rmnd ha scritto: Cita:
Ufologo 555 ha scritto:
Il bello che non ci crede nessuno ...! (Siccome ho lavorato in una Base ........) Ma come per le scie "chimiche" non mi crede nessuno!
Per le scie chimiche , cio che non esistono, ti crediamo. Non ti credono i malati di "gombloddismo"...Quindi il problema non sei tu, ma i 'gombloddisti' che vanno capiti, perchè malati.Personalmente non voglio perderci neanche tempo nel 'capirli' nel senso di compatirli. Non lo meritano.
un'articolo fresco fresco, sulla psicopatia tipica del 'gombloddista':
Ricordano i grullini, e non a caso lì dentro si trovano tanti 'gombloddisti'-
E visto che questo è anche un forum di ufologia è bene ricordare che l'ufologia è enormemente svilita e ridicolizzata da tutti questi 'gombloddisti' che ci sguazzano dentro.
http://www.lastampa.it/2013/09/21/societa/scie-chimiche-e-nuove-bufale-il-dibattito-impossibile-g3KPD8QqlUnJ5GrhP20JBN/pagina.html Cita:
IL CASO
[color=blue]Tormentone scie chimiche
quando la bufala è un tabù il dibattito diventa impossibile
SILVIA BENCIVELLI
Ecco cosa accade a chi smonta scientificamente una strana “teoria”
diffusa su Internet. Centinaia di insulti, accuse e minaccie rabbiose.
SILVIA BENCIVELLI
Le scie bianche rilasciate dagli aerei, che di tanto in tanto può capitare di vedere alzando gli occhi al cielo, non sono la prova di un complotto globale ordito ai danni degli abitanti di questo Pianeta, ma una leggenda nata nel 1997 negli Stati Uniti a scopi sostanzialmente pubblicitari. È stato per aver raccontato questa storia – e ricordato alcune verità scientifiche basilari e condivise – che la sottoscritta, autrice dell’articolo comparso sull’ultimo numero del supplemento de La Stampa «Tuttogreen», è diventata il bersaglio di centinaia di mail contenenti insulti e minacce.
Da «Ammazzati», a «Quelli come te fanno una brutta fine», da «Sei un burattino», una «Venduta», una «Vergogna per il genere umano» al più ovvio, e desolante, «Put…» (trattandosi di giornalista femmina, quasi scontato). Non sono arrivati solo insulti espliciti. Ci sono stati quelli che hanno rabbiosamente invocato il beneficio del dubbio, ma impiegando una pletora ingiustificata di punti esclamativi. E quelli, numerosissimi, che hanno avanzato il sospetto che, oltre alla canonica retribuzione del collaboratore da parte del giornale, ci sia stato un pagamento da parte di entità misteriose: è servito a poco far notare che in questo caso avrei scelto di firmare con uno pseudonimo (magari al maschile), e che comunque sotto questo stesso cielo ci vive anche l’intera redazione de La Stampa.
Infine, ci sono stati quelli sinceramente preoccupati dalle «cose che si leggono su Internet», magari offesi dal tono «saccente», sentendosi trattati da «ignoranti o stupidi» e in generale desiderosi di avere un ulteriore chiarimento sulle scie bianche rilasciate dagli aerei. A questi ultimi ho provato a rispondere.
Dagli Anni Cinquanta del secolo scorso si è cercato di capire perché a volte gli aerei rilascino scie bianche nel cielo e a volte no: la risposta è che ad altitudini di dieci chilometri, dove volano gli aerei di linea e la densità dell’aria è circa un quarto rispetto a quella qui in basso, le condizioni di temperatura e umidità sono molto mutevoli. Il vapore acqueo contenuto nel gas di scarico degli aerei, perciò, può solidificare e rendersi visibile da terra, oppure no. Del resto, le stesse nuvole a volte si formano e a volte no, e quando si formano hanno aspetti diversi tra loro e sono più o meno persistenti nel tempo.
Negli ultimi decenni il traffico aereo mondiale è aumentato. Tutti noi voliamo con una frequenza molto superiore rispetto a quando eravamo bambini, che il cielo era azzurro e le nuvole le potevi toccare. Allora perché ci stupiamo che lo facciano altri terrestri? E quindi che il cielo sia ovunque solcato da un numero di aerei crescente?
