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MessaggioInviato: 29/09/2013, 18:29 
Forse era stato postato già ai tempi, ma penso che sia sempre utile ricordare questo tipo di cose!

[:D]

BILDERBERG 2013. LE PRESUNTE NOVITÀ, CHI HA PARTECIPATO E DI COSA SI È DISCUSSO
Di Domenico Moro in esclusiva per blog.alibertieditore.it

L’ultimo incontro annuale del Bilderberg si è tenuto tra il 6 ed il 9 giugno 2013 in un hotel di lusso della campagna inglese circondato, come di consueto, da un cordone protettivo di polizia. Eppure, quest’anno il Gruppo Bilderberg, su sollecitazione del premier britannico Cameron, anch’egli tra gli invitati, aveva promesso una maggiore trasparenza, predisponendo un ufficio stampa per i giornalisti. Una mossa che, nelle intenzioni degli organizzatori, avrebbe dovuto contrastare le accuse, sempre più frequenti, di manipolazione delle politiche nazionali e mondiali da parte del Bilderberg.

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David Cameron, primo Ministro Britannico

Da parte di alcuni mass media si è persino presentata come una novità la pubblicazione dell’elenco degli invitati e delle tematiche dei dibattiti sul sito dell’organizzazione, quando, invece, è da diverso tempo che queste informazioni vengono rese pubbliche. Al contrario e come sempre, l’essenziale, cioè i contenuti e le conclusioni delle discussioni, continua ad essere coperto dal più stretto riserbo. Rimane, dunque, il problema politico fondamentale ovvero la mancanza di trasparenza relativa non ad una semplice cena d’affari, ma ad un incontro ai massimi livelli, tra esponenti del potere economico e del potere politico, organizzato per discutere di aspetti fondamentali per la vita di centinaia di milioni di cittadini europei e americani. Soprattutto, la partecipazione di politici eletti e di funzionari statali ad un evento simile solleva molti interrogativi sulla indebita commistione tra pubblico e privato e non depone certo a favore di un corretto, e soprattutto socialmente neutrale, funzionamento della democrazia politica e dello Stato in Occidente.

Ma vediamo chi sono e di cosa hanno discusso i partecipanti all’incontro dell’Hertfordshire. Come sempre a partecipare sono solamente personalità provenienti dagli Usa, dal Canada e dall’Europa Occidentale. Quest’anno, a parte il ministro delle finanze polacco Jacek Rostowsky, che, però, è britannico per nascita ed educazione, non si sono verificate neppure le timide aperture a businessmen, intellettuali e politici dell’Est europeo, specialmente russi, della Cina o di altre regioni, che si erano verificate nel 2010-2012. Tranne poche eccezioni, i partecipanti vengono da Paesi che appartengono alla Nato. Il che è coerente con il carattere fortemente “atlantico” del Gruppo Bilderberg, basato sull’alleanza politico-economica-militare tra Usa ed Europa Occidentale. In questo senso va spiegata la presenza nel Bilderberg della non europea ed islamica

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Jacek Rostkowski, ministro delle finanze (Polonia)

Turchia. Questo Paese è il principale partner militare della Nato dopo gli Usa e sta rivestendo un ruolo fondamentale anti-Assad in Siria. Inoltre, è considerato un esempio di liberismo economico e di islamismo moderato da esportare nel resto del Medio Oriente. O almeno lo era prima della violenta ondata di repressione poliziesca in atto in queste ultime settimane. Quest’anno la Turchia ha presentato una delegazione più numerosa del solito, costituita da un docente universitario, un giornalista, due importanti imprenditori, e due politici. Coerente con il suo orientamento bipartisan, il Bilderberg ha invitato sia l’islamico Ali Babacan, vice premier e ministro delle finanze, sia Safak Pavey del principale partito d’opposizione, il laico e kemalista CHP.

Gli invitati di quest’anno erano 138, di cui solo 34 sono membri fissi del Bilderberg, facendo parte del comitato direttivo. La presenza anglosassone, considerata come singole nazioni, è schiacciante. Quest’anno gli Usa sono stati presenti con 33 invitati (24% sul totale), seguiti dalla Gran Bretagna con 23 (16,7%), dalla Francia con 10, dalla Germania con 8, e da Canada, Italia, Olanda e Turchia con 6. Gli altri paesi hanno presenze più ridotte.

Nell’insieme, però, l’Europa è prevalente: la Ue ha 81 presenze e l’area euro 49. Vi sono, inoltre, 5 personalità qualificate come internazionali, perché rappresentano organizzazioni sovranazionali, come il presidente della Commissione europea, Barroso.
Se andiamo a vedere le presenze per appartenenza di gruppo sociale, prevalgono tre categorie. In primo luogo, le grandi corporation private che partecipano con 65 personalità (47,1%), poi i politici e i funzionari statali con 38 personalità (27,5%), e infine gli intellettuali con 28 (20,3%).

Tra le imprese private ne abbiamo 28 finanziarie, tra cui alcune delle più importanti banche del mondo come Goldman Sachs, Hsbc, Barclays, Deutsche Bank, e assicurazioni come Axa, Zurich e Prudential. Abbiamo poi 37 personalità provenienti da multinazionali leader nei rispettivi settori industriali, tra cui Royal Dutch Shell, British Petroleum, Alcoa, Eads, Bae System, Michelin, Siemens, Novartis, Heineken, Microsoft, Amazon e Google. Un settore molto rappresentato è quello dei media, con 8 personalità. Tra i politici i nomi sono di vertice. Prevalgono i ministri economici e degli esteri, ma non mancano i primi ministri come l’olandese Rutte e gli ex premier italiano, Mario Monti, e francese, François Fillon, o banchieri nazionali come lo svizzero Tomas Jordan.

La provenienza è bipartisan, dai partiti “moderati” sia del centro-destra che del centro-sinistra. Ad esempio, per la Gran Bretagna troviamo sia il ministro delle finanze conservatore, George Osborne, sia quello “ombra” laburista, Edwards Balls, mentre per la Svezia abbiamo Borg e Bildt, ministri di centro-destra degli esteri e delle finanze e Stefan Lofven, capo del partito socialdemocratico ed ex leader dei metalmeccanici svedesi, tutti invitati da Jacob Wallenberg, membro del comitato direttivo del Bilderberg e imprenditore più potente della Svezia.

Ci sono, inoltre, alcune importanti figure appartenenti ad organismi sovrannazionali come Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, il già citato Barroso,Viviane Reding, vice presidente della Commissione europea e commissario alla Giustizia e Olivier de Balinchove, comandante dell’Eurocorps, la forza multinazionale europea che fa capo alla Ue ma agisce sotto il controllo della Nato. Tra gli esponenti dei think tank, spesso statunitensi, di orientamento neoconservatore ed emanazione di fondazioni di grandi corporation industriali e bancarie, troviamo nomi famosi come Richard Perle, ex consulente di George W. H. Bush, Robert Zoellick, ex presidente della Banca Mondiale, e Robert Rubin, ex ministro del Tesoro di Bill Clinton. Tra gli ex politici e funzionari di spicco troviamo Kissinger, forse il più importante segretario di Stato della storia Usa recente, David Petreus, ex comandante in Iraq e Afghanistan ed ex direttore della Cia (dimessosi di recente per uno scandalo) ed ora manager di Kkr, colosso Usa del private equity, e Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro di Obama.

Anche gli italiani presenti al meeting del 2013 sono figure di spicco dell’establishment economico e politico nazionale, con importanti connessioni internazionali.

Oltre al già citato Monti, che per anni è stato membro del comitato direttivo, abbiamo Franco Bernabè, attuale rappresentante italiano al direttivo del Bilderberg e presidente di Telecom Italia, Enrico Tommaso Cucchiani, amministratore delegato di Intesa San paolo, la principale banca italiana, Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, la banca al centro della storica “Galassia del Nord” e del patto di sindacato di Rcs-Corriere della Sera, il nucleo più forte del capitalismo italiano, Gianfelice Rocca presidente del gruppo di ingegneria e costruzioni Techint e di Assolombarda, la potente associazione degli imprenditori della Lombardia, e infine la giornalista Gruber. C’è poi un altro italiano, Emanuele Ottolenghi, che è un esperto di Iran e Medio Oriente e figura come appartenente al gruppo statunitense, facendo capo al think tank Foundation for Defence of Democracies.

