Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 979 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 ... 66  Prossimo
Autore Messaggio

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2713
Iscritto il: 04/12/2008, 11:27
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/08/2014, 08:31 
http://www.fanpage.it/meteo-previsioni- ... 2014-2015/

Previsioni meteo, l’allarme: “L’inverno 2014 sarà il più freddo del secolo”


Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2780
Iscritto il: 13/11/2009, 23:29
Località: Palermo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 28/08/2014, 10:28 
Laser sui satelliti per il controllo del tempo

Immagine

Alla conferenza sull’ingegneria del clima tenutasi dal 18 al 21 agosto 2014 a Berlino, due scienziati hanno presentato alcune proposte per modificare il clima della Terra utilizzando laser ad alta potenza sparati da diversi satelliti.


Immagine

Un esempio di come la luminosità delle nuvole agisce aumentando il numero di nanodroplets in modo da riflettere più luce a una certa distanza dalla Terra.
Isabelle Dicaire, dell'Agenzia Spaziale Europea, ha descritto come un satellite dotato di laser LIDAR potrebbe essere utilizzato per qualcosa chiamato “la luminosità delle nuvole”.
LIDAR (Light Detection and Ranging) utilizza il laser ad impulsi per generare mappe di superfici tridimensionali della Terra. La luminosità della nube comporta un aumento del suo volume riducendo in questo modo le dimensioni delle gocce d'acqua presenti nelle nuvole in modo da riflettere più luce solare verso lo spazio, alterando così il clima sulla Terra.
Isabelle Dicaire propone di aumentare la potenza del laser in modo sostanziale attraverso il LIDAR in modo da generare nuove nanodroplets e persino creare la massima riflessione delle nuvole. La creazione di nanodroplets tramite il laser è stata già sperimentata in laboratorio.Aidan Cowley , professore alla Dublin City University, ha proposto il montaggio di un laser al plasma su un satellite a energia solare e sabbiatura di molecole di gas a effetto serra ad eccezione dei gas meno dannosi. Il grande problema con entrambi i progetti è che i laser richiedono enormi quantità di energia generata a terra utilizzando combustibili fossili che creano i gas a effetto serra che provocano molteplici problemi e che devono ancora essere risolti. Le molecole di acqua e di gas a effetto serra generate da un satellite richiedono una notevole precisione (vedi Star Wars ). Naturalmente, i militari sono interessati a questo progetto. Immaginate di essere in grado di utilizzare il laser per creare maltempo su aree ostili o buchi nell’ ozono in modo da uccidere i vostri nemici lentamente per via della formazione di tumori. Questo progetto non e’ forse più inverosimile rispetto al controllo del clima attraverso la tecnologia HAARP? Se il costo del progetto potrebbe sembrare troppo alto per gestire i satelliti, non e’ da escludere che alcuni degli aerei che vediamo tutti i giorni solcare i nostri cieli probabilmente hanno gia’ iniziato a testare questa tecnologia a nostra insaputa.Cosa succede alle emissioni laser che mancano i loro obiettivi e colpiscono la Terra? Quali SPF bloccherà quei raggi?
http://misteroufo.blogspot.it/
mysteriousuniverse


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/08/2014, 19:36 
A 800 metri di profondità, sotto la calotta glaciale antartica, le temperature al di sotto dello zero e la mancanza totale di luce non sono sufficienti a impedire la vita: una colonia di microbi è stata scoperta grazie a uno studio, pubblicato sulla rivista ] A 800 metri di profondità, sotto la calotta glaciale antartica, le temperature al di sotto dello zero e la mancanza totale di luce non sono sufficienti a impedire la vita: una colonia di microbi è stata scoperta grazie a uno studio, pubblicato sulla rivista "Nature", da Brent C. Christner, della Louisiana State University a Baton Rouge, e colleghi di un'ampia collaborazione internazionale, denominata WISSARD, tra cui Carlo Barbante, dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

I ghiacciai dell’Antartide non sono affatto un ambiente sterile: comunità microbiche sono state scoperte circa 15 anni fa sul letto di piccoli ghiacciai di valle. Si trattava in questo caso di coltri di ghiaccio di spessore limitato, ed è plausibile che microrganismi presenti nell’acqua prodotta dalla fusione del ghiaccio in superficie possa aver raggiunto la base.

Nella regione della West Antarctic Ice Sheet, lo spessore del ghiaccio può arrivare a un chilometro. Anche al di sotto di questa coltre, come nel caso di più di metà del continente antartico, è presente acqua liquida, ma è improbabile che possa essere filtrata dalla superficie. I laghi subglaciali hanno origine con tutta probabilità dal calore geotermico e dal calore che si sviluppa per attrito quando il ghiacciaio scorre rispetto alla roccia sottostante.

