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16/05/2012, 19:55

(Come dicono tutti del resto ...) [:o)]
Quale partito è rimasto fuori ancora? [;)]

17/05/2012, 12:17

Nessuno. Ma potrei chiedere: quale categoria sociale non ha avuto arresti per mafia, o per truffa o per chissà quale altro crimine? Qua in Veneto beccano sempre imprenditori che si fanno i miliardi fregandosene delle leggi (lavoro nero, nessuna tutela ambientale, nessuna misura di sicurezza eccetera), ma non mi sogno di dire che "fanno tutti schifo e sono tutti ladri".

Io poi continuo a pensare che i casi di ruberie ci sono perchè pur vedendo (e caspita, tutti sanno tutto, almeno a livello locale o "di cerchia") si pensa che "avrà ragione lui", oppure "se lo fa un motivo ci sarà", che "lui è il capo" e cose così. Tra l'altro per il caso Lega stanno recuperando tutta la fraseologia staliniana... "Non è Bossi che ruba, lui poverino non sa, sono gli altri ad essere cattivi". Come quando in Russia venivi portato in gulag e scrivevi al buon Stalin che qualche funzionario cattivo stava rovinando il partito... E il problema è qui: dobbiamo smetterla di credere acriticamente a questo o quel "capo" perchè di santi in giro non ce n'è.

Tanto per chiarire, prima che si ritiri fuori il discorso: se Penati "rubava", tutti a Milano e dintorni dovevano sapere, come tutti, qua a Rovigo, ma proprio tutti, possono indicare i politici "sospetti", che magari "non rubano" ma da cui "non si comprerebbe mai un'auto usata", così come Lusi non poteva imboscarsi i soldi senza che il suo circondario sapesse. A parte i casi che solo gli "alti" possono vedere, quelli "locali" li conoscono tutti: troppo comodo far finta di non vedere, non interessarsi e poi scandalizzarsi "quando li beccano". Se sai, e "ci credi" al partito, ti interessi e fai, per quello che puoi. Se non agisci, vuol dire che non ti interessa, quindi, per favore, evitiamo di scandalizzarci, non so se mi spiego.

17/05/2012, 13:23

So bene che la politica non è tutta sporcizia, ma un leader non può non sapere, non può perdere di vista le azioni del suo movimento, non può fidarsi a prescindere del suo entourage.
Le condizioni di salute di Bossi ne hanno minato le capacità di controllo ed è giusto che si faccia da parte anche se con rammarico da parte mia per ciò che ha rappresentato.
Il rinnovamento nel carroccio è rapido e impietoso, così come deve essere per garantire la vita del più reazionario dei movimenti.
E' fuori discussione che siano stati commessi errori gravi, ma se cambiamento deve esserci, questo può arrivare solo dalla Lega.
Se la Lega si fosse uniformata all' attuale governo, certi scandali non sarebbero mai venuti fuori, meglio così comunque, almeno sarà possibile fare vera pulizia.
Fuori dalle balle i disonesti e torniamo a dare potere agli attacchini.

16/01/2013, 13:42

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_16/lega-perquisizioni-quote-latte-2113569952781.shtml

LA FINANZA NELLE SEDI DEL CARROCCIO A MILANO E A TORINO
[color=blue]Quote latte, perquisite le sedi della Lega
Maroni e Bossi: «Abbiamo l'immunità»

L'inchiesta riguarda presunte mazzette. Il leader del Carroccio: «La Lega non c'entra nulla»
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marzo 2012, Indagato Belsito
6-7 Maggio 2012 , primo turno elezioni amministrative, tracollo della lega
16 Maggio 2012, indagato Bossi
21 Maggio 2012, secondo turno amministrative, continua il ridimensionamento della lega


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7 Gennaio 2013, la lega si allea col pdl per le cosultazioni elettorali
16 Gennaio 2013, sedi della Lega perquisite
24 Febbraio 2013, si vota per le nazionali..


coincidenze..sicuramente..

ma nel 2012, i reati contestati difficilmente avranno rilevanza penale. L'unica rilevanza è quella etica (e non è compito della magistratura decidere cosa sia etico o meno), perchè piaccia o meno, i soldi pubblici una volta incamerati dal partito diventano privati e il partito può gestirli come meglio crede. Quindi principalmente quella del 2012 è stata un'inchiesta giudiziaria mediatica e politica. I magistrati sapevano che sul lato penale potevano far poco ma su quello mediatico molto e infatti si è avuto il tracollo elettorale..

