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03/06/2009, 16:12

Gli attentati veri e propri
1.11. Come mai il giorno prima degli attentati due dirottatori andarono in gita fino a Portland, nel Maine, e tornarono a Boston con un volo alle 6 di mattina dell'11 settembre, rischiando di perdere la coincidenza con il volo che dovevano dirottare?

Perché non si trattò affatto di una gita, ma di un test. Due dei dirottatori, Mohammed Atta e Abdulaziz Al-Omari, si separarono dal gruppo e presero un volo prima di tutti gli altri, in modo da verificare se le autorità erano sulle loro tracce, cosa che in particolare Atta aveva motivo di sospettare.

Se imbarcandosi a Portland Atta e al-Omari fossero stati arrestati o fermati per qualsiasi motivo, la missione degli altri dirottatori non sarebbe stata compromessa. Non vedendosi arrestare a Portland, Atta e al-Omari ebbero la conferma di non essere nelle liste dei sospettati e quindi di potersi imbarcare impunemente a Boston.



1.12. Se i dirottatori erano incapaci di pilotare, come poterono guidare gli aerei?

I quattro dirottatori che pilotarono gli aerei erano tutti piloti certificati negli Stati Uniti, alcuni anche con licenza commerciale. Negli Stati Uniti avevano frequentato scuole di volo e si erano addestrati con i simulatori di aerei di linea. Avevano esperienza pratica con aerei più piccoli, ma sapevano destreggiarsi con la strumentazione degli aerei di linea, tanto da impostare il pilota automatico.

I piloti di linea italiani e stranieri che abbiamo interpellato ci confermano che pilotare un aereo di linea che è già in volo non è difficile e non lo è neppure schiantarlo contro un edificio di grandi dimensioni. Le parti difficili sono decollo e atterraggio, che i dirottatori hanno evitato di dover fare.

E poi siamo seri: se si fosse trattato di una messinscena, i suoi organizzatori non avrebbero scelto dei capri espiatori di poca esperienza, ma avrebbero additato dei piloti espertissimi, in modo da evitare i dubbi che invece circolano oggi.



1.13. Come fu possibile per dei piloti inesperti centrare con precisione bersagli lontani centinaia di chilometri?

I dirottatori non navigarono manualmente fino alla loro destinazione: impostarono il pilota automatico (dettagli), dandogli l'ordine di dirigersi sull'aeroporto più vicino al bersaglio, che è quello che fanno normalmente i piloti di linea. Una volta in vista del bersaglio, ripresero il comando manuale degli aerei. La procedura d'impostazione del pilota automatico si impara nei corsi di certificazione frequentati dai dirottatori. Tutto qui.



1.14. Come è possibile che i controllori di volo abbiano perso di vista quattro aerei dirottati senza poterli localizzare?

Il sistema di gestione del traffico aereo statunitense non è affatto la meraviglia tecnologica che molti immaginano: è composto da apparati fatiscenti. Basti pensare che ancora nel 2008, è bastato il tilt di un singolo computer di gestione dei piani di volo per paralizzare 600 voli e 60.000 passeggeri. E quel computer è vecchio di vent'anni (dettagli).



1.15. Come fu possibile che quattro aerei dirottati volassero impunemente per un'ora e mezza senza essere intercettati dai caccia?

La premessa è sbagliata: si tratta di un'ora e mezza se si parte dalle 8:21 (ora della perdita di contatti con il primo aereo, AA11) e si finisce alle 10:03 (ora d'impatto dell'ultimo aereo dirottato, UA93). Ma in realtà i dirottamenti furono quattro eventi separati: il fatto che un aereo fosse dirottato non significava che si sapesse che lo erano anche gli altri. Oltretutto ci furono molti falsi allarmi quel giorno.

Il tempo massimo per il quale un singolo aereo dirottato rimase in mano ai dirottatori fu 46 minuti (AA77).

Il tempo massimo che ebbero a disposizione i caccia, dalla segnalazione al NORAD del singolo aereo dirottato allo schianto dell'aereo stesso, fu nove minuti (AA11).

Le intercettazioni di velivoli dispersi all'interno degli Stati Uniti richiesero tempi lunghi anche nelle pochissime altre occasioni in cui si resero necessarie prima dell'11/9.

Il 25 ottobre 1999, il Learjet del campione di golf Payne Stewart subì una depressurizzazione che fece perdere conoscenza a tutti gli occupanti, piloti compresi. L'aereo continuò a volare con il pilota automatico. I controllori di volo persero i contatti alle 9:33, ma i caccia riuscirono ad affiancare l'aereo soltanto alle 10:52, ossia un'ora e 19 minuti dopo la perdita di contatti. (dettagli)
Il 12 settembre 1994, Frank Eugene Corder pilotò un Cessna rubato fino a farlo sciantare nel prato della Casa Bianca. Non fu intercettato. (dettagli)
Va ricordato anche il caso di Mathias Rust, che il 28 maggio 1987 riuscì a beffare la vantata impenetrabilità dello spazio aereo sovietico partendo da Helsinki e atterrando con il proprio Cessna accanto alla Piazza Rossa di Mosca (dettagli).

Anche dopo l'11/9, i tempi d'intercettazione sono rimasti ben più lunghi di quanto ci si potrebbe aspettare se si conoscono soltanto i luoghi comuni hollywoodiani:


Il 5 gennaio 2002, uno studente quindicenne schiantò intenzionalmente un Cessna 172 contro la Bank of America Tower di Tampa, in Florida. I caccia decollarono soltanto 6 minuti dopo lo schianto e arrivarono sul posto dopo altri 7 minuti.
L'11 ottobre 2006, l'aereo privato del giocatore di baseball Corey Lidle si schiantò contro un palazzo a Manhattan. I caccia si levarono in volo quando ormai l'impatto era già avvenuto.
Il 6 aprile 2009, un canadese rubò un Cessna in Ontario e varcò il confine fra Canada e Stati Uniti, arrivando fino al Wisconsin. Fu intercettato dai caccia soltanto dopo un'ora. (dettagli)




1.16. Come mai la versione ufficiale dice che i dirottatori disattivarono i transponder degli aerei per non farsi trovare? Questo non è possibile senza aiuto a terra: vuol dire che avevano dei complici interni?

Non è affatto vero che i transponder (dispositivi radio installati sugli aerei, che emettono un segnale d'identificazione) si possono disattivare solo con operazioni complicatissime: è una fandonia inventata dai cospirazionisti. I piloti di linea che abbiamo interpellato ci confermano che c'è un interruttore apposito sulla plancia comandi (dettagli).

Se fosse davvero impossibile da spegnere, perché gli organizzatori dell'ipotetica cospirazione avrebbero falsificato un dettaglio del genere, sperando che nessun pilota al mondo si accorgesse dell'impossibilità della cosa?



1.17. Perché i caccia non si alzarono in volo dalle basi vicine, invece di decollare da quelle lontane?

Perché i caccia non sono automobili, nelle quali basta saltare a bordo e girare la chiave. Devono essere riforniti, preparati e tenuti in allerta; deve esserci un pilota disponibile, attrezzato e pronto. Avere tanti caccia parcheggiati non significa averne altrettanti pronti al decollo istantaneo: questa è la vita reale, non Hollywood. Chiedete a qualsiasi militare. Proprio per questo si tiene un certo numero di caccia sempre in allerta.

Nel 2001, l'aviazione militare USA teneva ogni giorno in allerta quattordici caccia, scelti a turno fra le varie basi: un numero esiguo, perché la Guerra Fredda era finita, ma sufficiente a difendere il perimetro degli Stati Uniti, perché si pensava a un attacco convenzionale dall'esterno. Nessuno dei caccia pronti al decollo l'11 settembre era presso le basi vicine al Pentagono o a New York.



1.18. Perché ci misero così tanto tempo a lanciare i caccia?

Perché prima dell'11/9, i caccia non avevano il compito di abbattere gli aerei dirottati (che ricordiamolo, hanno civili a bordo e quindi non si possono abbattere a cuor leggero), ma solo di scortarli con discrezione: quindi non c'era fretta, fino a quando si capì che i dirottatori avevano preso il comando degli aerei (cosa mai avvenuta prima) e avevano intenzioni suicide.

Fra la perdita di contatto radio con il primo volo (8:13, AA11) e l'ordine di decollo dalla base Otis (8:46) passarono 33 minuti.

Va considerato che persino dopo l'11/9, per l'aereo di linea della Helios caduto in Grecia nel 2005, fra la perdita di contatto radio e l'ordine di decollo passarono tre quarti d'ora (dettagli).



1.19. Perché mai quel giorno il sistema di difesa aerea più rapido, efficace e avanzato del mondo, qual è quello statunitense, rimase inerte?

Non rimase affatto inerte: fece quel poco che poteva in una situazione studiata apposta per sfruttarne le debolezze. E lo fece in barba ai regolamenti e alle procedure.

Gli aerei dirottati erano voli interni, mentre la difesa aerea era progettata per una difesa perimetrale contro velivoli in arrivo da fuori dei confini: è come l'antifurto di casa, che serve a tenere fuori i ladri ma è inefficace se i ladri sono già dentro e prendono in ostaggio un familiare.

I dirottatori spensero i transponder di bordo che permettevano ai controllori di volo di localizzarli e oltretutto invertirono la rotta, per cui la difesa USA non sapeva dove mandare i caccia.

Inizialmente la difesa seguì le normali procedure dell'epoca: in caso di dirottamento, lanciare un paio di caccia che facciano soltanto da scorta a distanza per l'aereo dirottato, e nel frattempo negoziare con i dirottatori. L'incolumità dei passeggeri aveva priorità su tutto.

Quando la difesa capì che questo non era un dirottamento classico, scavalcò le regole e lanciò quel poco che aveva di pronto (in tempo di pace, c'erano solo quattordici caccia pronti al lancio), ma non poteva sapere dove dirigere i caccia.

Tutto questo contribuì a ritardare l'intervento della difesa. Ma anche se fosse stata più pronta e avesse intercettato gli aerei, con quale coraggio avrebbe abbattuto aerei carichi di civili, propri connazionali?

Col senno di poi, e se non si conoscono gli aspetti tecnici della difesa aerea USA, sembra tutto facile. Ma questa è la vita reale, non un film.



1.20. George Bush rimase tranquillamente nella scuola che stava visitando, invece di essere portato subito al sicuro. Vuol dire che sapeva di non correre rischi?

No, anzi. Standosene inebetito in quella scuola, ha fatto una figuraccia memorabile. Se Bush sapeva degli attacchi, perché invece non ha colto l'occasione per alzarsi subito, fare un discorso eroico alla nazione, e atteggiarsi a uomo risoluto che prendeva in mano la situazione?



1.21. Perché gli attentati furono effettuati la mattina presto, prima che le Torri si riempissero? Volendo fare quante più vittime possibile, sarebbe stato più logico colpire il bersaglio in un orario di punta.

Salvo rivelazioni da parte degli organizzatori ancora in vita (Osama bin Laden o Khalid Sheikh Mohammad), su questo punto si possono fare soltanto congetture.

E' possibile che più tardi nella mattinata non ci fosse la necessaria concentrazione di voli transcontinentali (scelti dai terroristi per poter disporre di aerei pieni di carburante).

Un attentato effettuato più tardi sarebbe finito nei telegiornali arabi della notte invece che nel tardo pomeriggio, quindi con un impatto mediatico meno drammatico (alle 10.03 EDT, ora dell'ultimo schianto, a Riyadh erano le 18.03).

E' possibile che agli organizzatori facesse poca differenza fare tremila vittime o trentamila: l'importante era il simbolo, ferire gli Stati Uniti sul loro territorio (fatto già senza precedenti) e farlo in modo visibile attraverso la distruzione memorabile di edifici-icona, più che attraverso la strage.

Per contro, può esserci stato invece l'intento di contenere il numero di vittime civili e/o musulmane, dato che comunque Osama bin Laden aveva preso in considerazione alcuni precetti islamici che condannano l'uccisione di civili inermi.



1.22. Come mai non si ha notizia di nessun familiare delle vittime recatosi agli aeroporti?

Non averne notizia non implica che nessun familiare lo abbia fatto: bisognerebbe verificare per ciascuno dei familiari di ciascuna delle 246 vittime dei voli (esclusi i 19 dirottatori).

Ma se emergesse che nessun familiare andò agli aeroporti, non ci sarebbe nulla di anomalo. I quattro voli sono partiti da Boston (AA11 e A175), Newark (UA93) e Washington (AA77), ed erano tutti diretti dall'altra parte degli Stati Uniti: a Los Angeles (AA11, AA175, AA77) e San Francisco (UA93). Si sono schiantati nella zona est degli USA, quindi ore prima del momento previsto per l'arrivo. I tempi di percorrenza erano circa 4 ore e 45 minuti. Quindi perché i familiari avrebbero dovuto recarsi all'aeroporto, quando sapevano da ore degli schianti?

03/06/2009, 16:21

IL PENTAGONO

2.1. Come mai le batterie antiaeree del Pentagono non intervennero?

Non esistono batterie antiaeree al Pentagono: sono un'invenzione dei complottisti, che in sette anni non sono ancora riusciti a indicare dove sarebbero di preciso o a documentarne in alcun modo l'esistenza.

Alcuni di loro sostengono che non si possono indicare perché sono segrete, ma esistono perché erano "previste dal trattato ABM del 1972" (Giulietto Chiesa). In realtà il trattato ABM riguarda il piazzamento di missili progettati per abbattere i grandi missili balistici nemici, che non c'entrano nulla con i missili antiaereo e non sono usabili per abbattere un aereo in avvicinamento a bassa quota.