Ma come possono sopravvivere microrganismi in condizioni così inospitali? Le uniche fonti di energia e nutrienti sono il ghiaccio fuso, le rocce e i sedimenti presenti sul letto del ghiacciaio, nonché i materiali riciclabili dagli altri microrganismi morti. Per quest’ultimo aspetto, i microrganismi antartici sono del tutto simili a quelli trovati sul fondo oceanico, che però possono contare su un’enorme quantità di detriti organici.

Diversamente, i microrganismi subglaciali “si nutrono” di rocce, poiché devono utilizzare le uniche fonti di energia contenute nei minerali disgregati dal letto del ghiacciaio, tra cui solfuri, come la pirite, ferro e magnesio: i composti dello zolfo e il ferro, così come i microrganismi morti, possono essere ossidati dall’ossigeno presente nell’acqua.

Christner e colleghi hanno analizzato nuovi campioni di acqua e sedimenti estratti dal lago subglaciale Whillans, che si trova al di sotto della coltre glaciale della West Antarctic Ice Sheet, utilizzando tecniche di perforazione e di campionamento microbiologicamente sterili. Si è così dimostrato che le acque del lago contengono almeno 3931 tra specie o gruppi di specie microbiche.

Il risultato è importante perché getta una luce sui processi che consentono a microrganismi di vivere e organizzarsi in ecosistemi in condizioni estreme. Le stesse che potrebbero essere presenti, per esempio, anche sulla superficie di Marte

http://www.lescienze.it/news/2014/08/22 ... 29-08-2014

ma se microorganismi possono vivere in simili condizioni,la possibilita' che possano vivere pure in altri pianeti del sistema solare sono + concrete [;)]


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 7002
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/09/2014, 00:16 
Cita:
Studio shock dell’Università di Lund: il clima regionale è influenzato dal Sole!

Un nuovo studio dell’Università di Lund, in Svezia, ha per la prima volta ricostruito l’attività solare durante l’ultima era glaciale, dimostrando che il clima regionale è influenzato dal Sole. Durante l’ultimo massimo glaciale, avvenuto 20.000 – 100.000 anni fa, la Svezia era ricoperta da un sottile strato di ghiaccio che si estendeva sino alla Germania settentrionale. Il livello del mare era almeno 100 metri inferiore a quello attuale, perchè l’acqua era gelata nelle vaste calotte di ghiaccio. Il nuovo studio, ottenuto attraverso le carote di ghiaccio in Groenlandia e le formazioni rupestri della Cina, mostra che la variazione del Sole influenza il clima indipendentemente da quello globale. Pertanto, è emerso un legame inaspettato tra l’attività solare e il cambiamento climatico, e dove i cambiamenti nell’attività solare non sono una novità. Insomma, risultati strabilianti che permettono di compiere un balzo in avanti nella comprensione di tali processi.

“La comprensione di questi processi permette di prevedere con maggior dettaglio il clima in alcune regioni“, ha dichiarato Raimund Muscheler, docente di Geologia del Quaternario dell’Università di Lund e coautore dello studio. L’impatto del sole sul clima è un dibattito aperto, soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento globale che negli ultimi anni si è rivelato meno intenso del previsto. C’è ancora molta incertezza su come il sole influisca sul clima, ma lo studio suggerisce che l’energia solare diretta non è il fattore più importante, ma piuttosto gli effetti indiretti sulla circolazione atmosferica. L’attività solare ridotta potrebbe portare a inverni più freddi nel Nord Europa. Questo perché la radiazione UV del sole colpisce la circolazione atmosferica. È interessante notare che gli stessi processi portano a inverni più caldi in Groenlandia, con maggiori precipitazioni nevose e più tempeste. “Lo studio mostra anche che i vari processi solari devono essere inclusi nei modelli climatici, al fine di prevedere i futuri cambiamenti climatici globali e regionali“, conclude il dottor Muscheler.


http://altrogiornale.org/studio-shock-d ... -dal-sole/


Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2780
Iscritto il: 13/11/2009, 23:29
Località: Palermo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/09/2014, 11:33 
Eseguite analisi dell’acqua piovana in Francia: i risultati sono inquietanti

Sono state di recente compiute in Francia alcune analisi dell’acqua piovana: l’esito è allarmante, poiché nell’arco di pochi mesi i livelli di alluminio, bario, stronzio e titanio sono cresciuti in modo esponenziale. Se consideriamo che, dopo decenni di attività chimico-biologiche, i valori di metalli nelle idrometeore dovevano essere già elevati, se ricordiamo che la contaminazione è ormai globale, non si hanno molte ragioni per essere ottimisti...


