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MessaggioInviato: 23/07/2014, 12:52 
E' un dubbio che ho sempre avuto anche io..
Negli USA degli anni '30 e '40 ci fu una grossa campagna di demonizzazione nei confronti della canapa, in quanto a quel tempo costituiva l'antagonista principale della neonata industria della plastica. Questo per quanto riguarda l'ostracismo derivante dal fattore economico. Tuttavia la motivazione principale dell'ostracismo, secondo me, resta quella dei benefici che essa (la cannabis) apporta al corpo e alla mente.(?) [8]

http://www.informarmy.com/2010/11/la-ve ... na-fu.html
LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITALa marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) o hemp (inglese) è una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed ha una storia lunga almeno quanto quella dell'umanità. Unica pianta che si può coltivare a qualunque latitudine, dall'Equatore alla Scandinavia, ha molteplici proprietà curative, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere, offre un olio di ottima qualità (molto digeribile), ed ha fornito, dalle più antiche civiltà fino agli inizi del secolo scorso, circa l'80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di combustibile di cui l'umanità abbia mai fatto uso.E poi, cosa è successo? E' successo che in quel periodo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell'agricultura, e di questo sorpasso la cannabis è stata chiaramente la vittima numero uno.
- See more at: http://www.informarmy.com/2010/11/la-ve ... mHmFJ.dpuf



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MessaggioInviato: 23/07/2014, 13:11 



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MessaggioInviato: 23/07/2014, 17:34 
cari amici,
vedere anche

http://www.asiablog.it/2009/08/19/cannabis-stori/

da cui
Cita:
Un trattato di farmacologia cinese attribuito all’Imperatore Shen Nung, datato 2737 a.C., contiene probabilmente il primo riferimento all’utilizzo della cannabis come medicina.


ciao
mauro



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sono lo scuro della città di Jaffa
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MessaggioInviato: 27/07/2014, 09:25 
FINALMENTE E’ UFFICIALE : LA CANNABIS HA PROPRIETA’ MIRACOLOSE

Dal, National Cancer Institute (sito governativo), si mettono finalmente nero su bianco (ma soprattutto ufficialmente) le grandi caratteristiche di questa pianta.I cannabinoidi sono un gruppo di 21 composti terpenofenoli prodotti unicamente dalla Cannabis sativa e dalla Cannabis indica. [1,2] Questi composti derivanti dalla pianta possono essere indicati come phytocannabinoidi. Anche se il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) è il principale ingrediente psicoattivo, vi sono altri composti noti che hanno attività biologica tipo: il cannabinolo, il cannabidiolo, il cannabicromene, il cannabigerol, il tetrahydrocannabivirin, e il delta-8-THC. Il cannabidiolo, ha la caratteristica di avere una significativa attività analgesica e anti-infiammatoria senza l’effetto psicoattivo (alto) del delta-9-THC.
GLI EFFETTI ANTI TUMORALI

