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 Oggetto del messaggio: Salute umana K.O. La Legge del Profitto ringrazia.
MessaggioInviato: 07/08/2012, 13:50 
In questo topic mi piacerebbe raccogliere tutti quegli articoli, con chiari riferimenti scientifici, in grado di dimostrare che la Legge del Profitto prevale su ogni cosa. Anche sulla vita umana. E che ci sono Aziende Multinazionali (farmaceutiche e non solo) che pur di generare profitti da capogiro, non hanno avuto, e non hanno tuttora, nessun tipo di scrupolo nel diffondere informazioni errate e fuorvianti su cure e/o prodotti che - invece di essere salutari per la vita umana - sono assolutamente DELETERI.

Un grazie sentito a coloro i quali mi aiuteranno in questa ricerca [;)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 07/08/2012, 14:00 
BRUTTE NOTIZIE PER I MALATI DI CANCRO
LA CHEMIO FA CRESCERE IL TUMORE


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GLI SCIENZIATI STATUNITENSI HANNO SCOPERTO CHE LA RIDUZIONE DEL DANNO NELLE CELLULE BENIGNE CONTRIBUISCE DIRETTAMENTE ALL’ AUMENTO DI QUELLE MALIGNE

Fonte: http://ilfattaccio.org/2012/08/07/brutt ... il-tumore/

Gli scienziati statunitensi hanno scoperto che la riduzione del danno nelle cellule benigne contribuisce direttamente all’aumento di quelle maligne.I tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapici. Una brutta notizia per i malati di tumore. La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende ‘immune’ il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, “del tutto inattesa”, è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio.Sono stati analizzatigli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata. Sono state scoperte “evidenti danni nel Dna” nelle cellule sane intorno all’area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantità maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.

LA SCOPERTA CHE L’AUMENTO DELLA WNT16B INTERAGISCE CON LE VICINE CELLULE TUMORALI FACENDOLE CRESCERE

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La scoperta che “l’aumento della WNT16B interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali era del tutto inattesa”, ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington. La novità conferma tra l’altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapici. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti.”I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita ‘cinetica’ del cancro”, si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie. Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: “Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio”.

Fonte : http://www.liberoquotidiano.it
Tratto da : http://www.sos2012.it
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio



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MessaggioInviato: 07/08/2012, 14:04 
FAMOSO ONCOLOGO AMERICANO DI FAMA MONDIALE
RIFIUTA LA CHEMIOTERAPIA PER LA MOGLIE MALATA
DI TUMORE E GUARISCE


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Fonte: http://www.informarexresistere.fr/2011/ ... z22rRhgKJN

FONTE: https://www.facebook.com/notes/uniti-co ... 9269454455

TRATTO DAL LIBRO: “DOLCE è LA TUA VOCE” SCRITTO DALL’ ONCOLOGO SIDNEY WINAVER

Dopo aver perso parenti e amici a causa di quello che definiscono il male del secolo, il cancro, dopo averli visti soffrire terribilmente per i postumi di cicli e cicli di chemioterapia e per poi morire…. Mi sono posta la domanda ” se un medico fosse colpito direttamente da questo male quale strada sceglierebbe?”.

Naturalmente queste sono riflessioni personali, si riportano solo a titolo informativo, ognuno poi agisce come meglio crede. (Renè)

Oncologo americano rifiuta la chemioterapia per la moglie

La moglie di un oncologo famoso americano si ammala di cancro e il marito non la sottopone alla chemioterapia.

Sidney Winawer è un oncologo direttore del Laboratorio di Ricerca per il Cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di NewYork, uno dei centri più importanti del mondo.

Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti, metà dei quali sono deceduti. Ma un giorno la diagnosi è toccata a sua moglie… Ben consapevole dei danni catastrofici e dell’inutilità assoluta di quel tipo di cura (come ammetterà più tardi nel suo libro “Dolce è la tua voce”, Positive Press, 1998) non la sottopone a nessuna chemioterapia o radioterapia, ma si affida alla somatostatina (quella di Luigi Di Bella) E la moglie guarisce !

Perchè la chemioterapia non risolve il problema

Secondo la stragrande maggioranza delle teorie mediche, ci si ammala di cancro per una insufficienza del sistema immunitario. La chemioterapia riduce le masse tumorali di dimensione, ma al prezzo di distruggere completamente il midollo e le difese immunitarie dell’organismo, col risultato che quest’ultimo rimarrà debilitato ed esposto ad ammalarsi di nuovo per anni o anche per il resto della vita.

Per dare un’idea di quanto siano tossici questi veleni posso prendere spunto dalla stessa documentazione farmaceutica allegata a questi “farmaci”: pensate che basterebbe solo aumentare di poco le dosi di una sola “seduta” di chemioterapia per uccidere un cane, nel 100% dei casi, per avvelenamento nel giro di pochi giorni (potete controllare voi stessi dato che la tossicologia è pubblica).

Inoltre per smaltire questi farmaci occorre molto tempo (mesi e mesi), molto di più della durata di ogni ciclo, per cui quando si torna ad es. dopo un mese a fare un altro ciclo si ha un accumulo continuo di veleni nell’organismo!

Il fatto che molto spesso il cancro ritorna negli anni successivi, dopo una cura di chemioterapia ,non è dovuto a una certa “predisposizione” della persona, ma al fatto che le difese immunitarie sono ormai distrutte e quindi l’organismo è completamente indifeso ed è logico che venga aggredito nuovamente. La chemioterapia non è quindi la soluzione definitiva del problema, poichè questo si ripresenta molto spesso anni dopo con maggiore violenza.

Il cancro deve essere vinto invece potenziando il sistema immunitario.