Non solo: il trattato ABM vide la costruzione di una sola batteria da entrambe le parti. Quella sovietica fu messa a difesa di Mosca, e la sua ubicazione è stranota (dettagli); quella statunitense non fu collocata a difesa del Pentagono, ma a protezione della base aerea di Grand Forks, nel Nord Dakota.

Inoltre non ha mai avuto senso collocare batterie antiaeree a difesa del Pentagono, dato che si sapeva che l'edificio era un bersaglio dei missili nucleari sovietici (dettagli).



2.2. Se nessun aereo può avvicinarsi al Pentagono senza essere intercettato e abbattuto, come fu possibile farlo l'11 settembre?

Non è vero che gli aerei non possono avvicinarsi. Gli aerei civili passano in fianco al Pentagono tutti i giorni, perché c'è un aeroporto civile, il Reagan, a 1200 metri dall'edificio. Ci sono fotografie del Pentagono prese da aerei da turismo prima dell'11/9, da distanza ravvicinatissima. Questi aerei da turismo non furono né intercettati né tanto meno abbattuti. Eccone un esempio qui sotto, datato 25 agosto 2001, pochi giorni prima degli attentati.





2.3. La versione ufficiale dice che l'aereo scomparve dai radar per 36 minuti. Cosa accadde in quel periodo? E se l'avessero fatto atterrare e sostituito con un aereo radiocomandato?

In realtà l'aereo non è mai uscito dalla copertura radar. Se si legge bene il Rapporto della Commissione 11/9, si scopre che non dice affatto che l'aereo uscì dalla copertura radar: dice che i controllori non riuscirono a identificarlo sui propri schermi per 36 minuti. Era sugli schermi, ma i controllori non sapevano quale puntino, fra i tanti, fosse l'aereo che cercavano. L'esame a posteriori dei tracciati dimostra che l'aereo rimase sempre nel raggio dei radar (dettagli; altri dettagli).

Si possono fare tutte le congetture del mondo, compresa quella dell'aereo radiocomandato, ma mille congetture non fanno una prova. E non c'è alcuna prova di quest'ipotetica sostituzione. Stranamente, i cospirazionisti chiedono prove su prove della "versione ufficiale", ma non sono affatto così esigenti a proposito delle proprie teorie.

E se l'aereo è stato sostituito, come ci sono arrivati al Pentagono i resti e gli effetti personali dei suoi passeggeri, testimoniati dai pompieri civili che prestarono i soccorsi?



2.4. Il ministro dei trasporti Mineta riferì che un addetto disse a Cheney che l'aereo si stava avvicinando al Pentagono e chiese conferma degli ordini; Cheney gli rispose nervoso che gli ordini erano invariati. Quali erano questi ordini? Di non abbatterlo?

No. La conversazione udita da Mineta si riferisce al Volo 93, caduto in Pennsylvania, che si pensava ancora in volo e diretto verso Washington. Non può essere altrimenti, vista l'ora alla quale avvenne. L'addetto stava descrivendo la rotta e velocità stimate dell'aereo. Lo ha chiarito anche Mineta stesso (dettagli).




La manovra
2.5. Thierry Meyssan dice che negli aerei di linea, il carrello scende automaticamente sotto una certa quota; come mai nessun testimone lo ha visto scendere e nel prato del Pentagono non ci sono i solchi dei carrelli o i loro rottami?

Il carrello a discesa automatica è una stupidaggine tecnica inventata dai complottisti: chiedetelo a qualunque pilota di linea. Non offendetevi se vi prende per scemi (dettagli).



2.6. Secondo la versione ufficiale, l'aereo fece una virata strettissima ad alta velocità, in pochi secondi, ma questo è impossibile per un aereo di linea: come la mettiamo?

In realtà la manovra durò oltre due minuti e fu larga dieci chilometri, come documentano i tracciati radar, i controllori di volo e le scatole nere (dettagli; altri dettagli). I complottisti barano, accelerando i filmati anche di dieci volte, per farla sembrare velocissima (dettagli).

Del resto, perché mai gli organizzatori dell'ipotetica messinscena sarebbero così stupidi da includere nella versione ufficiale una manovra impossibile, che qualsiasi pilota saprebbe sbugiardare?



2.7. E' impossibile per un aereo di linea volare rasoterra: come può essere successo al Pentagono?

Non è vero che è impossibile: i piloti volano rasoterra spessissimo durante le manifestazioni aeree, usando aerei di linea, e non c'è nessun motivo tecnico per non poterlo fare (foto; dettagli; esempi di voli radenti). E' ovvio che è una manovra pericolosa, e chi non la sa fare bene si schianta. Che fine ha fatto, appunto, l'aereo al Pentagono?



2.8. Come è possibile che un pilota dilettante riesca a colpire con così tanta precisione un edificio?

Non è detto che volesse colpire quel preciso punto del Pentagono. Il Pentagono ha lati di 280 metri e ha una larghezza massima di quasi mezzo chilometro: ai dirottatori andava bene colpirlo in un punto qualsiasi. Se sono riusciti a centrare le Torri Gemelle, ben più strette, perché non possono essere riusciti a centrare una struttura enorme come il Pentagono?



2.9. OK, i piloti esperti sanno volare rasoterra con un aereo di linea, ma come è possibile che ci sia riuscito un pilota dilettante?

I piloti esperti volano rasoterra senza sfracellarsi. Il dirottatore del Volo 77, invece, si schiantò. Il suo non fu un volo rasoterra, ma una discesa progressiva fino a schiantarsi. Il tratto radente del suo volo durò circa 1,3 secondi. C'è una bella differenza.



2.10. Ma non potrebbe essere stato un missile al posto di un aereo?

No. Nessun testimone ha detto di aver visto un missile: tutti hanno detto di aver visto un aereo (v. la sezione "I testimoni" qui sotto).

Inoltre un missile Cruise, per esempio, è lungo sei metri, contro i 47 di un Boeing 757. Non si può confondere un missile con un aereo di linea, perché la differenza è vistosissima, come si vede in questo grafico in scala:



Non solo: davanti alla breccia d'impatto ci sono un albero decapitato, un palo danneggiato di una telecamera di sorveglianza del traffico e cinque lampioni abbattuti. Sono disposti lungo una fascia larga 26 metri, lungo la traiettoria d'impatto. Come potrebbe un missile colpire lampioni così spaziati?






I testimoni
2.11. Come mai non ci sono testimoni?

Falso. Ci sono almeno 55 testimoni oculari che hanno visto direttamente l'impatto e 86 che hanno visto l'aereo dirigersi verso il Pentagono (dettagli).



2.12. OK, i testimoni ci sono, ma come mai alcuni di loro hanno detto di aver visto un missile Cruise?

Falso. Andando a controllare le loro testimonianze originali, salta fuori che hanno paragonato l'aereo a un missile per la velocità con cui si muoveva o per il rumore che faceva. Nessuno di loro dice di aver visto un missile. Anzi, alcuni di loro, come per esempio Mike Walter, dicono esplicitamente di aver visto un aereo che si muoveva veloce come un missile (video).



2.13. OK, i testimoni ci sono, ma non potrebbero aver detto di aver visto un aereo perché sono tutti pedine del governo o della CIA?

Se così fosse, come avrebbe fatto il governo o la CIA a fare in modo che in tutta l'area circostante il Pentagono, che sta nel centro abitato di Arlington, ci fossero soltanto testimoni compiacenti? Come mai non c'è nemmeno un testimone, neanche il più scalcinato, che dica di aver visto un missile o un caccia?




I danni
2.14. Come mai il foro nella facciata del Pentagono misura cinque o sei metri e quindi è di gran lunga troppo piccolo per un aereo di linea?

Cinque o sei metri? Guardate la foto qui sotto, cliccabile per ingrandirla. E' una foto che i complottisti non mostrano mai, tratta dal libro Pentagon 9/11. E' scattata prima del crollo della porzione di facciata colpita (notate le finestre sopra la breccia). Guardate le dimensioni dei soccorritori rispetto alla breccia, e dite se quella breccia è davvero larga cinque o sei metri. In realtà ne misura 35. Un Boeing 757 è largo 38 metri (dettagli).

Usate il buon senso: vi pare che gli ipotetici organizzatori della messinscena sarebbero così stupidi da fare un foro ridicolmente piccolo e dire che c'è passato un aereo di linea, sperando che nessuno noti l'assurdità della cosa?







2.15. Va bene, la breccia è larga più di cinque metri; ma come mai nella breccia le colonne sono ancora in piedi?

Perché questo è l'effetto logico dell'impatto meccanico di un oggetto molto più largo che alto a struttura cava, come un aereo di linea, contro un edificio in cemento armato. Chiedete a un ingegnere edile o a un esperto d'incidenti aerei.

In realtà le colonne non sono tutte ancora in piedi: ne manca qualcuna in prossimità del centro della breccia. Inoltre le colonne restanti sono fortemente piegate verso l'interno, come se qualcosa le avesse urtate con violenza dall'esterno. Un'esplosione interna avrebbe piegato le colonne in fuori e le macerie dell'edificio sarebbero state visibili all'esterno. Infine, i muri fra le colonne sono completamente scomparsi, e le loro macerie non sono sul prato: quindi sono stati sfondati dall'esterno verso l'interno.

Come farebbe un missile a piegare le colonne verso l'interno e asportare i muri che c'erano fra le colonne lungo una fascia orizzontale larga 35 metri?



2.16. Perché lo squarcio nel Pentagono è così regolare da avere un lato che sembra tagliato col coltello?

Il Pentagono è costruito in sezioni indipendenti, unite da giunti verticali: si chiamano giunti di dilatazione e sono usati comunemente in edilizia per qualunque grande edificio. Circa mezz'ora dopo l'impatto, si è verificato un crollo a ridosso di uno di questi giunti. La sezione di edificio non colpita, al di là del giunto, è rimasta in piedi, mentre quella colpita è crollata, mettendo quindi a nudo il giunto di dilatazione.



2.17. Nello squarcio si vede persino un libro intatto, ancora appoggiato su un leggio: com'è possibile che l'impatto di un grande aereo di linea lo abbia lasciato intatto?

Invece un missile o un camion bomba avrebbero dovuto lasciarlo intatto?

Il libro era situato in un locale che non fu interessato dall'impatto ed era adiacente a uno dei grandi giunti di dilatazione che dividono il Pentagono in sezioni. Il libro, quindi, non ha motivo di essere danneggiato. Divenne visibile soltanto dopo il crollo della porzione di edificio colpita dall'aereo, che mise a nudo il giunto di dilatazione.



2.18. Come è possibile che un aereo abbia sfondato i sei muri maestri dei tre anelli del Pentagono che separano la facciata dal foro d'uscita?

Il Pentagono non ha muri maestri: è retto esclusivamente da colonne di cemento armato, fra le quali ci sono semplici tramezze. Al piano terra e al primo piano, i tre anelli esterni del Pentagono formano un volume unico: chiunque abbia studiato realmente i dati dovrebbe saperlo (foto; dettagli).

L'aereo ha quindi sfondato la facciata, ha attraversato questo volume (frammentandosi contro le colonne), ed ha in parte sfondato la tramezza del terzo anello che dà sul corridoio all'aperto (l'A-E Drive). Niente muri maestri.



2.19. Come mai le finestre vicino all'impatto rimasero incredibilmente intatte?

Perché non sono finestre normali: sono finestre blindate, antiscoppio, fatte di lastre spesse 5 cm e pesanti circa una tonnellata l'una, realizzate dalla Viracon e dalla Masonry Arts (dettagli). Notate il sollevatore necessario per maneggiarle, nella foto qui sotto.





2.20. Il Pentagono e le Torri Gemelle furono colpiti da velivoli di dimensioni simili. Come mai i danni al Pentagono furono di gran lunga minori di quelli subìti dalle Torri?

Le strutture dei due edifici erano molto differenti e i rispettivi aerei erano differenti per massa; le loro dimensioni contano ben poco.

Le Torri Gemelle avevano facciate portanti, composte da una singola fila di colonne in acciaio a sezione cava quadrata, separate da normali finestre; dietro questa facciata c'era un vasto spazio vuoto senza elementi portanti.

Al Pentagono, le facciate non sono portanti, ma sono rinforzate con un'armatura in acciaio e rete di kevlar, hanno finestre antibomba infisse nell'armatura in acciaio, e le colonne sono in cemento armato con armatura a spirale e sono disposte sia in facciata, sia all'interno della struttura ogni 3-6 metri.

Nel confrontare i due aerei non si devono considerare le dimensioni, ma la massa: 128 tonnellate al WTC contro 82 al Pentagono.




I rottami
2.21. Perché al Pentagono non c'erano rottami d'aereo?

C'erano eccome. Ci sono decine di fotografie di rottami sminuzzati sul prato e dentro l'edificio (dettagli). Non ci si deve aspettare grandi rottami sul prato, esattamente come al World Trade Center non c'erano grandi rottami d'aereo fuori dalle Torri.



2.22. Va bene, i rottami c'erano, ma perché erano troppo pochi?

Quanti rottami dovrebbe lasciare visibili fuori un aereo che entra in un edificio? Confrontate con gli impatti alle Torri Gemelle: quanti rottami d'aereo avete visto a New York?



2.23. Va bene, i rottami c'erano e non erano troppo pochi, ma perché erano troppo piccoli?

L'aereo entrò nell'edificio ad altissima velocità, sfondando la facciata, e pertanto si sminuzzò. E' ridicolo aspettarsi di trovare tronconi di fusoliera o altro, specialmente all'esterno: gli aerei non rimbalzano, quando si schiantano.



2.24. I rottami c'erano, ma non potrebbero essere stati collocati da agenti della CIA?

Come avrebbero fatto, sotto gli occhi delle migliaia di automobilisti che passano sull'autostrada (il Washington Boulevard) che confina con il Pentagono?



