Quando si esegue una "Lettura del Cielo" risulta più agevole suddividere l'Eclittica in "Settori", e così in Costellazioni, per meglio orientarsi. Nel corso dei millenni, gli antichi avevano intuito che il passaggio degli Astri nelle Costellazioni dello Zodiaco, producevano periodicamente degli effetti ripetibili, seppur variabili, un moto che venne poi definito "Meccanica Celeste". Quando le persone dicono "Io sono Ariete", "Io sono Toro", "Io sono Bilancia", in realtà si identificano con "Parti di Cielo" a cui sin dall'antichità sono state attribuite delle qualità, ma tali qualità non sono intrinseche delle Costellazioni Zodiacali in sé, ma del "Passaggio Stagionale" degli Astri del Sistema Solare in quei "Settori" specifici del Cielo. In verità sarebbe più corretto dire "Io sono Mercurio", "Io sono Giove", "Io sono Marte", poiché la vera influenza sugli esseri viventi e gli umani è quella planetaria, che va a intensificarsi o meno durante l'anno nei vari "Settori Stagionali". Le Costellazioni Zodiacali sono troppo lontane per poterci influenzare, le stelle che le compongono, non solo sono un'immagine apparentemente statica, ma altresì spaziale, ovvero in profondità negli "Abissi del Cosmo", al contrario dei pianeti che, per motivi di distanza, sono a noi più vicini e in moto all'interno di quel meccanismo inesorabile che è il Sistema Solare. Pertanto, l'utilizzo delle Costellazioni e dei loro nomi a tutti noti, è solo un'indicazione mitologica e niente più, capace soltanto di rendere dinamica una "Lettura del Cielo" già di per sé carica di significati planetari e divini.