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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Abortire l'aborto?
MessaggioInviato: 07/05/2013, 01:21 
L’ “aborto post nascita” ad un convegno all’Università di Torino


Alberto Giubilini e Francesca Minerva, due giovani studiosi di filosofia, ricercatori all’Università di Melbourne in Australia e membri della Consulta di bioetica, hanno pubblicato nel 2012, sul secondo numero della rivista Journal of Medical Ethics un articolo dal titolo «After-birth abortion: why should the baby live?» (Aborto post-nascita: perché il bambino dovrebbe vivere?).

La convinzione che sia “eticamente” plausibile dare la morte ai bambini già nati, non è purtroppo una novità. Hanno teorizzato questa raccapricciante ipotesi bioeticisti del calibro di Peter Singer e Hugo T. Engelhardt jr. Quest’ultimo ad esempio, nella seconda edizione del suo Manuale di bioetica, pubblicato in italiano nel 1996, non esclude la possibilità dell’infanticidio osservando che «il dovere di preservare la vita di un neonato generalmente viene meno con il diminuire delle possibilità di successo nonché della qualità e della quantità della vita, e con l’aumentare dei costi del conseguimento di tale qualità».

Nei Paesi Bassi l’eutanasia pediatrica non è soltanto una teoria, ma una drammatica realtà ammessa dal 2002 con il Protocollo di Groningen che concede a genitori e medici di sopprimere le vite di neonati portatori di una sofferenza ritenuta “insopportabile”.

La “novità”, se tale si può dire, dell’articolo sta nel fatto che gli estensori sono dell’avviso che l’eliminazione di un bambino dopo la nascita non dovrebbe essere definita “infanticidio” o “eutanasia” ma “aborto”. Esprimono la persuasione che il bambino appena nato, come il feto, non ha lo status di persona, pertanto l’uccisione di un neonato dovrebbe essere lecita in tutti i casi in cui è permesso appunto l’aborto (disabilità, difficoltà psicologiche, economiche, …).

L’11 gennaio 2013, a un anno dalla pubblicazione dell’articolo che tanto ha fatto discutere, si è svolto presso l’Università di Torino un convegno di studio sul tema promosso dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. Gli organizzatori l’hanno proposto come occasione opportuna per «tornare a riflettere in modo pacato e ragionato sulla proposta […] per valutarne la portata teorica e al contempo esaminare alcuni dei vari aspetti aperti dalla pubblicazione». Era loro opinione che «come istituto deputato alla ricerca intellettuale sviluppata attraverso la libera discussione delle idee, l’università non può sottrarsi al compito di sottoporre a vaglio critico anche tesi che suscitano clamore mediatico».

Al simposio sono stati invitati esperti di diverse correnti di pensiero. Dopo i saluti di rito, hanno esordito i due estensori dell’articolo. Giubilini ha ribadito che è doveroso sia eliminare il neonato che non ha alcuna disabilità ma costituisce un problema economico o psicologico per la famiglia, sia quello portatore di patologie gravi. Per spiegare la sua convinzione ha proposto la situazione di quanti nascono con la sindrome di Down. Anche se sono bimbi che non sentono disagio per la loro situazione e vivono felici, le loro vite non sono degne di essere vissute perché rappresentano un peso eccessivo per chi deve sobbarcarsi l’onere di crescerli e ingenti costi di assistenza per la società.

Il suo argomentare faceva tristemente tornare alla memoria idee e fatti che si sperava fossero ormai relegati a una lontana pagina di storia dell’umanità. Come non ricordare in questi frangenti il testo di A. Jost pubblicato nel 1895 in cui si sosteneva la legittimità di uccidere i malati terminali e psichici asserendo che la loro vita è di valore pari a zero, anzi negativo? Tornava anche alla mente l’Operazione T4 ideata dal regime nazista che portò a morte negli anni 1939-1941 circa 80.000 adulti e 5.000 bambini tedeschi perché malati mentali e handicappati definiti “vite senza valore, indegne di essere vissute”. Infine non si poteva non pensare allo sterminio di milioni di ebrei, polacchi, russi, rom, sinti e detenuti politici fatti perire nei campi di concentramento nazisti. Minerva ha invece deprecato la veemente e a tratti violenta reazione che l’articolo ha suscitato. Ha invitato ad accogliere con maggiore serenità testi supportati da una rigorosissima logica argomentativa (sic!).



Da cosa, nasce cosa. Ti abituano piano piano e ti fanno accettare, passo dopo passo le cose piu` indegne. ecco come la vedo io.

Cari Alberto e Minerva ne riparleremo quando diventerete senili e cosi sarete equiparati allo status di non persone come i nuovi nati. Meglio ancora in un futuro raggiante, come quello da voi proposto a causa di un incidente diverrete disabili, quindi indegni di vivere e giustamente soppressi.

Cuntent? Guarda te che devo leggere... M-A-N-I-C-O-M-I-O

edit: fonte http://www.bioeticanews.it/dev/2013/02/ ... di-torino/



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MessaggioInviato: 07/05/2013, 01:47 
Ma non vi accorgete che questo articolo è semplice propaganda antiabortista?

Che stravolge completamente i fatti reali.

Ogni tanto un po' di approfondimento andrebbe fatto:
http://jme.bmj.com/content/early/2012/0 ... 00411.full
http://it.wikipedia.org/wiki/Eutanasia_infantile

E' chiaro?