Uno studio su topi e ratti indica che i cannabinoidi hanno un effetto protettivo contro lo sviluppo di alcuni tipi di tumori. [3] Nel corso di questo studio di 2 anni, i gruppi di topi e di ratti hanno ricevuto varie dosi di THC attraverso una sonda gastrica. Nei topi, venne osservata, una riduzione sull’incidenza dei tumori epatici e sui carcinomi epatocellulari. Una minore incidenza dei tumori benigni (polipi o adenomi) negli altri organi (mammelle, utero, ghiandola pituitaria, testicoli e pancreas) vennero anche osservati nei ratti. In un altro studio, il delta-9-THC, il delta-8-THC, e il cannabinolo si sono dimostrati utili nell’inibire la crescita del carcinoma del polmone di Lewis in vitro ed in vivo. [4] Inoltre, altri tumori sono risultati sensibili agli effetti inibenti di questa pianta. [5-8]I cannabinoidi possono causare effetti antitumorali attraverso vari meccanismi: inducendo la morte cellulare, interropendo la crescita cellulare, e attraverso l’inibizione dell’angiogenesi tumorale e della metastasi. [9-11] I cannabinoidi sembrano uccidere le cellule tumorali lasciando intatte quelle sane proteggendole, addirittura, da quelle cancerogene. Questi composti hanno dimostrato di indurre l’apoptosi nei glioblastomi sotto coltura e indurre la regressione degli stessi nei topi e nei ratti. I cannabinoidi proteggono le normali cellule gliali astrogliale e oligodendrogliali dall’ apoptosi mediata dal recettore CB1. [10,11]In un modello in vivo utilizzando topi con una grave immunodeficienza, vennero generati dei tumori sotto cutanei inoculando gli animali con cellule tumorali (del polmone) umane [12]. La crescita del tumore è stata ridotta del 60% nei topi trattati con il THC rispetto ai topi che componevano il gruppo di controllo. I campioni di tumore hanno rivelato che il THC ha avuto effetti antiangiogenici e antiproliferativi.Inoltre, sia i cannabinoidi di origine vegetale che quelli endogeni sono stati studiati per i loro effetti anti-infiammatori. Uno studio sui topi ha dimostrato che sistema cannabinoide endogeno fornisce una protezione intrinseca contro l’infiammazione del colon. [13] Come risultato, è stata promulgata l’ipotesi che i phytocannabinoidi e gli endocannabinoidi potrebbero essere utili nella lotta al cancro colon/rettale [14].Un altro studio ha dimostrato che il delta-9-THC è un potente agente antivirale selettivo contro il sarcoma di Kaposi (KSHV). [15] I ricercatori hanno concluso, garantendo un maggior approfondimento sugli studi dei cannabinoidi e degli herpesvirus, poiché essi porteranno allo sviluppo di farmaci che inibiscono la riattivazione di questi virus oncogeni. Successivamente, un altro gruppo di ricercatori ha riportato un aumento nell’efficienza dell’infezione umana KSHV nelle cellule dermiche microvascolari epiteliali in presenza di basse dosi di delta-9-THC [16].
STIMOLAZIONE DELL’APPETITO

Molti studi sugli animali hanno già dimostrato che il delta-9-THC e gli altri cannabinoidi hanno un effetto stimolante sull’appetito e sull’assunzione di cibo. Si ritiene che il sistema dei cannabinoidi endogeni possa servire come regolatore del comportamento alimentare. Il cannabinoide endogeno anandamide, potenzia notevolmente l’appetito nei topi. [17] Inoltre, i recettori CB1 nell’ipotalamo potrebbero essere coinvolti negli aspetti motivazionali e appaganti del mangiare [18].

ANTI DOLORIFICO
La comprensione del meccanismo attraverso cui i cannabinoidi inducono l’analgesia (assenza di dolore) è aumentata grazie allo studio dei recettori dei cannabinoidi, gli endocannabinoidi, e degli agonisti e antagonisti sintetici. Il recettore CB1 è presente sia nel sistema nervoso centrale (SNC) che nelle sue terminazioni nervose periferiche. Simile ai recettori degli oppioidi, livelli molto alti del recettore CB1 sono stati trovati nelle sezioni del cervello che regolano il processo nocicettivo [19]. Il recettore CB2, che si trova principalmente nei tessuti periferici, esiste a livelli molto bassi nel sistema nervoso centrale. Con lo sviluppo degli antagonisti dei recettori specifici, sono state ottenute ulteriori informazioni sul ruolo dei recettori cannabinoidi endogeni e sulla gestione del dolore.

http://www.ilfattaccio.org/2011/12/23/f ... iracolose/
Fonte originale: cancer.gov
Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org



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MessaggioInviato: 27/07/2014, 09:31 
Approfondimento dell'articolo postato sopra (purtroppo è in inglese e non sono capace ad usare il traduttore [:I])

http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/ ... onal/page4



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MessaggioInviato: 29/07/2014, 01:30 
Cita:
shighella ha scritto:

Approfondimento dell'articolo postato sopra (purtroppo è in inglese e non sono capace ad usare il traduttore [:I])

http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/ ... onal/page4

https://translate.google.it/translate?s ... edit-text=



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MessaggioInviato: 29/07/2014, 14:10 
io credo che il problema non sta nel curare il cancro, perche' sono convinto che in natura gia esiste un qualcosa che lo combatte, ma diagnosticarlo in tempo, e poter fare cosi cure preventive naturali.

curare una malattia per piccola che sia quando gia' ha agito o sta agendo, e' molto piu' difficile, pero' profiquo per le multinazionali.
prevenire una malattia con un diagnostico ben fatto, aiuta il malato ma non la multinazionale.

chi comanda?? [;)]



