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 Oggetto del messaggio: Filtri o creme solari
MessaggioInviato: 23/04/2012, 08:39 
FILTRI O CREME SOLARI

I filtri solari in commercio non proteggono bene dai raggi solari e, a causa dei loro componenti, hanno effetti tossici, sarebbe meglio proteggersi dal sole con una dieta vegetale contenente antiossidanti e con indumenti chiari traspiranti. Si dice che le barriere coralline si sbiancano e muoiono a causa dell’aumento del riscaldamento, in realtà i coralli sono sotto stress a causa delle sostanze chimiche contenute in questi filtri, che li rendono incapaci di sopportare anche piccoli aumenti di temperatura dell’acqua; la degenerazione delle barriere coralline ha coinciso con il turismo di masso vicino a loro.

Le creme solari contengono potenti ormoni capaci di fare danni a tutte le specie viventi e anche ai feti umani, oggi queste sostanze sono spalmate sul nostro corpo e immesse nell’ecosistema; questi filtri solari non proteggono la pelle da tumori o melanomi e dal fotoinvecchiamento. In realtà, i filtri solari accrescono il pericolo di tumore alla pelle, compresi i melanomi, inducono all’esposizione prolungata ai raggi solari, distruggendo collagene ed elastina, favorendo l’invecchiamento della pelle.

L’incidenza di melanomi tra la popolazione bianca, la più esposta ai raggi solari per minore produzione di melanina, aumenta progressivamente; i filtri solari assorbono raggi UV o ultravioletti, ma non i raggi infrarossi riscaldanti, ostacolano la produzione di vitamina D che è utile alle ossa ed è antitumorale. Gli occhiali scuri contro il sole, poiché gli occhi sono interconnessi con il cervello, ostacolano la produzione di melanina, che favorisce l’abbronzatura che fa di contrasto al tumore alla pelle; gli occhi, non protetti da occhiali scuri, favoriscono il rilascio di melanina.

I carcinomi della pelle sono aumentati con la maggiore esposizione ai raggi solari e con il maggior uso di filtri solari, i contadini esposti per lunghe ore al sole avevano la pelle scura, grinzosa e invecchiata, ma avevano meno carcinomi. La pelle è difesa dagli antiossidanti e dall’abbronzatura favorita dalla melanina, i filtri impediscono anche la produzione di vitamina D, che contrasta tumore, rachitismo, fragilità alle ossa, diabete di tipo 2, malattie autoimmuni e malattie gastrointestinali come il morbo di Crohn.

Nella preparazione dei filtri, i produttori usano sostanze chimiche che dovrebbero filtrare i raggi ultravioletti UVB, che agiscono sugli strati più superficiali della pelle e i raggi UVA che agiscono sugli strati più profondi; queste creme, anche se definite ad ampio spettro, non proteggono completamente e sono tossiche, distruggono collagene ed elastina, non proteggono dai raggi infrarossi riscaldanti, che penetrano nella pelle e fanno danni.

Le sostanze chimiche contenute nei filtri solari contengono potenti ormoni, che sono interferenti endocrini, disturbano l’equilibrio ormonale di estrogeni e testosterone; nei ratti fanno aumentare il peso dell’utero perché hanno azione estrogena, sono tossici per la parte genitale e per il cervello. Il benzofenone-3, contenuto nei filtri, si trova nel sangue del 97% degli americani, ha invaso gli acquedotti e le piante non sono in grado di depurarlo, perciò circola nel flusso sanguigno.

Poiché questi filtri si producono anche in forma di aerosol, inalare queste sostanze è pericoloso per i polmoni e per il sangue, dal sangue questi ormoni arrivano nel latte materno. I filtri solari contengono fenoli in grado di attraversare la placenta e arrivare al feto, fanno danni alla tiroide e alla funzione riproduttiva, con possibilità di mutazioni. Nei bambini i filtri solari favoriscono autismo, deficit di attenzione e iperattività (ADHD), interferiscono con il testosterone, facendo danni ai maschi; l’autismo è legato anche a un’insufficienza tiroidea durante lo sviluppo fetale.

Le anomalie della funzione tiroidea incidono sullo sviluppo del linguaggio e nelle abilità cognitive, la carenza di vitamina D, causata dai filtri, ostacola la formazione delle cellule nervose. Per la preparazione dei filtri sono utilizzate anche nanoparticelle minerali, come il diossido di titanio e l’ossido di zinco, che servirebbero pure a bloccare i raggi UV; i ricercatori dell’università di Los Angeles hanno rilevato che i topi esposti a queste sostanze presentavano lunghi tratti di DNA cancellati.