Per molti tipi di tumore , il sistema immunitario ha una “memoria”, esattamente come per le malattie esantematiche (morbillo, varicella, rosolia, ecc.); se il tumore viene vinto dall’organismo stesso, piuttosto che represso dai farmaci, è molto più difficile che si ripresenti in seguito.

Qui ci sono 5 pagine di dati ufficiali http://aloearborescens.tripod.com/chemioterapia.pdf sui veri risultati della chemioterapia dal 1950 ad oggi, oltre ai retroscena delle multinazionali farmaceutiche.

La ricerca non ha fatto passi da gigante come tutti pensano, ma, al contrario, la gente si ammala e muore più che nei decenni scorsi. Con i metodi di cura attuali il 90% degli ammalati non sopravvive più di 10 anni al cancro.



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MessaggioInviato: 07/08/2012, 14:09 
L’immensa balla del fabbisogno di calcio

Per la vitamina C e la vitamina D le istituzioni sanitarie raccomandano dosi giornaliere ridicolmente basse, per il calcio invece succede l’opposto, ma abbiamo davvero bisogno di tanto calcio? E quali sono le fonti migliori? Il latte di mucca che non è certo cibo per uomini adulti (ma per dolci e piccoli vitellini) oppure le verdure a foglia verde, i fagioli, i piselli, le mandorle, il quinoa (cereale di origine sud americana)? E le mucche che mangiano solo erba hanno bisogno di calcio anche loro?

Articolo di Lorenzo Acerra autore del libro Il mal di latte
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il_mal_di_latte.php

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Fonte: http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/0 ... alcio.html
http://www.altrainformazione.it/wp/2012 ... di-calcio/

Il fabbisogno di calcio per l’essere umano… provate ad indovinare!? È stato inventato dall’industria casearia (che nel 1994 lo portò a 1000 milligrammi al giorno, nel 1997 a 1200, nel 2001 a 1500!).

Il fabbisogno reale è molto più basso di quanto si dicesse. Già nel 2007 in tutta Europa è stato riportato a 700 milligrammi al giorno per gli adulti e 400 per gli adolescenti. Ma nel 1962 le raccomandazioni per il calcio del FAO/WHO Expert Group erano per gli adolescenti di 350 milligrammi e le donne in gravidanza di 500 milligrammi al giorno. In Cina o in Zambia e in altri paesi in cui la incidenza di fratture ossee era nulla o quasi, le persone avevano un introito di calcio che andava da 250 fino a 400 milligrammi al giorno (Hunt 2007). Le ossa contengono calcio. Che cosa dobbiamo fare per curare le ossa fragili e malate? Ingerire più calcio? Ma il calcio contenuto nel latte di vacca precipita sulle ossa in modo tale da renderne la struttura rigida e particolarmente fragile.

Studi lo confermano: il calcio del latte, poiché è relativamente inassorbibile ed in eccesso, va a creare il problema delle calcificazioni inappropriate sui tessuti molli, legamenti, cuore, etc., perché è lì che quel calcio sedimenta, precipita.

Sono proprio le nazioni che consumano le maggiori quantità di prodotti caseari, gli Stati Uniti, Israele, l’Olanda, la Finlandia, che hanno le incidenze maggiori di fratture ossee. Se il consumo di prodotti caseari veramente aiutava le nostre ossa, ce ne saremmo accorti, almeno negli Stati Uniti, dove il consumo pro-capite di formaggi è passato da cinque chili nel 1970 a undici nel 1990, sedici nel 2006 e oltre diciannove chili nel 2010. E invece l’incidenza di fratture ossee è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi quarant’anni.

Considerate questo: 100 grammi di latte materno, destinati alla rapida mineralizzazione dei tessuti del neonato, contengono 33 milligrammi di calcio, mentre la stessa quantità di latte vaccino ne contiene 118 milligrammi, quindi quasi quattro volte tanto. Se accettiamo l’idea che la natura fa tutto per dei buoni motivi, dobbiamo pensare che il latte di mucca dispone di troppo calcio per gli esseri umani.

Quali sono gli effetti negativi di un eccesso di calcio? Ebbene sappiamo che le difficoltà causate dall’uso di carbonato di calcio (usato per svariati anni come antiacido) consistevano in affaticamento, cefalea, nausea senza vomito, scintigrafie ossee anormali, anormali livelli di ormone paratiroideo e insufficienza renale.

L’integrazione di calcio oltre i 2.500 milligrammi al giorno ha importanti effetti negativi sull’equilibrio dei minerali nel corpo (Kato 2004). Uno studio pubblicato sull’American Journal of Medicine descriveva un uomo che aveva accettato di prendere come trattamento per i dolori allo stomaco un antiacido a base di carbonato di calcio. Nonostante lo avesse preso tutti i giorni per oltre quattro anni, sul paziente furono riscontrati successivamente numerosi episodi di fratture. La cosa strana era che il grado di mineralizzazione ossea era davvero soddisfacente. Una Tac però aveva rivelato calcificazioni ai reni (Carmichael 1984).

Aumentando negli anni l’utilizzo di carbonato di calcio contro l’acidità di stomaco, i ricoveri ospedalieri per l’ipercalcemia sono passati da un tasso inferiore al 2% nel 1990 a quello del 1993 che era del 12%. Secondo Beall e Scoheld (1995), la condizione di ipercalcemia è reversibile se diagnosticata precocemente. Ma le persone spesso prendono gli antiacidi a base di carbonato di calcio regolarmente per anni, senza considerare i possibili effetti collaterali, come per esempio artriti o danni renali permanenti. Dopo aver riportato tutti questi dati scientifici di cui ci si dimentica spesso, non mi rimane che ribadire che il modello di guarigione più accurato e che ottiene risultati migliori è quello naturale, che si basa sulla fiducia nella natura e che s’interroga sui possibili problemi metabolici o sui sovraccarichi tossici.

