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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 19/04/2015, 14:30 
Xanax ha scritto:
Arriva un segnale con alta probabilità di essere artificale: come lo interpreti ???
Se il messaggio non è espressamente indirizzato ad altre specie la vedo dura.
Oltretutto come per le "sacre" scritture ognuno le può intreprentare a suo vantaggio.


Un messaggio che contiene una informazione è distinguibile da un messaggio casuale anche se non se ne comprende il significato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dell%27informazione



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 19/04/2015, 15:24 
Per come è strutturata la ricerca del SETI è lodevole quanto inutile.

La possibilità che una specie avanzata usi onde radio per comunicare nello spazio è a mio avviso da scartare a priori.


C'è il problema già citato della dispersione del segnale, ma il vero punto cruciale è che le onde radio essendo parte dello spettro elettromagnetico viaggiano alla velocità della luce.

Questo significa che pure se ci fosse una specie intelligente tecnologicamente avanzata sulla stella a noi più vicina, Proxima Centauri, a soli 4 anni luce da qui, il segnale impiegherebbe 4 anni per raggiungerci.

Impensabile usare un sistema del genere per mantenere comunicazioni interstellari, le notizie e gli ordini arriverebbero dopo anni che i fatti sono già avvenuti.


Proiettate questo su scala cosmica dato che non sappiamo minimamente dove si trovi la specie a noi più vicina: 10 anni luce, 100, 1000? L' utilizzo di onde radio, laser o altri segnali alla velocità della luce è impraticabile.


Secondo punto fondamentale: una specie che abbia il bisogno di comunicare a distanze interstellari è una specie che ha già la possibilità di effettuare viaggi interstellari a velocità o per essere precisi effetti superluminali, curvando lo spaziotempo.

Questo perchè una specie intelligente degna di questo nome non attirerebbe l' attenzione di perfetti sconosciuti capaci di raggiungerli e fare quello che vogliono senza essere prima essi stessi in grado di fare altrettanto.


E per finire: perchè una specie così avanzata dovrebbe perdere tempo a parlare con noi?

L' ipotesi della Prima Direttiva è un' altra ottima risposta al cosiddetto Paradosso di Fermi.

Fermo restando che la vera risposta è che infatti sono già qui da un pezzo, ma di questo la Scienza non vuole occuparsi.


Se ne deduce che i mezzi per comunicare a distanze interstellare siano analoghi a quelli per il viaggio interstellare, ad esempio creando microscopici wormhole entro cui convogliare le trasmissioni.


Stiamo ascoltando la voce sbagliata, così non troveremo nulla.

Tutti quei radiotelescopi non troveranno niente non perchè non ci siano alieni ma perchè non parlano alla radio.

Usano mezzi che noi non possiamo al momento intercettare perchè non abbiamo ancora la tecnologia necessaria e li usano per comunicare tra di loro, non con noi.


Il SETI dovrebbe davvero concentrarsi sulla ricerca del DNA, dell' ipotesi degli Antichi Astronauti e sul fenomeno ufologico.

Ma questo avverrebbe solo in un mondo serio che non fa del segreto e della menzogna un paradigma su cui fondare l' intera civiltà, quindi non nel nostro.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 20/04/2015, 01:43 
le comunicazioni interstellari possono avvenire solo su base quantistica usando la correlazione quantica che esula dal concetto di spazio e tempo e rende quindi i cambiamenti di stato ISTANTANEI tra coppie di elettroni gemelle. Altri mezzi utili sinceramente non ne vedo così come non vedo alcuna utilità nel progetto SETI se non quello di gettare fumo negli occhi come per dire: EH SI CI STIAMO PROVANDO ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 20/04/2015, 14:37 
Si, Maxpower, quella che ho definito:"Modulazione di livello" nel mio precedente post. Comunicare a livello quantistico, modulando su alcune proprietà delle particelle reciprocamente concepite. Un'eventuale ridondanza di registri potrebbe ridurre la possibilità di errore nella ricezione e aggirerebbe in parte il teorema che, in questo contesto, prevederebbe una conferma classica della natura di quanto ricevuto. Oppure, si potrebbero creare registri costituiti da conduttori attorno ai quali verrebbero messi in 'orbita' elettroni e positroni, reciproci, imbrigliati in un flusso motivato dalla corrente fatta passare, e, al variare di questa, i leptoni 'orbitanti' varierebbero il raggio d'orbita, associato a un livello logico. Il delta sarebbe istantaneo e avvertito senza possibilità di errore da chi riceve. Restano le difficoltà, non tanto di creare particelle reciproche, ma di porre i positroni in un ambiente elettromagneticamente schermato, che deve essere mantenuto per evitare che questi si annichiliscano. Ovviamente ci sarebbe anche il problema di veicolarli dalla sorgente al registro. Ma credo che non sia insormontabile la questione. Si parla già di satelliti entanglement per le telecomunicazioni, comunque. Altro modo, sarebbe quello di creare wormhole stabili fra due stazioni e modulare sull'intensità dell'energia negativa che li terrebbe aperti. Questa è una mia idea ma rispettosa dei principi della fisica. Permetterebbe la trasmissione di una mole enorme di informazioni. Una sorta di comunicazione 'subspazio'(Star Trek non c'entra). Non sarebbe istantanea forse, ma molto superluminale. In ogni caso, ritengo che una civiltà più evoluta di noi tecnologicamente, di qualche decina o centinaio di anni, non usi più onde portanti per comunicare ma qualcosa di simile a quello che hai prospettato e/o che ho riportato. Concordo anche con il post precedente che parla della discutibilità del SETI. Anch'io non sono molto a favore. Questo comunque non mi vieta di pensare, che come gli umani trasmisero da Arecibo, altri potrebbero averlo fatto, nel tempo, nella nostra galassia o altrove.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 20/04/2015, 14:59 
Non sono intervenuto perché un messaggio può essere ricevuto se proveniente da altrove non dalla Terra ...