Di fatto, il Bilderberg, come è facilmente intuibile dalla composizione dei suoi partecipanti, è il momento di incontro tra il grande capitale transnazionale e i decision maker, i vertici politici e i burocratici nazionali ed internazionali, con la mediazione del personale intellettuale dei think tank e dei centri di ricerca legati ai grandi gruppi economici. Un momento di incontro in cui si discutono e si socializzano le linee guida che dovranno ispirare le politiche, in genere bipartisan, delle singole nazioni e dell’Europa. Quali siano i temi cui si applicheranno tali linee guida è facile dirlo, visto che il Bilderberg lo rivela chiaramente anche quest’anno.

Si tratta di temi “caldi”: le politiche dell’Unione Europea, la crescita e la disoccupazione in Europa e negli Usa, il Medio Oriente, l’Africa, la politica estera Usa, il nazionalismo ed il populismo, la questione del debito, la cyberguerra e le minacce asimmetriche. Quali siano i contenuti e soprattutto gli interessi cui si ispirano gli indirizzi generali, che poi verranno tradotti in politiche, è facile intuirlo, vista la prevalenza degli esponenti dell’alta finanza e della grande industria degli Usa e dei paesi europei più potenti. Così come è facile intuire che tali indirizzi saranno ripresi ampiamente e veicolati fra l’opinione pubblica nazionale ed internazionale dai mass media e dagli opinion maker presenti al Bilderberg.

http://blog.alibertieditore.it/2013/06/ ... -discusso/

Chi è Domenico Moro

è nato a Roma nel 1964. È laureato in sociologia. Collabora con quotidiani e riviste nazionali ed è autore di diversi volumi di carattere economico, politico e militare. Negli ultimi anni ha pubblicato il Nuovo Compendio del Capitale.
Autore di Club Bilderberg. Gli uomini che comandano il mondo
Aliberti editore, 2013

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MessaggioInviato: 30/09/2013, 19:38 
Dietro alle “lacrime napolitane”, i boss del vero potere

Scritto il 30/9/13 • nella Categoria: segnalazioni

Il governo Letta è andato a gambe all’aria. L’annuncio, con le dimissioni dei ministri Pdl, è arrivato un sabato di settembre e subito è partito il coro greco degli italiani, abituati al pianto a comando. Un governo sciapo, inconsistente, immobile. Perché piangere? Guardi Letta, imbronciato come un bimbo cui sia stato rotto il trenino e pensi, quest’uomo conosce la coerenza? Il 24 giugno 2012, intervistato da Arturo Celletti di “Avvenire”, s’era scagliato contro Berlusconi e Di Pietro parlandone come di «un male per l’Italia» e, della crisi, come «ossigeno per le forze antisistema», tanto da augurarsi un «grande progetto per il paese» sotto forma di «offerta politica capace di attrarre e convincere: noi, Casini e Vendola. Funzionerebbe. Avrebbe appeal europeo. Avrebbe forza». Sappiamo com’è andata a finire. E ancora, il 26 giugno, intervistato da Teresa Bartoli del quotidiano “Il Mattino” di Napoli, eccitato dall’idea di un patto per arginare il populismo incarnato da Berlusconi, Di Pietro e Grillo: «La questione chiave è l’esclusione del populismo. Che in Italia oggi ha tre interpreti: Grillo per l’evidente alternatività di proposte come il non ripagare i debiti; Berlusconi con la sua scelta anti euro ed anti Europa; Di Pietro con i suoi attacchi al Quirinale che archiviano una logica istituzionale. Deve essere chiaro che con queste forze non si può governare».

No, non si può governare, solo farci un governo insieme. Come Letta ha fatto con il Pdl del “populista” Berlusconi. Quando Letta, naufragato Bersani fra i marosi del tatticismo, accettò l’incarico per la formazione di un nuovo governo, la stampa circondò il personaggio di quell’aurea mistica spennellata su Mario Monti ai tempi. Roba stucchevole. La stampa italiana, si sa, ha un debole per gli uomini del Bilderberg, della Trilaterale, dell’Aspen Institute. Letta era il loro uomo, uno e trino. Quando nella tarda primavera del 2012 fu invitato dal Bilderberg a Chantilly, in Virginia, accettò senza battere ciglio. Fu presentato come “Deputy leader, Democratic Party (Pd)”. Dal Nazareno in Virginia, timbrando il cartellino del club. Sbarcato negli Stati Uniti, vi trovò Franco Bernabè, presidente esecutivo Telecom, Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale Enel, Lilli Gruber, giornalista La7, John Elkann, presidente Fiat.

Lilli Gruber al Bilderberg è ormai di casa. Era fra gli invitati alla riunione del Bilderberg a Hertfordshire, nell’Inghilterra orientale, il giugno di quest’anno. E chi c’era ancora fra gli italiani? C’era Franco Bernabè e c’erano Enrico Tommaso Cucchiani, consigliere delegato e Ceo di Intesa San Paolo, Alberto Nicola Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, Gianfelice Rocca, presidente di Techint e Assolombarda, nonché il senatore a vita Mario Monti, tornato alla casa madre dopo aver soggiornato a Palazzo Chigi. Mario Monti c’era anche nel 2011, quando la riunione fu tenuta a St. Moritz, in Svizzera, con il leghista Mario Borghezio, che avrebbe voluto tanto assistervi, preso a legnate, e che nel giugno di quest’anno, intervistato da Alessandro da Rold de “L’Inkiesta”, s’è tolto un sassolino dalla scarpa profetizzandovi la partecipazione di Matteo Renzi nel 2014: «Toccherà a lui. Faranno come per Enrico Letta, un fungo spuntato all’improvviso, con poco consenso popolare, pochi voti, che è diventato poi presidente del Consiglio. Così succederà pure per il sindaco di Firenze: li fanno emergere, accadde per primo a Bill Clinton».

C’era Mario Monti nel 2011 e c’erano Franco Bernabè, John Elkann, Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni, e Giulio Tremonti, ministro dell’economia e finanze del governo Berlusconi e, fra gli altri ospiti, lo spagnolo Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione Europea e commissario alla concorrenza. Nel 2013 alla riunione del Bilderberg è invece andato direttamente il presidente della Commissione Europea, il portoghese José Manuel Durão Barroso. Oggi Mario Monti fa parte con Franco Bernabè, unici italiani, della Steering Committee del Bilderberg, presieduta da Henti Castries di Axa, con Monti ricordato come Senator for Life. In passato hanno fatto parte della Foreign Steering Committee del Bilderberg, oltre a Monti, Gianni e Umberto Agnellli, il nobile e politico Gian Gasperi Cesi Cittadini, l’economista Tommaso Padoa-Schioppa, poi ministro dell’economia e finanze con Prodi, lo stesso Romano Prodi, il diplomatico Renato Ruggiero, poi ministro degli esteri con Berlusconi, l’economista Pasquale Saraceno, Stefano Silvestri dell’Istituto di Affari Internazionali, Vittorio Valletta, presidente Fiat del dopoguerra, Paolo Zannoni, un passato in Fiat e oggi della scuderia Goldman Sachs.

Letta non poteva pertanto non gioire quando nel 2012 gli arrivò l’invito. E quando gli fu chiesto il perché di quella partecipazione, spiegò la cosa, tempi moderni, su Facebook, dove c’è ancora la sua nota delle 12.14 del 5 giugno di quell’anno: «In molti in questi giorni mi fanno domande sul meeting Bilderberg al quale son stato invitato a Washington lo scorso fine settimana. In sintesi, era presente una parte importante dell’amministrazione Obama e dei partiti democratico e repubblicano americani. C’erano poi leader socialisti, liberali, verdi e conservatori di molti Paesi europei. E, inoltre, sindacalisti e imprenditori, docenti universitari e finanzieri. Senza contare rappresentanti dell’opposizione siriana e russa. La lista dei partecipanti è stata peraltro resa pubblica dagli stessi organizzatori. Si è discusso dei principali temi in materia di economia e di sicurezza al centro dell’agenda globale. Ed è stata per me un’occasione interessante e utile per ribadire la fiducia nei confronti dell’Euro e per rilanciare con grande determinazione l’invito a compiere i passi necessari (e indispensabili) verso gli Stati Uniti d’Europa».

