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Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

25/05/2017, 18:36

Thethirdeye ha scritto:Preferisco le dichiarazioni di due EX Capi della CIA, se permetti...
E loro hanno parlato chiaro. Molto chiaro...

Quelle operazioni sono coperte da "segreto militare"..
e non vedo perchè certa gente dovrebbe spifferare cose,
qualora di loro dominio, solo perchè gliele chiede un giornalista.

Non ha senso.

E cosa avrebbero detto di tanto chiaro questi due tizi? Oltretutto di quegli aerei bianchi senza livrea/insegne non se ne vedono più quindi è evidente che erano circoscritti ad avvenimenti ben precisi.

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

25/05/2017, 18:47

Geoengineering Investigation Demanded By Numerous Experts

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Il 15 luglio 2014 i cittadini della California settentrionale si sono riuniti per creare la più grande partecipazione in occasione delle sessioni di Supervisori della contea di Shasta (400+, il presidente Les Baugh ha confermato questo record di presenza all'inizio dell'incontro). Lo scopo primario di questo incontro è stato quello di presentare informazioni che dimostrano che vi è una grave contaminazione dei metalli pesanti e delle radiazioni UV in tutta la regione della contea di Shasta (e nel mondo). Un elenco di 10 esperti ha presentato i dati al consiglio per confermare la legittimità delle preoccupazioni da affrontare. Alla fine della presentazione, il consiglio ha votato all'unanimità per indagare sulla contaminazione dei metalli pesanti e ha approvato le risoluzioni di conseguenza. Il video qui sotto documenta gli eventi di questa giornata storica nella lotta per esporre il crimine di geoengineering globale, tutti gli esperti sono identificati con le etichette del video (la nuova versione modificata e condensata).

http://www.geoengineeringwatch.org/geoe ... residents/


Immagine
Il relatore: c'è gente che quando vede questo dice che è normale traffico commerciale. (risata totale) [:)]
Ultima modifica di Wolframio il 25/05/2017, 18:54, modificato 1 volta in totale.

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

25/05/2017, 18:49

Che voi sappiate le scie chimiche ci sono anche in Russia??
O il Berlusca fece il contratto, firmato le cambiali, solo per l'itaGlia???

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

25/05/2017, 19:16

Giulietto di di no

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Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 14:44

Guarda su youtube.com

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 15:07

Si possono postare tutti i video e gli articoli di questo mondo ma lo ripeto, mancano prove concrete sui due aspetti fondamentali:

A) Chi sostiene la tesi che a fare gli aerosol sono aerei di linea deve dimostrare dove mettono le sostanze chimiche e con quale meccanismo ne azionano l'irrorazione ovvero schemi alla mano devono dimostrare dove piazzano i serbatoi e come comandano l'espulsione.

B) Chi sostiene la tesi delle sostanze chimiche additivate ai carburanti deve fornire prove che un motore avio possa funzionare con carburanti adulterati, ergo devono come minimo realizzare un video con testimoni attendibili davanti a un motore inchiodato al banco di prova alimentato con i suddetti additivi nel carburante.

In entrambe i casi fino ad oggi non ho mai visto prove del genere.

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 15:35

Me la aspettavo una risposta del genere.

Dimostrare dove gli aerei nascondono le sostanze non serve a nulla perchè nessuno lo permette.
Le analisi indipendenti dimostrano che:
Alluminio,Bario e Stronzio piovono dal cielo, che possono volare sono gli uccelli e gli aerei. Quindi diamo la colpa agli uccelli se per te và bene.



1- Piovono filamenti e li fanno passare per ragnatele.
2- Analisi di un laboratorio francese riconosciuto e serio ed al quale non interessa nulla delle scie chimiche, riportano che quei filamenti non hanno nulla di naturale.
3- I filamenti sono ftalati e contengono tra altri metalli Alluminio,Bario e Stronzio
4- Nell'acqua si trovano Alluminio,Bario e Stronzio
5- Nel carburante degli aerei si trovano Alluminio,Bario e Stronzio
6- Nei licheni arancioni che hanno provocato la moria di alberi si trovano Alluminio,Bario e Stronzio
7- Il laboratorio Analitica per un confronto ha piu volte trasmesso i campioni analizzati al laboratorio statale ed è stato ignorato.

