Time zone: Europe/Rome




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MessaggioInviato: 19/01/2015, 21:29 
Tutto pronto per il Patriot Act europeo?

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Paura. Una parola che si insinua nella mente come un germe inarrestabile. Soprattutto quando indotta. Come un tumore che si annida nelle parti più nascoste del corpo, viene alimentato da noi stessi, inconsapevolmente, dalla nostra voglia di chiarezza che porta a credere alla spiegazione più semplice. E poi, d'un tratto, dispiega i suoi effetti. Così è accaduto negli Stati Uniti all'indomani del 11 settembre 2001, così ci sono i primi segni possa accadere anche nella vecchia e "saggia" Europa.


http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ri ... ropeo.html


Sono come i roditori, una rosicchiata oggi, una tra un mese, una qui ed una là, ci mangiano tutto e siamo piu nudi che in una radiografia.

Altra chicca che non ho ancora verificato:

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Secondo i giudici austriaci chi configura e mette a disposizione di altri utenti un exit node nell'ambito del network TOR può essere complice di colui che eventualmente dovesse commettere un reato.

Source: L'Austria sferra un colpo al cuore di TOR


Ultima modifica di Wolframio il 19/01/2015, 21:34, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/01/2015, 22:09 
Cita:
Wolframio ha scritto:


Altra chicca che non ho ancora verificato:

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Secondo i giudici austriaci chi configura e mette a disposizione di altri utenti un exit node nell'ambito del network TOR può essere complice di colui che eventualmente dovesse commettere un reato.

Source: L'Austria sferra un colpo al cuore di TOR





si e come fanno a stabilire questi collegamenti? E' solo intimidazione -_-


Ultima modifica di MaxpoweR il 19/01/2015, 22:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/01/2015, 22:39 
Ah io non lo sò

Chiedilo a William Weber, sempre che la sua storia sia vera [:)]
http://arstechnica.com/tech-policy/2012 ... s-servers/


Ultima modifica di Wolframio il 19/01/2015, 23:04, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: vogliono censurare la rete e la libertà!
MessaggioInviato: 05/02/2015, 21:17 
Mattarella su Internet: cominciamo bene

Pubblicato 3 febbraio 2015 - 16.09 - Da Claudio Messora

Guarda su youtube.com


Nel discorso di insediamento di Sergio Mattarella, una sinistra allusione a Internet che richiama la direzione restrittiva presa dall’Unione Europea.
“I predicatori d’odio e coloro che reclutano assassini utilizzano internet e i mezzi di comunicazione più sofisticati, che sfuggono, per la loro stessa natura, a una dimensione territoriale.” Da qui, la necessità di una “risposta globale”, perchè “la comunità internazionale deve mettere in campo tutte le sue risorse”.

Internet è come le strade. Nessuno dice: “I terroristi usano le strade”. Il giorno in cui nei discorsi dei politici smetteremo di sentire menzionare Internet, esattamente come non sentiamo menzionare le strade, avremo fatto un grande passo in avanti culturale.


Source: Mattarella su Internet: cominciamo bene - Byoblu.com



Bravo Messora [:)]



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 06/02/2015, 23:08 
shighella ha scritto:
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
shighella ha scritto:

Cita:
Wolframio ha scritto:
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Ancora una volta...li lasciamo fare??? [:(!] [:(!] [:(!]Immagine

Beato George Orwell che non dovrà vivere quello che ha romanzato e poveri i nostri figli che nel romanzo ci stanno entrando perchè siamo vigliacchi


Piu che vigliacchi direi impotenti Wolf.. [:(]


Non sono d'accordo Shighella... siamo in possesso di un enorme potere nei loro confronti.

Ma non siamo più capaci di esercitarlo o troppo pigri per farlo.

E' il potere del DISSENSO... (il contrario del nostro tacito consenso sul quale oggi le oligarchie della Finanza e i dittatori del NWO fondano il "Sistema")

Se manifestassimo ed esercitassimo il nostro DISSENSO le colonne sulle quali si regge la 'loro' piramide crollerebbe come un castello di carta.

Come esercitare questo potere? Voto, piazza, campagne di sensibilizzazione, petizioni, controinformazione, partecipazione...

Ma i messaggi distorti dei media, il divide et impera, la strategia della distrazione e del controllo come Noam Chomsky insegna ci ha completamente ammorbato rendendoci automi incapaci di reagire a ogni tipo di stimolo negativo subito... ahimè.