============

- FAO/WHO Expert Group. 1962. Calcium Requirements. Rome, FAO.

- FAO. 1974. Handbook on Human Nutritional Requirements. Rome, FAO.

- Truswell, S. 1983. Recommended dietary intakes around the world. Report by Committee 1/5 of the International Union of Nutritional Sciences. Nutr. Abstracts Revs., 53: 939-1119.



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MessaggioInviato: 07/08/2012, 19:37 
[size=125]Cancro, Nature: “Chemioterapia può rendere immune il tumore alle terapie”
[/size]

La scoperta, "del tutto inattesa", è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio.
La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende “immune” il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, “del tutto inattesa”, è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzatigli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata.

Sono state scoperte “evidenti danni nel Dna” nelle cellule sane intorno all’area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantità maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. La scoperta che “l’aumento della WNT16B … interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali…era del tutto inattesa”, ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington. La novità conferma tra l’altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. “I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita ‘cinetica’ del cancro”, si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie. Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: “Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio”.


FONTE: ilfattoquotidiano.it



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MessaggioInviato: 07/08/2012, 20:02 
Ho dato espresse disposizioni a mia moglie che se mai dovessi ammalarmi di cancro e non fossi in grado di intendere, di non farmi iniettare nel corpo chemioterapici.
Avete mai visto come li preparano? Sotto cappa con l' operatore vestito come un astronauta. Detto questo detto tutto !!!!!!!! [xx(]



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MessaggioInviato: 07/08/2012, 20:04 
Per la Volkswagen, la multinazionale tedesca dell’automobile, si avvicina l’obiettivo dei 10 milioni di veicoli prodotti e il primato mondiale nelle vendite. Nel quartier generale di Wolfsburg, dove la casa automobilistica ha annunciato un utile 2011 in crescita da 6,83 a 15,8 miliardi di euro, ricavi saliti del 25,6% a 159 miliardi di euro, la produzione di veicoli è giunta su scala mondiale a quota 8,49 milioni di unità (+15,5%) e le vendite sono cresciute del 14,9% a 8,36 milioni di veicoli. I compensi del board sono raddoppiati a 70,586 milioni di euro (contro i 36,671 milioni dell’anno precedente), ed i risultati ottenuti hanno fruttato per il manager numero uno, Martin Winterkorn, un compenso da 17,456 milioni di euro (con 11 milioni di bonus). All’ingrasso anche gli altri 7 supermanager del Cda: Francisco Javier Garcia Sanz (7,703 milioni di euro), Jochem Heizmann (7,211), Christian Klingler (7,754), Michael Macht (7,283), Horst Neumann (7,652), Hans Dieter Pötsch (8,125), Rupert Stadler (7,759). L’utile netto per il 2011 per il gruppo Volkswagen è stato di 15,8 miliardi di euro e a beneficiare di questo brillante risultato non saranno solo gli azionisti, ma anche i dipendenti. Il board della Volkswagen ha infatti deciso che a ognuno dei circa 90 mila lavoratori tedeschi che hanno un rapporto di lavoro inquadrato da un contratto collettivo, per il 2011 venga liquidato un bonus di 7.500 euro, pari a meno di un millesimo di quello di Winterkorn. Il dividendo per gli azionisti crescerà da 2,20 euro a 3 euro per azione. Per l’anno 2010, quando i profitti furono un pò meno della metà rispetto al 2011, il premio pro capite fu di 4.200 euro. Peraltro in Germania altri congrui riconoscimenti economici alle maestranze per l’anno scorso erano già stati decisi nelle scorse settimane dalla Daimler (4,100 euro a ognuno dei suoi 125 mila dipendenti), mentre 7.600 euro è il premio spettante agli 8.500 addetti della Porsche. «Il gruppo -ha detto Winterkorn- è già il numero uno in Europa, in Cina e in Sud America» e negli Usa il marchio principale «ha registrato il miglior febbraio degli ultimi 40 anni, con un incremento del 42%». A Pomigliano, per fare un esempio, nel 2012, i lavoratori FIAT riceveranno un premio straordinario di 600 euro in cambio di un regime lavorativo su 18 turni (tre al giorno su una settimana lavorativa di sei) con una settimana di sei giorni lavorativi e la successiva di quattro, in fabbrica al sabato e 120 ore di straordinario, 40 in più delle 80 attuali per lanciare la nuova Panda. Naturalmente meno pause. Nelle norme per contenere l’assenteismo, la clausola di responsabilità in base alla quale chi non rispetta gli accordi verrà sanzionato in termini di contributi e permessi sindacali. Il nuovo contratto collettivo di primo livello, in vigore dal 1 gennaio 2012, per un anno, che sostituisce quello nazionale dei metalmeccanici, in tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo Fiat, coinvolge complessivamente 86 mila lavoratori che a seguito dell’intesa tra la Fiat, ed i camerieri della Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri, beneficeranno di un incremento salariale medio del 5,2% sulla paga base. In tema di organizzazione del lavoro, quando uno stabilimento, in applicazione del modello Wcm, World class manifacturing, raggiunge il livello «silver» ai lavoratori viene riconosciuto un premio 200 euro in più, che sale a 500 quando lo stabilimento raggiunge il livello «gold». Un meccanismo di incentivazione che tende ad aumentare la produttività complessiva degli schiavi. Contento Marchionne, contenta tutta la borghesia industriale. Sò Diego ti spiego…

Detti ciò vorrei sofferarmi su come ragionano le multinazionali del profitto.
Una multinazionale ha un anno un calo dei profitti pur rimanendo in attivo, cosa fà ? Licenzia e scarica il calo di profitto sulla collettività.


