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 Oggetto del messaggio: Sardegna VS Governo: "Adesso basta"
MessaggioInviato: 29/07/2011, 21:46 
Salute a tutti gli utenti del forum,


anche se qui mi rivolgo in particolare agli altri utenti sardi, la partecipazione di tutti i membri della community è auspicata e benvenuta.


Lo scopo è quello di discutere il più serenamente possibile (sarà dura...) di alcuni temi importanti non solo per noi sardi in particolare ma per tutti noi Italiani.

Questo perchè molti dei numerosi problemi che affliggono la nostra cara terra sarda sono (percepiti dalla popolazione sarda come) la conseguenza di errate scelte nazionali, spesso egoistiche, di cui noi sardi (siamo convinti che) paghiamo assai la più parte, ma non l' unica.

Per questo vorrei discutere con gli altri membri sardi del forum e con tutti gli altri Italiani del forum dei nostri problemi, assai più comuni (nel senso di collettivi) di quanto pensiamo.


Insieme, grazie alla somma dei differenti punti di vista, credo potremo farci un' idea più chiara, imparziale e completa non solo dei problemi e delle cause, ma anche e soprattutto delle possibili soluzioni comuni per il bene di tutti.


L' unica cosa che vi prego è di restare il più possibile in topic, per quanto difficile ogni qualvolta si parla (e spesso straparla) di politica E/O religione.

Tutte le opinioni sono benvenute ma solo non trasformate questo spazio di discussione nel proprio campo di reclutamento politico/partitico/ideologico/religioso/diosolosacosa.

Altrimenti, questa discussione diventerà un campo di battaglia e lo scopo e il senso stesso per cui è nato verranno meno - seguiti a ruota dalla pagina, avverto subito.


Premesso questo, possiamo iniziare.


Poichè riportare semplicemente un mero elenco dei nostri problemi sarebbe sterile in quanto privo delle informazioni sul come e perchè sono nati e persistono, e poichè questo richiederebbe un vero e proprio trattato, lascio il compito ad altri, o meglio lascio a tutti noi liberamente, di postare tutto ciò che ritengono coerente con l' argomento di questa discussione.

Dalle servitù militari alle minacce presenti all' ambiente, dalle disastrose gestione politica (di qualunque colore) e situazione economica, dai casi più gravi come lo scandalo dell' uranio impoverito, fino al problema della (dis)continuità territoriale....

C' è ne è di cui discutere per centinaia di pagine, e come vedete sono tutti problemi in cui la Sardegna paga (spesso letteralmente, ma talvolta anche con costi più salati dei soldi come il sangue) un prezzo troppo elevato in nome degli interessi nazionali di cui sembriamo i soli a doverci fare carico...


Una mentalità degna più dei Savoia che di una Repubblica Democratica...


Io vi lascio con un articolo - di un giornale nazionale, anzi DEL giornale nazionale per eccellenza, il più grande e prestigioso, il Corriere - che vi mostrerà come Qualcosa stia cambiando non solo nella coscienza dei sardi ma finalmente anche dei suoi rappresentanti, stanchi di subire vessazioni e dover mettere la firma e rimettere la faccia su provvedimenti calati dall' alto (cioè dal governo nazionale) e assolutamente inamissibili non solo secondo gli stessi dettati della legge - Costituzione, Statuti Regionali, Speciali - ma di eguaglianza e (viene da ridere) trasparenza delle scelte dei politici nazionali.

La qual cosa mi ha dato lo stimolo e lo spunto per aprire questa discussione.

Vi lascio alla lettura dell' articolo, che spero leggerete nella sua brevità al costo di cliccare un link. Il post di apertura mi sembra già carico a sufficienza.


La miccia che ha acceso il fuoco, che come al solito non potevano non essere i soldi:

http://www.corriere.it/politica/11_luglio_29/tirrenia-cappellacci-restituisce-tessera-pdl_727b8392-ba05-11e0-9ceb-ac21c519f82b.shtml

Informandovi del problema della continuità territoriale, capirete che si tratta di una questione sociale per chiunque abiti in Sardegna, e non solo di portafoglio.


Buona Discussione,

Aztlan



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 29/07/2011, 22:13 
Caro Aztlan...... [V]

senza togliere nulla a questo interessante topic e alla questione trattata dall'articolo da te segnalato, temo che il problema specifico sia uno dei tantissimi problemi (dello stesso livello e caratura) con i quali dovremo fare i conti nei prossimi giorni, settimane e mesi.....

Ora sono io a fare il pessimista..... è vero.....

