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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Fracking in Emilia: il video rimosso dal sito di A
MessaggioInviato: 02/06/2012, 17:40 
http://www.tanker-enemy.tv/fracking-ale ... ources.htm

Sul sito di AleannaResources, azienda di ricerca ed estrazione gas e petrolio, che ha ricevuto dal governo italiano le concessioni di perforazione sul territorio emiliano (e non solo), era presente un filmato (con descrizione in inglese), in cui si descrivono le metodologie di trivellazione adoperate. Tra queste, oltre all'uso di cariche esplosive, anche il famigerato fracking (non menzionato nella versione in italiano), tecnica bandita in diversi paesi nel mondo poiché causa di forti sismi (leggi qui l'articolo). La versione in lingua originale cita testualmente il fracking come metodo di perforazione. Non a caso AleannaResouces ha disabilitato l'accesso al contenuto, subito dopo che noi di tanker enemy lo avevamo segnalato come pistola fumante. Il video è, però, disponibile ugualmente, previa archiviazione su un nostro server. Infatti prevedevamo che il filmato sarebbe stato rimosso, in quanto prova regina dell'uso del fracking in Emilia. Attualmente anche gli altri contenuti della AleannaResources, in precedenza ospitati sul relativo canale You-Tube, sono stati resi accessibili solo se se ne conosce il link diretto. In pratica, in questo modo, non sono disponibili sui motori di ricerca.


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MessaggioInviato: 02/06/2012, 21:14 
C'è solo uno screenshot del video, ma meglio di niente. Sapevo che stavano perforando ma non sapevo che metodo usassero.



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MessaggioInviato: 02/06/2012, 23:56 
Se lo volete recuperare quel video andate qui

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http://www.deletedyoutube.ftvteen.com/


Inserite l'ID del video che c'era su Youtube che è questo: vb-BNDx2iIQ

E ve lo ritroverà ma per scaricarlo bisogna farsi un account Free


Ultima modifica di Wolframio il 03/06/2012, 00:16, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/06/2012, 19:49 
Eccolo qui il video di AleAnnaResources
Il video non è elencato. Solo gli utenti che conoscono il link possono visualizzarlo

[BBvideo]VXFYUyvKwvg#![/BBvideo]

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http://www.aleannaresources.com/it/oper ... rforazione


Ultima modifica di Wolframio il 06/06/2012, 19:57, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/07/2012, 21:48 
Terremoto in Emilia, trivellazioni selvagge o boicottaggio del piano energetico nazionale?
12 luglio 2012 | Autore Lino Bottaro

Quando per primi in Italia abbiamo sostenuto la natura prevalentemente antropica del sisma, vari sedicenti giornalisti si sono sperticati nel dileggio di noi”complottisti. Ora a “bocce ferme” come si dice in Emilia, piano piano, emerge la verità, che guardacaso collima con le nostre supposizioni.
E tuttavia siamo convinti che ci possa anche stare l’ipotesi di una regia occulta per far si che l’Italia non possa permettersi una sovranità energetica. E’ possibile che l’induzione di un campo magnetico (vedi HAARP) possa aver creato un surriscaldamento delle acque di falda. Crediamo che il fine ultimo possa anche ricercarsi nella volontà dei paesi venditori di energia, nostri presunti alleati, di impedire lo stoccaggio di gas. Quel gas che avrebbe permesso all’Italia di svincolarsi dai contratti capestro dei venditori di energia. Con questa azione nazioni guerrafondaie e senza scrupoli che hanno al potere esponenti politici globalisti, sono riuscite ad inchiodare economicamente l’Italia alla suplizievole croce della dipendenza energetica. Qualche esperto ci darà addosso ed allora lo anticipo dicendo che risponderò ai commenti provocatori circa la presunta sismicità dell’area del terremoto, solo se qualcuno saprà dirmi perchè nel momento del sisma le auto, alcune auto si sono accese da sole come se ci fosse un’induzione termica, seconda cosa perchè le acque fossili di falda superficiale erano a 80 gradi al momento del terremoto. Perchè i pesci son morti presumibilmente bolliti (le autorità brancolano nel buio ovviamente) nell’area del sisma. Perchè dalle crepe sono fuoriusciti a pressione di fanghi fossili con sabbie associate all’acqua.
Grazie per l’attenzione
LB



[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=CH3a3yIauNE[/BBvideo]
Lei sentirà ogni tanto una qualche scossa, ma la casa non le cade addosso


http://www.stampalibera.com/?p=48935



[8)]
Mi piacerebbe sapere se è vero che alcune auto si sono accese da sole.


