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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 17/06/2015, 14:52 
Panico in tv nel giro di una settimana... Ormai è una prassi quasi annuale quella della pandemia -_-



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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 28/06/2015, 17:34 
Ucciso il dottore anti-vaccini

james.jpg



L'INQUISIZIONE MODERNA

La caccia alle streghe non è mai finita, ha solo cambiato il proprio volto, oggi non sono più le donne sapiente che conoscevano meglio di chiunque altro le erbe mediche a essere perseguitate, ma gli uomini che smascherano le menzogne di questo sistema marcio e corrotto, siano essi medici, scienziati, inventori, ricercatori indipendenti, storici.


http://ilnuovomondodanielereale.blogspo ... ccini.html

Oggi parliamo dell'omicidio del dottor James Jeff Bradstreet, trovato morto nel fiume Broad, nella Carolina del Nord, lo scorso Venerdì pomeriggio.

Un pescatore ha notato il suo corpo galleggiare lungo il fiume ed ha lanciato l'allarme, quando il suo corpo è stato recuperato è stato trovato su di esso un colpo di pistola all'altezza del petto, che, secondo i Deputati, si è autoinflitto...

Perché James Jeffrey Bradstreet era un uomo pericoloso per le lobby della medicina?

Perché questo coraggioso dottore che osava remare controcorrente a tutto ciò che gli era stato insegnato, sosteneva ad esempio che il mercurio inserito nei vaccini, fosse altamente tossico e dannoso per l'organismo umano che lo riceve, nonché una delle primarie cause di autismo.

Dr. Bradstreet aveva uno studio privato a Buford, in Georgia, che si concentrava sui "trattamenti di bambini con Disturbo dello spettro autistico, e dei relativi disturbi neurologici e dello sviluppo,"

Dr. Bradstreet ha intrapreso lo sforzo di individuare la causa della malattia dopo che la sua bambina aveva sviluppato la malattia dopo la vaccinazione di routine.

"L'autismo mi ha insegnato di più sulla medicina che la scuola medica che ho frequentato," disse il dottore durante una conferenza, secondo il Epoch Times ' Jake Crosby .

Oltre a curare i pazienti, Bradstreet ha anche offerto la testimonianza di esperti nel tribunale federale, a favore delle famiglie danneggiate dalle vaccinazioni.

Le circostanze della morte del dottor Bradstreet, sono rese ancor più curiose da una recente incursione nel suo ufficio da parte delle forze armate dalla FDA (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.)

"La FDA non ha ancora rivelato il motivo per cui gli agenti hanno perquisito l'ufficio del medico, " ha riferito il Gwinnett Daily Post .

Pagine social media dedicate alla memoria di Bradstreet sono piene di commenti provenienti da famiglie che dicono che il medico dtrovato morto, ha influenzato la loro vita in meglio.

- "Dr. Bradstreet era il medico di mio figlio dopo che gli è stato diagnosticato l'autismo.
Ha fatto miracoli ",

- un utente Facebook: "A 16 anni, mio figlio è ora alla ricerca di una vita normale grazie a lui. Lo ringrazio ogni giorno. "

- "Sarò sempre grato e riconoscente a Dr. Bradstreet per aver recuperato mio figlio ... da autismo", un'altra persona scrive. "I trattamenti hanno cambiato la vita di mio figlio in modo che possa crescere e vivere una vita normale. Dr. Bradstreet ci mancherà molto! "

Un altro utente infine dichiara la sua indignazione verso questa morte troppo sospetta per lui:

"Lui non ha ucciso se stesso! E 'stato ucciso per ciò che stava dicendo, per ciò che sapeva. Era gentile e brillante come medico, compassionevole e con sorprendenti abilità di guarire. E 'stato preso. Arrestato. Silenziato. Perché un medico che aveva avuto accesso ai farmaci edovrebbe morire sparandosi al petto ???? E gettarsi in un fiume ?? Questo è ovvio! OMICIDIO !! "

La sua famiglia sta raccogliendo fondi online per indagare sulla sua morte, in molti lo salutano come un eroe, sostenendo che la sua morte sia causa di un gioco sporco messo in atto dal governo.

Anche in questo caso, come in quello del dottor W.Reich (ucciso in prigione sempre negli U.S.A sulla base di false accuse) e nel caso più recente del dottor Hamer, imprigionato nel 2004 poi rilasciato per assenza di prove e costretto all'esilio in Norvegia, le cure mediche messe in atto da questi medici alternativi, funzionano e curano, ne sono la prova le numerose testimonianze positive, nonostante ciò, il potere delle lobby fa di tutto per screditarli, arrestando senza valide prove e ultimo dei casi, suicidando...



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 05/08/2015, 11:49 
cari amici,
lo metto anche qui, ma sembra essere più cosa itaGliana [8]

http://www.msn.com/it-it/notizie/salute ... ar-BBlomVw

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 05/08/2015, 12:12 
Il farmaco anti-epatite C: in India il prezzo crolla da mille e un euro a compressa. Ricadute anche in Italia

Prima scena. E' un nuovo farmaco contro l'epatite C. Si chiama “Sovaldi” ed è stato approvato nel 2013 negli Stati Uniti, dove vanta una certificazione d'efficacia del 97 per cento di guarigioni. In Italia l'approvazione del brevetto è arrivata nel 2014. Il Servizio sanitario nazionale ha raggiunto con l'azienda che lo produce – la Gilead – un accordo che ha determinato un costo di 600 euro per ogni singola compressa e dunque di 60mila per l'intera terapia. Il “Sovaldi” è un farmaco carissimo. Tanto che il Servizio sanitario nazionale ha stabilito che vi possa accedere un numero limitato di pazienti, circa 30mila su una popolazione di portatori sani stimata attorno al milione e mezzo.