] http://1.bp.blogspot.com/-geY03voPPmE/V ... 140418.jpg

Immagine

Uno dei nostri sostenitori, residente a Miserey Salines nel Doubs, ha commissionato al laboratorio Qualio di Besançon, l'analisi dell'acqua piovana raccolta nell'arco di otto mesi nello stesso luogo ed in condizioni analoghe. [1]

Gli esiti delle analisi suscitano grande preoccupazione in quanto attestano un aumento paril all' 800% dei livelli di alluminio, un incremento del 100% del tasso di bario, stronzio e titanio.

Queste risultanze sono state oggetto di una comunicazione al Sindaco di Miserey Salines. Il Primo cittadino si è impegnato a trasmettere il dossier ai responsabili dell'Agenzia regionale sanitaria di Besançon.

[1] Il Doubs è un dipartimento francese della regione Franca Contea (Franche-Comté). Confina con i dipartimenti del Giura a sud-ovest, dell'Alta Saona a nord-ovest e del Territorio di Belfort a nord-est. A sud-est confina con la Svizzera: cantoni Giura, Neuchâtel e Vaud. Le principali città, oltre al capoluogo Besançon, sono Montbéliard e Pontarlier.

Fonte: acseipica.fr
http://www.tankerenemy.com/


Ultima modifica di nemesis-gt il 12/09/2014, 11:34, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 7002
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2014, 01:02 
Cita:
E’ il sole a controllare il clima della terra

Immagine

Una macchia solare è una regione della superficie del Sole (la fotosfera) che è distinta per una temperatura minore dall’ambiente circostante, e dotata di una forte attività magnetica. Numerose macchie simili sono state osservate anche in stelle diverse dal Sole, e prendono il nome più generale di macchie stellari. La temperatura nel nucleo di una macchia può variare da 4.000 a 5.200 gradi centigradi, mentre nella penombra raggiungiamo valori pari a 5.500 gradi centigradi; di conseguenza le macchie appaiono scure solo per contrasto con le regioni fotosferiche adiacenti soggette a temperature più elevate.
Quindi il sole non è immutabile ma ha un’attività che varia nel tempo e che incide sul clima del nostro pianeta.

Le ricerche sulle macchie solari segnarono il passo per la maggior parte del XVII e l’inizio del XVIII secolo, perché a causa del Minimo di Maunder quasi nessuna macchia solare fu visibile per molti anni. Durante il Minimo di Maunder (cioè il periodo di bassa attività solare che va dal 1645 al 1715 d.C. che con molta probabilità causò la Piccola Era Glaciale) esse quasi scomparirono, e la Terra nello stesso periodo si raffreddò in modo consistente. La correlazione tra i due eventi è oggetto di discussioni nella comunità scientifica per l’analisi del riscaldamento globale. Quello che avviene in assenza di macchie solari può essere spiegato in maniera semplice: le molecole d’aria elettrizzate dai raggi cosmici che penetrano nell’atmosfera terrestre sono, infatti, insieme al pulviscolo atmosferico, nuclei privilegiati per coagulare su di sé il vapore acqueo circostante, favorendo in tal modo la formazione di nubi nella bassa atmosfera. A sua volta, le nubi basse hanno la proprietà di raffreddare la Terra.

In generale diciamo che, in passato, nelle sue osservazioni, dopo la ripresa dell’attività solare, Heinrich Schwabe poté osservare nel 1843 un cambiamento periodico nel numero delle macchie solari, che sarebbe poi stato chiamato il ciclo undecennale dell’attività solare (numero medio fra cicli di 8 e 14 anni). L’esistenza di un ciclo periodico nella comparsa delle macchie solari fu scoperta, quindi, nel 1844 da H. SCHWABE, un farmacista appassionato di osservazioni solari. Per mettere in evidenza tale periodicità occorre costruire un indice di attività che descriva in ogni momento lo stato della fotosfera solare sotto il profilo della presenza di macchie. Solitamente si fa riferimento al cosiddetto numero di Wolf, legato al numero delle macchie e dei gruppi di macchie presenti in un dato momento sul Sole.

