Ti riporto la posizione ufficiale di Leonardo Nicolì, che insieme a Giampaolo Giuliani, da anni, studiano i precursori sismici.
Ecco quanto dice Leonardo sulla sua pagina facebook, dopo essere stato contattato più volte da più persone in apprensione per questa previsione in cui anche tu ti sei imbattuto:
Cita:
Relativamente all'articolo pubblicato decine di volte sulla previsione del terremoto emiliano e sulla previsione di un terremoto a "sud" vorrei esprimere il mio parere visto che in tanti me lo hanno chiesto:
"Si tratta semplicemente di studi probabilistici attraverso modelli matematici che comprendono aree vastissime e tempi di almeno 6/12 mesi e non è detto che ciò si verifichi. Dire che a Sud si verificherà un terremoto senza descrivere un'area precisa e senza descrivere un tempo preciso non serve a nulla se non a verificare nel tempo se il modello può essere o meno attendibile. Di modelli simili a questo ne sono stati elaborati a decine ma nessuno riesce a fornire una risposta quanto meno accettabile. La strada della previsione deve essere percorsa su un binario molto preciso ossia lo studio di quei precursori che la natura ci offre quali le emissioni di gas, non solo il Radon, delle modifiche dei campi elettromagnetici, la ionizzazione dell'atmosfera, gli animali particolarmente sensibili ed altro ancora. Un terremoto è causato da un determinato fattore e attraverso lo studio della "causa" possiamo capire quali siano i precursori che ci vengono inviati dalla natura stessa. Con il Rivelatore Gamma progettato da Giuliani misuriamo in modo univoco le emissione gamma prodotte dal processo di decadimento del solo Radon ed abbiamo trovato il precursore in un'anomalia che generalmente si produce dalle 6 alle 24 ore prima di un terremoto. La vera difficoltà sta nel "provare" il metodo per svariati fattori il primo dei quali è che un terremoto non lo possiamo provocare in laboratorio. Un secondo fattore molto importante è la rete di rivelatori limitata sia per numero che per zona di monitoraggio. Con uno o due milioni di euro si potrebbe ampliare la rete nelle zone a maggior rischio sismico italiano e visto che lo scopo è quello di far si che nessuno muoia più a causa di un terremoto e visti i grandissimi sprechi che produciamo in Italia, forse, si potrebbe pensare ad investire nella ricerca grazie alla quale l'uomo ha fatto notevoli passi avanti".