Seconda scena. Siamo in India, un Paese che ha venti volte gli abitanti dell'Italia. Anche qua la Gilead – che ha acquistato il brevetto dalla una piccola casa farmaceutica del New Jersey, la Pharmasset – avvia le pratiche per la registrazione. Ma questa volta la risposta è negativa. Secondo le autorità sanitarie indiane, il “Sovaldi” non ha caratteristiche tanto innovative da meritargli il brevetto. Quindi il farmaco in India può essere prodotto liberamente da tutte le aziende che in precedenza non avevano stabilito accordi con la Gilead. Col risultato di far scendere il costo di ciascuno compressa da 1000 a un euro.

Che l'India avesse questa capacità produttiva era emerso prima dell'estate, quando l'offerta dello “Sovaldi” era stata lanciata, a prezzi stracciati, su Internet, e aveva avuto un tale successo da suscitare allarme. La qualità del “Sovaldi indiano” non era garantita. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenne per sottolineare che l'acquisto on linea andava evitato. “L'Italia – disse – sta trattando il prezzo del farmaco anti-epatite C in modo molto più forte rispetto agli altri Paesi europei. E quello che cercherò di fare è garantirlo a tutti non basandoci solo, come stanno facendo gli altri Stati, sulle aspettative di vita dei pazienti”.

Di certo il no al brevetto in India determinerà una diminuzione molto forte del costo del farmaco e – attraverso l'importazione del prodotto generico – allargherà il numero di pazienti che potranno permettersi la terapia. Prima di questo evento, il “Sovaldi” era un farmaco carissimo per i Paesi dell'Occidente ricco, ma totalmente inaccessibile a quasi tutto il resto del mondo. Lo aveva denunciato con forza Medici senza frontiere che, ovviamente, ha salutato con grande favore la decisione delle autorità sanitarie indiane.

Ma la notizia ha avuto anche ricadute in Italia. A segnalarla – dopo la sua pubblicazione su Pharma Times – è stata l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori). “A fronte del rifiuto delle autorita' dell'India e della disponibilita'/flessibilita' della casa farmaceutica a modulare il prezzo anche al di fuori della brevettabilita' – ha commentato il presidente Vincenzo Donvito - ci domandiamo perche' non possiamo essere tutti indiani”.

Fonte

Da notare il comportamento tenuto della Lorenzin. [:(!]



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 05/08/2015, 12:53 
ma la lorenzin è una passacarte delle lobbies..

un'impiegata a progetto..

una segretaria, in qualunque buco d'uffficio,
ha più autonomia di codesta..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 14/09/2015, 18:15 
La sostanza alla base dell'erbicida è sospettata di provocare tumori e danni al Dna

La California ha appena assestato un duro colpo alla Monsanto, la multinazionale americana dell'agribusiness.

L'agenzia di Protezione Ambientale dello stato Usa ha inserito il glifosato - l'ingrediente tossico principale del diserbante più venduto negli Stati Uniti, Roundup, tra le sostanze cancerogene
Secondo il 'Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act' del 1986 - di solito indicato come Proposition 65 - le sostanze chimiche che provocano cancro, difetti congeniti o altri danni all'apparato riproduttivo devono essere elencati e pubblicate dallo Stato. Le sostanze chimiche riconosciute come cancerogene finoscono anche sull'elenco dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) - un ramo della Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nel mese di marzo, la IARC aveva pubblicato un rapporto che indicava il glifosato come un "probabile cancerogeno" e rilevava inoltre una correlazione con la vulnerabilità al linfoma non Hodgkin di molti lavoratori esposti.

La decisione della California di inserire il glifosato nella lista di sostanze chimiche tossiche è la prima del suo genere, ha notato il dottor Nathan Donley del Centro per la diversità biologica in una e-mail a EcoWatch, "Per quanto io sappia, questa è la prima agenzia di regolamentazione all'interno degli Stati Uniti che stabilisce che il glifosato è un agente cancerogeno".

La classificazione non limita l'uso o la vendita delle sostanze specificate, e il pubblico è autorizzato a presentare osservazioni in merito alla proposta fino al 5 ottobre.

Il Roundup, l'erbicida fiore all'occhiello della Monsanto, viene spruzzato sulle coltivazioni in tutto il mondo ed è il più popolare diserbante negli Stati Uniti.

Giovedì, la corte di appello di Lione ha confermato una sentenza del 2012, che aveva ritenuto la multinazionale americana colpevole di aver avvelenato con i suoi prodotti un contadino francese.

Secondo l'impianto accusatorio il contadino, dopo aver inalato l'erbicida Lasso, avrebbe iniziato a soffrire di problemi neurologici. E' il primo caso, in Francia, in cui Monsanto è stata considerata "responsabile" per l'intossicazione.

Notizia del: 14/09/2015
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews ... 2&pg=12627


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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 14/09/2015, 21:29 
ne approfittino adesso perchè non appena il TTIP sarà approvato buonanotte al secchio ^_^



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MessaggioInviato: 21/09/2015, 09:26 
L' acqua di rubinetto è buona, fa risparmiare e non inquina. Alzi la mano chi non conosce il mantra che spopola da qualche anno in tutto il Paese, sotto la spinta ecologista della sinistra.

La bottiglietta, specialmente se è di plastica, è diventata un simbolo del male e la parola d' ordine, di chi vuole bene al mondo, è bere dall' acquedotto ogni volta che si può. E infatti, giù acqua del rubinetto nelle mense scolastiche (in alcuni istituti dell' Emilia Romagna è persino vietato portare l' acqua confezionata), in tanti uffici pubblici e persino nei locali che vogliono fare tendenza.
Ma sarà proprio vero che l' acqua pubblica fa così bene?

La cronaca dell' ultimo mese sembra affermare esattamente il contrario. E l' impressione è che sia buona finché non la si fa analizzare.

