che tendono sempre più a controllare gli individui, come si può non guardare con sospetto alla creazione di un nuovo tipo di moneta elettronica impiantata sotto pelle?

[b]IL CONCETTO DI MONDEX: 'NOI SAREMO CIÓ CHE POSSEDIAMO'[/b]
Quest'ultima applicazione della miniaturizzazione e dell'informatizzazione delle azioni umane sembra essere ben più drammatica e potenzialmente dannosa di quanto appaia. Se da un lato un sistema di pagamento elettronico potrebbe di fatto eliminare in un attimo il soldo fisico, sostituendolo con uno virtuale, il suo abbinamento a tecnologie invasive come quella dell'impianto di chip multifunzione sotto pelle per essere identificato al solo passaggio di uno scanner sul proprio corpo, fa certamente venire in mente, ripetiamo, ciò che noi facciamo con gli animali per fini di controllo e di studio. Ma tali tecnologie (per schedare gli individui e per utilizzi economici) applicate agli umani, in mano a qualche uomo potente (economicamente e politicamente) non potranno essere utilizzate in modo sbagliato? Oggi ciò che una persona possiede (economicamente) può anche essere riposto in un cassetto e contato ed accumulato autonomamente; domani ciò sarà virtualmente fatto da macchine che attribuiranno un valore economico allo spazio disponibile nella memoria di un computer, gestito da qualche azienda specializzata. Sarà impossibile poter prelevare dei soldi dalle banche poiché i soldi (e le banche come le concepiamo oggi) non esisteranno.
A tutto questo scenario, tutt'altro che 'tangibile', si aggiunge il fatto che non avremo neanche la possibilità di attribuire un valore monetario ad una semplice carta magnetica, così come avviene oggi con le carte di credito o le bancomat: queste saranno sostituite da chip impiantati sotto pelle che oltre a contenere le informazioni sul nostro conto bancario, conterranno informazioni quali l'identità, la residenza, lo stato sociale di un individuo. Al solo passaggio della nostra persona nei pressi di appositi rilevatori di chip come questi si potrà pagare, comunicare il nostro codice fiscale, far conoscere al medico le malattie avute nell'infanzia e quant'altro si possa immaginare (e si voglia magari tenere riservato). Si capirà bene che tutto ciò non è altro che una equivalenza fra individuo e ciò che è e che possiede. Dato che il sistema MONDEX è stato brevettato in tutto il mondo (in società con la Mastercard), è stato sottoscritto dalle più grandi aziende mondiali che offrono servizi come la telefonia cellulare (si ricorda che è la stessa Motorola che ha prodotto tale tecnologia), il mondo informatico e le software house, consorzi bancari e tanti altri settori economici.
C'è il reale rischio che fra breve ogni individuo sarà esattamente ciò che possiede! Ognuno di noi non avrà più la possibilità di gestire materialmente danaro o valori di altro genere ma trasporterà con sé 'l'informazione' di ciò che possiede. Tutto questo gestito da una eterea oligarchia di individui che ben conoscono già oggi i vantaggi di una moneta mondiale virtuale, non controllabile se non da chi ne ha i mezzi e le autorizzazioni (queste ultime potranno anche essere negate al singolo individuo che vorrà semplicemente controllare il proprio conto bancario o quanto possiede nel proprio portafoglio virtuale), ben sanno quanto le economie mondiali siano da traino per tutti gli altri settori dell'agire umano (già oggi il consumismo è addirittura alla base delle ricerche scientifiche). Tutto questo vuol dire che un sistema di moneta elettronica sotto pelle potrà rappresentare un cavallo di Troia presente in ognuno di noi, una falsa tecnologia che rende più semplici le attività umane ma che di fatto renderà schiava la popolazione mondiale che accetterà il compromesso (ed annullerà chi non potrà o non vorrà farlo), schiava di un nuovo bisogno creato a tavolino da chi oggi muove le leve dell'ordine mondiale. Non si vogliono creare paure da 'Grande Fratello', ma si vuole rendere manifesto un pericolo incontro al quale stiamo andando.
I microchip brevettati e prodotti dalla Motorola per la MONDEX (US. Pat. No. 5,513,272) hanno caratteristiche che per i profani possono sembrare la giusta e prevista evoluzione delle tecnologie in uso già da un decennio per l'identificazione animale. Ma le caratteristiche di tali chip sono ben più peculiari di quanto sembrino. Questi microchip misurano tra i 5 ed i 7 millimetri di lunghezza e 0.75 millimetri di larghezza. Il chip consente di contenere fino a 34 miliardi di combinazioni di codici identificativi. Sarà quindi possibile, a dire dalle documentazioni disponibili, memorizzare il nome ed il cognome della persona; la foto del suo viso; il numero di sicurezza sociale con codici internazionali inclusi; le impronte digitali; la descrizione fisica; la genealogia della famiglia; l'indirizzo; l'occupazione; l'appartenenza religiosa; la certificazione penale; dati sulla storia medica della persona.
Al loro interno prende posto una batteria ricaricabile agli ioni di litio (si ricaricherebbe grazie alle minime fluttuazioni di temperatura del corpo umano) ed un minuscolo trasmettitore radio in grado di colloquiare con i 66 satelliti in orbita bassa per determinare in ogni momento la posizione dell'individuo con un errore massimo di un metro. Proprio per il principio di ricarica della batteria utilizzata, si sono spesi più di un milione e mezzo di dollari per la ricerca del posto del corpo umano dove la temperatura varia più velocemente. I siti migliori sono risultati la fronte, alla radice dei capelli, e sul dorso della mano destra. C'è da notare che queste due zone del corpo sono quelle dove più frequentemente sono stati ritrovati gli impianti di presunta origine aliena.

