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MessaggioInviato: 22/04/2011, 22:42 
A proposito delle eventuali forme di vegetazione su altri pianeti è interessante questo articolo del Centro Ufologico Ionico.


Pianeti con due Soli potrebbero avere piante di colore nero

Le piante che si sviluppano su pianeti inseriti in un multi sistema stellare potrebbero essere molto diverse rispetto al (per lo più) fogliame verde della Terra. I ricercatori hanno dibattuto ciò ad una riunione che si è tenuta alla Royal Astronomical Society, a Llandudno (Inghilterra).

Per massimizzare l'energia d'assorbimento per fotosintesi, soprattutto quando i Soli hanno colori differenti o, in almeno, in uno dei Soli la luce è scarsa, le piante - o, più correttamente i loro analoghi extraterrestri - potrebbero utilizzare uno o più tipi di pigmenti che assorbono la luce, attraverso una vasta gamma di lunghezza d'onda, che tenderebbe a rendere la pianta come di colore nero o grigio (immagine principale sopra).

Sebbene l'idea possa sembrare inverosimile, la presenza di pianeti con tali forme di vita non si può escludere e potrebbero essere anche non rari.

Simulazioni al computer indicano che pianeti simili alla Terra possono esistere in diversi tipi di orbite stabili in sistemi multi stellari (vedi riquadro in alto a sinistra nell'immagine principale).

Più di un quarto delle stelle simili al Sole nella nostra Galassia hanno la metà della loro vita con luce fioca, freddi stelle denominate "Nane Rosse" che si trovano in sistemi solari contenenti due o più stelle, hanno dichiarato i ricercatori.

Traduzione a cura del Centro Ufologico Ionico

http://www.centroufologicoionico.com/ar ... olore-nero



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MessaggioInviato: 23/04/2011, 03:10 
Parlano di piante,ma non parlano di alieni [:)]
Gli alieni che vivono in pianeti con un sole diverso dal nostro,hanno una vista diversa.La nostra vista,come la clorofilla nelle piante,è basata sul verde (per il fatto che abbiamo un sole arancione).L'occhio è sensibilissimo al verde,e meno per gli altri colori (rosso,giallo,blu etc,fino a risultare cieco per infrarossi e ultravioletti). Magari ci sono alieni che si basano sull'ultravioletto,e necessitano,scendendo sul nostro pianeta,di lenti-filtro.
(Roswell docet...... [:D] )



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MessaggioInviato: 23/04/2011, 10:11 
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Sheenky ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:
Resta il fatto che è sepolto vicino a Kennedy ...[^]


Questo non è vero. E' sepolto in un cimitero che ha lo stesso nome di quello che dici tu. E' solo una leggenda metropolitana che gira fin dall'inizio.

La leggenda metropolitana è che non sia sepolto ad Arlington...
Cè sepolto eccome:
http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cg ... id=8789255
Questi i siti per la ricerca segnalati nel link sopra:
U.S Department of veterans affairs
http://www.cem.va.gov/
Cimitero degli Eroi:
http://www.arlingtoncemetery.mil/



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MessaggioInviato: 23/04/2011, 11:00 
Cita:
Angeldark ha scritto:
La leggenda metropolitana è che non sia sepolto ad Arlington...
Cè sepolto eccome:
http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cg ... id=8789255
Questi i siti per la ricerca segnalati nel link sopra:
U.S Department of veterans affairs
http://www.cem.va.gov/
Cimitero degli Eroi:
http://www.arlingtoncemetery.mil/



Ti è sfuggito questo. [:D]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=162620



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MessaggioInviato: 23/04/2011, 12:53 
Bella la tua testimonianza Ivan, sono poche le persone che si prendono la briga di andare ad indagare di persona! ossia chi fa vera ricerca, e invece chi come IFO si è pronti a screditare tutto e tutti comodamente seduto dietro un monitor e aspettano una prova, un ufo che gli casca sul tetto di casa..

Quindi ti ringrazio per la tua testimonianza, piacerebbe anche a me vedere quelle foto o negativi, anche se già non ho dubbi che il caso Amicizia sia reale, mi fido di alcune persone che hanno conosciuto da vicino la vicenda, anche perchè non è stato l'unico caso di contattismo con i Fratelli dello Sapzio in quegli anni. Faceva parte di un piano d'informazione della loro presenza sulla Terra in nostro aiuto, una cosidetta "legione speciale" che resterà attiva sulla Terra fino alla fine.

Per quanto riguarda la loro alimentazione non vedo perchè alcuni impallidiscono a sentire che bevevano caffè, frutta, pizza ecc..
forse non si è capito che loro sono biologicamente come noi, il loro DNA sarà più completo del nostro e quindi avranno capacità migliori e a noi ancora sconosciute ma non saranno limitati a fare alcune cose, così come nell'alimentazione.. semmai siamo noi i limitati! poichè siamo noi i meno evoluti, poi ci si scorda che negli anni 50 non c'era tutto l'inquinamento atmosferico, nei cibi e nell'acqua che c'è oggi.. quindi potevano permettersi di mangiare prodotti terrestri.

Mi fa piacere che nel video iniziale viene menzionato anche Menger, perche ritengo pure la sua epserienza autentica.


Ultima modifica di Wave il 23/04/2011, 12:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/04/2011, 13:42 
Cita:
Hynekeniano ha scritto:

Cita:
Angeldark ha scritto:
La leggenda metropolitana è che non sia sepolto ad Arlington...
Cè sepolto eccome:
http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cg ... id=8789255
Questi i siti per la ricerca segnalati nel link sopra:
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Ti è sfuggito questo. [:D]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=162620

Hai ragione, mi era sfuggito [:)]


Ultima modifica di Angel_ il 23/04/2011, 13:44, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/04/2011, 14:22 
Cita:
Angeldark ha scritto:

Cita:
Hynekeniano ha scritto:

Cita:
Angeldark ha scritto:
La leggenda metropolitana è che non sia sepolto ad Arlington...
Cè sepolto eccome:
http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cg ... id=8789255
Questi i siti per la ricerca segnalati nel link sopra:
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http://www.arlingtoncemetery.mil/



Ti è sfuggito questo. [:D]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=162620

Hai ragione, mi era sfuggito [:)]



Meglio abbiamo verificato in due, ed abbiamo prova, dato che a quanto ho visto su internet nessuno si è preso la briga di fare la ricerca. [:)]



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MessaggioInviato: 23/04/2011, 14:54 
In tutta la rete esiste una sola foto della tomba di George Adamsky, non la posso postare perchè è dentro la pagina di un libro online:
Noi e gli extraterrestri di Eufemio del Buono
L'autore si è recato di persona ad Arlington per accertarsi della sepoltura, dice che "non è molto distante" da quella di Kennedy ed è nella sezione 43 con il numero di tomba 295.
Interessante è la scritta:

GEORGE ADAMSKY
CALIFORNIA
PVT CO A
23 BN US GUARDS
WORLD WAR 1
APRIL 17 1891
APRIL 23 1965

Questo il link:
http://books.google.it/books?id=kKeYQSs ... 22&f=false

Dovrebbe significare che ha prestato servizio con il grado PVT (Private? Privato cittadino [?]http://www.wordreference.com/iten/notes/12) nella Compagnia A, nel 23° battaglione della Guardia Nazionale Usa, durante la prima guerra mondiale.
http://www.23bn-vdf.com/s3.html
Nel medesimo libro, nonchè in altre biografie di Adamsky, viene citata una sua leva militare nel 1913 nel 13° cavalleria...

Inoltre, nella mia ricerca in rete è spuntato un caduto americano, quasi coetaneo di Adamsky, con una scritta sulla lapide quasi identica, ma tumulato in un normale cimitero di guerra, guardate:
Cleiburn T. Hanners
COLORADO
PVT CO C 23 BN US GUARDS
WORLD WAR I
Feb. 8 1888 - June 23 1956

Cambia solo la lettera C al posto della A di Adamsky (probabilmente Compagnie diverse) ed il fatto che questo caduto sia del Colorado.(Sepolto infatti nel Rose Hill Cemetery, Rifle, Garfield County, Colorado)
http://www.rootsweb.ancestry.com/~cogar ... ctionG.htm

Senza dubbio esisteranno ragioni logistiche per le sepolture militari, Adamsky morì nel Maryland , però dalle biografie sembra che viveva in California (come è scritto sulla lapide) che è agli antipodi rispetto ad Arlington in Virginia.
Immagine


Ultima modifica di Angel_ il 23/04/2011, 15:50, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/04/2011, 15:38 
Cita:
Wave ha scritto:

ossia chi fa vera ricerca, e invece chi come IFO si è pronti a screditare tutto e tutti comodamente seduto dietro un monitor e aspettano una prova


E la prova la devo fornire io??!?
La prova la dovrà fornire chi ha contattato gli alieni,mica io! [:D]
Solo che chi ha avuto contatti ha creato un gruppo segreto,divulgando solo video di ufo appesi (oscillazione dx-sx continuativa,se verificate), ufo di piccole dimensioni (tant'è che non si notano trucchi,ma solo proiezioni di luce tipiche di oggetti vicini),e giochi da SEDUTA MEDIANICA,come ad esempio fiammate,sparizioni di lettere,registrazioni su nastro,voci dalla radio (basta usare un ricevitore a scambio relè inserito all'interno nel gruppo B.F. amplifier), immagini di ufo dalla tv (basta usare un selettore d'antenna e un modulatore video r.f.) etc. etc. E il 'teletrasporto'? Qualcuno lo ha mai documentato? No,esiste solo a voce;e dire che avevano sempre videocamere appresso,così come non è documentato nulla circa la costruzione di basi aliene comprimendo la materia rocciosa.
MAI che avessero pensato a fotografare o videoriprendere in maniera comprensibile gli alieni,mai.I dischi si,sempre,gli alieni no.Solo nel 1978 è arrivata una foto del w56:peccato non si sappia nè data nè ora,altrimenti te la svelavo io l'altezza di quell'alieno,con le verifiche dell'ombra orizzontale.Troppo comodo,inserire la fotografia in un libro senza dati nè indicazioni.Queste sono tutte mosse per far abboccare le persone,e allo stesso tempo impediscono di analizzare i fatti:lo stesso Pinotti non si pronuncia,gli hanno reso impossibile la verifica dei fatti esposti.Restano tante belle parole,esaltanti,di cui l'artefice è sempre stato il solo Sammaciccia,ormai fu.