Ultima modifica di Wolframio il 12/07/2012, 21:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/07/2012, 19:11 
Ovviamente nel 1998 al governo c'era prodi

http://www.governo.it/governo/governi/prodi1.html

Che oggi se la ride in bici...

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=D_rbMtm-nKQ[/BBvideo]


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MessaggioInviato: 19/07/2012, 19:50 
Il fracking può inquinare le falde di acqua potabile?





Immagine:
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82,84 KB

La brutta pratica del fracking per cercare petrolio di bassa qualità sta inquinando con il sale le falde acquifere potabili della Pennsylvania, E dalla fratture potrebbe uscire anche il metano

Il fracking è la pratica di iniettare nel sottosuolo fluidi ad alta pressione per fratturare le rocce in modo da estrarre il poco petrolio di bassa qualità (shale oil) che vi è racchiuso.

Questa pratica è da tempo accusata di causare terremoti di piccola-media intensità; ora si sospetta fortemente che possa anche inquinare con il sale e con il metano le più superficiali falde di acqua potabile.

Uno studio dell'Università di Durham ha riscontrato la presenza di sale in 40 falde acquifere della Pennsylvania su 158. Il sale può solo provenire dagli acquiferi di salamoia che si trovano alla stessa profondità delle operazioni di fracking; attraverso le fenditure apertesi nella roccia, l'acqua fortemente salata e in pressione può risalire per centinaia di metri fino a contaminare le falde potabili.

Secondo Vengosh, uno dei ricercatori, il gas potrebbe seguire al stessa strada.

Altri scienziati pensano che il processo di migrazione del gas sia troppo lento per creare problemi, ma Vengosh non è d'accordo: se il sale non si muovesse abbastanza in fretta, verrebbe dilavato dalle abbondanti piogge del new England penetrate in falda e non se ne risocntrerebbe la presenza.

Ma c'è di peggio: in Pennsylvania sono stati scavati oltre 180000 pozzi di esplorazione e incredibilmente nessuno ha tenuto una mappa. Se alcuni di questi fori non fossero propriamente sigillati, il metano sotto pressione potrebbe uscire direttamente da essi.

Gli abitanti di Dimock hanno fatto causa alla Cabot Oil per avere contaminato i loro pozzi. L'EPA dice che i livelli di metano sono nella norma, ma gli abitanti non ci stanno: se dicono che l'acqua è sicura, vorrei vederli venire qui e berla a detto uno di loro. Preoccupazioni analoghe si diffondono anche in Canada.

Il fracking appare sempre di più come una pratica negativa da tutti i punti di vista: per spremere poche gocce di petrolio dalle rocce del sottosuolo, si espongono le comunità locali a rischi assolutamente inutili. E se questo avviene nella tutelatissima Pennsylvania, cosa accadrà in America Latina o Africa?

http://terrarealtime.blogspot.it/


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MessaggioInviato: 31/07/2012, 19:25 
Il disastro silenzioso di Usinsk, Russia

30 luglio 2012

In Russia oil and oil products get spilled literally every day,

Fishing, hunting it’s all gone

Dr. Grigory Barenboim,

Russian Academy of Sciences’ Institute of Water Problems.

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Sono circa 40 anni, dai primi anni settanta, che i fiumi della Russia del nord diventano neri a causa del ghiaccio saturo di petrolio che si scoglie in primavera.

Usinsk si trova al confine con il circolo polare artico.

E’ la capitale russa del petrolio.

