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Ricerche e approfondimenti sulle notizie di cronaca
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Re: Clima questo sconosciuto

05/07/2015, 22:37

Tempesta perfetta in Versilia.Le foto fanno il giro del mondo
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Nel pomeriggio del 3 luglio 2015 una tempesta spaventosa si e' abbattuta sulla Versilia.Una super-cella temporalesca ha oscurato il cielo scatenando l'inferno in terra,centinaia i fulmini caduti.
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Un fotografo ha immortalato l'evento meteo estremo, avvenuto mentre sull'Italia erano assenti sistemi nuvolosi provenienti dall'Atlantico,(che di solito provocano precipitazioni sullo stivale).Infatti molti si sono chiesti come mai di questi eventi meteo vista l'assenza di nuvole??? Miracoli della geoingegneria...
http://terrarealtime.blogspot.it

Re: Clima questo sconosciuto

06/07/2015, 17:58

l tasso di scioglimento del ghiaccio marino in Antartide è più veloce di quanto era stato previsto dai modelli del riscaldamento globale. La causa potrebbero essere onde giganti, mai osservate prima. Un leggero scioglimento del ghiaccio concede alle onde lo spazio per crescere in dimensioni e forza. Le grandi onde riescono a frantumare ancora più ghiaccio man mano che si infrangono, liberando altra acqua e creando altre onde. I mari artici appena aperti potrebbero influire sulle condizioni meteorologiche in luoghi lontani, erodere le coste e mettere a rischio la sicurezza dei paesi

http://www.lescienze.it/archivio/artico ... 03-07-2015

Re: Clima questo sconosciuto

11/07/2015, 20:41

Che notiziole che riporta la RAI anche sul televideo.
Se pensavate,,che col riscaldamento globale, i piumini non fossero più necessari ricredetevi. [:246]

Rischio di una nuova 'mini' era glaciale nel 2030

2015/07/11 14:32

Cala l'attività solare
Rischio di una nuova 'mini' era glaciale nel 2030. Il Sole va a dormire
Nell'intervallo di tempo tra il 1645 e il 1715 il numero di macchie solari divenne estremamente basso e si registrò una 'piccola' era glaciale con temperature molto basse che provocarono anche il congelamento del Tamigi. Il fenomeno potrebbe ripetersi nel 2030
Il Sole fotografato il 14 dicembre 2014 dal Solar Dynamics Observatory della Nasa
11 luglio 2015
Freddo, crollo delle temperature, e forse l'arrivo di una nuova 'mini' era glaciale nel 2030. Sono gli scienziati a mettere in guardia sul rischio che il sole vada (di nuovo) a 'dormire'.

Lo studio riportato dell'istituto britannico Met Office - citato dal Daily Mail - parla di una nuova diminuzione dell'attività solare che potrebbe portare al ripetersi del periodo conosciuto come 'minimo di Maunder' ( intervallo di tempo tra il 1645 e il 1715 in cui il numero di macchie solari divenne estremamente basso). In quella fase ci fu una mini glaciale che causò la morte di molte persone e provocò, tra l'altro, il congelamento del Tamigi.

Il Met Office sta appunto riscontrando una nuova diminuzione delle macchie solari, suggerendo che l'astro si prepara da attraversare una fase di raffreddamento. Secondo lo studio fra il 2020 e il 2030 i cicli solari si cancelleranno uno con l'altro. Il modello di analisi - secondo la professoressa Valentina Zharkova, che lo ha presentato al National Astromy Meeting a Llandudno - suggerisce che l'attività solare calerà del 60% durante il 2030.

Secondo Zharkova, come l'omonimo personaggio della decennale serie tv britannica di Doctor Who, il nostro Sole può avere due cuori. La studiosa ha quindi presentato un nuovo modello di studio basato su questa tesi che sta producendo previsioni del comportamento dell'astro con interessanti conseguenze per la Terra.

Il Sole ha un ciclo di attività di circa 11 anni. Durante i periodi di maggiore attività, si registrano molte eruzioni e macchie solari. Queste potrebbero smettere di presentarsi in fasi alterne. Il ciclo di 11 anni, però non è del tutto in grado di prevedere i comportamenti del Sole che può sembrare irregolare.

Zharkova ei suoi colleghi (Simon Shepherd della Bradford University, Helen Popova della Lomonosov Moscow State University, eSergei Zarkhov della Hull University) hanno trovato un modo per spiegare le discrepanze: un sistema di 'doppia dinamo'. Il Sole, come tutte le stelle, è un grande reattore a fusione nucleare che genera potenti campi magnetici, simile a una dinamo. Il modello sviluppato dal team di Zharkova suggerisce che ci sono due dinamo al lavoro sotto il sole; uno vicino alla superficie e a una profondità all'interno della zona di convezione. Questo sistema, secondo gli scienziati, potrebbe spiegare gli aspetti del ciclo solare con una precisione molto maggiore rispetto al passato e potrenno portare alle previsioni avanzate di comportamento futuro solare.