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Cita:
Angeldark ha scritto:



Ottimo AngelDark, caso risolto. [:)]



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Cita:
Angeldark ha scritto:

In tutta la rete esiste una sola foto della tomba di George Adamsky, non la posso postare perchè è dentro la pagina di un libro online:
Noi e gli extraterrestri di Eufemio del Buono


ecco:

Immagine:
Immagine
33,75 KB


Ultima modifica di Wave il 23/04/2011, 20:57, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 11:42 
IL CASO AMICIZIA



La storia di “AMICIZIA” -o semplicemente “la storia”, come l’abbiamo sempre chiamata- è vera, e ha coinvolto un gruppo di persone italiane e non italiane per molti anni, fra il 1956 e il 1990. Alcune di queste persone, fra cui il sottoscritto, sono ancora vive, e hanno avuto rapporti diretti (faccia a faccia) con gli Amici (chiamati anche W56), che sono extraterrestri provenienti sia da pianeti della nostra Galassia (alla distanza di centomila anni luce), sia da altre Galassie. Qui sulla Terra essi hanno raggiunto il numero massimo di 200 persone, residenti in basi (alcune vastissime) sotto terra (a circa 20 km di profondità) e sotto il mare, alcune lungo la fascia adriatica, con la prima base “storica” sotto Ascoli Piceno.
Ciò che ora brevemente dirò deriva esclusivamente da ciò cui ho partecipato in prima persona, nel corso di una lunga parte della mia vita, e dalle nostre conversazioni dirette con gli Amici. Ne ho le registrazioni, con la loro viva voce.
“Amicizia” raggruppa popoli diversi fra loro, sia per le caratteristiche fisiche (alti, piccoli, giganti, ecc.) sia per la provenienza (anche da altri Universi e altre dimensioni), ma accomunati da una scelta fondamentale verso il Bene. E’ una sorta di confederazione trasversale, in nome di un comune ideale di vita e di pensiero, pur rimanendo grandi diversificazioni fra popoli e fra individui, e fra scelte personali. Siamo agli antipodi della massificazione ideologica.
Il popolo con cui abbiamo interagito noi è composto da individui (uomini e donne, come noi) molto belli fisicamente, molto alti, circa tre metri, oppure molto piccoli. Ma questi sono aspetti secondari. Altri popoli che fanno parte di “Amicizia” sono assai diversi da noi. Ciò che conta è la sostanza, al di là delle diverse tipologie e delle innumerevoli particolarità “folcloristiche”.
Gli Amici sono nostri fratelli maggiori. Sono umani, anzi siamo noi che non siamo umani rispetto a loro. Sono assai più umani di noi, per questo non si fanno vedere. Sono “troppo” umani… E’ facile per noi adularli, ma è più facile invidiarli per la loro compiuta umanità…
Altri popoli degli Universi hanno optato per il Male, spesso rappresentato dall’adorazione della Energia e della Conoscenza-Scienza, e questo dualismo fra Bene e Male è fondamentale per comprendere la lotta tuttora in corso e le enormi difficoltà nello svelamento della verità agli abitanti del nostro pianeta.
La lotta fra il Bene e il Male è reale ed originaria, non è il frutto di una invenzione e non è una “rappresentazione”.Gli individui malvagi non sono il risultato di un esperimento scientifico mal riuscito, tant’è vero che possono liberamente scegliere di non essere più malvagi.
Questa lotta fra il Bene e il Male ha riguardato anche la vita dei terrestri del nostro gruppo, rendendoli persone particolari.
Le nostre esperienze, sia fenomeniche (incontri faccia a faccia con alcuni Amici, conversazioni con loro, dischi e altri oggetti volanti di altre forme, visioni molto ravvicinate di materializzazioni e smaterializzazioni, visite e permanenze anche lunghe nelle basi sotto terra, ecc.), sia mentali e morali, hanno segnato in modo assai profondo e indelebile le nostre vite, spesso rendendoci vulnerabili rispetto alle leggi, regole e convenzioni della realtà e società in cui abbiamo continuato a vivere e lavorare, salvo quelli di noi che hanno optato di passare il resto della loro vita con gli Amici. La realtà che abbiamo vissuto con gli Amici supera ogni immaginazione, e il silenzio assoluto con gli altri, e il continuo pensiero interiore, per anni e decenni, sono stati in noi la reazione più normale. Una sorta di ruminazione, e di crescita continua della consapevolezza e della indicibilità. Alcuni di noi hanno pagato un prezzo molto alto per la loro “diversità”, uscendo dai circuiti della normale vita sociale e lavorativa.
Alcuni di noi hanno mantenuto un segreto totale o quasi totale, aprendosi solo con pochissimi intimi, altri hanno parlato, ma hanno volutamente fornito una versione solo parziale o modificata. Le ragioni di ciò sono molteplici e complesse, perché ci sono cose che non si possono dire neppure quando si è deciso di parlare. Inoltre, è successo che parecchie delle cose rivelate sono state oggetto di gravi distorsioni, banalizzazioni, manipolazioni e interpretazioni del tutto arbitrarie, ovvero di comunicazioni scisse o schizofreniche, che affermano una cosa e subito dopo il suo contrario, ingenerando dubbio e, in definitiva, incredulità. Questo ha riguardato anche aspetti e ragioni fondamentali della presenza degli Amici fra noi, e per questo motivo è necessario intervenire rettificando, e soprattutto dicendo l’essenziale che non è stato detto, o di cui è stato detto il contrario.
Il fatto è che questa vicenda è estremamente complessa. In essa l’ambiguità, la disinformazione voluta o non voluta e la mescolanza del vero e del falso svolgono un ruolo importantissimo. Inserire un solo elemento chiaramente non credibile -per esempio auto-contraddittorio o ridicolo- in una storia vera rende l’intera storia non credibile, il che può anche essere lo scopo, conscio o inconscio, di chi riferisce la storia. Ciò non è casuale, e non dipende solo dalla volontà personale di chi scrive o parla o “rivela”, o si spaccia per un protagonista mentre non lo è stato, ma rientra in una delle leggi che regolano la presenza nascosta degli Amici sulla Terra. E’ sempre stato così anche in altre epoche. A causa di fattori che appartengono ai piani sottili -cioè i piani non fisici della realtà- e che sono difficili da verbalizzare, la presenza degli Amici fra noi è subordinata ad alcune leggi, fra cui la legge dell’ambiguità, della duplicità, dell’inganno, che caratterizza la condizione degli uomini terrestri. Tutte queste cose “negative” non sono elementi estranei o accessori o secondari, ma fanno parte costitutivamente delle regole del gioco. Ciò avviene in ogni momento, compresi i momenti dei tentativi di svelamento, come questo ora in corso.
Gli Amici non sono i soli extraterrestri presenti sulla Terra. Individui di diversi altri popoli sono fra noi, perché la Terra è un pianeta particolare nell’economia di questa parte dell’Universo. Lo scopo della presenza degli Amici non è quello di studiarci (ci conoscono assai bene, meglio di noi stessi!), ma quello di aiutarci, perché le nostre condizioni generali non appaiono loro soddisfacenti, soprattutto per il tasso elevatissimo sulla Terra di odio-violenza-ingiustizia e per la piega anti-umanistica assunta dalla nostra scienza e tecnologia. Potendo vedere i nostri pensieri e sentimenti, gli Amici vedono ciò che nascondiamo dietro le maschere, le parole e i sorrisi...
Altri popoli sono qui per altri motivi, e i rapimenti di terrestri da parte di extraterrestri,nonché la creazione di ibridi, sono una realtà di cui gli Amici ci parlavano fin dagli anni ’60. Dico questa cosa perché oggi ne parlano i media, e io ricordo ciò che ne dissero gli Amici, ma di parecchie altre cose di cui sento parlare non so nulla, e non ho alcun giudizio da dare, perché gli Amici non ne hanno parlato. Per esempio, non so assolutamente nulla dei cerchi di grano. Penso che gli Amici, pur dicendoci tante cose, ci abbiamo detto solo una piccolissima parte di ciò che sapevano, compreso ciò che sapevano sulle attività fra noi degli altri popoli. Del resto, la mia mente fa già molta fatica a capire e “digerire” le cose che ho visto o di cui gli Amici mi hanno parlato, figuriamoci se ci avessero detto tutto… Credo, tuttavia, di aver saputo da loro le cose essenziali per capire e per orientarmi, sapendo che sono vere e non sono solo “informazione”, su cui non si può non sospendere il giudizio.
Dico che quelle cose sono vere perché ho avuto un rapporto personale con gli Amici, e ho avuto la sensazione forte che mi dicessero la verità, come quando sai che il tuo migliore amico, o la persona che ami e che ti ama, ti sta dicendo la verità. Questa è stata la mia fortuna nella vita: di potermi fidare, in un campo in cui è difficilissimo potersi fidare, grazie a questo rapporto personale. Oggi, con le possibilità, offerte dalla tecnologia, di alterare o creare le prove cosiddette “oggettive” (foto, ecc.), il fattore della testimonianza personale credibile assume un valore anche maggiore che in passato.
Gli Amici, rispetto a tutti gli altri popoli in visita sulla Terra, offrono una caratteristica assai particolare e preziosa: sono legati ai piani sottili che regolano il destino della Terra, e a quella che essi chiamano l’Anima dell’Universo, al di là del piano fisico o fenomenico, per cui hanno una sorta di controllo generale su tutto ciò che accade, anche se possono intervenire ed interferire solo a condizioni particolari, come in una complessissima partita a scacchi di cui è qui impossibile anche solo accennare alle regole principali.
Gli Amici definiscono se stessi come non già appartenenti al mondo dello Spirito, ma come coloro che “vengono subito dopo il mondo dello Spirito”. Oppure, si autodefiniscono come i “preannunciatori del mondo dello Spirito”. Essi si pongono insomma come intermedi fra noi e il mondo dello Spirito.
Rispetto alla scienza e tecnologia degli altri popoli extraterrestri, quella degli Amici è del tutto particolare e diversa, perché è ricalcata sulle leggi del mondo dello Spirito. Si tratta di una scienza e tecnologia incommensurabile con la nostra, anche con gli aspetti più innovativi della nostra fisica quantistica; ma essi dispongono anche di un’altra scienza e tecnologia, più comune, che in parte hanno tentato di condividere con noi, soprattutto nel campo dell’elettromagnetismo. Ma ciò ha scatenato in noi soprattutto desideri di avidità, possesso, competizione e onnipotenza, il che li ha indotti a ritrarsi da questo progetto di condivisione.
Gli Amici hanno vinto una grande guerra nell’Universo contro i popoli del Male, ma la partita da giocare sulla Terra è ancora del tutto aperta. Le menti di noi terrestri del gruppo, legati per sempre agli Amici da un antico patto, e le menti dei terrestri cui ci rivolgiamo, come sto facendo adesso, sono coinvolte in questa guerra, che si svolge
anche nelle nostre sfere più intime e inconsapevoli, e questo rende tutto assai difficile, al limite della indicibilità.
La razionalità è assolutamente necessaria, ma non è sufficiente per dar conto di fenomeni, interazioni e conseguenze che vanno al di là di tutto ciò cui la società e la conoscenza-scienza ci hanno abituato e condizionato. In realtà, la razionalità necessaria per affrontare questa vicenda e le sue implicazioni è enormemente più ricca e complessa di quella abitualmente utilizzata dai nostri scienziati e anche dai sistemi filosofici come il buddismo con la sua legge di causa-effetto, che costituisce solo un tassello di una spiegazione complessiva enormemente più complessa ed articolata.
I cosiddetti “insegnamenti” degli Amici non sono ancora stati divulgati, e consentono di affrontare con una nuova consapevolezza questa intricatissima matassa concettuale ed esperienziale.
Alla base degli insegnamenti degli Amici c’è la TRASCENDENZA di quello che anche noi chiamiamo Dio, e che non va confuso con l’Anima dell’Universo di cui ho parlato prima. Siamo qui all’opposto del panteismo, ma qui mi devo fermare, anche se questo è il punto più importante in assoluto e il motivo principale della presenza degli Amici fra noi, secondo le loro stesse parole.
La foto qui presentata, scattata con una Polaroid negli anni ’60, rappresenta l’aspetto fondamentale del rapporto fra il nostro gruppo e gli Amici: la foto ritrae la proiezione del corpo sottile di un gigante, e la cosa importante è la messa in evidenza della zona del cuore come parte centrale, cioè l’Amore come la cosa principale negli esseri umani, terrestri o extra-terrestri.
Si chiama UREDDA, in una delle lingue degli Amici, l’energia prodotta dall’Amore fra le persone, in particolare fra gli Amici e il nostro gruppo, in seguito ad un patto fra loro e noi e a tanti eventi che ci hanno unito. Grazie a particolari strumentazioni che lavorano sui piani sottili (vi sono decine di piani sottili), l’UREDDA viene trasformata dagli Amici in altre energie e oggetti, persino nell’ossigeno che essi respirano nelle loro basi sotto la terra e il mare. In mancanza di UREDDA, gli Amici, resisi volutamente vulnerabili per Amore, periscono. Inoltre, gli Amici si erano volutamente resi dipendenti dagli aiuti materiali (cibo, soprattutto frutta e ortaggi) che noi gli procuravamo. Ciò avveniva mediante smaterializzazioni guidate a distanza, cui ho personalmente assistito e partecipato moltissime volte, nell’arco degli anni. Li chiamavamo i “prelievi” degli Amici, anche tonnellate di cibo alla volta, che si smaterializzavano a un metro dai nostri occhi, e immediatamente si rimaterializzavano nelle basi degli Amici. In altri casi, con lo stesso sistema gli Amici ci inviavano degli oggetti, piccoli o grandi, che si materializzavano sotto i nostri occhi.
L’UREDDA è una energia, ma gli Amici non sono gli adoratori dell’Energia, come altri popoli. Essi seguono l’Amore, che è la fonte anche delle energie buone come l’UREDDA, ma è esso stesso al di là di ogni energia.
Gli Amici, per poter stare qui con noi, hanno dovuto accettare la legge del Tempo e soprattutto la legge dell’Avere, che regolano il destino del nostro pianeta.
Ignorare, o non comprendere fino in fondo LA VOLONTARIA AMOREVOLE DIPENDENZA DEGLI AMICI DALLA LEGGE DELL’AVERE, e in definitiva dai nostri pensieri e dalle nostre azioni, impedisce di cogliere il vero significato della “storia” per quel che essa è stata. E impedisce di essere preparati se essa si ripresenterà, forse in forma allargata.
Oggi, i nuovi paradigmi cosiddetti “post-moderni” della conoscenza terrestre, aggiungendosi ai paradossi della fisica quantistica, aprono le menti verso il riconoscimento del fatto che la realtà non è quella che appare, o non solo quella che appare; e l’idea che possiamo essere come dei bambini che giocano in una stanza, ignari di tutto ci#1613; che avviene intorno a loro, e persino ignari di tutti gli altri contenuti della stanza, al di là dei giocattoli, può oggi non apparire assurda come in passato. Tuttavia, la vera accettazione (non solo a livello ludico o virtuale, ma a livello di reale consapevolezza) del mondo extraterrestre fra noi rappresenta una rivoluzione antropologica e conoscitiva ancora sconvolgente, molto più della rivoluzione copernicana. Solo a titolo d’esempio, la Terra in passato (centinaia di milioni di anni fa) ha conosciuto altre sei civiltà evolute anche più della nostra, che si sono estinte per colpa. Questa fine minaccia anche noi oggi. Gli Amici non vorrebbero che si ripetesse ancora una volta il nostro passato auto-distruttivo, cui essi hanno assistito con dolore. Possono aiutarci, e lo fanno, ma all’interno di vincoli e condizioni imposte dai piani sottili della Terra e del nostro Universo. Vincoli e condizioni di cui tutti noi ignoriamo l’esistenza.
La complessità delle variabili in gioco, rispetto allo svelamento, è tale che neppure gli Amici hanno fatto “profezie” su di esso. Circa il 2012, di cui si parla tanto, io non li ho mai sentiti parlare. Invece, hanno detto che sarebbero ritornati. E’ vero che quelli come me (ormai pochissimi rimasti) hanno sottoscritto un patto particolare con loro, un solenne giuramento di fedeltà reciproca, anche se ormai sono passati moltissimi anni. Ma per il momento io non so se e quando torneranno, o forse sono già tornati e sono già all’opera con altri terrestri in qualche parte del mondo. Non so se mi contatteranno. Non credo, penso che dire queste cose che oggi comincio a dire a Nikola Duper sia il mio unico compito, come del resto mi dissero gli Amici stessi tanto tempo fa.
Alla fine degli anni ’40 gli Amici offrirono una collaborazione ai vertici dell’Amministrazione USA, ma in cambio chiedevano l’abbandono del programma di armamento nucleare. Ma la loro offerta e richiesta vennero respinte, e altri popoli extraterrestri hanno collaborato con gli USA e altre potenze; i risultati sono stati del tutto negativi, e pesano tuttora sul nostro destino collettivo. Uno dei motivi che ritardano lo svelamento (ma la questione è assai intricata, e si tratta veramente di uno solo dei motivi) è che gli USA dovrebbero assumersi, davanti all’intero pianeta, la responsabilità di aver rifiutato una collaborazione buona e di averne attivata un’altra non buona, o pessima, basandosi esclusivamente su considerazioni di potere e dominio, mentendo ai cittadini e praticando l'occultamento (“cover-up”) per decenni.
A seguito del rifiuto politico-militare americano, gli Amici hanno portato avanti la strategia dei contatti riservati con piccoli gruppi di terrestri, cercando di valorizzare la qualità dei rapporti umani personali, dell’Amore e dell’UREDDA, rispetto alla quantità e alla visibilità.
Tuttavia, neppure questi contatti qualitativi hanno dato i frutti sperati, per cui oggi si deve ricominciare. Con gli Amici, comunque, non vi è mai una sconfitta definitiva, perché le loro risorse sono veramente straordinarie. Quando gli Amici perdono una battaglia, è perché l’abbiamo persa noi, e loro, assoggettandosi alle leggi dei nostri piani sottili, devono perderla con noi, e pagare con noi e per noi. La mancanza di UREDDA nei loro confronti, da parte nostra, ha provocato nel novembre 1978 la morte di molti Amici e la loro provvisoria sconfitta -da loro prevista e messa in conto- da parte del popolo nemico, chiamato CTR, ma tutto ci#1613; è ancora reversibile.
La vicenda degli Amici con noi è uno straordinario dramma nascosto, con risvolti imprevedibili. Imprevedibili in parte anche per loro, stante l’incredibile complessità delle variabili in gioco, se così vogliamo chiamarle, e l’imponderabilità delle libere scelte. Gli Amici rispettano infinitamente la volontà delle persone.
Collaboratori terrestri degli Amici e collaboratori terrestri di popoli nemici degli Amici (e quindi nemici nostri) sono silenziosamente in lotta fra di loro ogni giorno. I nemici stanno tentando una conquista molto graduale e apparentemente indolore del pianeta, lavorando soprattutto sulle menti. Purtroppo, non è fantascienza. Magari lo fosse. Purtroppo, non è paranoia. Magari lo fosse.
Tuttavia, solo accennare a queste cose induce allo screditamento di chi le dice, e questa è una potente arma in mano a chi vuole il nostro male. I condizionamenti mentali e sociali in questo ambito sono potentissimi. E’ facile screditare chiunque, quale che sia il suo ruolo sociale o culturale, se vi sono forti motivi per farlo. Chi ha avuto esperienze segretissime come questa con gli Amici, e poi è riuscito, malgrado ciò sia inusuale e “strano”, ad occupare un ruolo importante nella società e ad essere rispettato come persona affidabile, teme di essere screditato, se rivela il suo segreto; e teme, soprattutto, che la rivelazione screditerà anche il segreto stesso. Egli sa che quei condizionamenti saranno comunque più forti del suo ruolo e della considerazione da lui conseguita in un’intera vita. Così, egli tace, mentre parlerebbe solo per dire la verità, e non volendo altro per sé. Invece altri, che non sanno o non vogliono dire la verità, e che non rischiano di essere screditati, perché non hanno nulla da screditare, parlano per scopi di protagonismo o di lucro. Questo, oggi, è vero in tutti i Paesi, e viene utilizzato a fondo da tutte le persone e le istituzioni che non vogliono lo svelamento. Di fatto, la gente tende a non credere “veramente” (o “finge con se stessa” di credere) alle “rivelazioni”; o, al massimo, “sospende il giudizio”, sapendo che esse provengono da persone che agiscono a scopo di protagonismo o di lucro, e che non temono lo screditamento.
Cercherò di fornire al più presto un’esposizione sistematica articolata in punti. Lo scenario totale è estremamente complesso, perché include anche la presenza e le attività fra noi degli altri popoli extraterrestri, ma considerare questo scenario nella prospettiva offertaci dagli Amici consente di avere almeno un filo rosso e un senso generale. Questo è possibile perché la prospettiva degli Amici è una prospettiva privilegiata, a causa del loro rapporto del tutto particolare con i piani sottili e con l’Anima dell’Universo. Visto da altre prospettive, lo scenario è non solo troppo complesso, ma è addirittura indecifrabile e, in definitiva, disperante.

