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 Oggetto del messaggio: L'intervento militare in Libia
MessaggioInviato: 06/05/2011, 11:44 
L'INTERVENTO MILITARE IN LIBIA

La risoluzione numero 1970 del 26.2.2011 del Consiglio di Sicurezza ONU, emessa contro Gheddafi, imponeva pesanti sanzioni economiche, con blocco dei beni personali dei rais, embargo alla vendita di armi e processo di fronte alla corte penale internazionale dell’Aia per crimini contro il suo popolo; l’America ha anche disposto il congelamento dei beni di Gheddafi in Usa. La risoluzione numero 1973 del 17.3.2011 del Consiglio ha imposto la no fly-zone per gli aerei di Gheddafi ed ha previsto il ricorso all’uso della forza da parte della Nato.

Usa, Francia e Inghilterra hanno diretto questa strategia e in precedenza erano ostili ai rapporti dell’Italia con la Libia; la Libia, con sei milioni di abitanti, stava portando avanti un progetto di canalizzazione di acque dolci, sfruttando bacini sotterranei che avrebbero trasformato la Libia in una fertile pianura agricola; l’acqua per il deserto libico sarebbe stata pompata da 270 pozzi, la spesa di 25 miliardi di dollari, prevista per assicurarsi l’autosufficienza alimentare, sarebbe stata finanziata dal governo libico e non dal Fondo Monetario Internazionale, il che accade raramente nel terzo mondo.

La Libia ha il più alto livello di vita in Africa ed è in grado di resistere alle sanzioni con le sue cospicue riserve aure custodite nella banca centrale di Tripoli e vendendo di contrabbando petrolio come fanno anche i ribelli e come faceva Saddam in Iraq per resistere alle sanzioni. L’occidente ha prima sostenuto la piazza con agenti infiltrati e alimentato la propaganda con la rete internet, poi ha bombardato i mezzi pesanti libici, anche con l’uranio impoverito che provoca patologie e morte.

Dopo le prime dichiarazioni critiche dell’Italia all’aggressione con bombardieri voluta dalla Francia contro la Libia, l’Italia ne è stata coinvolta come uno stato semisovrano, ignorando ancora una volta la sua costituzione; le ragioni vere della guerra non si conoscono però la propaganda di stato afferma che siamo intervenuti a difesa dei civili libici sotto tiro di Gheddafi. Ciò è avvenuto ignorando ciò che succede in altri paesi come la Siria, dove esiste parimenti una dittatura e la piazza ribelle non è trattata meglio che in Libia.

A Bengasi è nato un governo provvisorio anti Gheddafi, con 31 membri, che ha ricevuto riconoscimento dalla Francia, la prima che ha voluto menare le mani, e poi da altri paesi; tra questi membri alcuni appartengono ad Al-Qaeda; bisogna ricordare che diversi paesi si sono compromessi con la politica di Gheddafi, fornendogli armi e credito politico, tra essi Italia, Russia e Francia. In Libia esistono ancora tribù e clan familiari, però nel paese vi è anche la maggiore concentrazione di terroristi dopo l’Arabia saudita, in proporzione agli abitanti, questi terroristi erano repressi da Gheddafi e adesso cosa succederà?

La LIFG libica è una filiale di Al - Qaeda la quale è a sua volta nata dalla Fratellanza Musulmana egiziana, la LIFG è legata alla tribù di Harabi che vorrebbe restaurare la monarchia con un discendente di re Idris; le terre di questa tribù furono espropriate e distribuite con una riforma fondiaria da Gheddafi, ora questi ribelli sono riforniti di armi dagli occidentali, a quale scopo? Quanto detto non serve a negare le atrocità commesse da Gheddafi contro il suo popolo, il suo vecchio terrorismo all’estero filo islamico, filosovietico e antioccidentale, come la sua pretesa di riparazioni da parte dell’Italia.