Ora che fanno ci riprovano?..giusto indagare, giusto perseguire..ma perchè in concomitanza di scadenze elettorali i giudici paiono essere più solerti del solito?

solita storia da 20 anni che si ripete..
Ultima modifica di rmnd il 16/01/2013, 13:43, modificato 1 volta in totale.

16/01/2013, 13:55

La pulizia in politica e nella gestione del pubblico è essenziale, ma ormai è evidente che la giustizia è uno strumento ad orologeria.
Se esistono dei reati mi chiedo ancora perchè debbano essere resi pubblici solo in determinati frangenti.
L' Italia politica, economica e giuridica è palesemente ridicola, nemmeno in Burundi esistono simili casi di giustizia pilotata.
Spesso basta insinuare un sospetto per spostare migliaia di voti e se poi l' accusa risulterà infondata poco importa, lo scopo sarà raggiunto.
Svegliamoci del tutto gente, non teniamo per comodità solo un occhio aperto.Daccordo con rmnd, se esiste un reato lo si persegue dal momento in cui viene scoperto e non lo tiene in serbo a scopi politici.

16/01/2013, 17:03

saranno coincidenze?generalmente le coincidenze sono rare e diluite nel tempo,ma in determinate occasioni non sembrano casuali.........[;)]

17/01/2013, 18:03

Quote latte, blitz in casa della Lega
i magistrati indagano per bancarotta


Fiamme gialle negli uffici di via Bellerio per l'inchiesta sulle irregolarità delle fatturazioni. Presenti anche Bossi e Maroni. In alcuni uffici i finanzieri sarebbero stati fermati dalla richiesta di immunità parlamentare, ma la circostanza è stata smentita da Maroni: "Querelo chi lo afferma". Verifiche anche nelle abitazioni dell'assistente del Senatur e della responsabile dell'amministrazione della sede torinese. Sentito anche Renzo Bossi. Maroni da Cernobbio: "L'inchiesta riguarda una società che non c'entra niente con noi. E questo caso è chiuso"

Un'inchiesta nata dalla bancarotta, da oltre 80 milioni di euro, di una cooperativa milanese di produttori di latte e che ora ipotizza un giro di mazzette ricavate dalle operazioni irregolari della stessa società. E intascate da funzionari pubblici e politici che avrebbero dato appoggio alla causa degli allevatori che non volevano pagare le multe all'Ue sulle quote latte per eccesso di produzione. E' nell'ambito di questa indagine - anche se formalmente per il filone della bancarotta - che la guardia di finanza, su ordine del pm milanese Maurizio Ascione, è entrata nelle sedi della Lega Nord di Milano e Torino, a caccia di documenti relativi all'attività di Daniela Cantamessa e Loredana Zola, l'una segretaria particolare di Umberto Bossi e l'altra segretaria amministrativa della sede torinese.

La difesa di Maroni. "La Lega non c'entra, l'inchiesta riguarda una società che non c'entra niente con la Lega. Non hanno trovato nulla e noi siamo terzi (rispetto all'indagine) e quindi la questione è chiusa", è stata la reazione di Roberto Maroni al blitz della Finanza. Lo stesso segretario del Carroccio, così come Umberto Bossi, era presente martedì sera in via Bellerio quando gli investigatori, con in mano un 'decreto di perquisizione presso terzi', hanno iniziato a cercare documenti cartacei e informatici nella disponibilità delle due segretarie, sentite anche a verbale come persone informate sui fatti fino a tarda notte. Nelle scorse settimane, fra l'altro, il pm aveva
ascoltato anche Renzo Bossi, al quale avrebbe fatto domande sul ruolo del padre.