Partiamo dal luogo più insospettabile, le Dolomiti: nel mese di agosto in alcuni comuni del bellunese i turisti sono stati costretti a lavare la frutta con l' acqua in bottiglia e ieri sono partite le ordinanze che obbligano i cittadini a utilizzar l' acqua solo previa bollitura. Tutto era cominciato a fine agosto, dopo che le analisi avevano rilevato la presenza di batteri - forse finiti lì per il maltempo - ed erano scattati i primi divieti. Proprio quando l' emergenza pareva rientrata, ecco arrivare, ieri, la decisione dei sindaci. A farne le spese è anche l' ospedale di Agordo, dove vale il divieto, mentre Luca De Carlo, primo cittadino di Calalzo ha parlato di «un eccesso di sicurezza dell' Usl». Per ora, comunque, il problema rimane aperto.

Spostandoci in provincia di Alessandria, a Tortona, ad inizio agosto era stata emanata un' ordinanza di limitazione dell' uso dell' acqua derivante da un pozzo, nel quale si era verificato uno sversamento di idrocarburi e una situazione simile si era verificata anche nel genovese, a Casarza Ligure e in alcune località di Sestri Levante, dove per diversi giorni più di 6.000 persone non hanno potuto utilizzare l' acqua del rubinetto per la presenza di un additivo della benzina, finito in falda. Ma l' emergenza non risparmia le isole: tra agosto e i primi di settembre sull' Isola D' Elba ci sono stati problemi importanti. Il primo cittadino di Portoferraio ha vietato, per giorni, l' uso dell' acqua in Val Carene, perché dalle analisi risultava la presenza di batteri. Stessa cosa a Bolotana, in Sardegna, provincia di Nuoro, dove qualche giorno fa le analisi hanno rintracciato nientemeno che il famigerato Escherichia coli.
Ma spostiamoci in Abruzzo, nel Comune pescarese di Roccamorice, dove i dubbi sulla potabilità dell' acqua li hanno addirittura dallo scorso aprile, quando in un terreno vicino alla falda si sono sversati liquidi contaminati da mercurio. E dove, nonostante le ordinanze emesse, la Procura ha indagato il sindaco per avvelenamento colposo.

E infine a Marzano Appio, provincia di Caserta: qui nell' acqua c' è l' arsenico. Almeno così risulterebbe alle analisi dell' Arpa locale, che lo ha comunicato al sindaco.

Ma batteri, idrocarburi e arsenico nulla sembrano se confrontati con l' amianto. Sì, l' amianto, quello che i carpigiani bevono ormai da anni.

Le particelle del pericolosissimo materiale, infatti, vennero trovate nell' acquedotto pubblico (in cemento amianto come quasi tutti gli acquedotti d' Italia) dopo il terremoto del 2012. Le analisi ne riscontrarono fino a 130mila fibre per litro. Ma poiché la normativa europea e nazionale non fissa per questo materiale alcun limite di concentrazione, a Carpi non scattò mai nessun divieto. Non resta che andare sulla fiducia.

di Alessia Pedrielli
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... gorga.html

si sperperano euro x una serie di faccende che potrebbero essere risolte in altro modo,ma nulla x risolvere questioni importanti come questa riguardanti la salute degli italiani......... [:294]


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Astronave
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MessaggioInviato: 21/09/2015, 10:41 
ubatuba ha scritto:
L' acqua di rubinetto è buona, fa risparmiare e non inquina. Alzi la mano chi non conosce il mantra che spopola da qualche anno in tutto il Paese, sotto la spinta ecologista della sinistra.


Mentre la gente si continua a fare le pippe mentali con la storia sinistra/destra, gli altri ci sguazzano.

Per ogni articolo che parla male dell'acqua del rubinetto ne puoi trovare altrettanti che parlano male dell'acqua in bottiglia.

Che questa alternanza di pareri dipenda dai vari finanziatori?

PS: Comunque, per l'acqua in bottiglia, bisogna anche aggiungere i danni causati dal PET.

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Nelle acque minerali tracce di alluminio,arsenico e perfino uranio: quello che le etichette non dicono, le leggi permettono e nessuno ci fa sapere !!!

Berillio, manganese, alluminio, boro, arsenico e perfino uranio.
Le acque minerali che consumiamo ogni giorno contengono ben più degli elementi chimici che sono riportati nelle etichette.


