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MessaggioInviato: 10/08/2012, 20:33 
La NASA e' un ente menzognero, al centro di livide mistificazioni. ben le sta.


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MessaggioInviato: 10/08/2012, 22:01 
Questo topic è di buone notizie per tutti e non per sfogare il proprio disprezzo verso un istituzione. limitati a fornire notizie che siano veramente buone per l' uomo e per il pianeta.
Qui si parla di progresso, di civiltà, di medicina e di ecologia e di tutto cio per possa migliorare il futuro.



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MessaggioInviato: 12/08/2012, 13:39 
Referendum anti-casta: oltre 1.300.000 firme
Scritto da Laura Pavesi – 12 agosto 2012 – 10:22

Per l’esattezza, 1.305.639. Ora è ufficiale: questo è non semplicemente il numero di firme raccolte in tutta Italia, ma il numero di firme già certificate (e, quindi, valide) che hanno sottoscritto la richiesta referendaria di abrogazione dell’Art. 2 della Legge 31 Ottobre 1965, n. 1261 e denominata “Tagli agli stipendi d’oro dei parlamentari“. A due settimane esatte dalla chiusura della campagna di raccolta firme (il termine ultimo era stato fissato lo scorso 30 luglio 2012) arriva la conferma ufficiale, da parte del Comitato promotore, del numero di firme pronte per essere depositate in Cassazione: “Le firme sono valide, certificate dal notaio. Le consegneremo a gennaio 2013#8243;.

Un numero impressionante, che ha superato ampiamente il numero minimo necessario per presentare richiesta di referendum (pari a 500.000 firme). Un vero successo, al di là di ogni più rosea previsione, se si considera il fatto che è stato raggiunto senza il supporto dei media nazionali e malgrado l’ostracismo di molti detrattori dell’iniziativa. Il referendum, lo ricordiamo, ha come l’obiettivo abolire l’indennità che i parlamentari percepiscono – si parla di circa 3.000 euro al mese a testa – per vivere a Roma, nonostante molti di essi abbiano già la residenza nella Capitale.

“1.305.639 è un numero che racchiude un forte segnale politico” ha dichiarato Maria Di Prato, coordinatrice nazionale di Unione Popolare (unico componente il Comitato referendario). ”Un desiderio primario dei cittadini. Un desiderio forte e già palese ma ora, col conforto numerico, diventato incontrovertibile. Un risultato che dimostra in modo nitido il profondo solco creatosi tra classe politica e popolo. Un pieno dissenso dei cittadini tutti che non si sentono più rappresentati dagli attuali politici. Mai prima d’ora si era visto un movimento, che vive esclusivamente di autofinanziamento, conquistare un simile risultato”, sottolinea Di Prato (nella foto sotto, al centro).

Di Prato, inoltre, tranquillizza tutti i firmatari e conferma che la procedura è valida: secondo 11 costituzionalisti interpellati dagli stessi organizzatori, è tutto regolare. Tuttavia, il Comitato promotore si appella ora al Governo e ai Presidenti di Camera e Senato, esortandoli ad intervenire al più presto ”affinché la volontà popolare sia rispettata e si proceda, quindi, all’immediata abolizione della diaria del parlamentari”, senza aspettare la consultazione popolare, mettendo così a tacere chi li accusa di voler incassare i rimborsi referendari. E’ vero che per ogni firma raccolta un comitato referendario percepisce 0,52 centesimi, ma solo se un referendum viene indetto e solo se si raggiunge il quorom (cioè 50% +1 degli aventi diritto). E su questo punto, Di Prato ribadisce: “Come più volte dichiarato, Unione Popolare ha deciso di rinunciare ai rimborsi“.

La speranza del Comitato promotore è di non dover andare alla consultazione diretta dei cittadini, in modo da risparmiare denaro pubblico che andrebbe utilizzato per risolvere problemi più urgenti per il Paese: “Sappiamo che i referendum hanno un costo. Mi auguro che chi comanda capisca che i sacrifici sono di tutti e che procedano con il diminuirsi lo stipendio“, ha sottolineato Di Prato. “Se segnali in questa direzione non ci saranno, noi continueremo – anche dopo la pausa estiva – a raccogliere le firme per tenere accesa la fiaccola del cambiamento”.