«Nulla di queste discussioni, e del franco e ‘aperto’ dialogo tra i partecipanti, mi ha fatto anche solo per un momento pensare a quell’immagine di piovra soffocante che decide dei destini del mondo, incurante dei popoli e della democrazia, descritta da una parte della critica sul web e sulla stampa. È vero: la discussione era a porte chiuse. Ma la presenza dei direttori di alcuni dei principali giornali internazionali (di tutte le tendenze politico-culturali) mi pare possa ‘rassicurare’ i sostenitori di una lettura complottistica del meeting». Letta sarebbe potuto essere più preciso; temi di economia e sicurezza al centro dell’agenda globale: e qual era questa agenda? Gliela ricordiamo noi. Fra il 31 maggio e il 3 giugno 2012, a Chantilly, in Virginia, con Washington a ventiquattro miglia, s’è parlato di relazioni transatlantiche, evoluzione del panorama politico in Europa – e già in Italia Mario Monti era stato messo in sella – e negli Stati Uniti, austerità e crescita delle economie avanzate, cybersicurezza, sfide energetiche, futuro della democrazia in Russia, Cina e Medio Oriente. E c’era, seduta fra i commensali, per stessa ammissione di Letta, l’opposizione siriana, ospite di riguardo, considerate le manovre per la destabilizzazione della Siria, ora benedetta anche dall’acqua santa del Bilderberg.

A sentir Letta il Bilderberg è un ritrovo di dame di carità, lui che è anche uomo della Trilaterale, un think tank fondato nel 1973 su iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di Stato di Nixon, Zbigniew Brzezinski, un politico e politologo di origini polacche. La Trilaterale, uomini d’affari, politici, intellettuali europei, giapponesi, americani, tutti insieme appassionatamente. In un documento della Trilaterale del settembre 2013 Letta è ricordato per la branca europea con Grete Faremo, Lord Green, Toomas Hendrik Ilves, Francis Maude, Margrethe Vestager tra i “former members in public service”: «Enrico Letta. President of the Council of Ministers, Italy; former Member of the Italian Chamber of Deputies; former Under State Secretary in the Office of Prime Minister Prodi; former Minister of European Affairs, Industry, and of Industry and International Trade, Rome». È in buona compagnia. Della Trilaterale, prima di approdare alla Casa Bianca come consigliere per la sicurezza nazionale di Obama, faceva anche parte Susan H. Rice, un passato come fellow della Brookings Institution, un think tank di Washington che sforna rapporti e vademecum su come attaccare e invadere paesi sovrani e, fra gli asiatici, Hisashi Owada, oggi presidente della International Court of Justice a Ginevra. Le pedine giuste al posto giusto.

Ma cos’è la Trilaterale? Che percezione se ne ha? Nel 1990 il canadese Gilbert Larochelle, professore di filosofia politica, nel suo “L’imaginaire technocratique: la Commission Trilaterale et sa définitiion d’un nouvel être ensemble” ne parlò come espressione di una classe privilegiata di tecnocrati, paragonandola a una cittadella, a un luogo protetto dove «la téchne è legge» e dove «sentinelle dalle torri di guardia vegliano e sorvegliano». Una “cittadella” di “migliori” che nella loro «ispirata superiorità elaborano piani per poi inviarli verso il basso». Più critico era stato nel 1985 lo scrittore francese Jacques Bordiot, che su “Présent”, raccontando come solo chi era giudicato capace di «comprendere il grande disegno mondiale dell’organizzazione e di lavorare alla sua realizzazione» ne diventasse membro, precisò come vero obiettivo della Trilaterale fosse quello di «esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale».

Oggi a capo della branca europea della Trilaterale c’è Jean-Claude Trichet, ex presidente della Banca Centrale Europea e, fra gli italiani, Paolo Andrea Colombo, presidente Enel, Enrico Tommaso Cucchiani di Intesa San Paolo, John Elkann, Federica Guidi di Ducati Energia e già al vertice dei Giovani Imprenditori di Confindustria, il banchiere Maurizio Sella, presidente del Gruppo Sella, Giuseppe Recchi, presidente Eni, il generale Luigi Ramponi, ex direttore del Sismi, Gianfelice Rocca di Techint, Marcello Sala, vice presidente vicario del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Franco Venturini, editorialista di politica internazionale del “Corriere della Sera”. Il 30 aprile di quest’anno Francesco Colonna, scrivendo su “l’Espresso” nell’articolo “Perché ha vinto il gruppo Bilderberg?” del libro del giornalista e studioso Domenico Moro “Club Bilderberg. Gli uomini che comandano il mondo”, si chiedeva fino a che punto si potesse definire democratica una società in cui i posti di potere sono in mano a «poche e potentissime lobby», per poi riflettere sulle coincidenze: due premier italiani, due uomini del Bilderberg, l’indebolimento del Parlamento, l’abuso dei decreti legge usati come maglio dall’esecutivo, la presidenza della Repubblica sempre più invadente.

«Fino a un paio di anni fa in pochi parlavano di gruppo Bilderberg e Commissione Trilaterale. E quei pochi venivano facilmente tacciati di complottismo (non sempre a torto, per la verità). Gli eventi successivi hanno però cambiato le cose, almeno in Italia. Nell’ultimo anno e mezzo il Parlamento e i partiti si sono indeboliti, i decreti-legge hanno sempre più spesso sostituito l’attività legislativa delle Camere, il ruolo della presidenza della Repubblica si è espanso come mai era avvenuto e sono stati scelti due premier (Mario Monti ed Enrico Letta) che sono membri o habituée del gruppo Bilderberg. E tutto questo è successo in un periodo nel quale i paradigmi auspicati dalla grande finanza internazionale, cioè proprio dai membri del Bilderberg e della Trilaterale (avvicinamento al sistema presidenzialista, finanziarizzazione dell’economia, liberismo e libero scambio senza barriere, politiche di austerità, lenta erosione dei salari e dello Stato sociale) sono diventati in buona parte esplicito programma di governo. Oggi insomma diventa difficile sostenere che le riunioni semi-segrete di queste due organizzazioni (e un discorso simile si potrebbe fare per le centinaia di associazioni e think thank liberal-conservatori sparsi per il mondo) non influiscano pesantemente sui destini delle democrazie». Con buona pace dello psicodramma che nelle ultime ore sembra aver assalito gli italiani, la caduta del governo Letta non potrà pertanto che essere accolta come una benedizione, sempre che il suo predecessore, quel Mario Monti senatore a vita, il Senator for Life dei documenti del Bilderberg, non torni ad accarezzare sogni di gloria. Sarebbe uno schiaffo alla decenza e alla democrazia offesa dell’Italia.

(Stefania Elena Carnemolla, “Lacrime napolitane”, da “Magachip” del 29 settembre 2013).

http://www.libreidee.org/2013/09/dietro ... ro-potere/


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MessaggioInviato: 27/10/2013, 15:34 
Il governo italiano ci ha venduto al Bilderberg

Letta finge di chiedere spiegazioni sul “datagate” a Kerry. Ma un ex agente dell’Nsa rivela a Popoff che Palazzo Chigi sapeva tutto. Gli Usa ci hanno spiato con il nostro consenso.

Milioni e milioni di telefonate intercettate, di email lette, di conversazioni skype ascoltate. Il grande fratello americano ci controlla, ci sorveglia e spia. Ma la cosa peggiore è che lo fa con il nostro consenso. Non nostro di cittadini italiani, nostro del nostro governo. Anzi, di tutti gli ultimi nostri governi. Il ministro degli Esteri Usa John Kerry è a Roma e il presidente del consiglio Enrico Letta ha dichiarato che gli chiederà spiegazioni in proposito del “datagate”. Cosa curiosa, visto che molte delle informazioni che l’Nsa ci ha spiato (invadendo la nostra privacy) gli sono state fornite proprio dai nostri servizi segreti. Siamo stati venduti non solo alla Casa Bianca, ma anche alle grandi banche, alle società di Borsa e alle multinazionali, in altre parole: al Club Bilderberg, di cui Letta fa parte, per sua stessa ammissione.

