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Dal 1944 gli USA testano tsunami artificiali

08/01/2013, 14:21

Dal 1944 gli USA testano tsunami artificiali

Immagine
Ray Waru negli archivi nazionali neozelandesi

http://www.enzopennetta.it/2013/01/dal- ... tificiali/

A soli due mesi dalla conferenza di Firenze è stato confermato
uno dei punti più critici dell’intervento del Generale Mini.


Il ricercatore e regista televisivo Ray Waru esaminando nel corso di una sua ricerca gli archivi nazionali neozelandesi ha trovato le prove di qualcosa che era stato riferito dal Generale Fabio Mini nel corso della conferenza di Firenze del 27 ottobre scorso (http://www.enzopennetta.it/2012/10/conf ... -27102012/) e di cui avevamo parlato in Ripensare il concetto di Guerra: video della conferenza del Gen. Fabio Mini (http://www.enzopennetta.it/2012/12/ripe ... abio-mini/).

Il riferimento è alla vicenda degli esperimenti eseguiti verso la fine della II guerra mondiale per provocare degli tsunami artificiali da utilizzare come arma, come è possibile vedere nel filmato:

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=RX5SY4orWxQ[/BBvideo]

Non si può interpretare il presente con le categorie del passato.

Il concetto di guerra, quello di arma, e anche quello di Stato vanno ripensati.

Tutto questo, e gravi denunce su alcuni fatti degli ultimi anni, nell’intervento del Generale Fabio Mini.


La notizia del ritrovamento delle prove degli esperimenti è rimbalzata su diversi organi d’informazione, dal Telegraph “‘Tsunami bomb’ tested off New Zealand coast“ (http://www.telegraph.co.uk/news/worldne ... coast.html), al New Zealand Herald “NZ, US attempted to create tsunami bomb“ (http://www.nzherald.co.nz/nz/news/artic ... d=10857121), anche in italia la notizia è giunta ed è stata riportata il 3 gennaio scorso dal Corriere della Sera “Quella bomba-tsunami pensata dai militari Usa“ (http://www.corriere.it/cronache/13_genn ... 0bf1.shtml), in cui leggiamo:


…nel giugno del 1944 gli Usa assieme alla Nuova Zelanda portarono avanti l’operazione «Project Seal» per testare nelle acque della Nuova Caledonia ordigni in grado di provocare un’onda anomala alta fino a dieci metri e capace di distruggere anche una piccola città costiera.

[...]

La collaborazione militare tra Stati Uniti e Nuova Zelanda continuò per oltre 40 anni fino a quando negli anni ottanta il governo neozelandese decretò che nessuna nave armata con testate nucleare potesse entrare nelle sue acque territoriali. Gli Usa considerarono questo un affronto e declassarono il rapporto con l’antico partner, considerandolo non più uno stato alleato, ma solo un paese amico.


La rilevanza di quanto affermato è evidente: le ricerche per la produzione di tsunami artificiali andò avanti fino agli anni ’80, e come poteva essere facilmente immaginato faceva riferimento all’uso di armi nucleari.

Ma cosa dobbiamo dedurre dal fatto che la Nuova Zelanda vietò l’ingresso di navi dotate di testate nucleari? Non ci vuole molta immaginazione per pensare che gli esperimenti proseguirono e che furono condotti con l’impiego di testate nucleari, ma dagli anni ’80, non più in Nuova Zelanda.

Questo riscontro dovrebbe spingere ad approfondire la ricerca nella direzione delle numerose denunce fatte dal generale nel corso della conferenza, fatti di cui i giornali dovrebbero occuparsi ogni giorno per non permettere che non parlandone si verifichino insabbiamenti.

Ma con una facile previsione possiamo dire che nessuna di quelle denunce avrà un seguito.

Il 3 gennaio è passato da solo 3 giorni, e la notizia degli tsunami artificiali è già scomparsa dai quotidiani.

Fonte:
http://www.enzopennetta.it/2013/01/dal- ... tificiali/

Vedi:
https://alum.mit.edu/news/WhatMatters/A ... de%2F18405
http://web.mit.edu/alamaro/www/WMA_April_2006.pdf

08/01/2013, 16:59

un libro svela retroscena inediti sulla seconda guerra mondiale

Quella bomba-tsunami pensata dai militari Usa

Alla fine del conflitto l’esercito testò in Nuova Zelanda
ordigni capaci di provocare inondazioni sulle coste giapponesi


http://www.corriere.it/cronache/13_genn ... 0bf1.shtml

3 GENNAIO 2013

MILANO- Alla fine della seconda guerra mondiale invece di sganciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki gli Stati Uniti avrebbero potuto usare una bomba-tsunami capace di inondare le città costiere giapponesi. A raccontarlo al Daily Telegraph è Ray Waru, giornalista e scrittore neozelandese che durante alcune ricerche storiche su file militari negli archivi del suo paese avrebbe trovato documenti ancora top secret . Che testimoniano come nel giugno del 1944 gli Usa assieme alla Nuova Zelanda portarono avanti l'operazione «Project Seal» per testare nelle acque della Nuova Caledonia ordigni in grado di provocare un'onda anomala alta fino a dieci metri e capace di distruggere anche una piccola città costiera.

TEST - L'idea della bomba tsunami fu lanciata da E.A. Gibson, ufficiale americano che aveva osservato come durante le esplosioni in mare, provocate per distruggere la barriera corallina vicino alle isole del Pacifico, seguissero a volte grandi onde anomale. I test diedero esito positivo e durante le prove furono fatte esplodere in mare circa 3700 ordigni prima nelle acque della Nuova Caledonia poi in quelle che costeggiano la penisola di Whangaparaoa, vicino Auckland. In un primo momento l'esercito statunitense pensò di poter usare «la bomba tsunami" come possibile alternativa all'atomica, ma già all'inizio del 1945 gli Usa abbandonarono il progetto perché si resero conto che per provocare una onda abbastanza distruttiva avevano bisogno di almeno 2 milioni di chilogrammi di esplosivo. I neozelandes invece continuarono le loro ricerche almeno fino al 1950

TESTIMONIANZE - Ray Waru, nel suo libro «Segreti e tesori», afferma che questi documenti dimostrano come la seconda guerra mondiale sarebbe potuta cambiare radicalmente se la bomba-tsunami fosse stata usata: «Presumibilmente, se l'atomica non avesse funzionato, un'onda anomala avrebbe travolto tanta gente. Se la bomba-tsunami fosse stata presente in un film di James Bond tutti l'avrebbero considerata qualcosa di pura fantasia. Invece questi documenti dimostrano che è stata realtà». La collaborazione militare tra Stati Uniti e Nuova Zelanda continuò per oltre 40 anni fino a quando negli anni ottanta il governo neozelandese decretò che nessuna nave armata con testate nucleare potesse entrare nelle sue acque territoriali. Gli Usa considerarono questo un affronto e declassarono il rapporto con l'antico partner, considerandolo non più uno stato alleato, ma solo un paese amico.


Francesco Tortora3 gennaio 2013 (modifica il 4 gennaio 2013)
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