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 Oggetto del messaggio: I poteri dello stato
MessaggioInviato: 19/05/2011, 08:19 
I POTERI DELLO STATO

Quando si parla dei poteri dello stato, generalmente ci si riferisce a quelli previsti dalla costituzione, però sarebbe più corretto distinguere i poteri della costituzione da quelli reali; infatti i poteri possono essere costituzionali e reali, costituzionali, extracostituzionali e anticostituzionali, palesi e occulti, legali e illegali; inoltre, alcuni poteri palesi esercitano anche poteri occulti. Tra i poteri occulti, non di poco conto, vanno messi nei vari paesi, l’alta finanza, le società segrete e il clero.

Questi poteri non fanno direttamente leggi, come non le fa la magistratura, ma sono in grado di influire sul processo legislativo, con ricadute su tutti i cittadini; non è un mistero che in tanti paesi, ieri e oggi, esercito e clero sono poteri reali che influenzano la vita politica e il governo dei paesi, anche se non sono citati tra i poteri della costituzione. La costituzione non è indispensabile alla vita di un paese e l’Inghilterra non ce l’ha, tuttavia se esiste, l’ordinamento legislativo complessivo deve essere allineato alla costituzione.

Ora accade, non solo che si fanno leggi anticostituzionali, ma che, come hanno rilevato molti studiosi, esistono poteri reali che non sono inseriti nella costituzione, come l’informazione, i sindacati, i partiti, le autorità, l’esercito, la polizia, i servizi segreti, i sindacati, i partiti e le Autorità. Alcuni di questi poteri sembrano anche prevalere sui poteri o organi costituzionale dello stato, ad esempio, i partiti e il governo a volte sembrano prevalere sul parlamento; malgrado la nostra democrazia si definisca parlamentare.

Da questa disamina si ricava l’impressione che la costituzione è un documento osannato ma staccato dalla realtà; dopo l’esperienza fascista, la nostra repubblica è stata qualificata parlamentare anche per contenere il potere personale del presidente della repubblica e del capo del governo; il capo del governo, secondo la costituzione, ha meno poteri del capo dello stato, ma praticamente non è così, sia perché il presidente non esercita tutti i suoi poteri, sia perché il capo del governo ha un ruolo effettivo di direzione nel governo palese, anche se è condizionato dagli altri poteri.

Insomma la costituzione può dire che la repubblica è parlamentare ma in realtà non lo è, può dire che i poteri sono divisi, ma in realtà il governo legifera e la magistratura esercita il sindacato sulle leggi, può dire che lo stato è laico, ma il clero condiziona le leggi trasformando lo stato, in maniera strisciante, in confessionale; infine, il legislatore ordinario, sotto la pressione delle lobby, dal 1948 ha prodotto continuamente leggi anticostituzionali, promulgate dai presidenti e ignorate dalla corte costituzionale.

Con l’entrata in vigore della carta costituzionale, la corte di cassazione avrebbero dovuto abrogare le leggi fasciste anticostituzionali che sono tuttora vigenti, per conservare queste leggi, la corte costituzionale fu fatta nascere, non a caso, solo nel 1054 . Il Italia il presidente della repubblica non esercita i suoi ampi poteri, non è solo il garante della costituzione, perché questo compito spetta alla corte costituzione, lamenta che non ha potere esecutivo, ma la nostra non è una repubbliche presidenziale; il capo del governo lamenta che, leggendo la costituzione, ha meno poteri del presidente e c’è chi invoca il cancellierato; in realtà, il capo del governo, nella pratica, ha poteri di indirizzo che esorbitano la costituzione ed è meglio così.

La corte costituzionale dalla sua costituzione non ha sempre sorvegliato sulle leggi, la costituzione fissa alla prima parte alcuni principi, peraltro disattesi, come l’articolo 3, alla seconda parte parla della struttura dello stato, con la divisione dei poteri; l’una e l’altra non corrispondono alla realtà. Se la costituzione deve esistere, bisogna adeguare la legislazione alla costituzione o bisogna aggiornare la costituzione; la costituzione non può essere un documento campato in aria, ma deve informare tutto l’ordinamento e deve essere un documento di programmazione legislativa; comunque, la costituzione si può sempre modificare e la stessa carta costituzionale ne suggerisce la procedura, fra l’altro, con questa procedura, è già stata modificata marginalmente in alcune sue parti.

I comportamenti illegali dei cittadini vanno naturalmente contro la legge; però una legge anticostituzionale è illegale per volontà di governo o parlamento e presidente della repubblica e perciò, poiché la costituzione dovrebbe condizionare tutto l’ordinamento giuridico, non dovrebbe mai entrare in vigore; oppure, per esistere, dovrebbe essere stata preceduta da una revisione della costituzione, la quale non deve essere mai vista come un dogma, anche se, le modifiche della costituzione dovrebbero essere sempre migliorative e non dovrebbero togliere diritti o discriminare i cittadini. Per inciso, non va dimenticato, che non tutte le costituzioni sono democratiche e costituzione non è sinonimo di democrazia, inoltre, la democrazia si presenta sotto diverse forme.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.


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