Il settimanale tedesco “Der Spiegel” ha scritto che i suoi giornalisti hanno visto documenti cartacei e digitali da cui emerge come la Germania abbia collaborato in maniera massiccia alla raccolta dati da parte dell’Nsa.

Secondo il quotidiano britannico “Guardian”, lo spionaggio europeo da parte dell’Nsa sarebbe iniziato cinque anni fa.

Jan Philipp Albrecht, deputato dei Verdi tedeschi e specialista di protezione dei dati, intervistato dal “Guardian”, ha dichiarato: «Da quello che mi risulta, Regno Unito, Danimarca, Olanda, Francia, Germania, Spagna e Italia hanno tutte firmato un accordo che prevede la fornitura di dati digitali agli Stati Uniti. In altre parole, hanno spiato i propri cittadini per conto di Washington». Informazione, questa verificata dal quotidiano britannico “Observer”.

Il governo italiano nega. Popoff ha deciso di parlare con un ex funzionario dell’Nsa, Wayne Madsen. Madsen in passato ha fatto rivelazioni scioccanti sull’11 settembre, sul caso Calipari, su Al Qaida e sulla famiglia Bush. Tutte informazioni rivelatesi corrette e dimostrate anche documentalmente.

Madsen: «L’Italia, ma anche la Germania, la Francia e altri paesi europei hanno accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di dati personali alla National Security Agency. L’Italia, ma anche la Gran Bretagna, la Francia, la Danimarca, l’Olanda, la Germania, la Spagna e, ovviamente, gli Stati Uniti, hanno accesso al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un’enorme quantità di dati, incluse telefonate, email e la storia di accesso a Internet degli utenti. E per utenti intendo anche l’Unione Europea, che viene definita dall’Nsa un “target”, un obiettivo».

«L’Nsa ha suddiviso i suoi partner, che l’aiutano a reperire informazioni, in tre gruppi diversi, in base al livello di fiducia. Gli Usa sono ovviamente nella prima categoria. La seconda è formata da Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. La terza è composta da Danimarca, Paesi Bassi, Francia, Germania, Spagna e Italia. In realtà c sarebbe anche un quarto livello. Ma di questo si conoscono solo alcuni Paesi, come Finlandia e Svezia».

«La National Security Agency è diventata più potente con il passare degli anni. La guerra al terrore dell’Amministrazione Bush, proseguita da Obama, ha fatto il resto. Oggi l’Nsa è di gran lunga il più potente servizio di spionaggio al mondo».

«Ma lo sapete qual è la cosa più assurda? L’Nsa è il servizio segreto elettronico degli Stati Uniti d’America. Quindi, chiunque giungerebbe alla conclusione che i dati che raccoglie vengano consegnati alla Casa Bianca. Magari fosse così. Lo sapete a chi riferisce le informazioni il direttore Keith Alexander? oltre a Obama, ovviamente. Ebbene, Alexander partecipa alle riunione del Club Bilderberg. Dunque, entrano in possesso dei nostri segreti banchieri, finanzieri, amministratori delegati di multinazionali, generali».

«Da quello che mi risulta, l’Italia è stato uno dei Paesi più solerti a fornire informazioni a Washington. Sto parlando di milioni e milioni di dati sensibili e di informazioni personali per ciascuno dei sessanta milioni di italiani. Prendete ad esempio il caso Calipari. Il vostro agente segreto è stato assassinato da una squadra americana d’élite anche grazie alle informazioni fornite dai vostri servizi segreti. Insomma, i vostri governi vi hanno venduto alla Casa Bianca, alle grandi banche, alle grandi società di Borsa, alle multinazionali».

http://popoff.globalist.it/Detail_News_ ... 62&typeb=0

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... ilderberg/


sono sempre + dell'idea che i governanti europei erano a conoscenza del datagate, ma ora con il gioco delle parti si fingono indignati.......[;)]


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Visto il personaggio coinvolto ho pensato di riportare la notizia in questo thread

Rockfeller in questi giorni è in Toscana. Sarà venuto in Italia solo per godersi il buon vino?

29 ott 2013 - Il mondialista David Rockfeller in questi giorni è in Toscana, a Montalcino. La notizia è riportata dal sito montalcinonews.com.Di seguito l'articolo di Montalcinonews:Classe 1915, nato a New York, banchiere statunitense, una delle persone più ricche del pianeta con un patrimonio che si aggira intorno ai 2 miliardi di dollari.

Ecco chi è David Rockefeller l’americano con la passione tricolore nel cuore, tanto che, dal Belpaese, tra le varie onorificenze, ha ricevuto la nomina, nel 1972, dal capo di Stato Giovanni Leone, a Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Qualche giorno fa, proprio David Rockefeller, è stato ospite di Giuseppe Maria Sesti, che produce Brunello, e non solo, alla tenuta Sesti del Castello di Argiano. Appassionato dell’Italia e, in particolar modo della Toscana, Rockefeller, organizza un tour in carrozza della regione e approda a Montalcino. “

Da ben 18 anni - racconta Giuseppe Maria Sesti alla Montalcinonews - il cocchiere bavarese dei vip, Mennis, organizza, in primavera ed in autunno, giri in carrozza della Toscana, e la nostra tenuta è, da sempre, una tappa fissa. Sono molti i vip e le star che approdano così alla nostra cantina e qualche giorno fa è stata la volta di David Rockefeller”.

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Un volto importante, quello del direttore di una delle banche più grandi del mondo, la “JPMorgan Chase”, che ha anche contatti con la cultura - è stato, infatti, anche presidente del “Museum of Modern Art” di New York, dal 1962 al 1972 e dal 1987 al 1993 - che approda nella patria del Brunello. “Una visita inaspettata - prosegue Giuseppe Maria Sesti - e un grande personaggio che, nonostante la sua fama e la sua influenza, resta un uomo umile e piacevole.

Disponibile e “alla mano”, Rockefeller ha assaggiato, assaporato e apprezzato, durante la festa che ogni volta organizziamo per i tour del nostro amico Mennis, i nostri vini, la nostra accoglienza e il classico sentore di vicinanza con la terra che solo a Montalcino e in Toscana è possibile trovare”.

http://www.nocensura.com/2013/10/rockfe ... ana.html#_

http://terrarealtime.blogspot.it/2013/1 ... -e-in.html

Cita:
... Una visita inaspettata - prosegue Giuseppe Maria Sesti - e un grande personaggio che, nonostante la sua fama e la sua influenza, resta un uomo umile e piacevole.

Disponibile e “alla mano”...


[8)] [xx(] [8)]

Chissà, visto che già si trova in Italia, cosa preveda la sua agenda...

[8]



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... Un ..."bunga-bunga" ...?! [:255]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 28/12/2013, 21:57 
Perché ricordare è sempre utile... e condividerlo con i vostri amici/conoscenti ancora di più...

Gruppo Bilderberg. Nomi e cognomi di tutti i partecipanti italiani dal 1954 al 2013

In quale girone dell’inferno dantesco andranno a finire queste anime prave? Guardate, sinceramente, penso che per questa feccia italiana sia addirittura troppo lusinghiero andare ad occupare un posto nella magnificenza dell’opera letteraria per antonomasia.

Ipocriti, falsari, traditori e violenti. I politici: non dicono la verità ai cittadini italiani e, nonostante il loro dovere di uomini politici sarebbe quello di rappresentare e servire il popolo, lo ingannano. Banchieri: creano e sperperano il denaro per dominare e controllare. Imprenditori violenti: Finmeccanica, Fiat, Pirelli, Olivetti, Ferruzzi, Alenia, Selex, Fincantieri, Confindustria… sono tra i primi dieci nella scala mondiale di produttori d’armi! …e poi si comportano da puritani, protetti dal Vaticano… che poi non è nient’altro che la patria dei più falsi di tutti, i preti (se ne salvano alcuni, ndr).