Facendo una media annuale dei numeri di Wolf determinati giornalmente e riportando questi dati in un grafico in funzione del tempo, si visualizza il ciclo delle macchie solari. La periodicità è evidentissima. Il ciclo passa da minimi (quasi totale assenza di macchie) a massimi con periodicità di circa 11,2 anni in media. Il ciclo iniziato nel 1755 (convenzionalmente il n°1) è il primo ciclo di cui possediamo dati mensili sufficientemente attendibili. Quindi i cicli solari sono stati numerati considerando come primo ciclo quello iniziato nel 1755; attualmente ci troviamo nel 24° ciclo. A dire la verità, tale ciclo continua a classificarsi come uno dei più deboli degli ultimi 250 anni. In figura sono schematizzati i 24 cicli a partire dal 1755. Sono evidenti il Minimo di Maunder che ci ha dato la Piccola Era Glaciale(PEG) e il Minimo di Dalton, che ha portata all’assenza dell’estate nel 1816.

Immagine

Attività solare e clima
Alcuni scienziati ritengono che le macchie solari potrebbero essere la causa alla base del riscaldamento globale (o raffreddamento?) e non l’uomo e i suoi consumi. Le macchie solari, sappiamo oggi, sono intensi campi magnetici che appaiono durante periodi d’elevata attività solare, ma per secoli e da molto prima che se ne conoscesse la natura gli astronomi ne hanno registrato il numero, e dai dati raccolti, si potè notare tra il 1645 e il 1715 una drastica riduzione nel numero delle macchie solari che portò al famoso minimo di Maunder (già citato), dal nome dell’astronomo inglese che osservò la circostanza. Quanto il numero di macchie solari sia un ‘attendibile indicatore del clima lo scoprirono il ricercatore danese Friis-Christensen e i suoi collaboratori, che nel 1991 dimostrarono la stretta correlazione tra attività solare e la temperatura globale in tutto il periodo compreso fra il 1860 e il 1990. La potenza di questo effetto è diventata chiara solo recentemente, dopo che si sono confrontate, nel corso degli anni, le temperature globali con il flusso di raggi cosmici, scoprendo una stretta correlazione tra temperatura globale e flusso cosmico, con la prima che aumenta ogni volta che il secondo diminuisce, e viceversa: il clima è, infatti, controllato soprattutto dalle nuvole, queste sono controllate dal flusso di raggi cosmici, a sua volta controllato dall’intensità del campo magnetico dal sole, cioè dalla attività della nostra stella.

Va detto però che tali teorie sono ancora al vaglio della Comunità Scientifica, e al momento sono oggetto di dibattito e contestazione accademica. In Italia chi ha abbracciato l’ipotesi della correlazione tra macchie solari e clima è il metereologo Paolo Ernani (ha scritto anche un libro sull’argomento), che azzarda l’ipotesi di un pianeta che si sta raffreddando. Comunque comprendere eventuali connessioni tra la nostra stella e il clima terrestre, richiede competenze specifiche in settori come la fisica, l’attività solare, la chimica atmosferica e la dinamica dei fluidi, la fisica delle particelle energetiche, e la storia geologica della Terra. Per cui i meccanismi di influenza del sole sul clima sono molto complicati e ci dovranno lavorare molti ricercatori di vari campi per avere validi risultati. Dal momento che nessun singolo ricercatore possiede l’intera gamma di conoscenze necessarie per poter affrontare il problema, l’NRC ha dovuto riunire decine di esperti provenienti da tutto il mondo, unendo gli sforzi in un contesto multi-disciplinare. Il tutto per spiegare gli eventi attuali dovuti agli ultimi cicli.

Cicli solari
L’attività solare sta,quindi, rallentando visibilmente, tanto che le macchie solari sono ormai al minimo, come non apparivano da quasi un secolo. Il ciclo 24 ebbe inizio ufficialmente nel dicembre del 2008, mostrandosi però fin da subito molto debole. In quel periodo la forza del Campo Magnetico non consentiva alla Dinamo Solare di formare macchie sulla sua superficie. Il Sole è stato privo di macchie per l’85% del tempo nei primi mesi del 2009. Il nostro Sole ha concluso il suo ciclo di attività numero 23 nel 2008, lasciando spazio al 24° ciclo. Questo prolungato minimo solare ed il ritardo accentuato del ciclo 24, stavano a significare soltanto una cosa e cioè che il ciclo sarebbe risultato molto basso e che molto probabilmente sarebbe rientrato in un range di 50-70 SSN (Smoothed Sunspot Number), che se confermato dai fatti, come sta ora avvenendo, si pone più o meno allo stesso livello del minimo di Dalton.

