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Ufetto
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 Oggetto del messaggio: L'affondo dei mercati all'Italia
MessaggioInviato: 11/11/2011, 10:05 
L’AFFONDO DEI MERCATI ALL’ITALIA

L’attuale crisi è nata dalla situazione soprattutto delle banche franco-tedesche e ma anche di altri paesi del nord Europa che, dopo essere state coinvolte nel mercato dei derivati americani, hanno finanziato ampiamente non solo la Grecia, ma anche Islanda, Irlanda e paesi dell’est Europa. L’attacco all’Italia è soprattutto speculativo, l’aumento degli interessi sui BTP, manipolato ad arte come gli altri interessi, cioè tasso di sconto, tasso di riferimento, euribor e corsi di borsa, va a vantaggio dei creditori e svantaggio dell’Italia.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, i mercati hanno sempre speculato su lira e sulle debolezze del sistema politico e amministrativo italiano, con governi che duravano in media un anno e rendevano più acuta la crisi italiana, il che facilitava lo scorazzare dei mercati in Italia; ora i mercati hanno gettato la maschera e, visti anche i ritardi nelle riforme e nelle privatizzazioni dell’Italia, vogliono governare l’Italia per mezzo di loro uomini come Mario Monti.

L’Italia è stata un laboratorio per queste manovre, poi i mercati e il Fondo Monetario hanno fatto indebitare altri paesi in Asia e America Latina, gli ultimi casi eclatanti sono stati quelli di Argentina e Islanda che però si sono mossi meglio dell’Italia, praticamente decurtando il loro debito estero. Questa crisi finanziaria è nata in America con i subprime immobiliari destinati a finanziare i consumi e i derivati destinati a finanziare debito commerciale e deficit del bilancio dello stato; i dirigenti superpagati delle banche americane che facevano queste operazioni avevano la copertura occulta del governo e ora sono il capro espiatorio.

L’America ha un debito immenso di famiglie, imprese e stato che non riuscirà mai a pagare, si è sviluppato grazie alla posizione del dollaro come moneta di riserva; l’America ha deindustrializzato e delocalizzato, poi è vissuta con il credito estero, comprava merci in cambio di dollari di carta che stampava, un bel vantaggio finché è durato. Ora gli Usa sono al collasso e tutte queste manovre finanziarie servono a soccorrere Usa e i paesi del nord Europa; il debito pubblico italiano, sempre onorato dall’Italia, è un alibi, invece sono veri i ritardi italiani nelle riforme, anche se è sempre difficile fare riforme che vanno contro i grandi interessi, le riforme che si riescono a fare sono solo quelle che vanno contro i lavoratori, come quella delle pensioni.

Secondo l’informazione italiana prezzolata, la colpa della situazione italiana è soprattutto del governo e dei debiti di Grecia e Italia e di altri paesi mediterranei che ora sono sotto pressing; la speculazione e i mercati hanno agenti pagati anche nel parlamento italiano, hanno puntato alla crisi del governo italiano e hanno continuato a trarre profitto dalla situazione italiana e dai suoi ritardi; il rialzo dei tassi dei BTP italiani è un loro successo, non è la domanda e l’offerta che determina tassi, corsi di borsa, prezzi della benzina o del grano, ma la speculazione, della quale la BCE è uno strumento.

La banca europea non ha dimostrato di essere all’altezza della situazione, si giustifica affermando di non avere i poteri della Federal Reserve, perché esistono ancora i governi dei vari stati, per fortuna, ma oramai contano poco; però si sente forte perché in Italia ha dalla sua parte Fini, PD, Casini, Draghi, Napolitano e gran parte dell’informazione radiotelevisiva italiana, con i loro economisti di corte; Berlusconi controlla solo le sue televisioni e i suoi giornali.