[align=right]Fonte: http://fratellidiluce.it/sottopagine/St ... 56&ct=vt54[/align]


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 11:50 
IL CASO UFOLOGICO "AMICIZIA" - FALSO?



Premessa: l'articolo in questione parla del caso Amicizia, che è una strampalata ed inverosimile storia su una vera e propria amicizia con extraterrestri di aspetto umano con basi sulla Terra, cioè è l'ennesimo caso di contattismo, la cui storia inizia nel 1956 e finisce nel 1978, ed è ambientata in Italia. Apparentemente, sembra la solita favola contattistica, solo più fantascientifica delle altre, ma ci sono dei retroscena inquietanti che andremo qui di seguito ad esporre. Per comodità quello che segue è stato tratto integralmente da scritti di Romano Di Bernardo, il quale è una persona preparata in materia e quello che ha scritto rispecchia il mio pensiero sulla vicenda, anche se ritengo che nella trattazione il signor Di Bernardo sia stato fin troppo buono.

LA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI - PRIMA PARTE

Il Diploma d’Onore assegnatomi dal Centro Ufologico Nazionale con il quale si riconosce a Romano Di Bernardo “IL POSITIVO IMPEGNO PERSONALE NELLA VALORIZZAZIONE DELLE TEMATICHE RIFERITE ALL’UFOLOGIA E AI FENOMENI CONNESSI”.
Ho letto con interesse su UFO Notiziario l’articolo “GHIBAUDI: Una precisazione” di Roberto Pinotti dove, tra l’altro si afferma :“…..Di Bernardo è e resta un serio professionista che ha avuto il grande merito di aver affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico…”.
Questo riconoscimento del Presidente del CUN riassunto, per altro, da un diploma d’onore firmato proprio dall’amico Roberto e consegnatomi dal responsabile CUN in Abruzzo D’Alfonso, non può esimermi dal raccontare alcuni fatti legati in un modo o nell’altro all’uscita del libro di Stefano Breccia “CONTATTISMI DI MASSA”.
Proprio perché ho trattato la materia ufologica con equilibrio, anche se da semplice“manovale osservatore ufologo”, oggi mi sento in dovere, a distanza di tanti anni dall’ondata del 1978 e dai fatti descritti dal libro in questione, di intervenire per criticare l’intera “operazione amcizia” che rischia di distruggere la credibilità di quanti hanno investigato seriamente sul mistero dei dischi volanti.
A questo punto le foto di Ghibaudi del 1961 sulla “Settimana Incom” sono ben poca cosa di fronte agli scenari degli alieni W56 e CRT infiltrati sotto le nostre città e i nostri mari. Per me la foto (una sola) è di un modellino ripreso a pochi centimetri dal suolo. Anche un bambino, osservando lo scenario di fondo, se ne accorge.
Poi, come dice Pinotti stesso nella prefazione del libro di Breccia, .”..Chiunque è libero di credere quello che vuole. E chiaramente questo è un problema non nostro, a riguardo del quale ognuno troverà una sua risposta, giusta o sbagliata che sia”.
Ognuno è libero di credere quello che vuole, d’accordo, ma quando aderii al C.U.N. io notai che i “contattisti”, quelli che andavano in televisione a raccontare di essere stati rapiti dagli alieni, venivano da noi del CUN considerati con la dovuta prudenza e i cialtroni erano messi al bando proprio perché il C.U.N. era riuscito ad accreditarsi come un punto di riferimento serio nel rapporto con i media e con le autorità.
E proprio in virtù di tale immagine positiva io partecipai alle indagini come osservatore del C.U.N. sull’affondamento della barca dei fratelli De Fulgensiis spesso in collaborazione con i militari e con la Capitaneria di Porto.Nel 1961 perciò vedevo Roberto Pinotti ed alcuni altri seri studiosi di ufologia molto distanti dai venditori di storielle e di fandonie su uomini verdi e su viaggi spaziali verso lontanissimi pianeti a bordo di astronavi aliene.
Tra gli uni e gli altri c’era un solco profondo e le apparizioni in TV del presidente del C.U.N. erano sempre improntate ad una linea concreta di studio del fenomeno UFO attraverso testimonianze probabili e reperti visivi verificabili attraverso approfondite analisi di laboratorio.
Detto questo, all’uscita in libreria di “CONTATTISMI DI MASSA” mi sono letteralmente precipitato a prenotarlo perché volevo rendermi conto se il libro di Breccia raccontasse veramente la storia che lo stesso Autore ci aveva anticipato nel corso di una riunione con i ragazzi di UFOBSERVER a cui fui anch’io invitato.
Quando il buon Stefano cominciò a descrivere alcuni particolari degli eventi di “AMICIZIA” gli dissi sinceramente che non credevo al racconto che gli aveva fatto il defunto Bruno Sammaciccia . Gli dissi anche che avevo avuto modo di conoscerlo come studioso di scienze esoteriche e autore di libri sacri proprio qualche anno prima dell’ondata del 1978 e cioè nel periodo “caldo” della sua attività di “rappresentante” sulla Terra dei W56.
Purtroppo il libro andava molto più in là delle anticipazioni di Breccia e poi conteneva la prefazione di Roberto Pinotti. In due notti divorai il volume e sottolineai i passi più interessanti tralasciando le formule matematiche.
Quando l’Autore inizia a descrivere la storia di AMICIZIA traccia anche un profilo di Bruno Sammaciccia e accenna alla sua condotta irreprensibile e al fatto che “ Addirittura è stato denunciato, ed ha subito un processo per presunta circonvenzione di incapace (da parte di miseri individui che avevano attribuito a Bruno la colpa di essere stati diseredati da un loro facoltoso parente ); inutile dire che Bruno è stato assolto con formula piena…”Da ciò si deduce che storia di AMICIZIA raccolta da Breccia, amico di Sammaciccia, è credibile perché proviene da una persona onesta e quindi credibile.
E il lettore deduce anche che la prefazione di Pinotti è in linea con la tesi dell’Autore e quindi che il presidente del C.U.N. crede alla sua narrazione. Ma è sufficiente tutto ciò a mettere in gioco la reputazione di uno studioso serio e di una Associazione come il CUN presentando una bella leggenda come storia vera?