Il problema, che si è posto negli ultimi tempi, riguarda la norma che prevede che le firme per richiedere l’indizione di un referendum non possano essere depositate in Cassazione nell’anno anteriore alla scadenza del mandato delle due Camere (Art.31 della Legge in materia referendaria 25 maggio 1970, n. 352). Il Comitato promotore – su questo punto – si è rivolto ad 11 giuristi esperti in diritto costituzionale, che hanno dato parere favorevole sulla validità della raccolta. Secondo gli esperti, la raccolta firme non è limitata soltanto al periodo di tre mesi dalla “prima data” di vidimazione dei fogli, ma il promotore di un qualsiasi referendum può sempre richiedere agli uffici competenti la vidimazione di altri fogli. Ciò significa, in pratica, che la raccolta firme dura tre mesi per ognuno dei fogli vidimati.

Sempre secondo i Costituzionalisti, nei periodi in cui è vietato il deposito delle firme, i fogli vidimati e firmati non perdono efficacia e possono essere depositati nel momento in cui riparte il periodo nel quale è ammesso il deposito. Per tutti questi motivi, Unione Popolare, ha dichiarato che ha deciso di proseguire, da settembre in poi, nella raccolta firme in tutta Italia.

Va ricordato che, dopo che tutte le firme certificate saranno consegnate in Cassazione a gennaio 2013, se queste saranno ritenute valide, la parola passerà alla Corte Costituzionale, la quale dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità del quesito referendario entro gennaio 2014. La procedura, quindi, sarà lunga e sarà necessario aspettare e pazientare. Ecco perché il Comitato promotore si appella direttamente a Governo e Camere chiedendo di rispettare la volontà popolare decurtandosi immediatamente lo stipendio, senza aspettare la consultazione popolare vera e propria.

“In una democrazia compiuta si deve necessariamente tener conto del parere diffuso di chi, costituzione alla mano, è ritenuto detentore della sovranità” dichiara il Comitato promotore. “E’ giunto il momento che i nostri cari politici, tra i più pagati al mondo, facciano autonomamente ciò che i tanti cittadini italiani hanno chiesto firmando il referendum.

Sarebbe un passo decisivo che, in ordine cronologico, produrrebbe tre tipi di effetti:
- scongiurerebbe la celebrazione di un referendum, coi relativi costi;
- rappresenterebbe un gesto di civiltà e di grande responsabilità verso il Paese che soffre;
- ed, infine, eviterebbe l’acuirsi di una già stratificata avversione proveniente da larghissimi strati della popolazione di questo Paese”.
Per approfondire:
Raccolta firme per ridurre gli stipendi ai parlamentari
Referendum anti-casta: prosegue molto bene la raccolta firme
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MessaggioInviato: 15/09/2012, 11:59 
Dal vento, energia per tutto il pianeta
Scritto da Laura Pavesi – 11 settembre 2012

L’energia del vento ad alta quota potrebbe sostenere le richieste dell’interno pianeta. A rivelarlo è la ricerca condotta da Kate Marvel del “Lawrence Livermore National Laboratory”, in California, pubblicata su “Nature Climate Change”.

Nella ricerca, un modello climatico stima la quantità di energia che potrebbe essere generata dalla superficie, circa 400 Terawatt (TW), e in alta quota, 1.800 TW, tenendo in considerazione i soli limiti geofisici. Mentre il fabbisogno energetico attuale della Terra si attesta attorno ai 18 TW.

L’energia eolica, una fonte primaria di energia elettrica ad emissioni quasi zero, è storicamente estratta dalle turbine poste sulla superficie, ma i venti ad alta quota, le correnti a getto, sono generalmente più stabili e più veloci.

”Per ipotizzare i limiti sulla quantità di energia cinetica che può essere estratta dall’atmosfera, abbiamo considerano solo il caso ideale in cui la distribuzione della trasformazione venisse effettuata in modo uniforme”, commenta Kate Marvel.