Certo che non ci sono prove ufficiali, insabbiano tutto, bollando come idioti chi si dà la pena di approfondire il problema.
E ci riescono bene.

Qualcuno, lo chiedo per favore, potrebbe soddisfare la mia richiesta?
viewtopic.php?p=446430#p446430

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 16:23

Le scie chimiche NON esistono, per legge.
Lo testimoniarono, giurarono, Bush & Berlu.
Punto e basta.

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 17:44

Wolframio ha scritto:Dimostrare dove gli aerei nascondono le sostanze non serve a nulla perchè nessuno lo permette

Fa molto strano pensare che nell'era della fotografia digitale dove ogni smartphone ha una fotocamera nessuno sia mai riuscito a scattare una foto non credi? Fra piloti, collaudatori, manutentori, personale addetto al carico/scarico merci e personale d'ispezione parliamo di un esercito di centinaia di migliaia di persone nel reparto dell'aeronautica civile.
Wolframio ha scritto:Piovono filamenti e li fanno passare per ragnatele

Toh, non bastavano le scie ora per farsi sgamare ulteriormente lanciano anche ragnatele! Manca solo il Morbo di Morgellons e siamo a cavallo.....
Aumentano i casi di Morgellons, la sindrome da "scie chimiche"

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/ ... -chimiche/

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 17:52

Lasciamo stare il morgellons per favore, che io non l'ho mai tirato in ballo.
Se vuoi portarmi qualche analisi timbrata e firmata di quei filamenti spacciati per ragnatele. và bene.

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 21:34

Nell'attesa di poter leggere qualche certificato di analisi ufficiale dei filamenti che in molte zone del globo sono piovuti dal cielo.
Pubblico dei certificati di analisi di un serio laboratorio indipendente, preceduti da una chicca del CICAP.



Immagine

I "capelli d'angelo"

L'analisi del CICAP Piemonte su presunto materiale alieno

Nel novembre del 1999 è stata segnalata nel Vercellese la caduta di lunghi filamenti biancastri, noti come "capelli d'angelo" e spesso associati al fenomeno UFO. Il fenomeno è stato nuovamente osservato l'anno successivo, di nuovo a Vercelli e ad Alessandria. Il CISU ha raccolto campioni di questi filamenti e il CICAP gruppo Piemonte ha aperto un indagine rivolgendosi a Davide Vione, dottorando in chimica a Torino, già autore de "La ricerca della vita extraterrestre" (La Voce Scettica n. 4, luglio 2000). (N.d.R.)

Introduzione

Con il termine "capelli d'angelo" sono indicati dei filamenti bianchi che sono stati osservati cadere al suolo durante alcuni avvistamenti di UFO1. Tra le ipotesi sulla loro origine vi sono le seguenti:
  • Fili di ragnatela, prodotti da particolari specie di ragni migratori (ad es. della famiglia Linyphilidae);
  • Lana di pioppo;
  • Rayon (fibra tessile artificiale), scarico di industrie, emesso accidentalmente, ad es. in seguito ad incidenti.


Origine del campione

Secondo il racconto di un testimone oculare, una copiosa caduta di filamenti bianchi si sarebbe verificata a Vercelli e dintorni il giorno 8/11/1999 a partire dalle 13,30 circa. Il fenomeno sarebbe durato parecchie ore: secondo la stessa testimonianza, infatti, esso sarebbe stato ancora in atto alle ore 16,30. La testimonianza (raccolta da Massimiliano Grandi, socio del CISU, Centro Italiano Studi Ufologici) è corredata da un filmato, ripreso la mattina successiva dal testimone oculare in località Carisio (VE), che mostra un campo cosparso dei suddetti filamenti. Vari campioni di presunti "capelli d'angelo" sono stati raccolti, in data 11/11/1999, da Matteo Leone, anch'egli socio del CISU. Qui di seguito riporto il rapporto preliminare di sopralluogo e prelievo redatto da Matteo Leone.