Ma poi, a chi spetta l’onere della prova? A chi afferma da anni l’esistenza di un piano di sterminio globale dell’umanità (assai inefficiente, verrebbe da dire) o a chi non ne trova la ragione, né riesce ad avere uno straccio di fonte attendibile sul dottor Stranamore di turno?
Anche sul perché di tante, davvero tante, mail aggressive che sono volate sulla testa di chi ha raccontato la bufala delle scie chimiche si può trovare una risposta scientifica. In parte ce l’ha data Karl Popper negli Anni Settanta: gli uomini tendono a cercare una risposta esterna ai fenomeni del mondo, e se un tempo per le cose negative c’erano gli dei capricciosi e potenti dell’Olimpo, oggi ci sono sinistri gruppi di potere fatti da personaggi misteriosi che non possono smettere di tormentarci solo perché nessuno li ha mai visti. Non è un argomento sufficiente. Non solo: immaginarsi un grande complotto ci deresponsabilizza e ci offre una spiegazione facile per fatti, talvolta anche dolorosi, a cui è difficile trovare un senso.
La malattia di una persona cara, per esempio, può essere consolatorio attribuirla alla cattiveria delle multinazionali del farmaco che terrebbero per sé i rimedi davvero efficaci (perché dovrebbero? Con quello che ci guadagnerebbero, poi). Si tratta di un pensiero molto umano, ma quantomeno cedevole di fronte a certe spiegazioni scientifiche che oggi siamo in grado di dare a molte delle cose intorno a noi.
Ma le teorie del complotto non sono sempre innocue. L’idea che l’Aids non esista o che sia un complotto dei bianchi contro i neri (idea diffusa in certi paesi africani) ha portato tanti a rinunciare alla prevenzione. La voce che i vaccini siano portatori di malattie terribili, e non il contrario, ha portato troppi genitori a rinunciare a somministrarli ai propri figli. E proprio adesso nella civile Gran Bretagna si sta assistendo alla recrudescenza di malattie gravi ed evitabili come la parotite e il morbillo.
Infine chi propugna le teorie del complotto tende a pensarsi più furbo del popolo bue, e infatti lo apostrofa con vigore e forse anche scarso rispetto: sveglia!! Tende a non ammettere i propri errori, a non accettare il dialogo con la scienza che, lei sì, si nutre di dubbi. È esso stesso influenzabile, come tutti noi, ma più cinico: cita solo le fonti che confermano la sua idea noncurante delle eventuali contraddizioni, pone sempre le stesse domande, avanza sempre gli stessi sberleffi. E a volte decide di scrivere una mail. Dimenticandosi che dall’altra parte della posta elettronica c’è un altro essere umano, incidentalmente di sesso femminile, senza squame verdi e senza branchie o antenne, che sta soltanto cercando, come tanti, di fare bene il proprio mestiere.
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http://www.lastampa.it/2013/09/21/cultura/opinioni/editoriali/perch-siamo-disposti-a-credere-a-tutto-60y149Kv3dSRCcEQFt2ggO/pagina.html Cita:
EDITORIALI
21/09/2013
[color=blue]Perché siamo disposti a credere a tutto
EUGENIA TOGNOTTI
Molte cose colpiscono negli allarmi dei teorici delle cospirazioni che evocano ogni sorta di trama scellerata, dalle scie chimiche all’uso dell’epidemia A/H1N1 come arma biologica, intenzionalmente utilizzata per una drastica riduzione della popolazione mondiale. La prima, la più banale, è la stupefacente facilità con cui tante persone - in un’èra segnata dal progresso della tecnologia e della scienza- sono disposte a prendere per oro colato le più sgangherate teorie del complotto come quella di una congiura internazionale microchip nel corpo umano (divulgata in Italia dal M5S); o del «complotto lunare» secondo il quale i capi della Nasa falsificarono completamente l’atterraggio dell’uomo sulla Luna, in una cospirazione condotta, manco a dirlo, con la collaborazione del Governo degli Stati Uniti. Ma ad imporsi - oltre al numero e alla lunga durata di alcune strampalate teorie - è la disinvoltura con cui i loro seguaci ignorano le più schiaccianti «prove» scientifiche; e, in generale, il sospetto con cui guardano alla scienza e ai suoi metodi: quando si trovano di fronte a fatti inoppugnabili, che demoliscono le loro folli teorie, le assumono semplicemente come un’ulteriore prova dell’ingegno messo in campo per dimostrare il falso.