A Usinsk c’e’ la tundra mescolata alla melma petrolifera, viscida e puzzolente. La citta’ e’ considerata sede di una delle catastrofi petrolifere piu’ gravi del mondo – silenziosa perche’ nessuno ne parla mai ma ugualmente catrastrofica.

E’ tutto nero – fiumi, neve, alberi, vite.

A Usinsk sgorga il fiume Kolva, che era usato – fino a 40 anni fa – per tutti i bisogni idrici della popolazione, acqua da bere e da cucinare, e c’erano anche pesci in abbondanza.

E poi sono arrivati i petrolieri, e con loro trivelle, buchi, corrosione di oleodotti e monnezza sparsa alla meno peggio.

In Russia circa l’1% della produzione di petrolio e’ perso nell’ambiente – fanno 5 milioni di tonnellate – a causa di infrastrutture colabrodo e condizioni climatiche severe. Mezzo milione di tonnellate finisce in mare, in Artico. Altre stime invece parlano di 20 milioni di tonnellate l’anno.

In Russia nessuno paga niente per perdite di petrolio, non ci sono multe, non ci sono obblighi di sistemare le cose, il tutto accade in luoghi difficilmente raggiungibili e molte delle perdite non vengono neanche registrate.

Ci sono piu’ perdite in Russia che in Nigeria.

Il petrolio fuoriesce dagli oleodotti arrugginiti, dai pozzi dismessi e uccide tutto quello che incontra, una volta venuto in superficie – terreno, piante, habitat per uccelli e animali.

Usinsk e’ la capitale di tutto questo – 40 miglia a sud dal circlo polare artico, e dal cielo pare un area con laghi neri e alberi morti.

Nel 1994 ci fu un enorme scoppio con la perdita di 100,000 tonnellate di greggio, inquinando 25 miglia di fiume, e uccidendo migliai di pesci. Le malattie respiratorie sono aumentate del 28% a causa di questo scoppio della ditta Lukoil.

Il tutto si ripete in tutta la Russia, dal confine con la Cina, fino al Mar Nero.

Ecco qui le statistiche – 1 bbl = 1 barile = 42 galloni = 160 litri circa.

Perdite:

Russia: 5 milioni di tonnellate di petrolio disperso all’anno in media negli scorsi anni

Nigeria: 110,000 tonnellate di petrolio disperso nel 2009 per la maggior parte a causa dei ribelli

USA: 15,000 tonnellate di petrolio disperso all’anno in media fra il 2001-2010

Canada: 7,700 tonnellate di petrolio disperso nel 2010

Norvegia: 3,000 tonnellate di petrolio disperso in media negli scorsi anni

Produzione:

Russia: 8.8 milioni di bbl al giorno

Nigeria: 2 milioni di bbl al giorno

USA: 7.8 milioni di bbl al giorno

Canada: 3.2 milioni di bbl al giorno

Norvegia: 2.3 milioni di bbl al giorno

Cioe’ la Russia, il secondo produttore di petrolio del mondo dopo l’Arabia Saudita e’ anche il paese che in proporzione ne riversa di piu’ nell’ambiente.

La storia interessante e’ quella di Valery Bratenkov, che di giorno lavora per l’industria del petrolio, e di sera sta con gli ambientalisti. Ad Usinsk infatti la maggior parte delle persone, non avendo altre opportunita’, lavora nell’industria del petrolio, anche quelle piu’ sensibili.
http://www.huffingtonpost.com/2011/12/1 ... 56030.html

Alla sera, Valery racconta come ogni volta che riporta perdite e problemi agli oleodotti di Usinsk, i padroni della Lukoil gli dicono che non e’ niente e che costa troppo sistemarli. Dicono che le perdite sono poche e che sono tutte allucinazioni.

Sara’.

Intanto alci e pesci non ci sono piu.


Cosa succedera’ quando la Russia iniziera’ a trivellare l’Artico vero e proprio?

Source: http://www.stampalibera.com/?p=49364]






Vedo solo dopo aver fatto il post che ubatuba ne aveva parlato prima di me qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13436
Amen [:)] [:)] [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 31/07/2012, 19:30, modificato 1 volta in totale.


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