07.3387 InterpellanzaEmissioni di aeromobiliDepositato da:
Luc Recordon
Partito ecologista svizzero
Data del deposito:
20.06.2007
Depositato in
Consiglio nazionale
Stato delle deliberazioni
Liquidato
TESTO DEPOSITATOIl Consiglio federale è invitato a rispondere alle seguenti domande:
1. Qual è la gravità e l'entità dei danni causati dalle emissioni di aeromobili (scie chimiche) a livello mondiale?
2. Com'è la situazione in Svizzera?
3. Quali misure possono essere adottate per ridurre o eliminare questo tipo di inquinamento molto nocivo?
MOTIVAZIONESiamo costantemente preoccupati di ridurre le emissioni dei veicoli e degli impianti. Tuttavia non sembriamo altrettanto interessati alle emissioni degli aeromobili, conosciute anche come "scie chimiche", dall'inglese "chemtrails". Studi recenti dimostrano che tali emissioni possono avere ripercussioni molto negative, in costante aumento dall'inizio del secolo, causando tra l'altro un tasso di mortalità più elevato. È necessario esaminare l'entità del fenomeno per quanto concerne il nostro Paese e le regioni vicine, in modo da potere adottare in seguito le misure necessarie per ovviare al problema.
PARERE DEL CONSIGLIO FEDERALEIn linea di massima, occorre distinguere tra emissioni "ordinarie" (rumore, CO2, sostanze nocive) di aeromobili e "scie chimiche". Le cosiddette "scie chimiche" sono scie di condensazione artificiali prodotte nebulizzando sistematicamente prodotti chimici nell'atmosfera durante missioni aeree segrete. L'obiettivo di tali operazioni è quello di contrastare il riscaldamento climatico globale. Tuttavia, in Europa tale prassi non è diffusa, visto che è vietato nebulizzare sistematicamente prodotti chimici e che lo spazio aereo è controllato costantemente, non consentendo dunque lo svolgimento di missioni aeree segrete. Tutti gli aeromobili che volano nello spazio aereo europeo devono rispettare un piano di volo preciso, controllato dai servizi della sicurezza aerea. In Svizzera lo spazio aereo controllato si estende fino ad un'altezza di circa 20 chilometri. Un volo non autorizzato e non identificabile farebbe scattare immediatamente una missione d'intercettazione da parte delle forze aeree svizzere. Il Consiglio federale non è tuttavia in grado di rispondere alla domanda se questo tipo di attività viene svolta o è stata svolta in passato al di fuori dell'Europa.
Le emissioni di gas prodotte dal traffico aereo mondiale contribuiscono, alla pari di altre emissioni causate dall'uomo, a modificare la composizione dell'atmosfera. Occorre tuttavia distinguere tra emissioni con incidenza sul clima e quelle con ripercussioni sulla qualità dell'aria.
I gas emessi dal propulsore di un aereo in volo sono composti quasi esclusivamente da aria calda non tossica. Essi contengono anche anidride carbonica (CO2), una sostanza di per sé non nociva (nel senso che non "inquina" l'aria), che però influisce sul cambiamento climatico.
- In riferimento alla vendita di prodotti petroliferi in Svizzera (principio dello smercio), l'aviazione civile svizzera è responsabile del 10 per cento circa delle emissioni di CO2. Tale valore comprende tra l'altro le emissioni di tutti i voli a lungo raggio intercontinentali in partenza dalla Svizzera.
- All'interno del territorio svizzero (principio della territorialità, inclusi tutti i sorvoli della Svizzera), tale quota raggiunge soltanto il 3 a 4 per cento.
Il bilancio dell'aviazione per quanto concerne la presenza di sostanze nocive negli strati inferiori dell'atmosfera al di sopra del territorio svizzero, con incidenza sull'igiene dell'aria locale, si presenta come segue:
- meno dell'1 per cento delle emissioni di idrocarburi incombusti;
- circa l'1 per cento delle emissioni di monossido di carbonio;
- circa il 2 per cento delle emissioni di ossidi d'azoto.
Soprattutto gli ossidi di azoto, responsabili della formazione di ozono, sono problematici per l'inquinamento atmosferico locale. Tuttavia, considerando i complessi processi di formazione e di decomposizione e la vasta estensione del fenomeno, è opportuno affermare che si tratta di un problema sovraregionale. Gli ossidi di azoto si formano essenzialmente in seguito alla combustione di combustibili e carburanti. Per questo motivo spesso la concentrazione di tali sostanze risulta più elevata nelle città e nelle vicinanze di infrastrutture quali strade e aeroporti. Tuttavia, considerando i complessi processi di decomposizione e diluizione, le forti concentrazioni non si limitano soltanto alle infrastrutture menzionate, ma si estendono su tutta la regione interessata.
Per ridurre le emissioni degli aeromobili a livello locale, nel 1997 la Svizzera è stata il primo Paese al mondo a introdurre una tassa d'atterraggio commisurata alle emissioni. Gli effetti globali del traffico aereo non possono essere valutati in organismi locali o regionali, motivo per cui la Svizzera si impegna in organizzazioni internazionali attive a livello ambientale, come ad esempio la Conferenza europea dell'aviazione civile (CEAC) e l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (OACI).
https://www.parlament.ch/it/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20073387Il Governo svizzero non nega le scie chimiche e sopratutto non dà del paranoico nè minaccia un TSO a chi chiede informazioni in tal senso.
Ma risponde in questo modo.
In linea di massima, occorre distinguere tra emissioni "ordinarie" (rumore, CO2, sostanze nocive) di aeromobili e "scie chimiche". Le cosiddette "scie chimiche" sono scie di condensazione artificiali prodotte nebulizzando sistematicamente prodotti chimici nell'atmosfera durante missioni aeree segrete. L'obiettivo di tali operazioni è quello di contrastare il riscaldamento climatico globale.
Per cui......