[:(]


Parlo di impotenza proprio in base al fatto che i mezzi di distrazione ci hanno addormentato o almeno hanno addormentato la maggior parte della gente, quei pochi che riescono a filtrare gli anestetici del sistema nn possono arginare la violenza che le (pseudo)istituzioni nn esiterebbero a mettere in atto. [:(]


Sono d' accordo.

Quanto detto da Atlanticus è perfettamente vero ma si applica alla maggioranza allineata, non a quei pochi che si opporrebbero se potessero.


Se domani la gente si svegliasse e facesse una manifestazione riguardo una sola delle cose di cui parliamo quotidianamente

-l' euro, la libertà della rete, le misure che sacrificano diritti civili in nome della lotta al terrorismo, la volontà di fare la guerra contro la Siria, contro la Russia etc etc-

io sarei il primo a partecipare, prima ancora della manifestazione approfondirei ulteriormente i temi per informare ancora meglio gli altri manifestanti e avere argomenti chiari...


...Ma se siamo lasciati soli e impotenti che possono solo discutere telematicamente (per ora) come un gruppo di carbonari mentre la maggioranza plaude come una foca in un numero da circo...

Noi cosa possiamo fare?


Ci manca solo che ci sentiamo pure colpevoli.


Ricordiamoci sempre che anche se siamo tutti sulla stessa barca che affonda,

per fare una metafora, c'è chi come noi sa di essere sul Titanic e che per raggiungere le scialuppe servirebbe la collaborazione di tutti,

mentre c'è la maggior parte che si gode il concerto con l' Inno alla Gioia discutendo di quanto questa sia la prima nave inaffondabile.


Allora di chi è la colpa? Nostra? Non sembrerebbe.


Ricordiamoci sempre che ci sono non 2 ma 3 gruppi: i padroni del NWO, la massa di pecore (la maggior parte) e i pochi uomini (noi).

Noi siamo come quei pochi che sapevano che le cose si mettevano male quando ci fu l' ascesa di Hitler ma che non potevano fare niente perchè gli altri non lo vedevano.

Infatti come per loro l' unica soluzione che ci rimane è emigrare, in questo caso in Russia.


Quando sento che saremmo noi ad essere responsabili mi girano vorticosamente perchè io scenderei in piazza anche domani, ma sarei il solo, mentre chi mi circonda è completamente rin...tronato.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
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 Oggetto del messaggio: Re: vogliono censurare la rete e la libertà!
MessaggioInviato: 07/02/2015, 02:27 
Io penso che i responsabili invece siamo noi, tutti inclusi, non serve fare distinzioni del tipo: noi siamo consapevoli e loro no; siamo tutti parte della stessa specie che in quanto tale si muove come un unico grande organismo nella direzione imposta dalla maggior parte delle singole unità. Se la "massa" e cioè noi tutti, ci muoviamo in una certa direzione è perchè chi spinge per invertire la rotta non ha abbastanza forza. MA la colpa non è nè la nostra nè la loro è di tutti in egual modo.

L'unico modo per invertire la rotta è che la "regina" muoia così che, ripartendo da zero, si possa intraprendere una strada diversa.

Ma io sono scettico, perchè morta la regina, al suo posto ci sarà una nuova regina resa tale non per "meriti" ma per discendenza (DNA) la quale avrà gli stessi interessi della precedente e cioè sopravvivere e procreare; gli interessi delle operaie sono marginali; queste ultime, noi, serviamo solo per mandare avanti il formicaio.

E se è vero che un formicaio non va avanti senza operaie (quindi si potrebbe presupporre che il vero potere è in mano loro) è pur vero che senza regina non c'è formicaio :)

E' la natura;
noi pur credendoci al di sopra di questa sottostiamo comunque alle stesse MACRO LEGGI.

Tutto tende al caos, è inevitabile, è l'entropia.

Cita:
in meccanica statistica l'entropia (dal greco antico ἐν en, "dentro", e τροπή tropé, "trasformazione") è una grandezza (più in particolare una coordinata generalizzata) che viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi, incluso, come caso limite, l'universo.
[...]
Tale constatazione empirica si traduce nel fatto che le configurazioni "disordinate" sono le più probabili e corrisponde al cosiddetto "Secondo principio della termodinamica".


p.s.: STUPENDE le nuove opzioni per colorare il testo, prevedo post iper pacchiani da parte mia nel prossimo futuro, mi sucso in anticipo ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: vogliono censurare la rete e la libertà!
MessaggioInviato: 04/04/2015, 15:27 
Con la scusa dell'Isis hanno istituito la legge marziale
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Con la scusa dell'Isis viene formalizzato uno Stato di polizia integrale. Il decreto "antiterrorismo" approvato in Commissione, alla Camera, costituisce un gigantesco passo avanti verso il controllo totale sulle comunicazioni di qualunque cittadino di questo paese (ma anche di altri, visto che la Rete e i social network sono uno degli obiettivi principali del testo). "Preventivamente", ossia in assenza di qualunque reato o sospetto giustificato da indizi.