Ultima modifica di greenwarrior il 07/08/2012, 20:11, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/08/2012, 20:15 
Le multinazionali più cattive del mondo


Multinazionali ufficialmente Boicottate

McDonald's - Ristorazione
I dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L'intera "politica pubblicitaria" della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets). E, ovviamente, quando il bambino rompe i ******** perché vuole andare da McDonald's, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger.
La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d'anni. La McDonald's è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori.
Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso del 13%.

Nestlé - Alimentari
La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere (qui l'azienda controlla più del % del mercato mondiale). La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l'alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull'opportunità dell'allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o "dimenticando" di riscuotere i pagamenti.
Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E' criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l'utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine.
Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati).
Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè:
Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, San Pellegrino, Sanbitter.
Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del Corso
Cacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro.
Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela,
Frutta e Verdure (anche sottolio e sottaceto): Condipasta, Condiriso, Berni, la Valle degli Orti
Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1.
Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi,
Latte in polvere: Guigoz, Mio, Nidina, Nestum.

Philip Morris - Sigarette e alimentari
E' la maggior industria del tabacco del mondo. Si stima che solo le Marlboro uccidano più di 75mila americani all'anno. In america è famosa per essere una delle maggiori finanziatrici di politici che intraprendono battaglie per l'abolizione dei limiti e divieti di fumo. Fino al 1998 finanziava gli scienziati perché effettuassero studi da cui risultava che il fumo passivo non era nocivo. Solo nel 1999 ha ammesso che il fumo fa male. Nel 1997 ha accettato, insieme ad altre multinazionale del tabacco di pagare 206 milioni di dollari (in 25 anni) per risarcire lo stato delle spese sostenute per curare i malati "di fumo".
La Kraft è stata segnalata perché usa organismi geneticamente modificati nei suoi prodotti.
La Philip Morris controlla il marchio Kraft, Fattorie Osella, Mozary, Invernizzi, Invernizzina, Jocca, Linderberg, Lunchables, Maman Louise, Jacobs caffè e Hag, Simmenthal, Spuntì, Lila Pause, Milka Tender, Terry's, Caramba, Faemino, Splendid, Cote d'Or, Baika, Dover, Gim, Philadelphia, Sottilette, Susanna, Leggereste, Mato-Mato.

Unilever - Alimentare e chimica
Molte associazioni animaliste come Animal Aid hanno lanciato una campagna contro la Unilever per lo sfruttamento degli animali durante gli esperimenti.
E' boicottata anche per i salari e le condizioni di lavoro nelle sue piantagioni in India (dove possiede il 98% del mercato del tè).
La Unilever controlla i marchi: Lipton Ice Tea, Coccolino, Bio presto, Omo, Surf, Svelto,Cif, Lysoform, Vim, Algida, Carte d'Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di Ranieri, Findus, Genepesca, Igloo, Mikana, Vive la vie, Calvè, Mayò, Top-down, Foglia d'oro, Gradina, Maya, Rama, Bertolli, Dante, Rocca dell'uliveto, San Giorgio, Friol, Axe, Clear, Denim, Dimension, Durban's, Mentadent, Pepsodent, Rexona,

Chiquita - Alimentari
E' coinvolta in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce.
Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l'esistenza di squadre armate all'interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sono represse talvolta con la forza.

Procter & Gamble - Detersivi - Cosmesi e Alimentari
Questa multinazionale statunitense (fatturato annuale 76mila miliardi di lire) ufficialmente è boicottata dalle associazioni animaliste (Buav, Peta e Uncaged) perché testa i suoi prodotti sugli animali. Ultimamente però la Procter & G è tornata alla ribalta con le patatine Pringles. Contengono organismi geneticamente modificati.
Per quanto riguarda l'ambiente, nonostante le politiche di riduzione degli imballaggi e dei componenti inquinanti, l'azienda rimane una delle maggiori fonti di rifiuti del mondo: i pannolini. In America sono il 2% della spazzatura totale del paese.
E' nota anche per appoggiare associazioni "ambientaliste" che difendono le politiche delle aziende e delle grandi industrie.
Nel 1997 aveva messo a punto un prodotto di sintesi, battezzato Olestra, da utilizzarsi come sostituto dell'olio. Dopo lunghe pressioni sulla Food and Drug Administrator il prodotto era stato autorizzato all'impiego. E' stato accertato che provoca diarrea e impedisce l'assorbimento di vitamine liposubili.
La P&G controla i marchi: Intervallo, Lines, Tampax, Bounty (carta assorbente), Tempo, Senz'acqua Lines, Dignity, Linidor, Pampers, Lenor, Ariel, Bolt, Dash, Tide, Nelsen, Ace, Ace Gentile, Baleno, Febreze, Mastro Lindo, Mister Verde, Spic&Span, Tuono, Viakal, Pringles, Infasil, Heald&Shoulders, Keramine H, Oil of Olaz, AZ, Topexan, Infasil, Dove, Panni Swiffer,

Novartis - Chimica e Alimentari
Leader, insieme alla Monsanto nel settore delle biotecnologie. Specializzata nella produzione di mais geneticamente modificato.
Distribuisce con i marchi: Isostad, Vigoplus (bevande dietetiche), Novo Sal, Ovomaltine, Cereal, Piz Buin (crema protettiva)

Esso (Exxon Mobil)
I Verdi del Parlamento Europeo hanno lanciato una campagna di boicottaggio perché la Exxon, l'industria più ricca del mondo, ha sostenuto fortemente l'abbandono del protocollo di Kyoto per la difesa ambientale da parte degli Stati Uniti.