Le guerre sono sempre derivate da interessi economici, quando gli stati vogliono sfruttare e sottomettere a tributi, oltre i loro popoli, anche altri popoli e altri stati, però c’è chi sostiene, per trarre in inganno i popoli, che le guerre possono essere anche ideologiche, cioè politiche o religiose, o umanitarie e possono essere anche giuste. Si afferma che le guerre umanitarie servono a proteggere i civili dagli abusi delle dittature.

Sono tante le dittature sulla terra, tutte presenti all’Assemblea dell’ONU, anche nella commissione per i diritti umani, occupata anche dalla Libia, il che sembra una beffa avallata dall’Assemblea dell’ONU; le guerre umanitarie, come quella in corso in Libia, violano la Carta dell’ONU, la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli. Gheddafi, avrebbe già trovato asilo all’estero, spera di recuperare i suoi investimenti all’estero e resiste perché teme di finire davanti alla corte internazionale di giustizia per crimini di guerra.

Anche Milosevic, nonostante le promesse d’immunità, fini davanti a questa corte, da ricordare che la maggior parte dei leaders di opposizione a Gheddafi erano stati suoi collaboratori, compromessi con il suo regime; probabilmente hanno trattato con l’occidente e, se Gheddafi andrà, via saranno trattati bene, accadde anche a tanti nazisti alla fine della seconda guerra mondiale. Francia e Inghilterra, nel seguire gli interessi di Total e BP, sono intervenute in Libia, facendo un torto all’Eni che deteneva la posizione più forte nel paese; alla fine il governo italiano si è associato o appiattito, come uno stato vassallo, uscito sconfitto alla seconda guerra mondiale, alle posizioni anglofrancesi.

Se in Libia ne nascerà una guerra civile lunghissima, come in Somalia e Iraq, le vittime civili, invece che protette, non potranno che aumentare; le azioni della Nato hanno spesso la conseguenza delle medicine che fanno aumentare le patologie. Eppure governo, stampa e opposizione plaudono all’intervento dell’Italia; secondo Napolitano, la nostra missione militare in Libia è legittimata dalla costituzione, quando si sa che la nostra costituzione ripudia la guerra, del resto, anche D’Alema sostenne l’intervento NATO in Kosovo.

L’Onu ha approvato l’intervento con un documento che cancella una serie di principi fondamentali della stessa ONU, infatti, il capitolo 7 della sua Carta autorizza azioni militari solo in caso di minaccia alla pace e dietro richiesta di governi in carica dei paesi coinvolti, siano essi democratici o autoritari; se l’articolo non fosse stato formulato così, la maggior parte degli stati non avrebbe partecipato all’ONU. La Libia oggi non rappresentava più una minaccia alla pace e aveva fatto anche parte della commissione Onu per i diritti umani.

Lo stesso capitolo proibisce ingerenze negli affari interni degli stati membri, anche se liberticidi, quindi esclude interventi a favore di partiti o della democrazia interna, la maggior parte degli stati facenti parte dell’Onu sono stati autoritari e senza questa clausola non sarebbero entrati nell’Onu. Il Consiglio di Sicurezza ha affermato di voler intervenire a favore di civili inermi, i quali però sono stati spesso armati con l’aiuto di agenti segreti di Francia e Inghilterra; hanno colpito le forze di Gheddafi che li ha colpiti a sua volta, anche se Gheddafi sicuramente non è tenero con la piazza; poi si sa che nelle guerre vere e in quelle civili ci vanno di mezzo anche civili inermi e innocenti, né mancano le ingiustificate vendette personali.