L'immunità parlamentare. E mentre i finanzieri erano nelle sedi del partito - dove erano presenti anche Roberto Calderoli e il governatore del Piemonte, Roberto Cota - è stata anche sollevata la questione dell'immunità parlamentare, perché alcuni rappresentanti del Carroccio hanno fatto presente che in determinati uffici non si poteva entrare e che certi file non potevano essere acquisiti, in quanto di pertinenza di deputati e senatori. E' intervenuto telefonicamente il capo della Procura, Edmondo Bruti Liberati, che ha chiarito a inquirenti e investigatori che, secondo le prerogative costituzionali dei parlamentari, si dovevano fermare. E' successo anche, da quanto si è saputo, per alcuni file che riguardavano rapporti tra Cantamessa e parlamentari leghisti e che interessavano ai finanzieri.

Il crac della Lombarda. L'indagine è nata la primavera scorsa dopo il fallimento della cooperativa La Lombarda, di cui era titolare Alessio Crippa, chiamato dai suoi colleghi il 'Robin Hood' del latte perché, a loro dire, rubava alla ricca Europa per dare ai poveri allevatori lombardi. E' stato condannato a cinque anni e mezzo nel 2011 per peculato, per essersi appropriato dei soldi non versati all'Ue sulle quote latte, e per aver truffato, assieme ad altri produttori, l'agenzia governativa che si occupa di agricoltura (Agea) per 100 milioni di euro. Ora è indagato per bancarotta in uno dei filoni dell'inchiesta, che si è arricchita nel tempo anche del capitolo corruzione, con decine di persone sentite a verbale (atti secretati) tra esponenti del Carroccio - partito da tempo sensibile alla causa degli allevatori anti Ue - e funzionari ministeriali.

Le intercettazioni telefoniche. Agli atti ci sono anche intercettazioni come quella tra Antonio Vizzaccaro, ex consulente legislativo della commissione Agricoltura della Camera, e Gianluca Paganelli, responsabile di un'altra cooperativa. Con il primo che avrebbe detto al secondo: "Il sistema è stato costruito per (...) non versare il prelievo (...) Aspettiamo che esca qualche provvedimento sulle quote latte, che fa decadere anche i vizi pendenti". Un "sistema" che, secondo gli inquirenti, avrebbe coinvolto cooperative lombarde e piemontesi e funzionari pubblici a libro paga che dovevano intervenire con provvedimenti per ritardare il versamento delle multe.

Quei 350 milioni di euro non pagati. Al centro dell'indagine ci sono 350 milioni di euro di sanzioni non pagate (la Ue ha un credito nei confronti dello Stato che si aggira sui quattro miliardi di euro). Nel maggio scorso il pm aveva ascoltato anche Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo e compagna dell'ex ministro Calderoli. Sentiti anche due ex ministri dell'Agricoltura, Luca Zaia e Giancarlo Galan, oltre a Marco Paolo Mantile, ex vicecomandante del Comando carabinieri politiche agricole e alimentari, all'ex presidente dell'Agea, Dario Fruscio, e all'ex capo di gabinetto del ministero delle Politiche agricole, Giuseppe Ambrosio. E' possibile che alcuni politici siano stati iscritti nel registro degli indagati, ma al momento non sono state notificate informazioni di garanzia.

(16 gennaio 2013) http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -50650785/

18/01/2013, 18:12

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=Bqx-NJIUjnU[/BBvideo]

13/04/2013, 09:12

Contadino
Nuova vita in campagna per Renzo Bossi
Con il fratello conduce un'azienda agricola a Brenta, vicino Gemonio
Immagine
Si è ritirato in campagna: Renzo Bossi, 24 anni, ha cambiato vita, ora fa il contadino (nella foto pubblicata dal Secolo XIX ). Con il fratello conduce un'azienda agricola: due ettari di terra comprata dalla madre Manuela a Brenta, vicino Gemonio. Si sveglia all'alba, dà da mangiare a capre e somari, raccoglie frutti di bosco: «Lavoro. La politica? Si fa anche nei bar».
Fonte:http://www.corriere.it/politica/13_aprile_13/renzo-bossi-vita-campagna_dd9debe0-a402-11e2-9657-b933186d88da.shtml
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