2.25. I rottami c'erano, ma perché erano lucidi invece di essere bruciacchiati dall'esplosione?

Perché sono stati proiettati lontano durante l'impatto dell'aereo, pochi istanti prima della deflagrazione del carburante. Confrontate con i video degli impatti al World Trade Center: l'aereo prima penetra e si disintegra, poi deflagra il carburante.



2.26. Dove andarono a finire i motori?

Almeno uno dei motori fu trovato, sventrato, all'interno del Pentagono, incastrato in una colonna, come descritto nel libro Firefight (dettagli).




I filmati
2.27. Il Pentagono è l'edificio più sorvegliato del mondo, come è possibile che non ci siano filmati dell'impatto?

Non è affatto l'edificio più sorvegliato del mondo: è un edificio in gran parte amministrativo, situato in un centro abitato, e non ha neanche una recinzione perimetrale. E' paragonabile a un ministero più che a Fort Knox.

Non solo: nessuno ha detto che non esiste: l'FBI stessa, per ora, si rifiuta di confermare l'esistenza o meno di altri filmati (dettagli). Molto materiale è stato segretato, secondo le norme processuali statunitensi, e può darsi che una registrazione video dell'impatto faccia parte di quel materiale, che verrà desegretato al termine dei processi in corso contro i fiancheggiatori e organizzatori degli attentati.



2.28. L'FBI ha detto di avere 85 video del Pentagono, tratti dalle telecamere di sorveglianza e riguardanti l'11/9: come mai non li divulga?
In realtà i video del Pentagono dichiarati dall'FBI non sono 85, ma 13. 85 è il totale dei video sequestrati nelle indagini; gli altri video riguardano altri luoghi. Di questi tredici video, solo uno mostra l'impatto al Pentagono: gli altri mostrano l'edificio dopo l'attentato. Tutto questo è scritto chiaramente nel medesimo rapporto dell'FBI che i cospirazionisti citano come prova (dettagli).



2.29. Come mai nei filmati finora rilasciati non si vede l'aereo?

Non si vede nitidamente un aereo, ma si nota una macchia che potrebbe essere un aereo di linea. I "filmati" sono in realtà i fotogrammi scattati, al ritmo di uno solo al secondo (contro i 25 al secondo di un video normale), da una telecamera di sorveglianza.

Del resto, se le autorità fossero complici di una messinscena, sarebbe stupido da parte loro rilasciare un filmato che le sbugiarda, no?



2.30. Senza il video, come possiamo credere che si sia davvero schiantato un aereo?

L'esistenza o meno del video è irrilevante in termini di prova dell'impatto di AA77. Di quello ci sono prove in abbondanza:

55 testimoni oculari dell'impatto
86 testimoni oculari dell'avvicinamento di un aereo di linea
zero testimoni di missili
zero resti di missili

DNA e resti umani dei passeggeri
effetti personali dei passeggeri
rottami compatibili con un Boeing 757 della American Airlines
scatole nere specificamente appartenenti al Volo 77
tracciati radar che seguono tutto il Volo 77 e terminano al Pentagono
una breccia larga e bassa, di forma compatibile con un Boeing 757
cinque lampioni abbattuti, lungo una fascia larga 26 metri, compatibile con un Boeing 757 (largo 38)





Altri presunti misteri
2.31. Cos'è quel misterioso aereo bianco che vola intorno al Pentagono in un filmato che la CNN ha tenuto nascosto per sei anni?

Il filmato fu in realtà trasmesso già durante le dirette dell'11 settembre, e l'aereo non è affatto misterioso: è identificato per esempio sin dal settembre 2002 nel documentario Clear the Skies della BBC (dettagli) e nel libro Black Ice del 2003, disponibile anche in italiano (dettagli).

L'aereo è un E-4B, uno di quattro Boeing 747 appositamente attrezzati come centro di comando volante per le emergenze, che era già in volo per una delle tante esercitazioni di routine (dettagli). Ce n'è uno sempre in allarme. E non dite che l'11 settembre non fu un'emergenza.



2.32. Alle 9:42 dell'11/9, la rete televisiva ABC trasmise le immagini di un incendio in un edificio annesso alla Casa Bianca, l'Old Executive Building; come mai nessuno ne ha più parlato?

Perché non ci fu nessun incendio in quell'edificio. E' una panzana inventata dai complottisti, che hanno interpretato le immagini della ABC, che mostrano l'Old Executive Building in primo piano e, sullo sfondo, dietro l'edificio, il fumo che si leva dal Pentagono (dettagli).
Etichette: FAQ, Pentagono

03/06/2009, 16:23

letto questo?

http://www.accius.net/11-09-2001-usa-vs ... -immobile/

e questo?

il Ministro della Difesa di una nazione sotto attacco multiplo abbandona il proprio posto di comando per andare ad aiutare dei barellieri che stanno soccorrendo le vittime del Pentagono?

D’accordo volersi mostrare solidale con i propri uomini, ma come può permettersi Rumsfeld una tale leggerezza, soprattutto dopo aver voluto essere proprio lui a coordinare tutte le operazioni in caso di un dirottamento aereo?

Forse sapeva già che quello del Pentagono sarebbe stato l’ultimo aereo a colpire un bersaglio civile? (In quegli stessi minuti UA93 si schiantava in un campo della Pennsylvania).

03/06/2009, 16:36

LE TORRI

3.2. Come mai l'Empire State Building fu colpito da un enorme B-52, eppure non crollò?

Non si trattò di un B-52 (che è un bombardiere strategico con otto motori a getto), ma un ben più piccolo e lento B-25 (un bimotore a elica, del peso di una decina di tonnellate); anche perché all'epoca dell'incidente, il 1945, il B-52 non esisteva neanche.

Chi dice questa cosa dimostra di non sapere nulla di aeronautica (dettagli; altri dettagli). Semplicemente non c'è paragone fra un aereo da 10 tonnellate che vola a 300 km/h, come nel caso dell'Empire State Building, e un aereo da 120 tonnellate lanciato a oltre 700 km/h, come avvenne al WTC.



3.3. E' vero che c'era una ditta israeliana che stava al WTC e fu preavvisata degli attacchi?

No. Basta controllare i giornali dell'epoca per sapere che la ditta in questione, la Odigo, non aveva sede al WTC: stava a quattro isolati di distanza. Inoltre il messaggio di "preavviso" era talmente vago che fu capito soltanto dopo gli attacchi, e fu ricevuto alla sede della ditta in Israele, non a New York (dettagli).



3.4. Come mai i cani antibomba furono ritirati dalle Torri poco prima dell'11 settembre?

Non furono affatto ritirati: erano in servizio anche l'11 settembre. Lo conferma proprio l'articolo di Newsday del 12/9/2001 che i complottisti citano come prova di questo ritiro, tagliando ad arte la frase che spiega che le unità cinofile erano state potenziate dopo una serie di minacce telefoniche. Lo conferma uno dei sopravvissuti, Greg Trevor, che ricorda che uno di questi cani, Sirius, perì nel crollo delle Torri Gemelle (dettagli; 11/9 La Cospirazione Impossibile, pagg. 74-75).



3.5. Come mai ci furono un blackout e un'evacuazione nelle Torri poco prima dell'11 settembre e vi entrarono dei tecnici per "fare manutenzione"?

Non ci fu nulla del genere. L'unico che dice di aver assistito a questi eventi è un certo Scott Forbes, ma non è in grado di portare un singolo documento che lo confermi. Eppure un'operazione del genere avrebbe dovuto lasciare una traccia documentale notevole: notifiche, circolari, piani, permessi; e chi lavorava nelle Torri se lo ricorderebbe.

Ci sarebbe stata anche una certa eco nei giornali, perché l'immagine delle Torri Gemelle completamente vuote e spente sarebbe stata spettacolare. Ma nessuno finora ha portato articoli o altri documenti che ne parlino. Un addetto della Port Authority, che avrebbe dovuto gestire e notificare questo genere di eventi, ha smentito esplicitamente queste affermazioni di Forbes (dettagli).

Oltretutto Forbes dice in realtà che il blackout interessò soltanto metà di una torre: l'altra metà, l'altra torre e il WTC7 non ne furono coinvolti. Non lo si può quindi utilizzare come stratagemma per collocare di nascosto esplosivi in questi altri edifici (11/9 La Cospirazione Impossibile, pagg. 75-79).



3.6. L'isolamento antincendio delle Torri era pieno d'amianto costosissimo da bonificare; fu per questo che si decise di demolirle?

Chi sostiene questa tesi vuole far credere che siccome rimuovere l'amianto dalle Torri sarebbe costato uno sproposito, allora si preferì montare la più grande e complessa messinscena della storia dell'umanità, uccidere tremila persone, demolire mezza Manhattan e far collassare l'economia mondiale. Tutto per risparmiare i soldi per la bonifica?

A parte la sua palese assurdità, la tesi non è neanche supportata dai fatti: la Torre 2 fu costruita senza usare amianto. La Torre 1 fu inizialmente costruita usando amianto nella pasta cementizia Blaze-Shield Type D usata per il rivestimento a spruzzo antincendio delle colonne, ma soltanto fino al 38° piano. Per i piani successivi si usò un prodotto senza amianto (dettagli).



Le manovre e gli impatti degli aerei
3.7. Come fecero dei dirottatori inesperti a trovare le Torri?

Per raggiungere New York usarono il sistema di navigazione automatico dei velivoli, come avevano imparato a fare nelle lezioni di volo professionale che avevano seguito negli Stati Uniti per conseguire la licenza di pilota commerciale. Basta impostare le coordinate geografiche della destinazione e l'aereo fa tutto il resto.

Una volta giunti in vista delle Torri, manovrarono manualmente gli aerei. L'avvistamento degli edifici fu estremamente semplice: erano gli unici due che svettavano a 400 metri d'altezza, all'estremità di Manhattan (foto qui sotto), e dopo il primo impatto erano oltretutto contrassegnati da un pennacchio di fumo talmente grande che era visibile dallo spazio (dettagli).





3.8. Un aereo di linea non può volare a 900 km/h a 200 m da terra: perché la versione ufficiale dice invece che è successo?

Chi ha detto che non può farlo? Finora nessuno ha presentato documenti tecnici che confermino quest'affermazione.

In realtà i piloti confermano che un aereo di linea lo può fare benissimo, ma di norma non lo fa perché il volo veloce a bassa quota consuma uno sproposito di carburante e se dura a lungo danneggia la struttura.

Gli aerei di linea possono fare cose che molti non immaginano, compresi voli radenti a pochi metri da terra, decolli in arrampicata quasi verticale e persino voli rovesciati (Tex Johnston, Boeing 707, 1955; video). Ovviamente di norma queste manovre non vengono fatte quando ci sono a bordo passeggeri per evitare nausee da movimento e danni. Nel caso dell'11 settembre, i dirottatori non ebbero questo scrupolo. Il volo a 900 km/h durò pochi secondi.



3.9. Cos'è quel dispositivo anomalo, un "pod", che si vede nei filmati e nelle foto sotto uno degli aerei?

Non è un dispositivo anomalo: è il normalissimo rigonfiamento del vano del carrello, alla radice delle ali, presente in tutti gli aerei di linea moderni. E il "tubo" che sembra esserci sotto la fusoliera è in realtà la banda argento che c'è nella livrea della United Airlines.

Del resto, chi sarebbe stato così cretino da piazzare in bella vista sotto l'aereo un dispositivo che non ci doveva essere, sperando che nessuno se ne accorgesse e nessuno lo fotografasse? (dettagli; altri dettagli; ulteriori dettagli; altre informazioni)



3.10. Cos'è quel lampo misterioso che si vede in alcuni video dell'impatto degli aerei?

Di preciso, per ora, non si sa cosa sia. Sembra altamente improbabile che si tratti di un missile come hanno teorizzato alcuni sostenitori delle teorie alternative: che senso avrebbe sparare un missile appena prima di colpire il bersaglio con un maglio da 120 tonnellate? Sarebbe come mettere una lametta su una palla di cannone perché così farà più male.

Potrebbe trattarsi, per esempio, dell'improvviso scaricamento a terra dell'elettricità statica accumulata in volo, oppure della rapidissima combustione delle bombole d'ossigeno situate nel muso. Sta di fatto che un lampo molto simile si vede in un celebre test d'impatto di un jet militare contro un muro di cemento condotto dalla Sandia nel 1988, per cui non è un evento di per sé impossibile o sintomo di mistero (dettagli).



3.11. Come mai gli aerei schiantatisi sulle torri non avevano né finestrini né scritte?

Questo lo disse una sola persona, Marc Birnbach, che si trovava a 4 km di distanza. Da lì, i finestrini non si vedevano di certo, e nemmeno le scritte (11/9 La Cospirazione Impossibile, pagina 97). Le fotografie mostrano invece chiaramente la livrea del secondo aereo.

Inoltre fra le macerie delle Torri furono trovati frammenti delle fusoliere degli aerei, con i relativi finestrini.


Un frammento di fusoliera del volo United Airlines 175 rinvenuto sul tetto del WTC5. Dettaglio tratto dalla figura 2-29 del rapporto FEMA, capitolo 2.




3.12. Come mai ci sono testimonianze che dicono che il primo aereo non era della American Airlines?

In realtà ce n'è una sola, quella di una donna (rimasta anonima) che dice una cosa di questo genere, nel video "In Plane Site". La donna si trovava ad almeno un chilometro e mezzo dal punto d'impatto: una distanza dalla quale la livrea sarebbe stata molto difficile da scorgere (fonte: 11/9 La Cospirazione Impossibile, pagg. 96-97).