Rapporto preliminare di sopralluogo e prelievo su caso di "capelli d'angelo"
In data giovedì 11 novembre 1999, ore 10 circa, sono giunto in località Carisio (VC), nei pressi della corrispondente uscita dell'autostrada A-4 TO-MI per effettuare sopralluogo ed eventuali prelievi relativi a caso di "capelli d'angelo". Seguendo le indicazioni pervenute la sera prima, grazie ad un testimone sopraggiunto in sede per l'occasione, uscendo dal casello di Carisio, mi sono diretto verso Vercelli. Dopo alcune centinaia di metri, avendo individuato una strada sterrata, mi sono fermato per cercare tracce dei filamenti biancastri segnalati dal testimone in questione. Ancora in automobile ho avuto modo di vedere, sulla superficie anteriore di un cartello stradale, dei filamenti bianchi. Sceso dall'auto, ho constatato che i filamenti erano presenti anche sul lato posteriore del cartello, e che il loro aspetto era simile a quello delle ragnatele. Altri filamenti, sebbene in quantità ridotta, risultavano presenti tra i fili d'erba e i rami degli alberi sul bordo dei campi coltivati. Le condizioni meteorologiche inclementi (freddo, pioggia e vento: la pioggia, in particolare era cominciata la notte prima, tra mercoledì e giovedì) hanno impedito un sopralluogo più approfondito all'interno dei campi. La consistenza dei filamenti appariva tenace ed appiccicosa. Questo faceva sì che i filamenti manifestassero la tendenza a saldarsi reciprocamente dando luogo a grumi di materiale biancastro ben visibile. Il vento pur forte non era in grado di vincere il carattere appiccicaticcio del materiale (una volta raccolti risultava difficile perderne qualcuno per via del vento). Questo ha comportato una certa laboriosità nel processo di raccolta dei campioni, poiché questi rimanevano più facilmente incollati ai guanti che alla superficie interna dei sacchetti "cuki" utilizzati. Il colore bianco tendeva a scurirsi con la manipolazione, specie se associata a compressione e sfregamento. La distribuzione dei filamenti variava notevolmente con le zone. In alcune, era visibile un filamento ogni qualche metro quadro, in altre la densità era molto minore e difficilmente quantificabile. La quantità complessiva di materiale "visto" non è comunque paragonabile a quella - assai superiore - visibile nel filmato girato dal testimone di cui sopra. Sono stati "riempiti" cinque sacchetti: alcuni contenenti solo uno o due filamenti singoli di breve lunghezza, altri contenenti varie "matasse".
Le operazioni di perlustrazione e prelievo sono durate circa un'ora. Non è stata effettuata alcuna indagine d'ambiente.
Matteo Leone - Socio CISU
Rapporto preliminare ultimato in data 17/11/99

Uno dei campioni raccolti è stato consegnato da Matteo Leone al sottoscritto (Davide Vione), presso il Dipartimento di Chimica Analitica dell'Università di Torino, affinché eseguissi analisi volte a chiarire, per quanto possibile, la natura del campione. Qui di seguito sono riportati procedure analitiche e risultati.

Metodologie di analisi

Immagine Alla vista, il campione appare di colore bianco, di aspetto filamentoso e di composizione omogenea (vedi figura). Si può escludere una presenza rilevante di materiali estranei (come terriccio, erba ecc.), il che facilita il lavoro di analisi. La metodologia adottata prevede una serie di test di dissoluzione con diversi reattivi, allo scopo di identificare la natura del campione per confronto del suo comportamento con quello, noto2, di altri materiali. Tale procedura permette di verificare le ipotesi preliminari che sono state formulate. Qui di seguito è riportata la procedura dettagliata per la preparazione di uno dei reattivi, specifico per la seta, in quanto tale preparazione richiede particolare attenzione. Ho ritenuto opportuno inserirla in quanto tale test, eseguibile anche sul campo, permette velocemente di verificare una delle ipotesi che sono state formulate riguardo ai "capelli d'angelo", vale a dire che si tratti delle ragnatele di particolari specie di ragni. Mi auguro che tale procedura possa risultare utile in casi futuri.