Per effettuare lo studio, gli scienziati hanno usato osservazioni sul campo magnetico dal Solar Observatory Wilcox in California per tre cicli solari, dal periodo del 1976 al 2008. Inoltre, hanno confrontato le loro previsioni per numero medio di macchie solare, un altro forte indicatore di attività solare. Le loro previsioni suggeriscono una tendenza interessante a lungo termine che va al di là del ciclo di 11 anni. Esso mostra che l'attività solare diminuirà del 60 per cento nel corso dei 2030, proprio come durante il minimo di Maunder del 1645-1715.

Re: Clima questo sconosciuto

11/07/2015, 23:58

Alcune grandi eruzioni vulcaniche sono state un cruciale fattore di variabilità climatica nell'emisfero settentrionale nel corso degli ultimi 2500 anni, con riflessi significativi anche sulla storia dell'umanità. A stabilire un legame diretto fra i livelli di polveri e gas emessi da quelle eruzioni e periodi di raffreddamento del clima, su una scala di tempi che va dall'anno al decennio, è stato uno studio effettuato da un gruppo internazionale di ricercatori che firmano un articolo pubblicato su "Nature".
Il fatto che gli aerosol vulcanici iniettati in atmosfera aumentino la riflessione della radiazione solare incidente, raffreddando il clima della Terra, è noto e provato da alcuni eventi come il famoso "anno senza estate" che colpì Europa e Nord America l'anno successivo all'immane eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, avvenuta nel 1815. Tuttavia finora non era stato possibile stabilire una correlazione sistematica fra i due tipi di eventi.

Nel nuovo studio, Michael Sigl e colleghi hanno stabilito una cronologia dei livelli di aerosol atmosferici di origine vulcanica, ottenuti grazie all'analisi ad alta risoluzione di nuove carote di ghiaccio provenienti da Groenlandia e Antartide. Gli scienziati hanno anche stabilito una cronologia del rigore relativo delle stagioni basandosi su indagini dendrocronologiche, ossia sullo spessore e la struttura degli anelli di accrescimento degli alberi, che riflettono le condizioni ambientali dell'anno in cui ciascuno di essi si è formato.

Dal confronto fra le due cronologie, che si estendono sugli ultimi 2500 anni, è emersa una correlazione fra 16 significative anomalie termiche negative (ossia periodi estivi più rigidi rispetto alle medie ultradecennali del tempo) ed eruzioni vulcaniche. In particolare, i ricercatori hanno individuato 283 eventi eruttivi, 81 dei quali attribuibili a eruzioni tropicali (le loro polveri sono state trovate sia nelle carote groenlandesi sia in quelle antartiche), che hanno contribuito per il 64 per cento del totale delle emissioni vulcaniche.

Le cinque anomalie più intense - quelle avvenute nel 43 a. C., e nel 536 , 543, 627 e 1257 d. C. - sono apparse correlate a eruzioni che hanno immesso in atmosfera un carico di particolato superiore a quello prodotto dal Tambora nel 1815, anche se in alcuni casi, come quelli del 536 e del 543, non è stata un'unica eruzione. Nel complesso, il raffreddamento era proporzionale all'intensità dell'evento vulcanico, e durava fino a un massimo di dieci anni anche nel caso degli episodi eruttivi più imponenti .

http://www.lescienze.it/news/2015/07/09 ... 10-07-2015

L'affiancamento di questi calendari con quello di grandi eventi della storia, osservano infine i ricercatori, dà forti indizi a favore dell'ipotesi secondo cui le eruzioni vulcaniche siano state importanti catalizzatori, per esempio, delle grandi carestie del VI secolo, e della diffusione della cosiddetta "peste di Giustiniano" degli anni dal 541 al 543, che decimò le popolazioni dell'area mediterranea (e forse anche della Cina). O delle carestie e dei fenomeni di declino socioeconomico che colpirono quasi contemporaneamente diverse culture eurasiatiche e mesoamericane, come quella Maya.