Alcuni di questi elementi off-label non sono dei veri e propri toccasana per la salute.
Una ricerca ha analizzato il profilo chimico delle acque minerali più diffuse in Italia.
Guarda la tabella dei Risultati analisi chimiche acque minerali vendute in Italia
Confronta i risultati con la Tabella limiti concentrazioni acque minerali
Nonostante le numerose sorgenti di acque naturali sparse sul territorio che alimentano gli acquedotti, gli italiani sono infatti i maggiori consumatori di acque minerali del mondo. Ne compriamo 12miliardi di litri ogni anno, circa 200 litri ciascuno, e un italiano su 2 dichiara di bere solo acqua imbottigliata.
Fra il 2008 e il 2010, un gruppo di ricercatori italiani (Benedetto de Vivo, Annamaria Lima, Stefano Albanese, Lucia Giaccio dell’Università Federico II di Napoli, Domenico Cicchella dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento, Enrico Dinelli dell’Università di Bologna, Paolo Valera dell’Università di Cagliari) ha partecipato a un progetto dell’Unione Europea mirante a conoscere lo stato delle acque sotterranee di tutta Europa per, fra le altre cose, poter legiferare opportunamente in modo da uniformare tutti i limiti a livello europeo.
I ricercatori, che hanno lavorato in collaborazione con scienziati dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Export Group hanno raccolto 186 campioni provenienti da altrettantebottiglie di 158 marche di acque minerali italiane fra le più diffuse, e ne hannoanalizzato il contenuto in termini di sostanze chimiche ritenute nocive.
Le ricerche del gruppo italiano sono confluite nel grande Atlante Europeo delle Acque Minerali (Geochemistry of European Bottled Water) presentato appunto dell’EuroGeoSurveys, che ha tracciato i profili chimici delle acque minerali di 38 diversi paesi europei.
Per quanto riguarda le sostanze chimiche riscontrate e ritenute dannose, si tratta di elementi che, naturalmente, sono nocivi alle dosi “sbagliate”. Dosi che sono stabilite dalle leggi, ma non sempre.
«Questo è uno dei primi problemi in cui si imbatte: i limiti di legge» spiega Paolo Valera. «In Italia non sono stati stabiliti limiti massimi alla concentrazione di alcune sostanze più che sospette come berillio, fosforo, molibdeno, tallio, uranio.
Una delle spiegazioni potrebbe essere che gli effetti tossici, a determinate concentrazioni, di queste sostanze sull’uomo sono ancora oggetto di studio. Ma è incomprensibile, ad esempio, perché non sia stata fissata una regola per l’uranio, che sappiamo chiaramente essere un elemento dannoso».
Le perplessità a proposito del DM 29/12/2003 sulle acque minerali nascono anche quando si vanno a confrontare i “tetti massimi” di concentrazione chimica che questo prescrive con quelli fissati dal decreto legislativo 31/2001 (sulle acque destinate al consumo umano).
Alcune sostanze hanno infatti limiti ben diversi, nei due casi. Il boro, ad esempio, è tollerato fino a 5000 microgrammi/litro nelle acque imbottigliate, mentre può essere presente solo fino a 1000 microgrammi/litro (5 volte di meno!) nell’acqua del rubinetto.
Lo stesso dicasi, per il manganese, ammesso fino alla concentrazione di 500 microgrammi/litro nelle acque minerali e tollerato invece solo fino a 50 microgrammi/litro nell’acqua del rubinetto. Come se il nostro corpo diventasse improvvisamente immune ai loro effetti nocivi semplicemente bevendo da una bottiglia.
«Non ha nessun senso logico che questi limiti siano diversi – continua Valera – non ce n’è motivo. Esistono dei limiti, quello è comprensibile, che sono a volte diversi fra Italia, Europa, Stati Uniti e valori guida dell’OMS. Per l’Italia, i diversi limiti imposti per acqua del rubinetto e acque minerali andrebbero uniformati. Ma finora c’è stato un “difetto” nella scrittura di questi strumenti legislativi che ha portato a qualche problema. In ogni caso, io farei riferimento al limite dell’acqua del rubinetto».
Facciamo allora un po’ di nomi e cognomi.
L’esposizione all’alluminio, come dimostrano diversi studi epidemiologici è un fattore di rischio per la comparsa e la progressione del morbo di Alzheimer. E sia l’OMS che la legge italiana per le acque potabili fissa in 200 microgrammi/litro la concentrazione massima. Peccato però che questo limite non sia presente per la legislazione che regolamenta le acque minerali. E quindi l’Acqua di Nepi (237) e l’acqua Sandalia(267) sono nei limiti di legge, ma non in quelli di salute.
L’arsenico è un noto elemento cancerogeno (è associato a diversi tipi di cancro, come cancro alla pelle, polmoni, vescica, rene e altre malattie della pelle) e tutte le acque minerali campionate sono risultate al di sotto del tetto massimo di 10 microgrammi/litro.
Tuttavia, secondo gli scienziati, andrebbero monitorate quelle acque che hanno un valore superiore a 5, e cioè Acqua di Nepi, Frisia, Funte Fria, Vaia, Levissima,Orvieto, Sant’Anna di Vinadio e Candida.
Il caso del berillio è molto singolare. E’ classificato dall’EPA, l’agenzia per la protezione ambientale americana, come elemento cancerogeno di classe A – ossia provoca il cancro nell’uomo – ed è uno degli elementi più tossici della tavola periodica. La legislazione ambientale italiana se n’è accorta e se una falda acquifera presenta più di 4 microgrammi/litro (dato fissato proprio dall’EPA) si rende subito necessario un intervento di bonifica (anche se non è destinata al consumo umano). Ebbene, nelle tabelle che riportano i limiti per le acque minerali, non è prescritto nessun valore massimo. L’Acqua di Nepi fa registrare una concentrazione di 4,69 microgrammi/litro.
Anche sul boro vengono fuori cose abbastanza sorprendenti. In termini di legge, il valore guida dell’OMS fissa una concentrazione massima di 500 microgrammi/litro. Ma in Italia siamo dei supereroi: per le acque del rubinetto, la tolleranza è fissata a 1000 microgrammi/litro, e per le acque minerali arriviamo addirittura a 5000 microgrammi/litro. Nonostante il fatto che il boro sia un elemento potenzialmente pericoloso che alcuni test condotti su animali hanno dimostrato attaccare soprattutto l’apparato riproduttivo maschile. Le acque minerali nostrane sono tutti nei (larghi) limiti di legge, ma l’acqua Toka arriva oltre (1170) il limite fissato per l’acqua del rubinetto. Se invece ci riferiamo al valore massimo secondo l’OMS, allora i bocciati sono di più: l’acqua Ferrarelle arriva a una concentrazione di boro di 551 microgrammi/litro, la Fonte Chiara tocca i 536, la San Martino si attesta su 847, laSandalia su 849, Uliveto su 548, Claudia su 738.
Il fluoro, in alte concentrazioni, può provocare fluorosi dentale e fluorosi scheletrica. Anche qui l’anomalìa legislativa tutta Italia fissa un tetto massimo di 1,5 milligrammi/litro nell’acqua di rubinetto ma di ben 5 milligrammi/litro nelle acque minerali. Rispetto a questo limite, solo la Sandalia è in difetto (7,93). Se invece guardiamo al valore 1,5 (che è anche quello fissato dalle linee guida dell’OMS) sono diverse le marche che lo superano: Acqua di Nepi (1,64), Acqua Claudia (1,52),Egeria (1,71), Santa Lucia (2,33).
Per quanto riguarda il manganese, che è un elemento essenziale per la sopravvivenza umana ma che in alte concentrazioni ha effetti tossici sulle vie respiratorie, sul cervello e sull’apparato riproduttivo maschile, il limite fissato per le acque di rubinetto è 50 microgrammi/litro, mentre per le acque minerali è dieci volte tanto (500). Ma c’è da dire, stavolta, che qui il valore guida dell’OMS è 400 microgrammi/litro. In Italia, comunque, si rientra abbondantemente nel limite dei 50, e solo l’acqua Santa Lucia tocca il valore di 124,5 microgrammi/litro.
Il sodio è uno dei macronutrienti più importanti dal punto di vista biologico. Una sua carenza provoca problemi di salute, ma anche un suo eccesso può causare i ben noti danni all’organismo, ad esempio ai vasi sanguigni. Tutte le acque minerali analizzate rientrano nei limiti di legge, anche perché questi limiti non sono stati fissati. Se invece guardiamo ai valori guida dell’OMS, che coincidono con i limiti di legge stabiliti (quelli sì) per le acque di rubinetto, 200 milligrammi/litro, sono molte le acque anche li superano. Dalla più alta concentrazione alla più bassa: San Martino (774), Sandalia(527), Toka (428) , Santa Lucia (293) e infine Sveva (222)
L’uranio, certamente tossico, nella legislazione italiana non ha limiti massimi di riferimento, né per le acque minerali né per le acque del rubinetto. Rifacendosi al valore guida di 15 microgrammi/litro dell’OMS, l’acqua Rocce Sarde raggiunge una concentrazione di 31 microgrammi/litro, dovuta all’ubicazione della sorgente in rocce granitoidi. Le altre marche sono ben al di sotto del valore di 15, anche se val la pena segnalare i valori di 11,85 dell’acqua Santa Lucia (acquistata in Sardegna) e di 10,95 dell’acqua Courmayeur comprata in Val d’Aosta.
L’azione tossica del vanadio è confinata al tratto respiratorio: sono frequenti bronchiti e broncopolmoniti fra i lavoratori esposti a composti del vanadio. In Italia è fissato un tetto massimo di concentrazione solo nelle acque del rubinetto, ed è di 50 microgrammi/litro, mentre per le acque minerali non è prevista alcuna limitazione. Se ci riferiamo a quella soglia, tutte le acque minerali sono al di sotto di quel valore, ma l’acqua Leggera della Basilicata tocca i 48.9 microgrammi/litro.
«Si tratta naturalmente di campioni prelevati dai supermercati, e in qualche caso in cui si superano i limiti ci sarebbe bisogno di approfondimenti, di ulteriori ricerche. Ma, purtroppo, ora come ora le varie politiche della ricerca messe in campo non ci permettono di procedere in questo senso. Non abbiamo sufficienti risorse e i blocchi delle assunzioni peggiorano di molto le cose. Anche le nostre strumentazioni in qualche caso sono obsolete.
I campioni li abbiamo fatti analizzare a Berlino, dal Servizio Geologico Tedesco, perché siamo riusciti ad arrivare a una intesa che ci ha accordato un finanziamento europeo che copriva le spese. L’EuroGeoSurveys ha trovato dunque le risorse che ci hanno permesso di inviare i nostri campioni e non pagare le analisi (che costerebbero ognuna intorno ai 200 euro). Ma, per esempio, le bottiglie le abbiamo comprate con soldi nostri e abbiamo fatto le spedizioni in Germania di tasca nostra. Se avessimo deciso di percorrere l’iter universitario, aspetta e spera…» ha concluso Valera.