[b]E' DOVEROSO AUMENTARE LA SOGLIA MINIMA DI ATTENZIONE ALL'UTILIZZO DI TALI TECNOLOGIE[/b]
A questo punto sono plausibili i dubbi sulle reali finalità di tali sistemi applicati sull'uomo (o meglio nell'uomo), sulla loro reale utilità confrontata con i relativi svantaggi che potranno procurare, sulle normali proteste di violazione della privacy che naturalmente scaturiranno. Se quindi si considerano anche le caratteristiche peculiari degli impianti dei 'presunti' rapimenti alieni, non si potranno che fare le seguenti considerazioni:

1. i rapimenti alieni non esistono: non sono gli alieni che rapiscono gli umani ma organismi occulti che tentano di sperimentare, senza il consenso delle cavie, mezzi e metodi di controllo di massa grazie agli impianti per riconoscimento e rilevamento geografico;
2. le tecnologie come quella alla base del sistema MONDEX e simili sono la ricaduta tecnologica dello studio da parte di organismi occulti che hanno già studiato il fenomeno dei rapimenti alieni arrivando alla conclusione che il loro scopo è quello di studiare e seguire da lontano campioni della razza umana;
3. i rapimenti alieni erano (ed in parte sono ancora) il primo stadio di un controllo invasivo da parte di razze aliene della razza umana per vari fini (studio, controllo evolutivo, ibridazione e chi più ne ha più ne metta); le tecnologie 'terrestri' di impiantistica come quelle del sistema MONDEX sono, quindi, l'ultimo, più ufficiale, stadio di controllo, magari in accordo con alcuni governi mondiali.

Al di là di queste ultime possibilità esplicative dei reali scopi delle tecnologie terrestri descritte, ed al di là delle similitudini con la 'presunta' impiantistica di tipo alieno, si sta per compiere un salto di qualità nella cosiddetta 'globalizzazione'. Forse stiamo assistendo ad una normale fase evolutiva della razza umana, forse si tratta di una deformazione del tanto desiderato Villaggio Globale, ma una cosa è certa: il limite fra una tecnologia al servizio dell'uomo e un uomo succube della tecnologia sta sempre più restringendosi ed è doveroso da parte di tutti aumentare la soglia minima di attenzione da porre sull'utilizzo corretto di tali tecnologie invasive.