Re: Clima questo sconosciuto

16/07/2015, 19:20

Mira il Dolo: uragano artificiale si abbatte sulla Riviera del Brenta

Il giorno 8 luglio 2015 le località di Mira e Dolo nella Riviera del Brenta (provincia di Venezia) sono state colpite da un micidiale uragano F 4 con venti sino a 300 Km orari. Alcune case sono state scoperchiate, altre addirittura distrutte, gli alberi sono stati divelti, vari automezzi sollevati e proiettati lontano dai luoghi in cui erano parcheggiati: i danni sono stati ingenti. Lo scenario che si è presentato agli attoniti abitanti, una volta placatosi il tornado, è stato quello di una zona bombardata.

Quali sono state le cause di questo fenomeno del tutto anomalo? Si deve ipotizzare che, i militari, dopo aver tenuto per molto tempo l’Italia sotto un coperchio di alta pressione innaturale, abbiano scatenato un inferno di turbini semplicemente innalzando le temperature nei bassi strati dell'atmosfera. Queste correnti, risalendo in quota e scontrandosi con i fronti freddi provenienti da Est, hanno facilitato le condizioni per la creazione di un fenomeno violento ed inusitato per la regione. I servizi meteo avevano in effetti “previsto” precipitazioni nel Triveneto. Non si può tuttavia escludere che siano state impiegate armi satellitari in grado di irradiare le potenti energie termiche, necessarie per generare tempeste distruttive.

Dobbiamo qui ribadire che il tornado che si è abbattuto sul Veneziano è del tutto aberrante: gli uragani (chiamati “tifoni” nel Sud est asiatico, dal cinese “ta”, grande e “feng”, vento), infatti, si formano sugli oceani in corrispondenza della zona equatoriale, grazie all’azione congiunta degli Alisei e della forte evaporazione. L’evaporazione forma dei giganteschi sistemi nuvolosi (aree di bassa pressione) che cominciano poi a disporsi in immani vortici a causa dei venti e della rotazione della Terra (forza di Coriolis). Anche per questa ragione si deve sospettare il dolo, in quanto le mappe satellitari e quelle del radar Doppler situato a Fossalon di Grado mostrano che il tifone percorre la direzione opposta a quella naturale. Nell’emisfero settentrionale i cicloni si spostano, infatti, da Est verso Ovest, come spiegava il compianto Colonnello Edmondo Bernacca nei servizi meteo della RAI.

Ergo il tornado abbattutosi su Mira e Dolo è senza dubbio indotto, estraneo a dinamiche naturali, giacché gli uragani non possono formarsi sulle regioni mediterranee. I radar Doppler del Triveneto hanno registrato l’evento atmosferico, ma non sono all’origine della calamità, in quanto essi lavorano su frequenze diverse dai cosiddetti "riscaldatori ionosferici".

Abbiamo dunque assistito ad un altro episodio di guerra meteorologica, ad un attacco in piena regola sferrato contro una regione che aveva manifestato una pur timida insofferenza nei rispetti delle direttive provenienti dall’esecrando governo centrale, a sua volta docile esecutore di ordini superiori.

E’ stato dunque un assalto proditorio, la dimostrazione di un nesso tra geoingegneria clandestina e geopolitica intimidatoria: ricorda le alluvioni che hanno sommerso nel giugno scorso alcuni territori del Texas, stato ostile alle nefaste politiche del fantoccio Barack Obama, ma pure il nubifragio che sconvolse la Sardegna, allorquando la Giunta regionale era in procinto di dichiarare l’isola esente dall’I.V.A.

Last, but not least, osserviamo che la probabile ritorsione ha riguardato due località i cui nomi paiono alludere alll’artificialità dello sfacelo: è come se, con l’arrogante attitudine provocatoria che contraddistingue i vertici del complesso militare-industriale, essi volessero dire: “Mira il Dolo”, ossia “Considera la frode, l’inganno”. Una coincidenza?
http://www.tankerenemy.com/2015/07/mira ... afjSvntmko

Ragazzi sono senza parole, se questo articolo riporta il vero siamo alla follia pura [8)]

Re: Clima questo sconosciuto

16/07/2015, 19:29

[:302] [:297] [:246]

Certo! Se tu leggi "tankerenemy" .............. [:287]

Il clima della Terra varia sempre ed è ricorrente. [;)]

Re: Clima questo sconosciuto

18/07/2015, 15:52

Per quanto il clima possa variare io non ricordavo che gli uragani evitassero l' America per colpire l' Italia.

Oramai con le nuove tecnologie il nostro essere una colonia è totale, se c'è qualcosa di brutto in arrivo in America viene dirottato qua.

Re: Clima questo sconosciuto

19/07/2015, 09:35

http://www.attivitasolare.com/neve-in-a ... le-hawaii/
[8]

Re: Clima questo sconosciuto

19/07/2015, 10:12

Aztlan ha scritto:Per quanto il clima possa variare io non ricordavo che gli uragani evitassero l' America per colpire l' Italia.

