29/03/2015, 12:54
marino ha scritto:Ci sono alcuni punti per i quali rimango perplesso. Devo vagliare bene. Se non sbaglio, questi signori del cosmo o alieni, in grado di compiere veramente prodigi non solo nel campo dell'ingegneria genetica bensì anche in quella planetaria, si alimentavano in modo molto 'primitivo'. Anche nella versione a fumetti dell'opera, si evincono allevamenti finalizzati al'uso alimentare. Io ritengo che una civiltà che giungesse a livelli avanzati, come quella proposta nell'argomento, dovrebbe essere arrivata quantomeno alla sintetizzazione degli alimenti, in quanto in grado di manipolare la materia. Anche noi stiamo pensando a un'alimentazione con proteine sequenziate(ad esempio ottenere la carne in laboratorio senza uccidere animali e alterare ulteriormente l'equilibrio dell'ecosistema), per risolvere in parte la crisi alimentare e per razionalizzare le risorse. Non sto parlando di replicatori alla Star Trek, ma comunque di avanzati, ottimali, funzionali e rapidi procedimenti di produzione alimentare.
30/03/2015, 00:12
30/03/2015, 00:46
Enkidu ha scritto:Sì, è una delle cose che più immediatamente lascia perplessi, nelle teorie di Biglino. Come anche il fatto che anziché sintetizzare del Valium nei loro laboratori dove creavano OGM umani, dipendessero dai fuochi sacrificali dei beduini..... la cosa appare quasi comica, se pensiamo a come ne parla Biglino, quando diceva che "accorrevano a frotte" appena vedevano il fuoco di un olocausto, per sniffare l'odore del grasso bruciato. Ve li immaginate i dischi volanti che planano sui roghi dei sacerdoti ebraici con gli alieni che si sporgono dai finestrini per sniffare estasiati i fumi di grasso bruciato?
30/03/2015, 01:32
marino ha scritto:Ci sono alcuni punti per i quali rimango perplesso. Devo vagliare bene. Se non sbaglio, questi signori del cosmo o alieni, in grado di compiere veramente prodigi non solo nel campo dell'ingegneria genetica bensì anche in quella planetaria, si alimentavano in modo molto 'primitivo'. Anche nella versione a fumetti dell'opera, si evincono allevamenti finalizzati al'uso alimentare. Io ritengo che una civiltà che giungesse a livelli avanzati, come quella proposta nell'argomento, dovrebbe essere arrivata quantomeno alla sintetizzazione degli alimenti, in quanto in grado di manipolare la materia. Anche noi stiamo pensando a un'alimentazione con proteine sequenziate(ad esempio ottenere la carne in laboratorio senza uccidere animali e alterare ulteriormente l'equilibrio dell'ecosistema), per risolvere in parte la crisi alimentare e per razionalizzare le risorse. Non sto parlando di replicatori alla Star Trek, ma comunque di avanzati, ottimali, funzionali e rapidi procedimenti di produzione alimentare.
Perché tanti geni? Perché si tratta della fusione di ben tre piante diverse, due graminacee e una pianta erbacea, ciascuna delle quali aveva già i suoi geni.
30/03/2015, 03:27
30/03/2015, 09:44
zakmck ha scritto:Enkidu ha scritto:Sì, è una delle cose che più immediatamente lascia perplessi, nelle teorie di Biglino. Come anche il fatto che anziché sintetizzare del Valium nei loro laboratori dove creavano OGM umani, dipendessero dai fuochi sacrificali dei beduini..... la cosa appare quasi comica, se pensiamo a come ne parla Biglino, quando diceva che "accorrevano a frotte" appena vedevano il fuoco di un olocausto, per sniffare l'odore del grasso bruciato. Ve li immaginate i dischi volanti che planano sui roghi dei sacerdoti ebraici con gli alieni che si sporgono dai finestrini per sniffare estasiati i fumi di grasso bruciato?
