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 Oggetto del messaggio: Alieni, diversità e coesistenza
MessaggioInviato: 03/04/2011, 11:14 
Ricevo questo contributo da un frequentatore della nostra comunità (che desidera rimanere anonimo) e lo pubblico ad uso dei vostri commenti.


In una serata insonne, mi è passato per la testa un pensiero che ho ritenuto interessante da un punto di vista filosofico. Non è supportato da alcuna osservazione, pertanto diciamo che è semplicemente un esercizio mentale. I presupposti di base sono di carattere comparativo; in altre parole, cercare di utilizzare le nostre esperienze in un campo/fenomeno/applicazione per cercare di capirne un altro. L’idea è questa: nei secoli l’uomo ha sempre avuto un comportamento progressivo nei confronti di quello che si e’ sempre considerato un “diverso”. Questi comportamenti poi si sono riflessi a livello antropologico e sociale e poi strutturati sotto forme di legislazione. Si pensi all’evoluzione delle leggi raziali durante il nazismo, ma anche alle leggi per i diritti civili, negli anni 60-70. Che cosa c'entra tutto questo con gli alieni? Prima di tutto, fissiamo dei presupposti. Supponiamo che il contatto ci sarà e che sarà su vasta scala. Supponiamo poi che il contatto sia paritario, o comunque non distruttivo, per cui sarà possibile una co-esistenza tra noi e loro. Detto questo, l’esercizio mentale che pongo ai lettori di questo forum è questo: la diversità dell’alieno ci porterà a considerarli come nuovi immigrati. In base alle nostre esperienze con il “diverso” che si sono succedute nei secoli, e al fatto che spesso la storia si ripete, è possibile individuare percorsi sociali, antropologici e sopratutti legislativi nel regolare la coesistenza tra noi e loro? Pongo questa domanda a tutti, credenti e scettici. In altre parole, non si tratta di discutere come il contatto avverrà (o se è già avvenuto), ma di come la società cambierebbe una volta che questo tipo di esperienza sarà diventata cosa comune, coinvolgendo ognuno di noi nella nostra quotidianità (per esempio: quando avremo un vicino di casa alieno, i nostri figli avranno marziani in classe, etc etc). Molti obietteranno che tale confronto non è corretto, perché noi e loro saremmo veramente diversi, mentre nel passato le diversità (di razza, religione, sesso) erano artificialmente poste dall’uomo stesso. Questa è un'osservazione fondatissima. Tuttavia, all’effetto pratico, in passato molte categorie sociali erano cosiderate "diverse". In questa luce il confronto si pone non nel merito della diversità, ma piuttosto nelle conseguenze che l’aver imposto la diversità hanno portato nella società. Un’altra obiezione, altrettanto fondata, è sulla questione della parità. Molti diranno che se loro arriveranno qui, lo faranno da esseri superiori. Se questo fosse vero, noi saremmo ridotti in schiavitù: non vedo molte alternative. Per chi la pensa così, propongo un confronto diverso: come potremo utilizzare certi percorsi sociali e antropologici che hanno caratterizzato le battaglie del passato da parte di popolazioni sottomesse (dall’oppressione degli ebrei, a quella degli afroamericani, dall’oppressione sovietica, fino a quella nordafricana). Portremo identificare infine percorsi storici che ci aiuteranno nel guidare il modo con cui sarà costituita la resistenza? Quali modelli ritenete che verranno usati? Infine, in ultimo commento sulla questione della coesistenza tra noi e loro. Non penso ci siano soluzioni alternative alla distruzione totale del genere umano. Sarò drastico, ma se non saranno loro, saremo noi a non lasciare che la nostra amata Terra venga ceduta al conquistatore. Nella nostra innata stupidità e conflittualità interna, abbiamo la capacità bellica di distruggere noi e di rendere la Terra un inferno invivibile (probabilmente anche per l’invasore) nel giro di poche ore. Quindi, se mai esisteremo, sono indotto a pensare che esisteremo con un certo livello di coesistenza. Ma chi la pensa diversamente, è libero di speculare, non ci sono risposte giuste o sbagliate. Il campo è aperto. Ho chiesto di mantenere questo post anonimo semplicemente perché non voglio “possederlo” e perché non ho particolari opinioni a riguardo. In altre parole, lancio un tema libero, nel quale ciascuno può dire ciò che vuole senza paura di offendere nessuno. D’altronde, si tratta di un semplice esercizio mentale. Isaac Asimov fece lo stesso quando promulgò le famose tre leggi della robotica...