LA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI - SECONDA PARTE
Non sono abituato a pensare in termini di “dietrologia”, perdonatemi il termine, ma mi ha fatto riflettere la domanda che si è posta un amico che segue le vicende della ufologia da almeno 10 anni riferendosi alla pubblicazione del libro di Stefano Breccia CONTATTISMI DI MASSA: “…Cosa li ha mossi a divulgare ora una storia del genere (già discutibile di suo), poggiandola su menzogne e vere e proprie calunnie, quando magari alla base della storia dei W56 qualcosa di veritiero potrebbe pur esserci?”.
Francamente non saprei cosa rispondere perché da anni conosco e seguo l’attività di Roberto Pinotti e sono certo che la sua partecipazione all’operazione BRECCIA si è basata sulla credibilità dello stesso emerito Docente che ha pubblicato la storia di AMICIZIA convinto dell’assoluta buona fede del defunto Bruno Sammaciccia.
Iniziando la narrazione di questa terza parte sulla leggenda degli “alieni pescaresi”, onde evitare malintesi, voglio però esprimere con estrema chiarezza la motivazione alla base di questi miei scritti a beneficio di chi si trovasse a leggere queste note e non mi conoscesse.
Secondo l’amico Roberto Pinotti io sarei un “….serio professionista che ha avuto il grande merito di aver affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico” .
Non posso che ringraziare il Presidente del CUN per questo pubblico riconoscimento ma ci tengo a chiarire, se il sostantivo professionista si riferisse alla mia attività giornalistica, che NON SONO UN GIORNALISTA PROFESSIONISTA anche se in gioventù ho avuto l’occasione di lavorare per circa 4 anni nella redazione pescarese di un quotidiano romano (senza contratto), ho riempito tante pagine di riviste e ho pubblicato diversi libri.
Fatta questa doverosa precisazione che, suppongo, poco, interessi alla maggior parte di quel ristretto gruppo di amici che frequentano questo Portale amatoriale, gestito, per altro senza fini di lucro totalmente a mie spese, voglio anche sottolineare che la mia passata attività nel CUN resta una piacevole parentesi della mia vita in compagnia di amici.
Passiamo ora alla motivazione alla base di questi miei scritti. Già ho avuto modo nelle puntate precedenti di spiegare che mi sta troppo a cuore la materia ufologia seria per accettare il contenuto del libro CONTATTISMI DI MASSA per la parte che si riferisce ai W56 e ai CRT.
Ma ciò giustificherebbe fino ad un certo punto questi miei interventi se l’Autore, nel trattare la parte che più mi ha colpito, come pescarese e come “manovale della ufologia”, mi riferisco ovviamente al capitolo riguardante l’AMICIZIA, avesse narrato i fatti accaduti realmente e avesse descritto i personaggi storici, i protagonisti, coinvolti in questa vicenda, supportato da un minimo di documentazione.
In altri termini, nel racconto “AMICIZIA”, per affermare una presunzione di assoluta credibilità del Sammaciccia, si descrive lo stesso come persona irreprensibile, al di sopra di ogni sospetto, autore di libri sacri, devoto di S. Francesco, benefattore ripagato con l’ingratitudine di “miseri individui” che lo hanno denunciato.Breccia, per rendere maggiormente credibile il protagonista afferma che fu assolto “con formula piena” e poi ci informa sulle pubblicazioni religiose del fiduciario in Italia della dei W56 e sulle sue relazioni con alti prelati e generali.
Non si è però informato sulle “misere” vicende giudiziarie dalle quali Sammaciccia non uscì affatto “assolto con formula piena” ed evitò il peggio soltanto perché i reati, in appello, furono prescritti nella forma che spiegherò più avanti.
Penso che Stefano Breccia, come scrissi nella puntata precedente, sia in buona fede; cioè ha creduto alla storia del suo amico Sammaciccia e l’ha pubblicata. Ha peccato comunque di leggerezza. Si è preoccupato soprattutto di descriverlo come persona credibile liquidando in poche righe il fatto che fu denunciato da persone, definite dall’Autore “miseri individui”, insieme alla moglie e a Giancarlo De Carlo. Vediamo cosa viene fuori dalla lettura della documentazione giudiziaria:

“…Sentenza nei confronti di Sammaciccia Bruno, …M. R., De Carlo Giancarlo…liberi - contumaci imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 e 61 n. 5 e 7 c.p. perché -in concorso tra loro il Sammaciccia e la moglie M.R. prospettando capacità taumaturgiche e sovrannaturali, il De Carlo ponendosi come intermediario, – continua il documento - con artifici e raggiri consistiti nel paventare a C. G. e B. M., pericoli di vita e per mali incurabili, profittando dello stato di depressione psicofisica dei C., inducevano in errore quest’ultimo (al quale inoltre prospettavano investimenti remunerativi di denaro) sicché lo stesso C. consegnava al Sammaciccia la complessiva somma di L. 624.000.000 a mezzo assegni bancari tratti sul c/c n. (omissis) del (omissis) intestati anche a persone diverse. Con effetto di ingiusto ingente profitto per gli imputati e conseguente danno per il C. di rilevante gravità. In Pescara e Montesilvano tra l’ottobre 1991 ed il marzo 1992”.

Questa dunque è l’imputazione che portò, nel 1997 alla condanna, in primo grado, dei tre imputati che, sempre secondo il libro pubblicato da Stefano Breccia, sarebbero stati poi assolti con formula piena, suppongo volesse dire in appello. Ma andiamo con ordine.

Dalla sentenza della Pretura Circondariale di Pescara : (art. 544 e segg., 549 c.p.p.) “…

IL Pretore, visti gli artt.533 e 535 c.p.p. dichiara Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo colpevoli del reato loro ascritto in concorso di attenuanti generiche, su queste ritenute prevalenti le contestate aggravanti e condanna ciascuno alla pena di anni due e mesi sei di reclusione e L. 1.500.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.Visti gli artt. 538 e segg. C.p.p. condanna i medesimi Sammaciccia Bruno, M.R. e De carlo Giancarlo al risarcimento in solido delle costituite parti civili C. G. e B. M., alle quali assegna intanto una provvisionale provvisoriamente esecutiva di L. 624.000.000, nonché a rifondere a queste le spese del giudizio, che liquida, quanto al C., in complessive L. 2.551.000, di cui L. 2.525.000 per onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP e, quanto alla B. in complessive L. 1.842.000, di cui L. 1.790.000 per onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP.Pescara, 5-12-1997”.
Gli imputati ricorrono in appello e in data 11 ottobre 2002:

“…La Corte d’Appello in parziale riforma dichiara, ritenuta l’equivalenza tra attenuanti ed aggravanti, n. l. p. per prescrizione….SENTENZA IRREVOCABILE 28/12/2002”.

Ora non mi pare proprio che la parte civile del processo (rappresentata dall’Avv. Leonardo Lotteria) fosse costituita da “miseri individui” come si afferma su CONTATTISMI DI MASSA. A me suona come una affermazione non documentata che getta un’ombra di legittimo dubbio sul contenuto dell’intera pubblicazione che pure offre aspetti interessanti e intricanti.
Dai documenti che Breccia sicuramente non ha avuto modo di conoscere risulta che Sammaciccia, nell’evento della denuncia di cui si parla a pagina 180 non si comportò con “…la nobiltà spirituale esibita in ogni momento dai suoi interlocutori…”. E gli eventi giudiziari di cui parla l’emerito Docente si ricollegano direttamente alla leggenda degli extraterrestri che avrebbero invaso l’Abruzzo e il mondo e che avevano scelto come loro rappresentante il “guaritore “ di Montesilvano.
Non si tratta di una disavventura giudiziaria qualsiasi di cui né io, e, suppongo, né i lettori del Volume avrebbero tenuto conto, ma di un episodio che l’Autore ha pubblicato addirittura invertendo i ruoli degli attori e facendo apparire Sammaciccia come vittima.
Breccia ha riportato alla ribalta con il suo libro una notizia falsa sull’esito di un processo che a suo tempo fu molto seguito dalla stampa abruzzese. Roberto Pinotti , abituato com’è a documentare tutto ciò che pubblica, era a conoscenza dell’esito del processo ? Io lo escludo e ci metto pure la mano sul fuoco. E allora? Allora io mi chiedo perché Stefano Breccia, abruzzese, conoscente di Sammaciccia, non si è documentato prima di presentare lo scrittore di libri sacri, pranoterapeuta , ecc. come una persona al di sopra di ogni sospetto ?
Perché ha riportato solo giudizi osannanti come quello scritto dal P. Passionista Enrico Sammarco che lo descrive come:

“ ….l’aquila che tocca altezze vertiginose, il Maestro sicuro di sé, per cui a volte, pur nella serenità di intesa, richiede una certa tensione per stargli dietro. Quando il Marhaba scrive nel suo prezioso volume per esprimere il pensiero, del resto assolutamente cristallino, del nostro comune amico e Maestro, coincide con il mio pensiero in pieno.”

I “miseri individui” che ricorsero alla magistratura erano due anziani coniugi, una coppia mite di persone oneste che fu indotta, con abili artifizi, a dilapidare un patrimonio da persone che la stessa sentenza descrive in maniera non certo in linea con il profilo tracciato da Breccia.
E’ vero che la morte cancella tutto. Ma se Breccia non avesse ecceduto nel ribaltare la pizza suppongo che a nessuno sarebbe venuto in mente di rivangare il passato. Io sarei stato il primo a stendere un velo di pietoso silenzio sulla memoria del rappresentate degli alieni.
Detto questo, però, credo sia doveroso anche rispettare la memoria di due anziane persone che si rivolsero alla magistratura dopo aver messo nelle mani degli imputati 624 milioni delle vecchie lire, un vero e proprio patrimonio, convinti di essere affetti da una grave patologia che poteva essere curata efficacemente solo da un medico extraterrestre amico di Bruno Sammaciccia.

LA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI - TERZA PARTE
Nella parte precedente di questa allucinante storia riguardante il libro “CONTATTISMI DI MASSA” del docente emerito Stefano Breccia, scrissi:

“…Roberto Pinotti, abituato com’è a documentare tutto ciò che pubblica, era a conoscenza dell’esito del processo? Io lo escludo e ci metto pure la mano sul fuoco…”.