La tesi proposta dai due ragazzi è un ragionamento per assurdo sul tema che equiparando il feto al bambino tenta di dimostrare l'inaccettabilità etica dell'aborto. E non si può certo dire che si tratti di un'argomentazione nuova.
Nei paesi bassi l'eutanasia pedriatica non è ammessa come nel resto del mondo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Eutanasia_infantile
Si tratta però di paesi in cui si pratica l'eutanasia e pertanto ci si interroga anche su come comportarsi quando si ha a che fare con casi che riguardano i bambini.



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MessaggioInviato: 07/05/2013, 12:54 
Bèh, come te che sei abortista ... Ognuno dice la sua. [;)]



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MessaggioInviato: 07/05/2013, 13:01 
Ufologo, se ritieni corretta la tua tesi, la devi difendere con argomentazioni non con menzogne, sei d'accordo?
L'articolo sopra è una bufala costruita alterando notizie preesistenti.
Se ti sta bene sostenere le tue idee con delle bufale, forse sei a corto di argomentazioni serie e questo punto devi chiederti perchè...

P.S.: Ogni tanto leggi le cose che postiamo prima di controbattere [;)]



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MessaggioInviato: 07/05/2013, 18:45 
Con un adeguata assistenza spicologica e con un supporto ottimale a carico degli enti statali preposti, molti aborti si eviterebbero. Ovviamento escludo dal discorso quei casi in cui l' aborto puo significare vita o morte di madre o figlio e in casi estremi per cui il feto non avrebbe una vita dignitosa.
Da ricordare però che ci sono madri che hanno dato la vita pur di far nascere il proprio bambino, consapevoli che il parto avrebbe provocato la loro morte e per rispetto di chi apprezza la vita sino a sacrificare la propria,si deve rendere possibile l' aborto solo in casi estremi.
Purtroppo l' aborto è spesso un sitema rapido e incivile di risolvere problematiche che potrebbero essere risolte in altro modo.



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MessaggioInviato: 08/05/2013, 00:39 
Ebbene in questo caso, non capisco come mai tutti gli articoli che si trovano sul web condannino i due autori, nella fattispecie l'articolo postato e` stato il primo che ho trovato in italiano, rispecchia il tono di tutti gli altri percio` non mi sono fatto problemi.

Sapete che fino a poco tempo fa, (parlo degli USA) quando il bambino sopraviveva all'aborto, non gli veniva data nessuna cura e lo si lasciava morire. Meglio specificare: adesso nonostante la legge lo si fa ancora di nascosto.
Avete sentito parlare di Gosnell? Probabilmente no. Solo in questi giorni, dopo vigorose protese e stato allentato il black out dei media sul caso, una disgustosa cover up completa sulla faccenda


Di sotto un reportage di foxNews di venerdi` sulla faccenda
See No Evil: The Kermit Gosnell Case - Excerpt 3 of 5

http://youtu.be/vuk1vvMpvPE


Che dire poi di Planned Parenthood, di cui qui sotto una degna rappresentante:

http://youtu.be/uax-FrhOioY

Right of Post-Birth Abortion
Alisa Laport Snow, the lobbyist representing the Florida Alliance of Planned Parenthood Affiliates, testified that her organization believes the decision to kill an infant who survives a failed (botched) abortion should be left up to the woman seeking an abortion and her abortion doctor.
"So, um, it is just really hard for me to even ask you this question because I'm almost in disbelief," said Rep. Jim Boyd. "If a baby is born on a table as a result of a botched abortion, what would Planned Parenthood want to have happen to that child that is struggling for life?"
"We believe that any decision that's made should be left up to the woman, her family, and the physician," said Planned Parenthood lobbyist Snow.

Materiale di questo calibro ne trovate dappertutto sul web

Allora questi due tomi fanno un discorso che e` gia una realta` , capisci perche` poi uno perde le staffe e che diamine



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MessaggioInviato: 08/05/2013, 00:48 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Con un adeguata assistenza spicologica e con un supporto ottimale a carico degli enti statali preposti, molti aborti si eviterebbero. Ovviamento escludo dal discorso quei casi in cui l' aborto puo significare vita o morte di madre o figlio e in casi estremi per cui il feto non avrebbe una vita dignitosa.
Da ricordare però che ci sono madri che hanno dato la vita pur di far nascere il proprio bambino, consapevoli che il parto avrebbe provocato la loro morte e per rispetto di chi apprezza la vita sino a sacrificare la propria,si deve rendere possibile l' aborto solo in casi estremi.
Purtroppo l' aborto è spesso un sitema rapido e incivile di risolvere problematiche che potrebbero essere risolte in altro modo.


Esatto, dici il vero Green. Con un giusto sostegno molti aborti si eviterebbero!

Voglio specificare che non me la prendo con chi abortisce, queste donne (la maggior parte almeno) sono vittime di continue menzogne della cultura aborzionista . Menzogne come "deumanizzare" il feto, non e` umano , non soffre, e` solo un mucchio di cellule. L'aborto lascia il segno anche sulla donna che lo pratica, non e` una passeggiata di salute.



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MessaggioInviato: 08/05/2013, 01:29 
Gli articoli provengono tutti da fonti non controllate.
Chiediti perchè nessuno ha eseguito un controllo che io ho fatto in due secondi.

Bliz, ma tu hai letto e ascoltato sui casi che proponi?
Leggi e ascolta con molta attenzione,
Gnosel è un criminale che praticava aborti illegali.
Chiediti come è possibile che un uomo come questo lavorasse.
E sappi che è in centinaia di uomini come questo che andrebbero a finire donne di ogni tipo se venisse abrogata la legge 194.