[b]COLLUSIONE TRA ORGANISMI MILITARI SPECIALI - SEGRETI - E UNA O PIU' SPECIE ALIENE: LA TESTIMONIANZA DI MELINDA LESLIE ED ALTRI ADDOTTI[/b]
La tesi di una commistione umano-aliena nella gestione del fenomeno dei rapimenti, è altresì condivisa e confermata da svariate testimonianze di addotti (ossia rapiti). Una di queste è Melinda Leslie, della contea di Orange, in California (- USA -), a capo di un gruppo di sostegno per quelle persone che ritengono di essere state oggetto di rapimento alieno. Nel novembre del 1995, nell'ambito di un suo intervento al 5° Congresso Internazionale sugli UFO svoltosi a Mesquite (USA), Leslie affermò che più di tre dozzine di persone, le quali ritenevano di essere state portate a bordo di velivoli alieni - inclusa lei stessa -, successivamente sono state nuovamente rapite ma, questa volta però a condurre il 'gioco', sarebbero stati dei militari - umani a tutti gli effetti -, i quali li sottoposero a stringenti interrogatori e ad esami medici. Leslie ha affermato che degli individui del genere (ossia dei terrestri) a bordo di un 'triangolo volante' l'hanno rapita e portata in un'installazione sperimentale sotterranea. Lì, degli uomini con indosso delle tute antiradiazioni l'hanno sottoposta ad un accurato esame clinico di tipo ginecologico, e ad altri esami medici. Leslie fu rapita una seconda volta da individui umani appartenenti allo stesso gruppo od organizzazione, ed interrogata da un 'capitano militare' con i capelli rossi, il quale le chiese di raccontargli tutto quello che sapeva sugli alieni che, per primi, l'avevano rapita. Uomini in uniforme, ossia dei militari terrestri, erano anche presenti durante alcune esperienze di rapimento alieno, incluso in uno - sul totale di una mezza dozzina - che Leslie ha subito. Quest'ultima, insieme ad altri addotti, è stata sottoposta a ripetuti periodi di sorveglianza ed altri abusi da parte di questi stessi individui. Secondo Leslie, a 'tirare le fila' di un tale 'programma' c'è il governo USA, o una frangia occulta dello stesso, oppure, una organizzazione militare, operante - anche - sotto una copertura civile. Tutto ciò è in stretta relazione con il cover-up sulla questione UFO. Una qualche organizzazione, per conto del governo degli Stati Uniti, sta costruendo 'dischi volanti terrestri' facendo ricorso a tecnologia aliena ed a piloti alieni affiancati da militari. Melinda Leslie ha anche affermato che, facendo ricerche sulle sue esperienze di rapimento, ha parlato con diverse persone le quali hanno affermato di essere state coinvolte in operazioni governative segrete. Sulla base di tali conversazioni, la Leslie ritiene che degli umani, i quali agiscono nell'ambito di organismi governativi segreti, potrebbero interagire con tali alieni nell'ambito di una qualche forma di parthership collaborativa. Nello stesso tempo però, poiché i terrestri non si fiderebbero degli alieni, i primi - agendo sugli addotti - cercherebbero di carpire maggiori informazioni sui secondi, nel tentativo - forse - di scoprire le vere intenzioni e/o eventuali punti deboli dei 'visitatori'.