I ricercatori della Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate che da tempo seguono, nuvole permettendo, il nostro Sole, hanno potuto osservare nel 2009 sulla superficie della nostra stella un nuovo gruppo di macchie solari. “Il nostro Sole si sta comportando in modo strano”. Questo fu il commento di Roberto Crippa, ricercatore e Presidente della “FOAM13”. “Dal 2004, prosegue Crippa, ci sono stati più di 800 giorni senza macchie solari visibili a fronte di una media di meno di 500 per i cicli passati; siamo quindi in una fase di minimo molto prolungata, dopo il massimo di attività registrato nel2001; in particolare, la fine del ciclo 23 ha registrato un numero elevato di giorni senza macchie: sono stati 266 nel 2008 (73%)”. Secondo alcuni studi, la bassa attività solare di questo ciclo 24 continuerà ancora per molti anni, questo perché i corti e potenti cicli solari del 20° secolo hanno creato un debito che ora deve essere pagato. Questo significa che per i prossimi decenni vi saranno cicli con attività solare molto bassa. In figura è mostrato l’andamento degli ultimi tre cicli (ciclo 22, 23 e 24).

Immagine

Situazione attuale

«Quindi se il Sole continuerà a restare senza macchie, sulla Terra potrebbe arrivare un freddo glaciale». La fosca profezia arriva, anche, da alcuni astronomi americani della Nasa, preoccupati per quella che si profila come un’anomala assenza di attività energetica sulla superficie visibile della nostra stella. Inattività che potrebbe avere conseguenze dirette sul nostro clima, facendo addirittura compiere una retromarcia all’effetto serra dovuto alla CO2, volgendo, in breve, il supercaldo in superfreddo. La prospettiva può apparire esagerata e basata su un’affrettata valutazione di una tendenza ancora tutta da verificare, tuttavia bisogna ammettere che nel recente passato della storia dell’uomo un fenomeno del genere, come sopra detto, si è già verificato. Veramente più di uno. Era quella che gli storici chiamano la tarda età Barocca, cioè la seconda metà del XVII secolo, quando, una prolungata mancanza di attività solare, e cioè il ricordato minimo di Maunder, precipitò l’Europa in una Piccola Età del Ghiaccio(PEG), caratterizzata da carestie e epidemie che decimarono la popolazione europea.

Senza, però, abbracciare drastiche teorie osserviamo solo che attualmente il Sole sta emergendo da un minimo di attività e molti astronomi si sarebbero aspettati un repentino ritorno delle macchie, come di solito si verifica. Questo repentino ritorno non c’è stato. Come se non bastasse, oltre all’assenza di macchie, abbiamo anche che un altro fattore dell’attività energetica della nostra stella, il cosiddetto vento solare, è in netto calo. Il vento solare è un flusso di particelle elettricamente cariche che viene espulso in continuazione dalla nostra stella e che si espande a raggiera per milioni di km, investendo anche il nostro pianeta. Magari non tornerà una Piccola età del ghiaccio, ma forse porteremo il cappotto anche in primavera causa freddo. Sempre che il nostro ben noto effetto serra dovuto alla CO2 non abbia la meglio e prevalga sulla inattività solare, ma ne dubito.

Il ventiquattresimo ciclo
Gli scienziati hanno previsto che il 24° ciclo solare potrà avere un picco, ma poi? L’idea che ne è venuta fuori è che il 24° ciclo solare sarà un ciclo basso. L’attività resta quindi ancora molto bassa. Infatti da quando il numero di macchie solari ha raggiunto il minimo, attorno al 2007-2008, non si è visto il ritorno all’aumento nel loro numero che ci si aspettava per la fine del 2008 stesso. Al 24 agosto 2009, sono stati 44 i giorni consecutivi, ad esempio, durante i quali il Sole non ha mostrato alcuna macchia. Dall’inizio del2009, anno in cui le macchie solari sul Sole avrebbero dovute essere numerose, il numero di giorni, in cui la stella ne è apparsa priva, è stato di 186, che corrisponde al 79% del totale dei giorni dell’anno.

Tutto ciò vuol dire che questo ritardo nella ripartenza del ciclo 24 ha fatto capire che esso sarebbe stato un ciclo molto debole, come è stato infatti il passato ciclo 5 del minimo di Dalton (che portò ad una estate senza caldo nel 1816)! Solo nel 2011 si sono osservate fino ad un massimo di 100 macchie solari in brevi periodi che però sono scese negli anni successivi anche dimezzandosi. Gli scienziati in questo campo sono numerosi. Comunque ritengo doveroso citare l’originale teoria di Timo Niroma. Timo Niroma è stato uno studioso solare finlandese che ha elaborato una interessantissima teoria, puramente statistica, sul perché alcuni cicli durino di meno o di più di altri e soprattutto sul perché ogni tot anni abbiamo super minimi tipo il Maunder, Dalton, etc.