Fonte: http://misterobufo.corriere.it/



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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/04/2011, 14:30 
Raccolgo lo spunto e ti rispondo dal punto di vista del "credente inflessibile", cioè di chi crede che i visitatori alieni siano una realtà concreta da epoche remote e non una pura isteria collettiva.
Il problema della convivenza della diversità fra alieni e umani me lo sono posto anche io e alla fine mi sono detto: allo stato attuale delle cose non è possibile dare risposte certe di nessun tipo, dato che mancano i dati necessari a definire uno dei due termini del problema, cioè appunto: chi e cosa sono gli alieni? Fino a quando non sarà possibile dare una risposta certa in merito, anche minima, non sarà possibile speculare al riguardo se non appunto in via negativa, cioè stabilendo cosa probabilmente NON potrà succedere e solo quello.
Certamente non mi vedo gli alieni divenire in un futuro prossimo o lontano dei "nuovi immigrati", a meno che non saremo noi a raggiungere per primi lo spazio esterno e magari arriveremo a scoprire un pianeta abitato da "Terzo Mondo", primitivo e impoverito, i cui abitanti potrebbero vedere una Terra futura, incivilita e ricca (come ora non è affatto!), come una residenza appetibile.
Se invece sono loro ad essere enormemente più evoluti di noi, escludo categoricamente la possibilità di una loro immigrazione o invasione sul nostro pianeta, in quanto non avrebbero nessun motivo per venire a vivere da noi, e probabilmente non avrebbero neanche nessun motivo per prendere un qualsiasi contatto con noi.
La Terra non ha niente di attraente, non solo perché non ha risorse particolari che non si possano trovare in abbondanza in giro per l'universo, non solo perché è un minuscolo granello nell'infinità di un universo che una civiltà interstellare dominerebbe e sfrutterebbe senza bisogno di disturbare nessun altro, ma non ha neanche niente di attraente dal punto di vista sociale e culturale, se non forse le realizzazioni artistiche.
Personalmente, sono convinto che gli alieni, pur essendo stati presenti nella nostra storia da lunghissimo tempo, forse fin dalle nostre origini o anche prima della nascita dell'uomo sulla Terra, non hanno voluto prendere contatto con noi adesso per il semplice fatto che non porterebbe niente di buono né a noi, né tantomeno a loro, e loro lo sanno benissimo.
I terrestri non sono nemmeno in grado di accettare le diversità dei propri simili: non sono in grado di accettare pienamente né il fatto che gli altri abbiano un diverso colore della pelle, né che parlino un'altra lingua, né che abbiano una diversa religione, né che abbiano usi, costumi e principi morali diversi.... non sono neanche capaci di accettare senza difficoltà le differenze caratteriali delle persone che gli sono più vicine.... figuriamoci degli esseri che sarebbero con tutta probabilità diversi sotto tutti i punti di vista, nessuno escluso. E se ci osservano, loro lo sanno benissimo.
Forse, addirittura, non solo temono la nostra incapacità di accettare gli altri, ma loro stessi non accettano noi, e ci osservano da distanza senza interferire perché.... non gli piacciamo affatto.
Anche gli alieni possono essere razzisti? E chi può dirlo?
Sicuramente non me li vedo ad occupare i banchi di scuola assieme ai nostri bambini..... non sappiamo neanche se potrebbero sedersi su delle sedie fatte per esseri umani! Dove lo metteresti un bambino alto due metri, e che magari manda un odore insopportabile per gli altri bambini, e ha un volto che gli metterebbe paura? E che magari ha un quoziente intellettivo di 200 e passa gradi?
Certo, se fossero simili a noi, le cose cambierebbero.... ma il fatto è che non sappiamo quanto diversi sono da noi. Potrebbero esistere specie a noi sorelle, con poche differenze, e altre invece diversissime, con cui non è possibile la convivenza per un'infinità di ragioni.
Forse non esiste e non esisterà mai nessuna possibile convivenza, ma solo una dignitosa reciproca indifferenza: ognuno rispetterà il territorio dell'altro senza interferire, e al massimo si stabilirà qualche rapporto commerciale e scientifico o culturale.
E forse loro si rendono conto che se prendessero contatto con noi, la nostra società si disferebbe punto e basta, schiacciata dal peso della coscienza di esseri immensamente superiori a noi, rendendoci scoraggiati, malati di senso di inferiorità e incapaci di avere lo sprone per evolverci ulteriormente.
Allo stato attuale, molti scenari si possono immaginare sul futuro contatto.... tanti quanti sono i modi per concepire gli alieni, e siccome degli alieni non sappiamo ancora niente di certo, possiamo immaginarli in infiniti modi.
Quindi possiamo fare infinite speculazioni.... se ne vale la pena....


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