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Ufologo 555 ha scritto:![]()
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L'opposizione turca: "Golpe? Una messinscena di Erdogan"
Durissima accusa di Deniz Baykal, ex segretario del partito repubblicano Chp e personaggio di spicco della politica turca: "Erdogan ha organizzato il tentativo di golpe per cambiare la Costituzione e realizzare l'anelato presidenzialismo"
Carri armati, caccia F16, legge marziale, chiusura dei ponti sul Bosforo (a Istanbul), tv di Stato occupata, social media chiusi.
Avevano pensato a tutto i golpisti che hanno tentato di disarcionare Erdogan e il governo turco. Del resto non era una novità per la Turchia moderna fondata da Ataturk, dove l'esercito ha sempre giocato un ruolo decisivo nella "difesa armata" della democrazia e dello stato laico. Il golpe, però, è andato male. Il governo e il presidente sono riusciti a riprendere il controllo della situazione, arrestando oltre 1500 militari e rimuovendo dal loro incarico 5 generali e 29 colonnelli. Il grande regista dell'operazione pare sia stato l'ufficiale Muharrem Kose. Come riporta l'agenzia turca Anadolu, era stato rimosso nel marzo scorso dallo staff dello Stato maggiore turco.
Ma un golpe apparentemente così bene organizzato può fallire dopo poche ore, come se nulla fosse? O meglio, come se fosse un bluff? Ad avanzare il sospetto è Deniz Baykal, ex segretario del partito repubblicano Chp e personaggio di spicco della politica turca, uno dei membri più anziani del parlamento di Ankara. Via Twitter ha lanciato una pesante accusa nei confronti di Erdogan, accusandolo senza mezzi termini di aver organizzato il tentativo di golpe per poter realizzare la riforma della costituzione e attuare il tanto anelato presidenzialismo. Secondo Baykal, infatti, il tentativo di colpo di stato sarebbe il mezzo con cui il presidente vuole ampliare le proprie competenze e acquisire così poteri esecutivi.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lop ... ok+Interna
16/07/2016, 12:16
16/07/2016, 12:33
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16/07/2016, 12:39
TheApologist ha scritto:Io ho visto soldatini di leva spaventati e per niente convinti di rovesciare alcunché, quindi può essere che si sia trattato di una messa in scena.
Poi la gente appena scesa in strada su invito di Erdogan aveva già le bandierine tutte uguali in mano. Boh...
Comunque ora alla bbc hanno detto che un elicottero militare turco di golpisti sarebbe atterrato in Grecia e gli 8 militari dell'equipaggio avrebbero chiesto asilo politico
MaxpoweR ha scritto:C'è qualcosa di veramente grande che bolle in pentola. Sta cambiando un "ordine" mi sa... Colpo di coda? Presa totale del controllo? Boh
16/07/2016, 12:47
16/07/2016, 13:17
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16/07/2016, 14:21
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Aztlan ha scritto:Davvero...
Vediamo di discutere questa analisi.vimana131 ha scritto:Le previsioni della Stratfor per il decennio 2015-2025: la crisi della Germania, l’ascesa di Polonia e Turchia, la fine della classe media americana. «La crisi della Russia sarà il problema più grande dei prossimi dieci anni»
Francesco Cancellato
Nella loro presentazione ammettono di non aver saputo prevedere l'11 settembre, né la portata della risposta americana al terrorismo islamista, né il progressivo rallentamento dell'economia cinese.
Andiamo bene con questi "Nostradamus"...
Cinque anni fa, però, indovinarono un bel po' di cose: ad esempio, che gli Usa avrebbero trovato un accordo con l'Iran, che sarebbero emersi i nazionalismi in Europa, che la Russia, provata dalla crisi economica e dalla paranoia dell'invasione dal centro Europa, avrebbe provato a riappropriarsi delle vecchie repubbliche sovietiche, per espandere i propri mercati e per riassorbire terre a maggioranza russa, cosa che nel Donbass e in Crimea è puntualmente successa. Avevano previsto inoltre, che la Cina avrebbe dovuto rallentare fisiologicamente la propria crescita economica per stabilizzare il proprio mercato finanziario e che gli Stati Uniti si sarebbero ripresi meglio di chiunque altro dalla crisi del 2008.
Tutte cose scontate che sapevano tutti a parte l' accordo iraniano.
La reazione dei Paesi del Sud Europa di fronte al fatto diventato evidente chele istituzioni europee sono progettate a partire dalla necessità di sostenere l'export di Berlino e penalizzano in modo significativo i paesi del sud europaera inevitabile e aggiungerei sacrosanta.E così, dicono, «l'Europa sopravviverà, in qualche modo, ma quella europea sarà un'appartenenza del tutto residuale». Cari amici che sognate gli Stati Uniti del Vecchio Continente, mettetevi il cuore in pace: torneranno i cari vecchi Stati-nazione.