3.13. Un gruppo di israeliani fu colto a filmare e festeggiare gli attentati a New York: non è sospetto? E come mai furono rilasciati?

I cosiddetti "israeliani danzanti" furono in realtà torchiati dall'FBI e dalla CIA per mesi prima di essere rilasciati. Dalle indagini emerse che si trattava con tutta probabilità di agenti israeliani che sorvegliavano le attività dei centri di propaganda islamica radicale a New York, e che non erano connessi in alcun modo agli attentati e non ne avevano avuto notizia in anticipo. La testimonianza della persona che li segnalò all'FBI dice chiaramente che arrivarono e si misero a riprendere gli attentati dopo che erano già iniziati, quindi non erano già appostati prima in attesa.



3.14. Come è possibile che degli aerei d'alluminio abbiano tagliato come burro l'acciaio di un grattacielo?

E' una semplice questione di fisica elementare. La durezza dei materiali non c'entra: conta l'energia di movimento impartita al materiale. Tant'è vero che esistono macchine che tagliano l'acciaio usando un getto d'acqua spinto ad altissima velocità. E' una tecnologia chiamata waterjet o taglio ad acqua (dettagli; esempi).



Gli incendi
3.15. Come poté fondersi l'acciaio, se gli incendi non erano caldi abbastanza?

L'acciaio non si fuse prima dei crolli: queste sono esagerazioni giornalistiche diffusesi inizialmente, prima che fossero svolte le perizie tecniche. La ricostruzione tecnica dice che l'acciaio si ammorbidì per il calore, diventando incapace di reggere i carichi. L'acciaio si deforma già a 350°C e si ammorbidisce già a 500°C. Lo confermano anche i Vigili del Fuoco italiani qui e qui.



3.16. Come mai nessun edificio in acciaio era mai crollato per un incendio prima dell'11/9?

Perché prima dell'11/9 nessun edificio era mai stato:

a) prima colpito da 120 tonnellate d'aereo, lanciate a oltre 700 km/h
b) poi incendiato da circa 32.000 litri di kerosene
c) e infine lasciato a bruciare (gli impianti antincendio del WTC furono messi fuori uso dagli impatti).

Comunque gli edifici in acciaio crollano eccome in caso di grande incendio, e ci sono parecchi casi storici: McCormick Center di Chicago; Sight and Sound Theater in Pennsylvania; la fabbrica della Kader in Thailandia; la piattaforma petrolifera Mumbai High North; la cartiera presso Malvern, nel Regno Unito (dettagli; altri dettagli).

I Vigili del Fuoco di tutto il mondo conoscono benissimo la pericolosità degli incendi in edifici d'acciaio e sanno che il fuoco può innescarne il crollo.



3.17. A Madrid un grattacielo bruciò per venti ore e non crollò. Come mai le Torri Gemelle, invece, crollarono in meno di due ore?

Il grattacielo di Madrid (la Windsor Tower o Torre Windsor) in realtà crollò in tutta la sua parte in acciaio, eppure non era stato colpito da nessun aereo e aveva una struttura completamente differente da quella delle Torri (cemento armato, non acciaio puro).

Non ha senso paragonare un grattacielo interamente in acciaio, che fu prima trafitto da un grande aereo, poi imbevuto di circa 32.000 litri di carburante e infine incendiato e lasciato a bruciare, con un grattacielo in gran parte in cemento armato, nel quale presero fuoco soltanto i materiali da cantiere e i pompieri poterono intervenire (dettagli; altri dettagli; ancora dettagli; ulteriori dettagli; serie completa di articoli sul tema).

I cospirazionisti citano spesso quest'edificio, ma va ribadito che nella torre spagnola tutta la parte in acciaio crollò, e senza neanche una goccia di carburante aggiunto: è bastato l'incendio dei materiali.



3.18. Come mai l'acciaio delle Torri Gemelle era certificato dall'ente UL per resistere ad una temperatura di oltre 1000°C per 6 ore, eppure cedette in meno di due ore?

Questa certificazione è una storiella inventata dai complottisti: che la tirino fuori, se sono capaci, perché non esiste. Infatti in USA non si certifica l'acciaio, ma si certificano gli assemblaggi strutturali, secondo norme come la ASTM E 119 (dettagli; altri dettagli; ulteriori dettagli), e le strutture delle Torri Gemelle erano talmente innovative, per la loro epoca, che non furono formalmente certificate (dettagli).



3.19. Come mai le Torri crollarono, visto che gli incendi erano piccoli e non molto caldi?

Questa è una sciocchezza assoluta e uno schiaffo in faccia ai morti: se davvero gli incendi erano piccoli e non molto caldi, allora come mai oltre duecento persone preferirono suicidarsi gettandosi dalle Torri Gemelle (dettagli)?

E questo qui sotto lo chiamereste un incendio piccolo? Ciascuna di quelle facciate misurava 64 metri.







3.20. Se gli incendi erano caldissimi, come è possibile che ci siano foto di una persona che si affaccia dalla breccia d'impatto dell'aereo?

La zona della breccia non fu mai stata interessata da grandi incendi (lo si vede nelle foto scattate pochi minuti dopo l'impatto): l'impatto aveva trascinato il carburante dell'aereo dentro la torre, distribuendolo in avanti lungo la traiettoria di disgregazione del velivolo. Quindi la zona d'impatto fu quella meno interessata dal carburante in fiamme.

Inoltre la persona, spesso identificata come Edna Cintron, fu fotografata 45 minuti dopo l'impatto contro la Torre Nord. La zona della breccia aveva quindi potuto raffreddarsi.

Non solo: lo squarcio fece da presa d'aria per gli incendi, per cui fu interessato da un intenso flusso d'aria fresca, richiamata dall'esterno per effetto camino dalle fiamme all'interno della torre. Se ci fu un punto ventilato in tutta l'area devastata, fu proprio la breccia d'impatto. Usare questa fotografia come "prova" di temperature basse nel resto del volume colpito dagli incendi denota quindi grave incompetenza nella dinamica degli incendi in generale (dettagli).



3.21. Il cherosene non poteva generare, in quelle condizioni, incendi abbastanza caldi nemmeno da raggiungere i 5-600 gradi, e poi si sarebbe esaurito in 15 minuti: come è possibile che gli incendi abbiano causato il cedimento della struttura e siano durati molto più a lungo?

Negli incendi del WTC non bruciò soltanto il cherosene degli aerei. Bruciò il contenuto stesso degli edifici. Le torri ospitavano uffici, con tutto quello di cui c'è bisogno in ambienti simili: computer, carta, pannelli, scrivanie, plastiche, sedie, armadi. Tutta roba che brucia. Un incendio sviluppato in un ambiente simile raggiunge senza problemi temperature attorno ai 1000°C, come confermano i Vigili del Fuoco italiani, e brucia furiosamente, come si vede in questo video.

Il cherosene non alimentò l'incendio per oltre un'ora: l'incendio fu alimentato dai materiali presenti all'interno delle torri. Il cherosene innescò l'incendio, spandendosi, già in fiamme, all'interno della struttura.



3.22. Se alcune persone riuscirono ad attraversare la zona degli incendi, come è possibile che gli incendi fossero violentissimi?

Quelle persone non passarono attraverso gli incendi: li aggirarono passando per l'angolo opposto a quello colpito dall'aereo (non dimentichiamo che il WTC misurava 64 per 64 metri su ogni piano), usando l'unica scala antincendio rimasta intatta nella Torre Sud, la Stairway A. Si chiama "antincendio" proprio perché protegge dagli incendi.

Quella scala, all'altezza dei piani colpiti, deviava dal centro della struttura per girare intorno ai motori degli ascensori (dodici motori da 24 tonnellate), che fecero da scudo contro l'impatto dell'aereo. Proprio per questo era ancora praticabile.

Non si può usare quest'episodio per dimostrare che gli incendi erano modesti, perché non si applica alla Torre Nord: infatti da sopra i piani colpiti, nella Torre Nord non si salvò nessuno. Dalla Torre Sud, oltretutto, si salvarono soltanto sedici persone (dettagli).



3.23. Come mai in una registrazione audio un pompiere disse "Abbiamo due focolai isolati, dovremmo riuscire a domarli con due linee"? Non vuol dire che gli incendi erano modesti?

No. La frase fu detta dal comandante dei vigili del fuoco Oreo Palmer, morto nei crolli, mentre si trovava al 78° piano della Torre Sud, pochi minuti prima del crollo dell'edificio. Palmer descrisse semplicemente la situazione nel punto in cui si trovava, non l'incendio nel suo complesso. Il 78° piano della Torre Sud era il limite inferiore dei piani colpiti dall'impatto dell'aereo, avvenuto dal 78° all'84°, quindi era ai margini della zona danneggiata.

Del resto, pensate seriamente che "due focolai isolati" avrebbero potuto produrre immagini come quella mostrata qui sopra?



I crolli
3.24. Il sindaco di New York, Rudy Giuliani, fu avvisato in anticipo del crollo della prima Torre (lo dice lui stesso in un video), ma non fece nulla per salvare i pompieri che stavano al suo interno. Come mai?

Giuliani ricevette il preavviso solo pochi minuti prima del crollo, quando ormai la voce si stava spargendo. I pompieri e i soccorritori che stavano fuori dalle Torri sapevano già dell'imminenza del crollo, ma non poterono fare nulla per avvisare i colleghi: le radio funzionavano notoriamente male. Non solo: non spettava a Giuliani dare ordini di evacuazione ai pompieri.

Del pericolo di crollo imminente sapevano, per esempio, John Peruggia, capo divisione dei servizi medici d'emergenza, che lo disse al tecnico medico d'emergenza (EMT) Richard Zarrillo; il fire marshal Steve Mosiello e il Comandante Ganci. Ma lo vennero a sapere soltanto pochi istanti prima del crollo stesso (dettagli).



3.25. Se le Torri erano progettate per sopportare l'impatto di un aereo di linea, come mai crollarono?

Erano progettate per reggere lo schianto di un aereo di linea in atterraggio, che volava piano, non alla massima velocità, e che non aveva a bordo tutto il proprio carburante, ma l'aveva quasi esaurito. Ed era comunque un progetto basato su calcoli approssimativi, impossibili da verificare all'epoca del progetto.

Va detto che le torri sopportarono l'impatto: fu l'incendio a farle collassare. Frank DeMartini, responsabile esecutivo del progetto, morto nel crollo delle Torri, chiamò via radio dicendo che l'edificio era in pericolo.



3.26. Come mai il crollo delle Torri Gemelle somiglia a una demolizione controllata?

Perché deve somigliarvi, almeno a prima vista: una demolizione controllata non è altro che un crollo provocato intenzionalmente lesionando la struttura fino a renderla incapace di reggersi. Al WTC, la struttura fu appunto lesionata intenzionalmente (dagli impatti e poi dagli incendi) finché divenne incapace di reggersi. Le demolizioni si fanno usando l'esplosivo minimo indispensabile per innescare il crollo naturale della struttura.

Guardando bene i filmati, però, emergono differenze importanti: una demolizione controllata parte dal basso, mentre i crolli delle Torri iniziarono in alto, ai piani colpiti e incendiati; una demolizione controllata produce botti fragorosissimi, assenti invece durante i crolli delle Torri; le facciate delle Torri si incurvarono verso l'interno appena prima del crollo, cosa che non avviene nelle demolizioni controllate.



3.27. Cosa sono quegli sbuffi che si vedono durante i crolli? Sono esplosioni?

No, non sono esplosioni: sono nuvole di polvere spinte in fuori dalla compressione dell'aria dentro le Torri Gemelle durante il crollo. Un'esplosione avrebbe prodotto un'onda d'urto ben visibile, che avrebbe sfondato i vetri delle Torri e degli edifici adiacenti; avrebbe generato dei boati fortissimi, assenti nelle registrazioni audio e video; e avrebbe causato una proiezione molto più rapida e violenta dei detriti.

Inoltre questi sbuffi si osservarono nelle Torri Gemelle soltanto dopo l'inizio del crollo; nelle demolizioni controllate, invece, gli sbuffi compaiono prima dell'inizio del crollo, perché il crollo inizia soltanto dopo che è stato attivato l'esplosivo.

E' vero che vi sono alcune immagini che mostrano sbuffi lenti e piccoli diverso tempo prima del crollo: ma sono comunque troppo lenti per essere prodotti da esplosivi. Sono invece compatibili con lo spostamento d'aria prodotto da un cedimento locale della struttura.



3.28. Come è possibile che vi sia stata una totale polverizzazione delle Torri Gemelle senza esplosivi?

Non è possibile, e infatti non c'è stata. Persino uno dei guru del complottismo, Steven Jones, ha detto che la "totale polverizzazione" è una balla (dettagli).

L'acciaio delle torri non si è affatto polverizzato: basta guardare la catasta di macerie. Il poco cemento delle Torri si è sbriciolato in pezzi di tutte le dimensioni: "trovammo grandi pezzi di calcestruzzo (di forma e dimensioni irregolari, uno misurava circa 5 x 3 x 3 cm) nonché frammenti di medie dimensioni di cartongesso (con la carta legante ancora attaccata)", dice appunto Steven Jones (fonte).



3.29. Perché il crollo fu così verticale?

Perché la forza più grande che agiva sulle Torri Gemelle era la forza di gravità, e la forza di gravità agisce verticalmente. Non c'era nessuna spinta laterale che potesse far crollare l'intera torre di lato: quella prodotta dall'impatto degli aerei era largamente insufficiente.

Un grattacielo non è un albero: è fatto per reggersi soltanto quando è dritto. Appena s'inclina oltre un certo limite, si spacca. La Torre di Pisa è a rischio proprio perché se supera una certa pendenza si frantuma, non perché se s'inclina cade in blocco.