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"...I maniscalchi ci davano a manovrare la leva del mantice che soffiava sul fuoco cupi respiri di organo. Il cavallo stava fuori legato alla boccola del morso con le vene che il vento freddo rabbrividiva sotto la pelle. Si scalfiva l'unghia fino a ritrovare l'anima bianca e tenera. Il ferro rosso premuto sulla pianta dello zoccolo ci saziava di fumo e di odore..."
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MessaggioInviato: 29/07/2014, 17:16 
Cita:
Maniscalco ha scritto:

io credo che il problema non sta nel curare il cancro, perche' sono convinto che in natura gia esiste un qualcosa che lo combatte, ma diagnosticarlo in tempo, e poter fare cosi cure preventive naturali.

curare una malattia per piccola che sia quando gia' ha agito o sta agendo, e' molto piu' difficile, pero' profiquo per le multinazionali.
prevenire una malattia con un diagnostico ben fatto, aiuta il malato ma non la multinazionale.

chi comanda?? [;)]




Il figlio di una mia cugina, 20enne, ha contratto un carcinoma (natura maligna) ad un testicolo che è stato rimosso, fortunatamente per il ragazzo il medico che lo tiene in cura, ha scelto coraggiosamente di evitare la chemioterapia. La cosa è recente, e spero con tutta l'anima che Roberto se la cavi! [^]

Ancora esistono medici coscienziosi, e spero che con l'esempio di questi ultimi anche altri medici si muovano per ostacolare questo metodo Killer e favorire la ricerca di cure alternative.



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MessaggioInviato: 29/07/2014, 17:19 
Cita:
Angel_ ha scritto:

Cita:
shighella ha scritto:

Approfondimento dell'articolo postato sopra (purtroppo è in inglese e non sono capace ad usare il traduttore [:I])

http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/ ... onal/page4

https://translate.google.it/translate?s ... edit-text=




Grazie Angel sempre pronto a tendere una mano... [:X]



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MessaggioInviato: 11/08/2014, 01:03 
Cita:
ARTEMISIA: LA PIANTA CAPACE DI UCCIDERE IL TUMORE IN POCHE ORE. UN UOMO RACCONTA DI ESSERE GUARITO IN 48 ORE.

Immagine

Una nuova speranza per la cura del tumore potrebbe venire da una pianta utilizzata dall’antica medicina cinese per la cura della malaria: l’artemisia.
Come rivela uno studio pubblicato su Life Science, il principio attivo contenuto nella pianta, l’artemisinina, è in grado di distruggere le cellule tumorali nel giro di poche ore.
Le proprietà che rendono l’artemisinina un ottimo agente antimalarico sembrano responsabili anche della sua azione contro il cancro. Quando la sostanza entra in contatto con il ferro, produce una reazione chimica che dà origine a radicali liberi, elementi altamente reattivi che, se si formano dentro una cellula, attaccano la membrana cellulare e altre strutture.
Il parassita della malaria non può eliminare il ferro nelle cellule del sangue di cui si nutre, e lo immagazzina. L’artemisina rende questo ferro tossico per il parassita. Lo stesso sembra avvenire nel caso dei tumori. Poiché si riproducono così rapidamente, la maggior parte delle cellule cancerose hanno un tasso molto elevato di assorbimento del ferro.
La loro superficie presenta un gran numero di recettori che trasportano il ferro dentro le cellule. Questo sembra consentire all’artemisinina di individuare selettivamente le cellule cancerose, basandosi sul loro elevato contenuto di ferro, e di ucciderle, lasciando illese le altre.
Nello studio pubblicato sulla rivista Cancer Letters, i due bioingegneri dell’Università di Washington, Henry Lai e Narendra P. Singh, hanno scoperto che la sostanza sembra prevenire lo sviluppo di tumori del seno nei topi cui era stato somministrato un agente canceroso.
“Alcuni studi precedenti, avevano suggerito che l’artemisinina fosse selettivamente tossica per le cellule cancerose ed efficace se presa oralmente. I risultati della nostra ricerca confermano che si tratta di un eccellente candidato per la prevenzione del cancro”, spiegano gli autori su News Medical.
Lai e Singh hanno somministrato ai topi una singola dose orale di 7,2-dimetilbenz(a)antracene, una sostanza nota per indurre multipli tumori del seno. Metà dei topi sono stati poi nutriti con cibo normale, mentre all’altra metà è stato dato cibo con un’aggiunta dello 0,02 per cento di artemisinina.
Nelle quaranta settimane successive, il 96 per cento dei topi del primo gruppo ha sviluppato tumori, contro solo il 57 per cento dei topi nutriti con l’artemisinina. I tumori di questi ultimi, inoltre, erano significativamente di dimensioni più piccole.

