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Stellare
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MessaggioInviato: 05/10/2011, 18:06 
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=157111

Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. E' questo l'accordo bipartisan raggiunto in Comitato dei Nove, che
sta esaminando il ddl Intercettazioni. La proposta e' il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl).

L'emendamento per correggere la norma "ammazza-blog" del ddl intercettazioni e' stato annunciato dal deputato del Pdl Roberto Cassinelli, autore di una precedente proposta di modifica.

"Il mio primo emendamento, gia' da diversi giorni depositato alla Camera - spiega Cassinelli - prevede termini allungati e sanzioni ridotte per i siti amatoriali. Questa nuova versione, che ha avuto il sostegno degli Onorevoli Contento e Costa, e che il comitato dei nove potrebbe fare propria, invece, li esclude tout court dall'obbligo di rettifica, mantenendolo solo per le testate registrate".

Cassinelli aggiunge che "dopo un'intensa attivita' di sensibilizzazione sul tema, credo di poter dire che sia ormai maturata in tutti, anche nel Governo, la convinzione che il
comma 29 vada cambiato".

Per questa ragione, il parlamentare confida in un buon esito della vicenda, sottraendo cosi' i blog ai rischi cui sarebbero esposti in base al comma 29


Ultima modifica di barionu il 05/10/2011, 18:09, modificato 1 volta in totale.


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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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MessaggioInviato: 05/10/2011, 18:19 
Cita:
barionu ha scritto:


http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=157111

Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. E' questo l'accordo bipartisan raggiunto in Comitato dei Nove, che
sta esaminando il ddl Intercettazioni. La proposta e' il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl).

L'emendamento per correggere la norma "ammazza-blog" del ddl intercettazioni e' stato annunciato dal deputato del Pdl Roberto Cassinelli, autore di una precedente proposta di modifica.

"Il mio primo emendamento, gia' da diversi giorni depositato alla Camera - spiega Cassinelli - prevede termini allungati e sanzioni ridotte per i siti amatoriali. Questa nuova versione, che ha avuto il sostegno degli Onorevoli Contento e Costa, e che il comitato dei nove potrebbe fare propria, invece, li esclude tout court dall'obbligo di rettifica, mantenendolo solo per le testate registrate".

Cassinelli aggiunge che "dopo un'intensa attivita' di sensibilizzazione sul tema, credo di poter dire che sia ormai maturata in tutti, anche nel Governo, la convinzione che il
comma 29 vada cambiato".

Per questa ragione, il parlamentare confida in un buon esito della vicenda, sottraendo cosi' i blog ai rischi cui sarebbero esposti in base al comma 29


Francamente io non vedo tutti questi motivi per essere "fiduciosi", del resto le sanzioni, seppur dovessero "alleggerirle", che già da sole sono un'assurdità, per chi magari per un sito amatoriale ha già perso tempo e soldi, rappresentano solo l'ennesima forma di "rastrellamento economico" immotivato per fare cassa, ed a pagare sarà sempre pantalone.

Personalmente mi sono stufato di spendere senza avere nessun ritorno, va bè magari parlare di Gesù e Maria, a volte serve per la dialettica, ma ancora non hanno moltiplicato pane e pesce a casa mia, e neanche comprano i libri per essere aggiornati sul dibattito, per cui le priorità sono diventate altre. In buona sostanza dal punto di vista economico è solo un'operazione in perdita per l'outsider, diverso invece chi ci deve campare, se devi stare attento pure a citare qualcuno nonostante i documenti, pena qualche "sanzione", allora meglio mangiarsi i soldi in qualche pizzata tra amici, piuttosto che perdersi in mille rivoli esegetici a somma zero.

Un caro saluto.


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MessaggioInviato: 05/10/2011, 21:42 
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Mariah ha scritto:

Scusate l'ignoranza ma in definitiva verrebbero costretti a chiudere tutti i blog che parlano di poilitica o anche blog e forum che parlano di altro. Ripeto scusate l'ignoranza, ma ancora non ciò capito bene in questa situazione.