Multinazionali non ufficialmente boicottare, ma da cui è meglio stare alla larga

Monsanto - Agrochimica gruppo Pharmacia
Metà del suo fatturato annuale (34mila miliardi di lire) proviene dalla produzione di erbicidi, di ormoni di sintesi e di sementi geneticamente modificate. Il resto proviene dalle attività farmaceutiche.
E' il terzo produttore del mondo di pesticidi e controlla il 10% del mercato mondiale. E' una delle maggiori aziende del mondo nella produzione di sementi geneticamente modificati (capaci di resistere agli stessi erbicidi prodotti dalla stessa Monsanto).
Nel 1997, negli Stati Uniti, ha pagato una multa di 50mila dollari per pubblicità ingannevole. Aveva definito l'erbicida Roundup un prodotto "biodegradabile ed ecologico".
Ancora nel 1997, in occasione della conferenza sul clima di Kyoto, la multinazionale ha fatto pressioni affinché la conferenza non inserisse gli HFC (idro fluoro carburi, sostanze pericolose perché contribuiscono in misura notevole all'effetto serra) fra i gas da ridurre.
Nel 1999 è stata denunciata per abuso di posizione dominante nel settore delle biotecnologie.
Sempre nel 1999 è stata denunciata perché testava i suoi prodotti sugli animali.
Controlla i marchi: Mivida Misura

Burger King
In Gran Bretagna è stata al centro dell'attenzione perché stipulava contratti denominati "a zero-ore". I dipendenti non venivano pagati quando ad esempio il negozio era vuoto e quindi non stavano facendo niente.

Kodak
Nel 1990 è stata condannata a pagare una multa di 2 milioni di dollari per essere una delle 10 maggiori produttrici di sostanze inquinanti e cancerogene (è il maggior "emettitore" di metilene cloride degli USA).

Mitsubishi
E' coinvolta nell'importazione illegale di legname in Giappone. Sarebbe legata anche al commercio di armi e all'industria nucleare.

Coca Cola
Recentemente alcune associazioni di difesa dei lavoratori colombiani hanno deciso di intentare una causa contro la Coca cola per l'omicidio di alcuni sindacalisti. Secondo i portavoce delle associazioni la multinazionale usa vere e proprie squadre della morte per "minacciare" i dirigenti sindacali che intraprendono battaglie per i diritti dei lavoratori. Nei primi sei mesi del 2001 sarebbero stati uccisi 50 dirigenti sindacali, 128 lo scorso anno, piu' di 1500 negli ultimi dieci anni.

Pepsi cola
Al centro della campagna contro la Pepsi il fatto che la multinazionale appoggia e sostiene paesi con regimi dittatoriali (Birmania, Messico, Filippine). La Pepsico utilizza inoltre animali nei suoi studi ed esperimenti.

Shell
E' accusata di aver ucciso 80 persone e distrutto più di 500 abitazioni durante una manifestazione di protesta in Nigeria nel 1990.
Nel gennaio 1993 ha represso con la forza una seconda manifestazione organizzata dagli Ogoni. La repressione fu violentissima: 27 villaggi completamente distrutti, 2mila morti.
La multinazionale nega ogni coinvolgimento in queste repressioni violente.

Sun Diamond
E' un consorzio di cooperative statunitensi. In Italia distribuisce con il marchio Noberasco. Secondo la sezione sindacale americana Teamstars Local Union usa pesticidi pericolosi. E' stata accusata di licenziare gli scioperanti e dare salari molto bassi.
Nel 1985, in un momento di difficoltà finanziaria, la multinazionale ottenne dai lavoratori un'autoriduzione dei salari del 30-40% e un maggior sforzo lavorativo. Nel giro di poco tempo l'azienda recupero' e i profitti aumentarono del 40%.
Nel 1991 i lavoratori chiesero di far tornare i salari ai livelli originari, ma invece di accogliere la richiesta, la Sun Diamond licenzio' i 500 dipendenti in sciopero rimpiazzandoli con nuovi braccianti.
Controlla i marchi: Diamond, Sunsweet

Walt Disney
Ad Haiti possiede una delle maggiori industrie del mondo di abbigliamento. Migliaia di lavoratori poco più che quindicenni, pagati 450 lire all'ora. Lavorano dalle 10 alle 12 ore al giorno. Il rumore all'interno degli stabilimenti è assordante, non si può andare in bagno più di due volte al giorno e la pausa pranzo dura 10 minuti. Si calcola che per guadagnare la cifra che l'amministratore delegato della Disney guadagna in un ora, un'operaia haitiana dovrebbe lavorare 101 anni, per 10 ore tutti i giorni!

Totalfina-Elf
Appoggia il regime oppressivo in Birmania. Recentemente è stata al centro del disastro naturale causato dall'affondamento del piattaforma petrolifera Erika.

Industrie farmaceutiche
Molte sono le multinazionali farmaceutiche boicottate perché sfruttano gli animali negli esperimenti. Fra i nomi importanti: Bayer, Henkel, Johnson & Johnson, L'Oreal
Colgate-Palmolive, Reckitt Banck e Johnson Wax.
Nel caso della Bayer citiamo poi il caso Lipobay. 52 persone decedute.
Recentemente è stata inoltre aperta un'inchiesta contro la Glaxo per un farmaco antidepressivo, lo Seroxat.
Segnaliamo invece come buona notizia la concessione della Roche al governo brasiliano di ridurre del 40% il prezzo di un farmaco anti-aids.



Danone
Per aumentare gli utili dell'anno 2000 la Danone, uno dei maggiori produttori e distributori di acque minerali del mondo, decise di licenziare 1800 persone. A Calais 500 famiglie si unirono in una campagna di boicottaggio. Grazie all'intervento di alcune associazioni per la tutela dei consumatori la campagna ha superato le Alpi arrivando anche in Italia (dove la Danone distribuisce con i marchi Saiwa, Galbani e Ferrarelle).