Anche perché, rullo di tamburi, la Germania entrerà in una spirale di forte crisi economica. Che dipende, in larga misura e ancora una volta, dalla fortissima dipendenza dall'export. Il ragionamento è piuttosto lineare: la crisi dell'Europa porta con se l'emergere dei nazionalismi; i nazionalismi al governo portano con loro il protezionismo; e il protezionismo per la Germania è un guaio. Allo stesso modo, emergeranno altre economie, nel mondo, che competeranno con la Germania sui mercati extra europei. Tutto questo, dicono quelli di Stratfor: comporterà «un pesante declino dell'economia tedesca, che porterà a sua volta a una crisi domestica politica e sociale che ridurrà l'influenza della Germania sull'Europa nei prossimi dieci anni».
Lo dico da un pezzo.
Per ora hanno avuto gioco facile perchè hanno appena cominciato a prendersela col più piccolo, la Grecia, e gli altri invece di capire la situazione si sono riparati dietro l' illusione che toccherà sempre a qualcun altro.
Ma quando toccherà ai prossimi ci sarà la rivolta del Sud Europa.
I governi socialisti riformisti verranno sostituiti da partiti e movimenti euroscettici di destra o neutri e ci sarà il crollo dell' Euro.
Rimarrà solo il Nord Europa e la Germania si leccherà le ferite contando sul fatto che la competizione è stata demolita.Aspettate a stappare le bottiglie, se siete italiani e francesi. Non sarete voi a beneficiare dell'eventuale declino tedesco, infatti. La nuova potenza emergente europea, infatti, sarà la Polonia. Le sue armi? La crescita economica e la crescente influenza geopolitica sull'area. Alleata strategica degli Usa - con ogni interesse a vederla crescere, quindi - la Polonia secondo lo Stratfor sarà la leader emergente di una eventuale coalizione anti-Russia di cui farà di sicuro parte la Romania.
La crescita del potere polacco - e rumeno e ungherese - sarà figlia, soprattutto, del crollo di Mosca
Possiamo già comprare lo champagne e metterlo in fresco, il crollo della Russia è una fantasia erotica americana con lo stesso grado di probabilità di un mio tete a tete con Avril Lavigne.E l'ISIS, direte voi? Pure lì, tra l'Iran e il Nord Africa, non saranno rose e fiori. La previsione è che gli stati nazionali dell'area, nati tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, collasseranno su loro stessi. Prepariamoci a altri Iraq, un’altra Siria, un’altra Libia. E soprattutto, al sostanziale disimpegno degli Stati Uniti su quell’area, che in virtù della grande crisi russa non avranno forza e tempo da dedicare al Medio Oriente.
Facile da prevedere visto che questi sono i piani americani redatti venti anni fa e messi in atto a partire dall' 11 Settembre.
Ormai con l' affinamento dello strumento delle "rivoluzioni colorate" non hanno bisogno di metterci la faccia inviando le truppe per far cadere un governo sfavorevole e magari legittimo.
Una bella operazione CIA e il golpe è servito, stile Ucraina.Toccherà ad altri stabilizzare quell'area, insomma. Più precisamente, alla Turchia. La cui competizione con l'Iran, crescerà nel corso degli anni. Ma che, a differenza, del regime degli Ayatollah, è nella posizione perfetta per agire a livello militare e diplomatico. Soprattutto, perché questa situazione premerà sempre più - come preme già ora - sui suoi confini meridionali. Insomma, la Turchia ha l'opportunità di far crescere il suo potere regionale, nei prossimi dieci anni.
Come sopra.
Quello che non viene messo in conto dai geni è lo scollamento tra l' attuale leadership della Turchia e la volontà del suo popolo, molto più evoluto, laico e democratico del fondamentista Erdogan che sta ricreando l' Impero Ottomano.
Non escludo che a un certo punto possa esserci un nuovo colpo di stato dei militari turchi che sono stati incaricati dal padre della patria Ataturk di preservare la laicità dello Stato.
Inoltre come dietro l' ascesa della Turchia c'è la benedizione americana dietro gli attuali detentori del potere regionale ci sono la Russia e la Cina.
Non ci sarà nessuna irresistibile ascesa come quella favoleggiata dallo Stratfor. Un aumento dell' influenza sì ma per il primo posto bisogna dare molto sangue.Chi invece il suo potere tenderà a mantenerlo, senza tuttavia scalfire la potenza statunitense, è la Cina.![]()
La Cina farà le scarpe agli americani, non solo economicamente ma come superpotenza globale, ricordatevi queste parole. E' in corso da ANNI.