Oramai con le nuove tecnologie il nostro essere una colonia è totale, se c'è qualcosa di brutto in arrivo in America viene dirottato qua.



In America è pieno! Altroché la evitano ...

Re: Clima questo sconosciuto

19/07/2015, 10:34

Angel_ ha scritto:http://www.attivitasolare.com/neve-in-australia-e-alle-hawaii/
[8]



Scartiamo pure l'Australia perchè lì:
l'estate va da dicembre a febbraio; l'autunno da marzo a maggio; l'inverno da giugno ad agosto e la primavera da settembre a novembre.

Re: Clima questo sconosciuto

19/07/2015, 10:55

Wolframio ha scritto:
Angel_ ha scritto:http://www.attivitasolare.com/neve-in-australia-e-alle-hawaii/
[8]



Scartiamo pure l'Australia perchè lì:
l'estate va da dicembre a febbraio; l'autunno da marzo a maggio; l'inverno da giugno ad agosto e la primavera da settembre a novembre.


E' inverno ma non ci nevicava dal 1836...poi pure da noi è estate ma che mi ricordi, io non ho mai visto 31 gradi alle nove di mattina e 38 il pomeriggio, sopratutto per un periodo di tempo lunghissimo, non ti parlo di picchi per un paio di giorni...e sembra che durerà ancora parecchio...
C'è da considerare poi che ci stiamo gradualmente abituando all'anormalità delle cose e tendiamo a farci sempre meno caso...
Anche perchè nessuno parla di fenomeni isolati e locali come questi...chi ci si trova vive un incubo!
http://www.meteoweb.eu/2015/07/la-dramm ... eo/467357/

Per non parlare della tromba d'aria nel brenta...sembra che ci sia stato un terremoto...
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/0 ... 95716/1/#1

Re: Clima questo sconosciuto

19/07/2015, 11:10

Sì, lo so; ma sappiamo che la terra è un pianeta vivo e con le condimeteo cicliche no? [;)]
Sono i giornalsiti che per ogni cosa e per ogni anno che viene si "divertono" a dire "PRIMATO"! Sono cent'anni ... (Tutti buffoni)
Ad esempio, volete che a luglio non faccia 35/36 gradi? Ma per favore! Quando ero a Roma ricordo l'asfalto che mi si squagliava sotto i piedi! (E non c'era davvero HAARP!) [:246]
Invece l'unica cosa che mi colpisce è la pochissima neve (almeno qui a Brescia) e l'assenza della nebbia quasi ...
Quando arrivai, nel '62, tra neve e nebbia, ciao!
E' la ciclicità (l'hanno perfino le donne ...!) [:D]

Re: Clima questo sconosciuto

21/07/2015, 00:55

Una pausa nella fusione dei ghiacci artici

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L'estate eccezionalmente fresca del 2013 ha determinato un aumento del 41 per cento del volume del ghiaccio del mare Artico, dopo una riduzione del 14 per cento registrata nel triennio 2010-2012. Si tratta di un dato positivo, ma il recupero ha solo ritardato di qualche anno il processo a lungo termine di riduzione costante del ghiaccio

Il volume del ghiaccio dell’Oceano Artico è aumentato di un terzo dopo l’estate del 2013, quando cioè le temperature insolitamente basse ne hanno impedito la fusione. È questo il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience” da un gruppo di ricercatori dello University College di Londra a Livermore e dell'Università di Leeds.

La scoperta è frutto delle misurazioni dello spessore del ghiaccio condotte dalla sonda CryoSat-2 dell'Agenzia spaziale europea tra il 2010 e il 2014: i dati raccolti hanno documentato una riduzione del 14 per cento nel volume del ghiaccio del mare Artico tra il 2010 e il 2012, seguito da un incremento del 41 per cento nel 2013, quando l'estate è stata più fredda del 5 per cento rispetto all'anno precedente.

“L'estate del 2013 è stata molto più fredda rispetto a quelle degli ultimi anni: le temperature si sono avvicinate a quelle tipiche degli anni novanta”, ha spiegato Rachel Tilling, primo autore dello studio.

“Ciò ha permesso al ghiaccio più spesso di mantenersi praticamente inalterato, poiché i giorni in cui avrebbe potuto fondere sono stati pochi: i modelli climatici indicano che il volume del ghiaccio del mare Artico è destinato a diminuire sul lungo termine, ma ora sappiamo che può recuperare una quota significativa se il periodo della fusione è limitato”.

