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MessaggioInviato: 16/10/2011, 11:42 
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Ufologo 555 ha scritto:

Che democratiche le manette di Obama!

Arrestati 700 "indignados" che occupano il ponte di Brooklyn: guarda il video. Fosse successo in Italia, si griderebbe alla dittatura. Come al G8 di Genova, ma stavolta nessuno incolperà il governo. Barack dipinto come leader pacifista anche se fa la guerra ...

Immagine


L’America di Obama può. Può arrestare 700 persone perché occupano una strada senza che il mondo, il nostro mondo, gridi alla sospensione dei diritti democratici. Succede che a New York ci sono gli indignados che stazionano nella zona sud della città per protestare contro i potenti di Wall Street. Succede che un migliaio di persone cercano di attraversare il ponte di Brooklyn per raggiungere quelli che sono accampati vicino alla Borsa. Succede che la polizia avverte: camminate sul marciapiede, nessuno invada la carreggiata delle auto, altrimenti interveniamo. Succede che invece succede: gli indignados si mettono sulla strada, dove passano le automobili, e i poliziotti intervengono: fermati, bloccati, arrestati. Senza storie e senza pensarci. Gli agenti li ha mandati il dipartimento di polizia che dipende dal Comune quindi dal sindaco Mike Bloomberg.
Obama non c’entra direttamente, ma c’entra ugualmente. Perché l’America è sua, ora, e da quando è sua per molti è un Paese diverso: più umano, più libero, più democratico. Invece è esattamente come prima: chi non rispetta le regole paga. Uno può condividere o meno, però è così. Per il momento la Casa Bianca condivide: nessuno dell’amministrazione di Washington ha commentato negativamente la reazione della polizia di New York. I manifestanti denunciano aggressività che sfiora la violenza, il New York Times racconta che ufficiali e sottufficiali hanno esagerato, eppure nessuno del governo federale esprime giudizi: per rispetto dell’autonomia e dei ruoli del comune di New York e forse anche perché nessuno ritiene che gli eventuali eccessi degli agenti siano così gravi. C’è un filo logico, quindi. Silenzio uguale assenso.
Non stupisce nessuno, in fondo. Il paradosso è nostro, semmai. Perché i telegiornali italiani raccontano la notizia come se la polizia abbia agito senza il consenso dichiarato del sindaco e di quello tacito della Casa Bianca: agenti violenti, metodi esagerati, reazioni spropositate. Come a dire: la sospensione dei diritti democratici se c’è stata, è arrivata solo da parte della polizia. È l’atteggiamento opposto a quanto avvenne, per esempio, per i fatti del G8 di Genova: i processi hanno condannato i poliziotti e i loro superiori, ma i complottisti di ogni ordine e grado continuano a sostenere che i mandanti siano comunque in un altro livello. Quello politico. Oggi non vale, oggi non c’è, oggi la politica è salva e i suoi principi sono salvaguardati. È la solita storia della doppia velocità: se David Cameron, in Gran Bretagna, arresta i teppisti che mettono Londra a ferro e fuoco c’è sempre qualcuno che alza il dito e dice che così non si fa, che non si può, che non si deve, che non si può limitare il legittimo dissenso delle masse. Se l’Italia si permette di fermare qualcuno che esagera in una manifestazione pubblica, o anche solo di bloccare un corteo non autorizzato, arriva subito l’ondata di proteste: si parte dal basso e si arriva all’alto, ai leader politici, ai costituzionalisti, ai professoroni. La conclusione è sempre la stessa: chi manifesta vale sempre di più di chi comanda. Con Obama cambia la prospettiva, no? Non è colpa sua, ovviamente, ma di chi legge la storia come gli pare: l’hanno dipinto come uno che detesta le guerre anche se ne combatte due da quando è arrivato alla Casa Bianca, l’hanno fatto passare per un leader ecologista anche se costruisce centrali nucleari e ha trivellato gli Stati Uniti a caccia di petrolio e di gas. Adesso il suo paese arresta gli indignados d’America e vedrete: diranno che il presidente in realtà sta dalla loro parte.

http://www.ilgiornale.it/esteri/che...0-comments=1

E questo nemmeno il "guerrafondaio" Bush l'ha mai fatto (ci vogliono i ..."democratici"!)






Ti sta proprio antipatico Obama, eh? E' solo perché è un negro, oppure è perché non è amico del Ducetto come lo era Bush?