Una testimonianza interessante
Rete News 24 ha raccolto la testimonianza di Amedeo Gioia, un docente romano, il quale scrive quanto segue:
“Io sono la prova vivente che la cura con l’artemisia annua funziona. Operato due volte di cancro alla vescica esame istiologico G3 e TNM: pT2, invitato a fare delle infiltrazioni di chemio l’oncologo le ha ritenute inutili in quanto i carcinomi avevano colpito anche la prostata e l’ilio (intestino).
Ricoverato in urologia al San Filippo Neri per l’asportazione di vescica, prostata ed un tratto dell’intestino, avrei continuato a vivere con le sacchette per l’orina e feci. Ho rifiutato la chemioterapia e mi hanno dimesso dandomi una settimana, massimo due mesi di vita.
Mio figlio ha scoperto che esisteva questa pianta, che distrugge le cellule cancerogene, ed è riuscito a trovarla in soluzione alcolica (tipo fernet) e ho incominciato ad assumerla, Una correzione nel caffè la mattina, un bicchierino dopo pasto ed uno dopo cena. Dopo 48 ore non avevo più dolori e dopo sei giorni orinavo quasi normale (prima ogni 1/2 ora e con dolore). Per controllo ho fatto un’ecografia, esame del sangue per le marche tumorali ed una TAC. Risultato non ho più nulla.”




http://www.nexusedizioni.it/it/CT/artem ... 8-ore-4556


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 15:31 
Il cancro? E#8242; il nostro turbo, è la nostra ultima chance!
... eccone la conferma.

Il tumore ha un segreto: non invecchia (e riparte più forte)
Le cellule del cancro «bombardate» da chemio o radioterapia in un primo tempo invecchiano e muoiono, ma poi mettono in atto l’elisir di giovinezza
di Mario Pappagallo

Per circa un decennio, scienziati coinvolti nella ricerca sul cancro hanno cercato di comprendere come le cellule tumorali bloccano l’invecchiamento. Disinnescano i meccanismi alla base della naturale senescenza, preludio alla «morte» di ogni cellula dell’organismo. Il meccanismo serve anche a sconfiggere il tumore stesso, in quanto la malattia (qualunque essa sia) o una mutazione genetica vengono contrastate con un rapido invecchiamento e il successivo suicidio (apoptosi) dell’unità malata o difettosa.

Le cellule cancerogene in un certo senso diventano immortali

Le cellule del cancro, invece, «bombardate» da chemio o radioterapia in un primo tempo invecchiano e muoiono. Ma dopo innescano la contromossa attuando l’elisir di giovinezza. In un certo senso diventano «immortali» e il cancro riparte, più forte di prima. Il segreto del dottor Faust a livello cellulare lo ha scoperto un team di ricercatori dell’Istituto oncologico di ricerca (Ior) guidato dall’italiano Andrea Alimonti (che ha cominciato le sue ricerche alla corte bostoniana di Pier Paolo Pandolfi, «cervello» in fuga e oncologo da Nobel). Lo Ior fa parte dell’Oncology Institute of Southern Switzerland (Iosi), sede a Bellinzona, diretto da Franco Cavalli. Alimonti, con Diletta Di Mitri e Alberto Toso, ha identificato uno dei meccanismi che trasformano il cancro in un «dottor Faust» biologico e ieri la rivista Nature ne ha consacrato il successo. «Per anni - spiega Alimonti - si è creduto che le cellule tumorali potessero evadere la senescenza solo a seguito di mutazioni genetiche rendendo, di fatto, molto complicato ogni tipo d’intervento terapeutico. Abbiamo scoperto che è invece un tipo di cellule (le mieloidi) del sistema immunitario (la difesa dell’organismo stesso) che, infiltrando il tumore, inibisce la senescenza indotta da chemio o radioterapia».
Conoscere i meccanismi dell’invecchiamento può aiutare a trovare l’elisir di giovinezza anche per le cellule sane
Complessi i particolari, ma in sostanza dietro a tutto c’è una proteina (Il-1-Ra) che fa da scudo all’invecchiamento cellulare del cancro. Il passo successivo? Vedere che accadeva se si bloccavano cellule mieloidi e proteina. Risultato: l’invecchiamento non solo s’innesca, ma è anche potenziato. Strada aperta per la cura definitiva. Risvolto non di poco conto: conoscere i meccanismi dell’invecchiamento, e come disinnescarli, può aiutare a trovare l’elisir di giovinezza anche per le cellule sane.
http://www.stampalibera.com/?a=27778
Fonte: corriere.it



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MessaggioInviato: 15/10/2014, 16:35 



ma di cio'nei grandi media c'e' un silenzio assoluto [:(!]