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Il volume del ghiaccio dell'Artide è diminuito costantemente a partire dalla fine degli anni settanta del Novecento, perdendo complessivamente il 40 per cento circa della sua massa. Ma prima del lancio di CryoSat-2 era difficile misurare con precisione la rapidità del processo.

“Insieme alle mappe dell'estensione del ghiaccio marino, le nostre misurazioni dello spessore del ghiaccio ora completano il quadro, perché rivelano che cosa succede sotto l'acqua, dove avviene la maggior parte del processo”. Le stime dello spessore del ghiaccio ottenute con CryoSAt-2 sono risultate in buon accordo, entro un errore di 2 millimetri, con quelle ricavate da un gran numero di misurazioni ottenute con altri metodi: 77.000 rilevazioni laser da palloni aerostatici, 430 ottenute con sensori elettromagnetici e 80 milioni di rilevazioni sonar da sommergibili.

“La comprensione dei meccanismi che controllano la quantità del ghiaccio artico, un elemento fondamentale delle dinamiche del sistema globale del clima, ci porta un passo più vicini ad avere previsioni affidabili su quanto durerà”, ha aggiunto Andy Shepherd coautore dello studio. “Con questo aumento di volume è improbabile che la regione sia libera dai ghiacci questa estate, ma ci aspettiamo un nuovo aumento delle temperature in futuro: ciò significa che gli eventi del 2013 hanno semplicemente riportato indietro le lancette di qualche anno”.


http://www.lescienze.it/news/2015/07/20 ... 95698/?rss

Re: Clima questo sconosciuto

21/07/2015, 13:32

Dove bolle il pianeta
L'ondata di calore che ha colpito l'Italia è un "fenomeno locale" o riguarda l'intero pianeta?

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Il caldo italiano è un problema di tutto il mondo?


Ormai si sono spesi tutti gli aggettivi per dire quanto sia caldo questo luglio 2015, È solo l’Italia in queste condizioni o è il pianeta intero che sta bruciando? Per rispondere a questa domanda analizziamo le mappe di Climate Reanalyzer.

Le temperature. L'immagine 1 (qui sotto: cliccate sulle immagini per ingrandirle) mostra le aree del pianeta con le relative temperature medie a 2 metri dal suolo, alla data del 20 luglio 2015. In basso, nella legenda, la scala delle temperature (Fahrenheit in alto, centigradi in basso) e i relativi colori. A colpo d'occhio si vede la zona centrale, molto estesa in particolare verso nord (mentre al sud è inverno), con temperature superiori ai 30 °C.

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Immagine 1 (vedi testo)



L'elaborazione mostra un pianeta caldo, ma l'informazione sarebbe fuorviante se non la si confrontasse con una serie storica di temperature, per capire se e quanto i valori si discostano dalle medie di lungo periodo. Troviamo le risposte nell'immagine 2.

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Immagine 2 (vedi testo)


L'immagine 2 illustra lo scostamento dai valori medi delle temperature del "20 luglio" tra il 2015 e la serie degli anni dal 1979 al 2000. È impressionante vedere in quante zone della Terra siano state registrate temperature anche di 4 °C sopra alla media.


Non ci sono solamente l'Italia (quasi l'intero Mediterraneo) e parte dell’Europa, ma anche il nord est della Russia e l’est della Cina e - verso nord - fino ai mari polari, dove si registrano temperature anche di 6 °C sopra alle medie, incluse anche alcune aree a nord della Groenlandia.


Ci sono, è vero, zone dove le temperature sono inferiori alle medie anche di 6 °C, come le terre attorno al Mar Caspio, a nord del Canada e in Alaska (dove fino al mese di giugno si prendeva invece il sole in costume). Il confronto, insomma, mostra una prevalenza di "caldo" ma non è ancora sufficiente per dire che "il pianeta brucia".


Mari bollenti. L'immagine 3 mostra la media delle temperature superficiali dei mari (19 luglio 2015). Caldissime sono le aree dell’Oceano Pacifico in prossimità dell’America Centrale (un segno della presenza di El Nino) e l’Oceano Atlantico orientale. E il Mediterraneo scotta, con temperature ovunque superiori ai 25 °C: molto probabilmente tutto il calore del nostro mare si "scaricherà" in violenti nubifragi quando la situazione meteorologica cambierà.

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Immagine 3 (vedi testo)
http://www.focus.it/scienza/scienze/dov ... il-pianeta

Re: Clima questo sconosciuto

24/07/2015, 17:45

Permettete un off topic? [:)]

Due foto riprese con il mio scarso cellulare, ieri sera: un bel cumulonembo che proietta la sua ombra in cielo!
(Non so quale sia venuta meglio)

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