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 20/04/2015, 20:47 
marino ha scritto:
Si, Maxpower, quella che ho definito:"Modulazione di livello" nel mio precedente post. Comunicare a livello quantistico, modulando su alcune proprietà delle particelle reciprocamente concepite. Un'eventuale ridondanza di registri potrebbe ridurre la possibilità di errore nella ricezione e aggirerebbe in parte il teorema che, in questo contesto, prevederebbe una conferma classica della natura di quanto ricevuto. Oppure, si potrebbero creare registri costituiti da conduttori attorno ai quali verrebbero messi in 'orbita' elettroni e positroni, reciproci, imbrigliati in un flusso motivato dalla corrente fatta passare, e, al variare di questa, i leptoni 'orbitanti' varierebbero il raggio d'orbita, associato a un livello logico. Il delta sarebbe istantaneo e avvertito senza possibilità di errore da chi riceve. Restano le difficoltà, non tanto di creare particelle reciproche, ma di porre i positroni in un ambiente elettromagneticamente schermato, che deve essere mantenuto per evitare che questi si annichiliscano. Ovviamente ci sarebbe anche il problema di veicolarli dalla sorgente al registro. Ma credo che non sia insormontabile la questione. Si parla già di satelliti entanglement per le telecomunicazioni, comunque. Altro modo, sarebbe quello di creare wormhole stabili fra due stazioni e modulare sull'intensità dell'energia negativa che li terrebbe aperti. Questa è una mia idea ma rispettosa dei principi della fisica. Permetterebbe la trasmissione di una mole enorme di informazioni. Una sorta di comunicazione 'subspazio'(Star Trek non c'entra). Non sarebbe istantanea forse, ma molto superluminale. In ogni caso, ritengo che una civiltà più evoluta di noi tecnologicamente, di qualche decina o centinaio di anni, non usi più onde portanti per comunicare ma qualcosa di simile a quello che hai prospettato e/o che ho riportato. Concordo anche con il post precedente che parla della discutibilità del SETI. Anch'io non sono molto a favore. Questo comunque non mi vieta di pensare, che come gli umani trasmisero da Arecibo, altri potrebbero averlo fatto, nel tempo, nella nostra galassia o altrove.


Un altro problema è la sola biunivocità del collegamento. non so se sia possibile "gemellare" più particelle da quel che so lo si può fare a coppie e quindi volendo collegare 3 punti ci vorrebbero:

A <---> B
B <---> C
C <---> A

quindi in ogni postazione di vorrebbe una sistema di comunicazione associato esclusivamente con il suo gemello, il che rende la cosa scomoda se ad esempio di volesse collegare uno spazioporto a tutte le navi di una flotta, in questo spazioporto ci vorrebbe un elettrone (dico elettrone intendendo il sistema di comunicazione associato) spaiato per ogni nave il che non m isembra tanto pratico lo stesso.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 21/04/2015, 14:39 
Maxpower, in merito al tuo quesito, forse una risposta, anche se complessa, potrebbe essere quella del teletrasporto dell'energia in fase di studio dall'equipe giapponese del professor Hotta, ma non credo. Anche qui vedo due particelle. Anche, l'ipotesi degli atomi 'artificiali' racchiusi in registri, da me presentata, comporta un interessamento solo di una particella a e di una particella b, allineate in parallelo assieme ad altre. Per rimandare il messaggio ad altri destinatari, occorrerebbero ponti transponder.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 21/04/2015, 14:44 
Tornando al messaggio alieno, se autentico, non può provenire da M 31 in Andromeda, perchè lontana circa 2 milioni di anni luce. Potrebbe provenire da un ammasso globulare orbitante attorno alla via lattea. 80.000 a.l. sarebbero compatibili con la distanza.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 21/04/2015, 19:51 
L' intreccio quantistico va bene solo se le particelle hanno avuto una precedente interazione.
Quindi le comunicazioni con civiltà remote sono possibili solo se sono valide le teorie che danno
il cosmo originato da una singolarità.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 21/04/2015, 21:53 
Xanax ha scritto:
L' intreccio quantistico va bene solo se le particelle hanno avuto una precedente interazione.
Quindi le comunicazioni con civiltà remote sono possibili solo se sono valide le teorie che danno
il cosmo originato da una singolarità.


In quel caso sarebbero di fatto tutte "gemelle" dico bene?



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 21/04/2015, 23:19 
MaxpoweR ha scritto:
In quel caso sarebbero di fatto tutte "gemelle" dico bene?


Una volta creato lo spazio-tempo c'è stata una diversificazione ma l'intreccio resta quale proprietà intrinseca.

Poi magari domani una scoperta nega quanto si suppone ora. [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 22/04/2015, 11:40 
Ritengo credibile che l'universo abbia avuto origine da una singolarità.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 28/08/2015, 19:40 
Cita:
Alla ricerca delle apocalissi aliene
L'esistenza di vita extraterrestre intelligente può essere dimostrata anche attraverso la sua estinzione: tre studiosi hanno stilato una guida per individuare catastrofi globali su altri pianeti

Immagine

Da oltre mezzo secolo gli scienziati sono all'ascolto del cosmo, alla ricerca di segnali di trasmissioni che rivelino la presenza di vita extraterrestre intelligente. Finora però, nessuno si è dato il disturbo di contattarci.

Magari siamo davvero soli, o forse, siamo l'unica civiltà con un codice postale della Via Lattea. Ma c'è anche un altra, inquietante possibilità: la vita intelligente emerge di tanto in tanto su altri mondi, ma finisce per autodistruggersi.

È uno scenario sconfortante ma niente affatto improbabile, vista ad esempio la devastazione che siamo stati in grado di infiggere al nostro pianeta durante la nostra relativamente breve permanenza sulla Terra.

Ecco perché tre scienziati hanno pubblicato di recente una "guida' per aiutare gli astronomi a rilevare le tracce di una apocalisse aliena, come ad esempio la firma chimica di un pianeta cosparso di corpi in decomposizione, le radiazioni lasciate da una guerra nucleare, oppure i detriti di un'esplosione o di un impatto.

Questo tipo di ricerca è stata battezzata SEETI (Search for Extinct Extraterrestrial
Intelligence, ricerca di vita extraterrestre intelligente estinta).

Post-Mortem planetario

Ironia della sorte, l'idea di intraprendere questo tipo di ricerca è iniziata durante un seminario accademico intitolato “Costruire mondi abitabili”.

“Uno dei concetti emersi è stato quello di individuare l'esistenza di vita rilevandone il suo annientamento”, spiega Jack O’Malley-James, astrobiologo della Cornell University e uno degli autori della ricerca. “Oltre a dirci che esiste effettivamente vita intelligente lì fuori, questo tipo di ricerca potrebbe offrirci degli spunti per capire quanto rara sia la nostra civiltà e quanto possiamo aspettarci che duri".

Lo studio SEETI si basa su tecniche messe a punto per la prossima generazione di telescopi affinché siano in grado di rilevare bio-firme extraterrestri che indichino la possibile esistenza di vita aliena. Ad esempio, se nell'osservare un esopianeta notassimo che l'ossigeno nella sua atmosfera viene alimentato in continuazione, ciò potrebbe indicare la presenza di organismi fotosintetici.

Ma non è questo che cerca il SEETI. Anziché sulle tracce di vita infatti, la ricerca si concentra su quelle di morte, ovvero su quegli elementi che indichino distruzione su scala planetaria.