”Abbiamo dimostrato che quantità equivalenti di energia estratta hanno conseguenze diverse per il clima della Terra e sulla circolazione in generale”, prosegue Marvel, “se ottenute sulla sola superficie o in tutta l’atmosfera”.

Secondo gli scienziati, future ricerche fisseranno limiti geofisici per l’estrazione di energia eolica in contesti più realistici.

Fonte: http://www.ansa.it



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MessaggioInviato: 15/09/2012, 12:02 
Al via la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile
Scritto da Laura Pavesi – 14 settembre 2012

Promossa dalla Commissione Europea, dal 16 al 22 settembre 2012 si svolgerà la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile all’insegna dello slogan “In città senza la mia auto”. Nel corso degli anni, la “European Mobility Week” (EMW) è diventata un imperdibile appuntamento, che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini europei all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.
Lo scopo dell’iniziativa è favorire il più possibile gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici. Si tratta di modalità di trasporto sostenibile che, soprattutto per chi vive in città, oltre a ridurre le emissioni di gas climalteranti, l’inquinamento acustico e la congestione, possono giocare un ruolo importante per il benessere fisico.
Diminuendo e migliorando le modalità di spostamento a livello locale, le città europee possono migliorare il bilancio energetico e le prestazioni ambientali del sistema dei trasporti e, allo stesso tempo, rendere la vita nelle città più sana e sicura.
Il contesto urbano, infatti, rappresenta una grande sfida per la sostenibilità in Europa e la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, contribuendo a sensibilizzare i cittadini e gli amministratori locali, è un chiaro esempio di come le iniziative a livello europeo possano incoraggiare e agevolare l’azione a livello locale. La Settimana Europea è, dunque, un’occasione per i Comuni per presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da questi un utile feedback.
Quest’anno – oltre allo slogan “In town without my car” – il tema principale scelto dalla Comunità Europea per la EMW è “Muoversi nella direzione giusta” (“Moving in the right direction“), al fine di evidenziare e sottolineare il ruolo della pianificazione integrata per la realizzazione di un’efficace sistema di mobilità sostenibile in ambito urbano.
I Piani di Mobilità Urbana Sostenibile (PGUS) sono lo strumento per definire un sistema di misure correlate in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza e delle imprese, migliorando nel contempo la qualità ambientale. La Commissione Europea, nel 2009, ha adottato il Piano d’azione sulla mobilità urbana, a sostegno delle autorità locali per favorire lo sviluppo dei PGUS. Sul sito http://www.mobilityplans.eu sono disponibili le linee guida della Commissione Europea per sviluppare il PGUS, mentre sul sito ufficiale della EMW sono riportate le Best Practice Guide di EMW 2012 ed i “case studies” attuati da alcune città europee durante il 2011.
In Italia, la “European Mobility Week” è promossa dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il Ministero dell’Ambiente aderisce anche quest’anno alla Settimana europea condividendone gli obiettivi, svolgendo un ruolo di coordinamento nazionale e di supporto alle iniziative ed eventi promossi da Comuni e associazioni, e invitando i cittadini a partecipare all’iniziativa.
La Settimana rappresenta un’occasione per le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni di tutta Europa per promuovere i propri obiettivi vòlti ad incrementare la mobilità sostenibile e la qualità della vita, per condividere i diversi punti di vista e promuovere una diversa cultura del muoversi, per accrescere sempre più la consapevolezza nei cittadini e cambiarne le abitudini. E’ un’opportunità, per tutti i Comuni italiani partecipanti, per dimostrare quanto abbiano a cuore i temi ambientali.



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MessaggioInviato: 13/10/2012, 11:20 
l Giappone riparte da smart town ecosostenibili e a misura d’uomo
Scritto da Martina Fragale – 12 ottobre 2012

Si chiamerà Fujisawa, sorgerà a una cinquantina di chilometri da Tokyo e sarà la prima smart town giapponese: risparmio energetico, energie rinnovabili, spazi verdi. Non sarà solo un esperimento, ma si tratterà del primo passo importante del Giappone verso un modo nuovo e sostenibile di affrontare la questione energetica.Fujisawa sarà pronta per la primavera 2014: una smart town a tutti gli effetti e rigorosamente “made in Japan”, che occuperà una superficie di 19 ettari nella Prefettura occidentale di Kanagawa.