Coloro che ne scrivono, con sprezzo del pericolo, sono considerati una pedina delle forze oscure e potenti che ordiscono le loro trame. Come quelle, per fare un solo esempio, che, secondo un’ipotesi complottista, hanno fatto scoppiare la prima epidemia di Hiv/Aids nel 1981: il mortale virus sarebbe stato creato dalla Cia nei laboratori militari per spazzare via gli omosessuali e gli afroamericani. Le prove scientifiche sull’origine del virus non hanno scosso i seguaci, tra cui eminenti personaggi come il presidente sudafricano Thabo Mbeki e l’ecologista keniana Wangari Maathai, che approfittò dei riflettori internazionali per sostenere quella teoria, che fa a meno dei fatti: la comunità scientifica è quasi unanime nel ritenere che il virus è passato dalle scimmie all’uomo alcuni decenni prima della sua comparsa sulla scena. Nel clima di negazione e rifiuto della scienza, non manca, in alcuni casi, il ricorso a prove pseudoscientifiche come avviene per il presunto collegamento vaccini-autismo , che prende di mira l’avidità di Big Pharma.
Al di là dell’interesse - che riguarda l’ambito della psicologia - per questa particolare forma di pensiero irrazionale e per il legame tra pensiero cospirativo e visioni del mondo anti-scienza, alcune di queste teorie complottiste non sono purtroppo innocue. Talora provocano danni alla società: basterà ricordare quanti genitori, allarmati dalla teoria - pur ampiamente smentita e dimostrata priva di fondamento - che i vaccini potessero avere un ruolo nell’autismo, hanno privato i loro bambini di un prezioso scudo protettivo contro gravi malattie. Ma perché tante persone sono così pericolosamente inclini ad accettare le teorie della cospirazione? Forse - sostiene qualcuno - soddisfano alcuni requisiti fondamentali dell’uomo. Stando alla «gerarchia di bisogni» tracciata dallo psicologo Abraham Maslow, le ricche società occidentali hanno soddisfatto i bisogni più elementari (fame, sete, sonno, ecc.), cosa che ha fatto emergere i bisogni di ordine superiore, come quello della sicurezza (protezione, soppressione di ansie, preoccupazioni e paura. Quella dell’ignoto, per cominciare). Conoscere le «trame» e le congiure di oscuri e potenti personaggi darebbe l’illusione di riuscire a sconfiggerla.
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Ufologo 555 ha scritto: TTE, lo sanno tutti che è stata UN'INVENZIONE CONTRO L'U.S.A.F ....!
Storia delle scie chimiche
La Stampa racconta come una balla inventata da due truffatori americani è diventata una delle teorie del complotto più popolari online (e non solo)
Altro:
http://www.ilpost.it/2013/09/16/scie-chimiche/http://sciechimicheinfo.blogspot.it/http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del ... e_chimiche(Eccezionalmente posto quest'articolo):
I nemici della ragione. Le scie chimiche.

Nel 2007 il celebre biologo evoluzionista Richard Dawkins realizzò per l’emittente britannica Channel 4 un documentario dal titolo “The Enemies of Reason” (I nemici della ragione), investigando tutte quelle aree di credenza e indottrinamento che, seppur prive di qualunque validità o attendibilità scientifica, risultano largamente diffuse nella popolazione. Nonostante siamo nel terzo millennio e nonostante la gran parte della popolazione, specie nei Paesi occidentali, abbia accesso all’istruzione queste sacche di ignoranza continuano ad essere estremamente radicate. Un chiaro esempio é rappresentato dall‘astrologia: sebbene la correlazione tra la posizione (arbitraria) di astri e pianeti e i comportamenti degli esseri umani sia una sciocchezza infantile e priva di ogni fondamento scientifico gli oroscopi compaiono ancora sulle pagine di tutti i quotidiani del Mondo.
Dietro queste credenze, solitamente, c’è oltre all’ignoranza anche una forma di paura e talvolta addirittura di rifiuto nei confronti del metodo scientifico e della scienza tout-court. Chi accetta tali credenze, infatti, non si basa su dati osservativi o sperimentali, né su ipotesi attendibili e comprovate. Al contrario si basa o sul richiamo all’autorità (lo ha detto la Bibbia, il Buddha, Beppe Grillo, Vannoni, l’omino delle televendite ecc.), o sul mero sentito dire (ho letto su internet, hanno detto in tv, dice mio cugino…) o talvolta su una forma di onniscenza autorivelata (so per certo che, è chiaro che…).