Preparazione del reattivo di Loewe

Il saggio di Loewe è un test di dissoluzione specifico per la seta. Data una sostanza incognita, se essa è insolubile nel reattivo di Loewe si può concludere che non si tratta di seta. Se la sostanza è solubile, vi sono buone probabilità che si tratti di seta, ma è consigliabile fare altre prove di controllo. La tela di ragno, molto simile alla seta, è solubile nel reattivo di Loewe. Una ricetta per la preparazione del reattivo di Loewe è contenuta in un articolo di Jean Senelier3, tuttavia è necessario osservare che essa è incompleta e si presta a numerosi fraintendimenti. Dal momento che il saggio di dissoluzione con il reattivo di Loewe è un valido test rapido per l'identificazione della tela di ragno, eseguibile anche sul campo, ho ritenuto opportuno riportare qui di seguito le istruzioni dettagliate per la preparazione del reattivo.

Dissolvere 10 grammi di solfato di rame (CuSO4·5H2O) in 100 millilitri di acqua distillata, aggiungere 5 grammi di glicerina (la glicerina è liquida, per cui questo equivale ad aggiungerne 4 millilitri) e qualche goccia di soda (traduzione letterale dal francese). È importante sottolineare che non si tratta di gocce di una soluzione acquosa di soda (NaOH; il termine soda farebbe pensare a Na2CO3, ma il carbonato di sodio è assolutamente inadatto allo scopo). In effetti, è praticamente impossibile ottenere il reattivo di Loewe aggiungendo una soluzione acquosa di NaOH (idrossido di sodio) alla soluzione di solfato di rame. In realtà occorre aggiungere delle pastiglie di NaOH solido (l'idrossido di sodio solido è venduto sotto questa forma). Oltretutto, la quantità di NaOH che si aggiunge è molto importante, per cui l'indicazione qualche goccia, anche se interpretata come qualche pastiglia, è inadeguata. La soluzione di partenza (CuSO4 e glicerina) è di colore azzurro carico per la presenza dello ione Cu2+. L'aggiunta a questa soluzione delle prime pastiglie di NaOH causa un intorbidimento, dovuto alla formazione di un precipitato (azzurro chiaro) di idrossido di rame:

CuSO4 + 2 NaOH → Cu(OH)2↓ + Na2SO4 (1a)

o, scritta in forma ionica:

Cu2+ + 2 Na2+ → Cu(OH)2 (1b)

Ciò che si è ottenuto a questo punto è un precipitato di idrossido di rame che non scioglie la seta. Occorre proseguire con l'aggiunta di pastiglie di NaOH fino a completa dissoluzione del precipitato:

Cu(OH)2↓ + 2 OH- → Cu(OH)42- (2)

A questo punto la soluzione assume un colore blu scuro, dovuto allo ione Cu(OH)42-: questo è il reattivo di Loewe.
Fin qui la spiegazione chimica del problema. Qui di seguito sono riportate le varie fasi da seguire per la preparazione del reattivo, nella speranza che la "ricetta" sia accessibile anche ai non addetti ai lavori.