Energia, sicurezza, mobilità, comunità, salute, tempo libero, finanza e gestioni immobiliari: questi saranno gli ambiti di intervento della “Town Manager Company”, che contribuirà alla gestione e allo sviluppo della nuova smart town nipponica.

Si tratta, quindi, di un progetto ad ampio raggio, che non si esaurisce nella necessità di sviluppare nuove realtà economiche e abitative basate su energia pulita, ma che cerca di dare anche una risposta a una problematica molto attuale: l’esigenza di realizzare un modello di città alternativo, realmente a “misura d’uomo”.

Ma quali saranno gli elementi portanti di questo progetto in rapida via di realizzazione? In primo luogo, abitazioni indipendenti (e, più tardi, intere unità abitative) in cui l’approvvigionamento energetico sarà fornito da moduli solari e accumulatori.

All’interno dell’area urbana, verranno strategicamente installati generatori solari di energia che trasformeranno automaticamente la smart town nipponica nel più grande sistema a distribuzione energetica individuale al mondo, con un totale di circa 3MW di moduli solari e 3 MW di accumulatori.

Ampio spazio verrà riservato anche all’eco-mobilità: car-sharing (per auto rigorosamente elettriche) e bike-sharing, che verranno efficientemente supportati da stazioni di accumulatori diffuse in modo capillare sul territorio urbano e da un avveniristico sistema di “battery sharing”, pensato “ad hoc” per bici e auto elettriche. Sarà, quindi, interamente ecosostenibile il traffico di Fujisawa, che potrà – peraltro – essere facilmente monitorato dai cittadini attraverso comode postazioni digitali, situate all’interno di ogni unità abitativa.

L’aspetto più interessante del progetto giapponese, però, è un altro: Fujisawa non si configura come un esperimento fine a se stesso, ma come un modello finalizzato a trasformare, negli anni, il volto del Giappone.

Ampio spazio sarà riservato all’educazione “eco friendly”: un modello educativo concepito con l’obiettivo di creare cittadini ecologicamente consapevoli. E chi sceglierà di vivere nella nuova smart town di Fujisawa, potrà usufruire di consistenti agevolazioni economiche per quanto riguarda l’acquisto della casa.



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MessaggioInviato: 26/10/2012, 16:51 
[:280] [:280] [:280] [:280] [:280] [:280] [:280]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=252792



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 26/10/2012, 18:20 
Cita:



Hahahahah !!!!!!!!!!! Hai fatto il giro largo, ma alla fine non ce l' hai fatta, dovevi postarla qui..... [:D]



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MessaggioInviato: 28/10/2012, 16:52 
La svolta: per pagare gli operai è lecito evadere l'Iva

Il Tribunale di Padova dà ragione all'imprenditrice che ha preferito dare gli stipendi e non saldare le imposte. Un precedente per chi è con l'acqua alla gola

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... l-Iva.html

finalmente una buona notizia e buon senso di chi ha preso la decisione...[;)]


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MessaggioInviato: 27/11/2012, 16:05 
sarebbe ora che passasse il messaggio "chi rompe (in tutti i sensi) paghi"

Cita:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_novembre_27/20121127ROM06_ROM01_23-2112899058864.shtml

TOR BELLA MONACA
[color=blue]Gli studenti occupano, il preside li denuncia (e chiede i danni alle famiglie»

Dopo l'occupazione dell'Amaldi, il dirigente ha denunciato gli occupanti: identificati 40 ragazzi

..l dirigente scolastico, Fabio Cannatà, ha presentato una denuncia ai carabinieri per «procedere all'identificazione - si legge in una lettera - degli occupanti e alla definizione delle eventuali responsabilità penali». Non solo. Nella comunicazione agli studenti, il preside spiega che verrà «imputato» alle famiglie il «reintegro dei danni arrecati». Insomma, pagano mamma e papà....


