L’OSTEOPATIA
I trattamenti manuali di alcuni sintomi di malattie risalgono al V secolo a.c., erano conosciuti in Cina e in Egitto; nel 400 a.c. in Grecia Ippocrate e altri terapeuti correggevano con le mani le deviazioni vertebrali del malato; nel II secolo a.c. a Roma, Galeno, interveniva manualmente sulla colonna vertebrale, nel X secolo l’arabo Avicenna curava manualmente la sciatica. Nel XIX secolo, sulla loro scia, per merito di Andrew Taylor Still e William Garner Sutherland, in Usa nacque l’osteopatia.
Still, nato nel 1828, era ingegnere e poi divenne medico, applicò la sua conoscenza delle leggi meccaniche all’anatomia e nel 1874 ruppe con la medicina ortodossa, guariva con le mani e ci teneva a distinguere l’attività di osteopata da quella di medico. I primi dottori in osteopatia nacquero nel 1892, crearono era professione paramedica, invisa alla medicina allopatica, però potevano praticare anche ostetricia e chirurgia.
Sutherland, nato nel 1873, era un giornalista attratto da quelli che guarivano con le mani e perciò divenne dottore in osteopatia, era affascinato dalle articolazioni del cranio e ipotizzava una mobilità articolare e respiratoria dello stesso, aiutata dal suo liquido intracranico; vide nelle suture craniche un’elasticità che aiutava la mobilità e la reattività del sistema nervoso centrale e riteneva che anche gli eventi traumatici perturbano questa mobilità.
Nel 1917 l’osteopatia fu introdotta in Gran Bretagna e nel 1946 Sutherland fondò in Usa l’osteopatia cranica; nel 1957 l’osteopatia fu introdotta in Francia e dal 1975 si è diffusa in Europa; oggi ha collegi ed è praticata da un numero crescente di terapeuti. In Gran Bretagna l’osteopatia è stata riconosciuta nel 1993, oggi è riconosciuta anche dall’Unione Europea e rilascia, in sei anni di studio, il titolo di dottore in osteopatia.
L’osteopatia cranico-vertebrale connette la salute alla struttura osteo-articolare, è una medicina olistica che guarda a tutto il corpo e non solo ai sintomi, ritiene che il corpo abbia capacità di autoguarigione e punta al riassetto del sistema muscolo-scheletrico-connettivo, cioè dove esistono dolori, limitazioni di movimento, difetti di postura, limitazioni articolari; è una tecnica meccanica manuale che punta al rilassamento delle tensioni muscolari; punta al riequilibrio della colonna vertebrale e delle articolazioni periferiche, cura le cefalee, i postumi dei traumi e punta al riequilibrio delle strutture anatomico funzionali del corpo.
Per l’osteopatia il corpo è un’unità funzionale, con interrelazioni costanti a livello osseo e muscolare, è una struttura mobile che, con la rottura dei suoi equilibri, procura anche disturbi nervosi; è colpita da artrosi, schiacciamenti vertebrali, rigidità, scogliosi, stress, perdita di equilibrio e dolori da postura errata; con l’approccio manuale, l’osteopatia intende restituire l’equilibrio al corpo e stimolarne le difese.
L’osteopatia guarda alla mobilità meccanica del corpo, ritiene che il corpo è un’unità e che i sintomi derivino da una sola causa; a tale proposito, Still affermava che, pestando la coda a un gatto, era la testa a miagolare; l’osteopatia crede all’alimentazione naturale, all’autoguarigione e all’autoregolazione del corpo, crede che la guarigione avvenga anche per opera della natura e, con la manualità, punta a sciogliere le cause di tanti mali.
Crede che la circolazione del sangue è aiutata anche dal movimento del diaframma, del bacino pelvico e dal sistema nervoso involontario, è consapevole che la malattia può derivare anche da alimenti, droghe e affaticamento, con effetti anche nel cervello; si serve della palpazione e della sensibilità delle mani e ritiene che il sistema muscolo scheletrico è il luogo di convergenza di tanti disagi corporali; ritiene che la lesione osteopatica, dalla quale derivano i mali, possa dipendere da una disfunzione della colonna vertebrale che si manifesta attraverso il sistema nervoso.
Nunzio Miccoli
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