Questo studio prende in considerazione l’orbita di alcuni pianeti del nostro sistema solare, ed in particolar modo del pianeta più grande, ossia Giove! Per farla breve, Timo ha notato che nel corso dei secoli, più Giove si avvicina al sole, e più il numero di macchie solari diminuisce ed i cicli si allungano, a causa dell’influenza del campo magnetico che il pianeta ha verso il sole. Secondo questa teoria, Niroma già fin dal 2006 aveva predetto che il ciclo 23 sarebbe durato 13 anni, prevedendo il suo minimo nell’estate 2009 ed una ripresa del ciclo 24 nel 2014; prevedendo inoltre che sarebbe stato un ciclo molto debole stile Dalton, con al massimo 30-60 SSN! E tutto ciò proprio perché Giove sarebbe stato al perielio! L’attenzione va, quindi, al periodo del ciclo. Infatti un ciclo che supera i 12 anni ha sempre preceduto un grande minimo (1798 minimo di Dalton, 1856 minimo di Damon).

Non è chiaro esattamente quanto lunghi siano stati i cicli che anticiparono il minimo di Maunder, ma sembra che ci sia stato un minimo nel 1620. Ciò indica che prima del Maunder ci furono 2 cicli che durarono 25 anni, quindi almeno uno dei 2 molto lungo. Questo ha portato al raffreddamento del clima per decenni, anche se oggi non possiamo essere certi che vi sarà una nuova PEG. Niroma continua: “Un basso Dalton è oggi probabile, ma nessuno può essere sicuro di questo, anche se ci sono molte indicazioni che testimoniano un Campo Magnetico solare molto debole. Se a questo aggiungiamo il fatto che tutti i minimi importanti sono stati preceduti da cicli molto lunghi, io non mi sorprenderei di vedere il ciclo 24 vacillare, terminando proprio vicino al suo massimo intorno al 2014-2015, portandoci direttamente ad un minimo tipo Maunder . Altro pensiero di Niroma : “Un piccolo inciso. L’aumento della CO2 in atmosfera dallo 0.03% allo 0.04% non ha avuto alcun significato in questo gioco dove è il vapore acqueo a far la parte principale.

Io sono solo uno studioso di statistica e questo è uno studio statistico, ma a tutti quelli che per anni mi hanno chiesto che cosa pensavo riguardo i collegamenti fisici ho sempre risposto che il campo magnetico terrestre è molto sensibile alle variazioni di quello solare; questo dovrebbe avere molti più effetti sulla Terra piuttosto che i gas ad effetto serra prodotti dall’uomo”. Devo anche citare ricercatori come Matt Penn e William Livingston, del National Solar Observatory, che prevedono che il ciclo solare 25 sarà caratterizzato da un’assenza totale di macchie solari. Ormai si è capito che assenza di macchie solari significa: più nuvole, più piogge e raffreddamento della Terra. Tuttavia è troppo presto per giungere a drammatiche conclusioni. Si spera in una evoluzione meno drastica. Sperare è sempre buono ma occorre anche prevedere un modo di vivere diverso sul nostro pianeta. Resta il fatto, comunque, che lo studio delle macchie e dell’attività solare assumerà enorme rilevanza per quel che riguarda l’influenza del sole sul clima terrestre sfatando gli attuali “miti politici”.




http://altrogiornale.org/sole-controllare-clima-terra/


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13936
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/09/2014, 19:22 
Dalle mie parti è da almeno 6 mesi che non cade una goccia di pioggia!.[:(]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 11:39 
Continua l’eccezionale estensione dei ghiacci marini dell’Antartide: guadagnati altri 58.000 km² in una sola settimana, stabilito un nuovo record
domenica 21 settembre 2014, 23:30 di Daniele Ingemi

