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 Oggetto del messaggio: Napoleone III
MessaggioInviato: 24/07/2011, 10:13 
NAPOLEONE III

Luigi Napoleone Bonaparte (1808-1873) nel 1832, dopo il fallimento di alcuni tentativi d’insurrezione,. divenne capo del partito bonapartista, nel 1846 fuggì in Inghilterra, poi tornò a Parigi e fu eletto deputato all’Assemblea costituente; grazie al suo nome prestigioso, il 10.12.1848 fu eletto presidente della repubblica francese; come Ottaviano si sentiva erede di Cesare, Luigi Napoleone si sentiva erede di Napoleone I. Era stato eletto con voto popolare all’Eliseo, ma era in contrasto con Palazzo Borbone, ove era il Parlamento, poiché, secondo la costituzione, il presidente della repubblica non era rieleggibile, nel 1852, dopo quattro anni di mandato, avrebbe dovuto abbandonare il seggio.

I suoi partigiani volevano prorogare il suo mandato ma, per farlo, dovevano modificare la costituzione, che richiedeva una petizione popolare, il voto dell’Assemblea e una maggioranza di tre quarti, si fece un plebiscito e l’emendamento fu respinto. Aiutato da fratellastro Morny, esperto giocatore di borsa, Luigi Napoleone, per realizzare il suo progetto, da presidente della repubblica, pensò di collocare suoi uomini al vertice dell’esercito, della polizia e della prefettura di Parigi.

Voleva un’alleanza tra esercito e trono, poi avrebbe cercato l’alleanza fra trono e altare, fino allora in Francia avevano prevalso gli anticlericali (i poteri dello stato, nominati dalla costituzionem, sono tre, quelli innominati dalla costituzione sono due, cioè il clero e l’esercito). Perciò Napoleone III fece ministro della guerra il suo uomo Saint-Arnaud, prefetto di polizia di Parigi il suo uomo Maupas e ministro il suo fratellastro Morny.
Nell’estate del 1851 Luigi, il futuro Napoleone III, sostenuto dai suoi, si fece attribuire i poteri per modificare la costituzione, aspirava a saltare dalla presidenza della repubblica all’impero; il primo dicembre del 1851, il triumvirato Morny, Saint-Atrnaud e Maupas era all’opera, i tre si incontrarono all’Eliseo con Napoleone III e riferirono sulle misure preparate per il colpo di stato, il 2 dicembre ci fu il colpo di stato.

Napoleone III sciolse l’assemblea nazionale, proclamò lo stato d’assedio, lanciò un appello al popolo, promise una nuova costituzione, simile a quella di Napoleone I, e allungò il mandato del capo dello stato a dieci anni. Il Parlamento tentò di resistere e si appellò all’Alta Corte di Giustizia, poi però intervenne la truppa, che sciolse l’Assemblea; Napoleone III era raggiante, al suo fianco era il maresciallo di Francia, Gerolamo, fratello di Napoleone I, che era suo garante.
Al primo impero successe il secondo, però la piazza resisteva e minacciava l’insurrezione, le società segrete, che erano antesignane dei partiti moderni, distribuivano armi, si preparavano le barricate, ci furono scontri; le forze rivoluzionarie erano bene organizzate me le truppe demolirono le barricate e occuparono i punti nevralgici di Parigi. Napoleone III affermò di aver ripristinato l’ordine, il 20 dicembre 1851 tenne un plebiscito popolare e trascinò la Francia, sette milioni di voti sancirono la dittatura, mentre seicentomila la respinsero.

Probabilmente questi plebisciti erano truccati come quelli fatti per l’unità d’Italia e come quello che unì Nizza italiana alla Francia, la Francia faceva da maestra di democrazia all’Italia; Napoleone III era salutato come l’uomo della Provvidenza, si esaltò, divenne un despota e sacrificò tanti soldati nelle sue guerre; però, sotto di lui, all’interno la tranquillità sembrava ristabilita e l’ordine restaurato.

Napoleone III era stato in Italia e nel 1831 vi sostenne i moti liberali e anticlericali e aderì alla carboneria; era stato repubblicano, ma nel 1849 schiacciò la repubblica romana e nel 1851 si riaccostò alla chiesa, a causa di questi voltafaccia, il mazziniano Felice Orsini gli fece un attentato. Napoleone III fece un’attiva politica coloniale in Africa, nel 1859, intervenne in Italia, nella seconda guerra d’indipendenza italiana, a favore del Piemonte e contro l’Austria; nel 1867 intervenne a Roma a favore del papa contro Garibaldi, il quale fu sconfitto a Mentana.

Napoleone III fece un’infelice spedizione militare in Messico, nel 1870 si scontrò con la Prussia e fu sconfitto, nel 1871 andò esule in Inghilterra, dove morì nel 1873. Mussolini ebbe tra i suoi ispiratori Napoleone III, Garibaldi, Crispi, Giolitti e D’Annunzio, da Napoleone III prese l’arrivismo ma soprattutto il suo trasformismo verso la chiesa; infatti, entrambi erano stati anticlericali e poi per il potere, si appoggiarono alla chiesa e favorirono la chiesa e da questa furono entrambi chiamati uomini della Provvidenza.

Napoleone III era stato repubblicano e Mussolini era stato socialista, entrambi erano stati rivoluzionari, poi, per interesse economico e di potere, da autentici trasformisti, si riciclarono a destra e divennero autoritari, è accaduto altre volte in politica, del resto, anche l’autoritario Crispi era stato garibaldino; Mussolini, come tanti altri dittatori, da fascista, amava ancora dirsi rivoluzionario.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it; numicco@tin.it

Fonti:
Storia Illustrata - Vol. XII pag.368-377 – Editore Mondadori


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