...Ma la «denuncia-querela» del preside Cannatà è già stata trasmessa alla questura e secondo quanto espresso dal dirigente scolastico sono «gli stessi studenti e le loro famiglie» a dover «reintegrare» i danni subiti dalla scuola, a partire da quelli riscontrati nella palestra.

Dopo l'esposto del preside, risultano «40 ragazzi identificati» che «verranno denunciati per interruzione di pubblico servizio e danneggiamento». Il disappunto di professori e preside è espresso in una lettera pubblicata sul sito della scuola: «I giorni di occupazione mettono a rischio la validità dell'anno scolastico per tutti gli alunni». Il giorno dell'occupazione all'Amaldi era in programma «un corso di formazione obbligatorio sulla sicurezza in ambiente di lavoro»: saltato.

Eppoi, continua il preside Fabio Cannatà, «gli studenti disabili non hanno potuto essere accolti, come è loro diritto», i lavoratori della «Multiservizi non hanno svolto le loro mansioni» e, non ultimo, «le associazioni sportive, che operano in orario pomeridiano, non hanno la sicurezza di poter utilizzare le strutture sportive per cui corrispondono un canone di affitto alla Provincia»....[/color]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 27/11/2012, 20:15 
ANCHE GLI IMPRENDITORI HANNO UN' ANIMA -CUCINELLI DIVIDE 5MILIONI DI EURO CON I DIPENDENTI
Post n°1077 pubblicato il 27 Novembre 2012 da Io_piccolo_infinito


Insomma un regalo di Natale più che dignitoso quello che l'imprenditore Brunello Cucinelli fa ai suoi dipendenti condividendo con loro i proventi dell'azienda che ammontano a ben 5 milioni di euro.


Solitamente siamo abituati a leggere sempre più spesso notizie sullo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche, su grandi case di moda che nonostante i fatturati esorbitanti si servono di una manodopera a basso costo.

Invece a poche settimane dal Natale finalmente arriva una buona notizia: il re del cachemire Brunello Cucinelli divide gli utili dell'azienda che porta il suo nome con i propri dipendent dimostrando che anche gli imprenditori hanno un'anima.
Cucinelli non smentisce la sua prestigiosa fama, anzi gli dà nuovo lustro con questa azione bellissima lui è un uomo che si è sempre distinto, oltre che per le pregiate collezioni di moda, per una classe innata, per una lealtà nei confronti di dipendenti specializzati ai quali si deve l'alta qualità dei prodotti firmati Cucinelli.




Il successo commerciale dell'azienda umbra continua a crescere, per questo motivo Cucinelli ha deciso di offrire un premio da 5 milioni di euro da distribuire alle maestranze. Un regalo di Natale considerevole data la situazione di totale crisi in cui versa il paese italiano: «Questo vuole essere un dono di famiglia, qualcosa che va al di là dell'azienda che è quotata in Borsa» ha dichiarato Cucinelli. «Abbiamo voluto dare un premio a chi è cresciuto insieme a noi e l'abbiamo comunicato ai dipendenti».

L'imprenditore con quest'azione ha dimostrato che non tutti i componenti del fashion system italiano sono individui a cui interessa esclusivamente il tornaconto personale, Cucinelli rappresenta un nuovo esempio di onestà concreta e reale, in un momento storico in cui la società ha bisogno di modelli positivi da imitare.

Questi devono essere gli esempi da imitare ragà...

e mi auguro che la notizia faccia il giro del mondo

e dia i risultati positivi che merita!



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http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ar ... tori.shtml

che strano, il fenomeno è scoppiato casualmente ora che si stanno interessando a quel paese... soliti giornalisti idioti



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Innovazione e sviluppo energetico, Toscana guida progetto SMARTinMED
Pubblicato da Francesco Tempesta 1 maggio 2013 0 Commenti

Un milione e 400 euro a favore di progetti d’innovazione energetica. È SMARTinMED, il programma europeo che vede la Toscana capofila per l’Italia.



Produrre energia sostenibile utilizzando tecnologie all’avanguardia e, nel contempo, promuovendo la competitività delle PMI italiane. È l’obiettivo ultimo di SMARTinMED(acronimo di Interregional Cooperation Strategy for Innovation capacities in the Energy Sector on the MED area), il progetto approvato dal Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo Mediterraneo (PO MED) che il 23 aprile ha debuttato in Toscana.