La polizia sarà infatti autorizzata utilizzare programmi ("trojan") per acquisire "da remoto" le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico e viene anche autorizzata l'intercettazione preventiva sulle reti informatiche. Di fatto, si potrà impossessare del computer o dello smartphone che usiamo, da casa o dal lavoro, e fare quello che vuole; anche depositarvi "prove false", in assoluta assenza di qualsiasi controllo terzo e, ovviamente, in barba qualunque diritto di difesa. Sembra quasi che questo decreto intervenga a inquadrare legislativamente pratiche già in atto. Anche questa non è una novità. Ma la ripetizione è un'aggravante, non un'attenuante.

La cosa stupefacente, ma non troppo, è che quasi nessun parlamentare abbia osato eccepire alcunché a un'invasione di questa portata nella vita di ognuno. E' insomma evidente che su questa materia non ci si fanno più troppe domande: ci sono i jihadisti tagliagole alle nostre porte, che volete che sia un po' di privacy in meno?

Il problema, appunto, non è un po' di privacy in meno - ormai quasi tutti postano di tutto su Facebook e altrove, in forma accessibile a chiunque - ma il dominio assoluto del potere poliziesco sui singoli e sui gruppi. Non è una convinzione soltanto nostra, "veterocomunisti che vedono spie dappertutto", ma addirittura di un ex generale della Guardia di Finanza specializzzato, appunto, nelle indagini informatiche. L'intervista, realizzata da Il Fatto Quotidiano - è riportata in fondo a questo articolo.

Dov'è il salto di qualità? Non solo nel "controllo totale" delle nostre comunicazioni (pratica fin qui illegale, ma che sappiamo essere comune per gli investigatori di questo paese come per i servizi Usa (se lo "scandalo Datagate" vi ha insegnato qualcosa). Ma nel fatto che, impossessandosi via software dei nostri strumenti di comunicazione, diventa possibile "agire al nostro posto". E quindi addebitarci qualsiasi infamia convenga al potere.

Troppo sostettosi? Beh, non dite che non avete mai sentito di poliziotti/carabinieri che infilano buste di droga nelle tasche di qualcuno che vogliono arrestare... E, per restare alla cronaca di queste ore, immaginatevi cosa potrebbero fare due "agenti delle forze dell'ordine" come i due carabinieri arrestati in Campania per una rapina al supermercato.

Ma lasciamo anche perdere il caso delle "rare mele marce" presenti in ogni corpo repressivo. Concentriamoci invece sul tipo di rapporto che in questo modo si stabilisce tra "potere" e singolo cittadino. Il primo può qualsiasi cosa, il secondo nulla, neanche difendersi.

Rapporto tanto più "inquietante" se si pensa che questo Parlamento è costituito interamente di individui "nominati" dai capi di partito (meno i Pentastellati che si sono affidati a comunque incerte primarie telematiche); che l'attuale governo è il terzo consecutivo non votato da nessuno ed obbediente a trattati e vincoli sovranazionali mai sottoposti all'approvazione popolare; che il premier non è neanche parlamentare, "lo abbiamo messo lì noi" (disse Marchionne, senza mai smentire), e qundi risulta quanto meno in deficit di legittimità democratica "preventiva" (è proprio il caso di dire).

Secondo il decreto, inoltre, il Pm potrà conservare i dati di traffico raccolti in questo modo fino a 24 mesi. I providers su Internet saranno obbligati a oscurare i contenuti illeciti legati ai reati di terrorismo, pubblicati dagli utenti. L'uso del Web e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda, ecc) diventa un'aggravante che comporta l'obbligo di arresto in flagranza.

Messa così, ben pochi hanno qualcosa da eccepire. Ma chi decide cosa è "terrorismo" e cosa no? Se dobbiamo dar retta alla procura di Torino, per esempio, qualsiasi atto di resistenza o sabotaggio ai lavori del Tav in Val Susa sono qualificabili come tali (non però secondo i giudici di primo grado, sempre di Torino, che non hanno riconosciuto tale aggravante per i quattro ragazzi condannati per danneggiamento di un generatore). Ricordiamo - banalmente - che non esiste nessuna definizione condivisa a livello internazionale. L'Onu non ha mai trovato una maggioranza sufficiente ad approvare una formulazione inequivoca.