In coincidenza con l’approvazione della manovra finanziaria approvata dall’Europa, che non sarà l’ultima, al governo di Berlusconi subentra quello di Mario Monti; ora gli italiani pagheranno il conto finale di questa situazione, com’è accaduto anche con la prima repubblica e di seguito, con manovre annuali economiche, stangate e decretoni che affossarono definitivamente il miracolo economico italiano, ma riepirono le tasche di alcuni speculatori.

Le riforme che non si sono potute fare in Italia sono l’abolizione delle corporazioni professionali, come avrebbe richiesto un vero liberismo, i primi a essere contro sono gli avvocati parlamentari e tutte le lobby professionali rappresentate e paganti in parlamento, che è un grande supermercato; il mercato è sempre esistito in parlamento, al governo, in chiesa (simonia) e nella giustizia. Non si può fare la riforma della sanità, invisa alle regioni del sud infiltrate dalla mafia, a Big Pharma, a Vaticano che controlla le cliniche private e all’ordine dei medici; la sanità italiana, in proporzione al reddito, costa più che in Germania.

Anche una vera riforma della giustizia è invisa ai giudici, che temono di perdere privilegi, la giustizia italiana costa più che in Francia ed è più lenta; l’unica riforma che la politica, prostituita ai poteri forti, riesce a fare, non per migliorarla, ma per ridurne la spesa, è quella della scuola, e quella delle pensioni, procrastinando l’età della pensione; si potrebbero tagliare le pensioni alte e le doppie pensioni, ma questo non si può fare.
La gestione Inps è, diversamente che in Francia, è attiva e lo stato fa cassa attraverso l’Inps, già caricata di costi impropri come l’assistenza, il che è illegale perché i contributi dei lavoratori sono a destinazione specifica e potrebbero servire solo a elevare le pensioni minime dei lavoratori e a ridurre la differenza di trattamento tra pensionati passati e futuri. Ad ogni modo, il contenimento della spesa pubblica complessiva è vitale, non si può aumentare la pressione tributaria, le nuove tasse e la lotta all’evasione possono servire solo per ridistribuire il carico tributario a favore di lavoratori dipendenti e piccole imprese.

Fiduciario dei mercati una volta era il partito repubblicano e del Vaticano, Andreotti, però i garanti locali presso le istituzioni sono sempre esistiti; il cardinale Ruini era garante locale per il Vaticano in Parlamento, Ugo La Malfa lo era per l’alta finanza, oggi per il mercato lo sono Draghi, Napolitano, Monti, Fini e il partito democratico, anche se le banche finanziano tutti i partiti italiani.

Oggi la banca centrale europea cerca di far risalire le difficoltà europee al debito italiano, la banca centrale europea si rifiuta di emettere eurobond e di diventare prestatore di ultima istanza, quest’operazione ribasserebbe il costo del debito pubblico italiano; però, finché l’Italia è solvente, la situazione attuale è più conveniente per la Germania, la Bundesbank può emettere bund al 2% in Germania e, grazie alla moneta unica, acquistare con il ricavo BTP italiani al 7%.

Si sta parlando di speculazione e le posizioni ufficiali e le motivazioni ufficiali dei governi contano poco e sono solo fumo nell’occhio e propaganda; l’Europa unita viene sempre dopo i propri interessi personali e nazionali; solo l’Italia ha creduto veramente all’Europa, perché incapace di riformarsi da sola, però l’Europa non ha voluto sistema fiscale, scuola e tariffe energetiche uniformi e oggi queste differenze di trattamento servono solo a creare distorsioni economiche, lesive della libera circolazione delle merci e delle persone.

Con questa politica e determinando il rialzo dei tassi per i BTP, l’Europa, invece di favorirne la riduzione, sta facendo esplodere il debito italiano, favorendo anche la depressione economica italiana ed europea; inoltre, la manovra prevede aumenti di tasse che implicheranno riduzione di consumi. Tuttavia, la giustizia fiscale dovrebbe significare solo giustizia redistributiva e non aumento della pressione fiscale, come sta avvenendo. Tasso di sconto, tasso di riferimento, euribor, tasso sui titoli di stati, corsi di borsa, non sono fatti dalla domanda e dall’offerta, ma dalla speculazione mediata dalle banche e dalle banche centrali.