Planned Parenthood è questa:
http://www.plannedparenthoodaction.org/

Nel video si parla di di aborti legali che avvengono entro il terzo mese di gravidanza...Quindi non è tra far sopravvivere oppure no il feto. Non c'è possibilità di sopravvivenza.

La planned Parenthood in America è costantemente sotto attacco dei media e degli integralisti contrari all'aborto. Impossibile almeno di non andarsi a spulciare bene il caso capire cosa c'è di vero e cosa c'è di propagandistico.



Però questo è vero:


È giusto morire per un aborto negato?
http://www.uaar.it/news/2013/04/23/gius ... to-negato/

Si parla molto di fem­mi­ni­ci­dio. I numeri sono im­pres­sio­nan­ti. Ma c’è un altro fem­mi­ni­ci­dio di cui si parla poco, se non nulla: quello delle donne che ri­schia­no di morire, e tal­vol­ta muo­io­no, perché la cri­mi­na­liz­za­zio­ne del­l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za im­pe­di­sce loro di sal­var­si abor­ten­do.

Una donna in­cin­ta, gra­ve­men­te malata, ri­schia il car­ce­re
L’ul­ti­mo caso di una lunga e tri­stis­si­ma serie è quello è quello av­ve­nu­to a El Sal­va­dor. Una donna in­cin­ta, gra­ve­men­te malata, ri­schia il car­ce­re se de­ci­de­rà di in­ter­rom­pe­re una gra­vi­dan­za per po­ter­si curare: nel paese in­fat­ti l’a­bor­to è del tutto il­le­ga­le. Questa è la storia di Bea­triz, ven­ti­duen­ne già madre di un bimbo e con una gra­vi­dan­za di 4 mesi e mezzo, por­ta­ta al­l’at­ten­zio­ne del­l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca da Am­ne­sty In­ter­na­tio­nal. Non è un caso che la nota or­ga­niz­za­zio­ne in­ter­na­zio­na­le che si oppone alla tor­tu­ra e alla con­dan­na a morte de­nun­ci la storia della gio­va­ne. Bea­triz in­fat­ti è di fatto con­dan­na­ta a morte, se non riu­sci­rà ad abor­ti­re.

I medici hanno ri­scon­tra­to che il feto pur­trop­po è anen­ce­fa­li­co: ha una grave mal­for­ma­zio­ne a causa della quale non si svi­lup­pa­no il cer­vel­lo e parti della testa, quindi è de­sti­na­to a morire subito. La gio­va­ne è inol­tre af­fet­ta da lupus e pro­ble­mi renali. Da almeno un mese la donna ha chie­sto il per­mes­so di poter abor­ti­re, viste le gravi con­di­zio­ni per­so­na­li e del feto, ma non è stato dato il con­sen­so. La que­stio­ne è stata sot­to­po­sta alla Corte su­pre­ma, ma i tempi per una de­ci­sio­ne ap­pa­io­no troppo lunghi.

Gli stessi medici, sotto la scure della ri­gi­di­tà delle au­to­ri­tà e del­l’in­fluen­za ideo­lo­gi­ca della Chiesa, temono di finire sotto pro­ces­so se do­ves­se­ro in­ter­ve­ni­re per sal­va­re la donna. Ancora oggi in­fat­ti il codice penale sal­va­do­re­gno con­dan­na a una lunga pena de­ten­ti­va chi per­met­te o attua un aborto, a pre­scin­de­re dalle mo­ti­va­zio­ni. Da qui l’ap­pel­lo di Am­ne­sty In­ter­na­tio­nal al go­ver­no af­fin­ché per­met­ta l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za per gravi motivi medici.

In un altro paese tra­di­zio­nal­men­te cat­to­li­co ma sulla via della se­co­la­riz­za­zio­ne, l’Ir­lan­da, il caso di una gio­va­ne donna di ori­gi­ne in­dia­na ha de­sta­to grande di­bat­ti­to nel­l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, dove sempre più voci si alzano per ren­de­re più aperta la le­gi­sla­zio­ne sul­l’a­bor­to. È la storia di Savita Ha­lap­pa­na­var, che come Bea­triz si è vista negare un aborto te­ra­peu­ti­co no­no­stan­te il feto stesse mo­ren­do. I medici, alle in­si­sten­ze della stessa donna sof­fe­ren­te per in­ter­rom­pe­re la gra­vi­dan­za, ave­va­no ri­spo­sto che l’Ir­lan­da era “un paese cat­to­li­co” e quindi non si fa­ce­va­no aborti. È andata a finire che il ri­tar­da­to in­ter­ven­to ha cau­sa­to una set­ti­ce­mia e ciò ha por­ta­to alla morte di Savita. Come ri­co­strui­to da in­chie­ste me­di­che, che hanno ri­co­no­sciu­to come pro­prio il man­ca­to in­ter­ven­to abbia com­pro­mes­so ir­ri­me­dia­bil­men­te la salute della donna, cau­san­do­ne la morte.