Questo spiegherebbe la fiducia che nutrivo per il presidente del CUN e per la stessa organizzazione di cui ho fatto parte per tanti anni.
Ora che la mia mano si è bruciata posso dire tranquillamente, anche se con una punta di amarezza, che avrei fatto meglio ad essere meno ingenuo nei confronti della operazione “AMICIZIA”e spiego il perché.
Roberto Pinotti nella sua puntuale e sollecita risposta alla mia terza puntata si è arrampicato sugli specchi per dire e non dire, tirando addirittura in ballo una “Sindrome del contattista” per far apparire Bruno Sammaciccia (colui che ha dettato il capitolo sull’AMICIZIA a Breccia) come un povero personaggio irrimediabilmente traumatizzato per l’abbandono del pianeta Terra da parte degli AMICI alieni dopo la sanguinosa sconfitta da loro subita negli anni ‘80 ad opera dei CTR, gli alieni cattivi.
Da quello che scrive Pinotti, sembrerebbe di capire che il “guaritore” di Montesilvano, fosse affetto da una irrefrenabile voglia di autodistruzione quando si appropriò ” con “artifici e raggiri” del patrimonio (624.000.000 di lire) dei due indifesi anziani coniugi che l’Autore del libro ha avuto il coraggio di definire“miseri individui”.Non voglio andare oltre perché questa storia comincia a stancarmi.
Ringrazio gli amici che mi hanno inviato messaggi e quelli che mi hanno telefonato. Posso assicurare tutti, comunque, che non ho fatto mai parte di faide interne al CUN anche perché ho sempre creduto e continuo a credere (nonostante mi sia scottata una mano) di essere stato, a parte la leggenda di AMICIZIA, in mezzo a persone intelligenti. La prossima nota sull’argomento CONTATTISMI DI MASSA potrebbe essere intitolata “STRISCIA…..L’AMICIZIA”.

"CONTATTISMI DI MASSA”: DURO COLPO PER CHI VEDE LA UFOLOGIA CON GLI OCCHI DELLO STUDIOSO “NORMALE”
Leggo e rileggo i passi più significativi del il libro di Stefano Breccia “CONTATTISMI DI MASSA” e sempre più mi appare evidente il punto di rottura che il Volume rappresenta rispetto alla ufologia storica, quella per intenderci, che inizia dai primi avvistamenti americani degli anni ’40 del secolo scorso.
Ho già scritto più volte e lo ripeto a costo di sembrare noioso che io sono convinto dell’esistenza degli O.V.N.I. perché li ho visti insieme a migliaia di altre persone quando giovanissimo (festa patronale di S.Cetteo del 1959 ) assistetti al passaggio di un UFO sulla mia città e anche per aver seguito molto da vicino gli episodi di avvistamenti ed incontri piuttosto ravvicinati con oggetti non identificati di persone al di sopra di ogni sospetto durante l’ondata di eventi ufologici in Adriatico degli anni 1978/79.
Perché ritengo che il libro di Breccia è una rottura con la storia del fenomeno studiato con metodo scientifico? Senza sprecare fiumi di parole come fanno i veri esperti (o ritenuti ancora tali da molti che la pensano come me nonostante il loro recente incomprensibile comportamento ) cercherò di spiegarmi in maniera lineare per farmi capire da tutti.
Prima che il libro in questione fosse pubblicato c’era una divisione netta tra coloro, appassionati di ufologia seria, che ritenevano inverosimili gli episodi che contattisti di turno andavano a raccontare in TV al solo scopo di mettersi in mostra e incassare qualche soldino (individui che il Centro Ufologico Nazionale giustamente qualificava, più o meno come testimoni inattendibili) e una grande massa di “creduloni” senza se e senza ma, ai quali potevi raccontare e far credere tutto ciò che volevi sugli extraterrestri.
Ora, attraverso il suo libro Stefano Breccia, con la benedizione di Roberto Pinotti e del C.U.N., mette insieme in 421 pagine un coacervo di episodi ridicoli con eventi storicamente inconfutabili e documentati da fonti autorevoli.
Qual è il risultato? Lasciamo perdere, per carità, la SINDROME DEL CONTATTISTA e il povero Bruno Sammaciccia ormai passato a miglior vita, il nocciolo del problema e il nodo di tutta la vicenda è nelle mani di chi ha scritto e pubblicato il libro CONTATTISMI DI MASSA che in sostanza ribalta la posizione del C.U.N. nei confronti di quelle persone ritenute solo poco tempo individui non credibili e discreditanti per chi studiava e studia la materia ufologica con serietà e onestà intellettuale.
Molti a questo punto si sono chiesti, si chiedono e tanti altri se lo chiederanno in futuro, perché Breccia con la prefazione di Pinotti, ha pubblicato il Volume? Volendo fare della dietrologia a buon mercato si potrebbero ipotizzare molte motivazioni.
Tutto, però, sembra chiaro sulla determinazione di Pinotti stesso se si riflette su un passo della sua prefazione al libro quando svela (pag 24 –prefazione) che nel 1976 si incontrò con una probabile ambasciatrice ( o portavoce) degli Alieni , una bella e giovane donna “…venuta a trovarmi per trasmettermi a bella posta un diretto messaggio dei Visitatori che la usavano come tramite. La donna mi ammonì a tornare sulla mia intima decisione (ad un decennio dalla sua costituzione ) di farmi da parte all’interno del CUN per ragioni familiari e professionali affermando che invece “non potevo non assumermi le mie responsabilità” e che il mio apporto alla “causa ufologica” …..e precisò che a dispetto di difficoltà di vario tipo era comunque necessario andare avanti sereno in base ad un certo programma che mi fu illustrato: guarda caso, del tutto coerente con il quadro delineato da Perego in rapporto all’”Amicizia”.
Cosa che in fondo chi scrive ha poi in pratica fatto e sta ancora facendo, indipendentemente da tale episodio e dai suoi risvolti. Non mi si parli di coincidenze…”Io non mi sarei mai aspettato che lo stesso Pinotti fosse stato a contattato da una giovane e bella Aliena come tanti altri contattasti maltrattati dal Presidente del CUN Ciò dimostra che il libro CONTATTISMI DI MASSA ribalta effettivamente la situazione e crea la rottura che citavo all’inizio di questa nota.
Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa pubblicazione ed io credo di avere tutto il diritto di commentarlo nel rispetto delle opinioni altrui e senza assumere la veste di “esperto” e di addetto ai lavori. Ci sono tanti appassionati di ufologia SERIA ai quali mi rivolgo e dai quali ricevo apprezzamenti per la mia modesta “campagna” in favore della realtà del fenomeno“dischi volanti”.
Voglio concludere questa chiacchierata rivolgendomi agli amici che si scandalizzano (ci sono anche questi tra i miei pochi lettori) del fatto che io, scrivendo queste note di dissenso sulla pubblicazione di Breccia, starei discreditando il CUN e che, così facendo, sto buttando via "il bambino insieme all’acqua sporca".
Mi rendo conto che per certi amici criticare Stefano Breccia e Roberto Pinotti può equivalere ad un “reato di lesa maestà” ma tutti quelli che mi conoscono sanno anche che ho cercato sempre di essere coerente e che in nessun caso ho demonizzato chi non la pensasse come me. Ciò, dovrebbero ricordarlo e possono testimoniarlo ( non ne dubito) soprattutto i “ragazzi” insieme ai quali ho fondato UFOBSERVER.

STEFANO BRECCIA E ROBERTO PINOTTI COME ORSON WELLES
Continuo a leggere e rileggere il capitolo “AMICIZIA” del libro CONTATTISMI DI MASSA che, per fortuna, a differenza dello storico “scherzo” di Orson Welles, non ha gettato il panico tra la gente e, siccome non sono ancora convinto che Breccia e Pinotti volessero farci credere che i W56 e i CTR non siano frutto della fantasia del defunto Bruno Sammaciccia, mi attendo, da un momento all’altro un articolo o una conferenza stampa dell’Autore e del C.U.N. (Centro Ufologico Nazionale) che ha avallato l’Opera, per dire a quanti hanno letto il Volume che si è trattato di uno scherzo colossale oppure di una intelligente provocazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni a dedicare più attenzione allo studio del fenomeno ufologico.
Ma temo che dopo le acrobazie dialettiche e le migliaia di parole spese da Roberto Pinotti per spiegarci la SINDROME DEL CONTATTISTA e le varie motivazioni a difesa del radicale cambiamento di opinione sui vari contattisti, anche una clamorosa “marcia indietro” sarebbe ormai una operazione tardiva per riportare il C.U.N. dentro il suo ambito storico di una Associazione punto di riferimento per chi credeva e ancora crede nella esistenza del fenomeno ufologico.
A pag. 415 del libro CONTATTISMI DI MASSA (per gli amici che non hanno letto il libro) c’è la foto a colori di un extraterrestre con la seguente didascalia: “Visto che se ne è tanto parlato, uno dei W56, ripreso nel giardino della villa di Bruno”. Si tratta di un giovanottone altissimo in pantaloncini. Allora, chi è questo Tizio ritratto nella foto, come si chiama, è una prova del ruolo avuto da Sammaciccia nell’affare AMICIZIA oppure si tratta di un ignaro “terricolo”, forse un giocatore di basket o di volley capitato a Montesilvano per caso?
Il Dottor Pinotti, presidente del CUN., come ha potuto cambiare radicalmente idea su certi personaggi del “sottobosco ufologico in bilico fra plagio, follia e malafede da un lato; dabbenaggine, cieca fiducia ed estrema disponibilità dall’altro…” ?
Infatti questa citazione riguarda la pagina 255 del libro di Pinotti “UFO SCACCHIERA ITALIA Oscar Mondatori uscito nel 1992 e ristampato in ben 6 edizioni (ultima del 1999). Quel libro, in sintesi, portava il CUN al centro della ufologia italiana e costituiva una prova certa che Roberto Pinotti, ricercatore credibile, fosse distante mille miglia dalle già note (a lui e a pochi altri) fantascientifiche e deliranti storie di AMICIZIA.
Rubo la frase scritta da un amico su internet : "Ma una logica a tutta questa superficialità ci deve pur essere…."

Nota personale: personalmente ritengo che l'autore di questo articoli eviti appositamente di "trovare la logica dietro a tutta questa superficialità" per non mettersi contro l'amico Roberto Pinotti ed il CUN.