I centri finanziari, aiutati dai loro garanti prezzolati in parlamento, hanno fatto pressing contro il governo per le dimissioni e per un governo tecnico; la lega voleva delle riforme dello stato, in primis quella sul federalismo e perciò tanti come Casini, per conto dei loro mandanti, si sono spaventati perché le vere riforme tolgono sempre qualche cosa a qualcuno, come lo fanno i costi standard alla sanità. Con la caduta di Berlusconi, con il rimpasto di governo, con il governo di un cartello delle sinistre o di un governo di solidarietà nazionale e con le elezioni anticipate, perderemo del tempo per le riforme e poi si dovrà operare, con il benestare dei mercati, un’altra maxi stangata, l’informazione sta già preparando sapientemente il terreno.

Purtroppo la sinistra è succube dei poteri forti, non sembra avere idee di riforma, si è esaurita nella lotta contro Berlusconi, è stata contraria a federalismo e contenimento della spesa sanitaria, che ci sta dissanguando. L’imposta patrimoniale proposta dalla sinistra potrebbe essere una bella idea, se serve a colpire i grandi patrimoni e non la prima casa dei lavoratori e se serve a eliminare altre tasse, come, per fare un esempio quella sui passi carrai e quella sulle insegne dei bar, assieme a tante altre imposte assurde, se serve a ridurre le tasse per lavoratori e piccole imprese, perché la pressione tributaria non può aumentare.

Se si va alle elezioni anticipate con il sistema elettorale attuale, detto porcellum, con il revival dei partitini di sinistra, senza la riduzione del numero dei parlamentari, secondo i sondaggi, il cartello delle sinistre vincerà le elezioni alla camera ma non al senato, così l’instabilità politica e la paralisi dello stato continuerà, i mercati avranno vinto, ma saneranno la crisi politica con il governo Monti. Per quanto riguarda il sistema elettorale, non ci facciamo illusioni, anche prima del porcellum, che ha abolito le preferenze e conferito maggiori poteri ai segretari di partito nelle candidature, non era certo l’elettore che determinava le candidature, ma le macchine dei partiti e chi le controllava; perciò, i partiti piazzavano i loro uomini in collegi uninominali sicuri, dove erano eletti sicuramente, la democrazia è stata sempre una farsa e una messa in scena.

Casini ha decioso che non si presenterà alle elezioni con le sinistre, ma, perché niente cambi, entrerà dopo nel governo di unità nazionale o di sinistra, come garante degli interessi del Vaticano, sarò l’ago della bilancia in grado di ricattare, in cambio guadagnerà il Quirinale. A sinistra compariranno Diliberto-Vendola-Ferrero-Di Pietro-Bersani, come nell’ultima esperienza di governo della sinistra, perita repentinamente; sarà una situazione d’instabilità politica ideale per chi vuole speculare sull’Italia e sulle sue privatizzazioni.

Per la sinistra e per Napolitano l’Europa e l’euro sono dei dogmi, il PD ha difeso le banche e si è fatto omologare dal capitalismo finanziario dei casinò, perciò ha le carte in regola per dirigere un governo italiano, il popolo non conta; occorrerebbe ridurre i privilegi di politici e dirigenti, che però sono i garanti del sistema e perciò vogliono essere privilegiati, nemmeno il cane muove la coda per niente, invece il popolo si può sempre calpestare.

Oggi il neocolonialismo semina paure e governa in incognito con il terrorismo, però mira soprattutto a sfruttare i paesi ricchi dell’occidente, dopo aver diretto i suoi interessi contro Asia, Africa e America Latina; non rispetta la sovranità dei popoli, interferisce negli affari interni dei paesi, non accetta l’autodeterminazione, con i debiti schiavizza i popoli, attenta all’indipendenza dei popoli e risolve le dispute economiche internazionali con la guerra.

