Escherichia coli: il batterio killer che arriva dal cielo
Questo è il batterio killer Escherichia Coli
Questa particolare variante dell'E.coli è un membro del ceppo O104. I ceppi O104, in condizioni normali non sono pressoché mai resistenti agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti agli antibiotici al fine di fornire la "pressione di mutazione" che li spinga verso l'immunità completa al farmaco.
Analizzando il codice genetico dell'E.coli si è visto che esso resiste ad otto (8) antibiotici, ai quali è stato intenzionalmente esposto, in fasi diverse, durante il suo sviluppo in laboratorio farmaceutico.
Quando gli scienziati del Robert Koch Institute, in Germania, hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno accertato che esso è resistente a tutte le classi e combinazioni di antibiotici:
• penicilline
• tetraciclina
• acido nalidixico
• trimetoprim-sulfamethoxazol
• cefalosporine
• amoxicillina / acido clavulanico
• piperacillina-sulbactam
• piperacillina-tazobactam
Inoltre, il ceppo O104 ha la peculiarità di produrre particolari enzimi, che gli conferiscono quella che potrebbe essere definita "superpotenza batterica" nota tecnicamente come ESBL.
Questo nuovo ceppo di E.coli è frutto di manipolazione genetica. E' un batterio creato in laboratorio col preciso scopo di uccidere.
Il comune batterio Escherichia coli vive nel tratto intestinale dei mammiferi.
E' ipotizzabile quindi una contaminazione da acque reflue?
Difficile. Esistono norme severe che regolano l'irrigazione dei campi coltivati per alimenti destinati agli uomini.
Per comprendere le origini del batterio killer creato in laboratorio, è sufficiente volgere lo sguardo al cielo. L'Escherichia coli O104 è stato con molta probabilità diffuso per via aerea ed ha contaminato le nubi imbrifere, le quali hanno poi scaricato a terra il loro contenuto batterico.
Escherichia coli appartiene ad una specie di batteri aerobi facoltativi, diffusi nell’ambiente e negli alimenti nonché parte della flora batterica che colonizza il tratto gastro-intestinale dell’uomo e di molti altri animali. Alcuni ceppi possono essere causa di enteriti o di altri tipi di infezione, prevalentemente a carico dei visceri addominali e delle vie urinarie. E.c. è uno dei microorganismi più usati nella biologia molecolare.
In tempi non sospetti, la dottoressa Sandra Perlingieri, nell’articolo “Another chemtrails illusion: connecting more dots”, 2011, studio imperniato sulla dispersione di manganese nell’atmosfera, nell’ambito delle attività di bio e geoingegneria, scriveva: "Inoltre, il dottor Michael Castle rileva che un'altra parte di ciò che si propaga in questo infuso letale è 'un batterio E-coli, che è stato mutato con un'altra forma fungina (ad esempio Fusarium sp). Si tratta di assemblarlo con un materiale disidratato: è un essiccante che a questo punto disidrata l'acqua togliendola dall'aria e, a sua volta, fa sì che il batterio che si forma si idrati con un agente di nucleazione ad una temperatura leggermente superiore'. E' questo liquido che crea le piogge più avvelenate e sintetiche tra cui la neve 'perlacea'. Particolari ceppi di E.c. incrociati con altri microorganismi sono stati brevettati e da tempo sono adoperati, insieme con lo Pseudomonas syringae, nelle piogge indotte, poiché fungono, per la loro particolare forma ed altre caratteristiche, da nuclei di condensazione, consentendo altresì di innalzare il punto di congelamento. Hanno quindi per lo più sostituito lo ioduro d’argento. Questi ed altri microbi sono impiegati in vari campi: dalla genetica ai biocarburanti, dalla guerra biologica alla modificazione meteorologica". [...]
L’ambiente in cui viviamo è sempre più contaminato e forse le persone che hanno conclamato i sintomi della malattia si sono bagnate con la pioggia o hanno consumato ortaggi su cui erano caduti degli scrosci artificiali, oppure hanno bevuto acqua contaminata.
Nell’agosto del 1994 una sequenza bizzarra di eventi iniziò a verificarsi nella piccola città di Oakville (Washington). Delle gocce gelatinose, composte di materiale biologico, cominciarono a riversarsi su un’area di oltre 20 miglia quadrate durante un temporale. Ciò avvenne per ben sei volte durante il 1994 e continuò a succedere periodicamente, sino all’ultimo caso segnalato durante la terza settimana del giugno 1997.
Le piogge gelatinose su Oakville ebbero luogo sei volte in un periodo di tre settimane. Molte persone si ammalarono e molti animali morirono dopo essere stati a contatto con queste gocce tossiche.
http://www.tanker-enemy.tv/ecoli-bacteria.htm