Di seguito trovate tutti i partecipanti della nostra nobile Italia alle diverse riunione di Gruppo Bilderberg, dal 1954 al 2011. Ricordate che il Grupo Bilderberg non è la riunione più importante dei potenti ma è dove i “ranghi” più bassi (capi azienda, politici nazionali ed internazionali di turno, giornalisti corrotti) ricevono istruzioni dai padroni della finanza mondiale: cosa fare, che politiche attuare, cosa far credere alla gente e così via. Ne discutono un poco e ne aggiustano i dettagli, quindi, occhio, non crediate che tutti i bildebergers siano gente particolarmente importante al mondo, proprio perché il loro potere decisionale è quasi nullo rispetto ai loro capi (ne parlo dettagliatamente negli altri articoli dedicati al Bilderberg, ndr).

Vi ricordo i punti fondamentali che contraddistinguono gli obiettivi a lungo termine del Bilderberg. Vi aiuterà a capire il perché di tanta segretezza e di tante bugie da parte di banchieri, imprenditori, politici e giornalisti corrotti.

1. Un’identità internazionale: distruggere l’identità nazionale ed il concetto di Stato-Nazione, cioè depauperare la sovranità di ogni singolo Stato

2. Un controllo centralizzato della popolazione

3. Una società a crescita zero

4. Uno stato di disequilibrio perpetuo

5. Un controllo centralizzato dell’educazione

6. Un controllo centralizzato di tutte le politiche nazionali ed internazionali

7. La concessione di un maggior potere alle Nazioni Unite

8. Un blocco commerciale occidentale

9. L’espansione della NATO e la creazione di un unico esercito in modo tale che la catena di comando risponda solo ad una cerchia ristrettissima di persone

10. Un sistema giuridico unico

11. Uno stato di benessere socialista.

L'elenco dei nomi dei partecipanti qui http://buenobuonogood.com/2012/04/05/bi ... banchieri/

Vi consiglio la lettura dei due articoli che bueno buono good ha dedicato al Gruppo Bilderberg:

Bilderberg: ecco la sporca agenda segreta dei capi del mondo
http://buenobuonogood.com/2012/03/05/bi ... del-mondo/

Bilderberg 2011: potere e corruzione
http://buenobuonogood.com/2011/06/09/bi ... -riuntiti/



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MessaggioInviato: 30/12/2013, 11:40 
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=HdV2MmbXqMs[/BBvideo]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Porcamiseria che riassunto...massima condivisione su facebook e scaricatelo perchè secondo me durerà poco sul tubo...



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MessaggioInviato: 30/12/2013, 15:33 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=HdV2MmbXqMs[/BBvideo]



Video stupendo, ma il discorso degli ultimi 3 minuti cos'è?

edit: Discorso all'umanità, tratto da "il grande dittatore" di Charlie Chaplin#65279;

bellissimo, fa venire i brividi, se si pensa che tutto ciò di cui parla lo abbiamo ceduto NOI volontariamente seppur inconsapevolmente.


Ultima modifica di MaxpoweR il 30/12/2013, 15:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 31/12/2013, 00:36 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

edit: Discorso all'umanità, tratto da "il grande dittatore" di Charlie Chaplin#65279;

bellissimo, fa venire i brividi, se si pensa che tutto ciò di cui parla lo abbiamo
ceduto NOI volontariamente seppur inconsapevolmente.


Già.......



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MessaggioInviato: 27/01/2014, 20:57 
27 gennaio 2014

"Commissione UE collusa con Bilderberg, obiettivo governo mondiale"

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"E' impossibile non giungere alla conclusione che la mancata segnalazione di questi eventi è qualcosa di diverso di una cospirazione tra gli organizzatori e i media. Semplicemente questo conferma la convinzione di molti che l'agenda e lo scopo nascosto del gruppo Bilderberg è quello di realizzare un governo mondiale non democratico. E' una vergogna che la Commissione Europea sia collusa con questo."

Gerard Batten (Europe of Freedom and Democracy group)

Fonte: http://youtu.be/rlhQiVk-nyM

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=rlhQiVk-nyM[/BBvideo]

[align=right]Source: TERRA REAL TIME: "Commissione ...g, obiettivo governo mondiale" [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 27/01/2014, 20:58, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/01/2014, 15:51 
Succursali del Bilderberg in Italia... date un'occhiata ai nomi...

[}:)]

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veDrò è un think net nato per riflettere sulle declinazioni future dell’Italia e delineare scenari provocatori, ma possibili, per il nostro Paese.
Sulla scena dal 2005, la nostra è una rete di scambio di conoscenza formata da più di 4.000 persone: professori universitari, imprenditori, scienziati, liberi professionisti, politici, artisti, giornalisti, scrittori, registi, esponenti dell’associazionismo.

I vedroidi, oltre che dal dato generazionale, sono accoumunati dalla disponibilità ad apprendere costantemente, a mettersi in discussione, ad analizzare temi e fenomeni senza barriere ideologiche o tesi precostituite, secondo una chiave interpretativa lungimirante che vada oltre la contingenza dei dibattiti in corso.

veDrò ha fatto dell’informalità la propria cifra e tutti gli eventi organizzati sono costruiti sull’interazione paritaria e de-gerarchizzata, dove l’ibridazione di competenze diverse diventa progetto e dove l’incontro è tra persone, non tra ruoli.

veDrò ha nomi, volti e identità.

Benedetta Rizzo, presidente

Riccardo Capecchi, tesoriere

Emanuela Lantieri, responsabile organizzativo

Monica Nardi, responsabile media relations

Lucio Palazzo, ufficio stampa

Ernesto Carbone, politiche istituzionali

Lelio Alfonso, in-formazione

Angelo Argento, arte e cultura

Barbara Carfagna, integrazione e percorsi

Emanuele Caroppo, area scientifica e psico-analisi

Alberto Castelvecchi, innovazione e Public speaking

Nunzia De Girolamo, Mezzogiorno (carica sospesa dal 28 aprile 2013)

Monica Fabris, analisi e ricerche

Isabella Falautano, fondazioni e associazioni internazionali

Maura Satta Flores, istituzioni, startup

Patrizia Ravaioli, no-profit e salute

Nel corso degli anni, veDrò ha saputo poi coinvolgere numerose personalità del mondo della cultura, dell’impresa, della scienza e delle istituzioni.

Fanno parte del nostro network:

Accademici:
Marco Almagisti, Filippo Andreatta, Massimo Bergami, Lorenzo Bini Smaghi, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Michele Corradino, Stefano da Empoli, Domenico De Masi, Pietro Ginefra, Michel Martone, Alberto Mattiacci, Roberto Menotti, Giulio Napolitano, Paul Ormerod, Andrea Paci, Vittorio Emanuele Parsi, Pier Luigi Petrillo, Pietro Pietrini, Anthony Quattrone, Carlo Ratti, Andrea Romano, Pier Luigi Sacco, Luca Scandale, Alessandro Schiesaro, Saverio Sticchi Damiani, Michele Trimarchi, Marco Zanotelli.

Artisti, Attori, Poeti e Scrittori:
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Chef:
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Curatori d'Arte:
Umberto Angelini, Luca Beatrice, Francesca Colombo, Anna Mattirolo.

Giornalisti:
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Paolo Baronci, Mario Citelli, Augusto Coppola, Davide D'Atri, Giuseppe De Giorgi, Andrea Di Camillo, Peter Kruger, Massmimiliano Magrini, Luca Rossettini.

http://www.vedro.it/cosa-what

http://www.vedro.it/chi

Non mi meraviglierei di vedere alcuni di questi nomi alle prossime riunioni del Bilderberg...

