Ho appreso, con sommo dispiacere, che il grande Camilleri è stato ricoverato in codice rosso.
Speriamo che possa ristabilirsi e poterlo ancora seguire nei suoi ragionamenti e nelle sue spiegazioni.

Mi spiace x lui come persona
Ma che sia tutto questo grande scrittore non credo!

Lei, giustamente può credere quello che più Le aggrada.
Io quando leggo Camilleri, mi "vedo" nei luoghi che lui descrive e "percepisco" gli odori, il clima e altro.
E per un polentone montanaro come me, non è poco.
Non mi capita spesso, con altri scrittori, fino ad ora solo con un romanzo di DeAmicis, COSTANTINOPOLI.
Salut !

Peccato che era uno ... stanilista! Vomita quando vede Salvini!(L'ha affermato lui) Tutti uguali.

Non lo sapevo, ma per me non cambia la sua "capacità" di scrittore, no pregiudizi.
Anche se onestamente, alle superiori, 50 anni fa, essendo già maggiorenne, per il pregiudizio che avevo ed ho tuttora per D'Annunzio, mi sono rifiutato di leggere roba sua.

Per l'età che ha è difficile che se la cavi, speriamo che si riprenda , il suo Paese nativo ed il mio sono distanti 40 Km e fanno parte della stessa provincia.

De Amicis si .lui si che ti fa entrare in ciò che ha scritto con le sue storie veritiere.le sue parole esprimono luoghi,SENTIMENTI,calore ecc.le sue sono pagine vive ,ma Camilleri...solite cose,solite stupidag..
D'Annunzio ? Non sia mai!
De Amicis lo farei studiare nelle scuole,i ragazzi ne imparerebbero della vita!
Invece dagli insegnanti di oggi non possiamo aspettarci questo miracolo, loro odiano De Amicis proprio per le sue idee
Gli insegnanti di oggi preferiscono merdate come " cento colpi di spazzola" droga e sesso con una 14 che si fa dai compagni,ai loro genitori , per finire con tutto il vicinato e gli insegnanti stessi
Mi ricordo che una raga delle medie mi disse che era rimasta schifata e scioccata
dal libro che dice anche ciò che fanno i protagonisti.insomma un mezzo pornazzo
Per sempre De Amicis!!!che ho letto a undici anni e che ancora ho nel cuore

Andrea Camilleri è in punto di morte e probabilmente se ne andrà presto, come è ovvio che sia: un uomo, benché bravo nel suo mestiere, essendo giunto a 94 anni pur fumando montagne di sigarette (alla faccia degli antitabagisti), più che vecchio non può diventare. A tutti tocca andare al cimitero, lui non fa eccezione come non la farò io. Attendo il trapasso senza fretta, però so che arriverà. Mi preoccupa il modo. Più che il decesso temo la sofferenza che esso spesso comporta. Chiunque vorrebbe tirare le cuoia durante il sonno, non rendendosene conto. Ciò detto mi affretto a dire che Camilleri, per quanto comunista, aveva un talento notevole di narratore che me lo rendeva simpatico.

Egli ebbe un gran successo quando aveva superato i 70 anni. Non è una bella cosa affermarsi in età pensionabile, ciononostante è sempre meglio che non affermarsi mai. Alcune sue opere si inseriscono perfettamente nella tradizione letteraria siciliana, cito a capocchia Pirandello, Verga, Sciascia e ne trascuro altri per brevità. D' altronde la lingua italiana si è sviluppata in Sicilia per merito di Federico II di Svevia, sebbene in seguito sia stato ufficialmente adottato l' idioma toscano o, meglio, fiorentino. Segno che gli isolani padroneggiano il lessico e non stupisce che palermitani e catanesi siano diventati scrittori importanti, fondamentali.

Le capacità affabulatorie di Camilleri non sono in discussione, la struttura matematica dei suoi racconti è esemplare e ammirabile. Ma la sua testa matta, oltre che affascinante, desta qualche perplessità. Non riusciva a capire che il marxismo era già marcio ancor prima di imporsi. E quando esso si rivelò una bufala e svanì quale neve al sole, Andrea non ebbe la forza di riconoscerne il fallimento brutale. Rimase rosso ma non di vergogna. Egli ha rivendicato fino all' ultimo la sua adesione al bolscevismo. Tuttavia l' arte non ha bandiere, e quella di Camilleri va riconosciuta per quello che è: mirabile. Non tutta, ma quasi. Oggi, di fronte alla probabilmente prossima fine, riconosciamo allo scrittore ogni merito tecnico e a lui ci inchiniamo. L' unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i ******** almeno quanto suo fratello Zingaretti, segretario del Partito democratico, il peggiore del mondo.

di Vittorio Feltri

Il commissario Montalbano, sarebbe pante del "boss" PD ??

.. è il ... fratello!

Se si fermava ad "inchiniamo" faceva più bella figura.
Evidentemente il concetto di "rispetto" non è più di moda e non ci si ferma neanche davanti alla sofferenza.

Il carattere di certi Vermi rozzi e barbari dei "Crucchi Italici" viene sempre a galla.

CAMILLERI un GRANDE (COMUNISTA)!





"Il tutto dello scambio di opinioni tra lei (Carlo Verna, presidente dell'Ordine dei giornalisti, ndr) e il mio vecchio amico Vittorio Feltri nasce dal fatto che Feltri ha scritto feltristicamente della condizione di salute di Andrea Camilleri, al che qualcuno di voi gli ha puntato il dito contro. Definire tutto questo qualcosa di ridicolo è dire poco, è dire niente", scrive Giampiero Mughini in un articolo su Dagospia. "Se delle persone presunte a modo dovessero puntare il dito contro una tantissima parte di quello che esce sui giornali, ne scaturirebbero contese e ammonizioni a non finire. Lasciate che Pietro Senaldi o Vittorio Feltri facciano il loro lavoro per come lo intendono".

Leggi anche: "Io vittima di odio gratuito, ti prego di agire". Feltri, la lettera-appello contro i colleghi: la verità che non dicono

E ancora: "Feltri scrive feltristicamente, Scalfari scrive scalfaristicamente, molti direttori di giornali scrivono non saprei dire come e comunque scrivono. Giudicheranno i posteri. Verrà un giorno, scrisse una volta Leonardo Sciascia, che qualcuno leggerà quel che appare sui giornali. E siccome ho vissuto trent’anni nei giornali, so di che pasta erano fatti molti dei miei colleghi". Insomma, conclude Mughini: "Come volete che Feltri scriva se non al modo suo, al modo che piace a lui e ai lettori del suo giornale? Ovvio che in quelle sue righe non c’è deontologicamente nulla di blasfemo. E’ il suo stile, la sua da lui conclamata predilezione per parole e ragionamenti ruvidi. Che c’entra il “comitato” di giudici cui lei accenna? Si facciano gli affari loro, scrivano gli articoli loro, si trovino uno stile che convinca dei lettori ad acquistare un giornale.

https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... icola.html

Certo che state messi proprio male, voi avete votato è questo il vero dramma, comincio a dar ragione a quelli del PD la democrazia, in italia, è un pericolo la % di idioti è troppo alta.

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Mughini e Feltri in 2 fanno 3 teste di c azzo .








zio ot