Mariah, ci stanno "semplicemente" negando la libertà di pensiero!!! E c'è chi li difende!
Se non sei con loro sei considerato "traditore" e nemico dello stato.
E pensare che certe cose le fanno dove esiste il vero comunismo...il vero regime comunista!!!
Ma questo non era il governo della democrazia e della libertà??? SIIII....le libertà che si prendono loro... Mo beccatevi sto bel regalo!!!!! Che tristezza....anni fa tutti ci lamentavamo, ma tutti stavamo meglio!!!


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Pleiadiano
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MessaggioInviato: 06/10/2011, 02:05 
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barionu ha scritto:


Censurare Internet per salvare il Premier

Per sottrarre il premier alla giustizia questa volta, la Rete italiana rischia la censura.




Un grande Corrado Guzzanti nei panni di Gianfranco Funari (dal Paradiso)



Cliccare il pulsante:


<EMBED WIDTH="200" HEIGHT="114" SRC="http://www.swfcabin.com/swf-files/1317854966.swf" HIDDEN="false" AUTOSTART="true" LOOP="true" volume="100"></EMBED>











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Marziano
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MessaggioInviato: 06/10/2011, 12:37 
con un governo mafioso, ci si dovrebbe conportare come con la guerra alla mafia.. denunciare.. denunciare, cercare giustizia sempre, d'altronde la verità non la si può fermare e il web si sa che è una rete inestricabile.. quindi comunque vada reagire!




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MessaggioInviato: 06/10/2011, 14:05 
News ?


zio ot



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MessaggioInviato: 06/10/2011, 14:41 
Intercettazioni, Pdl senza freni "Alla Camera mettiamo la fiducia"


Corsaro: "La posizione del Pd rispetto al ddl intercettazioni è strabica e strumentale". I cristiano popolari contrari. Bossi: "Serve a far diventare normale il nostro Paese". In Aula seduta sospesa. Fini: "Sarà una giornata lunga"

ROMA - "Sulle intercettazioni è probabile che metteremo la fiducia". Massimo Corsaro, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia mette in chiaro l'avanti tutta del partito del Cavaliere. In perfetta sintonia con Berlusconi 1. Nessuna mediazione sul testo, ma la certezza di approvarlo in tempi rapidi. Con la fiducia, appunto. Ma, anche se Umberto Bossi mostra ottimismo ("Il ddl passa anche senza fiducia"), qualche piccola crepa si apre. Un primo segnale di disagio dai cristiano popolari che fa capo a Mario Baccini e Pino Galati. Spiega Baccini: "Consigliamo al governo di non porre la fiducia sulle intercettazioni. E consigliamo ad alfano di convocare la direzione nazionale per discutere di intercettazioni e del delicato tema della giustizia". Ma Bossi insiste: "Il ddl serve a far diventare l'italia un paese normale. Le intercettazioni vengono usate indipendentemente dal processo".

Per Corsaro "la posizione del Pd rispetto al ddl intercettazioni è strabica e strumentale. In nessuna parte del provvedimento si parla, infatti, di blocco nei casi di mafia, terrorismo o situazioni di grave allarme sociale. Quel che si vuole è eliminare la gogna mediatica come strumento di lotta politica".
LO SPECIALE 2

Si

tratta, ricorda, di un "obiettivo condiviso dal centro-sinistra quando era al governo, tanto che lo inserì e lo votò nella versione del ddl Mastella. La verità è che, ancora una volta, in mancanza di valide e credibili argomentazioni politiche, il Pd spera di utilizzare le intercettazioni come scorciatoia per abbattere Berlusconi e il suo governo".

Nel frattempo, su richiesta del relatore Enrico Costa, è stata sospesa la seduta della Camera, per consentire al comitato dei nove di esaminare i sub-emendamenti. Costa ha anche chiesto che al termine della discussione generale sugli emendamenti si possa svolgere un'ulteriore riunione del comitato dei nove. Richiesta alla quale si è opposto Roberto Giachetti del Pd, sottolineando gli intenti dilatori del centrodestra che teme di non poter avere la maggioranza. La giornata si preannuncia lunga..." commenta Gianfranco Fini. Che ha detto che, visto "l'evidente valore politico" prenderà in esame la richiesta avanzata da Giachetti per un ampliamento dei tempi di esame.