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MessaggioInviato: 15/10/2014, 16:59 
Anche se in ritardo diamo anche noi la notizia.

Cancro: nuova cura ricavata da una molecola contenuta nel caffè. La scoperta è italiana

Immagine
Team di ricerca Prof. Mirco Fanelli | Credit: Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

Il tumore è una patologia molto virulenta nonché principale causa di morte dei paesi industrializzati. Per questa grave malattia non sono state ancora trovate cure efficaci ed è quindi oggetto di continue ricerche. Fortunatamente questa volta la ricerca è made in Italy e proviene dall'Università di Urbino. Il lavoro è il frutto di una sinergia multidisciplinare tra due gruppi di ricerca, quelli del dott. Mirco Fanelli di estrazione prettamente biomedica, e l'altro, del prof. Vieri Fusi, prettamente chimica.

Il Dott. Fanelli e il Prof. Fusi hanno individuato nel "maltolo", sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, la possibilità di utilizzarlo per lo sviluppo di una nuova classe di molecole con spiccata attività antineoplastica. Questa scoperta rappresenta un notevole passo in avanti nella ricerca di nuove strategie terapeutiche contro il cancro tanto da avere ottenuto il brevetto nazionale, nell'attesa di quello internazionale.

Della scoperta tutta italiana avevamo già parlato in QUESTO articolo, la nostra Redazione ha voluto però approfondire ulteriormente l'argomento realizzando un'intervista al team di Ricerca Vieri Fusi/ Mirco Fanelli.

IBTimes: A che punto è l'iter relativo all'ottenimento del brevetto internazionale per la scoperta della vostra molecola?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Il brevetto internazionale, dopo l'approvazione di quello a livello nazionale, sta seguendo il suo iter burocratico nei vari paesi di sottomissione senza intoppi e al momento la nostra classe di molecole è coperta dallo sfruttamento da parte di terzi grazie anche allo sforzo economico della nostra università, l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", che ha creduto in noi e ci ha sostenuto finora in questo iter.

IBTimes: Secondo voi a che punto si trova la ricerca nel campo oncologico e quali sono gli sviluppi futuri? Pensate che la "nutraceutica", o comunque molecole ricavate da sostanze naturali, svolgeranno un ruolo sempre più importante?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: La ricerca è in continuo avanzamento e affinamento sia per comprendere sempre di più i meccanismi alla base dello sviluppo dei vari tumori che per lo sviluppo di approcci e terapie sempre più "intelligenti" sia a livello farmacologico che biologico per contrastarli e/o eliminarli. Ad oggi, c'è urgente necessità di terapie per affrontare alcuni tipi di tumori particolarmente aggressivi e ad oggi incurabili e quei tumori che si sviluppano (o sopravvivono) in seguito a trattamenti terapeutici (le cosiddette recidive); per tanto, si cerca di sviluppare molecole (più o meno intelligenti) capaci di risolvere questi problemi. Inoltre, si cerca di comprendere sempre più le peculiarità molecolari (genetiche ed epigenetiche) cruciali nello sviluppo tumorale e della sua sensibilità ai farmaci; la conoscenza dei meccanismi molecolari "errati" che portano all'insorgere della cellula neoplastica potrà portare in un prossimo futuro al design di nuove molecole terapeutiche sempre più selettive.

Per quanto ci riguarda la "nutraceutica", noi non possiamo avere un approccio limitativo o preferenziale riguardo le molecole da sviluppare con possibile azione in qualsiasi campo. A nostro avviso, bisognerebbe sgombrare il campo da pregiudizi sugli effetti benefici di molecole o composti provenienti da sostanze naturali contro quelli di origine sintetica; la provenienza naturale non ne garantisce azione benefica, tollerabilità ed azione efficacie, basti pensare a tutti i veleni naturali che esistono. Chi assicurerebbe un'azione benefica ad un decotto di cicuta o di oleandro!. Quello che è importante è la conoscenza dell'azione e dei meccanismi di un composto, sia un principio naturale come di un composto sintetico, questo può portare ad eventuali modificazioni sintetiche per esaltarne e migliorarne l'azione specifica. In altri termini, se anche la natura ci avesse fornito tutti gli ingredienti necessari per migliorare la nostra qualità di vita biologica, sta a noi attraverso il nostro studio scoprirli, accoppiarli, modificarne la struttura molecolare per far sì che ciò avvenga. La classe di molecole sviluppata si pone su questa traccia.