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MessaggioInviato: 16/10/2011, 11:58 
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Enkidu ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

La gente comincia a capire che è stata imbrogliata. E' stupido e riduttivo farne una questione di colore politico.
Purtroppo non sono questi fenomeni di "risveglio" della massa che ci porteranno a disfarci dei giochini di potere che vincolano le nostre libertà. Occorre una ferra volontà di capire in cosa consistano realmente questi giochi prima di potervisi opporre, volontà che sfortunatamente il più delle volte viene a mancare.

Propongo ancora una volta la visione di questo documentario, che mi sembra un'ottima rappresentazione di cosa sia il potere e del modo in cui questo viene esercitato:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=11314


Se non altro, negli USA la gente comincia a dimostrare la volontà di ribellarsi. Per molto tempo i poveri non si sono mai ribellati ai ricchi negli Stati Uniti anche per un establishment ideologico secondo cui stare dalla parte dei poveri e difendere i loro diritti significava essere bollato come "comunista sovietico sovversivo". La mentalità WASP, cioè bianco-borghese-protestante della cultura americana dominante, era legata all'idea pregiudiziale che i poveri fossero tali solo per colpa loro, e non per i difetti del sistema.
Anche i poveri inseguivano il cosiddetto "sogno americano" e quindi non se la prendevano con i ricchi perché, in fondo, speravano sempre di diventare ricchi anche loro.
Ora questa illusione è finita e il popolo americano comincia a rendersi conto che difendere la giustizia sociale e i diritti dei meno abbienti non è "comunismo" ma semplicemente una questione di giustizia e di bene collettivo.
E' un grande passo in avanti, secondo me. Anche se ci vorrà molto tempo perché la mentalità cambi radicalmente negli USA.


In linea di massima sarei d'accordo con te. Tuttavia, se osserviamo storicamente quello che avviene quando il "popolo si risveglia", vediamo che spesso questi con estrema facilità vengono intercettati e pilotati dalle classi dominanti a loro esclusivo beneficio. Per questo dico che bisogna prendere coscienza dei giochetti che vengono fatti ai nostri danni, imparare dalla storia a non farsi sempre manovrare. LA volontà di cambiamento ben venga, ma da sola non è sufficiente a produrre il cambiamento che desideriamo. Non basta cambiare strada, dopo dobbiamo avere la capacità di imboccare la strada giusta e la storia ci mostra come questo raramente avvenga.



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MessaggioInviato: 16/10/2011, 12:01 
Occupy Wall Street e l’ “Autunno Americano”: è una “Rivoluzione Colorata”?
http://coriintempesta.altervista.org/
14 ottobre 2011
di Michel Chossudovsky