Ancora in ballo la questione del carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni irrilevanti ancora si discute. Sull'emendamento Pdl, a firma Manlio Contento, si è riunito stamane il comitato ristretto della Commissione Giustizia. E' contrario alla possibilità di oblazione della pena lo stesso Contento che sottolinea: "Semmai sarei disposto a prendere in considerazione, se la faranno, la proposta di una sanzione penale che possa essere graduata con meno anni". Replica a stretto giro di posta la democratica Donatella Ferranti: "Il carcere non ha senso. Siamo per la depenalizzazione e qui inseriamo il carcere...".

(06 ottobre 2011)
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HRER2-1



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MessaggioInviato: 06/10/2011, 14:52 
Si tratta del ritorno della "Legge Bavaglio" alla stampa e alla Rete.

Era già stata fermata tra mille proteste con una petizione e la Notte della Rete, ora ci hanno riprovato.

E noi protestiamo di nuovo: https://secure.avaaz.org/it/no_bavaglio_2/?aNvRIbb [}:)]


Firmate numerosi.

Aztlan



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 06/10/2011, 15:03 
Per chi non lo sapesse, stiamo parlando della stessa cosa di cui si parlava QUI:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=10541&whichpage=1

Sì, è proprio la stessa legge bavaglio, la hanno riproposta tale e quale.


E stavolta hanno già ottenuto dei risultati, ha chiuso i battenti Wikipedia.it. [:(]


Ma noi non ci faremo intimorire neanche stavolta, li abbiamo fermati una volta, lo rifaremo.

Siamo oltre a mezzo milione di firme, facciamoci sentire, la prossima pietra miliare è 750.000.

Fate anche voi la vostra parte se volete continuare a vivere in un Paese libero....


Saluti,

Aztlan



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Essere Interdimensionale
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MessaggioInviato: 06/10/2011, 17:21 
Cita:
E stavolta hanno già ottenuto dei risultati, ha chiuso i battenti Wikipedia.it.

wikipedia ha riaperto.
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 06/10/2011, 19:15 
Sembra che abbiano trovato qualche "accordo", la saggezza popolare dice: fidarsi è bene, ma non fidarsi è ancora meglio.

http://www.robertocassinelli.it/wp/2011 ... endamento/

Il fatto è che: il criterio della registrazione di blog o furums è un falso problema e questi di fatto potrebbero essere equiparati come le normali forme editoriali, per questo basta l'aggiornamento periodico o meno che sia, anzi potrebbero arrivare (magari non adesso, hanno altre gatte da pelare) ad una "schedatura" di tutti i siti web, non ci vuole molto a "controllare" quanti sono, quali i contenuti, se li aggiornano con continuità, ecc... ed il gioco è fatto, basta mettere on line la prima pagina e poi inserire un altro contenuto dopo un mese che si può essere equiparati ad un "mensile", per il momento sono "interpretazioni dormienti", ma.... solo che i professionisti incassano i soldi dei contributi per l'editoria, hanno staff di avvocati, ecc... e sono chiaramente registrati, quindi controllati ed a questo livello agisce il "bavaglio", mentre gli spazi web amatoriali potrebbero (ma se qualcuno ci pensa lo faranno) diventare per le casse dello Stato la gallina dalle uova d'oro, una sanzione al giorno toglie il web di torno e tappa qualche "buco" finanziario, un po come le multe per infrazioni con i veicoli, sempre di più diventati "strumento" per fare cassa, in subordine potrebbero imporre una specie di una tantum a titolo di sanatoria per gestire uno spazio web. In ogni caso penso che anche se cambiano i musicanti la musica rimarrà sempre quella. Lo spazio web amatoriale per loro è un "effetto collaterale" la cui perdita ritengono "accettabile".