Immagine
Team di ricerca Prof. Mirco Fanelli | Credit: Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

IBTimes: Si arriverà un giorno alla sostituzione di farmaci oncologici tradizionali con quelli di derivazione naturale, con meno controindicazioni e ad azione più localizzata?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Al momento, per quanto detto sopra, la nostra risposta non può essere che negativa.

Noi invitiamo a non aver paura del "non naturale" come a diffidare dall'origine "naturale"; il nostro organismo non distingue se il farmaco assunto sia di origine naturale o sintetica ma reagisce solo ai suoi componenti molecolari. Ogni farmaco assunto deve sottostare a protocolli che ne determinino l'azione e gli effetti sul nostro organismo indipendentemente dall'origine, questa deve essere la garanzia per l'utente. Le controindicazioni come l'azione più o meno localizzata non sono dovute alla provenienza ma al principio contenuto nel farmaco (in molti casi una sola molecola).


IBTimes: Come siete venuti a conoscenza delle proprietà del maltolo?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Il maltolo è una molecola conosciuta a livello chimico e da solo ha l'effetto conosciuto di esaltatore di dolcezza, di aroma nonché di antiossidante. La scelta di sviluppare una classe di molecole dal maltolo è stata dettata dalla sua struttura molecolare da cui dipendono le sue proprietà chimiche e quindi la reattività ma da solo il maltolo non svolge l'azione che noi abbiamo rilevato. Esso è attivo e svolge l'azione antiproliferativa solo quando è parte integrante di una struttura chimica più complessa e che è stata sintetizzata e sviluppata nel nostro laboratorio di ricerca.

IBTimes: A che punto ci troviamo della ricerca? Sono stati registrati ulteriori sviluppi in merito all'efficacia della molecola? Quando comincerà la fase di sperimentazione clinica? Sviluppi immediati e futuri?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: La ricerca ovviamente sta procedendo, stiamo allargando la casistica verso più target tumorali e stiamo estendendo e approfondendo gli esperimenti in vivo su alcune delle classi di tumori che già avevano risposto positivamente in vitro (un lavoro dovrebbe uscire tra poco su un'importante riviste internazionale del settore). Al momento ci siamo focalizzati su due molecole appartenenti a questa classe e gli esperimenti hanno finora sempre dato risultati positivi e incoraggianti. Siamo in attesa di una partnership (pubblica o privata) che ci permetta di poter approfondire gli studi in vivo che sono molto costosi nonché ci permetta di passare alla vera fase clinica. In questi casi, la sperimentazione clinica ha sempre un iter molto lento ma soprattutto occorrono molti fondi e infrastrutture a cui da soli non possiamo avere accesso.

IBTimes: Ci potete spiegare nello specifico come agisce la molecola?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Come potete capire, parte dell'azione di questa classe di molecole è coperta da brevetto e non è affatto semplice spiegarla in due parole. Quello che a oggi possiamo dire è che tali molecole, un volta fornite alle cellule tumorali ne alterano la capacità di replicazione e le inducono in ultimo, ad un vero e proprio suicidio (denominato morte cellulare programmata). La novità risiede nel fatto che esse sembrano agire attraverso nuovi meccanismi riconducibili a modificazioni strutturali della cromatina.

Questa sembra essere dovuto alle proprietà chimico-fisiche di queste molecole che le rende capaci sia di raggiungere l'interno della cellula che di esplicare le loro funzioni nel nucleo, dove risiede il nostro genoma. La somministrazione delle due nuove molecole altera enormemente l'espressione genica in funzione di una risposta atta a eliminare quelle micro modificazioni che tali molecole sono capaci d'indurre all'interno della cellula.

Tale meccanismo di azione, ad oggi mai osservato in molecole ad azione antineoplastica, è alla base per un potenziale sviluppo di molecole che possano sfruttare strategie alternative con cui bersagliare le cellule tumorali.