Un cir­cui­to della sof­fe­ren­za che con­tri­bui­sco­no ad ali­men­ta­re pro­prio gli in­te­gra­li­sti
Le li­mi­ta­zio­ni di legge che si vanno dif­fon­den­do negli Usa e la pro­pa­gan­da in­ti­mi­da­to­ria degli in­te­gra­li­sti, anche con pre­si­di e pre­ghie­re da­van­ti alle cli­ni­che dove si pra­ti­ca­no in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za, porta alla chiu­su­ra di tante strut­tu­re dove le donne pos­so­no ac­ce­de­re in si­cu­rez­za e al pro­li­fe­ra­re di con­ver­so degli aborti clan­de­sti­ni. Con una serie di leggi negli Stati Uniti si sta ri­por­tan­do la si­tua­zio­ne in­die­tro di anni, se non di de­cen­ni: in Mis­sis­sip­pi, per esem­pio, ora c’è un solo ospe­da­le che pra­ti­ca aborti, ri­ma­sto aperto solo dopo es­ser­si ri­vol­to a un tri­bu­na­le fe­de­ra­le. E peg­gio­ra­no le con­di­zio­ni delle donne, co­stret­te a ri­vol­ger­si a dot­to­ri che in­ter­ven­go­no anche met­ten­do­ne a ri­schio la vita. Re­cen­te è il caso di Ker­mitt Go­snell, ar­re­sta­to per aver messo su in Penn­syl­va­nia una ‘cli­ni­ca’ abu­si­va dove si pra­ti­ca­no in ma­nie­ra il­le­ga­le ri­schio­sis­si­mi aborti in con­di­zio­ni igie­ni­co-sa­ni­ta­rie pes­si­me, tanto che aveva cau­sa­to la morte di una ri­fu­gia­ta del Bhutan per ec­ces­si­ve dosi di se­da­ti­vi e di­ver­si in­fan­ti­ci­di. Come scrive Tanya Gold sul Guar­dian, il suo caso è stato pron­ta­men­te stru­men­ta­liz­za­to dai no-choi­ce più in­te­gra­li­sti per de­nun­cia­re la di­su­ma­ni­tà e gli orrori del­l’a­bor­to, con il con­sue­to stile gran­gui­gno­le­sco. Ma quello che rivela è pur­trop­po quanto la re­to­ri­ca an­ti-abor­ti­sta più estre­ma sia contro le donne, perché porta alla scom­par­sa di cli­ni­che e centri in regola — che fanno in­for­ma­zio­ne sul family plan­ning, di­stri­bui­sco­no con­trac­cet­ti­vi e pra­ti­ca­no anche aborti sicuri — rim­piaz­za­ti da aguz­zi­ni che at­tua­no ar­ti­gia­nal­men­te aborti. Un cir­cui­to della sof­fe­ren­za che con­tri­bui­sco­no ad ali­men­ta­re pro­prio gli in­te­gra­li­sti nel nome della “difesa della vita”.

Esal­ta­zio­ne (con tanto di bea­ti­fi­ca­zio­ne) di donne che invece hanno pre­fe­ri­to morire
D’al­tron­de non c’è da stu­pir­si, visto che la legge che cri­mi­na­liz­za gli aborti è per­fet­ta­men­te in linea con la dot­tri­na cat­to­li­ca. Le spe­cu­la­zio­ni teo­lo­gi­che dei secoli scorsi, con le quali alcuni dotti in teoria con­sen­ti­va­no l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za in li­mi­ta­tis­si­mi casi, sono state ta­ci­ta­te da una linea ri­gi­da­men­te no-choi­ce dei papi. Non va di­men­ti­ca­ta la ten­den­za dal Set­te­cen­to a bat­tez­za­re il feto, con ri­schio per la vita della madre. Si è quindi im­po­sta nella Chiesa — e so­prat­tut­to fuori, visto che i suoi membri non hanno in teoria pro­ble­mi di ma­ter­ni­tà o pa­ter­ni­tà — l’idea se­con­do cui l’a­bor­to sia tout court un omi­ci­dio. Con con­se­guen­te de­mo­niz­za­zio­ne di chi so­stie­ne la pos­si­bi­li­tà di in­ter­rom­pe­re una gra­vi­dan­za la­scian­do au­to­no­mia alla donna, giu­di­ca­ta fri­vo­la o inu­ma­na se abor­ti­sce. E con l’esal­ta­zio­ne (con tanto di bea­ti­fi­ca­zio­ne) di donne che invece hanno pre­fe­ri­to morire per por­ta­re a ter­mi­ne una gra­vi­dan­za.



Anche nei paesi in via di svi­lup­po l’ac­ces­so alla con­trac­ce­zio­ne e al­l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za per­met­te ogni anno di sal­va­re cen­ti­na­ia di mi­glia­ia di donne. Noto è anche l’at­ti­vi­smo tra­sver­sa­le di Va­ti­ca­no e paesi isla­mi­ci in sede in­ter­na­zio­na­le in una ’santa al­lean­za’ contro i di­rit­ti ri­pro­dut­ti­vi delle donne nei paesi più poveri. Nel clima di re­stau­ra­zio­ne che si vive negli stati a mag­gio­ran­za isla­mi­ca si as­si­ste anche alla ne­ga­zio­ne della li­ber­tà delle donne, che in par­ti­co­la­re de­mo­niz­za l’au­to­no­mia nella sfera ses­sua­le e ri­pro­dut­ti­va. Anche nella “laica” Tur­chia il go­ver­no isla­mi­sta di Recep Tayyip Er­do­gan sta spin­gen­do, in nome del na­ta­li­smo na­zio­na­li­sta e della re­li­gio­ne mu­sul­ma­na, per re­strin­ge­re la pos­si­bi­li­tà di abor­ti­re.