Leslie sta lavorando con Kathy Kasten (anche quest'ultima oggetto di abductions sia da parte di alieni che da parte di umani), per convincere il Dipartimento Federale della Salute e dei Servizi Sociali ad indagare su tale presunta 'organizzazione segreta governativa' composta da umani, responsabile, secondo le due ricercatrici, dei numerosi casi di ri-abductions di matrice terrestre. Tale indagine si rende necessaria in quanto, secondo le leggi federali - attualmente in vigore negli USA -, tutti i soggetti umani coinvolti in programmi di ricerca medico-scientifici debbono firmare un documento dal quale risulti il loro 'consenso informato' ad essere sottoposti ad una tale sperimentazione. A quest'ultimo proposito, Leslie ha aggiunto che, in data 29 agosto 1995, Kathy Kasten ha ricevuto una lettera da parte di Lana R. Skriboll (direttrice del National Institute of Mental Health's Office of Science Policy and Programm Planning) in cui - quest'ultima - spiega che l'Agenzia ha bisogno di maggiori informazioni dalle presunte vittime di ri-abductions oltre, naturalmente, ai dati anagrafici, l'indirizzo ed il numero della tessera sociale, prima di poter prendere qualsiasi decisione in merito alla richiesta d'indagine (3).
Quanto detto finora, sostiene in pieno le conclusioni preliminari raggiunte - già nel 1996 - dal fisico americano Dr. Helmut Lammer, nel suo studio relativo allo specifico aspetto di una comprovata collusione tra militari ed una qualche specie aliena nella complessa faccenda delle abductions di umani. Il Dr. Lammer ha denominato tale programma di studio con l'acronimo di ' M.I.L.A.B. ' - Military Abductions of Alleged Ufo Abductees - , ossia 'rapimenti militari di asseriti rapiti ufo'. In detta ricerca difatti, viene dimostrato come - i militari coinvolti nei rapimenti - usino gli addotti (o rapiti) come delle cavie per esperimenti sul controllo della mente e per testare armi a micro-onde. In altre parole, le agenzie d'intelligence usano il fenomeno dei rapimenti alieni come copertura per i loro esperimenti illegali (4).
Un'altra conferma, circa l'esistenza di un programma governativo statunitense concernente il controllo della mente di esseri umani, è data dal carteggio relativo ad una causa legale - intentata dal Signor John St. Clair Akwei - nei confronti dell'Agenzia di Sicurezza Nazionale statunitense (NSA), in cui vengono svelati i retroscena di uno spaventoso dispiegamento di tecnologie e programmi finalizzati al controllo degli individui e, quindi, delle varie società umane. Il documento in questione è stato depositato presso la Corte di Washington D.C. e contrassegnato come 'causa civile n° 92-0449 (5)'.