Anche in Kosovo l’UCK era stato aiutato dall’occidente, con divise e armi; la risoluzione del consiglio di sicurezza ONU numero 1973 ha imposto una no fly zone sul cielo libico; in questo caso, la volontà del consiglio di sicurezza non sembra rispettare quello dell’Assemblea Generale, peraltro costituita di tante dittature liberticide; scopo della risoluzione è impedire agli aerei libici di colpire i rivoltosi dall’alto, però questa risoluzione è stata interpretata da francesi e inglesi come diritto di bombardare tutte le posizioni delle truppe di Gheddafi. I francesi hanno voluto essere i primi ad attaccare; a causa di questa guerra, ora l’Italia è esposta all’immigrazione selvaggia.

Purtroppo i rappresentanti degli stati nell’Assemblea dell’ONU sono scelti dal governo e non dal popolo e perciò non sono liberi nelle loro decisioni, ma forse la differenza, visto come funzionano le democrazie e le elezioni, non sarebbe stata poi molta; comunque, la direttiva di far rispettare la no fly zone è stata violata dalla Nato, la quale è andata oltre le operazioni autorizzate.

L’Italia rischia rappresaglie, immigrazione, calo delle forniture di petrolio e gas ed è esposta al terrorismo, è l’Italia che ha preteso che la guerra si svolgesse sotto l’egida Nato, che è così servita a dare coperture alle operazioni anglo francesi; una volta la NATO era mal vista dalla sinistra italiana, che oggi si è accostata all’Europa, alla Nato e alle Banche. Finita la guerra fredda, la NATO doveva essere sciolta, ma oggi è diventata una santa alleanza a difesa d’interessi oscuri, con mandato o copertura ONU.

Le guerre preventive sono sbagliate, la Germania e l’Unione Europea hanno mantenuto in questo intervento un atteggiamento più prudente dell’Italia; bisogna ricordare che l’America ha ipotizzato una guerra preventiva anche contro l’Iran che ha missili in grado di raggiungere l’Italia. Per questa guerra l’Italia sta attrezzando la base americana di Pisa, che con i suoi annessi è la più grande base americana all’estero, il sindaco del PD è galvanizzato per le positive ricadute occupazionali.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it; numicco@tin.it


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MessaggioInviato: 06/05/2011, 12:54 
Cos'è Pisa? La Base americana più grande all'estero ...? [8D] [8)] [:D] Hai Google Earth, prova a vedere che "basetta" è .... [:D]



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MessaggioInviato: 30/09/2012, 11:54 
L'uccisione del rais
Ma quali brigate rivoluzionarie libiche A uccidere Gheddafi son stati i francesi.



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La rivelazione del Corriere: il Colonnello è stato "venduto" da Assad.


Ci sarebbero i francesi dietro l'uccisione di Muammar Gheddafi. Lo scrive il Corriere della Sera online citando fonti a Bengasi secondo le quali il colonnello fu individuato dalla Nato a Sirte grazie al numero del suo satellitare, che il presidente siriano Bashar Assad trasmise a Parigi. E ad ucciderlo fu un colpo sparato da un agente straniero.

Due giorni fa, ricorda il Corriere, l’ex premier del governo transitorio libico, Mahmoud Jibril, ha dichiarato ad una emittente egiziana che "fu un agente straniero mischiato alle brigate rivoluzionarie a uccidere Gheddafi". "Negli ambienti diplomatici occidentali" a Tripoli, prosegue il giornale, "il commento ufficioso più diffuso" è che se ci fu un sicario straniero "quasi certamente era francese". Il motivo sarebbe stato d’impedire a Gheddafi di rivelare i suoi precedenti rapporti con l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy di cui avrebbe finanziato la campagna elettorale.

A rafforzare questa tesi, continua il giornale, giungono le rivelazioni fatte a Bengasi da Rami El Obeidi, ex responsabile per i rapporti con le agenzie di informazioni straniere per conto del Consiglio Nazionale Transitorio. El Obeidi ha detto che dal suo rifugio a Sirte Gheddafi "cercò di comunicare tramite il suo satellitare Iridium con una serie di fedelissimi fuggiti in Siria sotto la protezione di Bashar Assad". Assad avrebbe passato il numero del satellitare del rais agli 007 francesi in cambio della promessa di Parigi "di limitare le pressioni internazionali sulla Siria per cessare la repressione contro la popolazione in rivolta".