http://terrarealtime.blogspot.it/2015/02/nelle-acque-minerali-tracce-di.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 22/09/2015, 20:33 
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Da 13 a 750 dollari in un giorno, l'incredibile storia del farmaco anti Aids Daraprim

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Da 13,50 a 750 dollari in un giorno. E’ l’incredibile impennata del prezzo di una pillola di Daraprim, farmaco che cura malattie anche letali come la toxoplasmosi e la malaria e viene utilizzato anche sulle persone con il sistema immunitario compromesso per infezioni quali l’Aids.

L’aumento di oltre il 5000% - riferisce il newsweek - è dovuto all’acquisto dei diritti del medicinale, vecchio oltretutto di 60 anni, da parte della 'Turing Pharmaceuticals', startup del 32enne ex manager di hedge-fund Martin Shkreli. La decisione di far levitare il prezzo ha scatenato molte polemiche da parte dei dirigenti degli ospedali statunitensi, dove il Daraprim è molto utilizzato. La preoccupazione non è solo legata ai costi cresciuti esponenzialmente, ma soprattutto al fatto che i medici, per evitare una spesa così alta, indirizzino i malati verso farmaci meno costosi ma anche meno efficaci.

In un'intervista, Shkreli ha difeso la decisione sostenendo che con i proventi del farmaco finanzierà nuove ricerche per dare vita a medicinali alternativi al Daraprim.


http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/ ... 0t83K.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 12/10/2015, 17:35 
Circa il 25% degli italiani è convinto di avere un'allergia o intolleranza alimentare, ma in realtà a soffrirne è solo il 4,5% degli adulti e il 5-10% dei bambini. A gonfiare la popolazione degli allergici è l'uso di test complementari e alternativi di gran moda da un po' di anni, ma privi di validità scientifica per la diagnosi.