Così siamo nella situazione, assolutamente extra legem, per cui ogni Stato - o meglio: ogni governo di qualsiasi Stato - considera "terrorismo" quanti gli si oppongono (in forme non necessariamente armate, come si visto sopra), e magari riconosce come "freedom fighters" i combattenti che prendono di mira uno Stato considerato "nemico".

Non è una noovità, il mondo è stato sempre pieno di questo tipo di conflitti e anche delle retoriche conseguenti.

Ma, ripetiamo, nessuno aveva mai provato a legalizzare l'espropriazione dei mezzi di comunicazione dei cittadini per operarvi in loro vece. E successivamente incriminarli per quello che nessuno più può dimostrare di "non aver fatto" (che sarebbe comunque già un rovesciamento dell'"onere della prova" dall'accusa alla difesa).

Neanche il fascismo.

*****

Ultim'ora. Forse preoccupato da alcune reazioni interne (dalle parti dell'Nce e di Forza Italia, ma anche dentro il Pd, ci dovrebbe essere qualche preoccupazione per l'"eccessivo" potere concesso in questo decreto agli "investigatori") Matteo Renzi sembra aver deciso di stralciare la parte "Intercettazione via trojan dei computer" per rielaborarla in modo più attento.

Il premier di Pontassieve ha chiesto ed ottenuto lo stralcio dal testo di quel del passaggio. "Un tema delicato e importante", spiegano fonti di governo fin qui non attente all'importanza e alla delicatezza, che "verrà affrontato in maniera più complessiva nel provvedimento sulle intercettazioni già in esame in Commissione".

E son belle gatte da pelare, quelle per cui vorresti dare tutto il potere a giudici e poliziotti per apparire "duro", ma qualcuno deve strattonarti per la giacchetta ricordandoti che "così ci arrestano tutti"...

*****

L’ex Generale GdF Umberto Rapetto.Hanno istituito la legge marziale

di Pa. Za. - Il Fatto Quotidiano

Io sono sbigottito. Non ce l’hanno detto e hanno istituito il regime marziale?”. Umberto Rapetto – già generale della Guardia di Finanza, “colpevole” di aver indagato troppo sulle slot machine, soprannominato “lo sceriffo del web” – scorre il testo del dl antiterrorismo con gli occhi fuori dalle orbite.

Cosa la sconvolge di più?

Intanto, solo il fatto che si ponga l’attenzione su semplici sospettati di qualunque reato, non indagati, fa già venire meno le basi del diritto. E poi si autorizzano le perquisizioni senza alcun controllo.

Parla dell’accesso remoto ai computer?

Vorrebbero guardare nei computer attraverso dei grimaldelli come trojan: fa rabbrividire. Cioè, quello stesso Stato che manda a morire i processi, tira fuori le unghie con chi non potrà nemmeno dire “quella roba non era sul mio computer”.

Sta dicendo che non si potrà avere nessuna certezza sulla paternità dei dati estrapolati?

Dico che durante una perquisizione tradizionale io, o il mio legale, ho la possibilità di assistere e dunque non potrò mai negare l’evidenza delle prove raccolte. Qui invece, se l’accesso avviene da remoto senza alcun controllo, viene meno addirittura la certezza che quei documenti fossero realmente lì. Salta il diritto alla difesa. E poi chi l’ha detto che un dato, fuori da un determinato contesto, possa avere una rilevanza diversa? Facciamo un esempio. Io l’altro giorno ho visto on line i video di propaganda dell’Isis. Ho consultato quel materiale perché dovevo fare un’intervista, ma non sono né un loro fan né un istigatore. I comportamenti possono essere dettati da curiosità, diritto di cronaca e mille altre ragioni. Che il decreto non contempla. Ce lo dicano: o riconosciamo lo stato di guerra e allora le leggi marziali prevalgono sul diritto vigente, oppure non si può istituire una opportunità investigativa senza garanzie contro gli abusi. Il momento è delicato, ma servono regole che vadano al di là delle suggestioni emotive. Ci vogliono modalità di attuazione stringenti, oltre alla garanzia che il materiale sequestrato sia usato solo per quelle finalità. Non vorrei che finissero per vedere anche se sono vegetariano, quale collega odio e che squadra tifo.