Benetton
In Patagonia tutte le terre di Rio Negro sono di proprietà Benetton. Le molte popolazioni tribali che le abitavano sono state segregate in piccole strisce di terra e vengono utilizzati come manodopera. Sotto pagati (200 dollari al mese), ritmi di lavoro estenuanti (10-12 ore), nessuna assistenza medica, nessuna possibilità di riunirsi in sindacati. In estate, alle popolazioni locali è vietato attingere dai fiumi (in alcuni tratti per impedire l'accesso utilizzano il filo spinato e la corrente elettrica), per molti unica risorsa di vita.

Del Monte
Ufficialmente la campagna di boicottaggio della Del Monte è finita, con ottimi risultati. Il vecchio direttore delle piantagioni in Kenya è stato licenziato e la multinazionale ha firmato una serie di accordi che prevedono la regolarizzazione delle assunzioni, l'aumento dei salari minimi in modo da coprire i bisogni fondamentali per tutta la famiglia, la garanzia della libertà e delle attività sindacali, la salvaguardia della salute dei lavoratori e la difesa dell'ambiente. L'azienda si è inoltre impegnata in un progetto di monitoraggio e controllo da parte delle associazioni sindacali e del Comitato nazionale di solidarietà.

Banche
Istituti di credito italiani e esteri coinvolti nell'esportazione legale di armi (anni 1998/2000) prevalentemente destinate a paesi poveri o già in guerra.
Istituto di credito

Banca Carige
BancaCommercialeItaliana
Banca d'Americae d'Italia
Banca di Roma
Banca Nazionale Agricoltura
Banca Nazionale Lavoro
Banca Pop.Bg-Cr. Varesino
Banca Popolare di Brescia
Banca Popolare di Intra
Banca Popolare Lodi














ELABORAZIONE DATI: OS.C.AR. Report (Osservatorio sul Commercio delle Armi) di IRES Toscana (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della Toscana)

Aziende di credito

Ubae Arab Italian Bank
Credito Italiano
Istituto San Paolo di Torino
Banca Commerciale Italiana
Banca Nazionale del Lavoro
Banco di Napoli
Banca di Roma
Cassa di Risparmio di La Spezia
Monte dei Paschi di Siena
Banca Nazionale dell'Agricoltura
Banco Abrosiano Veneto
Banca Toscana
Banca Popolare di Brescia
Banco do Brasil
Cariplo
Credit Agricole Indosuez
Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino
Banca Popolare di Novara
Banca San Paolo di Brescia
Cassa di Risparmio di Firenze
Banca Carige
Barclays Bank
Unione Banche Svizzere
Banco di Chiavari e della Riviera Ligure
Banca Popolare di Intra
Credito Agrario Bresciano
Banca Popolare di Lodi
Credito Emiliano

Le multinazionali che si sono arrese

Nike (scarpe e abbigliamento sportivo)
Nell'Aprile del 1998 la multinazionale si arrese. La'annuncio è stato dato dal gran capo in persona, Phil Knight, fondatore, primo azionista e amministratore delegato del gruppo. A condizione che la campagna di boicottaggio finisca, Nike ha accettato di alzare da 14 a 18 anni l'età minima dei lavoratori nelle fabbriche di calzature e di portare a 16 l'eta minima di tutti gli altri lavoratori inpiegati nella produzione di abbigliamento, accessori e attrezzature.
In 12 fabbriche indonesiane è scattato un aumento del 37% della retribuzione di tutti i lavoratori che percepivano il salario minimo (28 mila persone). L'azienda si è inoltre impegnata a bonificare tutte le sue fabbriche e a rispettare i livelli di sicurezza imposti dalla legge. Inoltre aumenterà il sostegno all'attuale programma di micro-finanziamento, che gia' coinvolge mille famiglie in Vietnam, estendendolo anche all'Indonesia, al Pakistan e alla Thailandia. In tutti gli stabilimenti asiatici il gruppo, che ha il quartier generale a Beaverton, nell'Oregon, amplierà i programmi di istruzione, offrendo ai dipendenti corsi per ottenere un diplorna equivalente a quello delle scuole medie e superiori.
Dopo la conferenza stampa che si è tenuta a Washington, in cui la Nike annuciava la resa, le sue azioni in borsa sono salite di due dollari.

Reebok
Sempre nel 1998 anche la Reebok ammise, facendo un'indagine interna, che nelle sue fabbriche in Indonesia gli operai lavorano in condizioni di pericolo, a volte per più di dodici ore al giorno. E per l'equivalente di 85mila lire al mese.
L'autodenuncia fu un passo importante e da quel giorno le cose sono molto migliorate. I dipendenti hanno libertà di organizzazione sindacale, gli stipendi sono stati adeguati ai minimi di legge e i limiti di sicurezza vengono rispettati.
Rimane però da chiedersi cosa succeda in Cina, dove la multinazionale ha il 50% della sua produzione e dove questa indigine interna non arrivò...

da Cacaonline.it
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MessaggioInviato: 09/08/2012, 13:04 
BIG PHARMA PENSA SOLO AL PROFITTO

Fonte: http://multimedia.lastampa.it/multimedia/benessere/lstp/169009/

Scienziati lanciano l’allarme “ricerca”: le aziende farmaceutiche, secondo loro, metterebbero il profitto dinnanzi alle scoperte scientifiche e mediche. Questo atteggiamento sarebbe la causa della cosiddetta “crisi dell’innovazione”, ritenuta tale per la presunta difficoltà nello scoprire nuove molecole o terapie, ma che invece troverebbe una ragione nel diverso e perverso modo di investire i finanziamenti, favorendo unicamente il marketing.