Questi fenomeni evidenziano una tendenza paradossale. Alle origini dell’età moderna il pensiero razionale e lo sviluppo scientifico erano visti come la forma più alta della conoscenza, e personaggi come Newton, Kant e Lavoisier erano visti dalla popolazione con rispetto e riverenza. Oggi, dopo che la scienza ha raddoppiato la durata della vita della nostra specie, migliorandone enormemente anche la qualità, dopo che ha eradicato malattie, creato sistemi di trasporto e informazione su scala globale, sviluppato difese da catastrofi naturali, prodotto conoscenza estensiva su noi stessi, sull’Universo e sul nostro posto al suo interno, ampliato a dismisura i nostri orizzonti fisici e immaginativi, ebbene proprio ora anziché rafforzare tale rispetto e gratitudine verso la scienza, essa è altre sì vista come una minaccia e gli scienziati sono spesso visti con sospetto.
Nelle prossime settimane analizzeremo in dettaglio tutte le varie forme di questa nuova offensiva contro la ragione e la scienza. Questa settimana cominciamo con una delle credenze antiscientifiche più diffuse in tempi recenti, ovvero la teoria del complotto sulle scie chimiche. La scelta di partire da qui nasce da una discussione avvenuta in settimana sul mio canale di divulgazione scientifica Scienza Live (diretto assieme ad Alessandro Scoccia Pappagallo), laddove un post sul tema delle scie chimiche aveva scatenato un polverone di commenti polemici, rapidamente degenerati nell’insulto. Sembra opportuno allora fare al più presto un po’ di chiarezza.
La tesi cospirazionista sulle scie chimiche è la seguente: alcune delle scie di condensazione visibili ogni giorno nel cielo sereno (cioè nell’atmosfera terrestre) sarebbero in realtà agenti chimici intenzionalmente spruzzati da ipotetici macchinari installati su velivoli da autori misteriosi per motivi svariati, nel quadro generale di un complotto globale. A questa tesi di base ogni micro-corrente complottista aggiunge a piacimento dettagli di vario genere: c’è chi crede che dietro queste presunte scie chimiche ci sia l’intento di operare modificazioni climatiche (tipo far o non far piovere), altri credono che siano il prodotto di segrete operazioni governative o militari o di corporazioni private (si parla di CIA, NASA, Vaticano, Google, compagnie aeree ecc.), altri ancora sostengono che siano finalizzate al controllo psicologico o addirittura al danneggiamento fisico della popolazione. Non è affatto chiaro nemmeno di quali agenti chimici si tratterebbe: c’è chi dice alluminio, chi bario, chi più ne ha più ne metta. Insomma, la pietanza è servita, ognuno si scelga il contorno.


Il sito complottista Tanker-Enemy pubblica questo organigramma che riassume, dal punto di vista delle teorie complottiste, i presunti responsabili delle scie chimiche.
Il sito complottista Tanker-Enemy pubblica questo organigramma che riassume, dal punto di vista delle teorie complottiste, i presunti responsabili delle scie chimiche.
Un aereo di linea in fase di volo, considerato dai complottisti strumento di propagazione delle "scie chimiche".
Un aereo di linea in fase di volo, considerato dai complottisti strumento di propagazione delle “scie chimiche”.
A questo punto sorge spontanea la domanda: su quali dati osservativi o sperimentali si basa questa tesi? Ci sono analisi chimiche che dimostrano che tali scie non sono normali scie di condensazione bensì contengano agenti chimici psicoattivi o capaci di operare modificazioni climatiche? Vi sorprenderà sapere che la risposta è semplicemente no, non esiste la benché minima prova scientifica in sostegno di questa tesi. L’unico presunto dato viene da un pensionato statunitense, tale Clifford E. Carnicom (foto) Cliffordcarnicom2, il quale sostiene di aver rilevato tracce di alluminio e bario nell’aria in prossimità di scie di condensazione. Tuttavia l’attendibilità di tali dati non è verificabile in quanto Carnicom si è sempre rifiutato di mettere a disposizione di istituzioni terze i suoi presunti campioni, né ha mai esposto i metodi con cui avrebbe svolto le prove. In ogni caso, per chi ha un minimo di competenza scientifica, i dati di Carnicom hanno comunque poco di sensazionale: alluminio e bario sono infatti rispettivamente il terzo e il quattordicesimo costituente chimico della crosta terrestre.
