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Neve d’estate: gli impianti sono aperti
Si scia anche a Cortina e Macugnaga
Prezzi e consigli per il fine settimana per gli appassionati della
Tanta neve così, a luglio, erano decenni che non si vedeva in montagna. L’inverno infinito di quest’anno e la valanga di fiocchi che si è riversata sulle Alpi fino a settimana scorsa è stata una manna per i ghiacciai e ha dato una bella mano anche allo sci estivo, ormai a pieno regime.
Allo Stelvio si scia alla grande dal 1° giugno e gli impianti rimarranno in funzione fino al 3 novembre. A Cervinia la stagione ha inaugurato sabato scorso e proseguirà per due mesi: si scia sul Plateau Rosà, sul versante svizzero collegato a Zermatt e anche su quello italiano su un tratto della pista Ventina.
Notizia di queste ore è l’apertura straordinaria anche di una pista a Cortina (la Bus Tofana a Ra Valles, servita da una seggiovia e collegata con la funivia Freccia nel cielo) e persino a Macugnaga. Le eccezionali condizioni d’innevamento hanno convinto i gestori degli impianti a rimettere in funzione le seggiovie, meteo permettendo. Anche se non tornerà mai più il boom degli anni Ottanta e Novanta, quando lo sci estivo era un classico, la voglia di sciare dopo un inverno così prodigo di fiocchi è rimasta. A Cortina erano 12 anni che non si sciava più d’estate: skipass più brunch costa 45 euro, non proprio economico per 3 ore di sci (dalle 6.30 alle 9.30) su una sola pista.
A Macugnaga, solo per questo sabato e domenica sarà aperta la pista San Pietro al Monte Moro. Prezzo molto più pop: 17 euro (il costo della sola funivia andata e ritorno) per quattro ore di sci, dalle 8 alle 12.
FONTE:
http://www.lastampa.it/2013/07/04/socie ... agina.html
10/07/2013, 19:16
16/07/2013, 22:10
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04/08/2013, 23:55
New York sommersa dalle acque
Non è la trama di un film di fantascienza, come in 'The day after tomorrow', ma la previsione degli scienziati. Il livello del mare si alza, a rischio le grandi città delle coste americane
Uno scenario da incubo. Ma non e' l'ennesima trama di un film di fantascienza: questa volta le vicende apocalittiche di 'The Day After Tomorrow' potrebbero suonare come una profezia non molto lontana nel tempo.
Le grandi citta' delle coste americane rischiano infatti di essere davvero ricoperte dalle acque, a causa dell'innalzamento del livello del mare provocato dalle emissioni di gas serra. Metropoli come la Grande Mela, ma anche Boston e Miami, sono tra le oltre 1.400 localita' che potrebbero essere parzialmente invase dalle acque entro la fine del secolo. A rivelarlo e' uno studio di Climate Central, gruppo di ricerca no-profit con sede a Princeton. Secondo gli scienziati inoltre, per 316 citta' e comuni costieri le emissioni nocive precedenti hanno gia' provocato un innalzamento sufficiente a sommergerle. Tra le zone piu' a rischio ci sono innanzitutto la Florida, considerata lo Stato piu' vulnerabile, e ancora Louisiana, New Jersey e Nord Carolina. Ma anche citta' come New York e Boston, dove entro il 2100 il 25% della popolazione vivra' sotto il livello del mare. Gli scienziati sottolineano che il livello delle acque in media cresce di un centimetro all'anno, un fenomeno definito ''invisibile'', perche' non percepito ad occhio nudo, destinato ad accelerare nel corso del secolo. La domanda a cui gli esperti non sono riusciti a rispondere e' 'quando' esattamente tali disastrosi scenari potrebbero verificarsi. ''E' una sorta di minaccia invisibile'', spiega Benjamin Strauss, uno degli autori dello studio. Inoltre, l'anidride carbonica rimane nell'atmosfera per secoli, perfino millenni, con due conseguenze che causano tale innalzamento: temperature piu' elevate e perdita di strati di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide. Stando a tali fosche previsioni, disastri come quelli provocati dall'uragano Sandy lo scorso ottobre rappresentano un presagio di cio' che avverra' in futuro.
Certo, scene come quelle di 'The day after tomorrow', con la Statua della Liberta' sommersa dal mare e dal ghiaccio e il pianeta piombato in una nuova Era Glaciale, rimarranno solo finzioni cinematografiche. Ma se non si ridurranno in maniera massiccia le emissioni, servendosi inoltre di nuove tecnologie per eliminare l'anidride carbonica dall'atmosfera, il mondo nei prossimi secoli dovra' fare i conti con uno scenario apocalittico. Ossia, secondo Strauss, l'allagamento o la distruzione della maggior parte delle citta' costiere del mondo.
05/08/2013, 20:57