Le con­se­guen­ze di una dot­tri­na re­li­gio­sa anche in questo caso sono po­li­ti­che e so­cia­li e col­pi­sco­no tutti i cit­ta­di­ni a pre­scin­de­re dal credo, vista l’in­fluen­za della Chiesa e di altre con­fes­sio­ni re­li­gio­se or­ga­niz­za­te. Prova ne è la si­tua­zio­ne ita­lia­na dove l’obie­zio­ne di co­scien­za ha rag­giun­to per­cen­tua­li bul­ga­re im­pe­den­do di fatto in certe zone di in­ter­rom­pe­re la gra­vi­dan­za. La Cas­sa­zio­ne ha re­cen­te­men­te san­zio­na­to l’en­ne­si­ma pre­te­sa di un medico obiet­to­re, che non voleva soc­cor­re­re una donna a ri­schio emor­ra­gia che aveva già pra­ti­ca­to un aborto. Ma c’è anche il ten­ta­ti­vo in Spagna del go­ver­no del po­po­la­re Ma­ria­no Rajoy di di im­por­re li­mi­ta­zio­ni alla le­gi­sla­zio­ne sul­l’a­bor­to voluta dal so­cia­li­sta José Luis Za­pa­te­ro. Se­guen­do ov­via­men­te la linea trac­cia­ta dalla con­fe­ren­za epi­sco­pa­le di Spagna e con il be­ne­pla­ci­to del Va­ti­ca­no. Anche un papa ap­pa­ren­te­men­te più aperto come Fran­ce­sco su certi temi si man­tie­ne rigido senza la­sciar­si andare in di­chia­ra­zio­ni che ora sa­reb­be­ro in­cau­te e tali da ro­vi­nar­ne l’im­ma­gi­ne me­dia­ti­ca, come di­mo­stra­to dal suo so­ler­te at­ti­vi­smo no-choi­ce in Ar­gen­ti­na, fin quando è stato a capo dei ve­sco­vi locali.

Sembra pro­prio che per loro una donna che vuole abor­ti­re meriti una pu­ni­zio­ne
La sen­sa­zio­ne è che questo an­daz­zo sod­di­sfi gli in­te­gra­li­sti e le ge­rar­chie ec­cle­sia­sti­che, e in ge­ne­ra­le non turbi più di tanto i no-choi­ce. Sembra pro­prio che per loro una donna che vuole abor­ti­re meriti una pu­ni­zio­ne esem­pla­re, fatta di sof­fe­ren­za psi­co­lo­gi­ca e fisica, anche spinta alle estre­me con­se­guen­ze. Non a caso com­bat­to­no la pos­si­bi­li­tà di sce­glie­re la pil­lo­la abor­ti­va, pre­fe­ren­do che l’u­ni­ca strada sia quella di pas­sa­re sotto i ferri chi­rur­gi­ci. Non a caso si re­gi­stra­no casi di obie­zio­ne di co­scien­za nei con­fron­ti di donne che hanno già abor­ti­to, anche se in preda a sof­fe­ren­ze e anche se in pe­ri­co­lo di vita.

Sono pur­trop­po tanti i paesi in cui i di­rit­ti delle donne sono pe­san­te­men­te com­pres­si dal­l’ap­pli­ca­zio­ne della dot­tri­na cat­to­li­ca. A ri­schio della loro stessa vita. Eppure sono pro­prio le donne, che nella Chiesa non pos­so­no ac­ce­de­re ai ver­ti­ci della ge­rar­chia, a co­sti­tui­re la mag­gio­ran­za delle truppe cat­to­li­che. Forse do­vreb­be­ro co­min­cia­re a far sen­ti­re più fre­quen­te­men­te la loro voce. O co­min­cia­re ad ab­ban­do­na­re in massa un club che le di­scri­mi­na co­stan­te­men­te.

La re­da­zio­ne



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MessaggioInviato: 08/05/2013, 01:48 
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greenwarrior ha scritto:

Con un adeguata assistenza spicologica e con un supporto ottimale a carico degli enti statali preposti, molti aborti si eviterebbero. Ovviamento escludo dal discorso quei casi in cui l' aborto puo significare vita o morte di madre o figlio e in casi estremi per cui il feto non avrebbe una vita dignitosa.

Questo mi trova pienamente d'accordo

Cita:
Da ricordare però che ci sono madri che hanno dato la vita pur di far nascere il proprio bambino, consapevoli che il parto avrebbe provocato la loro morte e per rispetto di chi apprezza la vita sino a sacrificare la propria,si deve rendere possibile l' aborto solo in casi estremi.
Purtroppo l' aborto è spesso un sitema rapido e incivile di risolvere problematiche che potrebbero essere risolte in altro modo.


Proprio in virtù della capacità che hanno le donne di compiere scelta estreme va garantita loro la possibilità di compierle.
Essere madri per una donna è una scelta totale, da compiere anche a rischio della vita, ma proprio la totalità di questa scelta include anche il suo opposto.
Una donna che non vuole essere madre o che non può esserlo non si fermerà davanti ad una legge.
Cosa accadrebbe se in Italia fosse illegale abortire?
Le donne che potrebbero permetterselo andrebbero ad abortire all'estero e quelle che non potrebbero permetterselo, farebbero da sole ( basta un cucchiaio) rischiando di morire di setticemia o finirebbero nelle mani di cliniche abusive, che si farebbero pagare e farebbero lo stesso quello che devono fare.
Tutto questo andrebbe ad alimentare un giro di sofferenze, di morti e di drammi familiari. Ci pensano a questo quelli che vorrebbero abolire il diritto all'aborto? Pensano a quante morti avrebbero sulla coscienza?