Ma sta venendo giù tutto....
e questo è solo l'inizio.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 29/07/2011, 23:21 
Caro Aztlan a proposito di Sardegna e di traghetti ma ti sembra normale che una famiglia di tre persone più un'utilitaria possa pagare anche 600 euro per fare A/R in traghetto da Civitavecchia? Non sono informata sui motivi ma è normale? Del resto, pensa che per andare a Capri o ad Ischia da Napoli, con l'aliscafo e senza macchina, pure ci vuole un botto: sono anni che non ci vado...devo risparmiare per andare in Sardegna [;)]

Comunque, TTE non ha certo torto: la situazione è insostenibile dappertutto. Oggi parlando con una mia amica che lavora in un'Asl, mi ha detto che il ticket per il pronto soccorso in Campania è di 50 € per i cosiddetti codici bianchi. Inoltre l'esazione avviene a mezzo Equitalia, praticamente dal pronto soccorso alla cartella esattoriale il passo è breve. E' una vergogna! Inoltre, non è stato istituito il sistema di triage http://www.salute.gov.it/ProntoSoccorso ... enu=triage, per cui in base a quali criteri si decide se si tratta di un codice bianco o meno? E' già capitato che un codice bianco in un ospedale sia stato considerato codice rosso e motivo di ricovero in un altro. Io sto dalla parte dei giudici, per carità, ma che si dessero da fare anche per i cittadini! E' vero che a volte c'è un eccessivo ricorso al pronto soccorso ma questo è solo il sintomo della carenza delle strutture assistenziali ordinarie, medico di base compreso.



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MessaggioInviato: 30/07/2011, 00:09 
Sono d' accordo perfettamente.


NO, non è normale per niente, e infatti per questo ho postato quell' articolo.

E sottolineo che NON è una novità della cosiddetta "crisi" attuale, è un sempreverde sempiterno.

E' sempre stato così e nessuno ha mai fatto niente, ma ora sta pure peggiorando, privatizzando coi relativi cartelli all' italiana.


E' uno scandalo il solo fatto che i cittadini se risiedono su di un' isola siano tagliati fuori dal resto del Paese per motivi economici.

E il diritto alla libera circolazione su tutto il territorio nazionale?

Solo belle parole su una Carta che nessuno rispetta....


A voi sembra campanilistico che i cittadini residenti dovrebbero godere di tariffe umane (non stracciate, umane) che garantiscono la possibilità pratica di godere di questo diritto?


E questo è il meno, santo cielo... il meno.


Abbiamo basi militari anche straniere permanenti sul territorio con sommergibili nucleari americani in zone teoricamente protette ambientalmente...

Cioè noi residenti non possiamo gettarci un amo da pesca con metodi legali ma voi ci fate passare mezzi atomici stranieri?

Per non parlare dell' uranio impoverito, il numero di casi di tumori nelle zone presso certe basi è molte volte quello normale... ufficialmente, nessun pericolo.


Peccato che i nostri militari quando tornano dal Kosovo hanno avuto moltissimi casi di leucemia, e non solo, senza parlare dei residenti, del bestiame e quindi del cibo che mangiamo in tutta l' Isola....


Ignorati bellamente da qualunque politica di sviluppo economico, salvo piantare la seconda più grande raffineria di petrolio d' Europa intera sulle rive di un mare che certo non è più lo stesso....

Almeno quando si parla (poco) dei problemi economici del Mezzogiorno voi siete presi nel conto, noi siamo saltati, come se non ci fossimo neanche....

In pratica noi qui ci siamo per pagare le tasse (tra i pochi) ma NON avere servizi, essere militarizzati e inquinati come nessuno nell' intero Continente, dobbiamo stare zitti e venire pure derisi dagli ignoranti che vengono qui credendo di "comprarsi" tutto per la loro permanenza, dignità compresa?


Davvero non capite come mai in Sardegna ci sia l' unico caso autentico e originale (altro che la Padania di Bossi....) di rivendicazione indipendentista?

A me sembra purtroppo fin troppo chiaro, e me ne dispiace. Perchè io all' Unità d' Italia ci tengo ancora, e sempre.

Ma il rispetto della nostra Regione (in teoria a Statuto Speciale, mai rispettato, praticamente siamo vassalli diretti del governo di turno) non si può sacrificare....


Per rispondere brevemente ma credo proprio efficacemente a TTE: tu dici, giustamente, sta crollando tutto.

Ma la situazione da noi è così da sempre, non da questo recente attacco ai singoli Paesi (Euro in primis) nè da dieci anni. Sempre.

Può solo peggiorare, d' accordissimo. Ma questo se continuamo a lasciarli fare, e io vi assicuro che il limite nella sopportazione dei sardi è quasi colmo.


A me può solo far piacere se sarà questa la prima terra, la mia terra, a dire "Adesso Basta".