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... cesi-.html

E' logico: chi ha voluto la guerra, ha voluto la sua morte ...[^]



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MessaggioInviato: 30/09/2012, 14:42 
A me piacerebbe sapere come un gruppo di ribelli armati solamente di suv con mitragliatrici pesanti anni 50,possa aver ribaltato un regime armato di carri,aerei ed artiglieria.In Siria a me sembra di rivedere un po la stessa storia.



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MessaggioInviato: 30/09/2012, 17:09 
E chi ha detto che quello era veramente Gheddafi? Magari adesso sta passegiando per le vie di Parigi mano nella mano di Sarko.[;)]


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MessaggioInviato: 30/09/2012, 22:33 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

L'uccisione del rais
Ma quali brigate rivoluzionarie libiche A uccidere Gheddafi son stati i francesi.



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La rivelazione del Corriere: il Colonnello è stato "venduto" da Assad.


Ci sarebbero i francesi dietro l'uccisione di Muammar Gheddafi. Lo scrive il Corriere della Sera online citando fonti a Bengasi secondo le quali il colonnello fu individuato dalla Nato a Sirte grazie al numero del suo satellitare, che il presidente siriano Bashar Assad trasmise a Parigi. E ad ucciderlo fu un colpo sparato da un agente straniero.

Due giorni fa, ricorda il Corriere, l’ex premier del governo transitorio libico, Mahmoud Jibril, ha dichiarato ad una emittente egiziana che "fu un agente straniero mischiato alle brigate rivoluzionarie a uccidere Gheddafi". "Negli ambienti diplomatici occidentali" a Tripoli, prosegue il giornale, "il commento ufficioso più diffuso" è che se ci fu un sicario straniero "quasi certamente era francese". Il motivo sarebbe stato d’impedire a Gheddafi di rivelare i suoi precedenti rapporti con l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy di cui avrebbe finanziato la campagna elettorale.

A rafforzare questa tesi, continua il giornale, giungono le rivelazioni fatte a Bengasi da Rami El Obeidi, ex responsabile per i rapporti con le agenzie di informazioni straniere per conto del Consiglio Nazionale Transitorio. El Obeidi ha detto che dal suo rifugio a Sirte Gheddafi "cercò di comunicare tramite il suo satellitare Iridium con una serie di fedelissimi fuggiti in Siria sotto la protezione di Bashar Assad". Assad avrebbe passato il numero del satellitare del rais agli 007 francesi in cambio della promessa di Parigi "di limitare le pressioni internazionali sulla Siria per cessare la repressione contro la popolazione in rivolta".

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... cesi-.html

E' logico: chi ha voluto la guerra, ha voluto la sua morte ...[^]



Sunday 30 september 2012 7 30 /09 /Set /2012 17:20

PROPAGANDA DI GUERRA – GUERRA PSICOLOGICA

La notizia che con studiata strategia è stata fatta circolare in queste ore, ovvero quella che Gheddafy venne intercettato e quindi assassinato dalla Intelligence francese, su delazione del presidente siriano Bashar Assad deve essere considerata per quello che è: un arma psicologica sparata dai criminali d’Occidente per sostenere la loro infame guerra in quello scacchiere mediterraneo e del medio oriente. Una guerra che le orde di assassini infiltrati nel territorio siriano non riescono a vincere nonostante i larghi mezzi militari e finanziamenti messi a loro disposizione.

Ecco che allora si ripiega sulla “propaganda di guerra” visto che il presidente siriano Assad, nonostante tutte le false voci di una sua imminente fuga all’estero e altre mascalzonate del genere (altre armi psicologiche), è rimasto saldamente al suo posto.