Dopo la nostra sinistra, che non pare più laica nella sua interezza, anche l’Europa si accosta sempre più al Vaticano che è sentito da essa più del governo Italiano; l’Europa ha ammesso il crocefisso a scuola e negli uffici pubblici e ha sancito che vietare la fecondazione assistita eterologa non viola i diritti umani, facendo contento il Vaticano e scontenti gli ultimi laici italiani.

Per capire quanto è distruttiva e contraria agli italiani la politica italiana e i suoi giornali, adatti più a fare propaganda che a informare, nei giorni scorsi il quotidiano La Repubblica, per fare un dispetto a Berlusconi e un danno all’Italia, ha invitato gli italiani a comprare titoli di stato tedeschi invece che italiani; l’operazione finanziaria proposta era in perdita, ma poteva servire ad accelerare la caduta del governo Berlusconi.

Oggi gli Usa hanno la potenza militare e la Cina, la potenza economica e le riserve finanziarie, però i centri finanziari mondiali sono ancora la City di Londra e Wall Street; poiché questi sono bisognosi di risorse finanziarie, a causa dei loro deficit multipli, alimentano le speculazioni su valute, borse e titoli di stati, schiacciando i paesi con i debiti ma senza valuta propria di riserva da stampare come fa l’America. L’Italia fa di più, per aiutare l’America, ha ordinato diversi aerei militari Stelt, che costano miliardi di euro, non è che se lo possa permettere, ma per le armi anche il terzo mondo trova sempre i soldi, perciò urge anche alimentare le guerre.

L’America, per colmare i suoi debiti, ha riempito il mondo di titoli tossici, oggi, come diceva Marx, è l’economia, cioè la finanza speculativa, che governa gli stati, mentre in occidente la produzione di beni si va spegnendo; fu così che decadde Venezia, quando si trasformò da potenza commerciale in potenza finanziaria. Quando le banche impiegano il risparmio nell’acquisto di titoli pubblici, resta loro poca liquidità per finanziare imprese e famiglie, restringono il credito, il costo del denaro cresce, la borsa è disertata e le imprese hanno difficoltà a reperire denaro, a credito o in forma di partecipazione.

Dal 1968 al 1973 in Italia i salari erano cresciuti, anche in termini reali, ora accade il contrario per pensioni e stipendi, il che non farà che accelerare depressione, calo di consumi e dell’occupazione; gli Usa, vista la loro situazione debitoria, non possono rinunciare alla loro posizione finanziaria e al dollaro come moneta di riserva; creare liquidità internazionale con il debito è per loro vantaggioso, mentre l’Europa non la può creare con i bilanci in pareggio.

Dal 1979 al 1982 gli Usa, per attirare capitali esteri, aumentarono enormemente il tasso di sconto, generando una recessione mondiale, l’Italia pativa alto costo del denaro, faceva più manovre di aggiustamento del bilancio dello stato e svalutava la lira; noi siamo abituati a queste manovre, l’Italia è stata un laboratorio mondiale per l’alta finanza. I paesi indebitati, per accedere ai prestiti del FMI, dovevano procedere agli aggiustamenti strutturali e a privatizzare.

Da allora a oggi, crescevano i profitti e diminuivano i salari, aumentava la deindustrializzazione e la delocalizzazione e cresceva la massa monetaria in cerca d’impieghi e di speculazioni; ad ogni modo, per lo più, il denaro era sottratto alle attività produttive per speculare. Da allora, mentre la Francia ha desiderato menare le mani in Libia, la Germania ha rilanciato l’Ostpolitik con la Russia; però i post-comunisti, vecchi amici di Mosca, legati alla finanza, non hanno battuto le mani. Ad ogni modo, la Germania non può essere totalmente autonoma dall’America, soprattutto in materia monetaria, ha perso la guerra, paga le riparazioni, che sono tributi pagati dagli stati sconfitti in guerra e semisovrani, perciò l’America ha basi militari gratuite in Germania e Italia.