C’è un movimento di protesta popolare che si sta dispiegando in tutta l’America, comprendente persone di ogni ceto sociale, di tutte le età, consapevoli della necessità di un cambiamento sociale e impegnati a invertire la marea.
La base di questo movimento rappresenta una risposta all’ “agenda di Wall Street” di frodi finanziarie e manipolazione, servite per innescare la disoccupazione e la povertà in tutto il paese.
Questo movimento costituisce, nella sua forma attuale, uno strumento di riforma significativa e di cambiamento sociale in America?
Qual è la struttura organizzativa del movimento? Chi sono i suoi principali artefici?
Il movimento o segmenti all’interno di esso sono stati cooptati?
Questa è una questione importante, che deve essere affrontata da coloro che fanno parte del Movimento Occupy Wall Street così come da coloro che, in tutta l’America, sostengono la democrazia reale.
Introduzione
Storicamente, i movimenti sociali progressisti sono stati infiltrati, i loro leader cooptati e manipolati, attraverso il finanziamento di organizzazioni non governative, sindacati e partiti politici. Lo scopo ultimo del ”finanziamento del dissenso” è quello di impedire al movimento di protesta di sfidare la legittimità dell’ elite di Wall Street:
“Con amara ironia, una parte dei fraudolenti guadagni finanziari a Wall Street, negli ultimi anni, sono stati riciclati alle fondazioni esenti da tasse delle élite e a quelle di beneficenza. Questi guadagni finanziari non sono stati utilizzati solo per acquistare i politici, ma sono anche stati convogliati alle ONG, agli istituti di ricerca, i centri sociali,gruppi religiosi, ambientalisti, media alternativi, per i diritti umani,ecc..
L’obiettivo interno è “fabbricare il dissenso” e stabilire i confini di un opposizione ”politicamente corretta”. A loro volta, molte ONG sono infiltrate da informatori che spesso agiscono per conto di agenzie di intelligence occidentali. Inoltre, un segmento sempre più ampio dei media progressisti di notizie alternative su internet è diventato dipendente dai finanziamenti di fondazioni private e associazioni di beneficenza.
L’obiettivo delle élite è stato quello di frammentare il movimento popolare in un vasto mosaico “fai da te” (Vedi Michel Chossudovsky, Manufacturing Dissent: the Anti-globalization Movement is Funded by the Corporate Elites, Global Research, 20 settembre 2010).
Fabbricare il dissenso
Allo stesso tempo, il” dissenso fabbricato” è intento a promuovere divisioni politiche e sociali (ad esempio all’interno e tra i partiti politici e i movimenti sociali). A sua volta, incoraggia la creazione di fazioni all’interno di ogni organizzazione.
Per quanto riguarda il movimento anti-globalizzazione, questo processo di divisione e frammentazione risale ai primi giorni del World Social Forum. (Vedi Michel Chossudovsky,Manufacturing Dissent: The Anti-globalization Movement is Funded by the Corporate Elites, Global Research, 20 settembre2010)
La maggior parte delle organizzazioni progressiste del periodo post seconda guerra mondiale, compresa la “sinistra” Europea sono state, nel corso degli ultimi 30 anni,trasformate e rimodulate. Il sistema di libero mercato (neoliberismo) è il consenso della ”sinistra”. Questo vale, tra gli altri, per il Partito socialista in Francia, il partito laburista in Gran Bretagna, i socialdemocratici in Germania, per non parlare del partito dei Verdi in Francia e Germania.
Negli Stati Uniti, il bipartitismo non è il risultato dell’interazione dei partiti politici del Congresso. Una manciata di potenti gruppi di lobby aziendali controllano sia i repubblicani che i democratici. Il “consenso bi-partisan” è stabilito dalle élites che operano dietro le quinte. E ‘applicato dai principali gruppi lobbistici, che esercitano una morsa su entrambi i maggiori partiti politici.
A loro volta, i leader della American Federation of Labor and Congress of Industrial Organizations(AFL-CIO) sono stati cooptati dall’ establishment aziendale contro la base del movimento operaio degli Stati Uniti. I leader delle organizzazioni dei lavoratori partecipano alle riunioni annuali del Forum economico mondiale di Davos (WEF).Collaborano con il Business Roundtable. Ma al tempo stesso, la base del movimento operaio degli Stati Uniti, ha cercato di effettuare modifiche organizzative che contribuiscono a democratizzare la leadership dei sindacati.
Le élite promuoveranno un “rituale del dissenso” con alta visibilità dei media, con il supporto della rete televisiva, della stampa corporativa così come di internet.
Le élite economiche - che controllano le principali fondazioni – supervisionano anche il finanziamento di numerose organizzazioni della società civile, che storicamente sono state coinvolte nel movimento di protesta contro lo stabilito ordine economico e sociale. I programmi di molte organizzazioni non governative (comprese quelli coinvolti nel movimento Occupare Wall Street) si basano parecchio sui finanziamenti da fondazioni private tra cui la Ford, Rockefeller, MacArthur, fondazioni Tides,tra gli altri.
Storicamente, il movimento anti-globalizzazione emerso negli anni 1990 si è opposto a Wall Street e ai giganti del petrolio del Texas controllati da Rockefeller, et al. Eppure, le basi e le associazioni di beneficenza di Rockefeller, Ford et al hanno, nel corso degli anni, generosamente finanziato le reti progressiste anti-capitalista e gli ambientalisti , al fine di sorvegliare e in ultima analisi, dare forma alle loro varie attività.
Le “Rivoluzioni colorate”
Nel corso dell’ultimo decennio, le “rivoluzioni colorate” sono emerse in diversi paesi. Si tratta di operazioni di intelligence degli Stati Uniti consistenti nel sostenere segretamente i movimenti di protesta al fine di innescare il “cambio di regime” sotto la bandiera di un movimento pro-democrazia.Le “Rivoluzioni colorate” sono finanziate dal National Endowment for Democracy, l ‘International Republican Institute e Freedom House,tra gli altri. L’obiettivo finale di una “rivoluzione colorata” è quella di fomentare disordini sociali e utilizzare il movimento di protesta per rovesciare il governo esistente. L’obiettivo finale è, quindi, quello di instaurare un governo filo-americano (o un regime fantoccio).
Dalla Primavera Araba” a “Occupy Wall Street“: il ruolo di OTPOR
Nella “primavera araba” egiziana, le principali organizzazioni della società civile, comprese Kifaya (Basta!) e il Movimento Giovanile del 6 Aprile, non erano supportate solo da fondazioni basate negli Stati Uniti tra cui Freedom House e il National Endowment for Democracy (NED), ma hanno anche avuto l’approvazione del Dipartimento di Stato americano. (Per i dettagli si veda Michel Chossudovsky, The Protest Movement in Egypt: “Dictators” do not Dictate, They Obey Orders, Global Research, 29 Gennaio 2011

http://coriintempesta.altervista.org/bl ... -colorata/



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MessaggioInviato: 18/10/2011, 19:30 
Wall Street, un mese di proteste