Chissa', magari costava molto meno fornirsi allo spaccio locale. Cibi freschi e genuini. Altro che pillole sintetizzate.
Inoltre vuoi mettere la soddisfazione a strappare le carni da una preda ancora viva. Tutta un'altra storia rispetto alla sintetizzazione OGM.
30/03/2015, 09:53
shighella ha scritto:A me pare una cosa possibilissima, tu ci scherzi...
30/03/2015, 18:36
30/03/2015, 22:09
06/04/2015, 14:50
06/04/2015, 16:28
marino ha scritto:a questo proposito mi chiedo: "Ma una civiltà che fosse in grado di coprire anni luce di distanza, di creare un satellite in orbita la sole e di spostarlo in orbita terrestre, di sviluppare opere di ingegneria planetaria e, aggiungo, magari modificare la chimica di una stella, perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?
09/04/2015, 21:52
quisquis ha scritto:marino ha scritto:a questo proposito mi chiedo: "Ma una civiltà che fosse in grado di coprire anni luce di distanza, di creare un satellite in orbita la sole e di spostarlo in orbita terrestre, di sviluppare opere di ingegneria planetaria e, aggiungo, magari modificare la chimica di una stella, perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?
Infatti, lo penso che sarebbe stata in grado di risolversi i problemi direttamente a casa propria; tuttavia:
1) stiamo assumendo che potessero fare tutto ciò, addirittura modificare la chimica di una stella; ma chi ci dice che il Yahvè interpretato alla Biglino potesse davvero farlo? forse poteva sì più dei terrestri dell'epoca, ma molto meno rispetto al quadro che delinei.
2) Guarda noi terrestri di oggi: possiamo molte cose, davvero molte; già solo con le notevoli conoscenze tecnologiche che abbiamo potremmo, con tempo, pazienza, perseveranza, autodisciplina e comune spirito d'intenti risolvere la maggior parte, se non tutti, i problemi che affliggono questo pianeta. Ma ciò non avviene, anzi. La tecnologia da sola non basta, ci vuole ben altro e questo altro non si misura in termini di progresso tecnologico. Quindi una possibile risposta al "perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?" potrebbe essere: perché non erano abbastanza uniti, saggi, pazienti, perseveranti, lungimiranti, autodisciplinati e concordi per poterlo fare.
3) come è già stato fatto notare qua e là, si può supporre che un piccolo corpo di spedizione lontano da casa difficilmente possa disporre delle possibilità (tecnologiche, strumentali, alimentari etc) che la casa madre (fosse anche solo una base madre temporanea) offrirebbe.
Queste le 3 attenuanti che mi vengono in mente, oltre le quali, certo: la risposta sarebbe "certo, sarebbe stata in grado di risolversi i problemi direttamente a casa propria".
Inotre bisogna comunque vedere bene il contesto: se davvero un ET o un gruppetto di ET ha partecipato attivamente all'etnogenesi del popolo ebraico, si può supporre che la prescrizione di offrire vittime in olocausto a yahvè avesse come scopo non quello di soddisfare le nari di Yahvè, quanto piuttosto quello di creare un rito identitario (tra gli altri) in grado di unire quello che era un gruppo di nomadi ed esuli fuggitivi al fine di formarne un popolo in grado di conquistare terre a scapito di altri popoli, nonché di ribadire la fedeltà al proprio signore; e chi si priva del proprio cibo offrendone una parte al proprio signore ribadisce con questo gesto la propria fedeltà, e lo fa per di più in modo molto molto forte (molto più di quanto potrebbe fare con preghiere o buoni propositi) il che cementifica l'identità e di molto. E' chiaro che agli occhi di un gruppo di nomadi ciò dovesse apparire come il farlo perché "ciò piace alle nari di yahvé" e magari questa credenza è stata incoraggiata da yahvè stesso. Sempre all'interno di questa cornice interpretativa dei fatti, è chiaro.
Infine, quanto dice zakmck a mio parere è sempre possibile.