Continuerà a crescere, solo più lentamente, una normalizzazione dopo il suo ingresso nel libero mercato,
si alleerà con la Russia per il comune interesse di fronteggiare la minaccia americana
e insieme ad essa guideranno il blocco dei Paesi emergenti BRICS che saranno la nuova Superpotenza, un' alleanza di Nazioni che si oppongono al mondo unipolare americano.I problemi non saranno di ordine economico, spiegano quelli di Stratfor, ma più che altro economici e sociali. La ricchezza si distribuirà all'interno, ma le attuali - e brutali - campagne anti-corruzione danno un'idea di come il governo cinese si comporterà nei prossimi anni. Non si andrà verso una democrazia, in sintesi, ma verso una dittatura ancora più totalizzante. Soprattutto, si teme che la rivolta di Hong Kong sarà il modello di altre proteste nelle città della costa, che vorranno più libertà e sempre meno accetteranno trasferimenti di ricchezza verso l'entroterra. Il vantaggio della Cina? Non avere grandi minacce che premono sui suoi confini, cosa che le permetterà di concentrarsi sui propri problemi interni.
Il problema futuro della Cina diventata Superpotenza è fondamentale, strutturale, si tratta di un modello insostenibile.
Un' industrializzazione spinta che ha prodotto un degrado ambientale appena entro il livello dell' abitabilità delle città più produttive che diventeranno letteralmente inabitabili nel giro di anni con un conseguente crollo economico.
Nessuno ci pensa, come al solito quando si tratta di ambiente tutti se ne fregano pensando sia un lusso che non impatterà sulle loro vite, ma con la crescita smisurata della popolazione urbana ed industriale si toccherà presto il punto di saturazione dell' atmosfera che la rende letteralmente tossica.
E a quel punto la produzione tornerà a livelli pre-liberalizzazione.
A cui si accoppia una massa smisurata di persone che vivono come al tempo degli imperatori che oggi hanno un' alternativa e premono per trasferirsi tutti in città.
Unite al tutto l' esperienza della ex colonia britannica che ha conosciuto la democrazia e non vuole perderla diffondendo l' esempio in tutto il Paese.
Questa sarà la miccia che farà esplodere le rivolte democratiche in Cina.
Libere elezioni, la riconversione a un sistema verde per le città e la moltiplicazione della classe media saranno le soluzioni richieste alla crisi.
Ma prima di vedere il crollo del primo impero cinese con influenza nel resto del mondo assisteremo alla sua nascita e al suo climax, che è la fase che stiamo vivendo ora.Se la Cina rallenterà, contemporaneamente, emergeranno nuove tigri economiche in giro per il mondo. I nuovi “manufacturing hub” saranno sedici, soprattutto nel sud est asiatico, ma anche altrove. Tra loro, paesi centro-sud americani come Messico, Nicaragua e Perù, africani come Etiopia, Uganda, Kenya e Tanzania. In particolare, i due paesi su cui punta lo Stratfor sono l'Indonesia e Messico.
Grazie al cavolo. Con la nuova economia la delocalizzazione non è un evento futuro prevedibile, è in corso da tempo.Gli Stati Uniti, infine. Che rimarranno la grande potenza globale, anche se dovranno fronteggiare una grande problema interno.
Ritorneranno ad essere UNA delle due superpotenze globali, con il ritorno alla grandezza dell' ex avversario russo grazie alla guida di Putin come una delle due teste del blocco a guida russo-cinese dei BRICS.Lo Stratfor ricorda come storicamente i cicli economici americani durano cinquant'anni e finiscono con grandi problemi economici e sociali. L'ultimo ciclo è iniziato nel 1932, dopo il New Deal di Roosevelt ed è finito nei primi anni '80, con la presidenza di Jimmy Carter. Quello che è nato allora, finirà nel 2030. Ma i primi effetti della crisi cominceranno a manifestarsi nella prossima decade. Anzi, secondo lo Stratfor, è già visibile ed la crisi della middle class: «Non è un problema di uguaglianza - spiegano - ma di abilità della classe media di vivere una vita da classe media». Le cause? L'emergere di famiglie monoparentali e la crescente precarietà lavorativa: «Non è ancora una crisi politica, ma lo diventerà e esploderà tra le elezioni del 2028 e quelle del 2032». Per scoprire cosa succederà, tuttavia, bisognerà aspettare le prossime profezie.
http://www.linkiesta.it/crisi-russia-us ... 5-stratfor
16/07/2016, 14:58
16/07/2016, 15:02