Ricapitolando, la procedura da seguire è la seguente.
  • Dissolvere 10 grammi di solfato di rame (CuSO4·5H2O) in 100 millilitri di acqua distillata. Il solfato di rame è un composto solido di colore blu chiaro, solubile in acqua, e la soluzione che si ottiene ha un bel colore blu-azzurro. Agitare bene la soluzione (bastano una bacchetta o un bastoncino, purché puliti) fino a completa dissoluzione del solfato di rame: non deve rimanere un deposito solido sul fondo.
  • Aggiungere alla soluzione 5 grammi (4 millilitri) di glicerina. Agitare la soluzione fino a renderla omogenea.
  • Aggiungere delle pastiglie di idrossido di sodio (NaOH) solido, agitando bene la soluzione fino a dissoluzione completa di ogni pastiglia. Inizialmente la soluzione diventa torbida ed assume una colorazione azzurra più chiara (è il colore dell'idrossido di rame): bisogna continuare ad aggiungere idrossido di sodio e ad agitare. Proseguendo con l'aggiunta di pastiglie di idrossido di sodio, la soluzione assume un colore blu scuro e ridiventa limpida (l'idrossido di rame si dissolve): il reattivo di Loewe è pronto.
  • Si consiglia vivamente di provare il reattivo su un filo di seta o su della tela di ragno: se il reattivo scioglie la seta (la reazione è rapida ed avviene in 1-2 minuti) questo significa che si è operato correttamente. In caso contrario, vuol dire che si è commesso qualche errore nella preparazione. In tal caso è necessario rifare tutto da capo, cercando si capire quale errore è stato commesso. Se ciò che si è preparato non scioglie la seta, è del tutto inutile provarlo su un campione incognito (capelli d'angelo o altro).


N.B. La tela di ragno è un materiale molto facile da reperire. Va tuttavia notato che le ragnatele che si possono trovare in casa sono generalmente ricoperte da uno strato di polvere, tanto che di solito appaiono nerastre (la tela di ragno pulita è bianca). Beninteso, il reattivo di Loewe scioglie la ragnatela ma non lo sporco che la ricopre, per cui non ci si può aspettare la dissoluzione completa di un campione sporco. Le stesse considerazione vanno fatte per i campioni di capelli d'angelo, assicurandosi che non sia presente materiale estraneo.

Risultati dei test eseguiti

In tabella sono riportati i risultati dei test di dissoluzione eseguiti sul campione di "capelli d'angelo" con diversi reattivi. La stessa tabella riporta il comportamento di altri materiali con gli stessi reattivi utilizzati. Le caselle bianche indicano che il materiale è insolubile nel reattivo utilizzato. Le caselle colorate indicano che, al contrario, il reattivo è in grado di dissolvere il materiale. In caso di solubilità parziale si è utilizzata una colorazione mista. Si noti che il campione di "capelli d'angelo" è risultato insolubile in tutti i reattivi utilizzati.

Immagine

Conclusioni

I risultati riportati in tabella indicano che il campione di "capelli d'angelo" non può essere identificato con alcuno dei materiali riportati. Tale risultato permette comunque di escludere le ipotesi preliminari. Relativamente al campione esaminato, si può dunque concludere che:
  • non si tratta di tela di ragno;
  • non si tratta di cellulosa o di materiali simili alla cellulosa (il che esclude la possibilità che si tratti di lana di pioppo o di rayon).


Davide Vione
Dottorando presso il Dipartimento di Chimica Analitica Università di Torino.
Contatti:quaglia@ch.unito.it

Fonte: http://www.cicap.org/piemonte/cicap.php ... o=articolo


Questa foto rappresenta un campione di filamenti analizzati dal laboratorio francese Analytica.
Immagine
Visivamente non si notano differenze rispetto a quello analizzato dal CICAP nel 1999.
Una considerazione: non erano filamenti di ragno prima e lo sono diventate in seguito??