[align=right]Fonte: http://www.ceifan.org/caso_amicizia.htm[/align]


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LA STORIA DEI W56 IN PILLOLE



Chi ce li descrive é Bruno Sammaciccia che ha avuto contatti con loro per anni, dal 1956 al 1978.
Il nome W56 è stato Loro dato dai terrestri, il vero nome è Akrij che proviene da una delle prime lingue conosciute, il Sanscrito, è un nominativo plurale neutro – come si usava per gli dei – e significa “I SAGGI”.
Ci sono altri alieni che sono in contrasto con i W56 e sono stati chiamati CTR (ConTraRi)(il loro nome è WEIROS).
I W56 non hanno un codice civile cui tutti debbono adeguarsi; si tratta di gente assai evoluta, che sente dentro di se quale debba essere la linea di condotta. I nostri formalismi sono loro sconosciuti; non hanno avvocati, né tribunali; difficilmente vengono in contrasto l'uno con l'altro.
Per essi, il fare del male è una plateale assurdità, sono assolutamente incapaci di comportarsi con malvagità.
Provengono da un pianeta della nostra galassia; il pianeta, su cui Dimpietro (capo della spedizione sulla terra) è nato, orbita attorno ad una stella doppia, questa gente ha due soli che li illumina. La loro civiltà progredisce da oltre un milione e mezzo di anni. E' questa la loro carta vincente.
Nel maggior pianeta della loro confederazione vivono 15 miliardi di persone. La vegetazione è diversa dalla nostra: i verdi sono più accesi, i marroni più scuri, quasi color cioccolato. C'é più ossigeno nell'atmosfera, quindi il cielo é più azzurro, e l'aria ha un sensibile profumo
Si alimentano di sostanze generate dal suolo; nel pianeta di Dimpietro il terreno é generalmente color grigio , ricco di sali. Allevano animali, ma non ne mangiano le carni. I loro animali sono, più o meno, simili ai nostri.
Da un punto di vista sessuale, essi si accoppiano come noi, ma per lo più mettono in atto una tecnica di inseminazione artificiale, e i neonati vedono la luce dentro una macchina speciale.
Respirano ossigeno, anche se ne hanno bisogno in una percentuale un po' più elevata di quanto disponibile nella nostra atmosfera.
Fisiologicamente essi sono sostanzialmente identici a noi (altezze a parte). Per lo più hanno capelli biondi, quasi tiziano; alcuni hanno i capelli di un nero profondo, con sfumature bluastre; fra i giovani, molti portano i capelli cortissimi, alla tedesca. Gli occhi possono essere grigi, blu o neri con sfumature bluastre. I corpi hanno un odore che ricorda il grano. Le loro altezze vanno da un minimo 50-60 cm a sei metri, (6 m, avete letto bene).
Indossano abiti molto semplici e aderenti alla pelle. Si nutrono principalmente con un pasto composto di pillole, ma mangiano anche la frutta che viene mandata loro e che spesso ritirano attraverso la tecnologia del teletrasporto.
Dormono due o tre ore per notte.
Dimpietro, che è altro tre metri e mezzo ed è il capo spedizione dei W56 in Italia, si è adattato molto bene alle nostre abitudini terrestri. Gli piace la pizza, il caffè italiano, il vino rosso, pasta, pesce, poco pane, verdura. Tenete presente che Dimpietro sta sulla terra da molto tempo, dal 1600 o prima ancora. Sono stati rinvenuti scheletri e cadaveri ben conservati di questi Giganti, ma pochi lo sanno.
A tal proposito c'è da dire che essi vivono parecchi secoli, ma solo perché la tecnologia, avanzatissima, permette Loro di controllare l'invecchiamento cellulare. La Loro pelle è sempre liscia e giovanile, non presenta rughe o segni d'invecchiamento e questo fino a quando riescono a controllare le cellule, quando non è più possibile (vi è un limite anche a questo evidentemente) allora muoiono immediatamente. Basta pensare che Dimpietro oggi ha un'età che si aggira intorno ai 900-1100 anni terrestri.
Riescono a vivere anche 2000-2100 anni terrestri e questo la dice lunga su certe vecchie storie.
Il capo spedizione, di tutta la missione terrestre, é un signore dalle caratteristiche simil terrestre, ovvero altezza normale, e che era il vice amministratore delegato di un'azienda, molto conosciuta a livello mondiale, con sede in Germania. Quindi come possiamo vedere, alcuni di loro, si sono ben integrati tra noi terrestri e non é assolutamente possibile riconoscerli ed individuarli. Ce ne sono tanti in mezzo a noi, ma non ce ne accorgiamo neanche.
Sajù invece è molto basso e spesso loro due si prendono in giro. Anche Sajù sta sulla Terra da quando c'è Dimpietro ed anche lui ha molti secoli. Tutti, comunque, sono longevi.
Per loro la religione è alla base di tutto, vedono Dio nel più piccolo degli insetti. Sostengono che l'universo è stato creato, e che Dio vi si trovi in ogni parte.
Ci sono anche donne fra loro, e Bruno dice: "ne ho viste almeno sei e tutte molto belle".
Sono nati anche bambini sulla terra e dicono che quando i bambini hanno pochi anni di età, essi devono acquisire le memorie della loro razza, e questa operazione è condotta grazie a particolari macchine che trasferiscono nei cervelli dei bambini la storia e la cultura della loro razza.
La loro lingua universale è di tipo geroglifico, mentre ogni etnia ha un suo idioma.
KENIO, uno di loro, che é deceduto in uno dei combattimenti tra W56 e CTR; era alto 3.07 metri.
Sono qui, hanno detto a Bruno Sammaciccia, perché la loro missione sulla terra consiste nel badare a questo pianeta, in silenzio e senza interferire con la nostra evoluzione. Hanno anche detto che la Terra è uno dei 50 (non 49 e non 51,ma 50) pianeti dell'universo sui quali si sia formata spontaneamente la vita molto tempo fa. Per loro, la Terra, è un pianeta mistico, lo chiamano "Il Pianeta Madre". Per loro, la Terra, è il più completo e bello dell'universo, ma che noi umani terrestri stiamo rischiando, di nuovo, di distruggerlo.

Nota: Infatti, alla fine degli Anni ’40 i W56 avrebbero contattato il Governo USA offrendo assistenza scientifica e tecnologica all’Umanità, in cambio però della totale rinuncia allo sviluppo di un arsenale nucleare.

Gli Stati Uniti rifiutarono, accettando invece aiuto da altri alieni (CTR e Grigi?) proprio in campo militare, da quel momento in poi i W56 avrebbero deciso di non prendere mai più contatto con le Autorità terrestri, chiaramente inaffidabili e compromesse in interessi tutt’altro che cristallini, scegliendo al contrario di cambiare totalmente politica contattando in maniera riservata gruppi ristretti di persone (da cui Amicizia) per diffondere fra noi in modo più capillare e penetrante la loro visione del mondo e quindi nella speranza di salvare l’Umanità da una nuova autodistruzione attraverso una lenta opera di educazione “dal basso”.
Hanno anche detto che questa razza terrestre è l'ultima, ce ne sono state altre prima, molto più evolute di quella attuale, ma che per la loro incapacità di controllo ed ingordigia di potere, come oggi, si sono autodistrutti. I supersiti hanno dovuto sempre ricominciare da zero. Ecco perché la nostra evoluzione è all'inizio. La loro è antica di un milione e mezzo di anni, la nostra solo di qualche decina di migliaio di anni e se continuiamo di questo passo, presto ricominceranno d'accapo i nostri supersiti, se ci saranno.
Hanno anche detto che, in un paio di occasioni, avevano dovuto impedire una guerra atomica, (una delle occasioni fu quella dei missili Russi verso Cuba) e che per far ciò avevano tramutato gli elementi fissibili dentro le testate nucleari in elementi più leggeri, così che una reazione atomica diventava impossibile. Questo grazie alla loro avanzatissima tecnologia. Infatti in quell'occasione furono avvistati dei dischi volanti, in quota sull'Atlantico, dai militari americani che però nascosero tutto. Anche i Sovietici avevano visto....!
Da quanto scritto e saputo è facile capire che sia gli alti comandi militari che governativi, americano e sovietici, erano e sono tutt'ora a conoscenza dell'esistenza di esseri extraterrestri identici a noi che si mescolano e si muovono liberamente senza che possano essere individuati. Tutto questo, ovviamente, crea un enorme senso di vulnerabilità ai potentati della Terra. Prima o poi usciranno allo scoperto; con quali conseguenze per le popolazioni......?
Sarà un grosso problema...!

[align=right]Fonte: http://www.spazioevita.com/w56/storia.asp[/align]


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QUALCHE CARATTERISTICA DEL LORO AMBIENTE, ORIGINI, ETICA E PRINCIPALI ABITUDINI