Perchè saremo i primi a godere dei benefici conseguenti al cambiamento.

Ma questo certo non alle spese dell' unità nazionale e dei valori della nostra Costituzione. Ma io parlo per me, non posso garantire per gli altri....


Buona Discussione,

Aztlan



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MessaggioInviato: 30/07/2011, 00:22 
Credo di capire il dilemma della Sardegna tra indipendentismo e desiderio di Unità: la vostra questione è completamente diversa dalla Padania. E' una vecchia storia, risale praticamente all'Unità d'Italia stessa. E me l'hanno trasmessa proprio i miei avi:pensa che il mio bisnonno tradusse in sardo i sonetti di Villa Glori del Pascarella e, oltre che un fatto culturale, rendeva proprio il senso della questione e cioè che i valori nazionali dovevano passare necessariamente anche per quelli locali.

Per quel che riguarda il discorso delle tariffe per i residenti, è sacrosanto, altroché se lo è! La privatizzazione del sistema dei trasporti non migliora la situazione economica dell'azienda né il servizio ma si traduce solo nell'aumento delle tariffe. Per quel che ne so, l'unico caso di privatizzazione riuscita in Italia è quella delle Poste.



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MessaggioInviato: 30/07/2011, 01:52 
Grazie Hannah. [:I]



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MessaggioInviato: 30/07/2011, 02:01 
Vorrei chiarire che per me il dilemma non si pone: io dico semplicemente di conciliare entrambi.

Non è utopia, non fintanto che non è utopia chiedere che tra il bene nazionale e quello locale si trovi un equo bilanciamento e non che si sacrifichi completamente l' uno per l' altro.

Credo che in qualunque Paese degno di questo nome - ancora prima di ogni aggettivo, Paese, una comunità e uno Stato unito nel rispetto delle sue parti - sia una conditio sine qua non.


Ma come ho detto, questo è il mio pensiero, non posso certo dire che siano tutti così munifici di moderazione.

Come ho detto, qui ormai si sta per passare il limite della sopportazione, e quando sarà troppo la gente reagirà in maniera imprevedibile, anche nella peggiore.

E questo mi dispiace, prima di tutto come Italiano e anche come sardo.


Buona Discussione,

Aztlan



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MessaggioInviato: 30/07/2011, 13:08 
Pero , senza polemica, davvero..rifletti un attimo. La Sardegna da sola non va da nessuna parte.

La Sardegna può diventare ricca con l'indipendenza a una sola condizione penso.

Che diventi un paradiso non solo naturalistico ma anche fiscale.
Come molte altre isole nel mediterraneo e sulla manica inglese.
Perchè no?



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 30/07/2011, 18:16 
Ma io non ho proposto affatto l' indipendenza.

Dico solo che è sempre esistito e ultimamente cresce sempre più il movimento indipendentista.

Poi come ho sottolineato più volte io sono sempre per l' Unità d' Italia.


Ho solo detto che più la situazione diventa insostenibile, e più i sardi accarezzeranno questo pensiero.... come ovvio.

Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 05/10/2011, 17:58 
Cita:
Messaggio di Aztlan

La miccia che ha acceso il fuoco, che come al solito non potevano non essere i soldi:

http://www.corriere.it/politica/11_luglio_29/tirrenia-cappellacci-restituisce-tessera-pdl_727b8392-ba05-11e0-9ceb-ac21c519f82b.shtml



Tirrenia: Ue apre indagine aiuti Stato
Riguarda Tirrenia Navigazione,Caremar, Saremar, Siremar, Toremar

05 ottobre, 16:52

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 79825.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Sardegna VS Governo:
MessaggioInviato: 15/07/2015, 14:00 
Air gun sismico, distrugge l'udito dei cetacei. Dove lo vogliono usare? Nel paradiso dei cetacei...

Air gun: i cannoni ad aria compressa che spaventano sardi e balene. A 33 miglia da Alghero.

Ecco cosa vogliono fare in Sardegna, nel silenzio generale dei mass media: ecco l’ottimo articolo di Ignazio Caruso ilcarusoblog.com

Tutto ha inizio il 7 maggio 2014, quando la Schlumberger Italiana Spa – filiale italica della Schlumberger Oilfield Services, colosso texano dei servizi per le società petrolifere – presenta al Ministero dell’ambiente e al Ministero dello sviluppo economico una «istanza di permesso di prospezione» per una «miglior comprensione della situazione geologica e della potenzialità geomineraria» di un’area marina localizzata nel Mar di Sardegna.