18 ottobre, 18:29

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 04651.html

La protesta degli Indignados di Wall Street ha compiuto un mese. La notte del 17 settembre 2011 circa 150 persone cominciarono ad accamparsi a Zuccotti Park, nel distretto finanziario di Manhattan, spazio da quel momento rinominato ''Liberty Palace'', ovvero "Piazza della Libertà". Nell'ultimo mese il loro messaggio "Noi siamo il 99%" ha conquistato molti americani e si e' propagato a livello globale, con 1500 proteste in 82 paesi, sabato 15 ottobre.

''Sono qui per celebrare il 30mo giorno di questa protesta contro il potere corporativo, contro le speculazioni bancarie, contro le lobby'', ha detto Karanja Gacuca, un ex analista di Wall Street, ormai parte del movimento ''Occupy Wall Street'' (''Occupare Wall Street''). "Credo che sia tempo per un sistema più equo che fornisce assistenza sanitaria, istruzione e opportunità per tutti, e respinge l'influenza delle multinazionali sul governo", ha aggiunto.

Occupy Wall Street e' un movimento 'dal basso' che si e' diffuso in 100 citta' degli Stati Uniti, portando manifestazioni in 1.500 citta' nel mondo. Nel mirino di Occupy Wall Street ci sono la corruzione delle banche e delle multinazionali, il ruolo della finanza nel collasso dell'economia. Il movimento, per sua stessa ammissione, si ispira alla Primavera Araba.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 05/11/2011, 16:17 
cari amici,
http://www.fourwinds10.net/siterun_data ... 1320430933

purtroppo in inglese, ma traduco con Google acuni punti esseziali

Cita:
Infatti, la maggior parte dei commentatori non hanno pienamente capito che una guerra mondiale si sta verificando. Ma è diverso da qualsiasi guerra precedenti nella storia umana: per la prima volta, persone in tutto il mondo non sono l'identificazione e si organizzano lungo linee nazionali o religiosi, ma piuttosto in termini di una coscienza globale e la domanda di una vita pacifica, un futuro sostenibile , la giustizia economica e la democrazia di base. Il loro nemico è un globale "corporatocrazia" che ha acquistato i governi e le legislature, ha creato il suo proprio esecutori armati, impegnati in sistemico frode economica, ei tesori saccheggiati e gli ecosistemi.


Cita:
In tutto il mondo, i manifestanti pacifici sono stati demonizzati


Cita:
Ci sono, purtroppo, molti casi documentati di provocatori infiltrati violenti manifestazioni in luoghi come Toronto, Pittsburgh, Londra e Atene -


ciao
mauro



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MessaggioInviato: 06/11/2011, 10:05 
Ma c'è stato qualche accenno alla vicenda da parte dei nostri (tele)giornali? [8]



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MessaggioInviato: 06/11/2011, 12:02 
Leggetevi questo articolo (se possibile per intero)
e vi farete un'idea di quello che nel frattempo sta
succedendo....

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=199211



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MessaggioInviato: 06/11/2011, 20:02 
Cita:
Tetronimo ha scritto:

Ma c'è stato qualche accenno alla vicenda da parte dei nostri (tele)giornali? [8]


Sì, qualche accenno... ma niente di più! Parlarne diffusamente potrebbe suggerire pericolose idee "sovversive" al sottomesso popolo italiano.... pare che le proteste in America abbiano assunto addirittura un tono, come dire, "comunista"... con striscioni che protestano contro il capitalismo e i ricchi. Una cosa inaudita per gli Stati Uniti!