10/04/2015, 15:02
shighella ha scritto:quisquis ha scritto:marino ha scritto:a questo proposito mi chiedo: "Ma una civiltà che fosse in grado di coprire anni luce di distanza, di creare un satellite in orbita la sole e di spostarlo in orbita terrestre, di sviluppare opere di ingegneria planetaria e, aggiungo, magari modificare la chimica di una stella, perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?
Infatti, lo penso che sarebbe stata in grado di risolversi i problemi direttamente a casa propria; tuttavia:
1) stiamo assumendo che potessero fare tutto ciò, addirittura modificare la chimica di una stella; ma chi ci dice che il Yahvè interpretato alla Biglino potesse davvero farlo? forse poteva sì più dei terrestri dell'epoca, ma molto meno rispetto al quadro che delinei.
2) Guarda noi terrestri di oggi: possiamo molte cose, davvero molte; già solo con le notevoli conoscenze tecnologiche che abbiamo potremmo, con tempo, pazienza, perseveranza, autodisciplina e comune spirito d'intenti risolvere la maggior parte, se non tutti, i problemi che affliggono questo pianeta. Ma ciò non avviene, anzi. La tecnologia da sola non basta, ci vuole ben altro e questo altro non si misura in termini di progresso tecnologico. Quindi una possibile risposta al "perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?" potrebbe essere: perché non erano abbastanza uniti, saggi, pazienti, perseveranti, lungimiranti, autodisciplinati e concordi per poterlo fare.
3) come è già stato fatto notare qua e là, si può supporre che un piccolo corpo di spedizione lontano da casa difficilmente possa disporre delle possibilità (tecnologiche, strumentali, alimentari etc) che la casa madre (fosse anche solo una base madre temporanea) offrirebbe.
Queste le 3 attenuanti che mi vengono in mente, oltre le quali, certo: la risposta sarebbe "certo, sarebbe stata in grado di risolversi i problemi direttamente a casa propria".
Inotre bisogna comunque vedere bene il contesto: se davvero un ET o un gruppetto di ET ha partecipato attivamente all'etnogenesi del popolo ebraico, si può supporre che la prescrizione di offrire vittime in olocausto a yahvè avesse come scopo non quello di soddisfare le nari di Yahvè, quanto piuttosto quello di creare un rito identitario (tra gli altri) in grado di unire quello che era un gruppo di nomadi ed esuli fuggitivi al fine di formarne un popolo in grado di conquistare terre a scapito di altri popoli, nonché di ribadire la fedeltà al proprio signore; e chi si priva del proprio cibo offrendone una parte al proprio signore ribadisce con questo gesto la propria fedeltà, e lo fa per di più in modo molto molto forte (molto più di quanto potrebbe fare con preghiere o buoni propositi) il che cementifica l'identità e di molto. E' chiaro che agli occhi di un gruppo di nomadi ciò dovesse apparire come il farlo perché "ciò piace alle nari di yahvé" e magari questa credenza è stata incoraggiata da yahvè stesso. Sempre all'interno di questa cornice interpretativa dei fatti, è chiaro.
Infine, quanto dice zakmck a mio parere è sempre possibile.
Se il fine dell'olocausto fosse esclusivamente quello di cementificare l'unione del popolo ebraico al loro dio, perché lo stesso olocausto, all'interno del tempio (casa) di geova, veniva affidato esclusivamente alla casta sacerdotale dei leviti? Perché questi dovevano seguire scrupolosamente le regole imposte da geova di tagliare e bruciare soltanto il grasso che si trova intorno ai reni? Perché geova desiderava che vi fosse nella sua casa questo "odore calmante" 24h su 24h?
Come può tutto questo cementificare la fedeltà di un popolo verso il suo dio?
11/04/2015, 11:36
marino ha scritto:shighella ha scritto:quisquis ha scritto:marino ha scritto:a questo proposito mi chiedo: "Ma una civiltà che fosse in grado di coprire anni luce di distanza, di creare un satellite in orbita la sole e di spostarlo in orbita terrestre, di sviluppare opere di ingegneria planetaria e, aggiungo, magari modificare la chimica di una stella, perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?