Sconfitti quindi, almeno fino a questo momento, sul piano militare, i criminali d’occidente, come era prevedibile, anzi scontato, hanno fatto ancora ricorso alla “guerra psicologica”, facendo filtrare la “rivelazione” che furono i servizi francesi a causare la cattura di Gheddafy (notizia che lascia il tempo che trova) e fu il presidente siriano Assad colui che, praticamente vendette Gheddafy fornendo ai francesi le coordinate del satellitare del colonnello libico (la vera “bomba” psicologica), in cambio di un alleggerimento delle sanzioni e della pressione politica sulla Siria.

Di fronte a queste “rivelazioni” per le quali si è impossibilitati a poterle verificare, si può solo applicare le considerazioni dettate dalla logica, dal ragionamento eduttivo e dall’esperienza storica, senza dimenticare il non indifferente fattore che ogni notizia che filtra dal “fronte bellico occidentale” (perchè tale in effetti è) e viene divulgata tramite i mass media occidentali, strumenti di proprietà di ben identificati poteri, è falsa o artefatta: SEMPRE!

In linea di principio, la storia ci insegna che una eventualità del genere potrebbe anche verificarsi in quanto nei rapporti internazionali, alla fin fine, a prevalere sono sempre gli interessi geopolitici e la ragion di Stato. Ma questo non significa nulla è solo una enunciazione teorica.

Concretamente e nello specifico, invece, questa notizia la si può ritenere una infame menzogna e non solo perchè è chiaramente una notizia facente parte di una “guerra psicologica” praticata in una guerra vera, al fine di conseguire determinati risultati, ma anche perchè riteniamo che Assad ben doveva intuire che dopo Gheddafy sarebbe toccato a lui di subire l’aggressione degli occidentali che manovravano le cosiddette “primavere arabe” e quindi era interesse del governo siriano che la crisi libica perdurasse, che Gheddafy in qualche modo riuscisse ad organizzare una resistenza. Questo obiettivo era sicuramente più importante di un eventuale e teorico alleggerimento delle sanzioni e pressioni sulla Siria da parte dell’occidente.

In caso contrario, infatti, e in conseguenza del delicato ruolo che la Siria svolge nel medio oriente, tutto il peso degli interessi occidentali e israeliani nel voler far piazza pulita in quello scacchiere, sarebbe inevitabilmente ricaduto sulla Siria. Lo avrebbe capito anche un bambino.

Del resto che questa “rivelazione” sia una vera e propria menzogna e faccia parte della propaganda di guerra, lo si evince dalle stesse parole che sono state usate per divulgarla, si legge nelle parole di un tal Rami El Obeidi, ex responsabile per i rapporti con le agenzie di informazioni straniere per conto del Consiglio Nazionale Transitorio (ovvero l’ex organismo di autogoverno dei mercenari “cosiddetti libici” armati dagli occidentali): <<Assad avrebbe ottenuto da Parigi la promessa di limitare le pressioni internazionali sulla Siria per cessare la repressione contro la popolazione in rivolta».

Come vedesi trattasi di un enunciato precostituito, tipicamente propagandistico, perchè in Siria non c’era alcuna popolazione in rivolta: nella sua maggioranza il popolo siriano era dalla parte di Assad e quella che viene definita “popolazione in rivolta” erano quelle pseudo milizie mercenarie infiltrate nel territorio siriano armate di tutto punto e in collaborazione con agenti segreti che sul suolo della Sira da tempo preparavano il terreno per incendiare la Siria, avevano acceso i fuochi nella prospettiva di ottenere l’intervento Nato ripetendo il giochetto che tanto bene era riuscito in Libia.

In definitiva, non una riga di stampa, non una voce, non una notizia che proviene dal “quartier generale” dell’Occidente criminale deve essere ritenuta veritiera, ma deve considerarsi sempre e comunque propaganda di guerra!