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MessaggioInviato: 06/11/2011, 20:54 
Enkidu, devi fare un distinguo fra le grandi citta' americane come New York, Boston, ci metterei anche Phoenix dove ho abitato, tanto per fare dei nomi, e l'America tutta. Nelle grandi citta' la mentalita' e', nella maggioranza, simile alla nostra, per cui la gente non ce la fa piu' a sopportare lo schifo della politica, interna ed estera. Ma subiscono ancora, bisogna vedere ancora per quanto (non hanno un Brignano al quale e' stato consentito di dire la verita' in diretta a milioni di Italiani). Mentre l'altra parte e' purtroppo la vera maggioranza, l'America per nulla diversa dalla meraviglia dei suoi paesaggi naturali, che crede di essere padrona della Terra. E non lo e' manco per niente.
Maurizio


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MessaggioInviato: 15/11/2011, 12:24 
Indignati: sgombero Zuccotti Park a NY

La polizia ha cominciato a mandare via i dimostranti anti-Wall
Street dalla piazza dove e' iniziato il movimento di protesta nazionale

15 novembre, 10:57

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 30799.html



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MessaggioInviato: 18/11/2011, 01:20 
COSÌ SEMBRA UNA RIVOLUZIONE

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ov 17th, 2011 DI CHRIS HEDGES
Truthdig.com

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... voluzione/

Benvenuti nella rivoluzione. Le nostre classi dirigenti hanno scoperto il proprio gioco. Non hanno niente da offrire. Possono distruggere, ma non costruire. Possono reprimere, ma non guidare. Possono rubare, ma non condividere. Possono chiacchierare, ma non parlare. Sono morti e inutili per noi, come i libri infradiciati, i tendoni, i sacchi a pelo, le valige, le cassette di cibo e i vestiti gettati dagli assistenti sanitari nei camion dell’immondizia di New York martedì mattina. Non hanno idee, progetti, o una visione del futuro.
Il nostro regime aziendalista in decadenza si è pavoneggiato per i trionfi fittizio a Portland, Oakland e a New York, con i suoi poliziotti armati con i manganelli. Pensano di poter ripristinare “il disordine” – utilizzando sempre il linguaggio dell’igiene personale e della pubblica sicurezza – facendoci scomparire. Pensano che andremo tutti a casa e accetteremo lo stato-azienda: uno stato in cui il crimine e la linea politica del governo sono diventate indistinguibili; dove niente in America, incluso il cittadino comune, è considerato degno di protezione o di tutela; dove è stato permesso agli oligarchi corporativi – coperti da centinaia di milioni di dollari – di saccheggiare e plagiare gli ultimi brandelli delle ricchezze comuni, il capitale umano e le risorse naturali; uno stato in cui il povero non mangia e gli impiegati non lavorano; uno stato in cui il debole muore e i bambini patiscono la fame; uno stato in cui il consenso e la voce del popolo sono una crudele presa in giro.

Tornate alle vostre gabbie, ci dicono. Tornate a guardare le bugie, le assurdità, le inezie e le chiacchiere di cui vi nutriamo 24 ore su 24 attraverso gli schermi televisivi. Impiegate la vostra energia emotiva nel vasto sistema dell’intrattenimento facile. Accumulate debiti sulla carta di credito. Pagate i vostri prestiti. Siate grati per gli avanzi che vi gettiamo. Cantate le nostre tiritere sulla democrazia, sulla grandezza e sulla libertà. Votate nel nostro teatro politico truccato. Mandate i vostri piccoli uomini e donne a combattere e morire in guerre inutili e senza speranza di vittoria, che creano aziende dagli enormi profitti. State silenziosi in disparte mentre il nostro super-comitato bipartisan – attraverso il consenso o la cinica inefficienza – vi soffoca in una società senza servizi sociali di base, senza sussidi di disoccupazione. Pagate per i crimini di Wall Street.

L’insieme degli imbroglioni di Wall Street – come Lloyd Blankfein a Goldman Sachs, Howard Milstein alla New York Private Bank & Trust, il magnate dei media Rupert Murdoch, i fratelli Koch e Jamie Dimon a JPMorgan Chase & Co – prospetta senza dubbio la fine. Credono che, per accrescere le loro fortune personali e collettive, spetti alle imprese rastrellare quel che è rimasto dell’America. Tuttavia non hanno più alcuna idea di quel che sta accadendo attorno a loro. Si ingannano e non sanno niente di queste sommosse, come i cortigiani a Versailles o nella Città Proibita, che non capirono che il loro mondo stava collassando finché non lo videro distrutto. Il sindaco miliardario di New York, arricchitosi grazie a una Wall Street deregolamentata, non si spiega perché le persone possano passare due mesi a dormire in un parco e a marciare sulle banche. Dice di capire che le proteste di Occupy sono “catartiche” e “divertenti” – come se manifestare contro il dolore di essere un senzatetto o un disoccupato sia una forma di terapia o uno svago – ma che è tempo di lasciare che gli adulti si occupino degli affari di stato. I sindaci democratici e repubblicani, insieme ai loro partiti, ci hanno venduto. Ma per loro questo è l’inizio della fine.