Prima di tutto, i nomi: naturalmente W56 non era il loro nome, ma esso era stato scelto per motivi connessi con la nostra realtà; 56 indica l'anno nel quale questa storia è iniziata; la "W" sta per "Doppia vittoria": "Quando vinci i tuoi nemici – ci dicevano – devi ancora ottenere un'altra vittoria, quella contro te stesso ed il tuo orgoglio." Il loro vero nome era "Akrij". Circa i loro, e nostri, nemici, sono stati chiamati CTR dall'italiano "Contrari".
Comunque, quando gli amici accettarono di essere chiamati W56, questo nome prese a trovarsi dappertutto nei loro ambienti, scritto nei nostri caratteri, sopra la maggioranza dei loro oggetti. Spesso, a fianco si trovava un simbolo, una sorta di geroglifico, che – mi dissero – era il nome della galassia da cui provenivano, scritto nella loro lingua.
Essi non hanno un Corpus iurum, un codice civile formale cui tutti debbano adeguarsi; si tratta di gente assai evoluta, che sente dentro di sé quale debba essere la linea di condotta. I nostri formalismi sono loro sconosciuti; non hanno avvocati, né tribunali; difficilmente vengono in contrasto l'uno con l'altro; se per caso ciò accade, ed è una situazione straordinaria, loro soffrono la situazione nel loro stesso corpo, la pelle diviene biancastra; allora fanno di tutto per risolvere il problema; in casi del genere, anche le loro macchine vanno in crisi, essi dicono che anche le macchine piangono! Ma, ripeto, si tratta di condizioni veramente straordinarie. Per essi, il fare del male è una plateale assurdità, sono assolutamente incapaci di comportarsi con malvagità; non possono mentire, né fare, del male a chiunque, o a qualunque cosa.
Provengono da una remota galassia; il pianeta su cui Dimpietro è nato orbita attorno ad una stella doppia che dista dalla Terra 386 anni luce ed è una stella doppia , questa gente ha due soli che illuminano i loro giorni. Altra gente ha un unico sole, ma due o più lune.
La storia dei W56 è estremamente antica; essi hanno avuto origine in un paio di pianeti diversi; ad un certo punto entrambi i pianeti sono stati distrutti, i nostri amici emigrarono verso un pianeta più grande, e si stabilirono lì. Questo è accaduto circa un milione e mezzo di anni addietro. Loro sostengono che la loro storia è come un fiume lunghissimo, le cui sorgenti nessuno conosce, ma di cui tutti conoscono la foce. Sembra che nei tempi lontani ci fossero tre differenti razze: quelli dai capelli rossi, quelli dai capelli neri (simili agli indiani odierni); la terza razza aveva capelli bianco-verdastri. La loro cute era colorata come i loro capelli. All'inizio queste tre razze ebbero un'evoluzione comune, poi, poco a poco, si mescolarono insieme.
Nel maggiore pianeta della loro confederazione vivono 15 miliardi di persone. La vegetazione è diversa dalla nostra: i verdi sono più accesi, i marroni più scuri, quasi un colore cioccolato. C'è più ossigeno nell'atmosfera, quindi il cielo è più azzurro, e l'aria ha un sensibile profumo.
Si alimentano di sostanze generate dal suolo; nel pianeta di Dimpietro il terreno è generalmente grigio, ricco di sali. Allevano animali, ma non ne mangiano le carni. I loro animali sono, più o meno, simili ai nostri. Le piante hanno di solito grandi fiori, con forte profumo; essi estraggono sostanze nutritive da alcuni frutti, simili ai nostri ananas.
Di rado si ammalano, e quando ciò accade si curano in modo naturale. Ad esempio, fanno uso di ciò che chiamano "sudore delle piante", qualche cosa che, a parer mio, somiglia alla brina mattutina. Raccolgono questo liquido in un bicchiere, che pongono al centro di un tavolo, colorato di rosso e blu, dentro una stanza di colore verde. Poi parlano al liquido, raccontando in che cosa consiste la malattia che vogliono curare, ed in che modo. Quindi versano il liquido dentro calici "eterici", cioè invisibili ai presenti, e bevono. Per poter vedere i calici sono necessari occhiali speciali. Una volta fui ammesso ad una cerimonia di questo tipo, e non capivo che cosa stesse succedendo, con gente che apparentemente beveva dal nulla, senza alcun bicchiere; dopo aver brindato, e bevuto quello che apparentemente sembra essere nulla, depongono i bicchieri invisibili sul tavolo, e solo allora questi ritornano visibili.
Non usano acqua per lavare i loro corpi. Entrano in una struttura che chiamano doccia, anche se non ha nulla a che vedere con le nostre; lì dentro i loro corpi sono soggetti ad onde acustiche, e si può vedere una specie di nebbia che emana dal corpo, e si puliscono completamente. I loro abiti sono entità viventi, che si adattano a chi li indossa, e lo proteggono contro tutta una serie di pericoli. Una volta al mese, di media, questi abiti devono essere rigenerati, mettendoli dentro una particolare macchina per pochi minuti.
Sui loro pianeti, le strade sono diverse dalle nostre; quando devono spostarsi da un posto ad un altro, essi mettono in funzione un mezzo di trasporto, che emerge dalla strada stessa, e sul quale essi sono in grado di recarsi alla loro destinazione. Questo sistema è disponibile per lo più nelle aree urbane; al di fuori, essi vanno a piedi.
Da un punto di vista sessuale, essi si accoppiano come noi, ma per lo più mettono in atto una tecnica di inseminazione artificiale, e i neonati vedono la luce dentro una macchina speciale.
I giovani vengono vaccinati contro tutta una serie di malattie, ma i loro medici si guardano bene dall'alterare il loro sistema genetico; dicono che il sistema genetico è come un karma, che dipende dal passato dell'individuo; se viene alterato, le conseguenze non sono prevedibili.
Strano a dirsi, molti fumano: Dimpietro era un vero camino, gli piacevano molto le nostre sigarette, sigari e tabacco da pipa. Comunque, di solito fumano alcune erbe che sono utili al loro corpo. Dimpietro mi diceva che nell'atmosfera terrestre prolifera un'infinità di batteri, che sono pericolosi per la nostra salute; molti altri batteri, sconosciuti ai nostri medici, arrivano sulla terra dentro le meteoriti: difatti l'affermazione secondo la quale le alte temperature raggiunte dai meteoriti
dovrebbero distruggere ogni forma di vita all'interno, è semplicemente falsa. Fortunatamente, la grande maggioranza di questi batteri esterni non riescono a sopravvivere nel nostro ambiente. Comunque, quello che gli amici fumano protegge il loro organismo, in un modo o nell'altro, da questi rischi. Un altro forte fumatore era Itaho; viveva dentro una base secondaria sotto Villa De Riseis, a Pescara, vicino al fiume; aveva una pipa di terracotta, e spesso Giancarlo gli portava del tabacco. Ad Itaho piaceva soprattutto il tabacco scozzese. Una volta gli ho regalato una pipa di radica, e quando la notte passeggiavamo per chilometri lungo la spiaggia, lui di solito fumava questa pipa. Itaho era solo poco più alto della nostra media, circa due metri e trenta, quindi di notte poteva muoversi all'aperto senza dover temere che qualcuno notasse qualcosa di strano in lui. Di solito camminava a piedi nudi, perché amava il contatto della rena e dell'acqua marina sui piedi. Anche Dimpietro spesso passeggiava con noi, e naturalmente per lui sarebbe stato più difficile passare inosservato; quando percepiva la presenza di qualcuno nelle vicinanze, si sedeva sulla rena, e così, da una certa distanza, poteva essere scambiato per un uomo normale.
Respirano ossigeno, anche se ne hanno bisogno in una percentuale un poco più elevata di quanto disponibile nella nostra atmosfera. La maggior parte degli ossidi presenti nella nostra aria sono per essi velenosi. Per questo motivo, quando essi vengono sul nostro pianeta, devono, una volta a settimana, assumere delle sostanze che li aiutano a metabolizzare tali ossidi. Il loro sangue è sostanzialmente identico al nostro, dello stesso colore, ma più ricco in proteine, che aiutano nell'eliminazione delle scorie prodotte dall'organismo.
Da un punto di vista fisiologico, essi sono sostanzialmente identici a noi (altezze a parte!). La differenza più vistosa consiste nel fegato: il loro cambia di dimensioni e di funzioni a seconda delle situazioni; il loro fegato è come una spugna, ma quando non sono richiesti i suoi servizi, si riduce alle dimensioni di un pugno, sembra atrofizzato; allorché essi vivono sulla terra, il fegato è molto attivo, e lavora per eliminare le tossine che essi ricevono nel nostro ambiente. Braccia e gambe sono molto forti, mentre la loro testa è relativamente debole; il loro cervello è più grosso del nostro, ma essi sostengono che ciò non implica automaticamente una maggiore intelligenza. Nella loro confederazione esiste una razza i cui membri hanno un cervello decisamente piccolo, ma che sono assai intelligenti ed abili: se vedono un uomo che suona un piano, in breve essi sono in grado non solo di suonare come aveva fatto l'uomo, ma anche meglio, in modo più creativo.
Per lo più, hanno capelli biondi, quasi tiziano; alcuni hanno i capelli di un nero profondo, con sfumature bluastre; fra i giovani, molti portano i capelli cortissimi, alla tedesca. I capelli sono più grossi dei nostri, e lo stesso vale per le ciglia, che sono abbastanza lunghe. Alcuni, pochi, si fanno crescere la barba. La loro barba è molto dura, anche quando sono perfettamente rasati, si possono percepire i peli al di sotto della pelle. Per radersi non usano lame, ma uno strumento che taglia i peli al livello della pelle. Come al solito, Dimpietro aveva un comportamento più simile al nostro, per radersi usava un rasoio a lama libera; data però la durezza della sua barba, la lama era fatta in un metallo speciale. Una volta avevo chiesto a Sigir come mai Dimpietro fosse così simile a noi, e mi rispose che anche loro se lo domandavano: "È così da quando lo conosciamo; a volte ci chiediamo se non sia veramente un terrestre, forse venuto via quando era molto giovane. Di certo le sue abitudini sono assai vicine alle vostre."
Le mani sono sottili, così come i loro corpi; non ho mai visto uno grasso fra di loro, né si può dire che siano pelle ed ossa: i loro corpi sono semplicemente ben proporzionati. Le dita sono lunghe, e le unghie sono nettamente più lunghe delle nostre, quattro o cinque millimetri più lunghe.
Gli occhi possono essere grigi, blu; alcuni hanno occhi neri, con una sfumatura bluastra. L'iride è significativamente più grossa della nostra. Una cosa strana è che non li ho mai visti battere le ciglia.
I corpi hanno un odore che ricorda il grano, mi facevano spesso pensare alle madie che si trovavano una volta nelle case dei contadini. Però, quando si riuniscono in tre, o più, si sente un altro odore, quello del pino silvestre. Essi amano i profumi, ed i loro sono un poco più amari dei nostri.
Il loro atteggiamento è sempre molto calmo, li ammiro anche per questo.
Il loro viso è sempre tranquillo, ma non per una posa, la loro serenità viene da dentro; c'è sempre un leggero sorriso sulle loro labbra. Non li ho mai visti arrabbiati, né accigliati.
Anche le voci sono calme, di timbro basso, risonanti, piacevoli. Non parlano mai a voce alta: quando vogliono attirare l'attenzione, semplicemente modulano la voce in un modo leggermente diverso dal solito. Il loro atteggiamento riflette la loro forza e maturità.
Indossano abiti molto semplici. Direttamente sulla pelle vestono un indumento molto aderente, apparentemente fatto di nailon, o cotone sintetico, ma in realtà nulla del genere; lo chiamano la "seconda pelle", ed è in grado di proteggerli sia dal caldo che dal freddo; per di più, è traspirante, e mentre impedisce alle tossine di raggiungere la pelle, respinge all'esterno le impurità che si formano sulla pelle stessa. Ha il colore della carne, ed è assai morbido. Queste seconde pelli devono essere purificate, in media, ogni dieci giorni.
Sopra questa "pelle", indossano una tuta in un solo pezzo, stretta al collo, ai polsi e alle caviglie. Questa tuta termina con un paio di calzature, che non sono oggetti diversi, ma fanno parte della tuta; somigliano a piccoli stivali, con le suole spesse sui cinque centimetri, e paiono fatti di cuoio, anche se mi è stato detto che non è così. Le suole sono in grado di assicurare una presa ferma sul suolo.
I loro abiti sono colorati in qualunque sfumatura di grigio, verde, rosso e blu. Non ho mai visto gialli, violetti od arancione, almeno non arancione carico. Sul collo, la tuta è rigida e stretta, spesso bordata in un colore arancio leggero. A volte portano tute bianche, segnatamente in occasioni religiose. Sembra che essi attribuiscano una grande importanza al colore dei loro abiti, a seconda della particolare attività in cui sono coinvolti. Ad esempio, quando si riuniscono per prendere importanti decisioni, tipicamente indossano tute di un colore traslucido, quasi perlaceo; parlano allora di "colori che corrono", perché realmente sembra che differenti tonalità di grigio perlaceo si muovano lungo i loro corpi.
Per qualche minuto al giorno, praticano una specie di ginnastica, con movimenti molto lenti, e mi hanno insegnato qualcuna di queste pratiche. Altre volte, si riuniscono in gruppi di tre o quattro, siedono sul pavimento, ed intonano strane canzoni. Lo fanno quando c'è qualche disaccordo, per cercare di rimettere le cose a posto. Inoltre pregano, su base regolare.
Per sorbire i pasti, si riuniscono, sedendosi attorno ad un tavolo verde, bordato da una sottile linea arancione. Ciascuno ha dinanzi un vassoio metallico, suddiviso in settori, con diversi tipi di cibo in ogni compartimento. Tipicamente si tratta di pillole, ed essi usano una sorta di stoviglie per prendere le pillole e portarle in bocca. Mi hanno detto che mediamente vanno di corpo una volta a settimana, perché il loro cibo non lascia residui significativi. Inoltre, "Dobbiamo bere una grande quantità di acqua", ed io avevo creduto che si trattasse di acqua normale. Tutt'altro: mettono alcuni confetti argentati dentro una caraffa di cristallo, poi vi versano dentro un liquido che a me era sembrato acqua pura, ma non lo era: "Si tratta di un composto artificiale; c'è dell'acqua dentro, ma anche i minerali di cui ha bisogno il nostro organismo; l'acqua è tipicamente piovana, o raccolta entro le nubi, perché lì è molto pura."
Ovviamente gli amici si nutrivano anche delle frutta che mandavamo loro, ma non direttamente: ne estraevano le particelle vitali, e le usavano per confezionare le loro pillole. Una volta mi hanno offerto una specie di marmellata verdastra, dicendomi che anche una quantità minima sarebbe stata sufficiente per un paio di giorni, senza alcuna necessità di altro cibo. "Non si tratta di uno stimolante – mi dissero – qualche cosa che illude l'organismo; se così fosse, più tardi se ne pagherebbero le conseguenze. Non è un pasto artificiale, è totalmente naturale ed efficace. L'unico problema è che ha un sapore estremamente amaro. Vorresti provarlo?" Ovviamente sì, e mi sentii di colpo sazio, anche se non pieno. Giancarlo non ci provò neppure: "Cos'è 'sta zezzità?"
Dormono due o tre ore per notte; ancora una volta Dimpietro era diverso dagli altri, perché a volte era capace di dormire un giorno intero. In effetti Dimpietro era assai diverso da tutti gli altri, più simile a noi terrestri, e spesso i suoi compagni lo prendevano in giro, dicendo che aveva acquisito abitudini terrestri; e lui rideva, come risposta. Spesso gli dicevo "Tu devi essere nato qui da noi, tu appartieni alla nostra razza", e lui rideva. Ho già raccontato che aveva imparato molti dialetti
italiani, e che era capace di parlare con diverse cadenze, che raccontava barzellette, per divertire gli astanti. Inoltre gli piaceva mangiare all'italiana: pasta, pesce, raramente carne, poco pane, verdura. Gli piaceva anche bere vino rosso, e in particolare beveva versandosi direttamente il vino in bocca dalla bottiglia, in un modo che solo i nostri più vecchi contadini possono ricordare. Era vissuto tanto a lungo sulla Terra che il suo organismo si era assuefatto alle nostre abitudini. Una volta mi disse che, per adattarsi al nostro ambiente, aveva dovuto subire qualche leggero intervento chirurgico, qualche cosa ai polmoni, se ben ricordo.
Dimpietro e Sajù spesso avevano dei battibecchi, ma sempre per scherzo. Una volta, ad esempio, c'era qualche cosa da fare all'esterno, e Sajù disse a Dimpietro: "Esci tu, che sei più abile; se incontri qualcuno saprai come trarti d'impaccio." "Sì, se incontro qualcuno, gli viene un infarto a vedere un uomo alto come me; esci tu, che sei un nano!" Si sfottevano l'un l'altro, ed a volte gli scherzi erano pesanti: una volta Dimpietro non era d'accordo con qualche cosa che Sajù stava dicendo; prima gli spense il sigaro sulla testa (Sajù era calvo), poi lo prese in braccio, e gli sputò sulla bruciatura per lenire il dolore!
Entrambi avevano vissuto da lunghissimo tempo su questo pianeta: nel XVII secolo avevano trascorso una quindicina di anni nel Golfo Persico, mescolati ai pirati che lo infestavano, per studiarne le abitudini, e si stupirono fortemente quando scoprirono che dietro le loro scorrerie si nascondevano diversi governi europei! Una volta furono catturati da truppe inglesi; Dimpietro si spacciò per una specie di mago e, in un modo o nell'altro, riuscirono a tornare liberi. Sajù mi disse che a quei tempi sembrava veramente una scimmia, per di più era ghiotto di banane! Dimpietro aveva ricevuto in regalo un pappagallo, cui si affezionò molto, e lo tenne con sé per oltre 150 anni; allorché il pappagallo si ammalò, Dimpietro lo fece visitare dai medici entro una delle loro navi spaziali, ma la diagnosi fu che l'uccello era malato di vecchiaia, e non c'era nulla da fare.
Dimpietro era goloso di angurie rosse, e quindi gliene mandavamo spesso, e di molto grosse. Lui, allora, si sedeva in un angolo, e le tagliava accuratamente in piccole fette, prima di mangiarle. Una volta ne avevamo trovata una particolarmente grossa, e l'avevamo inviata tramite teletrasporto; assieme a Dimpietro c'erano Sajù, Sigir e Romolo. "Sei contento? – gli chiesi – Naturalmente se tu sei contento, noi siamo soddisfatti."
Ci venne in seguito raccontato che Dimpietro si sedette per terra ed iniziò ad affettare l'anguria, allineando le fette per terra, prima di cominciare a mangiare. Nel frattempo Sajù, di nascosto, ne rubava qualcuna per mangiarsela. Dimpietro si accorse che qualcosa non andava, perché stava contando le fette mano a mano che le tagliava, ed era un po' perplesso. Ma quando vide spuntare la manina di Sajù in caccia di una nuova fetta, le diede un morso, e nella base risuonò un urlo!
Dimpietro mi aveva detto che era stato nel Regno Unito, che aveva visitato molti musei, e la casa di Shakespeare; "Come hai fatto, tu che sei così alto?" "Beh, ci sono andato quando non c'era nessun altro intorno." Era molto interessato a Goethe, Kant, Nietsche, ma diceva di non riuscire a comprendere lo spirito stesso della filosofia, perché, diceva, "ti lascia con molte domande, e senza alcuna risposta."
Gli piaceva molto la musica, amava suonare il violino; avevo visto questo strumento, e gli avevo chiesto se fosse uno Stradivari, ma Dimpietro mi rispose che se lo era costruito da solo, nel suo pianeta natale. Non tollerava di essere disturbato mentre suonava.
Mentre Dimpietro era eccezionalmente alto, Sajù era assai basso; quando veniva per incontrarci, Giancarlo commentava "Guarda, sta arrivando il nano!" La sua voce era stridula, mentre, di solito, gli individui bassi fra i nostri amici hanno voci normali. Inoltre Sajù era calvo. "Quando ero giovane – mi aveva detto una volta – mi era stato predetto che sarei diventato alto come gli altri, ma qualcosa è andato storto." Anche a lui piaceva molto scherzare, anche su sé stesso; Dimpietro spesso gli diceva che era rimasto nano a causa della sua malizia.
Poi c'erano i giovani, ne ho visti molti. In effetti era difficile giudicare l'età degli amici perché, ad esempio, la loro pelle non si copre di rughe con l'invecchiamento, anzi rimane sempre liscia e fresca. Una volta chiesi loro come apparivano, all'avvicinarsi della morte fisica,
e mi risposero che normalmente sono in grado di contrastare l'invecchiamento; quando non ci riescono più, allora la morte sopraggiunge rapidamente.
Per loro, la religione è alla base di tutto, vedono Dio nel più piccolo degli insetti, sostengono che l'universo è stato creato, e che Dio vi si trova in ogni parte. La loro religione non è piena di rituali come le nostre, per loro si tratta soprattutto di un sentimento profondo, che non ha bisogno di esteriorità. Tipicamente eseguono i loro riti tre volte all'anno, e, in casi eccezionali, quando sentono la necessità di un supporto particolare. In queste circostanze, si riuniscono a cerchio, e cantano particolari inni, simili a quelli buddisti; al centro del cerchio c'è una colonna di cristallo, con una placca metallica all'interno, non oro né argento, ma qualche cosa di intermedio. Col procedere della cerimonia, la placca inizia a sollevarsi all'interno della colonna; quando giunge ad una certa altezza, essi iniziano a chiedere a Dio ciò di cui sentono bisogno; allora la placca emette un lampo, e ricade dentro la colonna. Una volta mi è capitato di assistere ad uno di questi riti: sembrava un gioco di ragazzi, ma era tutt'altro, grazie alla loro profonda religiosità, che non richiede particolari esteriorità.
Ero incantato dalle loro apparecchiature, benché non sia un tecnico, né mi interessi di aspetti tecnologici; quando mi dissero che stavano per andare via, li pregai di lasciarmi qualche strumento; mi risposero che sarebbe stato inutile, perché tutta la struttura della base è necessaria affinché anche lo strumento più semplice possa funzionare. Non ero molto contento, ma loro proseguirono: "Potremmo lasciarti tutta una piccola base a tua disposizione, con tutta la strumentazione attiva, ma tu non saresti capace di controllarla. Per di più, se chiedessi l'aiuto di qualcuno dei vostri scienziati, ti ruberebbero tutto, per fare bella figura agli occhi dei propri governi."
Giancarlo, invece, era molto interessato agli aspetti tecnici, e cercava in continuazione di sviluppare nuove invenzioni sulla base della tecnologia degli amici. Loro mi dicevano che questo ayuno (la parola significa "fratello" nella loro lingua) era realmente un inventore, che aveva delle buone potenzialità, ma che al momento, sulla Terra, non c'erano le condizioni necessarie affinché egli potesse avere successo.
Una volta aveva deciso di costruire un disco volante, ma gli amici gli dissero di lasciar perdere, perché non avrebbe avuto speranze di successo.
Erano assai umili, ma non nel senso terrestre, dove la gente fa finta di essere umile per nascondere il proprio orgoglio innato. Dicevano che l'umiltà non implica la debolezza; per di più non erano orgogliosi delle loro capacità, in quanto, dicevano, non era tanto un merito loro, quanto un effetto della loro storia. Erano sempre tranquilli e sorridenti. Dimpietro, Gallarate e Siderius, in particolare, avevano delle forti personalità, ma ciò nonostante, erano sempre molto amichevoli. Una volta avevo chiesto a Dimpietro se non si sentisse come una specie di santo, e lui iniziò a prendermi in giro.
C'erano alcune donne fra di loro, ne ho viste almeno sei, tutte molto belle, che emanavano un forte senso di femminilità, ma non in un senso erotico; Giancarlo, matto come sempre, una volta prese anche una cotta per una di esse, e gli amici lo prendevano in giro. Non hanno problemi con la nudità, nel senso che non attribuiscono un particolare significato al fatto di essere nudi. Probabilmente per rispetto nei nostri confronti di solito evitavano di andare in giro senza abiti, ma, ripeto, non prestavano particolare attenzione alla cosa.
Naturalmente si sono formate famiglie, e sono nati figli, anche qui sulla Terra; mi dissero che quando i bambini hanno ancora pochi anni di età, essi devono acquisire le memorie della loro razza, e questa operazione è condotta grazie a particolari macchine, che trasferiscono nei cervelli dei bambini la storia e la cultura della loro razza. L'operazione vede coinvolta una specie di calotta argentea, e nell'inserire nella macchina dei cilindretti, grandi come le nostre batterie AAA, ciascuno dei quali contiene una parte di questa memoria.
La loro missione sulla Terra consiste nel badare a questo pianeta, senza però interferire; mi dissero che in un paio di occasioni avevano dovuto impedire una guerra atomica, e che per fare ciò avevano tramutato gli elementi fissili dentro le testate nucleari in elementi più leggeri, così che una reazione atomica diventava impossibile. Un'altra cosa che mi dissero, e che io non mi sarei immaginato, è che essi ricevono in continuazione messaggi via radio, da terrestri che vorrebbero entrare in contatto con loro, ma che la cosa è inutile, perché sono i nostri amici a scegliere chi contattare. Mi hanno parlato anche dei messaggi inviati nello spazio dalle nostre potenze (USA ed URSS in particolare), dicendo che anche questi erano inutili, perché avrebbero dovuto viaggiare un'infinità di tempo prima di giungere a pianeti abitati, e che comunque loro conoscevano già tutto di noi.