Queste nanoparticelle attraversano la placenta e fanno danni al feto umano, il diossido di titanio supera la membrana cellulare ed entra nel nucleo della cellula, danneggiando ilo DNA e interferendo con la normale divisione cellulare. Queste nanoparticelle sono tanto piccole da attraversare la barriera emato-encefalica, uccidendo i neuroni del cervello. I filtri fanno danni alla flora e alla fauna acquatica e marina, il fitoplancton è il punto di partenza della catena alimentare marina e produce due terzi dell’ossigeno del mondo, però è distrutto dall’ossido di zinco; oggi nel mondo il fitoplancton, rispetto al 1950, è diminuito del 40%.

Queste nanoparticelle sono tossiche per i pesci, fanno loro danni a branchie, fegato, cuore, cervello e parte riproduttiva, compromettendo la deposizione delle uova; queste sostanze provocano la decolorazione dei coralli, che non reggono più l’aumento di temperature delle acque, questo fenomeno ha coinciso con il boom turistico nelle barriere coralline.

Purtroppo oggi anche cosmetici, lozioni, profumi e sciampi contengono diossido di titanio e lo contengono anche prodotti alimentari come i budini.
Gli antiossidanti naturali vegetali proteggono da raggi ultravioletti e da raggi infrarossi, se si è esposti troppo al sole, prevengono mutazioni cellulari; il corpo, se lo forniamo di alimenti giusti, è capace di produrre da se le sostanze, come la melanina, in grado di proteggerlo dal sole. L’esposizione prolungata al sole è dannosa però, privarsi completamente dal sole è sbagliato, perché il corpo deve produrre vitamina D e serotonina, l’ormone del benessere; inoltre, l’abbronzatura protegge dai danni delle radiazioni solari.

Le nanoparticelle dannose dei filtri sono assorbite dalla pelle, entrano negli acquedotti e interferiscono con l’ecosistema acquatico; per proteggere dai raggi UV, oggi esistono alcuni tessuti che contengono diossido di titanio e ossido di zinco, però sono sconsigliati perché queste nanoparticelle, con il lavaggio in lavatrice, si disperdono nell’ambiente. In generale, è meglio non stare troppo a lungo al sole e usare tessuti chiari, traspiranti e a trama stretta, capaci di impedire ai raggi solari di penetrarli. Le sostanze dannose dei filtri solari sono state trovate all’interno di tutte le specie acquatiche, contaminano i sistemi idrici e l’ecosistema in generale.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

Fonte:
- Rivista Nexsus n.97,
- Dott.ssa Elizabeth Plourde: http://www.sunscreenbiohzard.com,
autrice del libro: “Sunscreens – Biohazard: Treat as Hazardous Waste”.


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Grigio
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MessaggioInviato: 23/04/2012, 10:15 
Provare per credere: da bambina stavo ore ed ore al sole con l'olio solare e non mi succedeva niente nonostante fossi di carnagione chiara... Con il senno di poi, da adulta, mi spalmo creme varie ad alto indice di protezione e sono alcuni anni che mi scotto puntualmente dietro la schiena con rossore e prurito vario. E più metto la crema, più mi scotto. Credo che la colpa sia proprio di quel fetente di benzofenone.

Senza essere competente dal punto di vista delle conoscenze chimiche mi sono resa conto da "autodidatta" che tutto quello che contiene la particella "benz"è da evitare come la peste. sia nei cibi che nei farmaci e nelle creme.



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Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
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MessaggioInviato: 23/04/2012, 15:43 
Ciao Hanna e ciao cari tutti...

Sono molto chiara anch'io , avorio non proprio biancolatte.
Da tanti anni , notando che le antipatiche bollicine "da sole" comparivano proprio a causa delle creme, le ho semplicemente... eliminate.

E' possibile, risparmioso, non mi appiccico tutta e non vedo conseguenza negativa alcuna! Evitare di scottarsi è giusto, ma su di me almeno era evidente che le creme qualche disturbo lo creavano...

Inizio da marzo ad esporre la pelle al sole quando la temperatura lo permette e una volta al mare cerco di espormi gradualmente: primo giorno un quarto d'ora soltanto, poi aumento pian piano fino a potermi permettere lunghe passeggiate lontano dall'ombrellone, anche quattro -cinque ore consecutive senza danni. E tanta frutta aiuta...



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E' importante anche l'orario dalle 17 in poi.



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MessaggioInviato: 08/05/2012, 17:37 
Sì infatti, mai esporsi al sole dopo mezzogiorno e ok dalle 17 in poi essendoci l'ora legale (quindi sarebbero le 16) anche se io personalmente non seguo queste regole in quanto per quei 3 giorni in croce di vacanza che si fanno, il sole lo si vorrebbe prendere tutto [:(]


Ultima modifica di PUfettina il 08/05/2012, 17:39, modificato 1 volta in totale.

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