Lo storico Crane Brinton nel suo libro “Anatomy of a Revolution” (Anatomia di una Rivoluzione) presenta il comune percorso verso la rivoluzione. I requisiti per una rivoluzione vincente, dice Brinton, sono: il malcontento che colpisce quasi tutte le classi sociali; i diffusi sentimenti di impotenza e di disperazione; le speranze disattese; la solidarietà che si contrappone al piccolo potere delle élite; il rifiuto di eruditi e studiosi nel continuare a difendere le azioni della classe dirigente; l’incapacità del governo a rispondere alle necessità basilari dei cittadini; la graduale perdita di volontà all’interno della stessa élite al potere e la defezione dalla cerchia ristretta; l’isolamento invalidante che lascia il gruppo al potere senza alcun alleato o supporto esterno; e, infine, la crisi finanziaria. La nostra élite societaria, per quel che riguarda Brinton, ha ampiamente soddisfatto questi requisiti. Ma è l’osservazione successiva che fa Brinton a dover esser tenuta a mente. Le rivoluzioni iniziano sempre, scrive, facendo richieste impossibili, che se fossero soddisfatte dal governo significherebbero la fine delle vecchie configurazioni di potere. Il secondo passo – quello che abbiamo appena introdotto – è il fallito tentativo delle classi al potere di domare le agitazioni e il malcontento con gli atti fisici di repressione.


******************************************

Fonte: This Is What Revolution Looks Like

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di VIVIANA MINERVINI



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cari amici,
http://multimedia.lastampa.it/multimedi ... stp/97216/

e poi "si dice" che in America, non è stato introdotto "un sistema "fascista", [;)] a già, se ci fosse stato, li avrebbero uccisi direttamente [8D]

comunque, la vera America sono quegli studenti, non il regime che comanda
ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 20/11/2011, 13:39, modificato 1 volta in totale.


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Il Telegiornale di RAI 3 non ha fatto nessun accenno,la rivolta in Egitto si.


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mauro ha scritto:

cari amici,
http://multimedia.lastampa.it/multimedi ... stp/97216/



comunque, la vera America sono quegli studenti, non il regime che comanda
ciao
mauro





INDIGNATI SCREDITATI – DUE LEADER DI OCCUPY BECCATI IN SUITE DA 500 € – SAVIANO SNOBBATO DAI MEDIA USA
lun, nov 21, 2011




INDIGNADOS A NEW YORK

Di giorno sono intenti a protestare assieme a migliaia di indignados contro il capitalismo e Wall Street e a rilasciare interviste e comunicati in quel circo mediatico che si chiama Zuccotti Park. Sono i leader di punta di Occupy Wall Street, quindi devono avere il corpo riposato e la mente fresca per pensare e studiare strategie di disobbedienza civile in modo da mandare in tilt il traffico di Manhattan. E soprattutto devono inventarsi ogni giorno azioni non violente per far impazzire i poliziotti newyorchesi e attirare l’attenzione delle televisioni di mezzo mondo.

INDIGNADOS A WALL STREET

La sera, però, i leader di Occupy Wall Street lasciano i loro amici indignados a protestare al freddo nelle strade, nelle stazioni della metropolitana o sui ponti e si ritirano in hotel a cinque stelle per concedersi un meritato riposo in suite da 500 e anche da 700 dollari a notte.

I due leader beccati a trascorrere le notti all’elegante W Hotel, a due passi da Wall Street, sono il 24enne Brad Spitzer, un top manager della Deloitte (multinazionale di consulenza finanziaria e risk management) e l’artista Peter Dutro, di anni 35, il quale è uno dei cassieri che amministra i 500mila dollari di donazioni che finora Occupy Wall Street ha ricevuto da ogni angolo degli States.

INDIGNADOS A WALL STREET

Il giovane Spitzer, che sembra godere di uno stipendio intorno ai 200mila dollari, pizzicato ieri dai giornalisti del New York Post all’interno del W Hotel non ha fatto una piega: «Ero stanco e avevo bisogno di una doccia. Inoltre la camera l’ho pagata con i miei soldi ed era la prima notte che ho trascorso in albergo».

Brad non è un ipocrita né un egoista e prima di andare a letto, sabato sera, si è fatto un largo giro per Manhattan per controllare che agli altri amici indignados non mancasse nulla: «Ho girato per le chiese e per i rifugi di fortuna dove gli altri ragazzi trascorrono la notte, ho portato cibo e bevande calde.