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MessaggioInviato: 09/05/2013, 01:09 
Gosnell e` un criminale, ma che differenza passa tra lui che li ammazzava fuori dall'utero, e qualunque altro aborzionista che li fa a pezzi dentro ll seno materno? Oppure piu` specifico al caso l'aborto a nascita parziale:

Aborti a nascita parziale, chiamati anche dilatazione e di estrazione (D & X), o intatto D & E (IDE), sono aborti tardivi eseguiti a 20-32 settimane di gravidanza e anche dopo. Guidato da ultrasuoni, l'abortista arriva nella cavità uterina, afferra la gamba del bambino non ancora nato con una pinza, e tira il bambino nel canale del parto, ad eccezione della testa, che è volutamente mantenuto solo all'interno del grembo materno. Poi il medico abortista inserisce le forbici nella parte posteriore del cranio del bambino e estende le punte delle forbici a parte per allargare la ferita. Quando il neonato agita nel dolore, l'abortista rimuove le forbici, un catetere di aspirazione è inserito nel cranio e il cervello del bambino viene aspirato fuori. La testa collassata viene quindi rimosso dall'utero.

http://www.mccl.org/abortion-procedures.html

Bello il sito di planned parenthood ( da ora P.P.) che comunque rimane il maggior approvvigionatore di aborti negli stati Uniti, coloro che finanziarono la campagna elettorale di Obama (che si oppose 3 volte, come senatore dell'Illinois all Illinois Born Alive Infant Protection Act, spalleggiato sempre da P.P.) e che aspettano di avere il loro tornaconto con l'Obama care, che prevede per la "salute della donna" aborti pagati dal contribuente
Si` Gosnell e` un criminale ma come e` potuto andare avanti tutto questo tempo? Perche l'aborto e` sacro, 3 ispezioni in 30 e passa anni di "carriera" ispezioni che dovrebbero essere annuali, come mai? Hanno smesso perche le condizioni in cui operava erano fuori legge e non potevano continuare senza fare qualcosa. Persino denunce insabbiate quando e` stato chiesto come mai non si dava luogo a procedere nelle denunce, la risposta? Sono tutti morti.

Dici che nel video di P.P. poi si parla di aborti prima del terzo mese sinceramente non vedo dove, ma anche se fosse la domanda rivoltale e` chiara: che fate se l'aborto fallisce e il bambino sopravvive?

Poi ovviamente non poteva mancare il caso limite da presentare, ovvero l'aborto negato con la conseguente morte della sfortunata. E` un caso limite e come tale va trattato.
La donna ha tutti i diritti e liberta`, che finiscono dove cominciano i diritti all vita del bambino. Il diritto piu` elementare quello di vivere!

Non si ammazzano bambini solo per il controllo delle nascite. Il controllo delle nascite si pratica con la prevenzione , non siamo nel medioevo i sistemi ci sono e molteplici.

Edit:
Cita:
Ci pensano a questo quelli che vorrebbero abolire il diritto all'aborto? Pensano a quante morti avrebbero sulla coscienza?


Ma quante morti hanno sulla coscienza i pro aborto? Te lo dico io 40 milioni all'anno (statistica mondiale)


Ultima modifica di BlitzKrieg il 09/05/2013, 01:18, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/05/2013, 12:31 
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BlitzKrieg ha scritto:

Gosnell e` un criminale, ma che differenza passa tra lui che li ammazzava fuori dall'utero, e qualunque altro aborzionista che li fa a pezzi dentro ll seno materno? Oppure piu` specifico al caso l'aborto a nascita parziale:

Aborti a nascita parziale, chiamati anche dilatazione e di estrazione (D & X), o intatto D & E (IDE), sono aborti tardivi eseguiti a 20-32 settimane di gravidanza e anche dopo. Guidato da ultrasuoni, l'abortista arriva nella cavità uterina, afferra la gamba del bambino non ancora nato con una pinza, e tira il bambino nel canale del parto, ad eccezione della testa, che è volutamente mantenuto solo all'interno del grembo materno. Poi il medico abortista inserisce le forbici nella parte posteriore del cranio del bambino e estende le punte delle forbici a parte per allargare la ferita. Quando il neonato agita nel dolore, l'abortista rimuove le forbici, un catetere di aspirazione è inserito nel cranio e il cervello del bambino viene aspirato fuori. La testa collassata viene quindi rimosso dall'utero.

http://www.mccl.org/abortion-procedures.html

Bello il sito di planned parenthood ( da ora P.P.) che comunque rimane il maggior approvvigionatore di aborti negli stati Uniti, coloro che finanziarono la campagna elettorale di Obama (che si oppose 3 volte, come senatore dell'Illinois all Illinois Born Alive Infant Protection Act, spalleggiato sempre da P.P.) e che aspettano di avere il loro tornaconto con l'Obama care, che prevede per la "salute della donna" aborti pagati dal contribuente
Si` Gosnell e` un criminale ma come e` potuto andare avanti tutto questo tempo? Perche l'aborto e` sacro, 3 ispezioni in 30 e passa anni di "carriera" ispezioni che dovrebbero essere annuali, come mai? Hanno smesso perche le condizioni in cui operava erano fuori legge e non potevano continuare senza fare qualcosa. Persino denunce insabbiate quando e` stato chiesto come mai non si dava luogo a procedere nelle denunce, la risposta? Sono tutti morti.