Le prospettive per l’Europa, dopo l’uscita della Grecia dall’euro, sono abolire l’euro, rifondare la UE, separare le banche commerciali da quelle d’investimento, creare eurobond che assorbano i debiti nazionali, uniformare le politiche economiche e finanziarie e tacitare le società di rating che favoriscono la speculazione. Oggi la finanza cresce molto più della produzione, che si potrebbe riprendere solo con una guerra che avrebbe il vantaggio di svalutare i debiti degli stati senza che siano denunciati, infatti, l’inflazione è un’imposta straordinaria e occulta sui risparmi.

Il debito estero italiano è stato sottoscritto in parte da banche francesi, per conto di fondi pensione, praticamente il debito dell’Italia serve a pagare anche queste pensioni e la riforma delle pensioni italiane, con il suo attivo di cui si appropria lo stato, serve indirettamente a pagare anche le pensioni francesi; accade ciò perché oggi il capitale è molto più mobile del lavoro ed emigra più facilmente. L’Europa dei banchieri e la Commissione Europea sono in rapporto con il Gruppo Bilderberg, le speculazioni finanziarie sono tante; la vendita dell’India alla corona inglese, da parte della compagnia delle Indie, fu pagata facendo aumentare il debito estero dell’India, sono i misteri della finanza.

Gli Usa, tra debiti pubblici e privati, hanno un debito superiore a quello italiano, i paesi dell’Europa del nord, soprattutto l’Inghilterra, tra debiti pubblici e privati, non stanno meglio; l’asse franco-tedesco deve avere avuto l’approvazione degli Usa, però l'Inghilterra rimane il garante europeo dell’America e il suo primo socio, la politica democratica è una farsa, anche nella direzione dellì’Europa, alla fine sono sempre i paesi vincitori in guerra che comandano.

Il sistema previdenziale italiano, criticato da opposizione, economisti di corte e informazione prezzolata, l’anno scorso ha consegnato allo stato una eccedenza di 27,6 miliardi di euro; la situazione, della Francia, anche a causa delle migliori prestazioni sociali, è peggiore; le riforme sulle pensioni fatte in Italia negli anni novanta sono state efficaci, però rimangono alcuni privilegi, per esempio tra vecchi e nuovi pensionati; comunque, l’incidenza della previdenza pubblica sul Pil e pari a quella di Francia e Germania.

In Italia incide di più la spesa sanitaria che, per non far torto agli amici, non si può controllare, anche sull’età di pensionamento media, l’Italia è in linea con Francia e Germania, però in Germania, le pensioni sono ancora indicizzate ai prezzi e agganciate agli incrementi salariali. Eppure la BCE ci chiede ancora interventi sulle pensioni, l’età di pensionamento in Italia è stata agganciata alla speranza di vita, si dice che la durata della vita si allunga, ma non è così, le previsioni sono fatte dallo stato e bisogna diffidarne.

E’certo solo che è diminuita la mortalità infantile, interventi ulteriori sulle pensioni significano, per il blocco del turnover, meno lavoro per i giovani. L’Unione Europea ha deciso di destinare 100 miliardi di euro alla ricapitalizzazione delle banche, costrette a svalutare il debito greco del 50%, e il Fondo di Stabilità Finanziaria Europeo o EFSF ha stanziato 470 miliardi per garantire il 25% del debito estero degli stati dell’eurozona; le banche che detengono il debito pubblico greco hanno elevato le riserve al 9%.

La Germania ha diminuito gli investimenti in Europa occidentale e li ha aumentati in Russia, ha aumentato la sua sfera d’influenza tra i paesi dell’Europa orientale, finanziandoli; l’Europa e l’euro sembrano destinati a finire, però Napolitano fa gli scongiuri. La Germania sta pagando ancora il debito di guerra alla Francia e ha sopportato il costo della riunificazione tedesca, ora Berlino chiede ai paesi europei sacrifici e austerità.