SAVIANO A ZUCCOTTI PARK

Poi sono rientrato in hotel perché ero stanchissimo», ha spiegato il top manager della Deloitte, il quale ha la sua sede di lavoro a Los Angeles dove guadagna migliaia di dollari al giorno, per poi trascorrere a Manhattan le sue vacanze a Zuccotti Park dove protesta contro Wall Street. Per intenderci, protesta da due mesi di fila contro quelle multinazionali alle quali il giovane Brad dà consulenza finanziaria.

E il top manager della Deloitte, per non farsi mancare nulla, è un habitué del W Hotel, come hanno scoperto i giornalisti del New York Post: porta avanti la regia di Occupy Wall Street da una suite da 500 dollari a notte, tra lussi e confort di ogni genere. E secondo il personale dell’hotel dividerebbe la camera con altri ragazzi, ogni sera invitando qualcuno. Anche se Brad ha detto di aver ospitato solo un blogger.

Diversa è la storia di Peter Dutro che si occupa delle casse di Occupy Wall Street. È un artista piuttosto famoso, vive a Brooklyn, a pochi minuti di metropolitana da Zuccotti Park. Il suo appartamento dista meno di 15 minuti di taxi da Wall Street. Ma la sera Peter è stanco, non riesce neppure per la fatica a prendere il taxi e si rifugia al vicino W Hotel così la mattina in pochi minuti è gia in pista a protestare.

SAVIANO A ZUCCOTTI PARK

«Pago la camera di tasca mia, cosa c’è di male! Ero stanco e poi ho invitato altri ragazzi a dividere con me la suite… » ha risposto l’artista di Brooklyn ai segugi del New York Post , i quali lasciano cadere il sospetto che il «cassiere» di Occupy Wall Street possa aver usato a scopo personali i tanti dollari che deve amministrare per i ragazzi di Zuccotti Park.

Lui si è difeso: «Le donazioni che riceviamo vengono distribuiti a tutti quei ragazzi che ne hanno bisogno. Ho trascorso al W Hotel una sola notte, lo scorso venerdì, quando abbiamo deciso di organizzare la marcia per occupare il Ponte di Brooklyn. Non ho segui­to gli altri ragazzi perché non volevo essere arrestato di nuovo e ho scelto di andare in albergo». Un ragionamento che non fa una piega.

«E prima di andare a letto, ho gira­to per i vari rifugi per portare cibo e sigarette ai ragazzi», ha aggiunto seccato l’artista di Brooklyn. Ma come mai è finito proprio in una camera da 700 dollari? «È l’unica che ho trovato». Protestare di giorno è trendy. Ma di notte la temperatura a Manhattan scende anche sotto lo zero, quindi è meglio rifugiarsi al W Hotel o anche al Marriott (dove vanno a dormire altri leader di Occupy Wall Street) perché sono alberghi che distano poche centinaia di metri dallo Zuccotti Park e da Wall Street. Così la mattina in pochi minuti si è già in pista a protestare.


2 – SAVIANO GURU A ZUCCOTTI PARK, MA SOLO PER «REPUBBLICA»
IL SUO VIAGGIO IGNORATO DAI MEDIA USA. INVECE PER QUELLI ITALIANI È UN EVENTO
Andrea Cuomo per “il Giornale”



La scorribanda americana di Roberto Saviano elettrizza la stampa italiana ma lascia indifferente quella newyorkese. Nemmeno un trafiletto tra le brevi di cronaca: basta perdere qualche minuto sui siti del New York Times, del New York Post, del
Daily News e del Wall Street Journal per avere il brivido del nulla assoluto. Nessun riferimento alle prove tecniche di Saviano da leader internazionale della protesta, a meno che non fosse davvero ben nascosto. Insomma, una non notizia.

Certo, un po’ deve essere la stanchezza della stampa locale per l’eterno campeggio degli indignati a Zuccotti Park, che continuano a protestare di giorno nel giardino a due passi da Wall Street dopo che la polizia ha sgomberato il bivacco notturno qualche giorno fa. Ma molto è che nella Grande Mela di quel ragazzo pelato e un po’ spiritato con il giubbotto arancione, il cui libro, negli States ribattezzato Gomorrah , non ha mai scalato le classifiche di vendita, interessa davvero poco. Così come interessano poco i suoi sermoni sulla situazione politica italiana, sempre monocraticamente imperniati su Silvio Berlusconi anche ora che quest’ultimo non è più presidente del consiglio.