I CTR sono sostanzialmente all'opposto: essi adorano la scienza, e solo essa, e quindi sono molto lucidi e freddi; se ritengono di ottenere un vantaggio distruggendo qualcuno, lo fanno senza la minima esitazione. Essi hanno una sorta di "etica scientifica", e questo nome spiega il loro comportamento. Siamo stati noi a scegliere la sigla CTR, dall'italiano "Contrari"; i nostri amici li chiamano "i nostri fratelli nemici". Spesso, quando si muovevano nel nostro ambiente, i CTR usavano delle Mercedes blu scuro, modello diplomatico, cioè automobili molto grosse, con quattro di loro all'interno. Una volta Dimpietro mi aveva detto: "Se te ne capita l'occasione, prova a misurare una delle loro Mercedes, e scoprirai che sono una decina di centimetri più lunghe e più larghe del modello convenzionale." Sulla fiancata di una di queste macchine avevo notato molte piccole strutture a rete, e Dimpietro mi spiegò che si trattava di armi; un'altra arma si trovava sul retro, somigliava ad una piccola piastra metallica circolare, con molti forellini tutt'attorno; attraverso questi buchi sarebbe uscito un gas letale per gli esseri umani. Anche i CTR somigliavano ad uomini convenzionali, di solito erano calvi, e i loro corpi puzzavano leggermente di catrame.
Gli amici ci dicevano che c'erano anche altri popoli che giungevano sul nostro pianeta; alcuni di questi esseri erano una via di mezzo fra l'uomo e la scimmia, quasi animali sulla via dell'evoluzione, ed una volta mi hanno mostrato foto di questi esseri. Sostengono comunque che un'evoluzione alla Darwin non può aver luogo: una scimmia resterà sempre una scimmia, un uomo sempre un uomo; mai una scimmia diventerà un uomo.
Quando i nostri scienziati hanno sostenuto che gli UFO non esistono, gli amici non hanno avuto alcuna particolare reazione, né li hanno presi per deficienti; al contrario, hanno rispettato le loro opinioni, limitandosi a dire che si sentivano un po' rattristati per quell'errore.
Esistono guerre, ad esempio quella che li oppone ai CTR; i CTR sono venuti qui per fare danni; essi non rapiscono i terrestri, non possono essere accusati di questo fenomeno che oggi viene così spesso citato dagli studiosi di UFO. Nessuno sulla Terra si è mai accorto di questa guerra: i terrestri se ne stanno a casa a guardare la TV, leggono giornali, vanno in discoteca, ma non prestano mai attenzione al cielo sopra le loro teste. Qui sulla Terra nessuno è in grado di notare i cambiamenti che hanno luogo attorno a noi. Gli amici dicevano che loro sono simili a batteri positivi per il pianeta; noi non ce ne accorgiamo, ma essi agiscono per il bene della Terra. Per fortuna, prima di partire, gli amici hanno sistemato le cose in modo tale che i CTR non potranno danneggiarci, per molti anni a venire. Ovviamente i CTR tenteranno di fare qualche cosa, e un piccolo successo della loro parte per noi può essere una tragedia! Comunque gli amici, nell'andarsene, avevano promesso che sarebbero tornati nei primi anni di questo millennio.

[align=right]Fonte: http://www.spazioevita.com/w56/storia.asp[/align]


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