greenwarrior ha scritto: Hai ragione scusami, non ti ho fornito fonti.
Rimedio subito.
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
E PROVE SCIENTIFICHE
Le prove delle inversioni totali di polarità derivano dall'esame di rocce fuse, raffreddatesi in deiversi periodi geologici. Ogni volta che una roccia fusa si solidifica, conserva un debolissimo campo magnetico, indotto dal campo gravitazionale terrestre. La lava eruttata dai vulcani attivi, ed anche oggetti fabbricati dall'uomo, presentano lo stesso fenomeno. Persino i focolari, sottoposti ripetutamente a riscaldamento e raffreddamento, rivelano il campo magnetico, appena misurabile. Sono state condotte ricerche su antichi focolari degli aborigeni australiani e su focolari dell'Inghilterra pre-romana, per verificare la polarità di questi campi magnetici. I geologi hanno inoltre rinvenuto nei fondali oceanici strati di rocce laviche solidificatesi in epoche differenti.
"Leggendo" tutti questi campi magnetici, si è scoperto che il campo magnetico terrestre ha subito in passato non meno di 20 inversioni di polarità. L'ultima in ordine di tempo è durata almeno 2000 anni.
Peraltro, anche in brevi periodi della storia recente, i poli magnetici hanno mostrato una certa tendenza a "peregrinare". All'inizio del XVII secolo, l'ago della bussola puntava a circa 11 gradi a est del polo nord geografico. Nel 1643 la deviazione era di quattro gradi a est, e nel 1650 per un breve periodo i poli magnetici e geografici coincisero.
Le inversioni dei poli sono sempre avvenute nel corso della vita della Terra (almeno una decina di volte negli ultimi 30 milioni di anni), con intervalli che comprendono migliaia o centinaia di migliaia di anni. I motivi in realtà non sono ancora del tutti chiari, ma sono state proposte moltissime ipotesi.
Gli studi condotti sul paleomagnetismo, che riguarda l’analisi del magnetismo delle rocce (basalti soprattutto) di cui si trova traccia da milioni di anni a questa parte, hanno permesso di chiarire che sulla Terra si sono alternati periodi di polarità normale con periodi di polarità inversa.
Questi periodi vengono definiti "epoche magnetiche". Infatti le rocce contengono minerali magnetici (ossido di ferro) le cui particelle, durante il raffreddamento, si orientano secondo il magnetismo terrestre. Perciò, esaminando il magnetismo degli strati di lava che si sono depositati e raffreddati in epoche diverse, è stato possibile ricostruire l’andamento nel tempo del campo magnetico del pianeta. L’ultima inversione si sarebbe verificata circa 780 mila anni fa, anche se non tutta la comunità scientifica è d’accordo sulla datazione di questi eventi epocali.
Per capire qualcosa di più in merito, dobbiamo porci 2 domande:
1. Come avvengono le inversioni magnetiche?
Le inversioni magnetiche dei poli terrestri possono essere considerati degli strumenti di datazione e confronto molto utili.
Riusciamo a capire come esse avvengono attraverso lo studio della composizione chimica delle rocce sedimentarie, quindi attraverso dei "carotaggi":
- all'inizio l'intensità del campo magnetico diminuisce, fino a raggiungere un valore pari a zero;
- il campo magnetico resta invariato per un certo periodo;
- l'intensità ricomincia ad aumentare in modo opposto fino a raggiungere un liverllo massimo.
2. Perché avvengono le inversioni magnetiche?
Il campo magnetico è dato da correnti di ioni (ferro e nichel) nel nucleo esterno della terra: se queste correnti si bloccano, il campo magnetico perde intensità; quando, invece, queste correnti si riavviano si ha l'inversione del campo magnetico.
Negli ultimi 150 anni, il campo magnetico della Terra è diminuito del 20%. Questo significa che esso sta svanendo e che il polo Nord si sta spostando al polo Sud.
Fonti:
Studi in Geologia
In una civiltà tecnologica come la nostra, le conseguenze possono essere dolorose.