Non essendoci la benché minima prova scientifica ma solo aneddoti la discussione potrebbe tranquillamente concludersi qui. Mi pare interessante tuttavia approfondire su quali basi logiche si fonda la tesi complottista. Ebbene essa poggia su una strategia di ragionamento che in logica viene chiamata condizionale controfattuale, ossia un ragionamento del tipo “se si trattasse di normali scie di condensazione, allora non si verificherebbero certe caratteristiche”. E quali sono allora queste presunte caratteristiche distintive delle scie chimiche? La prima sarebbe la persistenza: secondo i teorici del complotto le scie che vediamo nei nostri cieli sarebbero troppo persistenti per essere semplici scie di condensazione. La seconda è la fisionomia: molte scie avrebbero forme troppo irregolari.
Tuttavia un minimo di competenza in materia aerodinamica e termodinamica sarebbe sufficiente a sapere che forma e persistenza delle scie di condensazione sono variabili in funzione delle condizioni metereologiche riscontrabili a quote differenti. In particolare in funzione di temperatura, pressione, umidità relativa e dell’intensità e direzione dei venti presenti a tali quote. In zone più fredde (quindi di solito a quote maggiori) i gas condensano più rapidamente e creano scie più compatte. In zone più calde (solitamente a quote più basse), invece, essi condensano più rapidamente. L’espansione delle scie poi, dipende dal moto browniano ed aumenta in funzione del tempo (anche in assenza di vento). I venti in quota possono accelerare l’espansione delle scie e, se aventi direzione incostante, creare quelle ramificazioni e curve giudicate innaturali dai teorici del complotto. Le scie a tratti, inoltre, che vengono spesso considerate dai complottisti come eminentemente “chimiche” vengono naturalmente a crearsi laddove zone in cui sono presenti condizioni atte alla formazione di scie di condensazione sono adiacenti a zone in cui tali condizioni non sono presenti. Questo dipende dal fatto elementare, che dovrebbe essere noto ad ogni studente di liceo, che l’atmosfera terrestre è un fluido non omogeneo.
Un esempio di scia di condensazione espansa a seguito di venti e correnti.
Un esempio di scia di condensazione espansa a seguito di venti e correnti.

Chiaramente, inoltre, un ruolo causale è giocato anche dal tipo di motore di cui l’aereo dispone. I reattori turbofan a doppio flusso, ad esempio, formano scie di condensazione anche in condizioni in cui i vecchi turbofan a singolo flusso non le creano. Questo, unito al grande aumento del traffico aereo, spiega perché il numero di scie di condensazione è notevolmente aumentato negli ultimi anni.
Ma come è nata storicamente questa teoria del complotto? Ebbene nacque come travisamento di un documento dell’Air Force americana, datato 1996. Ma fu nel momento in cui la bufala fece capolino sul web che essa divenne subito virale, attivando un tam tam mediatico alimentato dall’ignoranza del cittadino medio in materia di termodinamica e metereologia. Di tale veicolamento dell’ignoranza, internet è un canale privilegiato. Nel web infatti chiunque può esprimere la propria opinione, anche in totale assenza di competenze tecniche e tale opinione viene trasmessa indipendentemente dalla sua attendibilità. La teoria del complotto sulle scie chimiche è pertanto un chiaro esempio di come la scarsa informazione scientifica possa alimentare problematiche sociali di rilievo, al punto che varie nazioni, quali Canada e Germania, hanno dovuto addirittura presentare risposte ad interrogazioni parlamentari.
Per le ragioni esposte, il complottismo sulle scie chimiche è un buon esempio della deriva antiscientifica e irrazionalista che sta attraversando la nostra società. Nelle prossime settimane aggiungeremo ulteriori tasselli a questo inquietante mosaico.
AVVISO PER I COMPLOTTISTI: No, non sono pagato né dall’HAARP, né dalla NASA, né dal Vaticano, né dalla massoneria, né dagli alieni pronti a colonizzare la Terra, né dai pericolosissimi microchip psicoattivi nascosti sotto la vostra pelle.
http://www.youthunitedpress.com/vaccina ... chiarezza/Ma è più ... intrigante essere CONTROCORRENTE!
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e ALLORA SI SPANDONO LE FREGANCCE ...
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