Lo rivela la Fnomceo (Federazione degli ordini dei medici), che insieme a tre società scientifiche di allergologia (Siaaic, Aaito e Siaip) ha presentato oggi a Milano un documento su allergie e intolleranze alimentari in un convegno su alimentazione e stili di vita.


La percezione della popolazione di essere affetta da intolleranza o allergie alimentari arriva quasi al 25% - spiega Gianluigi Spata, componente del Comitato Centrale Fnomceo - ma l'incidenza reale è molto più bassa. Oggi c'è la moda di giustificare qualsiasi malattia con un'allergia e i medici sono tempestati di richieste di test allergologici.

Da qui la decisione di produrre un documento condiviso con le società scientifica, che verrà inviato ai 300mila medici italiani. Oltre a spiegare le differenze tra allergie e intolleranze alimentari, viene fatto il punto sul percorso diagnostico da seguire e i test realmente efficaci.

Sono almeno 13 quelli privi di validità, tra cui dria test, vega test, biorisonanza, iridologia, analisi del capello, kinesiologia applicata, riflesso cardio-auricolare. Il rischio di un uso di questi test è di sottoporsi a diete non corrette, che possono portare a stati di malnutrizione e danni, soprattutto ai bambini, continua Spata.

I test validi per la diagnosi di un'allergia invece, conclude Marina Russello, dell'Aiito, sono i test cutanei, il test rast, quello per l'intolleranza al lattosio e zucchero e in caso di dubbi il test di scatenamento orale. Ma prima di arrivare al test bisogna esporre i disturbi al medico curante, che indirizzerà il paziente ad un gastroenterologo o allergologo.

http://www.msn.com/it-it/foodanddrink/n ... li=AAaxHVJ


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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 26/10/2015, 01:05 
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Per ragioni di business il cancro deve essere incurabile

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Business chemioterapiaDa decenni, il cancro viene inutilmente fronteggiato con la chemioterapia: l’oncologia ospedaliera non guarisce quasi nessuno, e i tumori stanno aumentando in modo esponenziale.

In parallelo, c’è il boom delle cure alternative: in questo settore si registrano guarigioni in costante aumento, ma i numeri sono ancora limitati e comunque esclusi dall’ufficialità.

Ovvio, sottolineano gli “alternativi”: per il sistema è pericoloso far sapere che si può guarire anche solo con erbe, biofarmaci e dieta, cioè con quattro soldi, mentre il sistema ospedaliero (chemio e radio) costa una follia, oltre a non salvare nessuno.

Di recente, Paolo Barnard ha acceso una contro-polemica, accusando di slealtà gli “alternativi” che speculerebbero sull’altrui dolore, contrabbandando soluzioni miracolose quanto irrealistiche.

La riprova?

I potenti della terra, a partire dal boss della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, ricorrono alla chemio. «In realtà – replica a distanza Paolo Franceschetti, autore di un sito sulle cure alternative esistenti – i super-potenti sono i primi a ricorrere a metodi alternativi: lo stesso Berlusconi ha evitato la chemio ed è guarito grazie alla terapia Di Bella».

«Se sei un americano, hai una possibilità su tre di avere un cancro nel corso della tua vita», scrive Michael Snyder in un post ripreso dal blog di Maurizio Blondet. «Praticamente chiunque in America conosce qualcuno che ha il cancro o che ne è già morto». Eppure, negli anni ‘40, a sviluppare il cancro era solo un americano su 16. «Deve essere accaduto qualcosa che ha provocato questa crescita esplosiva, e che induce a ritenere che il cancro sorpasserà presto le cardiopatie diventando la prima causa di morte».

Secondo l’Oms, ogni anno vengono diagnosticati 14 milioni di nuovi casi nel mondo, ed è atteso un incremento del 70% nei prossimi due decenni. «Esistono davvero poche parole capaci di fare tanta paura come la parola “cancro”, e nonostante i miliardi spesi nella ricerca e nel suo progresso tecnologico, questa piaga continua ad allargarsi e a mietere vittime. Come è possibile?». Sconcertante la débacle statistica della disciplina oncologica: a differenza di ogni altro settore della medicina, questa non riesce praticamente mai a curare efficacemente i pazienti, a cui peraltro non sa diagnosticare le cause dell’insorgenza patologica (cosa che invece fa la medicina olistica, basata anche sull’analisi dell’alimentazione).

In compenso, il business del cancro va a gonfie vele: oggi, continua Snyder, in America si spende più denaro per trattare il cancro che qualunque altra malattia. Secondo la “Nbc”, solo lo scorso anno si è trattato di 100 miliardi di dollari in farmaci anti-cancro, tutti largamente inefficaci: «Mentre i prezzi delle medicine continuano a scendere costantemente, la spesa per le medicine contro i tumori hanno raggiunto un nuovo traguardo: 100 miliardi di dollari nel 2014». Un incremento di 75 miliardi di dollari in cinque anni, secondo un’indagine dell’Ims Institute for Healthcare Informatics.

Cento milioni di dollari sarebbero già una cifra pazzesca, osserva Snyder, ma 100 miliardi sono mille volte quella cifra. «Non mi pare ci sia bisogno di dire che ci sono un sacco di persone, là fuori, che stanno diventando smisuratamente ricche grazie a questi trattamenti. E il costo di alcuni di essi è semplicemente assurdo. Sempre secondo la “Nbc”, due dei farmaci commercializzati più recentemente costano 12.500 dollari per un mese di terapia». Farmaci, peraltro, non risolutivi: poco più di metà dei pazienti può sperare di sopravvivere per 5 anni al massimo.