Il programma SMARTinMED, che riunisce diversi Paesi del’area mediterranea per l’innovazione e lo sviluppo nel settore energetico, ha un budget complessivo di 1 milione e 400mila euro. Questi fondi saranno erogati sotto forma di prestito agevolato a favore di progetti d’innovazione energetica.



Le principali beneficiarie saranno le PMI locali, che molto spesso non dispongono di sufficienti risorse per investire nella ricerca di soluzioni energetiche più efficienti. L’iniziativa avrà un impatto positivo anche sulla produzione ecosostenibile, che prevede l’utilizzo di fonti “amiche” dell’ambiente come il fotovoltaico e l’eolico. In ultimo a beneficiarne sarà anche il territorio toscano, che è notoriamente sensibile alle tematiche ambientali e che, grazie a SMARTinMED, sarà in grado di accrescere la sua competitività sotto il profilo dell’innovazione energetica e delle rinnovabili.



Nello specifico SMARTinMED si articola nelle seguenti componenti tematiche: gestione e coordinamento tecnico del progetto; comunicazione e diffusione dei risultati; analisi del settore energetico e identificazione delle attività ad elevato potenziale e mercati target; sviluppo di strategie business (con focus su formazione e qualificazione del capitale umano); sperimentazione attraverso progetti pilota transazionali; ottimizzazione delle politiche per favorirne l’implementazione e la governance partecipativa.



SMARTinMED – fortemente voluto da un consorzio di nove regioni o loro agenzie per l’energia (Toscana, Piemonte e Lombardia – Italia, Rhône-Alpes – Francia, Andalusia – Spagna, Algarve – Portogallo, Macedonia Occidentale e Attica – Grecia, Croazia Occidentale – Croazia) – si concluderà nel 2015, a fine giugno.



Francesco Tempesta



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MessaggioInviato: 07/05/2013, 10:19 
la notizia e' tra quelle buone,ma il trauma che hanno e supporteranno ancora x anni sara' micidiale
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Usa/ Ritrovate a Cleveland tre donne scomparse da molti anni


La polizia dell'Ohio ha arrestato tre persone in relazione alla scomparsa di tre adolescenti di Cleveland, ormai donne fatte, ritrovate soltanto lunedì scorso dopo diversi anni di prigionia, dagli undici ai nove a seconda dei casi. Si tratta di tre maschi ispanici di 50, 52 e 54 anni rispettivamente. Il primo a finire in manette e' stato il presunto rapitore, il 52enne Ariel Castro, autista di scuolabus: e' stata una delle vittime, Amanda Berry, a fare il suo nome in una drammatica telefonata al 911, il numero riservato negli Stati Uniti alle chiamate di emergenza.


"Aiutatemi!", ha urlato nella cornetta, messale a disposizione da un vicino, Charles Ramsey, che l'aveva aiutata a evadere dall'abitazione in cui lei e le due compagne erano tenute segregate, probabilmente fin dal momento stesso dalla sparizione di ciascuna. "Sono Amanda Berry. Sono stata sequestrata e data per dispersa per dieci anni, ma sono qui. E sono libera adesso!", ha esclamato. Ora 26enne, l'ex ostaggio ha aggiunto che l'aguzzino suo e delle altre ragazze era "fuori", e ha pregato gli agenti di accorrere al piu' presto per salvarle tutte. Poco dopo la cattura di Castro, gli inquirenti hanno proceduto all'arresto di due suoi fratelli per presunta complicita'.

Al network televisivo 'Cnn' Ramsey ha poi raccontato che, mentre passava per caso davanti alla casa-prigione, ha visto una donna che cercava disperatamente di forzare la porta d'ingresso per uscire, ma che questa non si apriva bene. E' intervenuto e le ha dato una mano a forzarla, e lei e' venuta fuori insieme a una bambina. All'interno e' stato poi trovato anche un secondo minore. Sulle prime il soccorritore non ha compreso con chi avesse a che fare e, quando gli e' stato chiaro, e' rimasto sbigottito. "Mi sono reso conto che stavo chiamando il 911 per conto di Amanda Berry. Pensavo che fosse morta!", ha commentato.