Sono davvero eccezionali i dati sulla crescita dei ghiacci marini attorno le coste dell’Antartide. Con la fine dell’inverno australe i ghiacci che circondano il Polo Sud si apprestano a raggiungere la loro massima estensione verso latitudini più settentrionali. In questo periodo, lungo i principali mari che circondano l’Antartide, dopo il sorprendente record di Maggio, l’estensione del ghiaccio è aumentata in maniera vertiginosa, crescendo di circa 500 chilometri quadrati (41.900 miglia quadrate) al giorno, a tratti anche superiore al tasso medio di 108.400 chilometri quadrati (41.850 miglia quadrate) al giorno. Attualmente, secondo le ultime rilevazioni satellitari, l’estensione del ghiaccio ha raggiunto valori davvero fuori dal comune, toccando i 1.535.000 chilometri quadrati. Uno dei dati più alti finora misurati con l’ausilio delle tecnologie satellitari. Ma ancora più stupefacente è stata la crescita del ghiaccio marino negli ultimi sette giorni, che avrebbe superato i 58.000 chilometri quadrati, facendo così registrare il nuovo record di massima crescita in appena sette giorni. Difatti, dall’inizio delle rilevazioni satellitari, non si era mai registrata una crescita così rapida e repentina del “Pack” che circonda il continente ghiacciato.

Questi 58.000 chilometri quadranti guadagnati in una settimana evidenziano il periodo di ottima salute dei ghiacci marini antartici, che trova la sua spiegazione in una serie di fattori, molto complessi e incatenati fra loro, che ora tenteremo di elencare nel modo più lineare possibile. I 1.535.000 chilometri quadrati sono davvero eccezionali. Non ci troviamo di fronte ad una nuova glaciazione, ma sta di fatto che se l’Artico continua a soffrire, l’Antartide invece presenta una ottima forma, soprattutto durante il periodo invernale, facendo registrare una notevole estensione della banchisa, che riesce a spingersi fino a latitudini considerevoli. Pertanto la navigazione marittima sui mari australi sta divenendo sempre più insidiosa, a causa della maggior presenza di Iceberg e blocchi di ghiaccio che tendono ad andare alla deriva, sotto la spinta delle grandi tempeste (“venti Catabatici” molto violenti) che periodicamente spazzano le coste che circondano il Polo Sud. Pur trattandosi di ghiaccio molto giovane e piuttosto sottile, molto vulnerabile al moto ondoso e al rialzo termico, esso è riuscito a coprire l’intero bacino ad est della penisola Antartica, cosi come buona parte dei bacini, a ridosso dell’Antartide orientale.


Il ghiaccio marino ha coperto ormai gran parte del mar di Weddell, il mare di Amundsen e il settore orientale del mar di Ross, dove la navigazione può essere effettuata solo con l’ausilio delle navi rompighiaccio. Bisogna però tenere presente che in questo caso i venti e le correnti oceaniche, e non tanto le temperature dell’aria, hanno avuto un ruolo di primo piano nel spingere il ghiaccio dalle coste antartiche verso latitudini più settentrionali. Anche in questi ultimi due mesi i venti dominanti, lungo l’Antartide, hanno spirato in prevalenza dai quadranti meridionali, con l’attivazione di forti raffiche “catabatiche” (venti discendenti dall’altopiano ghiacciato interno dell’Antartide) che dal Plateau interno antartico si sono rapidamente dirette verso le aree costiere, affacciate sul mare di Weddell, mare di Amundsen, ed in parte anche sul mar di Ross. In questi mesi lungo le coste antartiche abbiamo assistito alla persistenza di un pattern atmosferico, caratterizzato da un robusto e permanente nucleo anticiclonico, di natura termica (caratterizzato da aria molto gelida e pesante presente sopra il Plateau centrale), che per varie settimane è rimasto quasi stazionario fra la parte occidentale della regione del Mare di Weddell, la Penisola Antartica e il Mare Bellingshausen. La presenza di questo importante anticiclone termico, con massimi barici al suolo piuttosto elevati, ha favorito l’attivazione di una persistente, intensa e gelida ventilazione dai quadranti meridionali, in genere da S-SO e SO, che ha sferzato con grande costanza le aree costiere ad est della penisola Antartica, mare di Amundsen e il mare di Weddell (fino a largo). Ma la cosa più inusuale riguarda la particolarità di questa ventilazione meridionale. I forti venti da S-SO e SO non solo hanno contribuito a spingere il ghiaccio verso le medie-basse latitudini dell’emisfero australe, ma hanno pilotato con sé masse d’aria piuttosto gelide, in scivolamento dal Plateau antartico, che si sono dirette verso le latitudini più temperate.