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Avete scoperto qualche principio che in sinergia può aumentare l'efficacia della molecola?

Questo è forse l'aspetto ancor più innovativo e recentemente sviluppato della nostra ricerca; purtroppo anche qui non possiamo approfondire troppo l'argomento ma abbiamo evidenziato che l'azione combinata delle nostre molecole con alcuni principi già in uso e in vendita diventa sinergico e migliorativo rispetto alla loro azione isolata, aprendo la prospettiva di un utilizzo combinato per aggredire patologie ad oggi incurabili.

Fonte



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MessaggioInviato: 31/10/2014, 23:03 
Dr. Giuseppe De Pace
(ortopedico ospedaliero)

La testimonianza di un medico che, dopo vent’anni di professione, mette in discussione la medicina ufficiale, in quanto incapace di curare le malattie.

Sono un chirurgo ortopedico con circa vent’anni di professione (quindici in ospedale), svolti nella continua ricerca di terapie efficaci. Ho passato parecchio del mio tempo allo studio sulle strategie terapeutiche e dei nuovi farmaci, a volte provandoli su me stesso per saggiarne l’efficacia.
Ho raggiunto degli obiettivi di rilievo, sapendo, alla fine, di poter ottenere ciò che volevo. Ma la conquista più importante ottenuta è l’aver capito che la “medicina ufficiale” è falsa ed è solo strumento di potere delle Multinazionali della Salute.
Noi medici siamo plagiati, fin dall’inizio, dagli insegnamenti universitari che ci vengono propinati da un manipolo di “professori” che hanno il solo interesse di lasciarci nell’ignoranza sulla vera origine delle malattie. Alcuni di noi, alla fine, raggiungono la consapevolezza e mettono in moto delle grosse energie che provocano reazioni positive nel Tutto.

Da molto tempo mettevo in discussione la “medicina ufficiale” in quanto incapace di curare le malattie, al massimo poteva lenire i sintomi apparenti spostandoli su altri organi. Ed è proprio su questo equivoco che si basa tutta la piramide della “medicina della malattia”. Se la malattia “A” ha come sintomi – x, y, z – , sopprimendoli si ritiene che il paziente sia guarito. Non interessa che, come conseguenza, si sia sviluppata la malattia “B” con i sintomi – j, k, w – in quanto avremo il farmaco per bloccare anche questi ultimi, e così via. Non si capisce, o non si vuole capire, che la malattia “B” è solo l’espressione del blocco della malattia “A”, cioè di un meccanismo di difesa dell’organismo che cerca una nuova via per disintossicarsi. In definitiva, come dice Tilden, le malattie non sono altro che sintomi di un’unica malattia: la tossiemia.

Ho vissuto in prima persona il dramma di un bambino di undici anni, affetto da linfoma non-Hogkin. La letteratura internazionale parla di sopravvivenza dell’80% con i nuovi protocolli chemioterapici, notizia molto confortante anche per me che vivevo per la prima volta da vicino questa esperienza. L’equivoco, questa volta, si gioca sul fatto che se il paziente muore anche dopo un mese per insufficienza renale o epatica, superinfezioni, ecc. provocati chiaramente dalla chemio, per la statistica non è morto di linfoma! Ritornando al bambino, questi fu sottoposto per diciotto mesi a dosi massive di chemioterapia ed irradiazioni total-body, per cui i periodi che non faceva terapia, rimaneva in ospedale per curare gli effetti devastanti della chemio. Il suo ultimo mese di vita lo ha passato paralizzato nel letto, intontito dagli stupefacenti e quasi cieco.
A cosa è servito tutto ciò? Come si può pensare di eliminare i pidocchi da una persona dandole fuoco?
Questa triste esperienza è stata per me fondamentale in quanto mi ha definitivamente risvegliato la consapevolezza e, grazie anche all’aiuto delle persone dell’ASSOCIAZIONE S.U.M. – Stati Uniti del Mondo – (di cui oggi sono membro), ho compreso che si deve agire sulle cause per risolvere ogni problema.