[}:)]



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MessaggioInviato: 09/02/2014, 03:18 
Bilderberg: ecco la sporca agenda segreta dei capi del mondo

«Il nostro lavoro non è dare alla gente quello che vuole, se non quello che noi decidiamo che debbano tenere» [Richard Salant, CBS News]

«I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post-nazionalismo: non avremo più Paesi, ma solo regioni della Terra all’interno di un “mondo unico”. Questo signi#64257;cherà un’economia globalizzata, un “unico governo mondiale” (selezionato, più che eletto) ed una “religione universale”. Per assicurarsi il raggiungimento di tali obiettivi, il Bilderberg si concentra su “il controllo tecnologico e la scarsa sensibilizzazione della pubblica opinione”» [William Shannon]

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«Qualcuno crede che formiamo parte di una cabala segreta che attua contro i migliori interessi degli Stati Uniti d’America, qualificando la mia famiglia e me stesso d’internazionalista ed accusandoci di cospirare con altri individui del mondo per creare una struttura economica e politica globale più integrata; un mondo, se si vuole chiamarlo così. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e ne sono orgoglioso» [David Rockefeller]

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Molti di voi già lo conoscono, almeno per sentito dire. Il Club Bilderberg, il meeting annuale dei potenti del mondo. Altrettanti di voi pensano che persone come Daniel Estulin, giornalista investigativo autore del famoso libro “I segreti del Club Bilderberg” , siano solo dei fanatici, che si perdono nelle loro teorie sulla cospirazione.

In questi casi, quando alcuni ci credono ed altri no, la cosa migliore è presentare i fatti.

Questo articolo nasce proprio con l’intento di fornire alcuni dettagli, che vi aiutino a capire perché le riunioni del Bilderberg non avvengono per discutere cosa sia meglio per l’umanità, quali misure adottare per aiutare l’Africa, ad esempio, o per salvarci dalla crisi economica.

L’unica grande obiettivo del Club Bilderberg è decidere sulle migliori è più subdole strategie da adottare per transitare, senza troppo clamore, anzi, col nostro consenso, verso l’era post-nazionalismo, dove un unico governo mondiale sostituisca il potere sovrano dei singoli Stati del mondo. Un’unica grande società globalizzata, con un unico esercito ed un unico sistema tributario: una società globale fondata su un sistema oligarchico, dove poche e ricchissime persone comandino il resto della popolazione, che zitto e quieto, lavori, senza reclamare niente che non sia permesso o concesso dai vertici del sistema.



Non ci credete? Non lo dico io, queste sono le parole, condivise dal magnate David Rockefeller (uno dei capi del Bilderberg, ndr), del fondatore del CFR (Council on Foreign Relations) Edward Mandell House: “la popolazione, i governi e le economie di tutti i paesi devono soddisfare le necessità delle banche e delle imprese multinazionali” [fonte: “Between two ages: America’s role in the Technetronic Era”, Zbigniew Brzezinski]. Questo lo dicevano nel 1970 e ne è passata di acqua sotto i ponti…

Oggi a che punto siamo? Vi guardate attorno? Viaggiate per l’Europa? Vedete le immagini della TV (limitatevi a guardare le immagini senza audio, ve lo consiglio, ndr)? Vi rendete conto di quanta gente è uccisa ogni giorno, perché reclama i propri diritti civili o perché chiede libertà, giustizia sociale, cibo, assistenza e condizioni di lavoro dignitose?

Cosa succede, ad esempio, a casa nostra? L’Unione Europea che tutti volevano (almeno i politici, ndr), piano piano, si è trasformata in un mostro che sta distruggendo i singoli Stati che ne fanno parte.

Avete visto che è arrivata la crisi? Perché? A quale scopo le stesse persone che stampano i soldi, poi cercano di convincerci in tv, radio e giornali che la crisi finanziaria si può superare, obbedendo a questo o a quell’altro ordine dell’Unione Europea o degli U.S.A.? Certo che la crisi si può superare, stampando più soldi e distribuendoli. Ahi! Proprio qua sta il primo paradosso della società contemporanea: i soldi. I soldi sono lo strumento creato dall’uomo per stabilire un ordine oligarchico, per consegnare il potere in mano a poche persone, affinché possano comandare e dire cosa fare e come farlo. I cittadini, d’altro canto, possono guadagnare tanto o poco, l’importante è che non mettano il naso in questioni che spettano solo alla classe dirigente, come decidere cosa dev’essere considerato bene e cosa male; e che non pensino che le decisioni importanti, che riguardano il presente ed il futuro del nostro pianeta, siano cosa che li riguardi.

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Soluzione della crisi a parte, ricordatevi che l’attuale crisi non si supererà, perché è un punto ben preciso della transizione verso il sistema globalizzato mondiale. In altre parole, la crisi è stata voluta dalle stesse persone che oggi ci dicono come potremmo uscirne. Una presa in giro globale.

Si tratta di una strategia: farci vivere con meno soldi, farci arrabbiare e farci passare la fame, così poi saremo più malleabili ed accetteremo più facilmente le politiche per lo “sviluppo”, per il “sanamento del debito”, per “uscire dalla crisi”. Ci proporranno (e lo stanno già facendo, ndr) le soluzioni di enti sovrannazionali come l’UE e l’ONU, organizzazioni internazionali che si sono costruite quest’aurea di credibilità, che ci fa dire cose del tipo: “se lo dicono loro, se lo dice Kofi Annan, è per il bene di tutti”. Balle. Bastardi e bugiardi, ecco chi sono i capi dell’ONU. Egoisti e dittatori.

Insomma, è tutta una cospirazione? Sì. Non c’è bisogno di crederci o non crederci, è così. Un esempio concreto: la povera Africa. È la terra più ricca del mondo, tutti la sfruttano, usano la manodopera dei suoi abitanti e corrompono i suoi governanti. Poi ci vengono a chiedere di donare qualche soldo per la causa africana, per i bambini che muoiono di fame. Ma il mondo è pieno di soldi, il problema è che sono concentrati proprio nelle mani di queste persone a capo di Fondazioni umanitarie, di Governi e di organizzazioni internazionali. Capite bene che è sempre una grande presa in giro.

Se gli alti vertici del CFR americano, dell’inglese EIIR, della Commissione Trilaterale, della Conferenza di Dartmouth, dell’Istituto Aspen di Studi Umanistici, dell’Istituto Atlantico e del Club Bilderberg fossero interessati a salvare la vita dei bambini africani, l’Africa sarebbe già salva da almeno cinquant’anni.

Un altro esempio: il petrolio e i danni ambientali. Se gli alti vertici del CFR o del Club Bilderberg fossero interessati ad eliminare la dipendenza dal petrolio e permetterci di vivere in un pianeta più sano, avrebbero già chiuso i giacimenti.

Se (e concludo) agli alti vertici del CFR e del Club Bilderberg non piacessero le armi, non ne finanzierebbero la produzione.

Non è nell’attuale interesse degli alti vertici del CFR, del Club Bilderberg e della Commissione Trilaterale cambiare strada. Non entra nei loro cervelli, per ora, la concezione di vivere in un mondo dove tutti stiano bene e dove non esista la necessità di possedere denaro, quale strumento d’amministrazione del potere di pochi sulle masse.

Torniamo all’Unione Europea. Cosa sta succedendo? Qual è il programma per l’Europa? Perché la crisi e perché hanno cominciato a parlare di rating, di Stati con tripla A e così via? Non c’è bisogno di grandi spiegazioni forbite o talk show televisivi, la spiegazione è questa: mercati finanziari, Borse, economie e politiche confluiscono e sono fondate solo ed esclusivamente nell’interesse economico di un’élite di persone, che hanno l’obiettivo di possedere la maggior parte della ricchezza mondiale ed un potere tale, che gli permetta di comandare e decidere sulle sorti del mondo, a prescindere dal consenso o dalla condivisione del resto della popolazione. In altre parole, creare un sistema in cui il potere politico viene solo dopo il potere economico.