«Viviamo in una società estremamente tossica, e che lo diventa ogni giorno di più», scrive Snyder. «E una volta che hai sviluppato il cancro, ai dottori non è permesso prescrivere trattamenti “alternativi”. Quello che possono fare è prescriverti terapie che il sistema gli dice di prescriverti». Idem in Italia: i sanitari devono attenersi al protocollo standar, quello che non guarisce quasi mai nessuno e si basa, ad esempio, sulla chemio. «È una terapia mostruosa, che spesso uccide il paziente invece di uccidere il tumore», continua Snyder. «Molti pazienti vivono un ciclo infernale dopo l’altro, sperando che possa essere risolutivo.

Avete mai parlato con qualcuno che ha vissuto questo calvario? È straziante». Dice il dottor Ralph Moss, autore del libro “L’industria del cancro”: «Non c’è alcuna prova che la chemioterapia prolunghi la sopravvivenza nella gran parte dei casi. E questa è la grande bugia sulla chemioterapia, che ci sia in qualche modo una correlazione tra la riduzione del tumore e l’allungamento della vita di un paziente». Allora perché gli oncologi spingono tanto per la chemio?

Secondo le analisi di Steven Levitt e Stephen Dubner, quelli di “Freakanomics”, «gli oncologi sono tra i medici più pagati, la media dei loro redditi cresce più di quella di qualsiasi altro specialista, e più della metà dei loro guadagni proviene dalla vendita e somministrazione della chemioterapia». Il loro modello di business «è differente da quello degli altri medici», scrive Snyder, «perché non è che tu puoi andare a comprarti la chemioterapia in farmacia».

Negli Usa, «gli oncologi la comprano all’ingrosso, poi gonfiano il prezzo e mettono in conto alle compagnie di assicurazione». Questo profitto legalizzato sui farmaci contro il cancro è un caso unico, negli Stati Uniti. «Fanno soldi sulle terapie che dicono ti salveranno la vita.

È un conflitto di interessi gigantesco. Ti vendono le terapie, e ti fanno pagare il privilegio di iniettartele. Non lo fa nessun altro medico». Il nostro sistema è profondamente guasto e corrotto, conclude Snyder. «Ma non cambierà niente nell’immediato futuro, perché grazie ad esso si guadagnano centinaia di miliardi di dollari».


http://www.ecplanet.com/node/4812


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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 07/01/2016, 22:33 
Non so se sia notizia affidabile, ma la posto comunque per una verifica e comunque per una riflessione sul fatto che, come ricorda questo importante thread, quando la salute pubblica diventa business, diventa mercato, gli interessi del privato necessariamente non corrispondono con le aspettative del pubblico.

L’acceleratore di Pavia che cura i tumori rischia di chiudere

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L’appello di 13 scienziati italiani per finanziare il Centro nazionale di adroterapia oncologica, l’unico in Italia che tratta i tumori con fasci di protoni e ioni carbonio

Il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) di Pavia, ossia l’acceleratore di particelle impiegato per la cura dei tumori più importante d’Italia, è a rischio chiusura per via dei tagli economici e dei mancati finanziamenti degli ultimi anni da parte dei governi. Per questo, alcuni tra i più autorevoli scienziati italiani hanno firmato l’appello inviato dall’ideatore del progetto presso il Cern Ugo Amaldi e rivolto alle istituzioni (in particolare al ministero della Salute e alla regione Lombardia) nel tentativo di salvare il centro, a cui si stima manchino circa 35 milioni di euro.

Il Cnao è stato ideato al Cern nel 1996 e successivamente fu istituito dal ministero della Salute nel 2001, senza scopo di lucro. Oggi il centro ha 110 dipendenti (soprattutto fisici e ingegneri) ed è completamente dedicato all’adroterapia, specializzato nella cura dei tumori non operabili e di quelli resistenti alla radioterapia tradizionale basata sui raggi X. Il trattamento avviene attraverso l’invio sul paziente di fasci di particelle chiamate appunto adroni: in particolare, vengono impiegati fasci di protoni e ioni carbonio, accelerati in modo analogo a come avviene al Cern di Ginevra.

L’acceleratore di Pavia è meno potente del Cern, ma è stato progettato appositamente per far raggiungere alle particelle l’energia adeguata all’attività clinica sull’uomo.

La peculiarità del Cnao nel panorama italiano è che si tratta dell’unico centro nazionale (e uno dei quattro a livello mondiale insieme a quelli in Germania, Giappone e Cina) in cui è possibile effettuare l’adroterapia – oltre che con i protoni – con ioni carbonio, che sono le particelle più potenti contro i tumori. Insieme al politecnico di Milano, il Cnao ha anche ideato una nuova tecnica per trattamento di quei tumori complessi da bersagliare poiché si spostano insieme alla respirazione del paziente, come quelli al fegato e al pancreas. La terapia con soli fasci di protoni, detta protonterapia, è invece più diffusa sia a livello internazionale che in Italia, e nel nostro Paese sono attivi anche il centro di Trento e il quello per i trattamenti oculari del policlinico di Catania, che però riescono a seguire ogni anno un numero di pazienti molto inferiore rispetto al Cnao. Fino a oggi a Pavia sono già stati trattati 380 malati oncologici.

Tra i 13 firmatari dell’appello – esponenti di primo piano della ricerca e della comunicazione scientifica italiana – ci sono il premio nobel per la fisica Carlo Rubbia, il prossimo direttore generale del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti, il presidente dell’Infn Fernando Ferroni, il direttore della ricerca del Cern Sergio Bertolucci, l’oncologo Umberto Veronesi e Piero Angela.