Il concetto, quindi, di SALUTE non è, la non-malattia come ritiene la medicina ufficiale, ma è un perfetto equilibrio tra mente e corpo (mens sana in corpore sano). D’altronde non si spiega perché un farmaco non abbia la stessa azione in tutte le persone o una infezione non colpisca tutti i soggetti esposti. Ci deve essere una variante molto importante!
Ultimamente ho sentito dire da alcuni autorevoli (!) colleghi che una terapia è efficace se dà almeno il 55-60% di risultati positivi, vale a dire all’incirca la stessa percentuale dell’astensione al trattamento! Se un’auto non frena le vengono sostituiti i freni e per tutte le auto che hanno lo stesso problema il rimedio è lo stesso. Se una persona ha mal di testa, non è detto che prendendo un antalgico possa passare il dolore! Quindi ci deve essere una seconda variante che interferisce sul processo di guarigione. È la Mente. Mentre il Corpo lo curiamo con una sana alimentazione, disintossicandolo e dandogli i supporti necessari per reagire alle aggressioni esterne (radiazioni, inquinamenti, ecc), la Mente la preserviamo stando in pace con noi stessi e con gli altri, amando Tutto e Tutti, senza fare differenze e mettendosi veramente al posto dell’altro. Solo dal perfetto equilibrio tra Mente e Corpo scaturisce la Salute.

Sono stato operato un anno fa di lobectomia tiroidea per ipertiroidismo (!) e condannato, come d’altronde è la regola, a prendere l’Eutirox a vita. Nonostante seguissi scrupolosamente le indicazioni datemi, continuavo a soffrire di dolori muscolari agli arti e di astenia (considerate che avevo smesso di fumare da oltre un anno proprio perché soffrivo di dolori agli arti).
Cambiando dentro sono cambiato fuori, ho modificato completamente la mia alimentazione (eliminando la carne e gran parte delle proteine animali, immettendo sostanze essenziali e non raffinate, combinando bene gli alimenti), ho eliminato completamente l’Eutirox e gli altri medicinali, rivolgendomi alle sostanze naturali. [Vedi La combinazione degli alimenti]. Il risultato è stato la scomparsa dei dolori muscolari e la normalizzazione dei valori ematici non solo tiroidei.

Ho sempre sofferto di influenza e raffreddore frequenti specie nella stagione invernale, e mi è stato sempre obiettato che ero un soggetto “linfatico” perché nato pretermine e quindi non avevo sviluppato bene il sistema immunitario! Oggi io non soffro più di raffredore o influenza, anche stando a contatto con soggetti influenzati, io non prendo più niente (…ma allora la teoria sui germi di Pasteur forse non è molto esatta!!) e mi sento pieno di energia e vitalità.
Soffrivo di “verruche piane” al volto che ho trattato con crioterapia ripetutamente senza grossi risultati. Dopo sei mesi di “giuste abitudini alimentari” non è più presente alcuna verruca.

Perché nel popolo americano vi è una alta incidenza di infarto da ipercolesterolemia mentre nel popolo giapponese è bassissima? Perché nei paesi più industrializzati è in crescente aumento il diabete mentre nei cosiddetti paesi sottosviluppati è pressoché assente? È lampante che la variabile è l’alimentazione, ma i padroni della Sanità non lo dicono, raccontandoci la favola della genetica e della predisposizione familiare! Infatti si è visto con il fenomeno dell’emigrazione cambiare, nell’ambito della stessa razza, l’incidenza delle malattie.

Penso che non ci siano dubbi sulla veridicità di queste mie dichiarazioni, che provengono da una mente estremamente razionale e che si è sempre mossa nei canoni della scienza e della ricerca. Tutto è ulteriormente avvalorato dal fatto che, tengo a sottolineare, ho parecchi anni di professione, svolti sempre attivamente ed ho raggiunto obiettivi ragguardevoli, almeno secondo i canoni della Medicina Ufficiale.

C’è tanta gente che non vuole cambiare le proprie abitudini sbagliate; ma c’è tanta altra gente che è alla ricerca di qualcosa di concreto e di vero e noi gli daremo il nostro aiuto a percorrere la strada della Sanità e della Consapevolezza.

Per approfondire Nuova Medicina Germanica

Fonte: dionidream.com

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MessaggioInviato: 01/11/2014, 02:34 
diciamo che da domani volessi iniziare a nutrirmi "come si deve" cosa dovrei fare ed a chi rivolgermi? Sono sostanzialmente contrario al vegetarianismo ed a tutte queste cose da fanatici dell'alimentazione, vorrei solo nutrirmi per come la natura mi ha fatto, con chi dovrei parlare? Un nutrizionista?

Perchè il concetto di alimentazione corretta è abbastanza relativo mi sembra...



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