La Germania è contraria che la Banca Centrale Europea acquisti titoli di stato degli stati nel mercato secondario, ma questo può essere un buon affare quando i titoli, come i BTP sono svalutati, e perciò Draghi continua a farlo. Il nodo del debito estero è stato affrontato meglio da Argentina e Islanda, che oggi respirano meglio della Grecia; l’Italia non è minacciata dal debito, ma dai suoi ritardi politici e dai suoi soci europei ai quali è perennemente sottomessa.

L’ultima notizia è l’intenzione di Napolitano, caduto il governo Berlusconi, di fare presidente del consiglio l’economista Mario Monti, fatto per l’occasione senatore a vita; Monti è ben visto dai mercati e da Bersani, si dovrebbe varare un governo di unità nazionale presieduto da questo tecnico, la Lega nord è contraria. Con questo governo si preannunciano altri sacrifici, già annunciati e non ipotizzati, si teme che l’Italia non possa raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, però non si capisce perché noi lo dobbiamo raggiungere nel 2013 e la Francia nel 2015, come già previsto, è un altro dei misteri dell’Europa.

Il conferimento conferito a Mario Monti dell’incarico dio formare il nuovo governo, senza nuove elezioni, è un colpo di stato della BCE che commissaria l’Italia, calpestando assieme la sovranità italiana e l’odiato Berlusconi; i suoi agenti italiani affermano che la mossa è nata per la salvezza del paese. Si sono forzate le procedure parlamentari e si è sospesa praticamente la costituzione, con lo scopo recondito di imporre maggiori misure di austerità al paese; gli antiberlusconiani erano disponibili a qualunque passo pur di far fuori Berlusconi, e la Bce ne ha approfittato; anche la Francia, per far fuori Gheddafi, si è alleata con i suoi oppositori e noi stupidamente, con la benedizione di Napolitano, siamo stati costretti a bombardare la Libia. Quanto detto, non per ammirazione di Gheddafi, che era un feroce dittatore e un terrorista.

Anche il nuovo primo ministro greco Papadimos, succeduto a Papadopulos, è un economista, un uomo della banca centrale greca e della BCE; Commissione Trilaterale, Gruppo Bilderberg e patti di stabilità sono strumenti dei mercati per estromettere i governi dalle scelte economiche. L’economista Mario Monti è presidente della Commissione Trilaterale per l’Europa ed è legato al Gruppo Bilderberg, è l’uomo dell’alta finanza, adatto per una politica di macelleria sociale; vuole fare a meno di voto e di consenso popolare e vuole esautorare la politica, fino alla sospensione del trattato di Lisbona.

Poiché il piano è appoggiato dalla Commissione Trilaterale, vuol dire che anche gli Usa sono d’accordo. Uno dei problemi del debito pubblico italiano deriva dal fatto che è posseduto in gran parte all’estero e perciò è soggetto alla speculazione internazionale, mentre il debito pubblico giapponese, che non è inferiore, è posseduto dai giapponesi ed è remunerato all’1%.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.


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MessaggioInviato: 11/11/2011, 10:14 
Condivido tutto, come scritto nei miei ultimi post nel topic "Collasso economico globale", titolo che tra l'altro non condivido, proprio perchè non c'è nessun collasso economico, ma solo una crisi finanziaria di alcuni stati/banche che continuiamo ad ingrossare, invece di eliminare/fermare.


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MessaggioInviato: 11/11/2011, 11:04 
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DeMultaNocte ha scritto:

Condivido tutto, come scritto nei miei ultimi post nel topic "Collasso economico globale", titolo che tra l'altro non condivido, proprio perchè non c'è nessun collasso economico, ma solo una crisi finanziaria di alcuni stati/banche che continuiamo ad ingrossare, invece di eliminare/fermare.


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