Cita:
Il primo collegamento sarà con Giuseppe Verdi autore del libro “La truffa del popolo eletto” (Gli eretici). Non credente, da oltre un decennio si dedica con passione ed entusiasmo allo studio del cristianesimo, con particolare attenzione per la figura di Gesù e per l’età antica. Al riguardo, per potersi fare un’idea quanto più possibile obiettiva, si è documentato sia sui testi apologetici che sulle pietre miliari della critica anticristiana, giungendo infine alla conclusione che sia il “Cristo” che il movimento religioso a lui legato siano il frutto di una progressiva mitizzazione e deformazione di fatti e personaggi reali, ma di origine tutt’altro che divina. “Nella storia degli Israeliti, mito e verità si sono intrecciati per secoli in maniera assai stretta. In passato, infatti, la Bibbia è stata quasi universalmente considerata una fonte storica, per di più ispirata da Dio stesso, con la conseguenza che le vicende in essa narrate sono state ritenute indiscutibilmente autentiche.Oggi, fortunatamente, siamo in grado di discernere ciò che è reale da ciò che, invece, è mera leggenda. Se, infatti, sono da tempo confinate nel regno dei miti le storie di Adamo ed Eva, di Noè e del diluvio, della torre di Babele, nonché le gesta degli antichi patriarchi (a cominciare dal padre della razza ebraica, Abramo), in tempi più recenti la moderna ricerca ha messo seriamente in dubbio anche la realtà storica delle figure di Mosè e Giosuè, della schiavitù in Egitto e dell’esodo.Gli eventi narrati nella Bibbia possono essere ritenuti storici solo a partire dalla caduta del popolo eletto sotto l’occupazione assira.La maggior parte della gente sconosce la storia degli Israeliti o ne ha solo un’idea approssimativa: una lacuna che rende pressoché impossibile comprendere la Bibbia e il suo significato, nonché la stessa figura di Gesù e le origini del cristianesimo. Appare pertanto opportuno aprire questo volume rendendo giustizia alla storia, quella vera, che è stata sacrificata sull’altare delle favole prima a vantaggio del clero giudaico e poi, di quello cristiano, che, in misura preponderante nella sua diramazione cattolica, grazie a quelle favole vive e prospera parassitando la società e spacciandosi, paradosso dei paradossi, per luce di giustizia e “verità”.