Un paio di dichiarazioni da pelle d’oca a riguardo. “L’obiettivo è creare un potere economico mondiale superiore ai governi politici delle nazioni implicate, affinché i suoi creatori e leader, dirigano il futuro”. [fonte: “With no apologies” - Berry Goldwater, senatore statunitense]. “È necessario stabilire un gioco dialettico tra governi e multinazionali, il primo dovrà obbligare i paesi in via di sviluppo ad adottare una legislazione liberale ed abbandonino il nazionalismo, mentre le multinazionali dovranno trasmettere ai governi le conoscenze che posseggono dei paesi nei quali operano” [fonte: “The crisis of democracy” - Samuel Huntigton, investigatore politico di Harvard, Michel Crozier, sociologo francese e membro dell’Accademia delle Scienze Morali e Politiche di Francia, Joji Watanuki, membro giapponese della Commissione Trilaterale]

Torniamo al Bilderberg. Il gruppo Bilderberg è stato fondato da varie persone (pare che l’ideatore del Bilderberg Group fu Joseph Retinger, ndr), tra cui un ex-ufficiale delle SS di Hitler, il principe olandese Bernardo de Lippe-Biesterfeld, membro della giunta della Farben Bilder, una filiale del gruppo d’intelligence della Germania nazista (da cui si suppone provenga il nome Bilderberg e non dall’hotel sede del primo incontro del 1954, ndr). La famiglia di Bernardo de Lippe ha sempre cercato di interrare questa parte della storia del “buon” principe olandese, soprattutto quando, dopo la guerra mondiale, divenne il direttore generale del conglomerato olandese-britannico del petrolio Royal Duth Shell. Insomma, un ideologo nazi, per farla breve.

Assieme a lui, l’altro padre fondatore del Bilderberg fu Otto Wolf von Amerongen, direttore della compagnia petrolifera Exxon (a suo tempo, nel 1971, si chiamava ancora Standard Oil, ndr), nel cui curriculum spiccano: il traffico illegale di tungsteno per la produzione di armi, l’essere stato una spia nazista in Portogallo e l’aver venduto, una volta terminata la seconda guerra mondiale, le azioni che Hitler aveva espropriato agli ebrei durante la sua dittatura. Un altro buon personaggio, no?

E poi? Dopo il rappresentante regale, quello imprenditoriale, manca quello bancario no? Infatti, il terzo padre fondatore del Club Bilderberg è proprio David Rockefeller, capo della Chase Manhattan Bank. Un banchiere modello, un figlio di passeggiatrice con i fiocchi, che oltre a diventare l’uomo più ricco del mondo attraverso frodi e finanziamenti a guerre e traffici illeciti, controlla quasi il 10% delle azioni del network di notizie ABC , oltre il 15% della CBS e circa il 5% della RCA (Radio Corporation of America). Insomma, controlla che tipo di informazione dev’essere veicolata dalle televisioni e dai giornali. Tutte le notizie veicolate dai mass media ufficiali (ABC, CBS, NBC, da cui prendono le notizie, poi, i mass media europei, ndr) sono controllate da un’unica corporazione, quella che potremmo chiamare la “Rockfeller Broadcasting Company” [fonte: D. Estulin - “Bilderberg Secrets”].

Anche i mass media sono involucrati nel Bilderberg? Sì. I capi, direttori ed editori, delle catene si agenzie di notizie nordamericane ed europee fanno parte del Club Bilderberg, che decide cosa trasmettere e come creare una prestabilita “opinione pubblica” su una questione politica, piuttosto che economica. Insomma, lo ripeto una volta ancora: non crediate a quello che dicono e scrivono i mass media ufficiali. Una prova di tutto questo? William Paley, fondatore della catena televisiva CBS fu addestrato su come utilizzare al meglio la tecnica del lavaggio del cervello alle masse, durante la seconda guerra mondiale, presso l’inglese Istituto Tavistock di Analisi Comportamentale. Un altro nome? L’Istituto RAND. Magari non lo conoscete ma tutti i sondaggi di opinione pubblica trasmessi dalle televisioni e giornali passano per il suo filtro. Le persone che presiedono questa fantomatica organizzazione no-profit, sono esponenti del CFR e del Club Bilderberg. “Una delle aree chiave dell’esperienza dell’Istituto RAND – afferma D. Estulin – sono gli studi di disinformazione e manipolazione di grandi gruppi di popolazione. Spesso si basa sulla tattica dell’inganno, cioè l’uso orwelliano dell’ambiguità. Così, ad esempio, si chiama pace la guerra, terroristi i pacifisti e così via”.

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Solo per riportare questo discorso più vicino a noi, senza sempre fare esempi con gli Stati Uniti, sappiate che Gianni Rotta, dal 2009 direttore del Sole24Ore, è un ospite del Bilderberg.

“Il Bilderberg, come la Commissione Trilaterale, è articolato su cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio più esterno solitamente ospita figure come professori universitari o politici e capi di Stato in vista. Le decisioni del Bilderberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificate a organismi come il G8 o vengono perfezionate in simposi tenuti dall’Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo World Economie Forum di Davos. Superfluo sottolineare che i membri del Bilderberg (e della Commissione Trilaterale) sono in prevalenza massoni e che, soprattutto nei cerchi interni, non esistono forme di alternanza democratica, una contraddizione in termini a livello di élites, dove la stabilità è d’obbligo, e sono sempre le stesse figure ad apparire, come ad esempio David Rockefeller o Henry Kissinger […] . Giova ricordare che massoni presenti in Società Segrete, come appunto il Bilderberg Group, sono tuttavia divisi in due obbedienze: quelli del ramo angloamericano e quelli della Massoneria francofila-umanista, in continuità con la divisione «storica» della Massoneria, il Palladismo d’oltreoceano fiancheggiato dalle alte Società Segrete britanniche, la via angloamericana alla Repubblica Universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei Rockefeller, in concorrenza con quella europea della Sinarchia, imperniata sull’asse franco-tedesco e appoggiata dai Rothschild. Le distinzioni – occorre averlo sempre ben chiaro – non sono tuttavia mai così nette, come testimonia la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei circoli mondialisti, a significare uno scopo comune da perseguire al di là di ogni opposizione interna” [fonte: Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia]

Insomma in Club Bilderberg è la riunione dove capi di Stato, banche e multinazionali decidono come salvare il mondo e che misure adottare per farci vivere tutti meglio? No. Il Bilderberg è un club di massoni formato da nazisti, banchieri senza scrupoli, trafficanti d’armi, mass media corrotti e politici minori, che si limitano ad accettare le decisioni prese dal nucleo centrale e più intimo del Bilderberg, che giocano al Monopoli ed al Risiko con il nostro mondo.

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Per concludere, ecco l’agenda Bilderberg, gli attuali obiettivi dei governatori del mondo [liberamente tratto da “Il Club Bilderberg” – D.E.]:

1. Un’identità internazionale. Distruggere l’identità nazionale, cioè depauperare la sovranità degli Stati (come sta accadendo sotto i nostri occhi, ndr), per stabilire valori universali obbedienti ad un unico governo mondiale.

2. Un controllo centralizzato della popolazione. Lavando il cervello alla popolazione (attraverso la televisione e gli altri mezzi di comunicazione, anche Internet, ndr), l’obiettivo è quello di eliminare la classe media. Ci saranno solo governanti e schiavi, più o meno coscienti del loro status di servi del potere (un po’ già è così, no?, ndr).

3. Una società a crescita zero. Se c’è prosperità, c’è progresso e la prosperità ed il progresso impediscono esercitare la repressione. Prevedono che il fine della prosperità avverrà con lo sviluppo dell’energia elettrica nucleare e con la completa industrializzazione (a parte per i settori informatici e dei servizi) e con la completa esportazione delle più grandi imprese nei paesi dove la manodopera è più economica (è uno degli obiettivi principali del TLCAN, il “Trattato di Libero Commercio dell’America del Nord”, ndr)

4. Uno stato di disequilibrio perpetuo. Se si creano crisi artificiali che sottomettano la popolazione ad una coazione continua (dal punto di vista fisico, psichico ed emozionale), si può mantenere uno stato di disequilibrio continuo. Questi signori pensano che, troppo stanchi e disillusi, in situazione di crisi profonda, i cittadini si dimostreranno confusi e demoralizzati, a tal punto che, sopraffatti dalle troppe opzioni, si faranno vincere da un’apatia generale, che prenderà il sopravvento su scala mondiale e porterà all’accettazione dei programmi salvifici, proposti da enti come l’ONU e le altre organizzazioni internazionali che “operano per il bene di tutti i cittadini del mondo”(lo stiamo cominciando a vivere ora con l’attuale crisi finanziaria, ndr)