Immagine

Il perimetro in questione racchiude quasi 21 mila chilometri quadrati di mare e comprende i comuni di Alghero – a sole 33 miglia -, Bosa, Cuglieri, Magomadas, Narbolia, Porto Torres, San Vero Milis, Sassari, Stintino, Tresnuraghes, Villanova Monteleone. Il punto di costa più vicino è il Capo dell’Argentiera, situato a sole 24 miglia nautiche.

La richiesta non è certo una sorpresa: il triangolo d’acqua tra Sardegna, Spagna e Francia è da qualche anno sotto l’acuta osservazione delle compagnie petrolifere, che lo considerano di “sicuro interesse” per l’attività mineraria.

WHAT’S AIR GUN? – Per scoprire se sotto un fondale marino sono presenti giacimenti di gas o petrolio, la Schlumberger si avvale e si potrebbe avvalere anche in Sardegna degli air gun. Proprio sul sito della società texana è possibile trovare una definizione della famigerata tecnologia: «Una fonte di energia sismica utilizzata per l’acquisizione di dati sismici marini attraverso il rilascio in acqua di aria fortemente compressa». In pratica, a seconda della “risposta” fornita dal fondale, è possibile verificare la presenza di eventuali giacimenti.

Immagine

Come spiega bene nel suo blog Maria Rita D’Orsogna, fisico e docente universitario, la Schlumberger prevede di acquisire dati per circa 7 mila e 300 chilometri di tracciato di air gun, grazie a un bombardamento che potrebbe durare dieci settimane. Gli spari si alternerebbero a distanza5-15 secondi l’uno dall’altro e avrebbero una potenza sonora compresa tra i 240 e 260 decibel. Il martello pneumatico che vi sveglia ogni mattina, non supera i 100 decibel, ad esempio. Il motore di un jet a massima potenza, invece, si assesta sui 140-150.

Ricapitolando: cannonate di aria compressa, ogni 10 secondi, a 250 decibel, 24 ore al giorno, tutti i giorni per due mesi e mezzo: un bel casino. Per fortuna in mezzo al mare non disturbano nessuno. Più o meno.

INQUILINI INDESIDERATI – Il Santuario Pelagos è un’area marina protetta compresa nel territorio italiano, francese e monegasco, classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo. Ha una superficie di 87 mila e 500 chilometri quadrati, di cui 25 mila e 500 di competenza italiana. Questa zona di mare è caratterizzata, appunto, da una massiccia concentrazione di cetacei. Sguazzano liberamente nel Pelagos: balene, balenottere, capodogli, delfini, orche e altri simpatici mammiferi marini. Purtroppo, sono sempre di meno.

In più, sulla costa occidentale sarda, sono presenti diverse zone protette pericolosamente vicine all’area richiesta dalla Schlumberger: Capo Caccia, Asinara, Isola Piana, Stagno di Cabras e di Mistrars, Isola di Mal di Ventre e altre ancora.

Sul sito Oceana.org – la più grande società internazionale per la conservazione degli oceani – sono ben spiegati gli effetti degli air gun sulla vita marina sono considerevoli: perdita temporanea e permanente dell’udito, abbandono dell’habitat, interruzione degli accoppiamenti e dell’alimentazione, oltre che casi di spiaggiamento. Per balene e delfini, che grazie all’udito trovano cibo, comunicano e si riproducono, essere in grado di sentire è una questione di vita o di morte.

Immagine

È indubbio, quindi, che l’utilizzo di tale tecnologia potrebbe mettere a repentaglio l’ecosistema della zona interessata. Lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale pubblicato dal Ministero dell’ambiente afferma che tutto sarà posto a distanza tale dalla costa da poter «garantire la preservazione di aree di tutela ambientale». Le rassicurazioni convincono poco, visto che, in barba a limitazioni, aree o perimetri, un delfino va dove gli pare. Si potrebbero mettere dei cartelli ma, per quanto intelligenti, non sanno leggere. Per ora.

IL FRONTE DEL NO – Se già non l’avete fatto voi, l’avrete sicuramente notato in qualche vostro contatto. In molti, infatti, stanno aderendo al fronte NO AIR GUN, anche semplicemente impostando un’immagine del come foto del profilo. Stanno nascendo, inoltre, siti internet, gruppi e pagine Facebook dove in tanti manifestano il proprio dissenso nei confronti della possibile campagna di ricerca. Su Youtube è comparso anche un video in cui Mauro Pili, novello ambientalista, guida un gommone e minaccia dura resistenza contro i cannoni ad aria compressa spiegando le ragioni del no. Il risultato resta a metà tra Jack Sparrow e Alberto Angela.

Guarda su youtube.com


http://lastella.altervista.org/air-gun- ... a-alghero/


Era una notizia dell'anno scorso... qualcuno sa come è andata a finire!?



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