I pazzi criminali ci sono, l'illegalità li favorisce. Fai benissimo a chiederti come questo macellaio possa essere andato avanti per anni nella sua attività. Pensa che sarebbe questo tipo di persone che andrebbe a favorire una legge contro l'aborto.

Cita:
Dici che nel video di P.P. poi si parla di aborti prima del terzo mese sinceramente non vedo dove, ma anche se fosse la domanda rivoltale e` chiara: che fate se l'aborto fallisce e il bambino sopravvive?

E' un'ovvietà. La legge americana consente l'aborto fino ai tre mesi. Dopo, eccezion fatta per pochi casi clinici estremi, l'aborto è illegale.
Che fare? Lasciare la natura fare il suo corso o intervenire per evitare un inutile agonia?

Cita:
Poi ovviamente non poteva mancare il caso limite da presentare, ovvero l'aborto negato con la conseguente morte della sfortunata. E` un caso limite e come tale va trattato.
La donna ha tutti i diritti e liberta`, che finiscono dove cominciano i diritti all vita del bambino. Il diritto piu` elementare quello di vivere!

E' un caso limite dici? Ne sei sicuro sicuro? Vai a ripercorrere un po' della nostra storia pre-aborto e poi ne parliamo.

Cita:
Non si ammazzano bambini solo per il controllo delle nascite. Il controllo delle nascite si pratica con la prevenzione , non siamo nel medioevo i sistemi ci sono e molteplici.

Su questo sono perfettamente d'accordo con te.
Infatti l'aborto non si usa per controllare le nascite, ma per scegliere quando diventare genitori, nel caso la normale prevenzione fallisca.
Se pensi che per una donna affrontare un aborto sia la stessa cosa che assumere una pillola o assicurarsi che il proprio uomo usi una protezione, stai commentando un grave errore di valutazione.
Nessuno affronta un aborto a cuor leggero o con superficialità.




Cita:
Ma quante morti hanno sulla coscienza i pro aborto? Te lo dico io 40 milioni all'anno (statistica mondiale)


Invece non avrebbero nessuna. Se la scelta è rimessa al singolo, anche la responsabilità lo è.
Nel momento in cui noi sostituiamo una legge alla possibilità di decidere autonomamente della propria vita, stiamo anche assumendoci una responsabilità su una vita altrui, non il contrario.



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Blissenobiarella ha scritto:

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BlitzKrieg ha scritto:

Gosnell e` un criminale, ma che differenza passa tra lui che li ammazzava fuori dall'utero, e qualunque altro aborzionista che li fa a pezzi dentro ll seno materno? Oppure piu` specifico al caso l'aborto a nascita parziale:

Aborti a nascita parziale, chiamati anche dilatazione e di estrazione (D & X), o intatto D & E (IDE), sono aborti tardivi eseguiti a 20-32 settimane di gravidanza e anche dopo. Guidato da ultrasuoni, l'abortista arriva nella cavità uterina, afferra la gamba del bambino non ancora nato con una pinza, e tira il bambino nel canale del parto, ad eccezione della testa, che è volutamente mantenuto solo all'interno del grembo materno. Poi il medico abortista inserisce le forbici nella parte posteriore del cranio del bambino e estende le punte delle forbici a parte per allargare la ferita. Quando il neonato agita nel dolore, l'abortista rimuove le forbici, un catetere di aspirazione è inserito nel cranio e il cervello del bambino viene aspirato fuori. La testa collassata viene quindi rimosso dall'utero.

http://www.mccl.org/abortion-procedures.html

Bello il sito di planned parenthood ( da ora P.P.) che comunque rimane il maggior approvvigionatore di aborti negli stati Uniti, coloro che finanziarono la campagna elettorale di Obama (che si oppose 3 volte, come senatore dell'Illinois all Illinois Born Alive Infant Protection Act, spalleggiato sempre da P.P.) e che aspettano di avere il loro tornaconto con l'Obama care, che prevede per la "salute della donna" aborti pagati dal contribuente
Si` Gosnell e` un criminale ma come e` potuto andare avanti tutto questo tempo? Perche l'aborto e` sacro, 3 ispezioni in 30 e passa anni di "carriera" ispezioni che dovrebbero essere annuali, come mai? Hanno smesso perche le condizioni in cui operava erano fuori legge e non potevano continuare senza fare qualcosa. Persino denunce insabbiate quando e` stato chiesto come mai non si dava luogo a procedere nelle denunce, la risposta? Sono tutti morti.


Cita:
I pazzi criminali ci sono, l'illegalità li favorisce. Fai benissimo a chiederti come questo macellaio possa essere andato avanti per anni nella sua attività. Pensa che sarebbe questo tipo di persone che andrebbe a favorire una legge contro l'aborto
.

Piu che l'illegalita` e` la politica a favorire questo genere di cose, nell'ambiente (abortista) sapevano, ma hanno taciuto perche` come dici, queste cose non si devono sapere, non si puo` mettere l'aborto sotto una cattiva luce ed il governo e` in mano ai democratici in Philadefia

Cita:
Dici che nel video di P.P. poi si parla di aborti prima del terzo mese sinceramente non vedo dove, ma anche se fosse la domanda rivoltale e` chiara: che fate se l'aborto fallisce e il bambino sopravvive?