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MessaggioInviato: 06/10/2011, 21:37 
Legge Bavaglio, ovvero stupidità al Potere

6 ottobre 2011 21:15

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10 ... re/162366/

di Fabio Amato

Il voto alla Camera di Pdl e Lega sulla legge bavaglio più che un attentato alla libertà d’informazione (che c’è, ed grosso come una casa), rappresenta una fotografia perfetta della stupidità e dell’ignoranza dei nostri governanti. E dimostra come davvero la maggior parte dei frequentatori di Montecitorio e Palazzo Madama utilizzi la Rete, i Pc e gli IPad solo per giocare a carte o visitare siti raffiguranti immagini di belle signorine.

Mentre il Titanic Italia viaggia spedito vesto il disastro, i nostri eroi hanno infatti deciso che qualsiasi tipo d’intercettazione potrà essere pubblicata solo dopo un’udienza filtro nel corso delle quali accusa e difesa decideranno cosa tenere e cosa buttare al macero. Cioè dopo anni dall’inizio di un’indagine.

Anche quando i colloqui saranno riportati all’interno di un’ordinanza di custodia cautelare, il giornalista non potrà né riprodurli, né citarli, né riassumerli. Se lo farà scatteranno sanzioni pesantissime per lui e per l’editore. Si arriverà così al paradosso di leggere articoli in cui si racconta che Tizio è stato arrestato per estorsione, per traffico di droga o per tangenti, senza però poter capire il perché. O almeno senza essere in grado di farlo quando l’inchiesta è basata anche su intercettazioni.

Se poi un avvocato vorrà pubblicizzare dei colloqui agli atti che, secondo il suo punto di vista, dimostrano l’innocenza del proprio assistito si vedrà la strada sbarrata. I movimenti di opinione che spesso servono per difendere gli indagati da eventuali soprusi da parte dell’autorità giudiziaria insomma non avranno più spazio.

Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con il web può capire che questa norma, ideata per evitare che gli elettori vengano a conoscenza dei comportamenti della classe dirigente più corrotta e inefficiente d’Europa, è però destinata a rivelarsi non solo inutile, ma addirittura pericolosa e controproducente (sopratutto dal punto di vista del Palazzo).

Vediamo perché.

Nella maggior parte dei casi i documenti giudiziari (intercettazioni comprese) che finiscono sui giornali, o che vengono riassunti dalla stampa, sono pubblici. Si tratta di atti non più coperti da segreto che vengono consegnati alle parti (agli avvocati e agli indagati) in occasioni di perquisizioni, arresti, tribunali del riesame. Sono insomma carte che possono circolare liberamente, visto che in Italia il segreto istruttorio è stato abolito nel 1989 e oggi l’unico segreto rimasto in vigore è quello investigativo.

Ora immaginatevi cosa accadrà in casi come quelli di Giampaolo Tarantini, il giovane imprenditore di Bari sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione e arrestato perché accusato di aver ricattato Silvio Berlusconi. Le indagini su di lui si basano principalmente su intercettazioni: colloqui ritenuti rilevanti dai magistrati al punto di essere riprodotti nelle ordinanze di custodia o negli atti depositati per chiederne il rinvio a giudizio.

Quando il Bavaglio sarà in vigore i giornalisti continueranno a ritrovarsi in mano le trascrizioni delle sue chiacchierate, le potranno far leggere ai loro amici, o consegnarle in copia al loro portinaio, vicino di casa o edicolante (e nessuno li potrà perseguire per questo). Per legge però non le potranno nemmeno citare di sfuggita nei loro articoli. E non lo potranno fare anche se sono di evidente interesse pubblico (abbiamo un premier ricattato? oppure il nostro presidente del Consiglio paga testimoni e indagati per evitare che venga fatto il suo nome davanti ai giudici?). E lo stesso succederà in inchieste per tangenti (vedi quelle sulla cricca del G8), sulla malasanità (vedi clinica degli orrori) e via dicendo.

Ebbene c’è qualche parlamentare del centro-destra, ancora in grado di usare il cervello, convinto che le ordinanze di custodia cautelare e le intercettazioni alla base di queste inchieste, una volta depositate, non finiranno per essere pubblicate sul web da testate estere o da siti anonimi magari ospitati da inaccessibili server situati in Paesi off shore? L’esperienza di Wikileaks non ha insegnato nulla ai nostri astuti legislatori?

