Nel decreto Milleproroghe aumenti ai tabacchi. Per coprire il ritiro dei lavoratori licenziati al 31 dicembre
Un buco è un buco, e per tapparlo bisogna intervenire in qualche modo. E così non stupisce che per coprire un buco – quello su emolumenti e pensioni per i lavoratori che hanno abbandonato il lavoro al 31 dicembre – si metta una toppa. E anche stavolta a farne le spese è la platea generalizzata, visto che si aumentano – per l’ennesima volta – le sigarette. Ne parla Libero:
Il decreto Milleproroghe – che oggi alle 13 dovrebbe incassare il voto di fiducia – lancia una ciambella di salvataggio ai lavoratori “esodati”, quelli che avevano lasciato l’azienda in crisi credendo dipoter andare in pensione a breve, mentre la riforma previdenziale Monti li lasciava nel limbo (senza pensione e senza lavoro). L’ultima versione del Milleproroghe – che cancella l’aumento dei contributi previdenziali degli autonomi – restringe però la platea di chi andrà in pensione con le vecchie regole. E così potranno ricorrere alle vecchienorme soloi lavoratori usciti dalle aziende entro il 31 dicembre scorso. Ma l’innovazione fa scattare la protesta dei sindacati, in particolare la Cgil: «Nella nuova versione», avverte Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, «la platea viene ulteriormente ristretta, perché si sostituisce la dizione “accordi” con quella di “risoluzione del rapporto di lavoro”, e così si tagliano fuori tutti coloro che pur in costanza al 31/12/2011 di rapporto di lavoro, sono tuttavia vincolati ad accordi di esodo».
Insomma, il rischio è che si crei un nuovo “limbo”. Per coprire i costi è stato deciso un aumento delle accise sui tabacchi:
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