MaxpoweR ha scritto:
andreacorazza ha scritto:
bleffort ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Si almeno questo, anche perchè se ci si rifà solo a Platone, questa presunta super civiltà non era poi tanto usper visto che i greci, se non sbaglio gli Ateniesi, gli fanno il culo ^_^
Atlantide altro non è che il riverberarsi, ormai sempre più forte e rumoroso, del nostro passato sepolto. Prima di noi c'era altro e molto più avanzato di noi oggi (almeno stando alle tecnologie lasciateci nel tempo, soprattutto nel campo dell'ingegneria civile e nella tecnologia dei materiali, oltre che nei racconti delle loro peripezie e degli strumenti\mezzi che usavano). Che si chiamasse Atlantide, Lemuria, poco importa, come dici tu la domanda non è: DOVE? (perchè la loro era una civiltà globale, ed è evidente dalle tracce che hanno lasciato ovunque) ma: CHI ERANO?
Se leggi attentamente tutti i passi del racconto di Platone ti accorgerai che lui cita la stirpe di quella antica popolazione che abitava quella che sarebbe stata la futura Grecia, come uomini figli di Dei anche loro come gli Atlantidei.
@bleffort Platone ha raccontato quello che ha sentito, e ciò che aveva sentito era il sunto del sunto del sunto di migliaia di anni di "sentito dire".
A Platone glie piaceva il fatto che la sua Patria, figlia di dei, semidei, zeus, giunone, fulmini saette percy jackson e tutte ste leggende che gli gonfiavano il petto, era nata dalla stirpe atlantidea, ma questo è il racconto di Platone e non ci sono prove che ciò che racconta sia veridico.
A meno che nel libro di Platone non ci fossero allegate fotografie del capo degli Atlantidei a braccetto con qualche donzella greca semidea nei rave party nella discoteca Mons Olimpus
Il problema è proprio questo. Ci si affida quasi maniacalmente agli scritti di Platone che sono nella maggior parte dei casi pistolinate ,nel senso che sono voci riportate a lui e all'epoca già vecchie di magliai di anni, basta rifletterci per capire che l'unica cosa veritiera di fondo è il CONCETTO, ma i fatti sono del tutto senza fondamento nè dimostrabili. bisogna rendersi benne conto DELLE GRANDEZZE IN GIOCO sia temporali che spaziali. non abbiamo alcuna certezza nemmeno di fatti avvenuti 70 anni fa, ma vogliamo fidarci ciecamente di storie raccontate migliaia di anni fa derivanti da storie ancora più antiche? e dai su... Vale la pena discutere di ste cose fino allo sfinimento ignorando tutto il resto?
Io penso che la questione "ATLANTIDE" sia utile, molto utile, a chi vuol conservare uno status quo, perchè riportando tutto a questa vicenda si accomuna tutto AL MITO, alla LEGGENDA, facendo di tutta l'erba un fascio, contribuendo alla mistificaizone su questo tipo di ricerche. Male, male, malissimo.
bisogna guardarsi intorno consumando le proprie energie sulle evidenze concrete che restituiscono una realtà STORICA ben al di là degli scritti di Platone stesso e lasciar perdere sto cavolo di Platone e Atllantide, perchè la realtà è ben più complessa di un'isola rotonda vattelapesca socmparsa.
Allora dato che nessun amministratore mi ha cancellato, riprendo il discorso anche perchè ho trovato una foto con la medaglia nel petto di un mio antenato-dell'antenato-dell'antenato...... con sul retro della foto una scritta: che ho potuto tradurre così :
Io guerriero Šekeleš facente parte della coalizione dei popoli del mare.
Max, chi ti dà la sicurezza che le Piramidi Egizie, quelle dei Maya, della Cambogia, le rovine delle fondazioni di Balbek e tutti gli altri manufatti non siano retaggio di quel popolo che gli antichi Egizi chiamavano Atlantidei?,ancora prima del Diluvio Universale, di Abramo, dei Sumeri,dei Nephilim e di Ezechiele, prima della storia documentata?.
Di questi ultimi se si trovano tracce vuol dire che si considerano appartenente alla storia "recente",
ma l'autore racconta un cataclisma che lo posizionano indietro nel tempo millenni e millenni ancora prima di quella che fu la nascita degli
Antichi Egizi.L'autore poi scrive che la Capitale di questo Impero fu spazzata via sprofondando in fondo al mare e dove sprofondò non ne rimase traccia lasciando un mare basso, fangoso e intransitabile per le navi.
Non credo che Platone questa storia se l'abbia inventata, in quanto non avrebbe rischiato di essere tacciato da visionario citando anche suo zio Solone e il sacerdote Egizio che gli raccontò la storia.
Dunque dato che questa storia - mito o leggenda non interessa più nessuno si può chiudere il discorso punto.
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