[b]PRIME ANALISI DEGLI IMPIANTI[/b]
A proposito della forma e composizione di tali impianti, il ricercatore Derrel Sims ha affermato di aver estratto, dal corpo di una ventina di rapiti, altrettanti 'oggetti' quali pietre, sferule d'oro, barrette metalliche di varia forma e cristalli. Sottoposti a specifiche analisi, tali 'impianti' sono risultati - tutti - essere composti da elementi quali l'Ossigeno, il Carbonio, il Titanio, lo Zolfo, il Bario ed il Berillio. Non è stata trovata traccia, invece, di alcuna parte elettrica (6). Gli 'oggetti' in questione si trovano avvolti in una sorta di robusta membrana scura composta da strati concentrici di cellule fibroblastiche tipiche del tessuto connettivo, materiale extracellulare tipo collagene, ed alcune fibre esterne di collegamento al tessuto circostante. In effetti, il corpo umano produce naturalmente un tale tipo di calcificazioni, sia in seguito all'intrusione accidentale di un corpo estraneo come un frammento di vetro, legno o metallo, sia in seguito ad un evento traumatico come un urto violento contro uno spigolo o altro (7).
In un congresso ufologico tenutosi a Long Island (USA) alla fine del 1991, Richard Price, un giovane uomo, prematuramente invecchiato secondo i suoi familiari, affermò di essere stato rapito quando aveva solo otto anni da alcuni esseri alieni che gli impiantarono un piccolo oggetto nell'addome. Molti anni dopo, nel corso di un controllo medico, gli venne localizzato - nel basso addome - un piccolissimo 'corpo estraneo' sotto la cute, che lo stesso Price finì con estrarre con le unghie, dopo non pochi tentativi. Sottoposto ad analisi, l'impianto in questione è risultato essere composto di tre parti: una interno di colore ambra, un rivestimento esterno bianco e sei piccole appendici adiacenti. Osservato al microscopio elettronico, detto rivestimento è risultato essere composto da elementi quali il Carbonio, il Tantalio, l'Ossigeno ed il Nitrogeno. La sua parte interna, invece, era completamente trasparente. Secondo l'opinione di uno degli investigatori del caso, si tratterebbe di un micro-apparato biologico - non elettronico - di circa 4 mm. di spessore, dotato di cavi o connettori (8). Diversi 'impianti' risultano composti da una sorta di metallo nero, lucido, fortemente magnetico, caratteristica, quest'ultima, che però scompare dopo l'estrazione dal corpo del soggetto. Inoltre, se irradiati con la luce ultravioletta, questi stessi 'corpi estranei' risplendono di una brillante luce verde (9).
David Pritchard, fisico del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha compiuto un approfondito studio su di un presunto impianto, situato negli organi genitali di un uomo che sosteneva di essere stato oggetto di un rapimento alieno mentre si trovava nella sua casa di New York, nel 1955. Lo studio in questione è basato sull'analisi del 'corpo estraneo' con uno spettroscopio per masse ioniche, un microscopio ottico e uno elettronico. Alla fine Pritchard ha dichiarato di non essere in grado di identificare con esattezza l'oggetto. Tuttavia, egli ha aggiunto che ciò non vuol dire che si tratti di un oggetto fabbricato da alieni. Tanto più che '…l'analisi non evidenzia nessun elemento che non sia di origine terrestre'. Pritchard, che non è uno che crede negli UFO ma neppure uno scettico per convinzione, ha altresì aggiunto che '…l'oggetto non sembra essere fabbricato, semmai presenta tutte le caratteristiche di un qualcosa che si è sviluppato internamente all'organismo del soggetto…..ma è anche possibile, però, che gli alieni siano così astuti da realizzare congegni 'mimetizzati' ossia con l'aspetto prosaico di un prodotto naturale dell'organismo umano' (10).
IPOTESI SULLA FUNZIONE DEGLI IMPIANTI
Secondo il ricercatore Derrel Sims, tali micro apparati potrebbero essere dei neurotrasmettitori di un tipo a noi sconosciuto. Qualcosa di simile a certi chips che noi usiamo per monitorare gli spostamenti e l'attività biologica di molte specie animali. Tali impianti potrebbero essere destinati a registrare le variazioni dei tassi enzimatici dell'organismo umano, ovvero gli indicatori di determinate modificazioni organiche e fisiologiche presenti nella maggior parte delle specie viventi.
Secondo noi, tali 'apparati' potrebbero essere dei trasduttori biocompatibili. Una sorta, cioè, di 'diodi semiconduttori' capaci di far 'passare' all'esterno solo determinati segnali elettro-chimici. Questi stessi sarebbero attivati ed 'interrogati' mediante l'invio - dall'esterno - di determinati segnali E.M., probabilmente nella banda delle micro-onde. Il loro funzionamento peraltro, come sembrerebbe essere dimostrato dalla caratteristica magnetizzazione 'biologica', potrebbe essere simile a quello dei metalli piezoelettrici con la differenza che, mentre questi ultimi producono corrente una volta posti a contatto tra loro, nel caso degli 'impianti' questi verrebbero alimentati dai naturali potenziali elettrici cellulari. Ciò non esclude, ovviamente, che - una volta attivati - questi stessi apparati possano fungere anche da trasmettitori nervosi e/o neurali, in grado cioè di interagire con il funzionamento di determinati organi come il cervello, le ghiandole endocrine responsabili dei livelli ormonali, ecc.