Nelle Torri Gemelle, il blocco al di sopra dell'impatto iniziò a piegarsi di lato, ma poi si frantumò sotto il proprio peso e per le sollecitazioni interne, e venne giù come valanga di macerie.



3.30. Perché le Torri Gemelle caddero così in fretta, in 8-10 secondi?

Quello è il tempo che ci misero ad arrivare al suolo le prime macerie, precipitate in caduta libera ai lati della struttura. Il fronte di crollo rimase indietro rispetto a quelle macerie: lo si vede anche nelle foto.

Basta ascoltare l'audio dei filmati per rendersi conto che il boato del crollo durò almeno 16 secondi, e alcuni filmati mostrano che dopo dieci secondi la Torre Nord era ancora a metà del crollo.

Nei video, inoltre, non si vede mai il crollo fino in fondo, perché la base delle torri è coperta dagli altri grattacieli e dalla nube di polvere.

Infine, nessuno dei sostenitori delle teorie alternative sa dimostrare, calcoli alla mano, quanto sarebbe dovuto durare il crollo per non essere avvenuto troppo in fretta.



3.31. E' possibile che le Torri siano state demolite usando una sostanza chiamata "termite"?

No. La termite è una miscela incendiaria: agisce per colatura, non per esplosione. Per usarla per tagliare le colonne delle Torri, sarebbe stato necessario predisporne quantità enormi (130 g per ogni kg di acciaio da fondere) in ingombrantissimi contenitori, resistenti alle altissime temperature della reazione chimica e dotati di inneschi e di scivoli per farla colare sulle colonne. Nessuno degli inquilini delle Torri ha visto nulla del genere; nelle macerie non c'è nulla del genere.

Inoltre i tempi di reazione e taglio della termite non sono istantanei (varie decine di secondi per tagliare una singola putrella) e quindi incompatibili con il crollo delle Torri, durato in tutto circa 30 secondi.

Del resto, basta riflettere un attimo: se la termite fosse utilizzabile per tagliare grandi colonne verticali in pochi istanti, come mai i soccorritori usarono invece il lentissimo taglio a cannello per abbattere i resti delle colonne delle Torri? Erano stupidi? (dettagli)



3.32. Come mai le torri caddero all'interno della propria base?

E' un'impressione errata, comune in chi ha visto solo le riprese da lontano dei crolli. Durante i crolli, il grosso della massa delle torri cadde in prossimità della base, ma numerosi detriti furono scagliati contro o addirittura sopra agli edifici vicini, danneggiandoli in maniera vistosa e talvolta abbastanza grave.

I quattro edifici più bassi del complesso del WTC e la chiesa di San Nicola furono distrutti proprio perché investiti dal crollo delle torri, e il WTC7 ne fu tanto danneggiato da prendere fuoco e crollare qualche ora dopo. Macerie molto grandi caddero fino a 170 metri di distanza.



3.33. Se un crollo spontaneo è così verticale, perché ci si prende la briga di demolire con le cariche gli edifici pericolanti? Tanto cadono da soli in verticale, no?

No. Gli edifici pericolanti si fanno saltare con le cariche per decidere quando e come farli cadere, non perché si teme che cadano di lato come un albero tagliato.

Lo scopo di una demolizione controllata è appunto di controllare il modo in cui cade un edificio, per evitare che danneggi gli edifici adiacenti. Infatti il crollo incontrllato delle Torri Gemelle devastò sei edifici adiacenti e danneggiò gravemente tutti quelli circostanti.



3.34. Come mai ci sono studi scientifici fatti da ingegneri che dimostrano che il crollo era impossibile?

Questi "studi" non sono scientifici: contengono tutti errori tecnici grossolani, per la semplice ragione che le persone che li hanno redatti sono sì ingegneri, ma non in campi attinenti alla progettazione di grattacieli. Non sono ingegneri strutturisti: sono per esempio ingegneri meccanici (Gordon Ross). Chiedereste a un elettrotecnico un parere sulla struttura di una diga?

In realtà gli studi scientifici dei veri addetti ai lavori confermano che il crollo era non solo possibile, ma inevitabile. Si può consultare, per esempio, il lavoro di Zdenek Bazant, professore di ingegneria civile e scienza dei materiali alla Northwestern University in Illinois (dettagli), oppure quello dell'ingegner Keith Seffen, Senior Lecturer nel Gruppo Strutture del Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Cambridge, nel Regno Unito (dettagli). In queste FAQ trovate inoltre un elenco di articoli di specialisti dedicati all'analisi del disastro del World Trade Center.



3.35. Quante sono le probabilità che tre torri, di cui due colpite in livelli diversi e una (il WTC7) che non aveva ricevuto danni strutturali significativi, siano cadute tutte e tre perfettamente su se stesse?

Su qualunque struttura, la forza principale che agisce è la gravità. E la gravità agisce sempre verso il basso. A prescindere dal punto e dal modo in cui viene colpito o danneggiato un edificio alto e snello, cadrà quindi sempre in direzione prevalentemente verticale. Non è questione di probabilità, ma di certezza. Inoltre il calcolo delle probabilità non è applicabile ad eventi complessi di questo genere, e chi lo applica commette un errore dilettantesco.



3.36. Come è possibile che una struttura alta oltre 400 metri, che evidentemente regge senza problemi il proprio peso, crolli come un castello di carte... sotto il proprio peso?

Ogni edificio è progettato per reggere il proprio peso, o più propriamente, il carico statico generato dalla propria struttura, ma non per reggere il carico dinamico (di movimento) generato se la stessa struttura si muove.

Alle Torri Gemelle, la parte di struttura al di sotto della zona d'impatto era in grado di reggere il peso (carico statico) del blocco di piani soprastanti quando erano fermi. Non era in grado di reggere la spinta dello stesso blocco in movimento, quando ha iniziato a cadere per via del cedimento nella zona d'impatto.

Per capire la differenza enorme fra carico statico e carico dinamico, immaginate di appoggiare una cassa di birre sopra la vostra testa. La reggete senza problemi, giusto? Questo è un carico statico. Ora immaginate la stessa cassa di birre che all'improvviso vi cade addosso da 10 centimetri d'altezza. Questo è un carico dinamico. Credete di poterla reggere senza farvi male alla testa? E' perlomeno più difficile da reggere, giusto? Appunto.



Dopo i crolli
3.37. Come è possibile che il passaporto di uno dei dirottatori sia stato trovato intatto nelle macerie, sopravvivendo all'impatto e all'incendio?

Il passaporto di un dirottatore, Satam al-Suqami (foto qui accanto), non fu trovato sotto le macerie, ma per strada, e prima del crollo delle Torri. Fu trovato da un passante, che lo diede al detective Yuk H. Chin, della polizia di New York, poco prima del primo crollo; Chin lo consegnò all'FBI il giorno stesso.

Gli aerei trapassarono le Torri e alcuni loro pezzi uscirono dal lato opposto degli edifici, prima che si innescasse il carburante presente nei serbatoi dei velivoli stessi. Il passaporto non avrebbe dovuto quindi sopravvivere ad alcun incendio, perché l'incendio non esisteva ancora. Come gli altri oggetti fragili rinvenuti, sopravvisse all'impatto meccanico presumibilmente perché fu protetto da altri oggetti (parti d'aereo) più resistenti.

Infatti a New York non fu trovato soltanto il passaporto di un dirottatore, ma furono recuperati anche molti effetti personali di comuni passeggeri: una rivista di bordo e un passaporto di un passeggero, tessere di identificazione, due lettere trasportate da uno degli aerei, un cuscino di sedile, pezzi di fusoliera e di carrelli (foto più sopra), un giubbetto salvagente, una cuffia da pilota.

Anche un altro tipo di oggetto fragile, più macabro, fu trovato dopo gli attentati: frammenti dei corpi dei passeggeri (fonte: 11/9 La Cospirazione Impossibile, pagg. 188-193).

Gli oggetti fragili talvolta sopravvivono agli impatti violenti, come si può notare in molti altri incidenti aerei non sospetti, e non si bruciano se vengono scagliati lontano dal luogo d'impatto e d'incendio o se vengono protetti da altri oggetti più resistenti.

Nel disastro della navetta spaziale Columbia, una videocassetta girata dagli astronauti sopravvisse addirittura alla disintegrazione della navetta e al rientro nell'atmosfera a oltre 29.000 km/h (dettagli).



3.38. Come mai furono trovate pozze di metallo fuso sotto le macerie? Non dimostrano forse che c'era della termite?

La documentazione di questo metallo fuso è finora solo aneddotica: non ci sono immagini che lo mostrano. Quelle presentate dai cospirazionisti si sono rivelate dei falsi dilettanteschi.

Se esisteva questo metallo fuso, non si sa se era acciaio o invece alluminio, che fonde facilmente alle temperature di un incendio del genere. Si sa che le temperature sotto le macerie del WTC rimasero alte per settimane a causa degli incendi che covavano dopo il crollo, alimentati dal carburante dei serbatoi tecnici del WTC e dal materiale infiammabile nei piani sotterranei.

Non può essersi trattato di termite, perché la termite brucia in pochi secondi e non può tenere fuso il metallo per settimane. Per tenerlo fuso, deve esserci una fonte di calore continua. Non solo: nelle termografie di Ground Zero si osserva che il calore si spostò nell'arco di vari giorni.



3.39. Come mai l'acciaio delle Torri fu venduto in Oriente in tutta fretta? Qualcuno voleva far sparire le prove?

Non ci fu alcuna fretta e non tutto l'acciaio è stato fatto sparire. La rimozione delle macerie richiese otto mesi e mezzo: l'ultima colonna fu rimossa il 30 maggio 2002. L'acciaio fu portato a Fresh Kills, nel New Jersey, dove rimase per mesi per essere passato al setaccio dall'FBI, recuperando 4200 resti umani (dettagli).

E' vero che oltre 350.000 tonnellate d'acciaio su circa 1,6 milioni furono vendute in Cina, Malesia, Corea e India (dettagli). Ma ci sono tuttora 1350 pezzi conservati all'Hangar 17 dell'aeroporto JFK di New York: alcuni pesano oltre 30 tonnellate (dettagli; foto). Inoltre 7,5 tonnellate dell'acciaio del WTC sono state usate per la prua della nave da guerra USS New York e fanno parte di un lotto di 24 tonnellate inviato in Louisiana (dettagli). Ci sono pezzi dell'acciaio delle Torri Gemelle anche a Padova, visibili al pubblico in un monumento situato alle Porte Contarine.

Sarebbe insomma stupido far sparire le prove ma lasciare in giro tutti questi campioni da esaminare.



3.40. Come mai l'acciaio delle Torri non fu mai esaminato?

Fu esaminato eccome. I rapporti tecnici del NIST lo esaminarono in dettaglio: per esempio nel il rapporto NCSTAR 1-3, che s'intitola proprio "Mechanical and Metallurgical Analysis of Structural Steel", ossia "Analisi meccanica e metallurgica dell'acciaio strutturale" (184 pagine). Ci sono anche i rapporti tecnici della FEMA intitolati "Structural Steel and Steel Connections", "Limited Metallurgical Examination" e "Steel Data Collection" (altre 54 pagine). Questi rapporti descrivono 236 pezzi d'acciaio, per un peso complessivo di 500 tonnellate.



3.41. Come mai nelle macerie furono trovate delle colonne tagliate? Non è la prova che i grattacieli furono demoliti?

No, quelle colonne furono tagliate dai soccorritori, perché dopo il crollo erano rimasti in piedi degli altissimi monconi delle facciate. Le foto dei soccorsi mostrano chiaramente il lavoro di taglio al cannello. (dettagli)



3.42. Se i crolli furono autentici, come mai nulla è cambiato nelle norme edilizie dei grattacieli e gli ingegneri civili non ne parlano?

In realtà ne parlano, e anche diffusamente. Per esempio, la Local Law 26/2004, entrata in vigore nel 2004, cambiò le norme edilizie nella città di New York. I progetti in corso furono modificati (New York Times, 2003; Boston Globe, 2006) e proprio il grattacielo che sostituisce l'Edificio 7 del WTC segue nuove norme (New York Times, 2003).

L'International Building Code, la principale normativa statunitense per l'edilizia, è stata riveduta e aggiornata proprio sulla base dei crolli del World Trade Center (dettagli) e sulla base delle raccomandazioni del NIST.

Il NIST ha pubblicato le proprie raccomandazioni tecniche di aggiornamento delle norme sulla base dei crolli del WTC e il rapporto del NIST sul collasso progressivo per incendio del WTC7 ha introdotto ulteriori raccomandazioni per tenere conto dei pericoli comportati dalla dilatazione termica delle travi lunghe.

Anche gli ingegneri strutturisti italiani si sono occupati del crollo senza riscontrarvi anomalie. Ecco per esempio alcuni articoli specialistici scritti da nostri connazionali:

Robustness of core walls against deliberate aircraft impact: lessons from the WTC collapse. V. De Rosa, R. Landolfo, F. M. Mazzolani, II Convegno Internazionale "Crolli e Affidabilità delle Strutture Civili", Università degli Studi di Napoli "Federico II", Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale, Napoli, 15-16 maggio 2003.
Ballistic Limit-Based Design Criteria and Finite Element Simulations for the Core Walls under impact of Fast-Flying Commercial Aircraft, Vincenzo De Rosa, European Cooperation in the field of scientific and technical research - Cost Action 12 - Improving Buildings’ Structural Quality By New Technologies - WG2 - Structural Integrity under exceptional actions, 16 December, 2002.
The collapse of the WTC twin towers: preliminary analysis of the original design approach, De Luca A., Di Fiore F., Mele E., Romano A., STESSA 2003, 4th International Conference on “Behaviour of Steel Structures in Seismic Areas”, Napoli, Italy, 9-12 June 2003, pp. 81-87.