Rapport 160503 : Fortes teneurs en Aluminium, Baryum et Strontium

Immagine

Rapport 160503 du centre Analytika : constituants inorganiques des filaments aéroportés
Prélèvements : échantillon de filaments aéroportés.
Date : 3 mai 2016.
Méthode analytique : dépistage systématique ICP/MS.
-

rapport_160503.pdf
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Rapport 160413 : Teneurs détectables en Aluminium et Baryum dans le Jet Fuel A-1

Immagine

Rapport 160413 du centre Analytika : constituants inorganiques du carburant d'aviation Jet fuel A-1
Prélèvements : échantillon de Jet fuel A-1, le carburant le plus couramment utilisé par les avions à réaction commerciaux.
Date : 13 avril 2016.
Méthode analytique : dépistage systématique ICP/MS.
-

rapport_160413.pdf
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Rapports 131114 & 121112 : Détection de phthalates, plastifiants chimiques toxiques

Immagine

Rapport 131114 du centre Analytika : constituants organiques des filaments aéroportés.
Prélèvements : échantillon de filaments aéroportés.
Date : 14 novembre 2013.
Méthode analytique : dépistage systématique Py-GC/MS.
-

rapport_131114.pdf
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Immagine

Rapport 121112 du centre Analytika : constituants organiques des filaments aéroportés.
Prélèvement : échantillon de filaments aéroportés.
Date : 12 novembre 2012.
Méthode analytique : dépistage systématique Py-GC/MS.
-

rapport_121112.pdf
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Guarda su vimeo.com




Aggiungo anche a coronare la provocazione di chi afferma che non esistono prove e dati oggettivi:
La conta degli aerei con transponder disattivato rilascianti scie e la conta degli aerei con transponder attivo, senza scie al seguito.
Guarda su youtube.com

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

26/05/2017, 23:49

Andando a ripercorrere la storia delle scie chimiche si evince che il loro esordio è avvenuto in Usa negli anni 90. Fu in quegli anni infatti che le teorie degli sciachimisti iniziarono a diffondersi, prima erano del tutto sconosciute alla maggior parte dei cittadini.

Bene, ora facciamo un passo indietro e guardiamoci questi due video risalenti alla 2 guerra mondiale quando i famosi B17 americani solcavano i cieli e si può notare che già a quell'epoca erano ben visibili le scie e voglio sperare che qualcuno non venga a dirmi che quei cattivoni degli americani già dagli anni 40 irroravano il pianeta con sostanze venefiche (diamine dopo quasi 80 anni di questa roba dovremmo essere tutti morti stecchiti e le vegetazioni in rovina!).

Oltretutto sarebbero stati molto stupidi poiché le scie di quei B17 rappresentavano un problema notevole in quanto ne aumentavano di molto la visibilità al nemico. Pertanto delle due una: o erano così stupidi da giocarsi la pelle pur di fare gli aerosol a tedeschi e giapponesi oppure le scie erano come oggi delle semplici scie di condensazione!



Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

27/05/2017, 14:04

In condizioni meteo favorevoli, qualsiasi motore di aereo rilascia scie di condensa, elica o jet che sia ed in qualsiasi epoca.
Troppo semplice mostrare pochi minuti di filmati d'epoca mentre dei bombardieri rilasciano scie di condensa. Mezzora dopo il passaggio erano ancora li queste scie o si sono dissolte?

In assenza delle condizioni meteo favorevoli, = niente scie di condensa.
Guarda su youtube.com



In condizioni meteo favorevoli, = scie di condensa
Guarda su youtube.com



Altre opzioni?

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

27/05/2017, 14:18

Wolframio ha scritto:Troppo semplice mostrare pochi minuti di filmati d'epoca mentre dei bombardieri rilasciano scie di condensa. Mezzora dopo il passaggio erano ancora li queste scie o si sono dissolte?

La scienza delle scie di condensazione

http://bragwebdesign.com/contrails/scienza.php

Re: Studi e approfondimenti sulle Scie Chimiche

27/05/2017, 14:31

sottovento ha scritto:
Wolframio ha scritto:Troppo semplice mostrare pochi minuti di filmati d'epoca mentre dei bombardieri rilasciano scie di condensa. Mezzora dopo il passaggio erano ancora li queste scie o si sono dissolte?

La scienza delle scie di condensazione

http://bragwebdesign.com/contrails/scienza.php



L'ho già letta per intera quella pagina li.
Non devo piu imparare nulla.

viewtopic.php?p=417512#p417512
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