Immaginiamo un pianeta su cui la guerra biologica abbia annientato l'intera popolazione. I microorganismi che causano la decomposizione banchetterebbero sui cadaveri; ciò facendo produrrebbero composti chimici, aumentando in maniera drammatica il livelli di metano ed etano nell'atmosfera.

Poniamo il caso che le dimensioni della popolazione siano grossomodo simili a quella della Terra: ci vorrebbe circa un anno affinché i gas metano ed etano si disperdessero, una finestra temporale troppo stretta per riuscire a rilevare il cataclisma. Detto questo, se l'arsenale biologico comprendesse anche un virus geneticamente modificato capace di trasmettersi da specie a specie, annientando tutte le forme di vita animale, le tracce della catastrofe sarebbero individuabili per vari anni.

Un bagliore malsano

Noi umani abbiamo sfiorato la catastrofe nucleare più volte di quanto ci piaccia ricordare. Altri mondi potrebbero non aver avuto la stessa fortuna.

Uno degli indizi rivelatori dell'autodistruzione tramite guerra nucleare di una civiltà potrebbe essere un cambiamento nel cosidetto "airglow", o luminescenza notturna, ovvero la luminosità diffusa del cielo notturno dovuta all'emissione dei gas atmosferici.

Probabilmente avrete osservato questo fenomeno nei cieli notturni poco illuminati. Elettroni e protoni ad alta velocità, spinti dal vento solare, si schianano contro gli atomi di ossigeno nell'atmosfera, inducendoli a produrre una debole luce verde. Le particelle emesse dalle armi nucleari innescherebbero un effetto simile, generando “un incremento nell'ordine di magnetudine della brillantezza dell'airglow”, affermano gli autori dello studio SEETI.

Gli effetti termici di una guerra nucleare globale altererebbero anche la composizione chimica di un'atmosfera. Quando un ordigno nucleare esplode, l'aria circostante raggiunge temperature estremamente elevate e si raffredda relativamente in fretta. Ciò da luogo a una reazione chimica che produce tonnellate di monossido di azoto, che impoverisce la concentrazione dello strato di ozono nell'atmosfera.

Questi cambiamenti nell'atmosfera sarebbero osservabili per diversi anni dopo la catastrofe, ma la loro visibilità sarebbe comunque limitata da un'altra conseguenza della guerra nucleare, ossia la notevole quantità di polveri che verrebbe sollevata nell'atmosfera.

Benché improbabile, è possibile che, osservando l'atmosfera trasparente di un pianeta farsi opaca, gli astronomi riescano a individuare la testimonianza di un “prima e dopo” di un'eventuale guerra atomica.

La presenza di polveri nell'atmosfera potrebbero naturalmente essere spiegate da cause naturali, come ad esempio l'impatto di un grosso meteorite, anche se ciò non farebbe molta differenza per gli esseri viventi che si trovavano sul pianeta in quel momento.

Poltiglia letale

Alcuni degli scenari apocalittici presi in esame dagli autori dello studio prevedono tecnologie al momento non disponibili. È il caso ad esempio del famigerato "grey goo" (poltiglia, sostanza appiccicosa grigia), un'ipotesi formulata per la prima volta negli anni Ottanta in cui la fine del mondo è provocata dalla nanotecnologia molecolare, dove robot fuori controllo e autoreplicanti divorano la materia del pianeta, riducendo tutto in polvere.

Secondo lo studio SEETI, questo genere di catastrofe potrebbe essere osservabile per migliaia di anni, poiché le polveri si diffonderebbero nell'atmosfera o ricoprirebbero il pianeta di dune dalla forma insolita.

Un altro scenario catastrofico, se possibile ancora più drammatico, è la totale distruzione fisica di un pianeta, che potrebbe verificarsi generando sufficiente energia da sopraffarne quella gravitazionale che lo tiene assieme, fino a farlo esplodere.

In questo caso però, quali tracce rimarrebbero? A meno di osservarne la fine in diretta, una possibilità, assai remota, è quella di individuare nel disco di detriti elementi artificiali che rivelino che lì un tempo c'era un pianeta che ospitava una civiltà tecnologicamente avanzata.

“È possibile che, nel tempo, la prima testimonianza di intelligenza extraterrestre potrebbe arrivarci da ciò che resta di una civiltà meno prudente”, conclude lo studio SEETI. “Se così fosse, queste informazioni non ci regalerebbero solo conoscenza, ma anche saggezza”.


http://www.nationalgeographic.it/scienz ... 40095/?rss


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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
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. [:107] .



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sto SETI sembra un covo di idioti...



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