The collapse of WTC Twin Towers: general aspects and considerations on the stability under exceptional loading of columns with partial-strength connections, De Luca, A., Mele, E., Giordano, A., Grande, E. (2004). COST C12 Final
Conference, January 2005, Innsbruck, Austria.






3.43. Come mai il numero di matricola (tail number) N612UA, quello del Volo 175, il secondo a colpire le Torri, era ancora attivo nel 2005?

I cospirazionisti (per esempio Gerard Holmgren qui) sostengono che questo fatto dimostri che quell'aereo non colpì il World Trade Center. Ma riflettiamo un attimo: vi pare plausibile che gli organizzatori facciano tutta una messinscena complicatissima e ultrasofisticata, e poi si dimentichino di cancellare il tail number dai registri pubblici?

In realtà è normale che un tail number rimanga registrato a lungo dopo la distruzione dell'aereo. Ci sono molti esempi di aerei distrutti il cui tail number resta registrato. Se ne parla per esempio qui (in inglese).



3.44. Una rivista scientifica ha pubblicato un articolo che dimostra la presenza di "materiale termitico attivo" nelle macerie delle Torri. Come si spiega?

La rivista in questione, l'Open Chemical Physics Journal, ha una scarsissima reputazione nel mondo scientifico e accetta qualunque cosa le venga inviata, purché gli autori paghino (dettagli). Il suo capo redattore (editor in chief), Marie-Paule Pileni dell'Università Pierre et Marie Curie, s'è dimessa perché l'articolo in questione è stato pubblicato senza neanche farglielo leggere (dettagli).

L'articolo è firmato da un gruppo di sostenitori delle teorie di complotto, contraddice le teorie precedenti dello stesso gruppo (dettagli) e la sua metodologia è grossolanamente carente. Inoltre i suoi risultati sono compatibili con la vernice antiruggine a base di ossido di ferro che rivestiva la struttura in acciaio

03/06/2009, 16:36

SARETTA DEVI INDICARE DA DOVE HAI PRESO IL POST SOPRA !


( O è ROBA TUA ? )

zio ot

03/06/2009, 16:39

saretta ha scritto:

IL PENTAGONO

2.1. Come mai le batterie antiaeree del Pentagono non intervennero?

Non esistono batterie antiaeree al Pentagono: sono un'invenzione dei complottisti, che in sette anni non sono ancora riusciti a indicare dove sarebbero di preciso o a documentarne in alcun modo l'esistenza.

Alcuni di loro sostengono che non si possono indicare perché sono segrete, ma esistono perché erano "previste dal trattato ABM del 1972" (Giulietto Chiesa). In realtà il trattato ABM riguarda il piazzamento di missili progettati per abbattere i grandi missili balistici nemici, che non c'entrano nulla con i missili antiaereo e non sono usabili per abbattere un aereo in avvicinamento a bassa quota.

Non solo: il trattato ABM vide la costruzione di una sola batteria da entrambe le parti. Quella sovietica fu messa a difesa di Mosca, e la sua ubicazione è stranota (dettagli); quella statunitense non fu collocata a difesa del Pentagono, ma a protezione della base aerea di Grand Forks, nel Nord Dakota.

Inoltre non ha mai avuto senso collocare batterie antiaeree a difesa del Pentagono, dato che si sapeva che l'edificio era un bersaglio dei missili nucleari sovietici (dettagli).



2.2. Se nessun aereo può avvicinarsi al Pentagono senza essere intercettato e abbattuto, come fu possibile farlo l'11 settembre?

Non è vero che gli aerei non possono avvicinarsi. Gli aerei civili passano in fianco al Pentagono tutti i giorni, perché c'è un aeroporto civile, il Reagan, a 1200 metri dall'edificio. Ci sono fotografie del Pentagono prese da aerei da turismo prima dell'11/9, da distanza ravvicinatissima. Questi aerei da turismo non furono né intercettati né tanto meno abbattuti. Eccone un esempio qui sotto, datato 25 agosto 2001, pochi giorni prima degli attentati.





2.3. La versione ufficiale dice che l'aereo scomparve dai radar per 36 minuti. Cosa accadde in quel periodo? E se l'avessero fatto atterrare e sostituito con un aereo radiocomandato?

In realtà l'aereo non è mai uscito dalla copertura radar. Se si legge bene il Rapporto della Commissione 11/9, si scopre che non dice affatto che l'aereo uscì dalla copertura radar: dice che i controllori non riuscirono a identificarlo sui propri schermi per 36 minuti. Era sugli schermi, ma i controllori non sapevano quale puntino, fra i tanti, fosse l'aereo che cercavano. L'esame a posteriori dei tracciati dimostra che l'aereo rimase sempre nel raggio dei radar (dettagli; altri dettagli).

Si possono fare tutte le congetture del mondo, compresa quella dell'aereo radiocomandato, ma mille congetture non fanno una prova. E non c'è alcuna prova di quest'ipotetica sostituzione. Stranamente, i cospirazionisti chiedono prove su prove della "versione ufficiale", ma non sono affatto così esigenti a proposito delle proprie teorie.

E se l'aereo è stato sostituito, come ci sono arrivati al Pentagono i resti e gli effetti personali dei suoi passeggeri, testimoniati dai pompieri civili che prestarono i soccorsi?



2.4. Il ministro dei trasporti Mineta riferì che un addetto disse a Cheney che l'aereo si stava avvicinando al Pentagono e chiese conferma degli ordini; Cheney gli rispose nervoso che gli ordini erano invariati. Quali erano questi ordini? Di non abbatterlo?

No. La conversazione udita da Mineta si riferisce al Volo 93, caduto in Pennsylvania, che si pensava ancora in volo e diretto verso Washington. Non può essere altrimenti, vista l'ora alla quale avvenne. L'addetto stava descrivendo la rotta e velocità stimate dell'aereo. Lo ha chiarito anche Mineta stesso (dettagli).




La manovra
2.5. Thierry Meyssan dice che negli aerei di linea, il carrello scende automaticamente sotto una certa quota; come mai nessun testimone lo ha visto scendere e nel prato del Pentagono non ci sono i solchi dei carrelli o i loro rottami?

Il carrello a discesa automatica è una stupidaggine tecnica inventata dai complottisti: chiedetelo a qualunque pilota di linea. Non offendetevi se vi prende per scemi (dettagli).



2.6. Secondo la versione ufficiale, l'aereo fece una virata strettissima ad alta velocità, in pochi secondi, ma questo è impossibile per un aereo di linea: come la mettiamo?

In realtà la manovra durò oltre due minuti e fu larga dieci chilometri, come documentano i tracciati radar, i controllori di volo e le scatole nere (dettagli; altri dettagli). I complottisti barano, accelerando i filmati anche di dieci volte, per farla sembrare velocissima (dettagli).

Del resto, perché mai gli organizzatori dell'ipotetica messinscena sarebbero così stupidi da includere nella versione ufficiale una manovra impossibile, che qualsiasi pilota saprebbe sbugiardare?



2.7. E' impossibile per un aereo di linea volare rasoterra: come può essere successo al Pentagono?

Non è vero che è impossibile: i piloti volano rasoterra spessissimo durante le manifestazioni aeree, usando aerei di linea, e non c'è nessun motivo tecnico per non poterlo fare (foto; dettagli; esempi di voli radenti). E' ovvio che è una manovra pericolosa, e chi non la sa fare bene si schianta. Che fine ha fatto, appunto, l'aereo al Pentagono?



2.8. Come è possibile che un pilota dilettante riesca a colpire con così tanta precisione un edificio?

Non è detto che volesse colpire quel preciso punto del Pentagono. Il Pentagono ha lati di 280 metri e ha una larghezza massima di quasi mezzo chilometro: ai dirottatori andava bene colpirlo in un punto qualsiasi. Se sono riusciti a centrare le Torri Gemelle, ben più strette, perché non possono essere riusciti a centrare una struttura enorme come il Pentagono?



2.9. OK, i piloti esperti sanno volare rasoterra con un aereo di linea, ma come è possibile che ci sia riuscito un pilota dilettante?

I piloti esperti volano rasoterra senza sfracellarsi. Il dirottatore del Volo 77, invece, si schiantò. Il suo non fu un volo rasoterra, ma una discesa progressiva fino a schiantarsi. Il tratto radente del suo volo durò circa 1,3 secondi. C'è una bella differenza.



2.10. Ma non potrebbe essere stato un missile al posto di un aereo?

No. Nessun testimone ha detto di aver visto un missile: tutti hanno detto di aver visto un aereo (v. la sezione "I testimoni" qui sotto).

Inoltre un missile Cruise, per esempio, è lungo sei metri, contro i 47 di un Boeing 757. Non si può confondere un missile con un aereo di linea, perché la differenza è vistosissima, come si vede in questo grafico in scala:



Non solo: davanti alla breccia d'impatto ci sono un albero decapitato, un palo danneggiato di una telecamera di sorveglianza del traffico e cinque lampioni abbattuti. Sono disposti lungo una fascia larga 26 metri, lungo la traiettoria d'impatto. Come potrebbe un missile colpire lampioni così spaziati?






I testimoni
2.11. Come mai non ci sono testimoni?

Falso. Ci sono almeno 55 testimoni oculari che hanno visto direttamente l'impatto e 86 che hanno visto l'aereo dirigersi verso il Pentagono (dettagli).



2.12. OK, i testimoni ci sono, ma come mai alcuni di loro hanno detto di aver visto un missile Cruise?

Falso. Andando a controllare le loro testimonianze originali, salta fuori che hanno paragonato l'aereo a un missile per la velocità con cui si muoveva o per il rumore che faceva. Nessuno di loro dice di aver visto un missile. Anzi, alcuni di loro, come per esempio Mike Walter, dicono esplicitamente di aver visto un aereo che si muoveva veloce come un missile (video).



2.13. OK, i testimoni ci sono, ma non potrebbero aver detto di aver visto un aereo perché sono tutti pedine del governo o della CIA?

Se così fosse, come avrebbe fatto il governo o la CIA a fare in modo che in tutta l'area circostante il Pentagono, che sta nel centro abitato di Arlington, ci fossero soltanto testimoni compiacenti? Come mai non c'è nemmeno un testimone, neanche il più scalcinato, che dica di aver visto un missile o un caccia?




I danni
2.14. Come mai il foro nella facciata del Pentagono misura cinque o sei metri e quindi è di gran lunga troppo piccolo per un aereo di linea?

Cinque o sei metri? Guardate la foto qui sotto, cliccabile per ingrandirla. E' una foto che i complottisti non mostrano mai, tratta dal libro Pentagon 9/11. E' scattata prima del crollo della porzione di facciata colpita (notate le finestre sopra la breccia). Guardate le dimensioni dei soccorritori rispetto alla breccia, e dite se quella breccia è davvero larga cinque o sei metri. In realtà ne misura 35. Un Boeing 757 è largo 38 metri (dettagli).

Usate il buon senso: vi pare che gli ipotetici organizzatori della messinscena sarebbero così stupidi da fare un foro ridicolmente piccolo e dire che c'è passato un aereo di linea, sperando che nessuno noti l'assurdità della cosa?







2.15. Va bene, la breccia è larga più di cinque metri; ma come mai nella breccia le colonne sono ancora in piedi?

Perché questo è l'effetto logico dell'impatto meccanico di un oggetto molto più largo che alto a struttura cava, come un aereo di linea, contro un edificio in cemento armato. Chiedete a un ingegnere edile o a un esperto d'incidenti aerei.

In realtà le colonne non sono tutte ancora in piedi: ne manca qualcuna in prossimità del centro della breccia. Inoltre le colonne restanti sono fortemente piegate verso l'interno, come se qualcosa le avesse urtate con violenza dall'esterno. Un'esplosione interna avrebbe piegato le colonne in fuori e le macerie dell'edificio sarebbero state visibili all'esterno. Infine, i muri fra le colonne sono completamente scomparsi, e le loro macerie non sono sul prato: quindi sono stati sfondati dall'esterno verso l'interno.

Come farebbe un missile a piegare le colonne verso l'interno e asportare i muri che c'erano fra le colonne lungo una fascia orizzontale larga 35 metri?



2.16. Perché lo squarcio nel Pentagono è così regolare da avere un lato che sembra tagliato col coltello?

Il Pentagono è costruito in sezioni indipendenti, unite da giunti verticali: si chiamano giunti di dilatazione e sono usati comunemente in edilizia per qualunque grande edificio. Circa mezz'ora dopo l'impatto, si è verificato un crollo a ridosso di uno di questi giunti. La sezione di edificio non colpita, al di là del giunto, è rimasta in piedi, mentre quella colpita è crollata, mettendo quindi a nudo il giunto di dilatazione.



2.17. Nello squarcio si vede persino un libro intatto, ancora appoggiato su un leggio: com'è possibile che l'impatto di un grande aereo di linea lo abbia lasciato intatto?

Invece un missile o un camion bomba avrebbero dovuto lasciarlo intatto?

Il libro era situato in un locale che non fu interessato dall'impatto ed era adiacente a uno dei grandi giunti di dilatazione che dividono il Pentagono in sezioni. Il libro, quindi, non ha motivo di essere danneggiato. Divenne visibile soltanto dopo il crollo della porzione di edificio colpita dall'aereo, che mise a nudo il giunto di dilatazione.



2.18. Come è possibile che un aereo abbia sfondato i sei muri maestri dei tre anelli del Pentagono che separano la facciata dal foro d'uscita?