Source: Con la scusa dell'Isis hanno i...gge marziale - contropiano.org



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MessaggioInviato: 29/10/2019, 19:45 
Italia Viva: una petizione contro l'anonimato online

Prima le parole di Marattin su Twitter, ora la petizione ufficiale sul sito di Italia Viva: è guerra politica all'anonimato in Rete.

Le parole di Marattin su Twitter in mattinata avevano semplicemente tirato la volata a quel che stava per accadere: Italia Viva, il nuovo partito lanciato da Matteo Renzi e frutto della scissione dal Partito Democratico, ha lanciato una petizione online contro l’anonimato in Rete.

La rivoluzione digitale poteva (e ancora può) essere una meravigliosa occasione di allargare e rafforzare le nostre democrazie, avvicinando eletti ed elettori, introducendo nuove forme consultazione, semplificando l’accesso alla politica.

“Invece“, continua il testo parafrasando in modo raffinato quel “fogna” con cui Marattin aveva precedentemente francobollato il Web, “purtroppo sta finendo per deteriorare la qualità delle nostre democrazie“. L’iniziativa, esplicitamente firmata dallo stesso Marattin, prosegue con un testo destinato ad attirare gli strali di quanti, dopo anni di battaglie su questi temi, si trova a doversi paradossalmente confrontare con una proposta che torna a far breccia, uguale a sé stessa, un decennio dopo i primi tentativi (firmati a suo tempo – e con simili argomentazioni – da Gabriella Carlucci dell’ex-Popolo delle Libertà).

Sono già diversi, infatti, i casi comprovati di consultazioni elettorali (in primis il referendum sulla Brexit del giugno 2016, ma non solo) che sono risultate profondamente distorte e manipolate dalla diffusione di informazioni false sulla rete.
Anche recenti inchieste giornalistiche hanno dimostrato che in Italia questo rischio c’è, con la creazione e la gestione di account falsi sui social network che drogano la discussione politica sulla rete.

Sulla carta stampata viene garantito il (sacrosanto) diritto all’anonimato solo se la redazione conosce la vera identità di chi scrive ed esprime opinioni. Perché la stessa cosa non può essere fatta sul web?

“È il momento di dire basta”, sfoderato nell’ultimo tweet, fa il coro al precedente “È ora di agire”: interventismo e immediatezza come cifra politica, al netto dei contenuti. Dopo la petizione, infatti, è prevista una proposta di legge sulla quale potrà eventualmente confrontarsi l’intero Parlamento.

Se ancora pensate che il web debba essere uno strumento per rafforzare e allargare le nostre democrazie – e non per rovinarle – qui c’è una petizione che vi può interessare. È il momento di dire basta. https://t.co/xDRySXn043

— Luigi Marattin (@marattin) October 29, 2019

Il teorema va anche oltre, introducendo un altro tema caro ad un certo modo di pensare il Web in superficiale analogia con il mondo editoriale: le piattaforme debbono essere direttamente responsabili dei contenuti veicolati:

[…] chiediamo che trasparenza e garanzia della fonte possano valere per tutti quei canali di comunicazione come pagine Facebook ed account Twitter ed Instagram che parlano quotidianamente a milioni di cittadini ma che, a differenza di qualunque altro mezzo di comunicazione tradizionale, non hanno non solo un direttore responsabile, ma spesso neppure un titolare in chiaro.

La richiesta è quella che Marattin aveva già introdotto nei suoi primi tweet: ad ogni account deve corrispondere in modo biunivoco un nome e cognome di persona reale, “eventualmente rintracciabile in caso di violazioni di legge“.

Obiettivo della petizione: 10 mila firmatari. Per poter votare, Italia Viva chiede cognome, nome, cellulare, indirizzo.


https://www.punto-informatico.it/italia ... anonimato/


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 Oggetto del messaggio: Re: vogliono censurare la rete e la libertà!
MessaggioInviato: 30/10/2019, 12:44 
sono d'accordo chi usa i social deve essere identificato ed identificabile anche dalle autorità e non solo un cespite per le multinazionali. E' come se in un allevamento di bovini solo il fattore conoscesse le condizioni delle bestie senza apporre il microchip per permettere alle autorità statali di fare i controlli sul bestiame appunto. Tanto chi sa farlo potrà comunque rimanere anonimo, anche perchè al momento il 99% degli utenti di internet sono tutto tranne che anonimi, tutt'altro sono completamente tracciati e profilati; almeno permettiamo anche allo stato di GESTIRE questi dati che i cretini facebokkiari e si mii regalano.



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