MAURIZIO Immagine



Source: PROPAGANDA DI GUERRA – GUERR...rontediliberazionedaibanchieri



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MessaggioInviato: 12/01/2013, 16:50 
Berlusconi su Libia: non era primavera,
Gheddafi era amato dal suo popolo, la guerra la scatenò Sarkozy


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Sabato, 12 Gennaio 2013 14:37

ROMA (RADIO ITALIA IRIB) – Dichiarazioni sconcertanti di Silvio Berlusconi sulla Libia che confermano che fu la Francia e soprattutto il presidente Sarkozy a scatenare la guerra in Libia.

Secondo i media italiani, raccontando la verità sulla Libia a distanza di mesi dal crollo del regime di Gheddafi e dall'assassinio del rais, Berlusconi ha spiegato: "Non era primavera araba, non era una rivoluzione della gente, Gheddafi era amato dal suo popolo'', perché mancava la libertà ma il popolo aveva il pane e la casa gratis. E' stata ''una decisione del governo francese di andare a intromettersi in una disputa interna, fatta passare come una rivoluzione''. "Sarkozy ce l'aveva con me - ha raccontato Berlusconi - perché, andato in Libia, vedendo tutti quei grandi manifesti trenta metri per quindici, con Gheddafi che mi abbracciava e diceva il giorno della vendetta trasformato nel giorno dell'amicizia, è tornato a casa e ha detto ai suoi: l'Italia, Berlusconi ci ha fregato tutto il gas e il petrolio libico".

Le dichiarazioni di Berlusconi confermano rapporti di intelligence diffusi negli ultimi mesi ed anche le dichiarazioni di fonti vicine all'ex presidente francese che spiegano che Sarkozy aveva ricevuto soldi per la sua campagna elettorale da Gheddafi e che decise di eliminarlo perchè "sapeva troppo su di lui". Secondo alcuni resoconti furono proprio le forze speciali francesi ad assassinare Muammar Gheddafi.

Source: Berlusconi su Libia: non era p... la guerra la scatenò Sarkozy


Ultima modifica di Wolframio il 12/01/2013, 16:51, modificato 1 volta in totale.


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E lo ha sempredetto il nano; tanto più che ci aveva fatto accordi. Ma noi, alla Francia, stiamo da secoli sugli zebedei ...
Solo che alla Francia non si è opposto nessuno, "PACIFISTI" COMPRESI.[:o)]



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Wolframio ha scritto:

Berlusconi su Libia: non era primavera,
Gheddafi era amato dal suo popolo, la guerra la scatenò Sarkozy


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Sabato, 12 Gennaio 2013 14:37

ROMA (RADIO ITALIA IRIB) – Dichiarazioni sconcertanti di Silvio Berlusconi sulla Libia che confermano che fu la Francia e soprattutto il presidente Sarkozy a scatenare la guerra in Libia.

Secondo i media italiani, raccontando la verità sulla Libia a distanza di mesi dal crollo del regime di Gheddafi e dall'assassinio del rais, Berlusconi ha spiegato: "Non era primavera araba, non era una rivoluzione della gente, Gheddafi era amato dal suo popolo'', perché mancava la libertà ma il popolo aveva il pane e la casa gratis. E' stata ''una decisione del governo francese di andare a intromettersi in una disputa interna, fatta passare come una rivoluzione''. "Sarkozy ce l'aveva con me - ha raccontato Berlusconi - perché, andato in Libia, vedendo tutti quei grandi manifesti trenta metri per quindici, con Gheddafi che mi abbracciava e diceva il giorno della vendetta trasformato nel giorno dell'amicizia, è tornato a casa e ha detto ai suoi: l'Italia, Berlusconi ci ha fregato tutto il gas e il petrolio libico".