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La denuncia è apparsa sul prestigioso BMJ, il “British Medical Journal”, a opera di due scienziati: il dottor Donald Luce, dell’University of Medicine del New Jersey e Joel Lexchin della York University di Toronto. «La situazione dello sviluppo di nuove molecole è rimasta ferma 50 anni fa – scrivono i ricercatori – Gli incentivi per lo sviluppo di farmaci sono sbagliati e hanno distorto i comportamenti all’interno del settore».

Secondo quanto denunciato, le multinazionali del farmaco investono nel marketing ben il 25% dei ricavi, contro un misero 1,3% riservato alla ricerca, «anche se l’industria sostiene che il costo di portare un nuovo farmaco sul mercato è di circa 1 miliardo di dollari», sottolineano infatti gli scienziati. «Se i costi dello sviluppo hanno avuto un sostanziale aumento tra il 1995 e il 2010, pari a 34,2 bilioni di dollari – aggiungono Luce e Lexchin – i ricavi per le società sono aumentati di 6 volte più velocemente. E le aziende evitano di menzionare questo straordinario ritorno economico».

Una situazione che dunque fa comprendere come la ricerca seria abbia davvero bisogno di incentivi. A motivo di ciò, i ricercatori chiedono alle autorità di controllo dei farmaci in tutto il mondo «di bloccare l’approvazione di nuovi farmaci di scarso valore terapeutico e offrire premi in denaro in sostituzione della copertura brevettuale solo per molecole veramente nuove».


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MessaggioInviato: 09/08/2012, 19:36 
[b]Le lobby farmaceutiche investono più
in marketing che in nuove terapie
[/b]

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giovedì 9 agosto 2012

http://www.nocensura.com/2012/08/le-lob ... iu-in.html

di Roberta Ragni

Le aziende farmaceutiche mettono il loro profitto davanti a tutto, utilizzando i finanziamenti solo a favore del marketing e non della ricerca di nuove molecole o terapie. È così che hanno scoraggiato l'innovazione negli ultimi cinque decenni. A dirlo sono i dottori Donald Luce, dell'University of Medicine of New Jersey (http://www.umdnj.edu/), e Joel Lexchin, della York University di Toronto (http://www.yorku.ca/web/index.htm), che hanno denunciato la situazione di stallo dell'innovazione farmaceutica direttamente dalle pagine del British Medical Journal (http://www.bmj.com/)

Secondo i ricercatori, la maggior parte dei fondi di ricerca non viene indirizzata verso la ricerca di farmaci innovativi, ma nella pesante e costante promozione dei farmaci già esistenti, fino ad arrivare a spendere ben l'80% della spesa farmaceutica di una nazione solo per questo. Luce e Lexchin spiegano: "lasituazione dello sviluppo di nuove molecole è rimasta ferma a 50 anni fa. Gli incentivi per lo sviluppo di farmaci sono sbagliati e hanno distorto i comportamenti all'interno del settore".

Le lobby faramaceutiche, infatti, spendono in marketing il 25% dei ricavi, rispetto all' 1,3% investito nella scoperta di nuove molecole. "Se i costi dello sviluppo hanno avuto un sostanziale aumento tra il 1995 e il 2010, pari a 34.2 bilioni di dollari, i ricavi per le società sono aumentati di 6 volte più velocemente. E le aziende evitano di menzionare questo straordinario ritorno economico", accusano i due esperti. Ecco perché la valutazione dei nuovi farmaci dovrebbe essere pubblica e indipendente dalle stesse industrie farmaceutiche e dovrebbe premiare l'innovazione.

"Questo approccio permetterebbe di risparmiare miliardi di dollari in costi sanitari e produrrebbe vantaggi reali per la salute delle persone", dicono i ricercatori, che chiedono alle autorità di controllo dei farmaci in tutto il mondo "di fermare l'approvazione di nuovi farmaci di scarso valore terapeutico", dando, invece, "premi in denaro in sostituzione della copertura brevettuale solo per molecole veramente nuove".

La vera crisi dell'innovazione, insomma, consiste nel fatto che la ricerca e lo sviluppo dei farmaci si sono ridotti ad essere, in realtà, solo piccole variazioni dei prodotti già esistenti, che non sono nememno superiori ai vecchi. "E io pago".

Speriamo che in Italia qualcosa cambi dopo l'introduzione in questi giorni dell'indicazione del principio attivo nelle ricette e non più del farmaco, inverta la tendenza.

fonte: greenme.it



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MessaggioInviato: 12/08/2012, 15:54 
Allucinante... a leggere queste cose (non che non le sapessi già, ma leggerle fa sempre un certo effetto) ti rendi davvero conto in quale perverso sistema viviamo...

Ciò purtroppo alimenta la parte 'cattiva' di me che desidererebbe vedere cancellata questa razza umana dal pianeta poiché incapace di vivere come REALMENTE dovrebbe.

[B)] [B)] [B)]

Volendo fornire il mio contributo vi indico alcuni link legati all'utilizzo del Fluoro nell'acqua potabile e nei dentifrici e agli effetti che lo stesso produce sul nostro organismo e soprattutto sulla nostra ghiandola pineale.

Cita:
Fluoride, added to the water supply of many cities and counties and sold by WalMart in its nursery water, has a tendency to accumulate not only in developing teeth causing discoloration, and in bones making them brittle. The mineral is associated with cancer and it also accumulates in the pineal gland, an important hormone control center, where it wreaks considerable havoc. Paul Connett of Fluoride Action Network comments on Jennifer Luke's research which was part of her PhD thesis and had just been published in Caries Research under the title: Fluoride Deposition in the Aged Human Pineal Gland.

Fluoride is a poison, yet we add it to our water and toothpaste and even call it a supplement, although it has no nutritional value. Its medicinal value - the prevention of tooth decay - is the official explanation for adding the toxic mineral to the water supply. But that value is far outweighed by its toxic side effects - amply documented by Paul Connett in his Statement of Concern.