Quest’aria molto gelida d’origine antartica, fino ai bassi strati (con temperature largamente sotto lo +0°C) scorrendo sopra il mare di Weddell, ha anche impedito la fusione superficiale del ghiaccio marino, mantenendolo le acque di questo sotto il punto di congelato. Rispetto al ghiaccio marino dell’Artico, il ghiaccio marino antartico generalmente mostra una maggiore variabilità stagionale, derivata da una lunga moltitudine di fattori. Esso ha più spazio per crescere in inverno, dato che l’Antartide e un grande continente interamente circondato dai mari, e si scioglie più completamente in estate, proprio per le caratteristiche appena enunciate. Il ghiaccio marino dell’Antartide è soggetto ad una più ampia gamma di influenze e variabili provenienti dall’atmosfera che dagli oceani che lo circondano e dalle stesse correnti oceaniche. Da un punto di vista dinamico il fenomeno può essere spiegato anche dal fatto che l’aria gelidissima del Plateau Antartico, molto densa e pesante, tende a scivolare sulle coste dell’Antartide, incanalandosi con forza nell’area del pendio, favorendo l’attivazione di queste impetuose correnti d’aria in discesa dai ghiacciai del Polo Sud.
In questo caso anche l’orografia gioca un ruolo determinante nel far “canalizzare” o deviare le furiosi correnti gelide che fuoriescono dal continente più gelido del pianeta. Spesso lungo le coste i venti “Catabatici”, in discesa dal Plateau ghiacciato, possono raggiungere valori di 100-150 km/h, con raffiche fino a 180-200 km/h. Ma in determinate situazioni, specie durante l’autunno o l’inverno australe, quando sui mari sub-antartici si sviluppano quelle profondissime “depressioni-uragano” (minimo al suolo anche al di sotto dei 940-935 hpa) e si vengono a determinare incredibili “gradienti barici orizzontali” con il Plateau, dominato dall’anticiclone permanente sopra i 1040 hpa, si riescono a sollevare degli uragani di vento di potenza straordinaria, capaci di ridurre la visibilità orizzontale a pochi metri per l’immenso “scaccianeve” sollevato sui ghiacciai. Tali venti molto forti, che spirano dal Plateau interno verso le coste, molto spesso, possono facilitare una notevole estensione dei blocchi di ghiaccio sui mari che circondano l’Antartide, rappresentando cosi uno dei tanti elementi (andamento delle temperature medie, correnti oceaniche, intensità degli scambi di calore tra le aree oceaniche e il Plateau interno) che hanno contribuito al raggiungimento del nuovo massimo di estensione della “banchisa” antartica.

http://www.meteoweb.eu/2014/09/continua ... na/326147/


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 12:13 
(Ormai queste cose le leggo di ..."sguincio" ... Non sanno più cosa raccontare) [^]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22377
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 14:07 
E meno male che ci stiamo surriscaldando, non sia ma i ci stessimo raffreddando, non oso immaginare cosa potrebbe accadere :°<<<



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 19:25 
Questo! [:D] (Ecco qua la contraddizione!) [;)]
... "perdona loro perché non sanno quello che .. dicono!" [^]


Continua l’eccezionale estensione dei ghiacci marini dell’Antartide: guadagnati altri 58.000 km² in una sola settimana, stabilito un nuovo record



Immagine:
Immagine
52,49 KB


http://www.meteoweb.eu/2014/09/continua ... na/326147/

Ma non c'era il surriscaldamento .. le bombolettte .. l'inquinamento ... i gas di scarico ... [:o)]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 19:57 
Estate 2014: La più calda mai registrata

http://www.link2universe.net/2014-09-20 ... egistrata/



prendiamo tutto con cautela generale..............[;)]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 20:16 
... l'estate cosa ....? [:255]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13936
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2014, 20:39 
Io posso dire che dove sono io sta' trascorrendo il Settembre più caldo che conosca e si continua ad andare al mare a farci bagni per poter avere un po di frescura,in quanto le temperature vanno dai 38 ai 40 c°.[8]


Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 902
Iscritto il: 11/12/2008, 12:11
Località: Tortoreto (te)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 23/09/2014, 15:21 
Qui sulla costa abruzzese invece è una continua alternanza di freddo e caldo estivo, in generale, ma da una settimana a questa parte arrivano delle violentissime perturbazioni con venti fortissimi e pioggia, in due casi grandine, che durano pochissimo, mezz'ora al massimo. Stanotte c'è stata una bufera di vento pazzesca ed improvvisa. Rami spezzati in mezzo alla strada e compagnia. Ho letto che ad ancona ha fatto danni seri... Stranissimo.



_________________
Rotas Opera Tenet Arepo Sator

Scientism is the new Religion
Scientists are the new priests
And we are the same old dumb believers
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 979 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 ... 66  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 04/05/2025, 20:54
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org