Le dichiarazioni di Berlusconi confermano rapporti di intelligence diffusi negli ultimi mesi ed anche le dichiarazioni di fonti vicine all'ex presidente francese che spiegano che Sarkozy aveva ricevuto soldi per la sua campagna elettorale da Gheddafi e che decise di eliminarlo perchè "sapeva troppo su di lui". Secondo alcuni resoconti furono proprio le forze speciali francesi ad assassinare Muammar Gheddafi.

Source: Berlusconi su Libia: non era p... la guerra la scatenò Sarkozy


diciamche cio' e' una conferma di tutte le notizie che circolavano a questo riguardo.....in effetti ora la libia e' in una situazione quanto mai controversa......[:(!]


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Wolframio ha scritto:

Berlusconi su Libia: non era primavera,
Gheddafi era amato dal suo popolo, la guerra la scatenò Sarkozy


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Sabato, 12 Gennaio 2013 14:37

ROMA (RADIO ITALIA IRIB) – Dichiarazioni sconcertanti di Silvio Berlusconi sulla Libia che confermano che fu la Francia e soprattutto il presidente Sarkozy a scatenare la guerra in Libia.

Secondo i media italiani, raccontando la verità sulla Libia a distanza di mesi dal crollo del regime di Gheddafi e dall'assassinio del rais, Berlusconi ha spiegato: "Non era primavera araba, non era una rivoluzione della gente, Gheddafi era amato dal suo popolo'', perché mancava la libertà ma il popolo aveva il pane e la casa gratis. E' stata ''una decisione del governo francese di andare a intromettersi in una disputa interna, fatta passare come una rivoluzione''. "Sarkozy ce l'aveva con me - ha raccontato Berlusconi - perché, andato in Libia, vedendo tutti quei grandi manifesti trenta metri per quindici, con Gheddafi che mi abbracciava e diceva il giorno della vendetta trasformato nel giorno dell'amicizia, è tornato a casa e ha detto ai suoi: l'Italia, Berlusconi ci ha fregato tutto il gas e il petrolio libico".

Le dichiarazioni di Berlusconi confermano rapporti di intelligence diffusi negli ultimi mesi ed anche le dichiarazioni di fonti vicine all'ex presidente francese che spiegano che Sarkozy aveva ricevuto soldi per la sua campagna elettorale da Gheddafi e che decise di eliminarlo perchè "sapeva troppo su di lui". Secondo alcuni resoconti furono proprio le forze speciali francesi ad assassinare Muammar Gheddafi.

Source: Berlusconi su Libia: non era p... la guerra la scatenò Sarkozy

Si......, e Berlusconi non gli ha detto neanche " NI ",DOV'ERA ANDATA A FINIRE LA SUA MANIA DI GRANDEZZA E IL SUO GRANDE APPOGGIO CON L'AMICO PUTIN ?.
Se lui voleva si poteva opporre,e la minima cosa che poteva fare era non concedere le basi e in questo modo quel testa di Mi.....a di Sarkozy stemperava i bollenti spiriti di grandezza,sapendo che la Libia era un'ex colonia nostra.
Per quale motivo allora la Francia stà intervenendo militarmente in Africa nella sua ex Colonia ?.


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MessaggioInviato: 13/09/2013, 19:42 
16 cose che i libici non rivedranno mai più

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1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.

2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.

3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.

4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono 60 mila dinari (US $ 50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.

5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.

6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.

7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.

8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.

9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.

10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).

11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea)

12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.

13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.

14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.

15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.

16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica.

Fonte originale

[align=right]Source: 16 cose che i libici non rivedranno mai più | STAMPA LIBERA [/align]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=Jn_xn8CowC4[/BBvideo] [BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=fKB1CEiVF-4[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 14/09/2013, 22:19 
Cita:
Wolframio ha scritto:

16 cose che i libici non rivedranno mai più

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1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.

2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.

3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.

4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono 60 mila dinari (US $ 50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.

5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.

6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.

7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.

8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.

9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.

10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).

11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea)

12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.

13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.

14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.

15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.

16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica.



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