[b]CONCLUSIONI[/b]
Allo stato attuale dei fatti, non è possibile dare una risposta esaustiva alle domande 'chi' è l'autore e quale è il 'fine ultimo' delle abductions.
Comunque, tenendo in debita considerazione dati di fatto quali:

a) l'antichità del fenomeno UFO e, di conseguenza, la sua indubbia natura allogena
b) l'antichità del fenomeno delle abductions, di cui ci sono giunte notizie 'deformate' dall'ignoranza e dalla superstizione (vedi testi biblici e i testi sacri del resto del mondo);
c) le similitudini, più che evidenti, esistenti tra determinati programmi di monitoraggio e salvaguardia di specie animali a rischio, attuati sulla Terra da noi umani, con le modalità del fenomeno dei rapimenti e le varie 'spiegazioni' - sul fine di queste - fornite agli addotti dai loro 'rapitori' ;
d) l'esistenza di programmi di retro-ingegneria aliena gestiti da organismi militari e governativi segreti;
e) l'esistenza e sviluppo, da parte di organismi segreti governativo-militari, di così detti 'black projects' legati a tecnologie per il controllo del comportamento e della mente umani;

E' molto probabile - dicevamo - che, la verità circa l'identità dei 'rapitori' ed il 'fine ultimo' del fenomeno delle abductions, debba ricercarsi - come spesso accade per molte altre cose - nel 'mezzo' delle diverse ed opposte tesi finora formulate. Ciò potrebbe voler dire che, in realtà, esisterebbe un fenomeno dei 'rapimenti' di matrice aliena ed uno, invece, di matrice umana. Nel primo caso, lo scopo di un tale tipo di attività potrebbe - in ultima analisi - considerarsi 'umanitario' o - quanto meno - non deleterio. Nel secondo caso, invece (relativo alla matrice umana - governativo/militare - ), conoscendo bene la natura malvagia dell'uomo, constatato - storia alla mano - che l'operato dei governi e delle istituzioni - in genere - persegue fini del tutto utilitaristici e, il più delle volte, in antitesi con gli interessi individuali e collettivi delle diverse società umane, è giocoforza dedurre che - l'attuazione del programma legato alle abductions di umani eseguito da corpi speciali militari e/o governativi - sia finalizzato alla realizzazione di un qualche scenario di controllo e di asservimento - globale - delle varie società umane nei confronti del potere centrale, dalle prospettive decisamente tenebrose per l'intera umanità. Una variante dello scenario appena descritto, è quello della commistione di detti organismi governativi terrestri con una frangia di alieni (contraddistinti - questi ultimi - da intenti esclusivamente utilitaristici o, quanto meno, da un atteggiamento indifferente nei confronti della nostra specie), nel quadro di un accordo che concederebbe libertà d'azione e copertura ai 'visitatori', in cambio di nozioni scientifiche e tecnologiche finalizzate allo sviluppo degli armamenti, nonché dei sistemi di controllo mentale individuali e collettivi.
A proposito delle diverse ipotesi di soluzione prospettate, è ovvio che le stesse possono tranquillamente coesistere, salvo - poi - ad apportare le giuste modifiche allo scenario generale degli eventi in atto.
E' molto probabile che, una prima risposta, potrà scaturire dai risultati di esami di laboratorio - più approfonditi di quelli finora espletati - a cui si andranno a sottoporre gli 'impianti' estratti dal corpo di rapiti. Sempre che, ovviamente, le ricerche al riguardo si estendano sempre più a livello internazionale e gli eventuali risultati non vengano, come accade spesso, manipolati ed inquinati dai soliti 'faccendieri' dell'ufologia in combutta con le ben note agenzie d'ìntelligence, vere e proprie - queste ultime - 'associazioni a delinquere' poste a difesa dei più spregiudicati, bassi ed insani interessi governativi.


Ultima modifica di Bastion il 07/03/2011, 09:09, modificato 1 volta in totale.

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