Indignados a New York

Così il blitz con scorta al seguito dello scrittore napoletano in America è diventato un evento mediatico soltanto in Italia, dove i suoi corifei hanno sempre una pagina pronta. Corrispondenti e inviati a New York hanno seguito per filo e per segno il piccolo comizio di Saviano, al quale la pratica del microfono umano- l’abitudine nata dalla mancanza di amplificazione a Zuccotti Park di ripetere in coro gli interventi dello speaker di turno, che fa delle pause strategiche nel suo speech- ha donato un ipnotico andamento salmodiante da messa laica con il quale perfino in Italia nessuno aveva mai pensato di abbigliare i discorsi televisivi dello scrittore anticamorra.

Nessuno tra i giornalisti italiani presenti all’evento ha potuto onestamente raccontare di folle oceaniche giunte ad ascoltare il profeta italiano che narra delle mafie. Anzi, qualcuno ha ammesso pure che tra addobbatori di alberi natalizi e jogger del sabato in quel fazzoletto di erba molto calpestata c’erano soprattutto turisti italiani curiosi. Eppure Repubblica , per cui Saviano è un santo laico, non ha saputo resistere all’iperbole:«Saviano strega Occupy Wall Street», azzarda nell’edizione cartacea di ieri il quotidiano di largo Fochetti.

INDIGNADOS A NEW YORK

E sul sito gioca anche sull’equilibrismo giornalistico, ai limiti della patacca: in un video di 2’05#8243; l’audio del discorso newyorchese di Saviano viene infatti accompagnato da una serie di fermi immagine. All’inizio e alla fine c’è Saviano effettivamente a Zuccotti Park. In mezzo tanti scatti degli ultimi due mesi di protesta, alcuni dei quali mostrano folle oceaniche. Qualche anima bella può così pensare che fossero lì per lo scrittore di Gomorra . Ma purtroppo per i savianologi, l’unica cosa che gli States hanno aggiunto al mito dello scrittore campano è un’acca al titolo del suo libro più noto.


http://www.greenstudioservice.com/indig ... media-usa/

fonte new york post


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MessaggioInviato: 17/09/2012, 14:16 
Occupy Wall St. compie un anno, oggi assedio alla Borsa
Attese manifestazioni a New York, obiettivo circondare Nyse


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17 settembre, 14:01

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 31734.html

Occupy Wall Street compie un anno. E i primi festeggiamenti, in vista dell'annunciato grande appuntamento di lunedi' per bloccare il New York Stock Exchange, si traducono nei primi arresti: almeno 25 persone sono state fermate dalla polizia durante la manifestazione di ieri a New York, partita da Washington Square in direzione Zuccotti Park, che è stato per mesi il quartier generale del movimento. La protesta pacifica del gruppo famoso per lo slogan "siamo il 99%" è stata accompagnata da striscioni anti-capitalismo, fra i quali "se vedete che il capitalismo uccide, ditelo", e da cori come "le banche sono state salvate, noi siamo stati venduti". Manifestazioni sono previste domani, giorno del compleanno, in una trentina di città, anche se la maggiore è attesa a New York, dove Occupy Wall Street cercherà di circondare e assediare il New York Stock Exchange per bloccarne o almeno rallentarne l'accesso.

Gli organizzatori prevedono anche 'arresti' pacifici di banchieri che verranno circondati da un cordone umano fino all'arrivo della polizia. Decine di persone stanno raggiungendo New York per partecipare all'evento ma il movimento sembra aver perso lo slancio iniziale, soprattutto nella Grande Mela da quando il sindaco Michael Bloomberg ha vietato l'accesso e il pernottamento nel vicino Zuccotti Park. Un'imposizione che ha reso difficile l'organizzazione di Occupy Wall Street, facilitandone la dispersione. Agli ostacoli materiali, come la mancanza di un luogo di riunione, si sono poi aggiunti altri problemi. Fra tutti, secondo gli osservatori, il fatto che il movimento è cresciuto troppo e troppo in fretta, senza un leader e senza richieste specifiche.

Da protesta contro l'ineguaglianza sociale è diventata la voce contro tutto quello che va male nel mondo. Occupy Wall Street respinge però le critiche. "Abbiamo trascorso lo scorso anno a pensare ai problemi, ora ne parliamo e iniziamo anche a realizzare delle soluzioni" affermano alcuni organizzatori del movimento, sottolineando che Occupy Wall Street ha imparato dagli errori del passato, anche per quanto riguarda la gestione delle proteste. Per distrarre e rendere più difficile il lavoro della polizia, domani piccoli gruppi di manifestanti saranno sparsi nel cuore finanziario di New York per cercare di creare problemi al traffico e distrarre gli agenti dall'azione più decisa che si terrà al Nyse.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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