Evidentemente no. Perché se avesse insegnato qualcosa almeno alla Camera sarebbe stata fatta un’ulteriore riflessione. Qualcuno avrebbe, per esempio, ragionato su un fatto: oggi non tutti i documenti raccolti nelle redazioni dei giornali finiscono in Rete o in pagina.

Lo dimostra, tra l’altro, un caso che lor signori dovrebbe conoscere bene: l’inchiesta sui furbetti del quartierino. Nel 2005 quando le intercettazioni evidenziarono di che pasta fosse fatto governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, e quali manovre politico-finanziarie si giocassero intorno alle banche, i cronisti non pubblicarono i colloqui – anche molto divertenti – tra alcuni protagonisti delle scalate e le loro rispettive amanti. La storia d’interesse pubblico era infatti quella sui ladrocini, non quella delle eventuali corna di un gruppo di manager. E quando un quotidiano mise in pagine un sms (piuttosto innocuo, per la verità) tra i novelli sposi Anna Falchi e Stefano Ricucci, fu punito con una multa salata da parte del garante della privacy. Un provvedimento che servì a ricordare a tutti cosa prevede la deontologia professionale di chi scrive.

Essere giornalisti infatti vuol dire saper raccontare storie (vere) selezionando e gerarchizzando i fatti. Non tutto è una notizia. E non tutto ha interesse pubblico. Lo spazio di un articolo, giornale o di un tg non è infinito. Per questo bisogna saper scegliere, con onestà e correttezza, cosa mandare in stampa e cosa no. I lettori poi valuteranno i giornalisti anche sulla base di questa loro capacità. E se qualcuno si riterrà diffamato, o riterrà violata la propria privacy, potrà chiedere (e ottenere se ha ragione) un risarcimento.

Difficile però pensare che domani, con la legge Bavaglio in vigore, le maglie di questa selezione non si allarghino: con la prospettiva evidente che sul web ci finisca davvero di tutto.

Sia perché il concetto di privacy varia da paese a paese (ricordate le foto di villa La Certosa messe on line da El Pais e invece finite sotto sequestro in Italia?), sia perché nel caso di documenti o articoli pubblicati da siti per così dire anonimi, il pericolo è che i criteri di scelta vengano a mancare. L’opacità, la non trasparenza favorisce infatti la deresponsabilizzazione.

Per questo il Bavaglio, come tutte le leggi ingiuste, è stupido. E diventa la cartina di tornasole che permette anche di capire perché il nostro Paese sia ormai passato dal declino alla decadenza. Una classe dirigente capace d’ideare norme del genere, non può che essere sulla tolda di comando di un Titanic. Che non cambierà rotta. Fino al naufragio.


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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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nov 27 2012

L’ONU vuole il controllo di Internet

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La prossima settimana sarà decisiva per il futuro di Internet. Le Nazioni Unite hanno reclamato il potere di controllo centralizzato delle rete globale di comunicazione attraverso il proprio ente di riferimento (ITU) sollevando un vespaio di proteste e di mozioni a sfavore da parte di membri del parlamento europeo. Si è mosso persino un gigante del web come Google, perchè le sue tasche potrebbero essere colpite duramente: parte della proposta è infatti quella di tassare il traffico internet spiccando parte degli introiti verso le compagnie telefoniche. A serio rischio anche la libertà della rete, se dovesse essere riconosciuto il diritto di censura sul web ai governi nazionali che l’hanno richiesto. Lòthlaurin

L’appuntamento è a Dubai, dal 3 al 14 dicembre. Alla World Conference on International Telecommunications 2012 (WCIT 2012) si deciderà il destino della Rete. O per lo meno si affronteranno alcuni dei temi che da mesi agitano l’universo del web e che hanno per oggetto le regole alla base della grande rete telematica. Ad agitare i lavori è arrivata in queste ore una mozione a firma di alcuni parlamentari europei per opporsi al trasferimento all’ITU, l’International Telecommunications Union (l’organismo per le telecomunicazioni dell’ONU), dei poteri di controllo di Internet, al momento esercitati dall’ICAAN.