5. Un controllo centralizzato dell’educazione. L’Unione Europea e le future Unione Americana e Unione Asiatica puntano ad avere un controllo sulla cultura e sull’educazione dei giovani, sterilizzando il più possibile la storia del mondo. Oggi, ad esempio, i libri di storia sono controllati, rivisti e spesso censurati in alcuni paesi dell’America Latina ed i toni, in generale, sono sempre pacati e smorzati, soprattutto per quanto concerne i temi “caldi” della storia (schiavitù, nazismo, sperimentazione medica, e così via, ndr)

6. Un controllo centralizzato di tutte le politiche nazionali ed internazionali. Tutto ciò che fanno gli Stati Uniti, coinvolge anche il resto del mondo, lo sappiamo. In Europa, gli Stati stanno perdendo, giorno dopo giorno, il proprio potere sovrano, soffocati dalle regole dettate dall’Unione Europea (vedi Grecia, Italia, Spagna e piano piano toccherà a tutti, ndr). In Europa, il cammino verso l’annichilimento dei singoli Stati cominciò già negli anni Cinquanta, con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, poi continuò con il mercato Unico Europeo, per giungere all’adozione della Moneta Unita ed alla creazione della mitica Unione Europea. Un tempo gli Stati europei possedevano la propria sovranità, una sovranità che l’UE è andata rodendo poco a poco e che oggi sta usurpando, attraverso il controllo dell’economia e della politica delle singole nazioni. Pensate che solo qualche anno fa, chi diceva che un giorno l’UE minerà il potere dei singoli Stati che ne fanno parte, era ridicolizzato o additato come pessimista e cospirazionista. Oggi è una realtà.

7. La concessione di un maggior potere alle Nazioni Unite. Il sistema dell’ONU ha come obiettivo costruire un governo mondiale dichiarato ed in seguito un governo mondiale di fatto, per poi esigere una tassazione diretta da parte nostra in quanto “cittadini mondiali”. Bella la globalizzazione, vero?

8. Un blocco commerciale occidentale. In seguito all’espansione del TLCAN, si formerà un’Unione Americana simile all’Unione Europea.

9. L’espansione della NATO. Man mano che la ONU continuerà ad intervenire sempre più nei conflitti bellici in Medio Oriente, Africa e così via, la NATO si convertirà nell’esercito mondiale, sotto comando della ONU.

10. Un sistema giuridico unico. Il tribunale Internazionale di Giustizia diventerà l’unico sistema giuridico del mondo.

11. Uno stato di benessere socialista. Scopo dei rappresentanti del Bilderberg, CFR e della Commissione Trilaterale è creare uno stato di benessere socialista, nel quale si compensano gli schiavi obbedienti e si sterminano gli anticonformisti.

Il gruppo Bilderberg dispone del potere e delle influenze necessarie per imporre le sue politiche in qualsiasi Paese del mondo.

Quanto più vorremo e sapremo agiremo uniti, tanto meglio potremo sviare questi signorotti dai propri obiettivi. Questi potenti riccaccioni hanno il gioco facile, visto che sono abituati trattare con pecore, quali siamo. Per farla finita con tanta ipocrisia, ineguaglianza, guerra e povertà dobbiamo cominciare a costruire noi il nostro mondo, senza fare solo rivoluzioni che muoiono in piazza o vengono smantellate dalla polizia ma costruendo un sistema che prescinda da tutte queste persone, malvagie ed egoiste e, soprattutto, dal denaro.

Vi fidate ancora di politici e banchieri?

Per un futuro dove non ci sia più bisogno del denaro e dove nessuno muoia di fame e di miseria, dovete cominciare a fondare la vostra vita quotidiana su valori incorruttibili, difendendo e lottando per i vostri diritti di cittadini liberi e, innanzitutto, di uomini liberi. Senza scuse, senza compromessi, senza farvi manipolare e corrompere, senza continuare a comportarvi e vivere come pecore timorose.

http://sapereeundovere.it/bilderberg-ec ... del-mondo/



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MessaggioInviato: 15/03/2014, 14:35 
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Atlanticus81 ha scritto:

Succursali del Bilderberg in Italia... date un'occhiata ai nomi...

[}:)]

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veDrò è un think net nato per riflettere sulle declinazioni future dell’Italia e delineare scenari provocatori, ma possibili, per il nostro Paese.
Sulla scena dal 2005, la nostra è una rete di scambio di conoscenza formata da più di 4.000 persone: professori universitari, imprenditori, scienziati, liberi professionisti, politici, artisti, giornalisti, scrittori, registi, esponenti dell’associazionismo.

I vedroidi, oltre che dal dato generazionale, sono accoumunati dalla disponibilità ad apprendere costantemente, a mettersi in discussione, ad analizzare temi e fenomeni senza barriere ideologiche o tesi precostituite, secondo una chiave interpretativa lungimirante che vada oltre la contingenza dei dibattiti in corso.

veDrò ha fatto dell’informalità la propria cifra e tutti gli eventi organizzati sono costruiti sull’interazione paritaria e de-gerarchizzata, dove l’ibridazione di competenze diverse diventa progetto e dove l’incontro è tra persone, non tra ruoli.

veDrò ha nomi, volti e identità.

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Lucio Palazzo, ufficio stampa

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Alberto Castelvecchi, innovazione e Public speaking

Nunzia De Girolamo, Mezzogiorno (carica sospesa dal 28 aprile 2013)

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http://www.vedro.it/cosa-what

http://www.vedro.it/chi

Non mi meraviglierei di vedere alcuni di questi nomi alle prossime riunioni del Bilderberg...

[}:)]


Italiani cornuti e mazziati. Ma non facciamo le vittime, lo meritiamo!

Tratto da:
http://www.nocensura.com/2014/03/italia ... a-non.html

Imposimato ha dichiarato più volte pubblicamente che STANDO ALLE CARTE DI CUI è IN POSSESSO - quindi non a chiacchiere da bar - DIETRO ALLE *STRAGI* - STRA-GI - e alla "strategia della tensione" degli anni di piombo, c'è la regia occulta del GRUPPO BILDERBERG: alla quale sono riconducibili numerosi politici di spicco e, direttamente o indirettamente, praticamente tutti i premier che si sono susseguiti negli ultimi decenni, tra cui ENRICO LETTA E MARIO MONTI; ma le sue dichiarazioni sono cadute nel vuoto.

Quando, a "Porta a Porta" ha dichiarato che DIETRO ALL'OMICIDIO DI ALDO MORO c'era una regia politica, e non solo le "Brigate rosse", davanti ad un imbarazzatissimo Bruno Vespa che ha subito cercato di tappargli la bocca e ha fatto presente che "si assume la responsabilità delle sue dichiarazioni", la magistratura ha riaperto le indagini sulla sua morte; tanto dopo decenni, i protagonisti ed i mandanti, politici e non, sono probabilmente tutti morti, come Cossiga e Andreotti, due politici accusati di essere coinvolti a vario titolo.

PER QUANTO RIGUARDA LA QUESTIONE-BILDERBERG INVECE, NESSUNO HA RITENUTO NECESSARIO APRIRE UN'INCHIESTA! Hanno aperto decine di fascicoli per cittadini che si sono rivolti in modo "irriguardoso" nei confronti del presidente della Repubblica, ma non per una questione GRAVE relativa al coinvolgimento nelle stragi di una organizzazione della quale fa parte anche chi ha le chiavi del paese !!!

Vedi: "Speciale Imposimato: approfondiamo le sue scottanti rivelazioni"
http://www.nocensura.com/2013/10/specia ... mo-le.html

Prima che qualcuno se ne esca, commentando "cosa dobbiamo fare?" et similia, ripropongo i seguenti due articoli. La bacchetta magica non ce l'ha nessuno, ma QUALCOSA POSSIAMO E DOBBIAMO FARE...

"Cosa possiamo fare? Qual è la soluzione? Scendiamo in piazza?"
http://www.nocensura.com/2014/02/cosa-p ... zione.html

"APPELLO A TUTTI I CITTADINI: OGNUNO FACCIA LA PROPRIA PARTE! "http://www.nocensura.com/2014/02/appello-tutti-i-cittadini-ognuno-faccia.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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