Recent European Union legislation on food supplements lists fluoride as an essential element to offer for supplementation. This is somewhat ironic when contrasted with the European legislators' feigned concern over the putative toxicity of vitamins and their efforts to limit dosages of these vital nutrients in order to "protect public health".

We also use fluoride in many household items, such as non-stick frying pans, high-tech water repellent fabrics and others. Recently, at least some timid attempts to start assessing the disease burden caused by fluoride are under way. The Journal of Water Health carries an article on this research. Meanwhile in the US, the FDA has decided that fluoride should be allowed in bottled water, perhaps in deference to WalMart's offerings.

The use of fluoride for "health" reasons is one of the great insanities of our times. Could it be just by chance that the Germans and Russians both used fluoride to make prisoners stupid and docile or that the US government faced legal action over the toxic effects in the environment of this nuclear waste by-product?

Perhaps the push for 'enriching' our water and our foods with fluoride has some ulterior motive that has little to do with health. Be that as it may, the campaign for fluoridation is stil in full swing and health authorities are pushing the poison as if their monthly paychecks depended on it.

Jennifer Luke's PhD thesis on fluoride and its accumulation in the pineal gland - Paul Connett says that research might just be the scientific straw that breaks the camel's back:

http://www.redicecreations.com/article.php?id=260


Professional Perspectives on Water Fluoridation

http://www.youtube.com/watch?v=EBnSufQxys8

Politics or Science? EPA's Fluoride Drinking Water Standard

http://www.youtube.com/watch?v=jQNRW0koyJ0

Fluoride Deception

http://www.youtube.com/watch?v=Q3y8uwtxrHo

Fluoride Poisoning

http://www.youtube.com/watch?v=kLgKeHOgneQ

just google..... http://www.google.com/search?hl=en&um=1 ... a=N&tab=iw half a million hits......



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MessaggioInviato: 12/08/2012, 16:23 
Mi ricordo che quando frequentavo la seconda elementare fino alla quarta ogni mattina ci distribuivano 3 pasticche di fluoro per la profilassi contro la carie.
Puntualmente fingevo di ingoiarle e le mettevo in tasca per poi lanciarle in strada durante la ricreazione. Ecco spiegato perchè io ora sono un complottista mentre i miei ex compagni di scuola sono degli stupidi negazionisti.[:17]


Ultima modifica di Wolframio il 12/08/2012, 16:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/08/2012, 18:25 
Contribuisco con l'aspartame.
Ne hanno parlato nella puntata di Report del 29 aprile 2012.




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MessaggioInviato: 12/08/2012, 18:47 
I mercanti della salute.

Le scoperte mediche che ci tengono nascoste
e che potrebbero migliorarci la vita


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di Marco Pizzuti

http://www.bol.it/libri/mercanti-salute ... 882005243/

I contenuti

E vero che alcuni vaccini hanno effetti collaterali permanenti, noti ma non divulgati? Esistono farmaci e tecniche diagnostiche rivoluzionari che non vengono prodotti perché nuocerebbero ai grandi interessi di big pharma? Marco Pizzuti, uno dei massimi esperti italiani di controinformazione, risponde a queste e altre domande con rigore e autorevolezza, indaga il lato oscuro delle grandi multinazionali della medicina e sorprende il pubblico con rivelazioni sulla manipolazione dei farmaci e sulle cure alternative di cui nessuno vuole parlare. Solo teorie complottistiche, o sconvolgenti verità?



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MessaggioInviato: 15/08/2012, 11:37 
Trovare una cura contro il cancro non conviene

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http://www.ecplanet.com/node/3460

È una soluzione semplice ed è sempre stata sotto il naso degli scienziati. C’è da utilizzare semplicemente il di-cloro-acetato, che attualmente è impiegato nei problemi metabolici.

La scoperta della sua efficacia contro i tumori è stata fatta nell’Università canadese di Alberta nel gennaio 2007. Stranamente, i media non ne hanno parlato. Eppure è una sostanza che può essere utilizzata da chiunque, non ha effetti collaterali particolari ed è estremamente economico (a differenza dei costosi farmaci antitumorali prodotti dalle grandi Aziende Farmaceutiche internazionali).

Gli scienziati canadesi hanno testato il DCA (di-cloro-acetato) sull’uomo ed hanno ucciso le cellule tumorali dai polmoni, dal seno e dal cervello lasciando integre le cellule sane.

Lo stesso risultato era stato ottenuto alimentando cavie ammalate con acqua contenente DCA. Nel corpo umano abbiamo già chi combatte le cellule tumorali: i mitocondri. Gli scienziati, però, hanno da sempre ipotizzato che fossero danneggiabili dal cancro e si sono indirizzati sulla glicolisi, che è meno efficace ma… più costosa.

Il DCA, che innesca la reazione nei mitocondri, è ampiamente disponibile e la terapia è relativamente semplice, potete trovare maggiori informazioni su thedcasite.com sul quale vengono pubblicate le esperienze, i dosaggi, i vari casi, i pro e contro.

DOMANDA: perché le Case Farmaceutiche snobbano la scoperta?

RISPOSTA: perché il metodo è naturale e non può essere brevettato. Niente brevetto, niente affari. Senza brevetto non è possibile sfruttare la scoperta come stanno facendo, ad esempio, con le costosissime cure per l’AIDS. Meglio che la gente continui a finanziare campagne anti-tumori ed a pagare salate le cure sul mercato.

Ma forse c’è una speranza: piccoli Laboratori indipendenti potrebbero iniziare a produrre il DCA e, dopo le previste procedure, commercializzare finalmente il farmaco.


Fonte: urcaurca.it



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