La petizione proposta all’Assemblea della UE, che ricalca nella sostanza l’opposizione alle possibili risoluzioni dell’ITU eretta da Google, chiede agli Stati membri di rifiutare le modifiche ai regolamenti ed è finalizzata ad evitare che vengano meno la libera circolazione delle informazioni in Rete e le relazioni d’affari, nonché il funzionamento e la gestione di Internet.

Ufficialmente, le proposte che verranno presentate al vaglio del consiglio e del segretario generale dell’ITU, sono ancora top secret. Qualche documento, a quanto riporta il sito wcitleaks.org, è stato però svelato in anticipo e fra questi ce n’è uno (datato 13 novembre) che vedrebbe la Russia, paradossalmente, avanzare la richiesta di maggiore democrazia per il controllo della Rete. Più precisamente: «Gli Stati membri dovrebbero avere gli stessi diritti per gestire Internet, anche in relazione alla ripartizione, assegnazione, numerazione e denominazione degli indirizzi e all’identificazione delle risorse, nonché per il supporto allo sviluppo dell’infrastruttura di base di Internet». Messaggio che ha per destinatari, di fatto, il Ministero del Commercio USA e il governo di Washington, rei di avere eccessivo peso nella giurisdizione delle regole del web.

Altro argomento centrale della WCIT 2012 è quello della ventilata tassazione degli operatori “Over the Top”, e cioè i colossi dei contenuti digitali che viaggiano sulle reti mobili come Google, Facebook o Apple. Il tema è oggetto di contenzioso da tempo, con il carrier Telco a batter cassa (Telecom Italia e Deutsche Telekom i paladini di questa linea in Europa) nei confronti dei content provider per ottenere una parte degli introiti generati dal traffico dati (per il download e l’upload di video, apps e altro) che viaggia sulle loro infrastrutture. Oltre alla questione economica, a Dubai si dovrà discutere di quella relativa alla censura dei contenuti online, che alcuni Stati pare vogliano richiedere come diritto.

Alcuni esperti ipotizzano in tal senso, nella peggiore delle ipotesi, il pericolo di una separazione della Rete, eventualità molto peggiorativa rispetto alle attuali restrizioni all’accesso di alcuni siti in Paesi (la Cina per esempio) dove vige uno stretto controllo del web da parte delle autorità governative. Per questo Google è scesa in campo con Take Action, campagna online il cui intento è quello di sensibilizzare la community Internet mondiale sull’eventuale aggiornamento delle regole che riguardano il web e in particolare quelle che interessano gli Over the Top. Lo slogan coniato per l’occasione da Mountain View è il seguente: “Un mondo libero e aperto dipende da un web libero e aperto”.

Hearthaware blog

Reblogging link --> Hearthaware | L’ONU vuole il controllo di InternetFonte: "http://hearthaware.wordpress.com/2012/11/27/lonu-vuole-il-controllo-di-internet/"www.ilsole24ore.com
Articolo correlato (in lingua inglese): www.bbc.co.uk/news

Source: L’ONU vuole il controllo di Internet | Hearthaware



ImmagineImmagine
Piano piano, un colpo alla botte ed un colpo al cerchio diventeremo polli di allevamento in batteria.
ImmagineImmagine

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=YEXzhtPbK1Q[/BBvideo]


Ultima modifica di Wolframio il 27/11/2012, 19:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 27/11/2012, 20:35 
E questi dovrebbero rappresentare l' embrione di un mondo migliore?

In quale universo parallelo la censura dell' informazione nell' unico spazio in cui è rimasta libera viene considerato un miglioramento?

Dobbiamo assolutamente fare tutto il fattibile per evitare che ciò accada. Ci sarà qualche petizione da qualche parte...



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Marziano
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MessaggioInviato: 27/11/2012, 22:56 
Non c'è problema si cambia server. Credo che Ecuador e molti paesi sud americani sarebbero lieti di darceli.


Ultima modifica di sanje il 27/11/2012, 22:57, modificato 1 volta in totale.


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...the earth is an enclosed plane, centered at the North Pole and bounded along its outward edge by a wall of ice, with the sun, moon, planets, and stars only a few hundred miles above the surface of the earth.
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