Amanda spari' alla vigilia del suo 17esimo compleanno, nell'aprile 2003, dopo aver concluso il proprio turno nel fast-food ove lavorava. Le sue compagne di sventura sono state identificate come Gina DeJesus, che scomparve nel 2004 all'eta' di 14 anni mentre tornava a casa da scuola; e Michelle Knight, svanita nel nulla prima di tutte, nel 2002, quando aveva una ventina di anni: la sua vicenda era quella sulla quale i mass media si erano concentrati di meno, e di cui si e' sempre saputo poco. Le tre abitavano in origine nella parte occidentale di Cleveland, lo stesso settore della citta' nel quale adesso sono riapparse per tornare finalmente alla vita.

http://www.affaritaliani.it/cronache/us ... refresh_ce


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MessaggioInviato: 09/05/2013, 11:17 
Il sostegno a distanza diventa un impegno di gruppo
Terres des Hommes lancia una piattaforma di crowd funding per superare la crisi delle donazioni. Aiutare un bimbo in difficoltà può essere una missione condivisa con gli amici

In tempo di crisi, la solidarietà ne subisce sempre pensati contraccolpi. Lo scorso anno, i fondi destinati al sostegno a distanza nello nostro paese sono calati del 20% passando fa 600 a 500 milioni di euro. Un milione e mezzo di persone ha mantenuto il proprio sguardo sui bisognosi destinando 350 euro ciascuno.

Un'idea per mantenere vivo l'interesse all'altro anche in momenti difficili arriva dall'associazione Terres fesa Hommes con l'iniziativa "moltiplicamore". Si tratta di una piattaforma che offre a ogni utente la possibilità di condividere con gli amici l’esperienza del sostegno a distanza, dando a ciascuno l’opportunità di contribuire secondo la propria disponibilità .

In termini concreti, si tratta dell'utilizzo del "crowd funding" cgià sperimentato con successo in diverse iniziative culturali e artistiche. Il meccanismo è semplice: si accede al sito moltiplicamore.org, si cerca un bambino o una bambina e appare la selezione dei bambini presentati da un loro disegno. Si sceglie, quindi, se attivare un sostegno individuale o collettivo. Se con l’adozione individuale si dona una quota fissa al mese (€25,00 al mese), con l’adozione a distanza collettiva il promotore devolve un importo iniziale (€75,00) e invita gli amici a completare l’importo totale (€300,00) entrando a far parte del gruppo (anche con una donazione minima €15,00). L’importante è raggiungere la quota, o almeno il 70% del totale (€210,00) entro un mese.
Se non si raggiunge almeno il 70% della quota, le donazioni saranno comunque destinate a un fondo specifico per sostenere le attività dei bambini di quel progetto. Se invece l’obiettivo dell’adozione collettiva è centrato, una volta attivato il sostegno si iniziano a ricevere gli aggiornamenti sulla vita del bambino, le informazioni sulle attività svolte grazie al sostegno, i messaggi e tutte quelle comunicazioni che rendono speciale l’esperienza dell’adozione a distanza.

La nuova socialità virtuale e spesso virale ha indotto Terres des Hommes ad adeguare i suoi modelli di sensibilizzazione. La piattaforma di crowdfunding, la prima al mondo dedicata al sostegno a distanza collettivo, è realizzata da Seed<http://seedlearn.org>.

«Garantire ad un bambino la scuola, le cure mediche e il cibo è un’esperienza straordinaria – dichiara Paolo Ferrara, Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi di Terre des Hommes - ma la crisi oggi rende più difficile questa scelta. Per questa ragione abbiamo creato un sistema semplice per rendere più accessibile, sostenibile e “social” la scelta del sostegno a distanza».

Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Con la sua campagna triennale Indifesa si batte per combattere la violenza e la discriminazione di genere contro bambine e ragazze

Attualmente Terre des Hommes è presente in 72 paesi con oltre 1.200 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU e il Ministero degli Esteri italiano.
9/05/2013



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Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

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