Al momento il CNAO tratta circa 250 pazenti/anno quando ne potrebbe trattare 1000. In questo modo è sottoutilizzato e quindi in perdita. Questo non è dovuto a una questione di chemio che rende troppo, ma alla scarsa conoscenza dell'adroterapia da parte dell'oncologo a cui normalmente un malato si affida. Lo diceva l'oncologo stesso. C'e' una sostanziale ritrosia da parte dei medici a affidarsi a tecniche nuove preferendo tecniche note. Forse manca un'adeguata "pubblicità?". Lo stesso medico, pur ammettendo di non aver mai inviato nessun paziente al CNAO, ammetteva che esiste una "nicchia molto estesa" (sue testuali parole) di tumori curabili al meglio con l'adroterapia. Ovvero tumori molto particolari ma tutt'altro che rari, come ad esempio tumori localizzati al fegato ma non operabili.

http://www.wired.it/scienza/medicina/20 ... -chiudere/



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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 07/01/2016, 23:04 
Guarda su youtube.com


si trova in streaming..
c'è anche travaglio, il giornalista,
che recita la parte di un barone della medicina.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 07/01/2016, 23:14 
Atlanticus81 ha scritto:
Non so se sia notizia affidabile, ma la posto comunque per una verifica e comunque per una riflessione sul fatto che, come ricorda questo importante thread, quando la salute pubblica diventa business, diventa mercato, gli interessi del privato necessariamente non corrispondono con le aspettative del pubblico.

L’acceleratore di Pavia che cura i tumori rischia di chiudere

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L’appello di 13 scienziati italiani per finanziare il Centro nazionale di adroterapia oncologica, l’unico in Italia che tratta i tumori con fasci di protoni e ioni carbonio

Il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) di Pavia, ossia l’acceleratore di particelle impiegato per la cura dei tumori più importante d’Italia, è a rischio chiusura per via dei tagli economici e dei mancati finanziamenti degli ultimi anni da parte dei governi. Per questo, alcuni tra i più autorevoli scienziati italiani hanno firmato l’appello inviato dall’ideatore del progetto presso il Cern Ugo Amaldi e rivolto alle istituzioni (in particolare al ministero della Salute e alla regione Lombardia) nel tentativo di salvare il centro, a cui si stima manchino circa 35 milioni di euro.

Il Cnao è stato ideato al Cern nel 1996 e successivamente fu istituito dal ministero della Salute nel 2001, senza scopo di lucro. Oggi il centro ha 110 dipendenti (soprattutto fisici e ingegneri) ed è completamente dedicato all’adroterapia, specializzato nella cura dei tumori non operabili e di quelli resistenti alla radioterapia tradizionale basata sui raggi X. Il trattamento avviene attraverso l’invio sul paziente di fasci di particelle chiamate appunto adroni: in particolare, vengono impiegati fasci di protoni e ioni carbonio, accelerati in modo analogo a come avviene al Cern di Ginevra.

L’acceleratore di Pavia è meno potente del Cern, ma è stato progettato appositamente per far raggiungere alle particelle l’energia adeguata all’attività clinica sull’uomo.

La peculiarità del Cnao nel panorama italiano è che si tratta dell’unico centro nazionale (e uno dei quattro a livello mondiale insieme a quelli in Germania, Giappone e Cina) in cui è possibile effettuare l’adroterapia – oltre che con i protoni – con ioni carbonio, che sono le particelle più potenti contro i tumori. Insieme al politecnico di Milano, il Cnao ha anche ideato una nuova tecnica per trattamento di quei tumori complessi da bersagliare poiché si spostano insieme alla respirazione del paziente, come quelli al fegato e al pancreas. La terapia con soli fasci di protoni, detta protonterapia, è invece più diffusa sia a livello internazionale che in Italia, e nel nostro Paese sono attivi anche il centro di Trento e il quello per i trattamenti oculari del policlinico di Catania, che però riescono a seguire ogni anno un numero di pazienti molto inferiore rispetto al Cnao. Fino a oggi a Pavia sono già stati trattati 380 malati oncologici.

Tra i 13 firmatari dell’appello – esponenti di primo piano della ricerca e della comunicazione scientifica italiana – ci sono il premio nobel per la fisica Carlo Rubbia, il prossimo direttore generale del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti, il presidente dell’Infn Fernando Ferroni, il direttore della ricerca del Cern Sergio Bertolucci, l’oncologo Umberto Veronesi e Piero Angela.

Al momento il CNAO tratta circa 250 pazenti/anno quando ne potrebbe trattare 1000. In questo modo è sottoutilizzato e quindi in perdita. Questo non è dovuto a una questione di chemio che rende troppo, ma alla scarsa conoscenza dell'adroterapia da parte dell'oncologo a cui normalmente un malato si affida. Lo diceva l'oncologo stesso. C'e' una sostanziale ritrosia da parte dei medici a affidarsi a tecniche nuove preferendo tecniche note. Forse manca un'adeguata "pubblicità?". Lo stesso medico, pur ammettendo di non aver mai inviato nessun paziente al CNAO, ammetteva che esiste una "nicchia molto estesa" (sue testuali parole) di tumori curabili al meglio con l'adroterapia. Ovvero tumori molto particolari ma tutt'altro che rari, come ad esempio tumori localizzati al fegato ma non operabili.

http://www.wired.it/scienza/medicina/20 ... -chiudere/



L'acceleratore di adroni! Non è una bufala! Funziona, ho visto un documentario tempo fa.
Il problema è proprio che i tumori li cura e che quindi sempre piì persone vorranno usufruire di questi servizi scaricando chemio ed altre cavolate simili e questo è intollerabile per chi sappiamo :)

Se l gente si cura:

1. non muore
2. non consuma chemio;

un disastro!

https://it.wikipedia.org/wiki/Centro_Nazionale_di_Adroterapia_Oncologica

http://www.linkiesta.it/it/article/2013/09/01/al-cnao-di-pavia-gli-ioni-per-curare-i-tumori/16134/

Guarda su youtube.com



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