Infatti, lo penso che sarebbe stata in grado di risolversi i problemi direttamente a casa propria; tuttavia:
1) stiamo assumendo che potessero fare tutto ciò, addirittura modificare la chimica di una stella; ma chi ci dice che il Yahvè interpretato alla Biglino potesse davvero farlo? forse poteva sì più dei terrestri dell'epoca, ma molto meno rispetto al quadro che delinei.
2) Guarda noi terrestri di oggi: possiamo molte cose, davvero molte; già solo con le notevoli conoscenze tecnologiche che abbiamo potremmo, con tempo, pazienza, perseveranza, autodisciplina e comune spirito d'intenti risolvere la maggior parte, se non tutti, i problemi che affliggono questo pianeta. Ma ciò non avviene, anzi. La tecnologia da sola non basta, ci vuole ben altro e questo altro non si misura in termini di progresso tecnologico. Quindi una possibile risposta al "perchè non sarebbe stata in grado di risolvere i suoi problemi energetici, economici, ecologici e quant'altro a casa sua?" potrebbe essere: perché non erano abbastanza uniti, saggi, pazienti, perseveranti, lungimiranti, autodisciplinati e concordi per poterlo fare.
3) come è già stato fatto notare qua e là, si può supporre che un piccolo corpo di spedizione lontano da casa difficilmente possa disporre delle possibilità (tecnologiche, strumentali, alimentari etc) che la casa madre (fosse anche solo una base madre temporanea) offrirebbe.
Queste le 3 attenuanti che mi vengono in mente, oltre le quali, certo: la risposta sarebbe "certo, sarebbe stata in grado di risolversi i problemi direttamente a casa propria".
Inotre bisogna comunque vedere bene il contesto: se davvero un ET o un gruppetto di ET ha partecipato attivamente all'etnogenesi del popolo ebraico, si può supporre che la prescrizione di offrire vittime in olocausto a yahvè avesse come scopo non quello di soddisfare le nari di Yahvè, quanto piuttosto quello di creare un rito identitario (tra gli altri) in grado di unire quello che era un gruppo di nomadi ed esuli fuggitivi al fine di formarne un popolo in grado di conquistare terre a scapito di altri popoli, nonché di ribadire la fedeltà al proprio signore; e chi si priva del proprio cibo offrendone una parte al proprio signore ribadisce con questo gesto la propria fedeltà, e lo fa per di più in modo molto molto forte (molto più di quanto potrebbe fare con preghiere o buoni propositi) il che cementifica l'identità e di molto. E' chiaro che agli occhi di un gruppo di nomadi ciò dovesse apparire come il farlo perché "ciò piace alle nari di yahvé" e magari questa credenza è stata incoraggiata da yahvè stesso. Sempre all'interno di questa cornice interpretativa dei fatti, è chiaro.
Infine, quanto dice zakmck a mio parere è sempre possibile.
Se il fine dell'olocausto fosse esclusivamente quello di cementificare l'unione del popolo ebraico al loro dio, perché lo stesso olocausto, all'interno del tempio (casa) di geova, veniva affidato esclusivamente alla casta sacerdotale dei leviti? Perché questi dovevano seguire scrupolosamente le regole imposte da geova di tagliare e bruciare soltanto il grasso che si trova intorno ai reni? Perché geova desiderava che vi fosse nella sua casa questo "odore calmante" 24h su 24h?
Come può tutto questo cementificare la fedeltà di un popolo verso il suo dio?
Un chiarimento e una precisazione: quello di modificare la chimica di una stella è un' ipotesi che ho aggiunto. Biglino non credo che ne faccia cenno nelle sue opere. Questo per correttezza e completezza nel dialogo. Ritengo che una civiltà in grado di spostare mondi e creare satelliti come la Luna, sia in grado di modificare artificialmente l'evoluzione di una stella.
11/04/2015, 13:30