Cita:
E' un'ovvietà. La legge americana consente l'aborto fino ai tre mesi. Dopo, eccezion fatta per pochi casi clinici estremi, l'aborto è illegale.
Che fare? Lasciare la natura fare il suo corso o intervenire per evitare un inutile agonia?


Non e` un'ovvieta`, e` una tua idea, infatti non esiste una legge americana sull'aborto, ogni stato fa` le sue leggi, ci sono stati dove si puo` partorire alla 24ma settimana. Allora non si puo` parlare di inutile agonia quando le si rivogle la fatidica domanda: che fate se l'aborto fallisce e il bambino sopravvive?

Cita:
Poi ovviamente non poteva mancare il caso limite da presentare, ovvero l'aborto negato con la conseguente morte della sfortunata. E` un caso limite e come tale va trattato.
La donna ha tutti i diritti e liberta`, che finiscono dove cominciano i diritti all vita del bambino. Il diritto piu` elementare quello di vivere!


Cita:
E' un caso limite dici? Ne sei sicuro sicuro? Vai a ripercorrere un po' della nostra storia pre-aborto e poi ne parliamo.


Certo che sicome sono passati 40 anni questi non contano nulla per la medicina, per il fatto che non si partorisca piu` in casa, per il fatto che le famiglie si limitino a 2 - 3 figli e non 7-8, se ci sono meno morti di parto e` merito dell'aborto. E` un'affermazione un po irreale, non trovi?




Cita:
Non si ammazzano bambini solo per il controllo delle nascite. Il controllo delle nascite si pratica con la prevenzione , non siamo nel medioevo i sistemi ci sono e molteplici.

Cita:
Su questo sono perfettamente d'accordo con te.
Infatti l'aborto non si usa per controllare le nascite, ma per scegliere quando diventare genitori, nel caso la normale prevenzione fallisca.
Se pensi che per una donna affrontare un aborto sia la stessa cosa che assumere una pillola o assicurarsi che il proprio uomo usi una protezione, stai commentando un grave errore di valutazione.
Nessuno affronta un aborto a cuor leggero o con superficialità.


L'ho detto che l'aborto danneggia la donna, ma se si decide per l'aborto, ( dopo essersi bene informati su tutto ) si decide per la via piu` facile, e` piu difficile fare sacrifici rinunciare al superfluo e allevare un figlio oppure per esempio portare a termine la gravidanza e non riconoscere il neonato, l'aborto e la via piu` facile non si puo` negare


Cita:
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Invece non avrebbero nessuna. Se la scelta è rimessa al singolo, anche la responsabilità lo è.
Nel momento in cui noi sostituiamo una legge alla possibilità di decidere autonomamente della propria vita, stiamo anche assumendoci una responsabilità su una vita altrui, non il contrario.



Della propria vita. Di fatto la legge sull'aborto ti permette di decidere della vita che non e` la propria.



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BlitzKrieg ha scritto:



Ma quante morti hanno sulla coscienza i pro aborto? Te lo dico io 40 milioni all'anno (statistica mondiale)


Vietando l'aborto gli anti-abortisti non risolvono il problema, ma vanno solo ad incrementare qualsiasi pazzo ciarlatano che si improvvisa medico.

L'aborto si combatte facendo campagne sulla contraccezione, si combatte con aiuti psicologici e finanziari e diffondendo la notizia del "parto in anonimato":la madre entro 10 giorni dal parto può non riconoscere il bambino, rimane anonima e il figlio viene dato in adozione.

In Italia la legge 194 del '78 ha messo fine a una barbarie dove in tante perdevano la vita abortendo illegalmente o portando avanti gravidanze a rischio per la propria salute.
Tra le prime c'erano anche quelle che magari avrebbero voluto il bambino, ma costrette ad abortire dalle famiglie o dal proprio compagno oltre ad essere perseguite dalla legge se scoperte.

Questa legge non va toccata perché è una legge che tutela le donne, ma anche i bambini.
Sembra assurdo, vero? ma è così perché senza si tornerebbe alle pratiche incivili con un aumento delle interruzioni di gravidanza dato che sparirebbe la rete di consultori che fornisce aiuti psicologici e probabilmente si abortirebbe anche dopo il 3° mese.



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Si combatte anche creando un ambiente lavorativo, sociale e culturale in cui la donna può diventare madre con serenità.
Probabilmente si eviterebbero più aborti varando una serie di provvedimenti a favore della creazione di nidi aziendali e di indennità da conferire alle aziende che assumono e garantiscono la continuità lavorativa donne in attesa, piuttosto che con una legge anti-aborto.



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BlitzKrieg ha scritto:

L'ho detto che l'aborto danneggia la donna, ma se si decide per l'aborto, ( dopo essersi bene informati su tutto ) si decide per la via piu` facile, e` piu difficile fare sacrifici rinunciare al superfluo e allevare un figlio oppure per esempio portare a termine la gravidanza e non riconoscere il neonato, l'aborto e la via piu` facile non si puo` negare


Ecco, anche questa criminalizzazione della donna che abortisce....

Se io, donna, non me la sento di portare avanti una gravidanza ho tutti i diritti di decidere di interromperla nei limiti di legge.

Poi se ci sarà qualche anti-abortista che sarà lì a farmi venire i sensi di colpa invece di risolvere veramente ciò che pensa sia un problema, è un ostacolo non a a me donna che penso sia un mio diritto abortire, ma alle sue stesse idee in quanto non vanno ad agire su elementi più concreti.



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