Il Pentagono non ha muri maestri: è retto esclusivamente da colonne di cemento armato, fra le quali ci sono semplici tramezze. Al piano terra e al primo piano, i tre anelli esterni del Pentagono formano un volume unico: chiunque abbia studiato realmente i dati dovrebbe saperlo (foto; dettagli).

L'aereo ha quindi sfondato la facciata, ha attraversato questo volume (frammentandosi contro le colonne), ed ha in parte sfondato la tramezza del terzo anello che dà sul corridoio all'aperto (l'A-E Drive). Niente muri maestri.



2.19. Come mai le finestre vicino all'impatto rimasero incredibilmente intatte?

Perché non sono finestre normali: sono finestre blindate, antiscoppio, fatte di lastre spesse 5 cm e pesanti circa una tonnellata l'una, realizzate dalla Viracon e dalla Masonry Arts (dettagli). Notate il sollevatore necessario per maneggiarle, nella foto qui sotto.





2.20. Il Pentagono e le Torri Gemelle furono colpiti da velivoli di dimensioni simili. Come mai i danni al Pentagono furono di gran lunga minori di quelli subìti dalle Torri?

Le strutture dei due edifici erano molto differenti e i rispettivi aerei erano differenti per massa; le loro dimensioni contano ben poco.

Le Torri Gemelle avevano facciate portanti, composte da una singola fila di colonne in acciaio a sezione cava quadrata, separate da normali finestre; dietro questa facciata c'era un vasto spazio vuoto senza elementi portanti.

Al Pentagono, le facciate non sono portanti, ma sono rinforzate con un'armatura in acciaio e rete di kevlar, hanno finestre antibomba infisse nell'armatura in acciaio, e le colonne sono in cemento armato con armatura a spirale e sono disposte sia in facciata, sia all'interno della struttura ogni 3-6 metri.

Nel confrontare i due aerei non si devono considerare le dimensioni, ma la massa: 128 tonnellate al WTC contro 82 al Pentagono.




I rottami
2.21. Perché al Pentagono non c'erano rottami d'aereo?

C'erano eccome. Ci sono decine di fotografie di rottami sminuzzati sul prato e dentro l'edificio (dettagli). Non ci si deve aspettare grandi rottami sul prato, esattamente come al World Trade Center non c'erano grandi rottami d'aereo fuori dalle Torri.



2.22. Va bene, i rottami c'erano, ma perché erano troppo pochi?

Quanti rottami dovrebbe lasciare visibili fuori un aereo che entra in un edificio? Confrontate con gli impatti alle Torri Gemelle: quanti rottami d'aereo avete visto a New York?



2.23. Va bene, i rottami c'erano e non erano troppo pochi, ma perché erano troppo piccoli?

L'aereo entrò nell'edificio ad altissima velocità, sfondando la facciata, e pertanto si sminuzzò. E' ridicolo aspettarsi di trovare tronconi di fusoliera o altro, specialmente all'esterno: gli aerei non rimbalzano, quando si schiantano.



2.24. I rottami c'erano, ma non potrebbero essere stati collocati da agenti della CIA?

Come avrebbero fatto, sotto gli occhi delle migliaia di automobilisti che passano sull'autostrada (il Washington Boulevard) che confina con il Pentagono?



2.25. I rottami c'erano, ma perché erano lucidi invece di essere bruciacchiati dall'esplosione?

Perché sono stati proiettati lontano durante l'impatto dell'aereo, pochi istanti prima della deflagrazione del carburante. Confrontate con i video degli impatti al World Trade Center: l'aereo prima penetra e si disintegra, poi deflagra il carburante.



2.26. Dove andarono a finire i motori?

Almeno uno dei motori fu trovato, sventrato, all'interno del Pentagono, incastrato in una colonna, come descritto nel libro Firefight (dettagli).




I filmati
2.27. Il Pentagono è l'edificio più sorvegliato del mondo, come è possibile che non ci siano filmati dell'impatto?

Non è affatto l'edificio più sorvegliato del mondo: è un edificio in gran parte amministrativo, situato in un centro abitato, e non ha neanche una recinzione perimetrale. E' paragonabile a un ministero più che a Fort Knox.

Non solo: nessuno ha detto che non esiste: l'FBI stessa, per ora, si rifiuta di confermare l'esistenza o meno di altri filmati (dettagli). Molto materiale è stato segretato, secondo le norme processuali statunitensi, e può darsi che una registrazione video dell'impatto faccia parte di quel materiale, che verrà desegretato al termine dei processi in corso contro i fiancheggiatori e organizzatori degli attentati.



2.28. L'FBI ha detto di avere 85 video del Pentagono, tratti dalle telecamere di sorveglianza e riguardanti l'11/9: come mai non li divulga?
In realtà i video del Pentagono dichiarati dall'FBI non sono 85, ma 13. 85 è il totale dei video sequestrati nelle indagini; gli altri video riguardano altri luoghi. Di questi tredici video, solo uno mostra l'impatto al Pentagono: gli altri mostrano l'edificio dopo l'attentato. Tutto questo è scritto chiaramente nel medesimo rapporto dell'FBI che i cospirazionisti citano come prova (dettagli).



2.29. Come mai nei filmati finora rilasciati non si vede l'aereo?

Non si vede nitidamente un aereo, ma si nota una macchia che potrebbe essere un aereo di linea. I "filmati" sono in realtà i fotogrammi scattati, al ritmo di uno solo al secondo (contro i 25 al secondo di un video normale), da una telecamera di sorveglianza.

Del resto, se le autorità fossero complici di una messinscena, sarebbe stupido da parte loro rilasciare un filmato che le sbugiarda, no?



2.30. Senza il video, come possiamo credere che si sia davvero schiantato un aereo?

L'esistenza o meno del video è irrilevante in termini di prova dell'impatto di AA77. Di quello ci sono prove in abbondanza:

55 testimoni oculari dell'impatto
86 testimoni oculari dell'avvicinamento di un aereo di linea
zero testimoni di missili
zero resti di missili

DNA e resti umani dei passeggeri
effetti personali dei passeggeri
rottami compatibili con un Boeing 757 della American Airlines
scatole nere specificamente appartenenti al Volo 77
tracciati radar che seguono tutto il Volo 77 e terminano al Pentagono
una breccia larga e bassa, di forma compatibile con un Boeing 757
cinque lampioni abbattuti, lungo una fascia larga 26 metri, compatibile con un Boeing 757 (largo 38)





Altri presunti misteri
2.31. Cos'è quel misterioso aereo bianco che vola intorno al Pentagono in un filmato che la CNN ha tenuto nascosto per sei anni?

Il filmato fu in realtà trasmesso già durante le dirette dell'11 settembre, e l'aereo non è affatto misterioso: è identificato per esempio sin dal settembre 2002 nel documentario Clear the Skies della BBC (dettagli) e nel libro Black Ice del 2003, disponibile anche in italiano (dettagli).

L'aereo è un E-4B, uno di quattro Boeing 747 appositamente attrezzati come centro di comando volante per le emergenze, che era già in volo per una delle tante esercitazioni di routine (dettagli). Ce n'è uno sempre in allarme. E non dite che l'11 settembre non fu un'emergenza.



2.32. Alle 9:42 dell'11/9, la rete televisiva ABC trasmise le immagini di un incendio in un edificio annesso alla Casa Bianca, l'Old Executive Building; come mai nessuno ne ha più parlato?

Perché non ci fu nessun incendio in quell'edificio. E' una panzana inventata dai complottisti, che hanno interpretato le immagini della ABC, che mostrano l'Old Executive Building in primo piano e, sullo sfondo, dietro l'edificio, il fumo che si leva dal Pentagono (dettagli).
Etichette: FAQ, Pentagono






vorrei tanto vedere il video del pentagono [:)] [:)] [:)] [:)]

03/06/2009, 16:41

LA TORRE 7

Come mai un testimone, Barry Jennings, dice di aver udito delle forti esplosioni mentre era dentro l'edificio?

Le ha sentite la mattina, ma l'edificio è crollato nel tardo pomeriggio: qualunque fosse la loro origine, sicuramente non causarono il crollo dell'edificio.

Se anche ipotizzassimo che quelle esplosioni facevano parte di una strana demolizione a puntate della struttura del WTC7, sarebbe poi stata necessaria un'altra grande serie di esplosioni appena prima del crollo, per innescare appunto il crollo stesso, ma nessuna delle riprese del crollo riporta nell'audio il rumore di queste esplosioni.

Un edificio in fiamme può produrre boati per molte altre ragioni: cedimenti locali della struttura, deflagrazioni di materiali infiammabili, persino lo scoppio dei monitor a tubo catodico dei tanti computer presenti in un edificio adibito a uffici. Il WTC7 conteneva inoltre serbatoi di gasolio per i gruppi elettrogeni.



4.3. Non è strano che quel testimone, Barry Jennings, sia morto in circostanze poco chiare poco dopo aver rilasciato quelle dichiarazioni?

Non è affatto morto in circostanze poco chiare, come insinuano alcuni cospirazionisti. E' morto per ragioni normalissime che i suoi familiari, stanchi delle attenzioni ossessive dei sostenitori delle teorie di complotto, non desiderano condividere pubblicamente.

Chi insinua che sia stato "eliminato" perché aveva detto troppo dovrebbe spiegare come mai la persona che ha condiviso la sua esperienza nel WTC7 e l'ha raccontata anche alla BBC, Mike Hess, è ancora viva.



L'incendio
4.4. Il fumo che si vede nelle foto non proviene dal WTC7, ma dal WTC6 che gli sta accanto. Non ci sono prove di grandi incendi nel WTC7.

E' sufficiente guardare queste immagini per rendersi conto che non è vero che il fumo proviene dagli edifici adiacenti. Il fumo sgorga inequivocabilmente dal WTC7, e le fiamme degli incendi ci sono eccome. Lo confermano sia i pompieri, sia le riprese video del fotoreporter Steve Spak.



4.5. Come è possibile che le macerie delle Torri Gemelle abbiano appiccato incendi al WTC7?

Perché no? E' esattamente quello che è successo anche al WTC4, 5 e 6, gli edifici bassi che stavano ai piedi delle Torri. Sono stati devastati dal fuoco dopo i crolli delle Torri. Eppure non erano stati colpiti da aerei, proprio come il WTC7.

Stranamente, i cospirazionisti non trovano sospetto il crollo del WTC4, 5 e 6, nonostante la dinamica sia identica a quella del WTC7: impatto di macerie che innescano incendi, seguito da crollo dovuto agli incendi.



Avvisaglie di crollo
4.6. Come mai la CNN annunciò il crollo prima che avvenisse?

Il giornalista della CNN Aaron Brown, da New York, disse alle 16:10 locali che gli arrivavano segnalazioni che l'edificio "è in fiamme ed è crollato o sta crollando". Segnalazioni molto vaghe, dunque. Niente di strano: i pompieri sapevano che il crollo era inevitabile sin dalle prime ore del pomeriggio, e la notizia è arrivata ai giornalisti (dettagli).



4.7. Come mai la BBC annunciò il crollo prima che avvenisse, addirittura mentre inquadrava il WTC7?

La giornalista Jane Standley della BBC, che da New York diede l'annuncio in diretta TV, stava semplicemente riferendo in buona fede una notizia sbagliata giuntale dalla Reuters. Le segnalazioni dell'imminenza del crollo del WTC7 circolavano da ore: qualcuno è stato troppo precipitoso, tutto qui.

La Reuters annullò poco dopo la notizia errata, una delle tante che vengono spesso lanciate durante eventi drammatici come l'11/9, ma ormai l'annuncio era stato dato. Jane Standley era appena arrivata a New York e non sapeva che l'edificio sullo sfondo alle sue spalle era il WTC7; del resto, prima dell'11/9 il WTC7 era uno dei tanti grattacieli poco conosciuti di New York (ed era noto come Salomon Building, non come WTC7).

O preferite pensare che la BBC faccia parte del complotto, perché era stata informata prima dai cospiratori su cosa doveva succedere e come doveva annunciarlo, ma sbagliò leggendo troppo presto la battuta del copione? (dettagli; dettagli)



4.8. Come mai si interruppe la comunicazione proprio dopo che la giornalista della BBC aveva erroneamente annunciato il crollo del WTC7 prima che crollasse?

La BBC dice che il timer della trasmissione via satellite scattava alle 17.15 esatte, e scattò come previsto, interrompendo la connessione (dettagli).



4.9. Come mai la registrazione dell'annuncio anticipato del crollo del WTC7 è sparita dagli archivi della BBC?

Non è sparita: era stata archiviata nella sezione dedicata al 2002 invece che in quella del 2001. Gli archivisti l'hanno recuperata da tempo (dettagli).



Il crollo
4.10. Come mai il WTC7 crollò senza motivo e senza essere stato colpito da un aereo?

Non fu colpito da un aereo, certo, ma fu colpito pesantemente dalle macerie della Torre Nord. Aveva uno squarcio alto venti piani nella facciata rivolta verso le torri, testimoniato dai pompieri e dalle dirette TV (immagine qui sotto). Aveva un angolo lesionato su dieci piani. Aveva vasti incendi interni, visibili sulle facciate nord, est e sud. Dalla facciata sud usciva un'enorme quantità di fumo. Bruciò per quasi sette ore senza che nessuno intervenisse. In queste condizioni, perché non avrebbe dovuto crollare?







4.11. Come mai il WTC7 è crollato a sorpresa?

Non è crollato a sorpresa: il crollo era atteso da tempo. Se l'aspettavano i soccorritori, tant'è vero che l'edificio era stato evacuato e nessuno è morto nel suo crollo. I pompieri si accorsero varie ore prima, poco dopo mezzogiorno, che il WTC7 pendeva e scricchiolava, e fecero allontanare tutti.

Per esempio, un vicecomandante dei pompieri di New York, Peter Hayden, ha spiegato che gli specialisti collocarono dei dispositivi per monitorare eventuali spostamenti dell'edificio: "Eravamo preoccupati della possibilità di crollo dell'edificio" dice "e abbiamo discusso con un ingegnere, in particolare... gli abbiamo chiesto se, lasciandolo bruciare, era prevedibile che crollasse, e quanto tempo ci avrebbe messo. Saltò fuori che ci aveva praticamente azzeccato... dice 'Nello stato in cui è ora, avete circa cinque ore'".

Anche la BBC e la CNN ne preannunciarono il crollo (dettagli).



4.12. Perché il crollo del WTC7 somiglia molto a una demolizione controllata?

E' vero, le somiglia. Ma qualsiasi crollo di un edificio somiglia a una demolizione controllata. Una demolizione controllata è appunto un crollo, innescato da esplosivi. Ma bisogna dimostrare che c'erano esplosivi; e gli esplosivi lasciano tracce. Dove sono finiti i detonatori e i chilometri di cavi? Dove sono le tracce chimiche e fisiche degli scoppi? Come mai nessuna delle tantissime persone che lavorava nel WTC7 ha visto nulla?



4.13. Come mai durante il crollo si vedono degli sbuffi fuoriuscire dall'edificio, proprio come in una demolizione controllata?

Attenzione: nelle vere demolizioni controllate, gli sbuffi si vedono prima che inizi il crollo, non durante.

Non solo: se l'edificio sta già crollando, a che serve fare altre esplosioni? E se si fosse trattato di una cospirazione, perché gli organizzatori sarebbero stati così maldestri da produrre sbuffi rivelatori?

In realtà gli sbuffi sono prodotti dal fumo e dalla polvere spinti in fuori dalla compressione dell'aria all'interno dell'edificio che collassa. Infatti, guarda caso, provengono proprio dai punti nei quali le finestre erano sfondate.



4.14. Perché il WTC7 è crollato, se gli incendi erano piccoli?

I pompieri dicono che non erano affatto piccoli: per esempio, il loro comandante Daniel Nigro parlò chiaramente di "incendi molto intensi su molti piani". Volete accusare i pompieri di mentire?

Gli incendi furono principalmente interni, proprio come alle Torri Gemelle, e sul lato sud, rivolto verso le Torri stesse: un lato quasi inaccessibile ai fotoreporter. Le foto che i complottisti mostrano solitamente presentano il lato opposto, quello lontano dalle Torri, e lì gli incendi interni si vedono poco. Ma ci sono immagini e video di incendi ben più importanti sul lato sud, con enormi volute di fumo (e dove c'è fumo c'è incendio).



4.15. Ma come è possibile che un grande grattacielo crolli per un semplice incendio? Non era mai successo prima.

Il fatto che un grattacielo possa crollare in caso di grande incendio incontrollato è ben noto ai progettisti e ai vigili del fuoco: fa parte del cosiddetto rischio accettato. Proprio per questo si installano sistemi e protezioni antincendio.

In realtà ci sono precedenti di altri grattacieli in fiamme che hanno rischiato di crollare per puro incendio. Non sono crollati perché sono stati salvati dal lavoro dei pompieri. Al WTC7, invece, i pompieri non hanno potuto fare nulla: l'hanno dovuto lasciar bruciare.

Non solo: mentre i progettisti realizzano gli edifici proteggendoli contro le situazioni che possono generare incendi di origine interna, le fiamme al WTC7 arrivarono in una maniera assolutamente anomala, ossia dall'esterno (dalle macerie infuocate della Torre Gemella Nord).

In altre parole: l'incendio del WTC7 ebbe risultati straordinari perché fu un incendio straordinario, ma non è affatto anomalo per gli addetti ai lavori.



4.16. Perché il crollo fu così verticale?

In realtà non fu poi così verticale come sembra. Si ha quest'impressione perché i filmati solitamente presentati mostrano il crollo inquadrando di piatto la facciata nord: così non si può notare che il WTC7 si inclina diagonalmente verso sud.

Alcuni filmati poco conosciuti e la distribuzione delle macerie documentano che il crollo non è stato affatto verticale: le macerie della facciata nord sono coricate sopra il resto dell'edificio, cosa possibile solo con un crollo inclinato. E le macerie hanno danneggiato gli edifici adiacenti (Fiterman Hall e Verizon Building).



4.17. Perché il crollo fu troppo veloce?

In realtà nessuna ripresa del crollo è completa, perché la base del WTC7 è mascherata dalla nube di polvere del crollo e dagli edifici circostanti, quindi non si può fare una cronometrazione totale. Inoltre i complottisti tagliano sempre la lunga fase iniziale, nella quale cedono le strutture sul tetto, poi c'è una pausa, e poi si corica il resto dell'edificio. Avete mai visto una demolizione controllata fare pausa a metà? La durata complessiva è pari ad almeno 13 secondi, come confermano anche i dati dei sismografi.

Analizzando i filmati del crollo si nota inoltre che il WTC7 è precipitato per 18 piani in 5,3 secondi. Se fosse crollato in caduta libera, ci avrebbe messo 3,9 secondi: quindi il crollo è durato il 40% in più rispetto a una caduta libera.



4.18. Come mai il crollo fu così preciso, senza lesioni agli edifici circostanti, proprio come in una demolizione controllata?

Non fu affatto così. Le macerie del WTC7 si riversarono addosso all'adiacente edificio Fiterman Hall (l'edificio bianco nella foto qui sotto), danneggiandolo tanto da richiederne la demolizione, e nel Verizon Building si formarono ampi squarci la cui riparazione costò oltre un miliardo di dollari (dettagli; altri dettagli).







Il movente
4.19. Come mai Larry Silverstein, proprietario del WTC7, ammise in diretta TV di aver ordinato di demolire l'edificio? Disse "pull it", che nel gergo significa "demolire con esplosivi".

E' una domanda molto frequente, ma contiene un bel minestrone di errori:

1. Silverstein non era proprietario, ma locatario;
2. la frase incriminata non fu detta in diretta TV, ma in un documentario preregistrato, America Rebuilds, per cui Silverstein avrebbe potuto farla tagliare, se fosse stata una gaffe;
3. Silverstein disse "pull it" nel senso di "ritirarlo", riferito al contingente dei pompieri di cui stava parlando;
4. nel gergo dei demolitori, "pull" non significa "demolire con esplosivi", ma "far crollare tirando con dei cavi", cosa ridicolmente impossibile per un grattacielo di 174 metri;
5. Silverstein, nella frase in questione, disse che la decisione non la prese lui, ma la presero i pompieri ("they made that decision to pull").

E soprattutto, perché mai Silverstein avrebbe dovuto confessare disinvoltamente in TV la demolizione che doveva restare supersegreta?

La citazione esatta è questa: "I remember getting a call from the fire department commander, telling me that they were not sure they were gonna be able to contain the fire, and I said, 'We've had such terrible loss of life, maybe the smartest thing to do is pull it.' And they made that decision to pull and then we watched the building collapse."



4.20. Il WTC7 ospitava una base della CIA: è stato distrutto per far sparire documenti scottanti?

Certo, perché il modo migliore per far sparire i documenti è far saltare in aria l'intero edificio. Così sicuramente neanche un foglio svolazzerà fuori. Usare un distruggidocumenti pareva banale?

In realtà la CIA aveva sì una sede nel WTC7, come l'avevano tante società, ma dovette mandare una squadra speciale per cercare fra le rovine i documenti segreti e i rapporti di spionaggio, per evitare che finissero nelle mani sbagliate. Proprio il contrario di quello che asseriscono i complottisti.



4.21. Perché il rapporto della Commissione 11/9 non cita affatto il WTC7?

E' falso. Il WTC7 è citato a pagina 284, 293, 302, 305 (come "7 WTC"). Il rapporto della Commissione non cita il crollo del WTC7, ma non cita neppure quello della Cattedrale di San Nicola e neppure la distruzione del WTC3 (il grande hotel Marriott che sorgeva in fianco alle Torri Gemelle, alto 22 piani).

03/06/2009, 16:43

barionu ha scritto:


SARETTA DEVI INDICARE DA DOVE HAI PRESO IL POST SOPRA !


( O è ROBA TUA ? )

zio ot


http://undicisettembre.blogspot.com/200 ... chive.html

eccoti servito barionu...e poi dicono ai complottisti di rivolgersi alle fonti "ufficiali".
Paoloattivissimo....e ho detto tutto.
comunque Saretta grazie x il tuo post [;)]
rik
Ultima modifica di riccardo il 03/06/2009, 16:44, modificato 1 volta in totale.

03/06/2009, 16:46

ciao barionu [:)], sono le risposte che il dott. paolo attivissimo ha dato a ogni singola obiezione, ho pensato fosse cosa utile raccoglierle qui in questa pagina in modo da averle sotto mano e fare dei confronti e soprattutto per far si che tutti possano leggerle qui dato che forse qualcuno magari i link nemmeno li apre... comunque con questo non voglio dire che queste risposte siano esatte ma almeno vediamo se sono giuste o meno... restano molti dubbi anche per me pero' [8]

p.s. hai un link dove posso leggere un tuo vecchio topic sull'argomento? [:D] GRAZIE

03/06/2009, 16:55

nemozero ha scritto:

letto questo?

http://www.accius.net/11-09-2001-usa-vs ... -immobile/

e questo?

il Ministro della Difesa di una nazione sotto attacco multiplo abbandona il proprio posto di comando per andare ad aiutare dei barellieri che stanno soccorrendo le vittime del Pentagono?

D’accordo volersi mostrare solidale con i propri uomini, ma come può permettersi Rumsfeld una tale leggerezza, soprattutto dopo aver voluto essere proprio lui a coordinare tutte le operazioni in caso di un dirottamento aereo?

Forse sapeva già che quello del Pentagono sarebbe stato l’ultimo aereo a colpire un bersaglio civile? (In quegli stessi minuti UA93 si schiantava in un campo della Pennsylvania).


e questa sarebbe una prova schiacciante?

03/06/2009, 16:56

leggetevi i miei post cheney al comando.........

03/06/2009, 16:58

scusa demultanocte....

cheney blindato al comando

bush che svolazza superblindato

e lui se ne va in giro cosi'?


ma mi prendi per i fondelli?

03/06/2009, 17:15

DeMultaNocte ha scritto:

NOcoverUP ha scritto:

DeMultaNocte ha scritto:

NOcoverUP ha scritto:

robba00 ha scritto:

Quel maledetto rettiliano di Bush ha fatto danni e in silenzio ne continua a fare!!!
piu' vado avanti e piu' avallo la teoria di D. Icke.... solo un ibrido rettiliano puo' avere il sangue freddo ti architettare tutto questo


e queste sarebbero le prove che è tutto un complotto? Ovvero che Bush è un rettiliano?

[8]

Io ho dei dubbi sull'11/9, poche certezze, ma a questo punto preferisco essere un pecorone, se questo è il livello del dibattito.


l'umanita per 2000 anni ha creduto o crede che esista un dio che ci spia giorno e notte e dopo la morte ci giudichera mandandoci all'inferno o al paradiso,
non capisco perchè alle castronerie uffciali bisogna credere mentre ogni teoria alternativa è pazzia... [V].....
mi spieghi perchè?


Innanzitutto non credo sia corretto mettere sullo stesso piano religioni millenarie con teorie stravaganti, ma se vuoi possiamo farlo, ma in un altro thread.

Ognuno può credere in quello che vuole, anche che Bush sia un rettiliano. Tutto può essere, nessuno lo mette in dubbio, ma se si sostengono teorie coosì ardite senza uno straccio di prova, poi non vi lamentate che esistano persone, che voi stessi definite pecoroni, che rimangono dubbiose rispetto a tutto ciò.

Da quello che ho letto esistono dubbi sulla versione ufficiale, ma nessuna prova che l'11/9 sia un complotto. Se poi come motivazione di un complotto mi si dice che Bush è un rettiliano, allora preferisco tenermi i miei dubbi.

Credo sia più veritiero che gli Stati Uniti per continuare ad essere una superpotenza e nascondere la crisi economica, avessero bisogno di una o più guerre. Terminate queste, la crisi è uscita allo scoperto anni dopo a quando iniziava a manifestarsi, ovvero nel 2001.
Ma è tutto da provare.

ma guarda che io scindo le due cose, dell'11 sett. sono sicuro visto le prove....e visto che la storia ufficiale fa acqua da tutte le parte, quanto riguarda i rettiliani non avendo prove non mi esprimo con nessuna certezza a riguardo, ma nello stesso tempo non voglio fare come fece la santa inquisizione con Galileo
p.s.
ti ricordo che le persone lo presero per pazzo... quindi riflettici su [;)]
Ultima modifica di NOcoverUP il 03/06/2009, 17:16, modificato 1 volta in totale.

03/06/2009, 17:16

Intervengo soltanto per ringraziarti, saretta; avevo letto già un rapporto del genere ma avevo perso le...tracce e non potevo contrappormi senza... Grazie! Massimo

03/06/2009, 17:24

nemozero ha scritto:

scusa demultanocte....

cheney blindato al comando

bush che svolazza superblindato

e lui se ne va in giro cosi'?


ma mi prendi per i fondelli?


E' un comportamento inusuale, ma non è la prova di niente.

Tra l'altro è tutto da verificare se è andata così la vicenda. Potrebbe anche essere che Rumsfeld si stava trasferendo da un'altra parte e si sia fermato alcuni attimi a verificare le condizioni di alcuni feriti. Non ci vedo niente di strano in un comportamento del genere, e non lo ritengo assolutamente la prova di un complotto ai danni del suio stesso paese.
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